“Comprendiamo la necessità di rivedere, dopo tanto tempo, le Fasce fluviali ma di pari passo andrebbero adeguati anche i vincoli previsti al loro interno, perché negli anni sono cambiate le condizioni meteo-climatiche tipiche di quei territori. Un ampliamento delle Fasce, oltre a comportare limitazioni anche importanti all’attività agricola in generale, basti citare le restrizioni che verranno imposte alla pioppicoltura, rischia di incidere in modo particolarmente grave sugli allevamenti zootecnici. Ci saremmo aspettati un maggior coinvolgimento in fase preliminare e non, come spesso accade, a decisioni ormai assunte”.
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, è preoccupato per le conseguenze del “Progetto di aggiornamento del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po e del PGRA del Distretto idrografico del fiume Po” che, di fatto, allarga le cosiddette “Fasce A” dell’asta del Po e dei suoi principali affluenti, ossia aree adiacenti ai corsi d’acqua dove sono vietate numerose lavorazioni agricole.
L’Autorità di Bacino del fiume Po sta procedendo, infatti, a una ridefinizione delle fasce fluviali, operazione che comporta, nella maggior parte dei casi, un loro allargamento, dovuto essenzialmente a ragioni di sicurezza idraulica. L’area interessata dalle modifiche ricade per la maggior parte in provincia di Cuneo, ma l’Autorità di bacino prevede di estendere in tempi brevi l’attività di revisione all’intera regione.
Per quanto riguarda i vincoli alla zootecnia va ricordato che le attuali Fasce A e B dei fiumi piemontesi sono già state classificate tra le zone vulnerabili dai nitrati (ZVN), in ultimo con il D.G.R. n. 27-7198/2023/XI del 12 luglio 2023, circostanza che comporta notevoli appesantimenti gestionali per le aziende agricole con terreni ricadenti al loro interno. Adesso, se anche gli ampliamenti dovessero rientrare nelle ZVN, ci sarebbero difficoltà ancora maggiori nello smaltimento dei reflui zootecnici, con risvolti economici non trascurabili e un reale pregiudizio allo svolgimento dell’attività di allevamento.
“Dato l’impatto che la maggiore estensione delle Fasce fluviali avrà sul settore agricolo chiediamo alla Regione di attuare in tempi brevi un’azione di concertazione con le organizzazioni agricole, per valutare in modo approfondito sia le conseguenze e la sostenibilità della nuova perimetrazione, sia le ricadute sulle aziende zootecniche di un possibile ampliamento delle ZVN”, conclude il presidente Allasia.
Maurizio Montagnese presidente Isitt
Droga e coltello in carcere
Pomeriggio intenso per il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Alessandria, impegnato in un’operazione finalizzare al contrasto di introduzione tra le sbarre. Come spiega Demis Napolitano, vice segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “nel pomeriggio, presso la Sezione Reclusione di San Michel,e è stata effettuata una perquisizione straordinaria da parte della Polizia Penitenziaria, coadiuvata dall’unità cinofila del Corpo di Asti. E’ stata rinvenuta occultata, negli slip di un detenuto italiano, più di 4 grammi di cocaina, 30 di subutex ed un coltello rudimentale. Si esprime grande apprezzamento per l’operazione effettuata dai Baschi Azzurri che, anche in momenti di grande difficoltà, dimostrano la professionalità e l’unità del gruppo”. Il segretario regionale, Vicente Santilli, sottolinea le criticità operative del personale di Polizia in relazione alla alta concentrazione di detenuti psichiatrici e tossicodipendenti: “Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per se cosi problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento”.
