ilTorinese

Giachino: “A 6 anni dalla Grande Manifestazione SITAV la TAV e’ ancora più importante”

“Dimenticare quella Piazza come hanno fatto stamane i quotidiani torinesi e’ grave. Nella Storia recente di Torino non vi è stata un’altra manifestazione così partecipata ed organizzata dalla Società civile.   In questi anni la Tav è stata tenuta ferma o rallentata . I ritardi nella realizzazione costano miliardi di PIL mancati e maggiori costi per i trasporti e per le aziende e 2,5 miliardi in più per la realizzazione dell’opera. Con quella Piazza la Società Civile come disse Cirio riuscì a fare ciò che la politica non fu in grado di fare”.
Così Giachino, l’anima dei SITAV, come l’ha definito La Stampa, stamane a Torino in un Convegno all’Hotel Diplomatic cui sono intervenuti l’on. Comba, l’on. Merlo e Salvatore Vullo.
Da trent’anni Torino cresce meno della media nazionale nonostante Olimpiadi e tante altre cose, solo la TAV ci rilancerà nel mercato europeo e mondiale. Gli effetti della bassa crescita si vedono nella diminuzione del PIL procapite che agli inizi del 2000 era venti punti in più sulla media europea e oggi è leggermente sotto la media europea. Come hanno detto gli artigiani ci sono ventimila aziende in difficoltà , oltre diecimila negozi in meno. Errori della Fiat e di Stellantis cui si aggiungono gli effetti pesanti della decisione europea voluta e votata dal PD di puntare solo sull’auto elettrica hanno messo in crisi l’auto italiana ed europea e conseguente l’indotto . La vendita di auto elettriche , troppo cara, non decolla particolarmente in Italia .La produzione italiana di auto quest’anno non riuscirà ad arrivare a 300.000 mentre lo scorso anno aveva raggiunto quota 450.000 , dal 1.900.000 auto prodotte nel 1989 quando la FIAT era prima in Europa per quota di mercato.
Nell’ attesa del Tavolo Auto convocato dal Ministro Urso per Giovedì 14 novembre al Ministero di via Veneto, forte e’ la polemica sul fondo auto Giorgetti ridotto in Finanziaria. Il fondo Giorgetti da 8,7 miliardi era nato nel 2022 dalla iniziativa di Mino Giachino  che accortosi che nella ultima Legge di Bilancio di Draghi non vi era un euro per il settore automotive lancio’ la proposta di dar vita a una Mozione parlamentare tra tutti i deputati delle regioni in cui vi sono stabilimenti auto. La proposta venne recepita nella Mozione Molinari che portò il Governo a stanziare 8,7 miliardi in 9 anni a favore del settore. Una parte di quei fondi è stata utilizzata come incentivi che hanno tenuto su un po’ la domanda sino a quando il Ministro Urso ha chiesto di finalizzare i soldi al rilancio della produzione italiana a 1 milione di auto l’anno. E’ da questo braccio di ferro che è nata la proposta di Tavares di portare a Torino a fine 2025 la 500 ibrida. In questi mesi dal mondo della imprenditoria sono emerse critiche agli incentivi cosicché il Governo nella Legge di Bilancio ha cambiato strategia e ha ridotto il fondo cambiandone la destinazione all’aiuto alle aziende dell’indotto .
Commenta Giachino: “Il PD che ha la responsabilità di aver votato in Europa la decisione che sta causando una forte riduzione della produzione delle auto endotermiche , ora chiede al Governo di ripristinare il fondo per gli incentivi. Dov’era due anni e mezzo fa?
Intanto il calo delle vendite sta mettendo a rischio gli stabilimenti come si vede dalla decisione di Wolkswagen di chiudere alcuni stabilimenti e dalla decisone analoga della Nissan.  A Mirafiori la produzione rimarrà ferma sino a inizio anno con ricadute sulla economia cittadina perché ovviamente la cig riduce gli stipendi del 40% circa con effetti immediati sulla riduzione dei consumi e del commercio. Contemporaneamente i due investimenti miliardari relativi alla TAV e alla Linea 2 della Metro, che avrebbero potuto dare un bel contributo alla economia  locale , procedono con esasperante lentezza, il tutto mentre il vecchio traforo ferroviario verso la Francia è fermo causa una frana complicata in terra francese.  La scelta strategica degli ultimi Sindaci di Torino  di puntare tutto sul turismo e sulla cultura non riesce a pareggiare ciò che abbiamo perso nel settore industriale così Torino si è impoverita come hanno anche dichiarato più volte gli ultimi due Arcivescovi torinesi , Nosiglia e Repole. Stupisce che ancora ieri il Sindaco Lorusso , preoccupato più per la sua popolarità che per le difficoltà economiche e sociali della metà della Città che non sta bene , ha dichiarato di puntare sui Grandi Eventi. Mentre Bucci a Genova punta sugli investimenti nel porto , nelle infrastrutture e fa di tutto per attrarre investimenti dall’estero , a Torino si punta sui Grandi eventi che danno molta visibilità ma lavoro per dieci quindici giorni al massimo. Gli economisti che puntavano molto sulle star-up debbono misurarsi con i dati non esaltanti pubblicati dai giornali economici. Tutte le start-up insieme occupano 15.000 persone. Non si frena così la fuga all’estero dei neolaureati ci vuol altro. La stessa CGIL da tempo chiede al Sindaci di cambiare marcia”.
Giachino che fu il primo nel 2009 a denunciare il Declino e che ha avuto il merito di aver guidato il trasferimento a Torino della Autorità dei trasporti, che nel 2018 organizzò insieme alle madamin la Grande Manifestazione SITAV che convinse Salvini a votare contro la mozione dei grillini contraria alla TAV e che nel 2022 si mosse per primo contro la Legge di Bilancio  di Draghi che non aveva stanziato una lira a favore del settore auto , oggi fa un appello ai giornali, alle Associazioni produttive e alle forze politiche e sociali perché si accelerino gli investimenti per la TAV, per la Tangenziale, per la Linea 2 della Metro, per la difesa del settore auto e indotto che per i prossimi vent’anni potranno dare ancora molto alla economia torinese e piemontese, offrendo posti di lavoro a tempo indeterminato per i diplomati e i  neolaureati oltre a sviluppare il settore dell’aerospazio, dell’ informatica e dei semiconduttori.

