ilTorinese

Atalanta – Torino 1-1

Il match Atalanta – Torino termina 1-1 nell’anticipo della 23esima giornata di  Serie A. Segna al 35esimo Djimsiti. Passa una manciata di minuti e con  Maripan ecco il gol del pareggio. Dà il meglio in campo Milinkovic-Savic, che sventa il rigore di Retegui.

 

Perché abbiamo bisogno di gentilezza

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Prima parte 

Potrà sembrarvi strano e un po’ “fuori dal mondo” voler parlare di gentilezza in un periodo nel quale moltissime persone vivono paure, bisogni e difficoltà che le allontanano da quel comportamento così apprezzabile che è l’essere gentili.

Viviamo in un mondo in cui i rapporti tra le persone sono sempre più tesi, aggressivi e maleducati. Parlare di gentilezza di questi tempi si rivela quindi tutt’altro che inutile. Perché il comportamento gentile, che sia messo in atto da noi o che lo si riceva dal nostro prossimo, è sinonimo e fonte di benessere interiore.

E ci mette in armonia con la vita e con il mondo, facendoci fare pace con il nostro prossimo. Molte persone, in questi anni un po’ bislacchi, sono erroneamente convinte che essere gentili sia sintomo di debolezza.

Quanti programmi televisivi, da alcuni decenni a questa parte, ci hanno proposto e ci lanciano continuamente spettacoli e messaggi secondo i quali essere arroganti e aggressivi ci fa essere vincenti. E molti pensano che l’atteggiamento gentile sia praticamente sempre falso e ipocrita.

Semplicemente orientato a ottenere qualcosa dagli altri. Senza dubbio in tante situazioni la gentilezza è un atteggiamento utilitaristico, ma noi vogliamo parlare della vera gentilezza, quella che sgorga disinteressatamente dal nostro animo.

Come manifestazione del rispetto che nutriamo nei confronti del prossimo, e come segno esteriore di equilibrio interiore. Dovremmo comprendere quanto l’essere gentili ed educati sia importante per il nostro star bene con noi e con gli altri, e che proprio non ci conviene essere maleducati e rabbiosi.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della prima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Da martedì la raccolta del Banco Farmaceutico

Nel 2025 Banco Farmaceutico compie 25 anni e, da martedì 4 a lunedì 10 febbraio, si svolgerà la 25ª edizione delle Giornate di Raccolta del Farmaco. In oltre 5.800 farmacie che partecipano in tutte le città italiane (espongono la locandina dell’iniziativa – l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), è chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.

I farmaci raccolti (nel 2024, 588.013 confezioni, pari a un valore di 5.182.368 euro) saranno consegnati a più di 2.000 realtà benefiche che si prendono cura di almeno 436.000 persone in condizione di povertà sanitaria, offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco. Servono, soprattutto, antinfluenzali e medicinali pediatrici, decongestionanti nasali, analgesici, antifebbrili e antistaminici, farmaci ginecologici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, antinfiammatori, farmaci per i dolori articolari e disinfettanti.

In Piemonte, la Raccolta si svolgerà dal 4 al 10 febbraio in circa 600 farmacie, circa un terzo di quelle attive. I farmaci raccolti sosterranno 160 realtà benefiche del territorio che annualmente sostengono oltre 100.000 persone povere italiane, straniere residenti in Italia e straniere seguite all’estero con specifici progetti di sostegno sanitario. Durante l’edizione del 2024, sono stati raccolti 69.173 prodotti di salute (per un valore di oltre 620.000 euro) che hanno aiutato 105.000 persone che si sono rivolte ai 164 enti in convenzione con Banco Farmaceutico. Un aiuto prezioso e sostanziale che ha permesso di soddisfare, come media regionale, il 39% delle richieste espresse.

Mara Martellotta

Torino, il Bibliobus raddoppia

Il servizio di biblioteca mobile, avviato nell’ottobre 2018 con il progetto AxTo, si arricchisce di un secondo Bibliobus, operativo dal 21 gennaio. Unitamente alle fermate già servite dal primo veicolo, garantisce la presenza della biblioteca mobile in tutte le circoscrizioni cittadine.

“Grazie al Bibliobus la Città e le Biblioteche civiche contribuiscono alla diffusione capillare della cultura, all’inclusione sociale e alla riduzione del divario digitale – dichiara l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia -. Con questo secondo veicolo, inaugurato lo scorso novembre in occasione di Portici di Carta, finalmente riusciamo a coprire l’intero territorio cittadino e offrire a tutte le cittadine e i cittadini servizi di iscrizione, prestito, facilitazione digitale e promozione della lettura per tutte le età”.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Piano Integrato Urbano (PIÙ), finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 2, Investimento 2.2.