Il Segretario Generale SAPPE Donato Capece evidenzia come anche questi ultimi eventi “confermano tutte le ipotesi investigative circa l’ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Il compiacimento del SAPPE va al personale del Reparto di Polizia Penitenziario di Alessandria”. Il numero 1 del primo Sindacato del Corpo evidenzia che “il problema dell’introduzione di telefoni in carcere è da tempo noto e conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno. Ci preoccupa non solo il loro utilizzo per scopi illeciti all’esterno del carcere, come più volte riscontrato nelle attività di indagine che vengono svolte quotidianamente nei penitenziari e sul territorio nazionale, ma anche il vero e proprio commercio che è presente all’interno delle mura dove uno smartphone ceduto tra detenuti moltiplica vertiginosamente il proprio valore, diventando fonte di ingenti guadagni illeciti per chi riesce a gestirne il commercio”. Rammenta che “dal 2020, introdurre un cellulare in carcere è un reato punibile con una pena che va da uno a quattro anni, ma il continuo aumento dei sequestri dimostra che non è un deterrente sufficiente ad arginare il fenomeno. A nostro avviso servono interventi concreti finalizzati ad attualizzare il concetto della pena e della sua esecuzione ai giorni nostri, alle tecnologie di oggi e all’attuale realtà penitenziaria, fatta – tra l’altro – di detenuti sempre più violenti e noncuranti delle più basiche regole di civiltà. È indispensabile quindi investire sulla formazione del personale nonché sulle dotazioni individuali e di reparto, affinché la Polizia Penitenziaria sia messa nelle migliori condizioni per poter assicurare allo Stato quello che forse è il più importante compito istituzionale affidatogli, cioè garantire l’ordine all’interno degli istituti di prevenzione e di pena, tutelandone la sicurezza, a tutto beneficio della collettività libera”.
Capece informa che è in corso di organizzazione territoriale “un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura. Per altro, i droni si prestano bene alla ricognizione delle aree vicine ad un carcere e possono fornire valido aiuto: pensiamo, ad esempio, in caso di evasione giacché consentono velocemente di rilevare e monitorare ampi spazi senza essere visti. Ovviamente al drone si devono accompagnare strumenti di ultima generazione, ad esempio software in grado di utilizzare i frame dei video mandati alle centrali operative e, soprattutto, una formazione specializzata per il personale.” Per questo l’auspicio del leader nazionale del SAPPE “è che presto anche il Piemonte possa disporre di un numero sufficiente di poliziotti, adeguatamente preparati, formati e specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che repressiva”.
Ancora un incidente mortale sul lavoro. Questa volta a Meina, nel Novarese, mentre venivano effettuati lavori sulla linea Milano-Domodossola.
«È inaccettabile continuare a morire per mantenere in efficienza le reti ferroviarie italiane» – afferma Vito Panzarella,segretario generale nazionale FenealUil.
«Siamo vicini alla famiglia del lavoratore coinvolto – dichiara – ma cogliamo questa triste occasione per ricordare a Rfi di fare la sua parte e attivare il Protocollo specifico sulle manutenzioni ferroviarie, come richiesto unitariamente dai sindacati delle costruzioni all’indomani della strage di Brandizzo (Torino) del 30 agosto 2023 in cui sono morti cinque operai edili».
«Continuiamo a chiedere un’accelerazione a un anno dalla strage. E anche oggi lo abbiamo fatto nel corso di un convegno organizzato da Anceferr al Cnel a Roma proprio sulla sicurezza nei cantieri ferroviari. Non possiamo più attendere – prosegue Panzarella – né piangere altri morti».
Il segretario generale Feneal Piemonte,Giuseppe Manta, aggiunge: «Il Piemonte continua a pagare un tributo altissimo alla manutenzione delle linee ferroviarie, che non è più tollerabile. Oltre a procedure più chiare e dettagliate per chi opera sui binari, chiediamo controlli più rigorosi, una formazione maggiore del personale e, soprattutto, di fermare la catena di appalti e subappalti, riportando in house le lavorazioni».
Giovedì 4 luglio, alle 20:30
Giovedì sera, 4 luglio, centinaia di agricoltori e allevatori provenienti dal Torinese si uniranno ad altri migliaia di produttori agricoli piemontesi per una manifestazione a Torino per dire “Basta cinghiali”. L’iniziativa è stata organizzata da Coldiretti per denunciare una situazione fuori controllo che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali.
Il corteo e i trattori si presenteranno, alle ore 20.30, sotto il grattacielo della Regione Piemonte.
