ilTorinese

Donna derubata della borsa e gettata a terra

La Squadra Volante della Questura di Vercelli ha arrestato un venticinquenne di origine marocchina, segnalato su linea N.U.E. 112 alla locale Sala Operativa quale autore di una rapina, commessa nei confronti di una donna del 1957, originaria della provincia vercellese, alla quale scippava violentemente la borsa, facendola cadere  al suolo,  poco distante dalla Stazione ferroviaria di Borgo Vercelli.

Grazie alla descrizione fornita dalla richiedente, che assisteva alla scena, e alle informazioni acquisite nell’immediatezza dalla vittima, dopo averle prestato il primo soccorso e allertato personale sanitario, che la trasportava presso il pronto soccorso cittadino a causa della ferita riportata al capo, durante l’azione violenta del rapinatore, gli equipaggi della polizia hanno cercato e trovato il rapinatore che è stato arrestato.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Il “Pane” si veste a festa

A Savigliano è tutto pronto per l’inaugurazione ufficiale della dodicesima “Festa del Pane”

Sabato 5 e domenica 6 ottobre

Savigliano (Cuneo)

Scriveva Italo Calvino: “La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane”. Brillante metafora. La “marmellata” come fantasia, come magia del sorprendere, di intriganti voli della mente; il “pane” come mestiere, come capacità di far partire da terra e di tenere insieme ben bene pensieri e parole. E vuoi mettere (sempre in metafora) la piacevolezza di una buona marmellata spalmata su una croccante o morbida (de gustibus …) fetta di pane, di quello buono e fatto ad arte? Diciamolo pure. Se hai davvero fame, fra “sola marmellata” e “solo pane”, che scegli? La risposta è scontata. Il pane. Che (e passiamo dalla metafora alla realtà) è il principe indiscusso e il più “antico” della tavola. Il “companatico” viene dopo. Sempre dopo. Perfino nelle caverne della preistoria si dice siano stati trovati residui di cereali che venivano schiacciati fra due pietre e mescolati con acqua. Anche ai nostri antichissimi avi, la carne o altro non andavano giù bene se non in compagnia di quel che era allora il loro pane, il “pane delle caverne”. E allora perché non pensare ad una vera e propria Festa per far onore al più “povero” e, insieme, al più “nobile” degli alimenti. L’idea è venuta anni fa in quel di Savigliano. A metterla in pratica la locale “Fondazione Ente Manifestazioni”, con il sostegno di numerosi Enti pubblici e privati, che quest’anno darà il via, sabato 5 ottobre (ore 12), presso l’“Area Forni” in Piazza del Popolo alla 12^ edizione della “Festa del Pane”.

Si alzerà così il sipario sull’evento biennale che, per un intero weekend, trasformerà il centro cittadino in un grande laboratorio a cielo aperto, con i profumi e i sapori unici del prodotto nobile della nostra tavola, nelle sue molteplici forme e declinazioni, il tutto immerso in un’atmosfera festosa e coinvolgente. La Festa, a ingresso libero e gratuito,sarà aperta al pubblico secondo i seguenti orari: sabato 5 ottobre, dalle 9 alle 24, e domenica 6 ottobre, dalle 9 alle 22. Per maggiori informazioni e dettagli sul programma, visitare il sito www.entemenifestazioni.com

Fra le principali novità della manifestazione di quest’anno proprio la location scelta per accogliere al meglio i visitatori: grazie al coinvolgimento di circa 60 panettieri, infatti, l’“Area Forni” è stata ampliata e affiancata da una zona “panetteria”, dedicata alla vendita del pane appena sfornato. Sotto l’Ala polifunzionale “Lorenzo Morello”, invece, sarà attiva un’altra golosa new entry, ovvero uno spazio tutto dedicato ai prodotti “gluten free”, realizzato in collaborazione con l’“Associazione Italiana Celiachia” e dove si svolgeranno tanti eventi e degustazioni dedicati agli intolleranti del “glutine”. Confermatissima, ancora, l’“Area Show Cooking”, dove famosi chef, esperti panificatori e realtà del territorio saranno protagonisti di numerosi appuntamenti culinari ed approfondimenti curiosi sull’universo dell’“Arte Bianca”. Fra le numerose attività collaterali, rivolte a tutte le età, si segnalano anche un “percorso fotografico sensoriale” dedicato al protagonista della Festa, il “Pane”, allestito sulla “Torre Civica” ed alcune “visite guidate” alla scoperta dei “luoghi simbolo” di Savigliano.

