Legalità, dalla Regione 1 milione e 374mila euro
In particolare, Marrone ha rilevato come l’incremento maggiore insista sul capitolo dei contributi ai Comuni per il recupero dei beni confiscati alle mafie. “Servono sempre lavori di manutenzione o di cambio d’attività degli immobili – ha ricordato – e per questo passiamo da 371mila a 833mila euro”.
Quanto agli altri capitoli, quello dei contributi per l’istituzione della Giornata della memoria e dell’impegno a ricordo delle vittime di mafia, passa da 17mila a oltre 34mila euro. Per la giornata delle Forze dell’ordine da circa 8mila a 12mila; per il contrasto all’usura da 370mila a 390mila.
Domenico Rossi (Pd), dichiarandosi favorevole all’aumento dei fondi, ha chiesto se sia “possibile diminuire la quota di compartecipazione per i piccoli Comuni, che spesso non riescono a garantire il 50% della spesa”. L’assessore ha risposto che “nella proposta di deliberazione ci sarà l’indicazione di contributo fino al 90 per cento per i comuni sotto i 5mila abitanti, con un massimale di 100mila euro”. Rispondendo poi alla domanda di destinare i fondi direttamente agli enti del terzo settore interessati, sempre rivolta da Rossi, ha detto che “esiste un timore di carattere finanziario sul tema dell’assegnazione diretta dei fondi, perché la disciplina nazionale vede un protagonismo degli enti locali, che è anche a tutela degli enti stessi del terzo settore”.
Pasquale Coluccio (M5s) è poi intervenuto affermando che “questa partita dei beni confiscati la vedo come un processo molto bizzarro, che alla fine avvilisce un’attività di confisca che tutti sappiamo cosa vuol dire, che prezzo ha in termini di sacrifici, non solo economici ma anche umani. È un sistema che inevitabilmente andrebbe preso in mano e rivisto. La partita andrebbe rivista a livello centrale, i beni dovrebbero essere bonificati e poi consegnati alla società”.
Gianna Pentenero (Pd) ha quindi dichiarato: “Mi pare di ricordare che Libera, in audizione, ci abbia fatto presente che una delle cause per le quali i Comuni non partecipano ai bandi di recupero dei beni è la complessità delle procedure. Si potrebbe ipotizzare una sorta di assistenza tecnica da parte della Regione”. Marrone ha risposto che, oltre l’assistenza sempre disponibile di tutto lo staff dell’antimafia e antiusura della Regione, esiste un protocollo tra Regione, Intesa-Sanpaolo, Libera e altri, che ha ad oggetto l’assistenza tecnica in questi casi.
La seduta della Commissione Bilancio è quindi proseguita con l’esame degli emendamenti al Bilancio di previsione 2025/27 che continuerà con le convocazioni della prossima settimana.
Ufficio Stampa CRP – Nella foto una villa confiscata alla mafia
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Nuoto: Lucia Tassinario convocata in Nazionale
Una notizia roboante è arrivata in casa ValleBelbo Sport. Lucia Tassinario è stata convocata nella rappresentativa nazionale giovanile in vista del Trofeo Nazionale Swim-To di sabato 15 e domenica 16 febbraio, a Torino.
Una notizia che riempie d’orgoglio tutto il sodalizio arancio-nero che, dopo il breve allenamento collegiale con la selezione piemontese svolto nei giorni scorsi sotto la guida Marco Menchinelli (responsabile delle squadre giovanili della Federazione Italiana Nuoto) attendeva con trepidazione la prima chiamata in Azzurro per una competizione ufficiale della sua portacolori. “La convocazione in Nazionale di Lucia Tassinario ci riempie d’orgoglio e sottolinea la grande qualità del lavoro svolto quotidianamente presso il centro sportivo Orangym di Nizza Monferrato – sottolinea Matteo Palumbo, presidente della ValleBelbo Sport – in meno di sei anni dalla nascita della società, siamo arrivati a questo ambito traguardo, frutto di una forte dedizione da parte di atleti e staff tecnico, e di una visione innovativa e ambiziosa. Diciamo sempre di voler essere il punto di riferimento sportivo della provincia di Asti, sebbene la nostra struttura sia distante dal capoluogo: possiamo affermare che la ValleBelbo Sport è la dimostrazione che si possono ottenere grandi risultati anche partendo da zero e investendo in maniera mirata e consapevole in strutture, risorse umane e formazione continua. Tiferemo tutti orgogliosamente per Lucia, certi che questo sia soltanto il primo passo di un percorso ricco di soddisfazioni in ambito nazionale e internazionale”. La Tassinario e il suo coach Pino Palumbo, direttore sportivo della ValleBelbo Sport supportato da Adele Corapi nella preparazione atletica della prima squadra, non si nascondono: tra due mesi ci saranno gli Assoluti Primaverili, il più prestigioso appuntamento nazionale in vasca lunga del calendario italiano e, proprio in quella occasione, Lucia proverà a centrare il minimo per gli Europei Juniores. Perché questa convocazione in Nazionale sia soltanto la prima di una lunga serie. |
I grandi eventi nazionali e internazionali, le ville e i giardini tra i laghi Maggiore e d’Orta e le valli dell’Ossola, i cammini spirituali, le peculiarità di Alessandrino e Biellese, la narrazione innovativa dei paesaggi del vino sono solo alcune delle numerose proposte che il Piemonte presenta quest’anno alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo in programma a Rho Fiera da domenica 9 a martedì 11 febbraio.