«Gli animali selvatici – dichiara il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – trasmettono malattie, distruggono produzioni alimentari, devastano raccolti, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con il dilagare della Peste Suina in Piemonte che sta mettendo a rischio l’intera filiera suinicola torinese».
Con il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa, ci saranno l’intera Giunta regionale della Coldiretti e la referente piemontese dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Annagrazia Basile, insieme ad una delegazione di volontari.
Per l’occasione sarà allestita un’esposizione con le produzioni devastate e i prodotti messi a rischio dall’avanzata senza freni dei cinghiali e verrà divulgato il manifesto con le richieste alla Regione.
Oltre 250 bambini e bambine in campo nel segno dell’inclusione
Sport, formazione e collaborazione protagonisti per cinque giorni ad Arezzo grazie alla sinergia tra Centro Sportivo Italiano e FC Internazionale Milano, nella terza edizione del camp svoltosi nell’impianto sportivo comunale “Roberto Lorentini” dal 24 al 28 giugno, nell’ambito delle iniziative targate CSI Pro – Lo sport che ci fa grandi
Centro Sportivo Italiano e FC Internazionale Milano in campo nella stessa squadra. L’estate del CSI si è colorata di nerazzurro in occasione del Play Sport Camp, il camp solidale frutto della collaborazione tra calcio di base e calcio di vertice, che ha preso la forma di una cinque giorni organizzata dal 24 al 28 giugno nella città di Arezzo.
Presso l’impianto sportivo comunale “Roberto Lorentini”, gentilmente concesso per l’occasione dall’ASD Fortis Arezzo, condivisione, inclusione e sport sono scesi in campo da protagonisti, regalando ai bambini e alle bambine del territorio giornate di formazione, non solo sportiva. Più di 250 i giovani e giovanissimi che hanno preso parte alla terza edizione del Play Sport Camp, iniziativa in cui i partecipanti vivono l’emozione di scendere in campo per delle sessioni di allenamento “speciali” disegnate dai tecnici del settore giovanile dell’Inter.
La crescita e la formazione dei partecipanti al camp passa attraverso momenti di condivisione e socialità, in cui un ruolo di primo piano viene assegnato alla trasmissione dei sani valori dello sport, dall’importanza del rapporto con l’altro alla promozione del gioco di squadra, in cui normodotati e giovani con disabilità giocano nello stesso team. Il camp è infatti anche occasione di confronto ed educazione all’inclusione, con la partecipazione al camp di squadre special.
Al Play Sport Camp di quest’anno hanno preso parte alle attività promosse nel territorio aretino i ragazzi del Pionta Arezzo, la Comunità di San Martino, ACB Inclusion e la Comunità aretina del Bangladesh. Inclusione e collaborazione al centro anche della giornata con i ragazzi e le ragazze dell’Associazione TMA Arezzo, i cui educatori specializzati accompagnano famiglie e giovani con disturbi della comunicazione, relazione, autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo lungo un percorso di crescita e progressiva costruzione degli aspetti relazionali e di integrazione sociale. È stata anche l’occasione da parte del Comitato di Arezzo per donare ai rappresentanti di Inter anche la maglia ufficiale della Clericus Arretium, la squadra di calcio a 5 composta dai preti della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Attraverso il calcio, i giovani iscritti al Play Sport Camp accompagnano il divertimento e l’allenamento a momenti di crescita dentro e fuori il campo di gioco, trasformandosi in megafoni delle potenzialità dello sport per porre le basi di una società più inclusiva. Proprio questo è uno degli obiettivi che alimenta le iniziative targate CSI Pro – Lo sport che ci fa grandi, che avvicinano lo sport di base e lo sport di vertice e di cui il progetto Play Sport Camp fa parte, dando voce a quella comunanza di valori e intenzioni che unisce il mondo dello sport degli oratori e delle piccole società con quello dello sport professionistico.