Per una pausa ristoro nei due giorni della Festa, infine, non ci sarà che l’imbarazzo della scelta grazie ad apposite “aree di sosta coperte” dedicate allo “street food”, dove trovare focacce liguri, farinata, hamburger, pesce fritto, panini con la deliziosa salsiccia di Bra, gnocchi fritti, cannoli siciliani, bomboloni e molto atro. Il tutto accompagnato da una vasta scelta di ottime birre artigianali.

Dice Aldo Lovera, presidente della “Fondazione Ente Manifestazioni”: “In città da giorni cresce l’attesa per la Festa che, un’edizione dopo l’altra, sta diventando sempre più un punto di riferimento per i tanti visitatori che giungono a Savigliano per godere di un evento unico nel suo genere”.

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

La Regione si candida per un progetto di rilascio dei passaporti

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’autonomia Enrico Bussalino hanno partecipato a a Roma alla riunione convocata dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata e sull’avvio delle interlocuzioni per il trasferimento delle funzioni relative alle materie che non sono vincolate alla definizione dei Lep.

“Abbiamo chiesto e condiviso con il ministero Calderoli e con le altre Regioni che la prima materia, su cui sarà avviata la trattativa per il trasferimento delle competenze, sia la protezione civile perché consentirebbe di rispondere più in fretta e con maggiore agilità alle emergenze sempre più frequenti che colpiscono i nostri territori. Se fosse la Regione a gestire la dichiarazione di Stato di emergenza si abbatterebbero i tempi per le procedure di riconoscimento e ristoro dei danni che sono invece spesso lunghe e macchinose. Quest’anno cade il trentennale dell’alluvione che ha colpito il Piemonte nel 1994, che ha segnato di fatto  la nascita della protezione civile nella sua conformazione moderna e attuale, e trovo quindi particolarmente significativo avviare proprio ora il percorso di trasferimento delle funzioni su questa materia per rendere la protezione civile uno strumento sempre più efficiente e a servizio delle nostre comunità ” ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Il Piemonte ha chiesto che nei tavoli tecnici che verranno avviati sia affrontata anche la possibilità data dall’articolo 118 di delegare alcune procedure amministrative agli enti locali e che potrebbe essere applicata in maniera anche per il rilascio dei passaporti. “Quello dei tempi di consegna dei passaporti è un problema che riguarda molte regioni e molti territori. È stato avviato un progetto di coinvolgimento delle Poste per l’erogazione dei passaporti per conto dello Stato, noi crediamo che questo servizio possano farlo anche le Regioni in maniera efficiente e capillare” ha aggiunto il presidente Cirio.

“L’incontro di oggi rappresenta un passo concreto verso l’applicazione dell’autonomia differenziata – ha dichiarato l’assessore Bussalino -. Questa non è solo una possibilità per il Piemonte, ma un’opportunità per tutte le Regioni che decidano di avvalersene. Si tratta di uno strumento che aumenta l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, senza togliere nulla alle altre Regioni. Nel nostro caso, l’autonomia permetterà una gestione migliore delle risorse dei cittadini piemontesi.

La protezione civile, in particolare, è sempre stata una delle nostre priorità, perché la sua regionalizzazione permetterebbe di ridurre la burocrazia e di accelerare i tempi, ad esempio, per il riconoscimento dello stato di calamità. Questo significa risposte più rapide e concrete per i nostri territori in caso di emergenze.

