Una grande Juventus torna in Champions League e batte 3-1 il Psv. Yildiz segna al 21′, è il più giovane marcatore bianconero nel torneo e batte Del Piero. Ed ecco i gol di McKennie (27′) e Nico Gonzalez(52′). Alla fine Saibari (93′) segna l’unica rete targata Psv.
La proposta era arrivata dal primo firmatario Domenico Rossi (Pd) che durante il suo intervento ha chiamato in causa il presidente Cirio che “anche questa volta si sottrae al confronto su un tema tanto importante per i piemontesi e per tutti gli italiani. Ha umiliato il Consiglio adottando pochi giorni prima della discussione una delibera con la quale la Regione si costituisce contro i ricorsi di Puglia e Sardegna di fronte alla Corte Costituzionale. Al nostro Paese non servono venti sanità diverse, venti sistemi scolastici diversi o venti sistemi di energia, al contrario serve un progetto comune, una visione. Siamo di fronte a una legge antistorica, che produce diseguaglianza, che danneggia il sistema economico e non aiuta l’Italia a essere competitiva nel nuovo assetto internazionale”.
Critiche a cui si sono aggiunti i consiglieri Gianna Pentenero, Alberto Avetta e Domenico Ravetti.
Per la capogruppo Avs, Alice Ravinale, “è grave l’assenza di Cirio durante questa discussione ed è altrettanto significativo il silenzio della maggioranza. Le regioni italiane già oggi hanno un’ampia autonomia, soprattutto sulla sanità, determinata dal titolo V. La proposta di Calderoli si porta dietro quella che è stata chiamata “la secessione dei ricchi”, a scapito delle regioni più povere, superando i meccanismi di solidarietà. Anche il Piemonte rischia di essere danneggiato da un governo che vuole più autonomia ma toglie risorse alle regioni, un paradosso. Troviamo inoltre assurdo che si deleghi a un comitato e non alle forze politiche la scelta sui livelli essenziali delle prestazioni.
“Non mi stupisce l’assenza del presidente Cirio – ha spiegato la capogruppo M5S Sarah Disabato – non era presente nemmeno quando è stata istituita una commissione ad hoc. La nostra Regione è fragile sotto molti aspetti, Cirio dovrebbe saperlo bene. La situazione economica del Piemonte non è minimamente comparabile con quella di regioni del nord “più ricche”. Questa riforma diventerà un boomerang per il nostro territorio e provocherà la fuga del personale sanitario, danni dal punto di vista della competitività e dello sviluppo economico, disuguaglianze e discriminazioni”.
“I processi democratici che passano dalle Assemblee devono essere sempre rispettati – ha dichiarato Gianna Gancia (Lega) – e ricordo al consigliere Rossi che la Cei non rappresenta lo stato italiano. Il centrosinistra parla come se questo paese fosse uniforme, dove tutto funziona in egual modo, ma il mio impegno nella Lega è cominciato proprio perché l’unico modo per tenere insieme un paese è il federalismo. Ricordiamoci che stiamo parlando di soldi delle persone che pagano le tasse, che fanno fatica, che vivono una tassazione elevatissima”. Il capogruppo Fabrizio Ricca ha aggiunto, in sede di dichiarazione di voto, che “stiamo discutendo di un’opportunità per la nostra regione e per il paese, mentre il centrosinistra strumentalizza. Se oggi i cittadini piemontesi sapessero di cosa state davvero parlando, verrebbero a chiedervene conto. La legge sull’autonomia mira a garantire l’unità del paese”.
Sempre in dichiarazione di voto, il capogruppo Fdi, Carlo Riva Vercellotti ha ricordato che “chi ha memoria degli ultimi 23 anni sa che il Partito Democratico si sta arrampicando sugli specchi. L’autonomia differenziata è una creazione della sinistra che ha voluto il titolo V. Sicuramente il tema dei Lep è stato fermo per troppo tempo. Però già Chiamparino e Bonaccini, governatori di centrosinistra, hanno chiesto ulteriori forme di autonomia. Anche Emiliano, governatore PD della Puglia, era convinto che ogni regione dovesse fare queste richieste, così come è paradossale che una regione a statuto speciale come la Sardegna si opponga. Le vostre critiche ci fanno capire che state andando a sbattere e noi non vi fermeremo. Se si vogliono ridurre i costi ed efficientare i servizi, chiedere ulteriori forme di autonomia, in forma responsabile e nel saldo principio che la legge si fonda sul rispetto dell’unità nazionale, può essere un’opportunità”.
