ilTorinese

Valerio Berruti, “More than kids”

Alla Fondazione Ferrero di Alba, nel Cuneese, un’ampia retrospettiva sulle opere anche dedicate all’infanzia dell’artista albese 

 

Si intitola “More than kids” la personale dedicata alle opere di Valerio Berruti, allestita dal 4 aprile al 4 luglio prossimi presso la Fondazione Ferrero di Alba e curata da Nicolas Ballario e Arturo Galansino.

La mostra, a ingresso gratuito, offre una panoramica del percorso creativo seguito dall’artista 48enne albese.

Saranno esposti affreschi, sculture, videoanimazioni che mettono in luce la grande versatilità di Valerio Berruti. Accanto alle sue iconiche rappresentazioni dell’infanzia, per la prima volta l’artista presenterà un nuovo filone di indagine creativa, concentrato sul paesaggio delle Langhe al quale egli è legato sin dalla più tenera infanzia. Il paesaggio delle Langhe viene disegnato da Berruti con un tratto distintivo e con l’invito rivolto al visitatore perché termini l’opera che ha di fronte semplicemente con l’osservazione.

Valerio Berruti utilizza l’antica tecnica dell’affresco, la scultura, la videoanimazione per creare immagini essenziali ispirate al mondo dell’infanzia, una fase della vita sospesa tra sogno e possibilità.

Alcuni dei lavori in esposizione alla Fondazione Ferrero proseguiranno il loro cammino verso Milano, dove andranno a completare l’allestimento che l’artista presenterà nelle sale di palazzo Reale, questa estate, dal titolo “Not just kids”.

Nel 2022 è stata inaugurata la sua monumentale scultura Alba, in acciaio inox bronzato alta 12 metri e donata dalla famiglia Ferrero alla Città di Alba, posizionata nella centrale piazza Michele Ferrero, dedicata all’imprenditore albese. Nel maggio del 2024 Berruti ha inaugurato

“ Circulating Sketch”, una personale in Cina nel prestigioso Teagan Space di Youyi Bay, nel distretto di Pechino.

Prima dell’inaugurazione della mostra è previsto un incontro tra l’artista e gli insegnanti nel corso del quale verranno presentate le attività educative e i laboratori artistici riservati alle scuole, organizzati nel periodo della retrospettiva alle Fondazione Ferrero.

 

Fondazione Ferrero, Strada di Mezzo 44, Alba

Orari: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato domenica e festività dalle 10 alle 19.

Chiuso dal 18 al 27 aprile.

 

Mara Martellotta

Via Po, conclusi i lavori per il rinnovo dei binari e il ripristino della pavimentazione

/
 

Si sono conclusi i lavori di rinnovo dei binari tranviari e di ripristino della pavimentazione in lose su via Po.

I lavori sono durati un anno, come previsto dal cronoprogramma, con un investimento complessivo di poco superiore ai 5 milioni di euro.

Al fine di minimizzare gli impatti sulla viabilità esistente e sull’ambiente circostante, le attività si sono svolte in modo progressivo da Piazza Vittorio Veneto fino a piazza Castello garantendo sempre la viabilità in direzione piazza Castello e dalle 17.30 alle 8.00 e nei giorni festivi su tutta la via.

A partire da oggi sarà possibile percorrere via Po in entrambi i sensi di marcia e dal 1° aprile 2025 saranno ripristinati i percorsi delle linee 13 bus – 24 – 55 – 56 – 61 – 93/ – Venaria Express – Night Buster.

Le linee 7 e 15 continuano invece ad essere deviate in attesa delle autorizzazioni al ripristino del transito tranviario previste per la settimana successiva.

Proseguono invece le attività legate ai sottoservizi e agli adeguamenti pedonali nelle aree laterali della via, in prossimità dei marciapiedi, la cui ultimazione è prevista entro il mese di aprile.

Con il termine di tutte le lavorazioni verrà restituita alla città una via Po completamente rinnovata con una nuova sede di binari tranviari che garantirà una maggior velocità di marcia dei tram, minori vibrazioni e una ridotta emissione acustica.