Il percorso verso l’autonomia differenziata del Piemonte non nasce oggi, ma ha radici nelle passate legislature, quando il Consiglio regionale approvò una legge in questa direzione durante gli anni di governo del centrosinistra. Abbiamo ereditato questo progetto e lo abbiamo implementato, continuando a lavorare con buon senso e in uno spirito di condivisione. È un percorso equilibrato, che tutela anche le Regioni che, per il momento, non hanno scelto di aderire a questo processo” ha concluso l’assessore Bussalino.

Città più eque e attente alla parità: ecco “Women & the City”

Con questo “manifesto”, torna a Torino il Festival ideato da “Torino Città per le Donne”

Dal 9 al 13 ottobre

Le cifre, davvero ragguardevoli, raccontano alla perfezione tutto l’impegno, la passione e la professionalità degli organizzatori. 5 giorni di “Festival”, 3 altre giornate di pre e post “Festival”, 150 ospiti, 34 incontri tra panel ed eventi in 7 location.

Si terrà da mercoledì 9 a domenica 13 ottobrea Torino la seconda edizione del Festival “Women and the City” dal titolo “Un altro genere di idee”. Promossa e ideata dall’Associazione “TOxD – Torino Città per le Donne” (con il coordinamento affidato alla giornalista Elisa Forte), la manifestazione ha ricevuto da “Rai” e dalla “Rappresentanza in Italia della Commissione Ue” il logo “No Women No Panel” – il progetto europeo per l’equilibrio di genere nel dibattito pubblico – ed è nata dall’esperienza maturata nel tempo dall’Associazione “TOxD” presieduta da Antonella Parigi, assessora alla “Cultura” e alle “Pari opportunità” del Comune di Moncalieri, manager culturale, ex assessora alla “Cultura e al Turismo” della Regione Piemonte nonché fondatrice del torinese “Circolo dei Lettori”, della “Scuola Holden” (con Alessandro Baricco) e della stessa “TOxD”.

Tutti gli eventi saranno a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, occorre solo prenotare su Eventbrite la partecipazione all’inaugurazione di mercoledì 9  e agli eventi di venerdì 11 ottobre dedicati alle aziende.

“Women and the city – sottolinea Antonella Parigi vuole essere uno spazio per la città in cui tutti e tutte quelli che lavorano a diverso titolo sulla parità possano trovare voce e ambito di discussione per il nostro comune obiettivo: fare sistema attorno al tema dell’equità. La volontà è quella con cui l’Associazione ‘TOxD’ che organizza il Festival è nata nel 2020: quella di fare sistema, accogliere istituzioni, persone e chi lavora sulla parità di genere a parlare con tutta la città e la società per cambiare la cultura del Paese”.

Uno spazio di “dibattito” e “teoria”, sì. Ma non solo. Il “Festival” infatti è anche parte di un più ampio “ecosistema” che lavora in concretezza con diversi progetti, iniziative e organizzazioni attive sul territorio nel campo della “parità di genere” e delle “pari opportunità”. Esempio eclatante, il contest “Spark Innovation”progettato da “TOxD” e il “Politecnico di Torino” rivolto a startup per l’innovazione di genere, un’opportunità unica dedicata alle idee imprenditoriali “under 30” con leadershipfemminile o con un focus sull’innovazione di genere al fine di promuovere e supportare le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori, le cui idee siano mirate a creare un impatto significativo nella “parità di genere”. La start up vincitrice sarà  premiata venerdì 11 ottobre al “PolTo”.

Tanti, si diceva, gli ospiti, nazionali ed internazionali, che interverranno a questa seconda edizione del “Festival”. Tutti di massimo rilievo nei campi della cultura, dell’impresa e della ricerca. Nomi che vanno, per ricordarne solo alcuni e scusandoci per i non citati, da Giulio Cecchettin ( il papà di Giulia, la giovane studentessa vittima l’11 novembre del 2023 dell’ennesimo femminicidio, che tanta indignazione ha suscitato, generando manifestazioni pubbliche e un vasto dibattito su un tema che non accenna a trovare fine) ad Annalena Benini (direttrice del “Salone Internazionale del Libro di Torino”), da Annalisa Cuzzocrea (vicedirettrice de “La Stampa) alla giornalista e scrittrice milanese Monica D’Ascenzo, alla giornalista e fotografa (particolarmente attenta alle “questioni di genere”) Stefania Prandi,  alle produttrici cinematografiche la molisana, Pilar Saavedra Perrotta e Valentina Castellani Quinn(moglie dell’attore Francesco Quinn, scomparso prematuramente a Malibù nel 2011, produttrice a Hollywood e “ambassador” di Taormina per tutte le iniziative della città in campo cinematografico e culturale) via via fino alla milanese attivista, scrittrice e podcasterIrene Facheris e all’economista (docente all’“Università Unitelma Sapienza “ di Roma, dove è anche direttrice della “School of Gender Economics”) Azzurra Rinaldi.

