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Roddi, da 500 anni legati alla famiglia Pico della Mirandola

Domenica 8 giugno 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato a Roddi (CN) una commemorazione del 500° anniversario del legame del Comune con la Nobile famiglia Pico della Mirandola.

Hanno concesso il patrocinio all’evento: il Consiglio Regionale del Piemonte, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Cuneo ed i Comuni di Roddi (CN), Maddaloni (CE) e Mirandola (MO).
Il 5 dicembre 1525 la Marchesa Anna d’Alençon, reggente al trono del Monferrato per il figlio il Marchese Bonifacio IV, per far fronte alle ingenti risorse economiche richieste dall’Imperatore dei Romani Carlo V ai feudatari che come lei avevano appoggiato il suo avversario il Re di Francia Francesco I, sconfitto nella Battaglia di Pavia, cedette il feudo e il Castello di Roddi, citato per la prima volta nel X secolo come casaforte di proprietà dell’Abbazia di San Pietro di Breme, a Giovanna Carafa, consorte di Gianfrancesco II Pico, Signore di Mirandola e Conte di Concordia, nonché nipote del celebre filosofo Giovanni Pico della Mirandola, dalla prodigiosa memoria.
La commemorazione di questo importante atto, che segnò la storia del Comune langarolo, è iniziata alle ore 11 con una Santa Messa celebrata da Don Massimo Scotto nella Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine Assunta.


Successivamente i numerosi partecipanti e i gruppi storici hanno raggiunto in corteo il castello, dove nel Salone d’onore si è tenuta una solenne cerimonia, aperta dai discorsi di Roberto Davico, Sindaco di Roddi; Flavio Borgna, Sindaco di Cerreto Langhe; Silvia Molino, Assessore alla Cultura di Castelvecchio di Rocca Barbena (SV); Alessandra Arlorio, Assessore alle Politiche Giovanili di La Morra (CN); Christian Rocco, Consigliere di Novello (CN); Pierangela Castellengo, Consigliere di Alba (CN) e del Senatore Marco Perosino.
In modo particolare, il Sindaco di Cerretto Langhe nel suo intervento ha annunciato l’ingresso del suo Comune nell’ Associazione Siti storici Grimaldi di Monaco in Italia, reso possibile grazie alle ricerche storiche effettuate dallo scrivente, il quale, nella sua qualità di Vice Segretario Amministrativo Nazionale dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv nel 2025 con la sua consulenza ha permesso l’ingresso nella sopraccitata associazione legata ai Grimaldi anche dei Comuni di Novello e Zuccarello (SV).
Riccardo Corino, Presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, insieme alla Dott.sa Laura Della Valle, Presidente dell’Associazione Culturale Premio Roddi, ha fatto scoprire al pubblico il legame tra Roddi e la Nobile famiglia Pico della Mirandola, iniziato, come sopraccitato, il 5 dicembre 1525, quando Giovanna Carafa, figlia di Giovanni Tommaso, Conte di Maddaloni e moglie del sopraccitato Gianfrancesco II Pico, acquistò con fondi propri il feudo dalla Marchesa reggente del Monferrato.


Nel 1533, Gianfrancesco II e il suo settimogenito Alberto vennero assassinati nel Castello di Mirandola dal nipote Galeotto II e così Giovanna Carafa insieme agli altri figli si trasferì a Roddi, dove morì il 4 agosto 1536. Suo figlio Paolo fu il primo Conte di Roddi; gli succedette la figlia Eleonora, avuta dalla seconda moglie Costanza Del Carretto di Millesimo, che sposò il nobile mantovano Ascanio Andreasi, dei Conti di Ripalta, portandogli in dote il feudo paterno. Il loro figlio Paolo ottenne il titolo marchionale e alla sua morte senza eredi nel 1630 i suoi beni passarono alla sorellastra Costanza Biandrate di San Giorgio, la quale aveva sposato Antonio Maria Tizzone, Conte di Desana.
Roddi diventò quindi feudo dei Tizzone, i quali dimoravano raramente nel maniero, preferendo alloggiare nel loro palazzo di Torino e nel Castello di Desana, dove era attiva una zecca. Nel 1675

Maria Camilla Tizzone sposò Francesco Filippo Della Chiesa, portandogli in dote Roddi. Il loro discendente Saverio cedette il maniero nel 1836 a Re Carlo Alberto, il cui figlio Re Vittorio Emanuele II lo alienò a sua volta al Regio Economato Generale Apostolico. Dal 2001 il castello è di proprietà del Comune.
Lo scrivente nel suo discorso ha illustrato il legame tra i Savoia e le tre dinastie che si succedettero per via ereditaria alla guida del Marchesato del Monferrato: gli Aleramici, che vi regnarono dalla sua fondazione nell’XI secolo fino al 1305, quando alla morte di Giovanni I, che dalla consorte Margherita di Savoia, figlia del Conte di Savoia Amedeo V non aveva avuto figli, il trono passò al nipote Teodoro I Paleologo, figlio di sua sorella Violante e dell’Imperatore di Bisanzio Andronico II; i Paleologi, i quali vi  regnarono dal 1305 fino al 1533, quando al decesso senza figli del Marchese Giangiorgio il trono andò al Duca Federico II Gonzaga di Mantova, che aveva sposato sua nipote Margherita Paleologa e i Gonzaga, i quali governarono queste terre con il loro ramo principale fino al 1627 e poi fino al 1708 con ramo cadetto dei “Nevers”.