Ruffino (Azione): “Tassare i giganti web, Gasparri pensa a Musk?”

“Maurizio Gasparri chiede al governo di tassare i giganti del web ben oltre i miseri introiti che pagano allo Stato. Sono d’accordo con lui. Gasparri pensa anche al proprietario di migliaia di satelliti geostazionari e di quella connettività ultraveloce che è Starlink, cioè a Elon Musk? Se così, sono di nuovo d’accordo con lui. Si tratta solo di sapere se anche Giorgia Meloni è d’accordo con Gasparri e con la sottoscritta”. È il commento  dell’on. Daniela Ruffino (Azione).

Il derby è bianconero: Juve – Toro 2-0

La Juve vince sul Toro: è  2-0 nel derby subalpino della 12esima giornata di Serie A. Sono le reti di Weah al 18′ e di Yildiz all’84’ a decretare la vittoria bianconera. La squadra di Thiago Motta è ora in classifica a 24 punti con l’Inter. Napoli in vetta a 25. Granata fermi a quota 14.

Nitto Atp Finals, inaugurato il Fan Village dei record

Sono tantissimi i cittadini e i turisti che si sono messi in coda ieri per visitare in anteprima il Fan Village delle Nitto ATP Finals 2024, completamente rinnovato, per l’iniziativa speciale “Family Day”. Nel suo primo giorno di apertura, il Village è ad ingresso gratuito.

Alle ore 12 sono state presentate le otto coppie di tennisti che si sfileranno per il titolo. Applauditissimi i doppisti azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori, qualificati alle Finals dopo un annata segnata da grandi successi, che esordiranno sul campo dell’Inalpi Arena lunedì 11 novembre alle ore 18.