E l’elenco prosegue, per offrire il maggior spazio al confronto e a disquisizioni che vedranno le/i numerose/i ospiti al centro di cinque grandi temi, quali: “Condizione femminile e mondo del lavoro”, “Narrazioni collettive contro stereotipi e violenza di genere”, “La città che vorrei: come ripensare gli spazi in modo paritario”, “Istruzione, inclusività e stereotipi di genere in ambito scolastico”, “Parità di genere e inclusività nel mondo della settima arte”.

Tanta (non troppa!) “carne al fuoco”. Su cui ci sarà di che saziarsi.

 

Per info sul “Festival”, sul programma dettagliato e le varie location (“Circolo dei Lettori”, via Bogino 9, ma non solo): https://www.torinocittaperledonne.org/women-thecity-programma-2-edizione

 

g.m.

 

 

Verso il rinnovo complessivo del Centro Unico Prenotazioni

NUOVO CUP: AL LAVORO 17 TEAM PER REALIZZARE LE MIGLIORI IDEE PROGETTUALI
Venerdì 11 ottobre la premiazione. Riboldi: «L’obiettivo è avere un CUP sempre più accessibile e di qualità»
Sono ben 97 le professionalità che, suddivise in 17 team, lavoreranno sui tre temi dell’AI Hackathon, la maratona creativa avviata dall’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e da Azienda Zero per il rinnovo complessivo del Centro Unico Prenotazioni (CUP) attraverso il supporto dell’intelligenza artificiale.
Dopo la presentazione ufficiale dello scorso 23 settembre, aziende, esperti, ricercatori, Università, start up e portatori d’interesse hanno presentato le proprie candidature e  mercoledì 2 ottobre, le idee progettuali sono state suddivise nelle tre aree dell’hackahton: assistente virtuale per la prenotazione e per il supporto dei pazienti, analisi predittiva delle prenotazioni e rilevamento anomalie delle prenotazioni.
«Aver avuto una così ampia e qualificata adesione – ha sottolineato l’assessore Federico Riboldi – dimostra la bontà del percorso intrapreso: mettere insieme ben 97 tra le più importanti professionalità legate all’intelligenza artificiale e, più in generale, all’innovazione e alla ricerca, conferma che la condivisione è sempre utile e arricchente. È bene ricordare come questo programma di innovazione include anche interventi strategici per rendere il CUP sempre più accessibile all’utente e garantire ai cittadini un servizio di eccellenza».
A coordinare il lavoro dell’hackathon è Azienda Zero: «L’hackathon è lo strumento ideale per affrontare questa sfida – ha spiegato il direttore generale Adriano Leli -, infatti consente di coinvolgere talenti e competenze multidisciplinari che lavorano in sinergia per proporre soluzioni tecnologiche creative e all’avanguardia, con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sanitari e ridurre le liste di attesa. In particolare ciò a cui puntiamo è stimolare la generazione di idee attraverso un processo creativo, facilitando l’innovazione e il confronto e permettendo così di creare nuovi modelli di servizio che potranno essere da esempio anche a livello nazionale».
I team partecipanti all’hackathon sono supportati da due figure: i mentor, professionisti nei settori healthcare e AI (Intelligenza Artificiale), esperti di tecnologie informatiche sanitarie e docenti universitari che si occuperanno degli aspetti tecnici, e i facilitatori, consulenti specializzati in strategia e innovazione e dirigenti di aziende sanitarie che accompagnano i team nelle diverse fasi della sfida.
Una sfida che porterà alla premiazione, venerdì 11 ottobre, della migliore idea per ognuna delle tre categorie. A decretare i tre finalisti che si contenderanno la vittoria finale sarà una giuria che valuterà i progetti in base all’attinenza al brief e innovatività, alla fattibilità e all’impatto che potrà avere nei confronti del paziente e del sistema sanitario.
L’hackathon è solo una delle tre fasi che caratterizzano la revisione del CUP piemontese; infatti a settembre Azienda Zero ha già avviato la procedura di gara per il rinnovo del servizio di call center: «Per avere un servizio efficiente è fondamentale avere personale motivato, formato e retribuito correttamente – ha spiegato l’assessore Riboldi -, per questo motivo sarà inquadrato all’interno del sistema sanitario con il contratto del comparto commercio. Tutte azioni intraprese per migliorare il CUP e incidere, di conseguenza, anche sulle liste di attesa».