Le tappe del nuovo Bibliobus

Lunedì dalle 14.30 alle 18.30: via Scialoja pressi Mufant, Circoscrizione 5

Martedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30: via Arquata 22, Circoscrizione 1

Mercoledì dalle 9 alle 13: piazza Villari, Circoscrizione 5

Mercoledì dalle 14.30 alle 18.30: Villaretto, Circoscrizione 6

Venerdì dalle 9 alle 13: via Cumiana 15, Circoscrizione 3

Venerdì dalle 14.30 alle 18.30: piazza Secreto, Circoscrizione 5

Sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30: viale Boiardo angolo viale Ceppi, Circoscrizione 8

Domenica dalle 8.30 alle 13: via Ragazzoni angolo Via Aleramo, Circoscrizione 7

Le nuove soste del Bibliobus 2 saranno oggetto di un monitoraggio costante per valutare l’efficacia del servizio e apportare eventuali modifiche in base alle esigenze dei cittadini. Ulteriori fermate sono in fase di valutazione e saranno comunicate prossimamente.

Il calendario aggiornato delle soste di entrambi i Bibliobus e tutte le novità del servizio sono pubblicate sul sito delle Biblioteche Civiche Torinesi bct.comune.torino.it e sui canali social ufficiali.

1943, l’Obelisco e il Comune di Rivoli ricordano le vittime dei bombardamenti

Rivoli, 01 febbraio 2025 – Si è svolta a Rivoli l’annuale commemorazione organizzata dall’associazione culturale L’Obelisco in via Roma 66.

 

Alla annuale manifestazione dinnanzi alla lapide in ricordo delle vittime dei bombardamenti del 1943 organizzata dall’associazione L’Obelisco presieduta dal consigliere comunale Federico Depetris sono intervenuti il Sindaco Alessandro Arrigo, il Presidente del Consiglio Comunale Paolo De Francia ed hanno partecipato all’evento la Vicesindaca Silvia Romussi ed i consiglieri comunali Laura Adduce e Luca Murzio.

 

“Anche quest’anno abbiamo voluto ricordare le vittime rivolesi dei bombardamenti inglesi del 1943 – ha dichiarato Federico Depetris presidente dell’associazione culturale L’Obelisco – Ogni anno ci ritroviamo di fronte alla lapide in Via Roma per non dimenticare le vittime civili della seconda guerra mondiale.”

“E’ compito delle Amministrazioni intitolare piazze, porre lapidi ed insegne ma è poi dovere di tutti i cittadini rendere vivi i luoghi, coltivando la memoria, il confronto ed il dibattito. Con questo spirito – ha proseguito Depetris – noi organizziamo le nostre iniziative sul territorio.”

 

“Infine un doveroso e sentito ringraziamento ai tanti cittadini intervenuti questa mattina ed ai rappresentanti delle istituzioni che hanno impreziosito la sobria manifestazione in ricordo delle vittime rivolesi dei bombardamenti del 1943.”

 

Protesta degli anarchici al Cpr

Al presidio promosso ieri  da organizzazioni sindacali e associazioni per chiedere che il Cpr di corso Brunelleschi venga trasformato in un centro di accoglienza, un gruppo di anarchici ha scritto sui muri del centro:  “Qui lo Stato tortura”.  Il Cpr è inattivo dal 2023, dopo che un  suo ospite si tolse la vita. Si sta ipotizzando però di riaprire la struttura.

Al Marenco di Novi Ligure una nuova rassegna di danza contemporanea

“La memoria non si ferma mai. Appaia i morti ai vivi, gli esseri reali a quelli immaginari, il sogno alla storia”. Parole che sono tra quelle iniziali de “Gli anni” che Annie Ernaux, nata in Normandia, nella cittadina di Lillebonne, nel 1940, ha scritto sessantottenne, “autobiografia impersonale”, immagini per un affresco che accompagni il lettore dal dopoguerra ai giorni nostri, tappa importante di quel cammino che la condurrà al Nobel per la Letteratura del 2022. In una coproduzione che vede tra gli altri gli apporti del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e della Fondazione CR Firenze, del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, di Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale e ancora di Tanzhaus di Düsseldorf, “Gli anni” sfidano oggi lo spazio del palcoscenico nella scrittura coreografica di Marco D’Agostin – successi in Italia e all’estero e vari riconoscimenti come tra gli altri il Premio Ubu e il BEFestival – e l’interpretazione di Marta Ciappina – formatasi a New York al Trisha Brown Studio e al Movement Research, docente alla Scuola Luca Ronconi del Piccolo milanese, premio Danza&Danza nel 2022 come interprete e nel 2023 il Premio Ubu come Performer. “Gli anni” è uno dei tre titoli che riuniti in rassegna di danza contemporanea vengono ad arricchire la attuale stagione del teatro Marenco di Novi Ligure, sinergia tra Piemonte dal Vivo e il Balletto Teatro di Torino, compagnia diretta da Viola Scaglione, a cui è stata affidata la curatela della selezione degli spettacoli, progetto che vede il soddisfacente e sempre più auspicabile uso di spazi teatrali e che è la piena conferma della volontà di ampliare e diversificare l’offerta culturale del territorio. La rassegna che si è aperta l’11 gennaio – con “White Pages – Dedica al dinamismo” e “Play_Bach divertissement”, coreografie di Manfredi Perego per una produzione del Balletto Teatro Torino, ospitando in chiusura la compagnia “Larreal” del prestigioso Real Conservatorio di Danza “Mariemma” di Madrid con la serata “Race/Eleven11/Galea”, danzatore ospite Pablo Vàzquez, ad unire tradizione e innovazione coreutica, con la valorizzazione di giovani talenti della danza contemporanea spagnola – ha la sua centralità (7 febbraio) nella proposta de “Gli anni”. Sottolineano i responsabili della proposta: “Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana realtà. La coreografia de “Gli anni” è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria. Il corpo di Marta e gli occhi di chi guarda intraprendono un viaggio che fa la spola tra il presente – il momento della performance, irripetibile incontro romantico – e il passato di ognuno, in una trama di andate e ritorni che confonde le storie, le canzoni e i ricordi. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo insieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto.” Inserito tra le ospitalità della stagione del teatro Astra, “Gli anni” potrà essere già visto nella sala di via Rosolino Pilo nella serata del 5 febbraio, alle ore 21. Fedele al percorso portato avanti da Marco D’Agostin, “lo spettacolo si distacca dai consueti canoni di “messa in scena” che la danza, anche quella contemporanea, ci ha abituati a seguire e porta in scena una intensa riflessione coreografica sui tempi del tempo e della memoria intrecciando racconti di vita e dinamismo corporeo coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza intima e universale”.