“Ho sognato a lungo di partecipare e a questo torneo – ha raccontato al pubblico Andrea Vavassori – e l’anno scorso, dopo aver visto la finalissima tra Sinner e Djokovic con tantissimo tifo, ho pensato a quanto sarebbe stato bello venire a giocare qui. È un onore essere qui con Simone, un grande amico prima di un partner, e invito tutti i tifosi a continuare a supportarci con questo calore, perché ne avremo bisogno”. “Veniamo qua da protagonisti – ha aggiunto Simone Bolelli – abbiamo fatto una grande annata, e daremo di tutto sul campo per fare il nostro meglio. Vincere le Finals sarebbe un sogno, qui ci sono grandissime coppie e tutto è molto equilibrato, ma ce la metteremo tutta.”

All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano e l’assessore allo Sport della Città, Domenico Carretta. Chiamato sul palco per il saluto delle istituzioni, il Sindaco ha dato il benvenuto a tutti i presenti e, in particolare, ai non torinesi: “Tutta Torino è vestita da tennis e ATP Finals, abbiamo lavorato tutti questi mesi per rendere la città accogliente e funzionante. Quest’anno sarà un’edizione ancora più importante, grazie alla presenza degli azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel doppio e di Jannik Sinner, che arriva qui da numero 1″.

Ha commentato l’assessore Tronzano: “un fan village sempre più ampio che ha consentito agli atleti un vero e proprio bagno di folla. Per regione l’investimento nelle Atp si sta rivelando proficuo visto che c’è un grande ritorno economico sul territorio e una sempre maggiore partecipazione di ragazzi alle scuole di tennis.”

Il Fan Village in questa edizione ha un ruolo sempre più centrale e offrirà nuove forme di intrattenimento e di coinvolgimento attivo del pubblico delle Nitto ATP Finals. Con un sensibile ampliamento degli spazi (+30% della superficie), sono 5200 le persone che potranno essere ospitate in contemporanea nei tre padiglioni. Quest’anno tutti gli appassionati – anche quelli che non avranno l’opportunità di assistere dal vivo ai match dei campioni, ma che desiderano comunque respirare l’atmosfera dell’evento – potranno vivere l’esperienza Finals grazie ai servizi e alle possibilità offerte dal Fan Village: per accedere al Fan Village sono infatti disponibili biglietti “ground” al costo di 10 euro (3 euro per le persone con disabilità e 8 euro per i tesserati FITP). L’accesso è invece sempre gratuito per chi possiede un biglietto per i match delle Finals.

Nel padiglione ristorativo sarà presente un maxischermo di 60 mq. che permetterà agli appassionati di “immergersi” nello spettacolo della Inalpi Arena e di non perdersi nessun istante delle partite.  Novità anche per gli spazi dedicati alle attività sportive, ridefiniti per migliorare i flussi del pubblico e per rendere più piacevole e completa la conoscenza delle discipline federali: saranno presenti tutti gli sport della racchetta, con campi di pickleball, beach tennis, padel e, inoltre, un corner dedicato agli eSports.

fonte: TORINO CLICK

Il sindaco presenta il Bilancio: “Garantire i servizi e ridurre il debito”

Prosegue l’azione di risanamento finanziario dei conti del Comune. In un contesto generale ancora critico con prospettive di crescita economica non incoraggianti, la Città di Torino vara una manovra finanziaria per il 2025 -2027 che garantisce tutti i servizi ai cittadini, assorbendo i maggiori costi dovuti alle pressioni inflazionistiche degli ultimi anni, mantiene le agevolazioni Isee per sostenere famiglie numerose e in condizioni di difficoltà economiche, anche quelle recentemente innalzate per calmierare gli adeguamenti Tari. Aumentano gli investimenti destinati alla manutenzione di verde e suolo e a servizi sociali, educativi, trasporto disabili, cultura, sport, turismo e commercio.

Questa in estrema sintesi la fotografia del bilancio previsionale 2025-2026-2027 che il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli hanno presentato ieri ai principali interlocutori della società civile: organizzazioni sindacali, rappresentanti del mondo economico e industriale, fondazioni, associazioni sportive e del terzo settore.