In libreria “Gengis Khan – Un’apoteosi drammatica” di Marco Isidori

L’autore è capocomico della nota compagnia teatrale torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa

 

Marco Isidori, capocomico della compagnia teatrale Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, è uscito in libreria con il suo nuovo lavoro poetico-teatrale dal titolo “Gengis Khan – Un’apoteosi drammatica”, edito da Algra Editore. Si tratta di un testo che evidenzia intensamente la cifra stilistica dei Marcido, un mondo in cui il teatro viene messo al servizio della poesia, o viceversa. L’arte che i Marcido rappresentano, attraverso la primaria funzione della voce e della musicalità ritmata nel suo utilizzo, entra in armonia con l’estro delle drammaturgie di Marco Isidori, anche quando riprese e riadattate da testi classici. Il suono e le vocalità portate in scena dalla compagnia rimandano agli aspetti originari della poesia, sulla cui onda è possibile incontrare il mistero (sempre rivolto al lettore e allo spettatore attento) del concetto universale.

Il Gengis Khan di Isidori non dismette questa dinamica Marcido, semmai la rafforza. Leggendo il testo emerge proprio il mistero di un personaggio storico famosissimo, quel sovrano e condottiero Mongolo che con ferocia si definiva “la punizione di Dio. Il castigatore di ogni peccato”, ma considerato parimenti uno statista saggio e illuminato, che favorì la tolleranza religiosa, unificò tribù e decretò l’adozione della scrittura uigura come sistema di scrittura dell’Impero, tanto che i Mongoli attuali lo considerano il padre fondatore della Mongolia. Un’interpretazione che sento di poter conferire al testo è puramente sociale: GengisKhan è una figura che ben rappresenta, nei suoi aspetti deteriori, violenti, invasivi, culturali, giocosamente inquietanti e poetici, il mondo che stiamo vivendo. Da una parte il violento condottiero castigatore, dall’altra quella forza unificante che oggi è un’utopia, ma l’intensità artistica e l’evocazione poetica servono proprio a “creare mondo”, a generare ciò che ancora non trova spazio nella realtà. Attraverso il canto, come ci racconta Bruce Chatwin ne “Le Vie dei Canti”, gli aborigeni australiani diedero forma al loro mondo. Tutti i personaggi del Gengis Khan di Marco Isidori si muovono come all’interno di un gioco, in una sorta di apoteosi da saltimbanchi  in cui la poesia, la visione teatrale e il teatro stesso prendono forma. Marco Isidori, come riportato nella sua biografia, vive quello scontro, mai risolto, mai evitato, tra la parola poetica e la voce cantante.

 

Gian Giacomo Della Porta

La natura e i paesaggi di Naty sono simboli dell’anima

Informazione promozionale

 

Natalia Caragherghi, in arte Naty, è un’artista nata nel 1979 in un paese collinare della Moldavia. Ormai da più di venti anni vive in provincia di Brescia tra i suggestivi paesaggi della Val Camonica che hanno ispirato tanti suoi lavori pittorici.