TORINO CLICK

La gestione ottimale delle nostre energie / 3

/

Terza parte

Per una buona gestione delle nostre energie il riposo è essenziale. Impegniamoci, almeno due o tre sere la settimana ad andare a dormire prima delle 23, e cerchiamo comunque di dormire almeno sette ore per notte. Evitiamo cene troppo abbondanti. E lasciamo perlomeno uno spazio di tre ore tra la fine della cena e l’andare a coricarsi.

Evitando così di addormentarci con la digestione ancora in atto, garanzia di una mediocre qualità del sonno. E, se ci è possibile, utilizziamo qualche piccolo trucco per concederci qualche minuto di riposo nel corso della giornata, anche sul lavoro. Un divano (o qualcosa di analogo, anche se magari meno comodo…), su cui schiacciare un veloce pisolino.

Quando sentiamo calare le energie, può rivelarsi di notevole aiuto… E, se ne abbiamo la possibilità, staccare un quarto d’ora per una breve passeggiata nel corso della giornata è una bella iniezione di energia. Una buona respirazione ritmica, consapevole, profonda e lenta, stimola stati psico fisici calmi e rilassati e agisce positivamente sul nostro livello di energia e sullo stato di benessere psico fisico.

Quando ci sentiamo particolarmente affaticati e scarichi e con poche energie, portiamo la nostra attenzione sul respiro e nell’arco di un minuto facciamo cinque o sei inspirazioni ed espirazioni profonde. Ci accorgeremo che, almeno per qualche tempo, ci sentiremo meno stanchi e più energetici.

Tra i suoi numerosi effetti nefasti, Il fumo riduce in maniera considerevole l’apporto di ossigeno al cervello e agli altri organi, determinando una riduzione assai significativa del livello energetico di chi si ostina e perseverare in questa malsana abitudine. La dipendenza dalla nicotina, dando al fumatore l’errata sensazione immediata di piacevolezza e di rasserenamento, in realtà ne limita fortemente l’energia e la capacità vitale.

Cerchiamo anche di seguire una dieta sana ed equilibrata e non saltiamo i pasti. Una errata alimentazione porta in genere ad un aumento del peso corporeo, e determina un dispendio energetico spesso molto più elevato, con condizioni di appesantimento e di stanchezza che si rivelano energeticamente molto gravose. Attenzione dunque a mantenere il nostro peso e la nostra massa grassa entro limiti compatibili.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della terza e ultima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Elezioni universitarie – Una minaccia grave – Franceschini – Lettere