Music Tales, la rubrica musicale
“Ma che male c’é se ho lasciato un cuore sotto la tua foto,
Farò male a me, che capisco tutto e non capisco niente quando vedo te”
Gesuè Pagano nasce a Messina il 28 Gennaio del 1983, inizia a sviluppare la propria passione
musicale da piccolissimo. All’età di 3 anni, sollecitato dalla famiglia e sostenuto dal Maestro
Giovanni Fusco, intraprende gli studi di violino, pianoforte complementare, solfeggio e lettura
musicale. Diverse manifestazioni e saggi lo hanno portato ad esibirsi in pubblico sia al violino che
al pianoforte già da giovanissimo.
All’età di otto anni inizia a studiare chitarra, prima come autodidatta applicando le proprie
conoscenze musicali sullo strumento, successivamente seguito da diversi docenti della città e
scuole musicali private del territorio. Facendo cosi della Chitarra il suo unico e principale
strumento.
A 13 anni si trovava già a suonare con amici in formazioni “occasionali” e successivamente in
svariati gruppi per piccole esibizioni live in qualche locale. Inizia cosi un percorso chitarristico
pluristilistico continuando a collaborare e a suonare con diversi gruppi di svariato genere musicale.
Nel 1997 muove i suoi primi passi sul territorio regionale insieme alla “ Loggia dei Mercanti ” che
lo vedono coautore e arrangiatore oltre che musicista, dividendo i vari palchi con nomi ancora oggi
noti al panorama nazionale: Sottotono, Neffa, Caparezza, Bassi maestro, Er Piotta, 99 Posse e molti
altri.
Dal 1999 partecipa a svariati concorsi musicali con la band “ Linea 32 “ come autore dei brani, voce
e musicista.
Intraprende gli studi di “chitarra elettrica fusion” diplomandosi presso l’accademia di musica
moderna Lizard di Messina e di Fiesole ( FI ), nello stesso periodo segue i corsi di : “ Arrangiamento
e Composizione “ con Maurizio Rolli; “ hard disk recording e tecnico del suono” con Mario
Ansaldo; “musica e cinema” con Giovanni Renzo.
Durante gli anni accademici suona per la “Lizard guitar band”, e così la possibilità di suonare ed
esibirsi insieme ai giganti della chitarra mondiale come Steve Vai ed Andy Timmons. Ha seguito le
master class, docenze private e seminari di: Alex Stornello, Massimo Varini, William Stravato,
Michael Mellner, Greg Howe, Poul Gilbert, Andy Timmons, Steve Vai e molti altri.
Tra gli svariati gruppi per diversi anni sarà alla chitarra de la “Superstition funky soul band” con il
maestro Saro Sorrenti alla direzione della sezione fiati.
Nel 2008 per ben due anni è insegnante per la classe di chitarra presso l’ Istituto Magistrale “
Emilio Ainis “ di Messina. Nello stesso anno si qualifica secondo, insieme ad altri musicisti, per il
“village music lab” del maestro Vincenzo Capasso e radio italia.
Dal 2009 collabora in studio per arrangiamenti di chitarre e composizioni per svariati autori di
musica pop locale e spesso impegnato anche come autore, coautore e per la composizione di
brani inediti per concorrenti a noti concorsi nazionali come il “ Concorso Mia Martini “.
Nel 2010 crea un progetto musicale tutto suo “ La soluzione New reality live”, una cover band
multi genere con la quale si proponeva un intrattenimento musicale indicato ad un utenza di ogni
età, genere e gusto.
Suonando cosi nei più grandi e rinomati locali, club, eventi sia privati che non, palchi importanti e
grandi piazze, di tutto il territorio.
Nel 2018 decide di intraprendere un percorso artistico totalmente individuale come cantautore e
solista, portando in giro tra locali, teatri e trasmissioni radiofoniche il proprio repertorio composto
di inediti e cover. Nello stesso anno partecipa alle selezioni di Sanremo Giovani con AreaSanremo
qualificandosi semifinalista Nazionale.
Nel Luglio 2019 Produce e pubblica il suo primo singolo ufficiale “Occhi Stanchi”, dando cosi il via
ad un percorso discografico indipendente in continua evoluzione. Ad oggi si contano una decina di
singoli pubblicati e disponibili on line in tutte le piattaforme e stores digitali.