Ha quindi preso la parola Manuela Massola, del “Filo della Memoria” de “Il Colibrì Aps” di Buttigliera Alta, la quale ha illustrato il legame tra Roddi e il suo paese, attraverso le nozze nel 1698 tra Carlo Giuseppe Antonio Della Chiesa e Delfina Carron di San Tommaso, figlia di Carlo Giuseppe Vittorio, terzo Marchese di San Tommaso e Conte di Buttigliera Alta. Manuela ha annunciato una sua scoperta storica: Gaspare Della Chiesa, Marchese di Roddi, rimasto vedovo di Seyssel d’Aix intorno al 1754, nel 1755 si risposò con Maria Maddalena Ruffino dei Conti Diano D’Alba e dalla loro unione nacquero tre figlie, tra le quali Luigia che nel 1781 sposò il Marchese Paolo Luigi Guasco di Bisio di Alessandria e fu madre di Enrichetta Guasco di Bisio, colei che nel 1806 impalmò Alessandro Carron, Marchese di San Tommaso e Conte di Buttigliera Alta.

Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha conferito uno speciale attestato di benemerenza al Comune di Roddi e all’Associazione Culturale “Premio Roddi” e lo speciale attestato creato in occasione del Giubileo 2025 a Don Massimo Scotto e Don Renato Oggero Norchi.
L’Associazione Internazionale Regina Elena Odv è stata rappresentata dal Vice Segretario Nazionale Amministrativo, dal Fiduciario di Chivasso Silvano Borca con la consorte e dalla Dama Maria Vittoria Pelazza.
La giornata è stata impreziosita dalla presenza dei seguenti gruppi storici:
“La Corte del Conte Rosso” di Avigliana; “Conte Occelli” di Nichelino; “Il Filo della Memoria” de “Il Colibrì Aps” di Buttigliera Alta e “I Signori di Rivalba” di Castelnuovo Don Bosco.
Nel maniero di Roddi fino al 29 giugno sarà allestita la 32ª Esposizione del Maestro Francesco Paula Palumbo dal titolo: “Vintage 70s collection by Francesco Paula Palumbo at Roddi Castle” visitabile ogni sabato e domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.

ANDREA CARNINO

Primo concerto della Stagione 2025 dell’Orchestra Polledro, “Viaggio sinfonico nel ‘700 europeo”

Sul podio il direttore stabile dell’Orchestra Federico Bisio

La stagione 2025 ha inizio per l’Orchestra Polledro, diretta dal maestro Federico Bisio, con un concerto che si terrà al teatro Vittoria mercoledì 11 giugno prossimo alle 20.30.

Il concerto è intitolato “Viaggio sinfonico nel ‘700 europeo” e si riferisce ad un periodo di straordinaria trasformazione culturale e musicale. Il barocco lascia spazio a nuovi ideali estetici, nasce lo stile galante, si affermano i principi del classicismo e il genere sinfonico, che da semplice ouverture operistica diventa una forma indipendente, capace di raccontare emozioni e visioni attraverso l’orchestra.

Protagonisti del concerto “Viaggio sinfonico nel ‘700 europeo” sono figure celebri come Mozart, ancora adolescente, ma pienamente consapevole della struttura orchestrale, e Luigi Boccherini, raffinato innovatore capace di fondere grazia italiana e spirito iberico. Accanto a loro riscopriamo la voce solida ed energica di Michael Haydn, esponente autorevole della scuola salisburghese, e quella sorprendente ma purtroppo dimenticata di Giovanni Battista Miroglio, compositore piemontese oggi riproposto per la prima volta al pubblico moderno.

Ogni Sinfonia rappresenta  una tappa di questo viaggio, ognuna con un’identità distinta, dalla brillantezza classica alla cantabilità italiana, dalla chiarezza formale alla ricerca timbrica, il pubblico sarà  accompagnato in un’esperienza d’ascolto che unisce conoscenza, scoperta e bellezza.

Di Luigi Boccherini verrà eseguita la Sinfonia n. 16 in Mi bemolle maggiore Op. 35 n. 2. G 510

Composta intorno al 1782, questa Sinfonia è un esempio splendido  dello stile maturo di  Boccherini, compositore lucchese stabilitosi in Spagna. La Sinfonia G510 si distingue per la sua scrittura chiara e ben strutturata, con una particolare attenzione all’equilibrio tra le sezioni orchestrali. Boccherini, pur essendo noto per la sua musica da camera, dimostra in questa composizione una notevole capacità  di adattare il suo stile alla forma Sinfonica, mantenendo un linguaggio elegante e accessibile.

L’opera si articola in tre movimenti Allegro con spirito – Un movimento vivace e brillante, un tema principale energico e ritmicamente incisivo, che mostra la maestria di Boccherini nel trattare  le dinamiche e le sonorità  orchestrali – Andante, movimento più lirico e meditativo in cui la melodia si sviluppa in modo fluido e cantabile, evidenziando la sensibilità melodica del compositore – Allegro giusto, il tema deriva da uno utilizzato nell’Andante precedente e contribuisce  a sviluppare un finale energico e ritmicamente incisivo, che chiude la Sinfonia con un senso di coesione e completezza.