A garantire l’equilibrio finanziario dei conti contribuiscono ancorale risorse straordinarie chieste e ottenute dalla Città attraverso il “Patto per Torino” per il periodo 2022-2042, che, per quanto nel triennio siano in flessione, nel 2025 porteranno nelle casse comunali 97milioni e una minore previsione di spesa per le quote di interessi a copertura dei mutui (-12% sulla media del triennio).

Il sindaco Stefano Lo Russo spiega: “Prosegue il nostro impegno nel risanamento finanziario dell’Ente che ci permetterà, al termine del mandato, di guardare al futuro con maggiore ottimismo, consentendoci una programmazione di lungo respiro grazie ad una rilevante riduzione della situazione debitoria. Un’azione che si accompagna ad un quadro generale di grande trasformazione non solo urbana avviata grazie alle risorse straordinarie provenienti da fondi europei nel segno delle quattro priorità individuate da questa amministrazione ovvero sviluppo, coesione, sostenibilità e cura. Il lavoro va nella direzione di costruire la città del futuro attraverso il dialogo e il confronto con i cittadini e i corpi intermedi come stiamo facendo per il nuovo piano regolatore generale e come facciamo da qualche anno per il bilancio previsionale anche attraverso questo incontro”.

“Siamo soddisfatti perché nonostante la tempesta perfetta di una congiuntura economica particolarmente sfavorevole, rispettiamo tutti gli obiettivi prefissati di risanamento e rilancio della Città oltre a quelli del Patto per Torino – aggiunge l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli – confermando il livello dei servizi offerti alla cittadinanza. C’è un risultato in particolare che voglio evidenziare: siamo riusciti a ridurre le quote di copertura del disavanzo rispetto al piano di rientro originario. Stiamo parlando di un importo di ben 80milioni di euro, in linea con quel patto di solidarietà intergenerazionale che ci induce a valutare sempre le conseguenze che le nostre azioni di oggi avranno sui cittadini di domani”.

Per assicurare il buon funzionamento della macchina comunale sarà garantito il turn over e confermati i piani d’assunzione che per il 2025 prevedono 400 nuovi ingressi. Nel periodo 2022-2027, grazie alle assunzioni già effettuate e a quelle programmate, viene sostituito 1 dipendente su 4 in uscita.

Aumentano gli stanziamenti per il trasporto delle persone con disabilità (+10,9% nel triennio) e quelli per i servizi sociali e l’edilizia abitativa pubblica (+1,6%) che potranno contare su 7,7milioni di euro in più rispetto alla previsione del triennio precedente. Con i 178milioni previsti per il 2025 verranno ampliate tra le altre cose le accoglienze solidali per famiglie, persone fragili, anziani, migranti adulti e minori e assicurata la continuità delle prestazioni sociali e sociosanitarie.

+11% per i servizi educativi che permetteranno tra le altre cose l’incremento dei livelli del servizio offerto per i nidi e le scuole d’infanzia ed il potenziamento dell’offerta del servizio estivo.

+3,3% di stanziamento per cultura, eventi, sport, turismo e commercio. I 36milioni previsti per il 2025 permetteranno di garantire il sostegno agli enti culturali, rafforzando il coinvolgimento delle periferie, di mettere in campo attività di promozione sportiva per giovani e over 60 e di potenziare la promozione turistica e i grandi eventi.

In significativo aumento, +36% rispetto all’anno 2021 anche lo stanziamento destinato alle manutenzioni ordinarie. 3,7milioni in più (+16% sulla media del triennio) verranno destinati alla manutenzione del verde mentre ammonta a 3milioni l’aumento della spesa destinata alla manutenzione del suolo (+15,75%rispetto al triennio).

Per il capitolo degli investimenti straordinari occorre ricordare che ammonta a 2,6miliardi il totale delle risorse investite sulla città tra fondi Pnrr, React, Pon metro, finanziamenti statali e che serviranno a cambiarne il volto.