Elezioni universitarie
I risultati delle elezioni universitarie non premiano i pro Palestina che hanno inscenato agitazioni e occupazioni devastanti. La sinistra di “studenti indipendenti” (da che cosa ?) e “Cambiare rotta “hanno perso il 14 per cento dei consensi, pur restando maggioritaria. La moderazione dei cattolici è stata premiata con un più 4,8% di voti. Anche il FUAN, che non ha mai cambiato il nome e resta quello del MSI, ha avuto un incremento di voti del 3 per cento. Ci sarebbe da obiettare su chi viola la legge con occupazioni ma vuole anche farsi rappresentare nel cda dell’Ateneo.
Il dato più eclatante è la mancata partecipazione degli studenti al voto: una percentuale del 16 per cento appare ridicola.
I rappresentanti eletti finiscono di essere più rappresentanti di sè stessi che di gruppi. Ricordo che l’elezione di organismi universitari morì con la contestazione. Gli ultimi eletti erano pallidi rappresentanti di una democrazia universitaria che aveva contribuito a formare una classe politica. Basterebbe pensare a Pannella, ad esempio. Il ‘68, con la finta democrazia diretta delle assemblee permanenti, pose fine ad un’esperienza importante per la storia dell’Università  italiana e della democrazia . In quelle competizioni si formarono leaders importanti. Dopo la fine della contestazione del ‘68 e del ‘77 si cercò di ripristinare gli organismi rappresentativi , ma senza risultati . Conobbi piccoli capi molto ambiziosi e velleitari. Con  Patuelli segretario della gioventù liberale andai a sostenere la lista liberale, ma seppi che i repubblicani avevano deciso  con scarsa intelligenza di correre da soli. Poi ebbi qualche contatto con universitari che vedevano certi posti come trampolini di lancio per un avvenire politico che non ci fu. I partiti devono svegliarsi perché un 16 per cento di votanti rivela una forma di falsa democrazia apparente e truffaldina. In ogni caso andrebbe ribadito che l’Università è il luogo in cui  soprattutto si deve  studiare.
.
Una minaccia grave
Pur volendo attendere per dare un giudizio su Trump non ideologico, non è possibile dopo i recenti sconquassi non esprimere un giudizio preoccupato su un personaggio privo di equilibrio e prigioniero di interessi economici che intendono governare attraverso di lui. La democrazia americana è stata stravolta e il legame  storico con l’Europa infranto. Nessun repubblicano  americano può ritrovarsi in un autocrate bizzarro e arrogante. Reagan è l’unico presidente conservatore che sia riuscito nell’intento di correggere i guasti dei presidenti democratici.
Quattro anni di Trump possono provocare al  mondo danni irreparabili. Anche il suo modo di intendere la pace è autoritario e foriero di altre guerre. La politica dei dazi si rivelerà negativa anche per gli USA  e il presidente sta manifestando una ignoranza in materia economica davvero preoccupante. Trump è un elefante in una cristalleria che intende travolgere la diplomazia per affermare una politica di forza che può portare alla terza guerra mondiale. Chi oggi si dice trumpiano in Europa dimostra di non capire nulla di politica.
.
Franceschini
Non ho mai stimato un personaggio piuttosto insignificante della  politica nostrana di origine cattolico – comunista. Come ministro alla cultura (per fortuna non ebbe altri dicasteri più importanti) si rivelò mediocre. Adesso se ne esce fuori con la proposta di dare ai figli il cognome della madre anziché quello del padre, contravvenendo a secoli di storia.
Qui non c’entrano il matriarcato o il patriarcato, anche se Franceschini con la sua proposta non mira certo all’eguaglianza tra i sessi. Sono questioni di ordine pratico che impediscono la sciocchezza voluta dalla Consulta  del doppio cognome che si rivela molto  problematico in Spagna. Se per secoli si è andati avanti così c’è un motivo molto concreto: quello di non generare confusioni anagrafiche. Per un certo numero di famiglie può anche essere la mutilazione di un nome onorato e prestigioso a cui non si vede perché un bambino debba rinunciare. Chiamarsi Pirandello o Marconi è un onore per chi ha diritto, che nessun Franceschini può cancellare  con una proposta propagandistica volta a toglierlo per qualche giorno dall’oblio. Forse Franceschini non è particolarmente orgoglioso della sua storia familiare?
.
LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
.
La biennale della democrazia
La biennale della democrazia in pochi giorni giunge persino alla bocciofila di Vanchiglietta, ma esclude istituzioni culturali storiche torinesi per ragioni di discriminazione ideologica?  Cosa ne pensa?   Tiziana Raiteri
Non rispondo perché mi sento il primo discriminato come studioso, mai invitato a parlare alla Biennale. Adesso ne faccio quasi motivo di vanto essere escluso aprioristicamente. Vengo invitato in tutta Italia e all’estero, ma alla Biennale mai. Dove inaugura le lezioni Barbero, è bene rimanere distanti. Lui va anche a parlare ai centri sociali, che spesso fanno della violenza la loro ragione di vivere.
.
Sgarbi
Lei è amico di Sgarbi che è gravemente ammalato per una sindrome depressiva. Cosa ne pensa ?   Barbara Fratello
Il rispetto e l’amicizia sincera nata da Fogola tanti anni fa mi impone il silenzio sulle condizioni di Vittorio, che presto si riprenderà. Sono certo  di una ripresa. Ho letto che una delle figlie dopo essere andata a trovarlo dopo mesi di assenza ha detto ad un giornale che il padre andrebbe trasferito in psichiatria. Una frase barbara e incivile indegna di una figlia a cui Sgarbi con il suo lavoro forsennato ha garantito una vita di agi.
.
Savoia
Abito in Savoia da anni e ho letto una bella intervista al più importante giornale della Savoia al principe Sergio di Jugoslavia, figlio di Maria Pia di Savoia. Il principe sa bene che le incaute dichiarazioni del cugino Emanuele Filiberto hanno offeso i cittadini della Savoia, che verrebbero privati delle tombe del re Umberto II e della regina Maria Jose’, che Emanuele Filiberto vorrebbe al Pantheon. Sarebbe un non senso però, dice il principe, ignorare che Vittorio Emanuele III e la regina Elena rimarrebbero a Vicoforte.     Ettore Teppati
Ho letto anch’io l’intervista, naturalmente non ripresa dai giornali italiani. Credo che un governo di centro – destra dovrebbe avere il coraggio di chiudere una annosa vicenda che non fa onore all’Italia. Ma la strada perseguita da Emanuele Filiberto è sbagliata e vedrei in Fratelli d’Italia un ostacolo a rendere l’onore del Pantheon a Vittorio Emanuele  III, che mandò a casa Mussolini nel ‘43 e lo fece arrestare. Neppure gli antifascisti lo riconobbero come un gesto importante. Dopo tanti anni siamo fermi lì. E il trasferimento alla chetichella a Vicoforte ha peggiorato il percorso verso il Pantheon.