Il sesnndo brano del concerto sarà la Sinfonia in re maggiore P 42 di Michael Haydn, fratello minore del più celebre Joseph, figura centrale della musica sacra e sinfonica a Salisburgo. Questa sinfonia, vivace e incisiva, evidenzia un linguaggio orchestrale compatto e diretto. Concepita con chiarezza formale e un gusto per il contrasto tematico, l’opera riflette il classicismo nascente, ma conserva una certa espressività barocca, specie nei movimenti lenti. La brillantezza del tono, in re maggiore, e l’equilibrio tra i movimenti, fanno di questo movimento una gemma austrotedesca di fine secolo. La Sinfonia è conservata solo in parte in manoscritti dell’epoca della sua composizione, poiché le parti portano alla data del 1778, dobbiamo concludere che l’opera sia stata composta prima di quella data. La strumentazione prevede due oboi, due corni, primo e secondo violino, viola da basso. Inizia con una introduzione lenta affidata agli archi. L’introduzione sfocia in una Allegro molto con l’intera orchestra all’unisono, motivi brillanti di terzine e accordi enfatici di triadi, che segnano le misure di questo movimento. Come spesso accade in Haydn, ai fiati è assegnato un ruolo di supporto, senza che vi sia una sorta di indipendenza idiomatica. L’Adagio è ricco di sentimento, il Finale Presto mostra la mano di un compositore il cui campo principale era la musica sacra. Gli archi dominano il movimento e si abbandonano a fughe e imitazioni.

Di Giovanni Battista Miroglio (1725-1785), verrà eseguita la Sinfonia in Fa maggiore op.2, che rappresenta la prima esecuzione dei tempi moderni. Miroglio, piemontese, attivo nella seconda metà del XVIII secolo, realizzò questa bellissima Sinfonia, che era un brano quasi dimenticato. La partitura, ricostruita dal Maestro Federico Bisio, mostra un linguaggio elegante con tratti italiani nello stile cantabile dei temi. È una struttura tripartita tipica della prima fase sinfonica. La scrittura orchestrale è significativa e rivela un autore da scoprire. Tre delle sue prime quattro  opere pubblicate sono dedicate a parigini, che a quanto pare erano suoi mecenati o allievi. Nel 1765 iniziò un’impresa che sarebbe stata molto più importante delle sue composizioni e insegnamenti: insieme al pittore tedesco Johann Anton De Peters, fondò il il Bureau d’Abonnement de musique. Per due anni, la Chevardière e altri editori, combatterono il nuovo Bureau in tribunale, coinvolgendo un centinaio di musicisti da una parte e dall’altra. La decisione della Corte fu a favore del Bureau, che continuò a operare fino al 1789. Miroglio è citato come compositore e insegnante almeno fino al 1785. Le sue composizioni presentano caratteristiche francesi, italiane e Mannheim, tipiche della Parigi di quel periodo.

Ultimo brano del concerto è la Sinfonia n.11 in re maggiore K 84 di Mozart. Attribuita a Mozart, che l’avrebbe composta all’età  di circa quindici anni, questa Sinfonia rientra nella produzione giovanile del compositore, probabilmente scritta durante il soggiorno in Italia nel 1770. L’opera è breve e brillante, strutturata in tre movimenti, e riflette l’influenza dello stile italiano appreso durante i viaggi. Il primo movimento si apre con una vivacità dell’Opera Buffa, il secondo propone un Andante dal tono lirico e raccolto, mentre il finale è un Allegro di chiusura. Nonostante la giovane età del compositore, si percepiscono già il talento melodico e l’intelligenza formale che caratterizzano tutta la sua opera.

A dirigere l’Orchestra Polledro è il direttore Federico Bisio che, parallelamente agli studi umanistici, ha frequentato i corsi di Composizione Sperimentale presso il Conservatorio Verdi di Milano. Si è dedicato allo studio della direzione d’orchestra, e ha completato i suoi studi con il Maestro Gilberto Serembe. Dal novembre 2012 è direttore stabile dell’Orchestra Polledro.

Concerto a ingresso libero.

info@orchestrapolledro.eu

Mara Martellotta

L’Ambasciatore del Belgio in Italia in visita al Choco-Story di Torino

Torino, 9 giugno 2025 – Lo scorso 4 giugno, l’Ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, ha fatto visita al Museo del Cioccolato e del Gianduja Choco-Story di Torino, primo museo della rete internazionale Choco-Story inaugurato in Italia. Ad accompagnarlo, il neo Console Onorario del Regno del Belgio a Torino, Giovanni Vittorio Giunipero di Corteranzo.

La visita ha rappresentato un’occasione per celebrare l’incontro tra due eccellenze dolciarie: la lunga tradizione belga del cioccolato e il patrimonio piemontese rappresentato dal gianduja.

Ad accogliere la delegazione, Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia – filiale italiana del gruppo belga Puratos, con sede a Parma – insieme a Pierangelo Rossetto, direttore di Puratos Rossetto, e Beatrice Cagliero, direttrice del museo. Situato in via Paolo Sacchi 38, il Choco-Story Torino, aperto da meno di un anno, è il quindicesimo museo della rete Choco-Story nel mondo.

Il progetto nasce dalla visione di Eddy Van Belle, azionista ed ex presidente del gruppo Puratos, che ha fatto della valorizzazione della storia del cioccolato una missione personale. I musei Choco-Story, già presenti in Paesi come Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico, offrono un percorso divulgativo che va dalla pianta di cacao fino alle moderne creazioni dolciarie.