Dopo il confronto con le categorie di questa mattina, il documento arriverà alla Giunta comunale per l’approvazione giovedì 14 novembre. Lunedì 18 novembre avrà invece inizio l’iter in Consiglio Comunale con il passaggio nelle varie Commissioni mentre lunedì 16 dicembre sarà il momento della discussione e del voto in Sala Rossa.

TORINO CLICK

Beni confiscati alle mafie, l’85% non è riutilizzato

Oltre l’85% dei beni confiscati alle mafie, in Piemonte, non è riutilizzato: sono 330 i complessi immobiliari espropriati alla malavita organizzata nella nostra regione, divisi in 1181 unità catastali. Di queste solo il 14,39% (170) viene riutilizzato, “un numero molto basso, considerato che il Piemonte è settima regione in Italia per numero di beni, la seconda del nord dopo la Lombardia. Ma terzultima per riutilizzo” ha detto Maria Josè Fava, coordinatrice regionale di Libera durante l’audizione in commissione Legalità, presieduta da Domenico Rossi.

Il 10,33% (122) è rappresentato da immobili destinati ma non riutilizzati e il 75,28% (889) è ancora in capo all’Agenzia nazionale.
La provincia con più beni è Torino, seguita da Cuneo, Biella, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli e Vco.
“È errato pensare che le mafie siano interessate solo ai grandi centri, si concentrano anche sui piccoli comuni perché ci sono meno forze di polizia, c’è meno attenzione della stampa e bastano pochi voti per essere eletti. La situazione deve essere migliorata, spesso ci scontriamo con organizzazioni che utilizzano tutti gli strumenti giuridici per evitare il sequestro”, ha proseguito Fava.
“Occorre dare maggiore sostegno ai piccoli centri, dobbiamo aumentare ulteriormente le risorse messe a disposizione dalla Regione per i bandi di assegnazione. È anche necessario superare lo scoglio del cofinanziamento del 50% che, soprattutto per i comuni minori, è uno sbarramento che spesso preclude alla partecipazione. Si potrebbe distinguere tra grandi e piccoli comuni, come fa la Lombardia. Ugualmente, sempre prendendo spunto dalla regione a noi vicina, serve una linea di finanziamento per i soggetti del terzo settore che direttamente gestiscono i beni confiscati”, ha aggiunto Rossi.
Durante la seduta è stato presentato il “geoblog” progettato da Libera, piattaforma che ha il duplice intento di valorizzare il riutilizzo sociale dei beni confiscati in Piemonte e di fornire uno strumento di analisi e di monitoraggio sull’applicazione della Legge 109/96.
Nato nel 2008, è uno strumento interattivo che permette di scoprire i luoghi nei quali la criminalità organizzata ha cercato di insediarsi, investendo capitali illeciti nell’acquisto di immobili e aziende.
Sono intervenuti per approfondimenti i consiglieri Marina Bordese (Fdi), Gianna Pentenero (Pd), Elena Rocchi (Lista Cirio), Alberto Unia e Pasquale Coluccio (M5s).

“Sta cosa del jazz” tutti i venerdì al Circolino

Dopo il successo di Flashback Habitat torna la rassegna musicale  in corso Giovanni Lanza 75

 

Dopo il successo di Flashback Art Fair, gli spazi di corso Giovanni Lanza 75 non restano inanimati e l’avventura di Flashback Habitat prosegue con la sua programmazione. Dal giovedì alla domenica si potranno vedere le mostre allestite e partecipare agli incontri culturali organizzati a Il Circolino, lo spazio ricreativo di Flashback.

Tutti i venerdì alle ore 21 torna la rassegna “Sta cosa del jazz”.

Dopo l’inaugurazione venerdì 8 novembre con gli Only Pleasure, venerdì 15 novembre sarà la volta del gipsy jazz e delle sonorità manouche dei 20 strings con Alberto Palazzi e Mauri Mazzeo alle chitarre, Andrea Garombo al contrabbasso e Roberto Cannillo alla fisarmonica

Nuovi orari Flashback Habitat

Parco il Circolino

Giov. 18.00-00.00

Ven, sab, dom: 11.00, 00.00

Analogo orario per le mostre.