“Questi interventi sono serviti a chiarirmi le idee – ha spiegato il capogruppo Fi, Paolo Ruzzola – la proposta che votiamo oggi ha grande legittimità ma è pretestuosa. Quando sento dire dal Pd che i tempi sono cambiati rispetto a quando loro hanno votato la maggiore autonomia, mi chiedo cosa sia cambiato tra le loro richieste, che hanno fortemente voluto, e le nostre. Abbiamo votato la legge a Roma, Forza Italia ha istituito un centro di studio per analizzare nel dettaglio la legge. Faremo in modo che nessuno rimanga indietro e che il provvedimento venga applicato in maniera corretta”.
Per il presidente della Lista Cirio, Silvio Magliano, “Don Sturzo già nel 1921 si manifestò come uno dei principali regionalisti del nostro tempo. Ragionare sulle deleghe vuol dire scommettere sulle capacità delle classi dirigenti di dimostrare di avere tutte le caratteristiche per governare al meglio. Ci auguriamo che i Lep vengano rispettati e attuati non creando ulteriori divisioni, non vogliamo lasciare indietro nessuno e su questo saremo determinati”.
Nella replica l’assessore all’Autonomia Enrico Bussalino ha chiarito che l’iter della legge sta andando avanti nel solco della legalità e nel rispetto della Costituzione italiana. L’autonomia differenziata rappresenta un’opportunità per il Piemonte e per tutto il paese, aumenta l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa e snellisce gli iter burocratici che spesso rappresentano un ostacolo per cittadini e imprese. Ogni regione poi è assolutamente libera di chiederne o meno l’applicazione per le materie che ritiene opportune nel pieno rispetto dei principi costituzionali. La volontà della Giunta è di collaborare e ascoltare tutti per un migliore assetto istituzionale e organizzativo per il Piemonte.
Il conducente di un monopattino, 35 anni, è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco in codice rosso dopo lo scontro con un furgone, questa mattina in corso Vigevano a Torino. La polizia locale sta vagliando la dinamica dell’incidente. Il ferito è stato soccorso dalla Croce Verde di Villastellone. Si tratta dell’ennesimo incidente avvenuto in città con il coinvolgimento di monopattini.
La presentazione del libro di Salvatore Vullo “Vitaliano Brancati- Scoprire e riscoprire il grande scrittore nel 70° della morte”, Morrone Editore, è in programma Lunedi 23 settembre 2024 alle ore 18, presso il Caffè Letterario Fiorio, via Po, 8/C Torino. Con l’autore interverranno Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, Giuseppe Mastruzzo, direttore International University College Torino. Condurrà l’incontro Giovanni Firera, organizzatore dell’evento, fondatore e presidente dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati che ha promosso e patrocinato la pubblicazione di questo libro per ricordare e celebrare Brancati di cui in questo 2024 ricorre il 70° della morte. La presentazione di questo libro al Caffè Letterario Fiorio, fa seguito a quella in anteprima nel maggio scorso al Salone del Libro di Torino, nell’area incontri della Regione Siciliana. L’impegno per la promozione del libro, assieme a Giovanni Firera, proseguirà con due presentazioni programmate in terra di Sicilia: il prossimo 11 ottobre a Caltanissetta e il 12 ottobre, a Pachino (SR) (Città natale di Brancati).

“La recente apertura del Governo nazionale sul ritorno al nucleare, confermata dalle dichiarazioni dei ministri Pichetto Fratin e Urso, pone una domanda cruciale: il Piemonte sarà all’altezza di questa sfida?” – dichiara così in una nota Vittoria Nallo, Consigliera regionale della lista Stati Uniti D’Europa per il Piemonte che ha interrogato la Giunta regionale. – Nallo prosegue: “Grazie alla presenza di aziende leader nell’industria del nucleare, che esportano tecnologia e know-how in tutto il mondo e centri di ricerca all’avanguardia come il Politecnico di Torino, il Piemonte potrebbe diventare un attore chiave nel programma nazionale promosso dal Governo. Come intende la maggioranza valorizzare le competenze scientifiche, tecnologiche e industriali della regione?”. Conclude: “mentre il Governo promette un quadro normativo, la Regione Piemonte è pronta a cogliere questa opportunità o si limiterà a restare a guardare? L’inerzia rischia di far perdere alla nostra regione un ruolo strategico nella ripresa di una tecnologia che già in passato l’ha vista protagonista”.