Natalia Caragherghi svolge quasi a tempo pieno la sua attività di artista e si dedica stabilmente alla pittura di tele sia ad olio sia in acrilico, che esprimono la sua predilezione per la natura e i paesaggi. Le sue opere sono il frutto di emozioni e sensazioni che ella vive quotidianamente. I suoi quadri sono la traduzione immediata dell’introspezione della sua anima e l’utilizzo di colori vivaci, che vanno a creare un equilibrio empatico tra la sua interiorità e quella del fruitore.

“Ho iniziato a disegnare ancor prima di conoscere l’alfabeto – spiega Natalia Caragherghi – disegnavo e dipingevo anche  a scuola nei momenti liberi. Successivamente mi sono specializzata come stilista, ma non essendo rimasta soddisfatta di quel particolare mondo lavorativo ho deciso di esprimermi totalmente attraverso la mia arte pittorica, iniziando con  vetrate, murales e porcellane. Solo negli ultimi anni mi sono dedicata ai quadri.

 

I soggetti che prediligo rappresentare, in quanto simboli della mia anima, sono i paesaggi naturali attraverso visioni realistiche e contemporaneamente astratte, oniriche. I paesaggi devono essere scevri da qualsiasi presenza animata per evidenziare un tratto intatto e puro. Studio la natura in ogni momento perché mi consente di esprimermi in libertà,  senza troppe limitazioni tecniche. Oggi sto sperimentando nuove creazioni attraverso la resina e materiali diversi poiché mi percepisco in una fase di evoluzione ed espansione”.

Natalia Caragherghi è stata protagonista di diverse e importanti mostre personali e collettive in Italia e all’estero ricevendo anche apprezzamenti da parte di Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes, Claudia Sensi, Sandro Serradifalco e Paolo Levi. A Torino nell’aprile e maggio 2017 ha partecipato a BMM Biennale Museo MIIT Torino a cura di Italia Arte con l’opera “Inverno sui motivi di Clevera”.Le sue opere sono state apprezzate anche, tra le altre città, a Budapest, Bruges e Monaco di Baviera.

Le sue figure possono essere definite” metafore di un cammino”, eleganti e allo stesso tempo accattivanti, riconducibili a icone di un nuovo presente e di una realtà in movimento.

Ha approfondito la sua formazione artistica a Mosca dove si è avvalsa dell’esperienza di quotati pittori.

 

Mara Martellotta

Dalla Regione 3,5 milioni alle pro loco

Dalla Regione 3,5 milioni di euro per 135 Pro Loco, all’interno del bando da 5 milioni di euro destinato anche alle associazioni d’arma. Le risorse sono destinate all’acquisto di attrezzature per l’allestimento di palchi o strutture per fiere ed eventi, con finanziamenti a fondo perduto da 30 mila euro fino a 50 mila euro.

«Con questi contributi la Regione riconosce il grande lavoro svolto sul nostro territorio da Pro Loco. Era dal 2014, quindi da 10 anni, che non si prevedeva uno stanziamento così elevato e dimostrazione dell’importante ruolo che la Regione riconosce a queste associazioni per il grande lavoro a supporto delle comunità.  Le Pro Loco sono i nostri avamposti del turismo, organizzano sagre e fiere, sono utili ai visitatori e sono punti di riferimento per le comunità e supporto prezioso per la sicurezza e l’assistenza delle persone» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Sport Marina Chiarelli.

«Grande soddisfazione per l’Unpli Piemonte, che continua a essere partner ufficiale della Regione Piemonte. Il Governatore Cirio ha sempre dimostrato una particolare attenzione verso le nostre associazioni, impegnate costantemente nella valorizzazione del territorio piemontese» dichiara Fabrizio Ricciardi, presidente Unpli Piemonte.

«Un eccellente lavoro di squadra con i funzionari della Regione Piemonte, che combina formazione e informazione, riprendendo il percorso iniziato dieci anni fa con la legge 3 – aggiunge il vicepresidente di Unpli Stefano Raso – Questo bando consentirà di aumentare la sicurezza delle nostre attività e di migliorare significativamente l’offerta turistica e sociale delle Pro Loco su tutto il territorio piemontese».