 

Mara Martellotta

Cascina Falchera: inaugurazione dei nuovi Orti Comunitari Urbani

Domenica 10 novembre, alle ore 15.30, durante la tradizionale Festa d’Autunno di Cascina Falchera, alla presenza di Carlotta Salerno, assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino, saranno inaugurati i nuovi Orti Urbani Comunitari.

Cascina Falchera – affidata in concessione dalla Città al Consorzio Kairòs per 19 anni e gestita in collaborazione con ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile) – ha riaperto le porte nel maggio 2023 con nuove vocazioni e molteplici iniziative. La Cascina, infatti, oltre a essere un punto di riferimento per il sistema delle scuole torinesi, ospita diverse attività tra cui l’orticultura.

“La costante crescita delle attività all’interno di Cascina Falchera è motivo di orgoglio per la nostra Città. Il rinnovamento degli spazi della cascina effettuato lo scorso anno – afferma Carlotta Salerno, assessora alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Torino – ha contribuito a fornire un piccolo angolo di natura a disposizione di tutta la cittadinanza, per bambine, bambini e famiglie. L’inaugurazione degli orti comunitari urbani è quindi un ulteriore segno tangibile del prezioso lavoro intrapreso insieme al Consorzio Kairos, che ringrazio per l’impegno e la dedizione”.

Gli orti comunitari urbani sono un progetto innovativo che apre le porte dell’orticoltura urbana a cittadini di tutte le età. Gli orti, infatti, sono pensati per chiunque voglia coltivare il proprio spazio verde: dai residenti di Falchera agli abitanti di Torino e delle cittadine vicine, sia singoli che gruppi e associazioni. Grazie a un bando dedicato, gli orti offriranno a ciascuno la possibilità di mettersi in gioco, imparare e condividere esperienze.

Questa iniziativa, oltre a favorire l’autoproduzione agricola, promuove anche l’educazione ecologica e la costruzione di una comunità attenta all’ambiente. Gli Orti Comunitari diventano così un luogo di aggregazione e di crescita dove le persone possono coltivare non solo ortaggi, ma anche relazioni e legami duraturi.

I nuovi orti nascono nell’ambito di due progettazioni principali: CoFarm4cities e Ecosistema Agroforestale Urbano.

CoFarm4cities, finanziato da Interreg e realizzato in collaborazione con il Comune di Torino e il Consorzio Kairos, si pone l’obiettivo di sviluppare un modello replicabile per la gestione sostenibile delle aree agricole periurbane. A tal fine, all’interno della Cascina Falchera, si sta costruendo una rete di ortolani che abiteranno e animeranno gli orti, rendendo la città più autosufficiente e sostenibile.

Ecosistema Agroforestale Urbano, guidato da Orti Generali in collaborazione con Torino Urban Lab e il Consorzio Kairos e realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, mira, invece, a trasformare le aree urbane in vere e proprie food forest. Con la rigenerazione delle rive fluviali e la creazione di spazi verdi per animali e comunità, il progetto propone un ecosistema urbano che fornisce frutta, noci e ortaggi, rendendo la città più verde e resiliente e crea nuovi modelli di gestione ecologica a servizio della comunità.

A partire dall’11 novembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno agrario, i nuovi ‘ortisti’ potranno inoltre partecipare a un percorso formativo gratuito di avviamento all’orticoltura, organizzato dalla cooperativa Limen in collaborazione con il Consorzio Kairos. Un’opportunità imperdibile per scoprire le tecniche di coltivazione e per imparare a curare un orto urbano, valorizzando il proprio impegno e contribuendo al benessere collettivo.