Al Circolo ufficiali di Torino il 23 settembre alle ore 17,30
Intervento del prof. Pier Franco Quaglieni, storico, fondatore e direttore del Centro Pannunzio
Quando il sistema scolastico abbandona gli studenti
L’OPINIONE Di Stefano Callà *
“Mio figlio ora non ha più la sua maestra per affrontare l’ultimo anno di elementare”
Studente#1 è un bambino come tanti altri. Sebbene sia affetto da autismo non verbale, aggravato da epilessia farmacoresistente e artrite idiopatica giovanile, queste condizioni non lo rendono diverso dagli altri. Ciò che accomuna Studente#1 e i suoi compagni di classe, infatti, è il modo in cui vengono trattati: ridotti a numeri, entità astratte prive di emozioni, sogni e aspirazioni per il futuro.
Proprio per questo motivo, l’ultimo anno di scuola elementare, un momento cruciale per Studente#1 che avrebbe dovuto segnare la fine di un percorso verso l’autonomia, si presenta più difficile del previsto. La sua maestra, che lo ha accompagnato con dedizione negli ultimi anni, non ci sarà più. Questo cambiamento, inatteso e doloroso, rende il ritorno in classe particolarmente impegnativo. Non è stato previsto alcun insegnante dedicato, capace non solo di fornire supporto professionale, ma anche di accompagnare Studente#1 con la sensibilità emotiva necessaria verso quell’autonomia che, giorno dopo giorno, la sua insegnante di sostegno ha cercato di costruire. «A inizio mese, quando la docente mi ha telefonato in lacrime, dicendo di essere stata trasferita, è stato impossibile preparare studente#1 a questo cambiamento imprevisto» afferma la madre del bambino.
Studente#1 è un alunno come tanti. E come tanti altri studenti, è vittima di un sistema scolastico che tratta i giovani come pedine, abbandonandoli a “percorsi formativi” che altro non sono che trovate di marketing, utili solo ad aumentare il prestigio dell’istituto e l’ego dei suoi dirigenti.
Tuttavia, la situazione di Studente#1 merita rispetto e attenzione. Chi ha lasciato questo bambino solo, alle prese con le sue difficoltà, dovrà assumersi la responsabilità delle conseguenze che tale mancanza di supporto avrà sul suo cammino di crescita e sviluppo.
* avvocato
Scanderebech (Fi): “Ztl, varco trappola”
Durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri è stata discussa l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH, con particolare riferimento al varco ZTL posizionato in Via dell’Arsenale, all’altezza dell’incrocio con Via San Quintino.
Dichiara il Capogruppo di Forza Italia: “Esprimo preoccupazione riguardo alla disposizione di tali varchi, che sembrano configurarsi come una “trappola” per gli automobilisti, utile più a rimpinguare le casse comunali che a garantire un’efficace regolamentazione del traffico“. Sottolinea che: “Questo sistema attuale penalizza gli automobilisti, portandoli spesso a commettere infrazioni senza alcuna volontarietà: a causa della carenza di segnaletica e della complessità del tragitto, i conducenti si ritrovano ad affrontare un percorso lungo e poco pratico che genera ulteriore traffico e un maggior quantitativo di smog”.
Conclude SCANDEREBECH (FI): “Nell’anno in corso (al 4 settembre u.s.) le sanzioni presenti nel sistema informatico relative all’accesso alla ZTL tramite il varco collocato in Via Arsenale/Via San Quintino sono state 3.458 e 4.890 quelle relative al varco ZTL in via XX Settembre, percorso obbligato per chi si imbatte nel varco di Via Arsenale angolo via San Quintino. Questi numeri sottolineano la necessità di una riflessione sulla segnaletica e sull’effettiva utilità di tali varchi, che rischiano di essere percepiti come strumenti per incrementare le entrate comunali a discapito della chiarezza e della sicurezza stradale”.
(foto archivio)