A Torino, il museo assume un’identità ancora più locale, diventando Museo del Cioccolato e del Gianduja. Una scelta che riflette l’importanza del capoluogo piemontese nella storia del cioccolato: dalla prima licenza per la vendita della bevanda al cacao, concessa nel 1678 da Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours, alla nascita del Gianduiotto a metà Ottocento, primo cioccolatino incartato al mondo, oggi riconosciuto come prodotto IGP.

Particolarmente suggestiva la sezione dedicata alle macchine storiche della prima metà del Novecento, ancora perfettamente funzionanti. Questi macchinari, un tempo nascosti nei laboratori della Pasticceria Pfatisch – Locale Storico d’Italia – sono oggi finalmente visibili al pubblico.

«In me questa visita suscita un sentimento di orgoglio, orgoglio per i legami tra il Belgio e il Piemonte resi possibili tramite il cioccolato, e orgoglio perché vedo il gruppo Puratos così attivo nella promozione del cioccolato qui in Italia», ha dichiarato l’Ambasciatore De Bauw.

Anche Alberto Molinari ha sottolineato l’importanza della giornata: «È un grande onore e orgoglio avere qui oggi l’Ambasciatore del Belgio in Italia e poter mostrare il grande lavoro realizzato in questi mesi per creare questo posto unico in Italia. Questo Museo del Cioccolato esprime il profondo legame tra il cioccolato e la città di Torino, anzi il Piemonte e l’Italia intera. Il Belgio è uno dei paesi protagonisti quando si parla di cioccolato di qualità e aver realizzato questo museo grazie al Presidente di Puratos e alla famiglia Van Belle è motivo di grande orgoglio per tutti noi».

Francesco Ciocatto, proprietario della pasticceria Pfatisch, ha evidenziato il valore del progetto: «È una cosa bellissima essere riusciti a realizzare questo museo del cioccolato che sta funzionando molto bene e attira molte persone. Pfatisch è un Locale Storico d’Italia e possedeva questi macchinari di inizio Novecento che era un peccato non poter esporre. La collaborazione con Eddy Van Belle ci ha permesso di creare questo museo come sta riscuotendo grande successo».

Il percorso del museo si articola attraverso oltre 700 oggetti della collezione privata di Van Belle, installazioni interattive, video storici e momenti di degustazione, offrendo un’esperienza coinvolgente ed educativa per visitatori di ogni età. Le audioguide sono disponibili in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Morti sul lavoro, il Piemonte tra le regioni a rischio: VCO, Alessandria e Cuneo in zona rossa

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Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno delle morti sul lavoro. Secondo i dati aggiornati ad aprile 2025 dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, la regione si trova in zona arancione, con un’incidenza di mortalità pari a 9,2 decessi ogni milione di occupati, superiore alla media nazionale di 8,8.

“Con un’incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 9,2, superiore al dato medio nazionale di 8,8, il Piemonte si colloca in zona arancione nella mappatura dell’emergenza”, ha dichiarato l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega.

Nel primo quadrimestre del 2025 si contano 17 vittime in occasione di lavoro e 9 morti in itinere, per un totale di 26 decessi. A livello provinciale, la situazione più critica riguarda Verbano-Cusio-Ossola (14,8), Alessandria (11,5) e Cuneo (11,4), tutte in zona rossa. Seguono Asti (10,8) e Torino (10,4) in zona arancione. Le province di Biella, Novara e Vercelli registrano invece zero decessi e rientrano in zona bianca.

In termini assoluti, Torino è la provincia con il numero più alto di vittime: 16 morti complessivi, di cui 10 avvenuti durante l’attività lavorativa.

Il settore più colpito è quello delle Attività Manifatturiere, con 1.466 denunce di infortunio in occasione di lavoro nel periodo gennaio-aprile 2025.

La classificazione adottata dall’Osservatorio Vega divide le regioni in quattro fasce di rischio (bianca, gialla, arancione, rossa) sulla base dell’incidenza degli infortuni mortali per milione di occupati, consentendo un confronto proporzionato tra territori con diversa densità lavorativa. Il dato del Piemonte, ancora una volta, richiama l’urgenza di intensificare le misure di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Nuova stagione e compleanno per gli 80 anni dell’Unione Musicale

 

L’Unione Musicale compie 80 anni di attività nel 2026. Associazione fondata nel 1946. Alla presentazione della nuova stagione, era ben visibile una carrellata di foto dei più prestigiosi musicisti che hanno suonato per l’Unione Musicale in tutti questi anni. La Stagione intitolata “Classica Viva” dal 15 ottobre 2025 al 20 maggio 2026, prevede 53 appuntamenti tra il Conservatorio e il Teatro Vittoria con 154 musicisti di cui 82 ospiti per la prima volta all’Unione Musicale e 76 musicisti under 35.