TORINO CLICK

Infohttps://cascinafalchera.it/gli-orti-di-cascina-falchera/

comunicazione@consorziokairos.org

Un Consiglio aperto sulla Polizia Penitenziaria

Martedì 12 novembre il presidente Davide Nicco ha convocato, dalle 9.30 alle 19, a Palazzo Lascaris il Consiglio regionale aperto sulle “Condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria sul territorio della Regione Piemonte”. Alle 14 e alle 14.30 si terranno le interrogazioni e il question time.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: L’Italia Paese sicuro? – La “lupa” Bonino e Francesco – Lettere

L’Italia Paese sicuro?
Questa definizione di Paese sicuro o insicuro che viene usata per i migranti  potrebbe essere facilmente adattata anche per l’Italia o almeno per tante zone del Nord e del Sud. La insicurezza percepita da tanti italiani nelle grandi città non è un’ invenzione della propaganda. In effetti l’eredità ricevuta dai Governi precedenti e la scarsa efficienza dell’attuale Governo  hanno creato un disagio evidente, causato da immigrati nulla facenti sempre più prepotenti e aggressivi e da una delinquenza autoctona che si manifesta con ammazzamenti, furti, rapine sempre più eclatanti e numerose. Le zone circostanti delle grandi stazioni sono oggi a rischio: al minimo può capitare un borseggio. In certe ore le città sono preda esclusiva  della teppaglia italiana e/o straniera  e i cittadini sono costretti a rintanarsi in casa per tutelare se’ stessi . Chi può compra antifurti sempre più sofisticati per cercare di tutelarsi. I tempi della serratura contro la chiave bulgara sono trapassati. Ovviamente andrebbero anche aggiunti reati come l’occupazione di case e reati contro le persone per futili motivi. Anche molte realtà famigliari sono funestate da omicidi che appaiono a volte del tutto improvvisi e immotivati, come se essi fossero frutto di improvvisi impazzimenti. Dall’insieme si deduce un clima generale che provoca ansia sociale e individuale di grado elevato. Gli ansiolitici registrano consumi mai toccati prima non solo per problemi personali o di coppia. Chi può permetterselo, viaggia in taxi. Gli slogan  e gli anatemi di  Salvini non restituiscono tranquillità sociale, ma accrescono le divisioni e moltiplicano le tensioni. Se aggiungiamo le gravi preoccupazioni che creano ampi settori dell’economia e della produzione abbiamo una fotografia allarmante che forse  consiglierebbe a noi italiani di trasferirci da altre parti, ammesso che, visti da vicino, ci siano Paesi più sicuri. Anche noi emigranti? Non è un’ipotesi, sia pure un po’ paradossale, da scartare a priori. Occorre una classe politica capace che non si improvvisa  e che a ben guardare , non esiste neppure in Francia, ne’ in Germania e neppure in Spagna.
.
La “lupa” Bonino e Francesco
La visita a Emma Bonino da parte di Papa Francesco fa quasi pensare al santo di Assisi che ammansì il lupo di Gubbio, se pensiamo che l’aborto è stato definito recentemente  omicidio e i medici che lo praticano   sono stati considerati dal Papa “sicari”. La Bonino ha il primato assoluto in tema di aborto sul quale è stata costruita la sua carriera politica. Il Papa vuole dare un esempio di bontà e di perdono , quasi di affetto verso la Bonino a cui porta fiori e cioccolatini quasi  come ad una innamorata. Ho conosciuto la Bonino in qualche occasione anche come Ministro degli Esteri. Una volta ho cenato con lei senza riuscire a stabilire se non un algido rapporto molto convenzionale. Mi sembrò molto fredda e distaccata e forse io le diedi l’impressione di un disincantato intellettuale fuori dal coro. Ero amico di Pannella e il rapporto tra i due leader si stava già incrinando. Per altro, io sono stato sempre distante dalle sue idee, che ritengo modeste e rimaste, malgrado i tanti  viaggi, sempre un po’ provinciali. Adesso Francesco ha quasi beatificato la “lupa di Bra” che, malgrado un cancro al polmone, continua a fumare come una turca,  come si