Betsson Sport ha ospitato gli atleti del Torino FD, una delle principali realtà italiane nel calcio paralimpico, presso lo stadio Olimpico Grande Torino, un ulteriore passo nel percorso del brand per promuovere lo sport come strumento di inclusione e aggregazione.
Sabato 8 febbraio, il brand ha regalato infatti al Torino FD l’opportunità indimenticabile di partecipare al Walk About pre-partita, un tour esclusivo dello stadio Olimpico e un emozionante Meet & Greet con un giocatore del Torino FC, Adam Masina.
La giornata è iniziata con il Walk About, durante il quale il gruppo ha visitato la mixed zone e lo spogliatoio del Torino FC, per poi procedere a una visita esclusiva dello stadio, dove gli ospiti hanno avuto la possibilità di scoprire i retroscena della struttura granata.
L’esperienza è stata resa ancor più emozionante dalla possibilità di vedere il match Torino – Genoa dal comfort dello Sky Box, vivendo l’atmosfera unica dello stadio e la passione dei tifosi granata. Inoltre, durante la partita, lo speaker ha presentato il Torino FD e le sue attività, sensibilizzando il pubblico sull’importanza dell’inclusione attraverso lo sport.
“È stata una giornata davvero speciale per noi, un’occasione unica per vivere il calcio da una prospettiva diversa”, ha dichiarato Claudio Girardi, Presidente del Torino FD. “Il nostro obiettivo è quello di rendere lo sport accessibile a tutti e questo evento ci ha permesso di far conoscere il nostro lavoro e i nostri atleti a una nuova audience. La passione e la determinazione che abbiamo visto oggi ci spingono a continuare nella nostra missione di integrazione, facendo del calcio uno strumento di crescita e unione.”
Betsson Sport, in collaborazione con il Torino FC, ribadisce il suo impegno a sostenere progetti che promuovano l’inclusione sociale, contribuendo a rendere lo
Roberto Tentoni
In questo giorno del ricordo voglio raccontare per la prima volta un episodio. Amico per molti anni di Valerio Zanone, di cui ho sempre apprezzato la cultura, ho avuto con lui un qualche dissenso. In particolare una volta gli chiesi come mai i laici, i liberali, i democratici per decine di anni avessero ignorato il tema delle foibe e dell’esodo. Anche i democristiani si comportarono in modo analogo. Zanone non ebbe esitazione nel rispondermi che le foibe erano un tema missino e che non si doveva portare acqua alla destra fascista senza aggiungere altro. Rimasi senza parole. In tempi successivi posi la stessa domanda a Giovanni Spadolini che in modo più articolato e raffinato culturalmente disse le stesse cose di Zanone. Solo l’onesta’intellettuale dell’ antifascista nativo di Fiume Leo Valiani che in giovinezza era stato comunista portò’ il vecchio senatore a dirmi che bisognava superare l’errore di aver ignorato le foibe , “una tragedia della storia italiana”. Mi disse anche che Mario Pannunzio non aveva ignorato quella tragedia e che era un dovere dei giovani riscattare l’errore grave che “la mia generazione” aveva commesso. C’erano ancora in circolazione politici che erano stati fascisti e che avevano tentato di cancellare il passato da nascondere anche ignorando la storia. Ricordo che una volta Davide Lajolo, già gerarca fascista e combattente in Spagna dalla parte di Franco, diventato poi partigiano e deputato comunista, si alzò da tavola dove stavamo cenando perché ritenne una provocazione intollerabile il fatto che io avessi avviato un timido discorso sulle foibe alla presenza della poetessa esule da Zara Liana De Luca. Intervenne un altro commensale e l’ira di Lajolo si mitigò, anche se ribadì : “questi discorsi lasciamoli ai fascisti”. E non aggiunse altro, riprendendo il pranzo. Questo era il clima degli anni 70. I comunisti negavano perfino la possibilità di parlare delle foibe, ma anche i non comunisti non erano tanto meglio. Il trattato di Osimo che Valiani definì “indegno” e che fu una capitolazione definitiva e impacciata nei confronti di Tito fu opera di un governo di centro – sinistra del 1975 . Dietro c’era la regia del PCI, ma il
RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Protagonista è Gye-ong, scrittrice affossata in un momento difficile; da mesi vive isolata dopo avere vissuto affetti importanti e subito abbandoni dolorosissimi. Il romanzo ci avvinghia subito con un sogno che la tormenta; l’immagine del mare che si ritrae e lascia al suo posto una sorta di cimitero, con migliaia di tronchi d’albero neri, simili a lapidi su cui cade la neve leggera, circondate da pesci morenti, scheletri e relitti.
L’ultimo libro del famoso scrittore americano Paul Auster è una meditazione -tra immagini e parole- sul “cuore di tenebra” e l’uso sconsiderato delle armi negli USA. E’ stato pubblicato in patria nel 2023, più o meno un anno prima della sua morte.
Hans Tuzzi, nato a Milano nel 1952, è pseudonimo di Adriano Bon: scrittore, autore di saggi di bibliofilia e sul mercato antiquario dei libri, consulente editoriale e docente al master in Editoria cartacea e multimediale dell’Università di Bologna, autore dei gialli ambientati a Milano con protagonista il commissario, poi vicequestore, Norberto Melis.
E’ un romanzo scritto magnificamente che amalgama due piani narrativi: un giallo con tanto di delitto, ma anche un viaggio nel mondo degli oggetti d’arte e dell’antiquariato, con corollario di famiglia, difficoltà e disagi.