Per festeggiare gli 80 anni di attività è previsto un concerto straordinario gratuito  per gli abbonati mercoledì 25 marzo 2026 al Conservatorio alle 20.30, con un pianista fantastico : Arcadi Volodos. Inaugurazione il 15 ottobre con 2 violoncellisti acclamati dal pubblico dell’Unione Musicale : Mario Brunello e Giovanni Sollima, con un originale programma  per duo di violoncelli. Tanti e prestigiosi i musicisti che si alterneranno sul palco del Conservatorio :  Maria Joao Pires,  Elisabeth Leonskaja,  Alexander Gadjiev, il violinista Renaud Capucon ( con Guillaume Bellom), il Quartetto Kuss, Sayaka Shoji al violino con Gianluca Cascioli al pianoforte. Si esibirà una nuova generazione di pianisti come Sophia Liu (di appena 17 anni!), il pluripremiato Seong-Jin Cho (vincitore del concorso Chopin di Varsavia nel 2015 e l’ecclettico Hayato Sumino. Al Teatro Vittoria avranno luogo le serie : L’altro suono, Didomenica, Discovery, Solo per le tue orecchie, e Note tra noi, oltre alla programmazione rivolta ai bambini alle scuole e alle famiglie.

Da segnalare “Note Di Storia”, la prima serie di podcast originali dell’Unine Musicale. Dieci puntate con cadenza quindicinale dal 28 maggio al primo ottobre 2025 con il direttore artistico Antonio Valentino, che accompagna gli ascoltatori a scoprire la vita e le opere dei grandi compositori ( da Chopin, a Schubert, da Mozart a Faurè). Note di storia  è disponibile gratuitamente sulle piattaforme Spotify, Apple Music, Amazon Music e You Tube.

Pier Luigi Fuggetta

Disabilità: “Su base di uguaglianza”, per un progetto di vita

Si terrà il 10 e l’11 giugno 2025 a Torino il primo Convegno internazionale intitolato “Su base di uguaglianza: per un progetto di vita che garantisca le libertà e i diritti delle persone con disabilità”.

Organizzato da Università degli Studi di Torino, ateneo attivo su diversi fronti nell’attuazione della Convenzione ONU, e Fondazione Time2, realtà promossa da Antonella e Manuela Lavazza da anni impegnata su un cambio di prospettiva culturale e attuativa che preveda la piena partecipazione sociale delle persone con disabilità, l’appuntamento del 10 e 11 giugno vedrà riunirsi persone esperte e rappresentanti istituzionali di rilievo nazionale e internazionale per approfondire il progetto di vita nella prospettiva dei diritti.  Ad aprire le due giornate i saluti istituzionali con un video messaggio della Ministra per disabilità Alessandra Locatelli e la presenza del Presidente Regione Piemonte Alberto Cirio e la Vicesindaca della città di Torino Michela Favaro.

 

Il Convegno internazionale, ospitato negli spazi de La Centrale di Nuvola Lavazza (via Ancona, 11/A – Torino), tratterà il tema del progetto di vita come strumento di attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, secondo le indicazioni della riforma innescata dalla L.227/21 (Legge delega in materia di disabilità).

 

“L’Università degli Studi di Torino dimostra negli ultimi anni un sempre maggiore interesse istituzionale nel promuovere attività scientifiche, culturali e di ricerca nel settore della promozione dei diritti delle persone con disabilità. Iniziative come questa, di alto valore scientifico, rivolte a un pubblico ampio e costruite in sinergia con il territorio, si affiancano a un impegno quotidiano: dagli assetti inclusivi che garantiscono il diritto allo studio ai giovani con disabilità alle politiche dell’inclusione lavorativa del personale dipendente, dall’innovativa strutturazione del Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, che l’Ateneo promuove in piena coerenza con la visione della Convenzione ONU, fino ai corsi di alta specializzazione, come il primo Master Universitario in Progettazione personalizzata partecipazione in attuazione della Convenzione (Finanziato dalla Fondazione Time2) o il Corso Universitario di Aggiornamento Professionale in Progettazione di interventi a sostegno del diritto al lavoro in attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita’,  rivolto ad Agenzie formative e Centri per l’impiego, organizzato con e finanziato da Regione Piemonte. L’indirizzo chiaro è quello di promuovere la conoscenza dell’approccio dei diritti, con particolare riferimento alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e le leggi nazionali relative al tema, come la 227/21, affinché questo costituisca un orizzonte concreto per le iniziative e le politiche dentro e fuori l’Università.” Barbara Bruschi, Vice Rettrice per la didattica – Università degli studi di Torino.

 

“L’impegno di Fondazione Time2 nasce proprio dalla constatazione che i giovani con disabilità e le loro famiglie incontrano molti ostacoli nel passaggio alla vita adulta e nella costruzione del proprio progetto di vita. L’attuale Riforma in materia di disabilità va proprio nella direzione di riconoscere nel progetto di vita personalizzato e partecipato il diritto e lo strumento fondamentale del welfare della disabilità. È una sfida culturale prima ancora che normativa, che ci chiede di costruire contesti accessibili in cui ogni persona con disabilità possa abitare pienamente la cittadinanza su basi di uguaglianza e pari opportunità. Serve un dialogo autentico tra istituzioni, associazioni, comunità e soggettività coinvolte, per co-progettare un sistema che renda esigibili i diritti e sostenga concretamente le scelte di vita delle persone.”  Manuela Lavazza, Presidente Fondazione Time2 

 

Le giornate si svilupperanno attraverso 2 sessioni plenarie –  dedicate rispettivamente  al progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato come strumento di deistituzionalizzazione e al sistema di welfare adatto a sostenerlo – e 6 sessioni parallele volte a esplorare le tematiche maggiormente rilevanti in relazione alla sua costruzione. In chiave attuativa del progetto di vita saranno approfondite le tematiche della piena inclusione scolastica, del diritto al lavoro, di capacitazione e presa di parola, della trasformazione dei contesti e, infine, della dimensione del potere nel lavoro socioeducativo.