diceva a Bra. Viene  comunque fuori una grande lezione di amore cristiano verso chi la pensa diversamente su temi fortemente divisivi, anche se su migranti e carcerati i due la pensano allo stesso modo. Sarebbe impensabile un Papa Wojtyla che va a far visita alla Bonino, portando fiori e gianduiotti. Ha sicuramente ragione Bergoglio nelle sue aperture che smorzano le dure parole sull’aborto e soprattutto sui “medici sicari”. Anche il vetero anticlericalismo della Bonino sembra essersi dissolto anche se non siamo in vista di una conversione . Sono gesti che possono  creare turbamenti in parte dei credenti, ma già il Cardinale Federico Borromeo fu molto “inclusivo”, si direbbe oggi con parola “follemente corretta” ( Ricolfi ), nei confronti dell’Innominato.
.
LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
.
Il Liceo Segré
Sono stata allieva del liceo Segre’  di Torino che in passato era il secondo liceo scientifico di Torino dopo il Galileo Ferraris. Ho dei ricordi contrastanti  sui professori e sui presidi. È una scuola che non mi è piaciuta. Lei ha ricordato il prof. Ottaviano, salesiano e docente di religione. Avevo un professore di lettere che andò in gita scolastica a Praga ed ebbe un’esperienza boccaccesca perché venne lasciato senza abiti e soldi. Una avventura che lo rese ridicolo.  Ricordo il preside Renato Taricco, un gentiluomo. Ha dei ricordi, lei che è uno storico della scuola torinese?    L. Lo Cicero
.
Ogni scuola ha le sue luci e le sue ombre. Nessuna scuola è perfetta. E presidi e professori sono anche fallaci. Quel professore dell’avventura erotica a Praga fece il giro, ma i giornalisti ebbero pietà di lui marito fedifrago e amante derubato anche delle mutande. Ho conosciuto alcuni docenti, ma di nessuno non mai avuto una grande considerazione forse se eccettuo il prof. Gallino e  la germanista Tiziana Conti.  Ho conosciuto ed apprezzato i presidi Taricco, Rinaldi, Merlisenna, di cui divenni amico, tutti e tre degni di ricordo ed elogio.  L’unico che considerai non adeguato è stato un preside non vedente che abbandonò la scuola al caos,  non potendo sovrintendere di persona alla conduzione del liceo. Era incapace di decidere: un disastro. Ma nessuno protestò  per motivi non tanto di solidarietà ma di una mentalità politicamente corretta ante litteram.
.
Gastronomie addio
A Torino sono scomparse le salumerie che erano un fiore all’occhiello della città, come è ancora così nella mia amata Bologna. A Torino  ci sono solo più  supermercati e Eataly. Che tristezza!  Giorgia Lissone Campanini
.
È  proprio così. Torino, anche in questo settore, ha perso le sue  eccellenze. Rosaschino, Musso, Steffanone,  Castagno hanno chiuso da tempo.
E’ rimasto solo il grande Baudracco, l’artaiur del vecchio Piemonte, più gastronomo che salumiere. Una delle ultime buone  salumerie è quella dello storico gastronomo Bonelli, premio di alta gastronomia “Mario Soldati”. I supermercati hanno vinto. L’unico che conserva un po’ di stile gastronomico è  l’Esselunga  che ha mantenuto alto il nome del fondatore Caprotti. A contribuire a mettere in ginocchio i negozi è  stata anche  Eataly di Farinetti nata  sull’onda del profeta e vate Petrini. Eataly ebbe  i locali gratis del Comune, un privilegio assurdo per un’impresa commerciale enograstronomica a prezzi sempre molto alti, al di là della pubblicità. Farinetti che fa anche politica, è anni luce diverso rispetto a Rosaschino che aveva una boutique della bontà fatta con vera arte. Oggi a Torino non si trova più un salame ungherese originale.  Rimane inalterato solo  il  prestigio di Borgiattino, il re dei formaggi di alta qualità. In passato c’erano tre negozi  di Borgiattino, ora uno solo, ma la qualità  e la varietà sono rimaste  tal quali. Un equivalente di Pech, il negozio di salumeria di eccellenza da oltre 140 anni  a Milano, non c’è più da troppi anni. Forse a Torino non c’è mai stato. Anche la Fiat era molto meno dell’Alfa Romeo.