Accordo quadro per la contrattazione regionale nel settore artigiano 

Con reciproca soddisfazione le Parti datoriali regionali del settore artigiano Confartigianato ImpreseCna e Casartigiani e le Parti sindacali CgilCisl e Uil del Piemonte, il 28 marzo 2025 hanno sottoscritto un Accordo quadro sulla contrattazione regionale del settore artigiano.

Il settore artigiano (escluso il settore edile) in Piemonte conta oltre 100.000 dipendenti e circa 27.000 aziende, rappresenta un tessuto importante sia nel contoterzismo, che per i settori meccanico, orafo, tessile, alimentare, chimico, dei servizi e pulizie, comunicazione e grafica, legno e lapidei, acconciatura ed estetica, trasporto.

L’intesa quadro che permetterà la stipula dei singoli contratti regionali di categoria, raggiunta dopo un articolato confronto, prevede la costituzione di un Osservatorio regionale interconfederale, l’istituzione di un Elemento di Produttività Regionale pari al 3% della retribuzione mensile, l’istituzione di un Elemento Regionale Economico che incrementerà la retribuzione mensile del 1,5%. Completa l’intesa una “una tantum” per il periodo pregresso di 230 €. Un’attenzione particolare a specifiche tematiche inerenti a Salute e SicurezzaBilateralitàPolitiche di Genere e Formazione.

Ugo Arnulfo, Presidente della Consulta dei Mestieri di Confartigianato Imprese Piemonte: “Accogliamo con profonda soddisfazione il rafforzamento, nel contesto piemontese, delle relazioni sindacali di categoria che, da tempo, si erano affievolite. Il presente Accordo costituisce la concretizzazione formale di quanto l’artigianato rappresenti nella sua essenza, ovvero un modello di imprenditorialità in cui titolari e collaboratori operano congiuntamente, favorendo un clima di dialogo costruttivo e reciproco sostegno”.

Anna Poggio della Cgil Piemonte: “In questi anni di scarsa crescita dei salari, i recenti rinnovi contrattuali nazionali affiancati dalla ripresa della contrattazione regionale sono un importante segnale di inversione di tendenza”.

Giovanni Genovesio, Presidente CNA Piemonte: “La contrattazione regionale di secondo livello rappresenta uno strumento fondamentale per adattare le condizioni di lavoro alle specificità del nostro territorio e delle nostre imprese. Attraverso il dialogo tra le Parti sociali, è possibile integrare i contratti collettivi nazionali con accordi che rispondano meglio alle esigenze locali, migliorando la competitività delle aziende e il benessere dei lavoratori”.

Gianni Baratta della Cisl Piemonte sottolinea l’importanza della ripresa della contrattazione regionale dopo molti anni di difficoltà alla sua realizzazione.

Paolo Mignone, Presidente di Casartigiani Piemonte: “In un contesto economico in continua evoluzione, valorizzare le categorie e promuovere una contrattazione regionale efficace significa investire nel futuro del nostro tessuto produttivo, sostenendo la crescita e l’innovazione nel rispetto delle peculiarità del Piemonte”.