 

Con la volontà di attivare un momento di incontro, scambio e formazione che metta in luce le tante certezze e le sfide che porta sostenere progetti di vita rispettosi dei diritti, interverranno, tra gli altri, alle due giornate: Mauro Palma (Primo Presidente del Garante per i Diritti delle persone private della libertà personale), Ciro Tarantino e Cecilia Marchisio (componenti della Commissione di studio redigente per i decreti attuativi della L.227/21), Benedetto Saraceno (Segretario generale del Lisbon Institute of Global Mental Health).  Tra i soggetti internazionali saranno inoltre coinvolti International Disability Alliance con il presidente Nawaf Kabbara; l’United Nations Committee on the Rights of Persons with Disabilities con la presidente Inmaculada Placencia Porrero; l’European Disability Forum con Nadia Hadad e Disabled People’s International con Giampiero Griffo.

 

Il Convegno intende portare un contributo sostanziale al dibattito e allo sviluppo dei sistemi, nel periodo strategico che precede la piena attuazione della riforma portata dalla L.227/21, ponendosi come momento di riflessione nel cammino della realizzazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il documento, infatti, adottato a oggi da 186 Paesi tra cui l’Italia, rappresenta un importante passo avanti nella promozione e protezione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, a oggi ancora talvolta distante dalle vite delle persone.

 

Il progetto di vita individuale personalizzato e partecipato rappresenta in questo momento storico, a quasi due decenni dall’approvazione della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, uno strumento in grado di concretizzarne l’attuazione nella vita delle persone con disabilità, costruendo e organizzando “i sostegni e gli accomodamenti ragionevoli che garantiscano l’effettivo godimento dei diritti e delle libertà fondamentali, tra cui la possibilità di scegliere, in assenza di discriminazioni, il proprio luogo di residenza” secondo i principi della L.227/21. Il progetto di vita offre, dunque, oggi una opportunità concreta per intraprendere la strada di quel cambiamento sociale necessario affinché le persone con disabilità possano realmente vivere su base di uguaglianza con gli altri.

 

Il convegno si propone di essere innovativo non solo nei contenuti, ma nelle modalità di accoglienza e organizzazione degli spazi di coloro che vi partecipano. Ampliando il più possibile l’accessibilità universale, prevedendo diversi modi di funzionamento: da qui la scelta di proporre il programma e gli interventi dei relatori e delle relatrici anche in versione semplificata, la predisposizione di una sala silenziosa con sedie per rilassarsi e il video senza audio della conferenza per chi ne avesse necessità e di un’area insonorizzata dove sarà proiettato il convegno con l’audio dove ascoltare gli interventi anche in piedi o muovendosi. I video saranno audiodescritti per le persone cieche e ipovedenti e la Lingua del Segni italiana verrà proposta nella innovativa tecnica Feeding. Tale modalità prevede due interpretazione più accessibile e fedele alla lingua visiva usata dalla comunità sorda

 

IL PROGRAMMA DELLE DUE GIORNATE

Le giornate si svilupperanno attraverso 2 sessioni plenarie e 6 sessioni parallele.

La prima sessione plenaria, il giorno 10 giugno dalle ore 11 alle ore 13, è dedicata al progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato come strumento di deistituzionalizzazione. Sulle norme internazionali in materia di  tutela dei diritti fondamentali interverrà Mauro Palma – Presidente Centro di Ricerca “European Penological Center” Dipartimento di Giurisprudenza Università Roma Tre; Cecilia Marchisio, docente dell’Università degli Studi di Torino parlerà del progetto di vita individuale personalizzato partecipato su base di uguaglianza con gli altri; Matteo Graglia, Titolare di un progetto di vita, ci illustrerà come il progetto di vita costruisce la rete a sostegno della libertà. Alice Sodi del Coordinamento Nazionale Contro la Discriminazione delle Persone con Disabilità, indagherà il tema della e incompatibilità tra diritti e modelli applicativi. Ciro Tarantino, docente Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, concluderà la plenaria parlando di Progetto personalizzato come pratica di libertà.

A seguire, sempre nella giornata del 10 giugno,le sei sessioni parallele: dalle ore 15 alle 16:30, l’appuntamento dedicato al Progetto di vita e diritto al lavoro: da dovere degli inclusi a strumento di emancipazione. Modererà l’incontro Simona Damilano, Disability Manager Università degli Studi di Torino; inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità; Natascia Curto, Università degli Studi di Torino;Federica Hartvig, Educatrice Fondazione Time2; Samuele Cucco, Tirocinante azienda di distribuzione. La centralità della persona nel progetto di vita: dalla partecipazione alla presa di parola sarà invece l’appuntamento coordinato da Tania Parisi, Università degli Studi di Torino; al quale prenderanno parte il Gruppo di Self Advocacy – Torino; Melanie Nind e Andrew Power della University of Southampton; Federica Festa, Università degli Studi di Torino; Orietta Prai di Persone, Coordinamento Nazionale Contro la Discriminazione delle Persone con Disabilità.