Nel Settembre 2021 viene selezionato in collaborazione con “Radio Zenith Messina” e il critico
musicale e giornalista “Red Ronnie” come portavoce musicale della propria città e quindi cosi la
possibilità di partecipare ad un tour nei più grandi teatri della Sicilia portando sul palco dal vivo i
propri brani tra i quali “ Messina occhi blu ”.
Nello stesso anno inizia un esperienza radiofonica come speaker per “Radio Zenith Messina”.
Ad oggi si contano una decina di singoli con i relativi videoclip, prodotti e distribuiti sui i canali
ufficiali e distributori digitali.
Impegnato tra locali, piazze ed eventi vari in un intensa attività dal vivo che lo vede protagonista di
uno spettacolo totalmente “live” in svariate formule: dal singolo chitarra e voce fino a ben cinque
elementi sul palco con lui. Con un repertorio fatto totalmente di musica italiana che spazia tra
cover e brani inediti.
Dal 21 Giugno 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo lavoro dal titolo
“ANCHE NO”.
Il videoclip ufficiale in uscita sul canale You Tube, realizzato in collaborazione con il Comune di
Messina.
Proprio di questo singolo voglio parlarvi.
Bel sound, trovo sia molto attuale e valga la pena di essere ascoltato e divulgato.
Una “storia d’amore” del ‘69 . . .ai giorni d’oggi.
CHIARA DE CARLO
Buon ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=8beVdg7qErc
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere!
HOT PARADE
Leggi la rubrica su “L’identità” ⤵️
https://www.lidentita.it/hot-parade-267/
Milioni di persone di tutto il mondo hanno visto in televisione le due tappe del Tour de France e hanno scoperto il Piemonte, “assaporandone la bellezza grazie ad uno sport meraviglioso come il ciclismo”, dice il governatore Alberto Cirio alla fine delle giornate piemontesi della celeberrima corsa ciclistica francese.
Ieri la Piacenza-Torino, terza tappa della Grande Partenza avvenuta per la prima volta dall’Italia, si è rivelata una straordinaria cartolina del Piemonte in quanto ha focalizzato l’attenzione sui luoghi Patrimonio dell’umanità Unesco ed ha ricordato le gesta di Fausto Coppi.
Oggi è stata la volta di Pinerolo e dei panorami delle montagne olimpiche. Una vera e propria tappa di montagna caratterizzata dalla scalata ai 2035 metri del Colle del Sestriere davanti al monumento intitolato a Fausto Coppi, e ai 1.860 del Colle del Monginevro prima del passaggio del confine, della scalata al Col du Galibier e dell’arrivo a Valloire. Alla partenza della tappa erano presenti il presidente Cirio e l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo.
Soddisfatto anche il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “I riflettori del grande sport internazionale erano tutti puntati su Torino, che come sempre ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa e conferma la propria abilità nell’ospitare al meglio i grandi eventi sportivi internazionali grazie ad una macchina ormai collaudata e in piena sinergia con gli altri attori locali. Un’opportunità di ricaduta economica sul territorio importante, ma anche di promozione dello sport e di stili di vita sani soprattutto per i più giovani”.
Aggiunge il presidente del Piemonte: “Il Tour de France è il coronamento di un lavoro iniziato anni fa e un’occasione davvero enorme per il Piemonte. Lo è stata ieri per Torino, per il Monferrato, per le Langhe, per il Roero, per l’Alessandrino, lo è stata oggi per Pinerolo e le montagne olimpiche. Tutto questo ci fa dire che se siamo riusciti a portare il turismo a essere al 10 percento del Pil regionale è perché dietro c’è un grosso lavoro, di cui gli eventi sportivi sono sicuramente un tassello fondamentale”.
Prima dell’arrivo dei corridori a Torino il presidente Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale allo Sport Chiarelli, hanno presenziato alla premiazione degli otto bambini vincitori del concorso grafico “dettato del Tour”, riservato agli studenti piemontesi dai 9 ai 12 anni.