Mauro Casucci della Uil Piemonte, nonché Vicepresidente Ebap, esprime soddisfazione per un’intesa che rappresenta un modello innovativo per aumentare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori e la produttività delle imprese artigiane.

Nei prossimi mesi, grazie all’Accordo, si chiuderanno i contratti regionali di categoria che, insieme ai CCNL quasi tutti rinnovati, rappresentano gli strumenti migliori per cercare di mettere al riparo i salari dall’inflazione e consentire al comparto artigiano di affrontare le sfide della transizione e della digitalizzazione.

Gypsy Musical Academy in “Bulli e pupe”, con una madrina d’eccezione: Margherita Fumero

I migliori allievi della Gipsy Academy di Torino, futuri professionisti di questo genere, pronti a calcare palcoscenici internazionali, tornano a esibirsi il 4 aprile 2025 alle 21 presso il teatro don Bosco di Rivoli nello spettacolo “Bulli e Pupe”. Versione italiana di “Guys and Dolls” di Frank Loesser su libretto di Jo Swerling e Abe Burrows, lo show, che debuttò a Broadway nel 1950, rappresenta un cult della storia del musical, vincitore di numerosi premi, tra cui cinque Tony Awards come miglior Musical e il Grammy Hall of Fame Award.

Qui lo si potrà vedere in lingua italiana, capace di regalarci le stesse emozioni, l’allegria e il divertimento della versione originale grazie alla supervisione artistica di Fabrizio Angelini, che già nel 2002 ne curò la regia per la compagnia della Rancia. La parte attoriale è a cura di Eugenio Gradabosco, le coreografie sono di Cristina Fraternale Garavelli e la direzione musicale è di Marta Lauria. Interpreti i migliori allievi diplomandi della sezione Accademica professionale della Gypsy Musical Academy. La produzione è presentata in accordo con Music Theatre International di Londra.

Lo spettacolo è a scopo benefico, organizzato dalla Lega per la lotta contro i tumori, con la collaborazione della Città delle Donne e Ti curo a Casa, con il patrocinio del Comune di Collegno e vede una madrina d’eccezione, l’attrice Margherita Fumero.

Teatro Don Bosco , via Stupinigi 1, Rivoli, 4 aprile 2025 ore 21

Info e prenotazioni 3277628172

Mara Martellotta

Petizione per la fruizione dell’Ospedale di Briancon

CESANA TORINESE – Una petizione per la cooperazione sanitaria transfrontaliera. A lanciarla è il Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni nel suo incarico di Consigliere delegato ai temi sanitari dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

Lo scorso 6 marzo l’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea con il Comune di Oulx hanno organizzato una visita al poliambulatorio di Oulx con l’Assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi, accompagnato dal Consigliere Regionale e Presidente Commissione Bilancio della Regione Piemonte Roberto Ravello. All’incontro erano presenti i vertici dell’ASL To3 con il Direttore Generale Giovanni La Valle, il Direttore Amministrativo Carlo Conte, il Direttore Sanitario Eva Anselmo ed il Direttore Distretto Val Susa Val Sangone Antonino Lentini.

Uno dei temi trattati è stato quello della possibilità per i cittadini dell’Alta Valle Susa di poter usufruire dell’Ospedale di Briancon per i servizi sanitari.

Di lì parte l’iniziativa del Sindaco di Cesana Daniele Mazzoleni: “Insieme al Presidente Mauro Meneguzzi, alla Vice Presidente Simona Radogna, all’Assessore Giorgio Merlo ed agli altri Sindaci dell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea Giovanni Cesare Poncet, Massimo Marchisio e Federico Marocco invitiamo tutti coloro che vogliono che venga attivata la cooperazione transfrontaliera in materia Sanitaria prevista all’Art. 10 del Tratto del Quirinale a sottoscrivere una petizione on line. Con la sottoscrizione richiediamo, nel rispetto della direttiva Europea 2011/24 e dell’art. 10 del Trattato del Quirinale, che impongono la costituzione di una zona di servizi pubblici comuni in materia sanitaria e che venga ripristinata al più presto la convenzione volta a consentire alla popolazione di poter fruire di assistenza medica presso l’Ospedale di Briancon. Per chi non avesse dimestichezza con questo strumento a breve sarà possibile sottoscrivere la versione cartacea della petizione che sarà presente presso le nostre ATL e presso gli esercizi che si renderanno disponibili”.