Progetto di vita e scuola inclusiva come antidoto all’istituzionalizzazione il tema affrontato da Simona D’Alessio, Dirigente Scolastica; Fondatrice del Gruppo di Ricerca per l’Inclusione e i Disability Studies (GRIDS) in Italia; Luca Angelone e Guido Laurenti, Università degli Studi di Torino; Luisa Pennisi, Responsabile Ufficio Diritto allo Studio della Città metropolitana di Torino;Rosa Bellacicco, Università degli Studi di Torino; discussant di questo appuntamento sarà Heidrun Demo, Libera Università di Bolzano e Direttrice del Centro di Competenza sull’Inclusione Scolastica.

Le sessioni parallele proseguiranno dalle 17 alle 18:30 con L’etica dell’accesso: il progetto di vita, tra individuale e collettivo: appuntamento coordinato da Maria Giulia Bernardini, Università degli Studi di Ferrara, al quale interverranno Sara Battan, Comitato 162 Valle d’Aosta; Marta Migliosi, Movimento Antiabilista ;Massimo Bigoni, Dirigente amministrativo Società della Salute e Zona Fiorentina Nordovest; Nadia Hadad – European Disability Forum (EDF). A seguire sarà tratta il tema: Sviluppare il progetto di vita nei contesti: il ruolo del Terzo Settore, commenterà Giulia Guglielmini, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo; interverranno Andrea Faini, Amministratore Delegato Cooperativa Sociale C.V.L. Caldera Virginio Lumezzane; Viviana Canale, Vice Presidente Cooperativa Sociale Vedogiovane Asti; Alice Bernini, Coordinatrice della sperimentazione su progetto di vita, dopo di noi e Convenzione ONU Fondazione Riconoscersi Arezzo e Chiara Basile, Sviluppo e Programmazione Fondazione Time2. La giornata si chiuderà con la discussione Processi di costruzione del progetto personalizzato e dimensione del potere: ne parleranno Gabriele Rossi, Responsabile Settore Servizi Sociali, Pubblica Istruzione e Sport Comune San Giovanni Valdarno; Chiara Garberoglio, Responsabile Educativa Fondazione Time2; Cristina Frioni, Educatrice Cooperativa Altri Colori; Roberto Mastropasqua, Neuropeculiar APS, Movimento per la Biodiversità Neurologica; Gisella Trincas,  Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale (UNASAM). Discussant di questo appuntamento sarà Lavinia D’Errico, Centre “Robert Castel” for Governmentality and Disability Studies dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Il giorno 11, a partire dalle ore 9, si terrà invece la seconda sessione plenaria nella quale sarà discusso il sistema di welfare adatto a sostenere il progetto di vita individuale. Di governance del welfare contro la frammentazione del sistema parlerà Benedetto Saraceno, Università di Lisbona; Segretario Generale Lisbon Institute of Global Mental Health. Alle ore 10, Daniele Piccione, Consigliere parlamentare del Senato della Repubblica, tratterà gli aspetti tecnici e culturali della L227/21. Alle ore 10:30 Ranieri Zuttion, Direttore Servizio Area Welfare di Comunità della Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia, interverrà sui meccanismi di governo al servizio dei Persone, Coordinamento Nazionale Contro la Discriminazione delle Persone con Disabilità, discuterà del modello di welfare richiesto dalle famiglie. Amministrare e innovare: il welfare che possiamo fare è il titolo dell’appuntamento, alle ore 11:30 con Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche Sociali ai Diritti e alle Pari Opportunità Città di Torino. Erika Tognaccini di CNOAS – Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, prenderà parola alle ore 11:45 per descrivere la posizione degli assistenti sociali sul progetto di vita. L’ultimo intervento, alle ore 12, sarà a cura di Samuele Pigoni, Segretario Generale Fondazione Time2, che interverrà sui nuovi compiti della filantropia: dalla carità al cambiamento.

 

Incontro sulla linea Sfm 3 Torino – Bardonecchia

Si è tenuto ieri l’incontro convocato dall’Assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, su richiesta dei  rappresentanti delle Unioni montane della Valsusa, Pacifico Banchieri e Mauro Carena, e i responsabili piemontesi di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia (Gruppo FS).
“Puntualità ed affidabilità sono in netto miglioramento dalla primavera – ha dichiarato Gabusi –  sulla linea non sono previsti altri lavori impattanti. Lo scenario futuro sarà quello del collegamento diretto con l’aeroporto di Torino Caselle, che si realizzerà contestualmente alla realizzazione del passante Porta Nuova-Porta Susa nel 2028- conclude Gabusi.
La linea ha scontato la chiusura della galleria del Frejus, riaperta al traffico ferroviario a fine marzo 31 marzo dopo 18 mesi di interruzione. RFI ha spiegato di aver lavorato “in ombra” al gestore francese, ovvero ha usufruito della chiusura forzata della linea anticipando attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre al consolidamento delle gallerie di Serre La Voute ed Exilles programmate per quest’anno. Ciò ha permesso di recuperare tempo e di consentire alla linea maggiori performance. Per tale motivo da febbraio la linea è tornata su livelli di affidabilità in linea con le performance storiche.
Si è parlato anche di stazioni ricordando che Bussoleno e Susa rientrano nel circuito di Sala Blu, il servizio di RFI dedicato ai viaggiatori con difficoltà di movimento, anche temporanea.
I locali delle stazioni ferroviarie come le sale d’attesa e i servizi igienici, ma anche i monitor e le varie suppellettili sono spesso bersaglio di atti vandalici, che ne causano la temporanea chiusura per il ripristino, come è successo di recente a Bardonecchia.
“Chiederemo a FS Security di monitorare con particolare attenzione la SFM3” ha aggiunto ancora Gabusi ricordando la sperimentazione delle bodycam partita di recente anche in Piemonte. Per i prossimi quattro mesi, gli operatori di FS Security hanno a disposizione nove dispositivi con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e la tutela del personale e dei viaggiatori nelle stazioni e sui principali collegamenti ferroviari della regione.
Investimenti programmati, infine, per riqualificare le stazioni principali della linea: secondo il Piano Integrato Stazioni, si provvederà ad adeguare i marciapiedi delle stazioni di Rosta e Avigliana.