e.rb.

Con l’immagine della rassegna, due momenti di alcuni spettacoli: Marta Ciappina ne “Gli anni” (foto di Michelle Davis) e “Galea” (foto di Alfonso Sastre).

Mary non è solo la figlia di Ezra Pound

Al Centro Pannunzio un incontro su Mary de Rachewiltz, figlia del grande poeta statunitense

 

Giovedì 31 gennaio, presso la sala conferenze del Centro Pannunzio di via Maria Vittoria 35h, a Torino, si è svolto l’incontro di presentazione del libro “Processo in verso – Tutte le poesie italiane”(Bertoni, 2024) , un volume unico che contiene tutte le poesie italiane di Mary de Rachewiltz, figlia illegittima di Ezra Pound, curatrice e divulgatrice in Italia dell’opera dello straordinario poeta statunitense. L’evento, introdotto dal poeta e scrittore Loris Maria Marchetti, ha avuto come relatori Luca Borrione, docente di Italiano, Storia e Filosofia al Liceo Salesiano Valsalice, lettore e studioso di Ezra Pound, e Daniele Gigli, archivista documentalista, poeta e studioso di T.S.Eliot, di cui ha tradotto gli Ariel Poems, The Hollow Men e Ash-Wednesday.

Borrione e Gigli, partendo da un’affermazione che stimola alla riflessione – “ Mary non è solo la figlia di Pound”- hanno evidenziato l’importanza che Mary de Rachewiltz ha avuto come traduttrice e curatrice in Italia dell’opera del padre, facendo pubblicare nel 1985 la traduzione integrale dei “Cantos” in italiano e, contemporaneamente, come poetessa e saggista indipendente e abbastanza forte da emanciparsi dalla figura paterna. Il percorso tracciato dai due relatori, biografico e letterario, ha messo in luce le fasi principali della vita di Mary de Rachewiltz, nata nel 1925, a Bressanone, da una relazione tra Ezra Pound e la violinista Olga Rudge. La sua condizione di figlia inizialmente non riconosciuta la costrinse a spostarsi dalla Val Pusteria, dove venne affidata a una famiglia di contadini tirolesi, a Firenze, fino a Sant’Ambrogio, sopra a Rapallo. All’età di 14 anni entrò in contatto con il mondo della poesia e dalla traduzione grazie al padre Ezra, che le affidò come “esercizio” alcune traduzioni di sue poesie. Un mondo che la vide protagonista non solo come curatrice e traduttrice dell’opera del padre, ma anche come firma di importanti traduzioni italiani di poeti americani come Edward Estlin Cummings, Robinson Jeffers, Ronald Duncan e Denise Levertov, oltre a essere a sua volta poetessa e autrice di raccolte tradotte in Italia e in altri Paesi. Il memoriale “Discrezioni. Storia di un’educazione” (1973), di cui Luca Borrione ha letto diversi passaggi, è considerata dai critici la sua opera più importante. Nel 1946 sposò l’egittologo Boris de Rachewiltz, dal quale ereditò il cognome, e si stabilì a Castel Fontana, una frazione di Tirolo, dove custodisce oggi l’archivio paterno.

Mary ha assorbito l’ombra del padre in modo da trasformarla in una forza e non in un’oppressione – ha dichiarato il relatore Daniele Gigli – e questo è evidente in molti suoi testi e traduzioni, in cui accanto a un’ispirazione letteraria paterna vivono dei versi intensi, indipendenti”.

Il volume “Processo in verso – Tutte le poesie italiane”, curato dal Professor Massimo Bacigalupo, è acquistabile in tutte le librerie, presso il sito dell’editore Bertoni e sulle principali piattaforme online.

 

Gian Giacomo Della Porta