Nel dettaglio sono state finanziate 20 realtà nell’Alessandrino, 22 nell’Astigiano, 10 nel Biellese, 28 nel Cuneese, 8 nel Novarese, 26 nel Torinese, 5 nel Vco e 6 a Vercelli.

Nuovo Parco del Valentino, a fine novembre riapre il primo viale pedonale

 

Per il ciclo di conferenze “Turning Point“, Urban Lab ha ospitato ieri pomeriggio un incontro dedicato ad uno dei progetti più importanti della città, la riqualificazione del Parco del Valentino.

I lavori, finanziati con fondi PNRR, proseguono come da cronoprogramma e già a fine novembre i torinesi potranno avere un assaggio di come diventerà il parco più iconico della città una volta completata la riqualificazione. In particolare, verrà riaperto il tratto di viale Mattioli che scende verso viale Virgilio, il primo ad essere interessato dalle lavorazioni. Qui l’asfalto è stato completamente rimosso l’asfalto e sostituito da una superficie drenante, per migliorare l’impermeabilizzazione del terreno; il viale è stato inoltre ridimensionato in larghezza, ampliando le aree verdi circostanti.

Come ha illustrato l’architetto Andreas Kiepar dello studio LAND che sta realizzando l’intervento, i lavori nel complesso prevedono la rimozione di 65mila mq di asfalto e la posa di più di 36mila mq di nuove pavimentazioni permeabili. Le superfici verdi aumenteranno di 21mila mq, con l’obiettivo di “far respirare il suolo e lasciare spazio al verde” rendendo i viali completamente pedonali. Al centro del progetto vi è l’idea di riconnettersi con la natura, in una società in continua trasformazione.

Il progetto fa parte di una più ampia riqualificazione che coinvolgerà tutta l’area limitrofa al Valentino, come ha ricordato il sindaco Lo Russo in apertura dell’incontro. Tra gli interventi in corso, la realizzazione della nuova Biblioteca Civica Centrale negli spazi di Torino Esposizioni, la riqualificazione di Teatro Nuovo e del Borgo Medievale, il ripristino della navigazione turistica sul Po con mezzi full electric (quest’ultimo intervento sarà oggetto del prossimo incontro di “Turning Point“ in programma il 23 ottobre, iscrizioni a questo link). Questi interventi mirano a coniugare cultura e sostenibilità, e trasformeranno profondamente una delle zone più rappresentative della città.

L’assessore al Verde Francesco Tresso ha sottolineato come il progetto intenda rafforzare e ampliare la centralità del parco nel sistema “verde e blu” della città, con connessioni non solo dal punto di vista della biodiversità ma anche di tipo culturale. L’obiettivo è attualizzare il parco storico per eccellenza di Torino, reinterpretandone le funzioni e ponendo particolare attenzione agli aspetti legati alla resilienza climatica. Davvero significativo in tal senso l’importante intervento che aumenterà la permeabilità del parco, rendendo maggiormente immersiva l’esperienza nel verde ed esaltando il connubio con il fiume.

Un altro elemento altamente qualificante del progetto è il dialogo tra la nuova Biblioteca e il Parco, che avverrà grazie all’abbattimento delle barriere fisiche esistenti, come recinzioni e parcheggi, con la creazione di ambienti più accessibili che favoriranno le occasioni di socialità in un contesto pregevole dal punto di vista del verde. Saranno più di 500 nuovi i nuovi alberi messi a dimora, scelti con particolare attenzione alle specie più resistenti alle nuove condizioni climatiche che interessano la città, per preservare e rafforzare il patrimonio arboreo cittadino

Ulteriore pilastro e diretta conseguenza della riqualificazione del Parco sarà il ripristino del sistema di navigazione fluviale sul Po. Il restauro e il ripristino degli attracchi, in particolare quello del Borgo Medievale, offrirà un nuovo accesso al Parco via acqua, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.

TORINO CLICK