Italia-Moldova 2-0 Vincente ma brutta

Qualificazione al mondiale 2026

Luciano Spalletti ha chiuso la sua era alla guida dell’Italia con una vittoria per 2‑0 contro la Moldavia, nonostante una prestazione indecente.
Raspadori nel primo tempo, Cambiaso all’inizio del secondo tempo.
La gara, giocata, allo Stadio “Città del Tricolore” di Reggio Emilia non ha convinto: la Nazionale ha mostrato carenze sul piano tattico e difensivo, con la Moldavia vicina al gol in più occasioni .
Spalletti, esonerato dopo la sconfitta per 3‑0 in Norvegia, aveva chiesto una vittoria d’addio, ma i tifosi lo hanno fischiato anche prima del fischio d’inizio .
L’Italia è terza nel Gruppo I con 3 punti in due gare, dietro a Norvegia (12) e Israele (6) .
Il successore di Spalletti dovrebbe essere Claudio Ranieri,se riuscirà a liberarsi dal contratto con la Roma nella veste di consulente del Presidente Friedkin.

Enzo Grassano

Educazione in azienda per prevenire il sovraindebitamento

Prevenire il sovraindebitamento e favorire l’inclusione finanziaria e sociale. Questo l’obiettivo che si prefigge il Progetto formativo di educazione finanziaria per gli operatori delle HR aziendali, promosso dall’Osservatorio sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento del Consiglio regionale e organizzato dalla Fondazione don Mario Operti.

La prima edizione del progetto, sempre sostenuta dal Consiglio regionale, si era svolta nel 2023 e aveva coinvolto operatori nell’ambito dell’assistenza sociale e del terzo settore. Questa seconda edizione – che dovrebbe prendere avvio già entro l’estate – si rivolge invece agli uffici risorse umane e amministrativi delle aziende che hanno diretto contatto con i lavoratori in situazioni debitorie.

“Si tratta di un progetto importante ed entreremo nei dettagli dell’iniziativa all’interno del tavolo tecnico dell’Osservatorio convocato il 19 giugno”, è intervenuto il consigliere regionale segretario Mario Salvatore Castello alla presentazione del progetto. “Nei prossimi mesi affronteremo il tema sovraindebitamento coinvolgendo associazioni, aziende ma anche scuole e università. È fondamentale infatti promuovere la cultura del risparmio anche fra i giovani e diffondere la consapevolezza che saper pescare è più importante di ricevere il pesce”.

“La mancata inclusione finanziaria è spesso rilevatrice di problemi sociali gravi di cui l’indebitamento è l’effetto e non la causa. I motivi possono risiedere nei costi dell’abitare, così come nelle spese per salute e assistenza, ma anche in dipendenze”, spiega Antonio Sansone, segretario generale della Fondazione don Mario Operti. “Abbiamo pensato di rivolgerci alla formazione delle aziende senza la pretesa di insegnare la finanza a chi già la conosce, ma per favorire quell’ascolto e quell’empatia fra azienda e dipendenti necessarie per individuare segnali di difficoltà finanziarie e prevenire il sovraindebitamento, facendo poi rete con le istituzioni e con le realtà associative che, come noi, se ne occupano”.

Il Progetto formativo di educazione finanziaria per gli operatori delle HR aziendali si terrà in diversi centri della regione e sarà incentrato sui temi dell’ascolto del dipendente, sul bilancio famigliare, sulla conoscenza e valutazione di possibili fondi di finanziamento per il nucleo famigliare e anche sul microcredito.

L’iniziativa fa seguito all’esito della ricerca “Vite a debito” condotta nel 2023 da Fondazione Operti in collaborazione con Fondazione San Matteo e La Scialuppa CRT Onlus, con l’Associazione italiana per la direzione del personale e con il contributo dell’Osservatorio contro l’ Usura del Consiglio regionale. Dall’indagine, condotta sui lavoratori di 50 aziende dell’area metropolitana torinese che hanno chiesto la cessione del quinto dello stipendio, è emerso l’identikit del dipendente a rischio di indebitamento: è prevalentemente uomo, fra i 41 e i 55 anni, attivo nel settore del commercio con mansioni operaie e con 300-450 euro al mese di dimensioni di indebitamento.

A breve sarà avviata una fase di aggiornamento e approfondimento della ricerca “Vite a debito” con il coinvolgimento anche dell’Università del Piemonte Orientale.

Ufficio stampa CRP