Ecco il link a cui fare riferimento per la sottoscrizione delle petizione on line.

https://www.change.org/p/area-sanitaria-transfrontaliera-aslto3-ospedale-di-briancon?recruiter=1369748467&recruited_by_id=3bcad0e0-0be1-11f0-8b73-298254f5765a&utm_source=share_petition&utm_campaign=starter_onboarding_share_social&utm_medium=facebook

Doppietta Tassinario ai Criteria: medaglia d’oro anche nei 100 farfalla

Vai al sito ufficiale della VBS

Cattolici, servono leader e non predicatori

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Se c’è una cultura che non ama la personalizzazione della politica è quella del cattolicesimo
politico italiano. Sia nella sua versione democratica o popolare o sociale. Perchè, appunto, si
tratta di una tradizione che ha sempre privilegiato il progetto, la proposta e l’iniziativa rispetto
all’adulazione servile e miracolistica di un capo. Non a caso, nella stessa Dc si è sempre parlato di
“leadership diffusa” anche se in quel partito, l’ultimo grande partito italiano, c’erano grandi leader
nonchè statisti. Ma, per non rifugiarsi nella nostalgia o nella mera decantazione del passato, è
inutile nascondere che il capitolo della leadership, accanto indubbiamente alla valenza del
progetto, assume oggi un’importanza straordinaria ai fini del consenso, della rappresentanza
politica e della bontà del progetto stesso. E l’individuazione del leader, accanto al profilo
democratico e collegiale del partito, resta comunque un tassello decisivo per qualificare il
progetto politico. Parlo, come ovvio, di una rinnovata e qualificata presenza dei cattolici italiani
nella cittadella politica contemporanea. Ma anche sul tema della leadership occorre intendersi. E
cioè, il leader non è un astratto predicatore di valori e di principi. Categoria, questa, che abbonda
e che, tuttavia, resta sostanzialmente incompatibile con la necessità, e anche l’utilità, di avere dei
leader. Leader di una comunità, beninteso. E non di un circolo autoreferenziale e circoscritto fatto
di adulatori o di tifosi. Un leader che “naturalmente” è il punto di riferimento di un mondo, di
un’area e di un segmento della società non perchè viene “benedetto” dall’alto attraverso i soliti e
ben noti meccanismi di potere ma, al contrario, perchè viene selezionato nella concreta battaglia
politica. Senza auto investiture, senza ‘benedizioni’ di casta e, soprattutto, senza essere
predestinato a ricoprire ruoli di potere in virtù di misteriosi meccanismi di selezione. Cioè il leader
è il frutto e la conseguenza di un percorso che coincide con una pratica democratica e popolare
che poco si addice per chi è abituato a ricoprire incarichi di potere e di grande prestigio o
nell’amministrazione dello Stato o perchè ‘scende in campo’ solo se assolve e ricopre incarichi di
potere. A prescindere. Ecco, di tutto ciò oggi l’area cattolica italiana, seppur nel rigoroso rispetto
del pluralismo politico che la contraddistingue, non ne ha bisogno. Semmai, e al contrario, è
necessario ed indispensabile che l’area cattolica italiana – sia sul versante della sinistra, sia su
quello del centro destra come su quello più squisitamente centrista – abbia dei punti di riferimento
politico e culturali autorevoli ma soprattutto popolari. Cioè espressione di una cultura politica che
si afferma attraverso una rigorosa prassi democratica e popolare. Questa è la lezione decisiva, di
merito ma soprattutto di metodo, che oggi deve caratterizzare l’area cattolica italiana. E
l’esempio, questa volta sì, ce lo offre il passato. Perchè se è vero che non si vive di nostalgia, è
pur vero che i criteri democratici e popolari per selezionare la classe dirigente non cambiano con
le mode del momento. Ma affondano le loro radici nella storica ed antica cultura del cattolicesimo
politico italiano. E, ieri come oggi, quelle regole conservano una straordinaria attualità e
modernità