A proporre agli operatori del settore l’ampia e diversificata offerta del territorio con l’obiettivo di incrementare ancora di più i visitatori nazionali e internazionali sono Regione Piemonte, Visit Piemonte, le Agenzie turistiche locali e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
“L’outdoor, la cultura, gli eventi, le eccellenze territoriali e il nostro patrimonio enogastronomico compongono un mix di grande rilevanza per il posizionamento del Piemonte a livello mondiale – evidenzia Marina Chiarelli, assessore regionale al Turismo, Cultura e Sport – I dati dimostrano che quello tra grandi eventi e turismo è un connubio vincente sul quale continuare ad investire. Per noi è comunque importante lavorare anche sull’accoglienza inclusiva e sostenibile, alla quale dedichiamo numerosi progetti e iniziative”.
Nello stand il pubblico potrà farsi catturare dalle bellezze del territorio tramite un ledwall immersivo, mentre le e attività di accoglienza e informazione turistica saranno supportate da una delegazione di soci dell’associazione HOSPES – Centro per gli studi turistico-alberghieri dell’Istituto “Erminio Maggia” di Stresa.
Come testimoniano i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione per il Piemonte è un momento particolarmente importante: le prime indicazioni di bilancio provvisorio per il 2024 parlano di un anno in crescita con oltre +2% di movimenti rispetto al 2023; i flussi turistici provenienti dall’estero confermano il processo di internazionalizzazione come meta turistica con un aumento degli arrivi e delle presenze e un incremento di circa un punto percentuale; a Torino l’andamento positivo è ancora più evidente con una crescita di oltre il 6% dei movimenti turistici a conferma del posizionamento del ‘brand’ del capoluogo piemontese.
L’eccellenza del fioretto ritorna anche quest’anno sotto la Mole per un evento esclusivo a livello europeo, che da ormai nove anni consecutivi fa di Torino una delle tre capitali mondiali della disciplina. Dal 7 al 9 febbraio l’Inalpi Arena ospita il Gran Prix FIE – Trofeo Inalpi di fioretto maschile e femminile, unica tappa italiana ed europea nonché primo appuntamento del calendario internazionale del circuito 2025.
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La manifestazione è stata presentata al Grattacielo Piemonte, presente per la Città di Torino l’assessore allo Sport, Domenico Carretta. “Torino vanta un’antica e affascinante tradizione nella scherma – ha sottolineato l’assessore – un sport che combina abilità, concentrazione e disciplina. Il Gran Prix – Trofeo Inalpi rappresenta uno degli appuntamenti internazionali più prestigiosi di questa disciplina, attirando schermidori di livello mondiale e consolidando il ruolo di Torino come una delle capitali della scherma, sia a livello europeo che italiano. Quest’evento non è solo l’occasione per celebrare il talento degli atleti, ma anche per valorizzare l’eredità e la cultura di uno sport che la nostra città ha saputo custodire e promuovere nel corso degli anni. Grazie alla presenza di club storici come l’Accademia Scherma Marchesa ASD, organizzatore dell’iniziativa, e a una forte tradizione nella formazione dei giovani, Torino continua ad essere un punto di riferimento per gli appassionati di scherma. Eventi come questo sono di grande ispirazione per le nuove generazioni, contribuendo a mantenere viva la passione per questa disciplina”.
Per il quindicesimo anno consecutivo, comprese le precedenti sei edizioni di Coppa del Mondo, l’organizzazione dell’appuntamento schermistico fa capo all’Accademia Scherma Marchesa, alla quale la Federazione Internazionale Scherma ha rinnovato la fiducia. L’evento è patrocinato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla Camera di Commercio e della collaborazione del CONI regionale.
Il programma delle gare prevede che venerdì 7 saliranno in pedano le fiorettiste impegnate nelle gare di qualificazione, sabato 8 sarà la volta degli uomini e domenica 9 le finali maschili e femminili con la possibilità di assistere in un’unica giornata al grande spettacolo dell’eccellenza mondiale del fioretto. Le gare di qualificazione si disputeranno nel foyer, mentre gli assalti del tabellone dal 64°esimi di finale fino all’atto conclusivo si terranno sul pedane allestite sul campo principale dell’Arena.
L’ingresso alle gare per le qualificazioni di venerdì e sabato sarà gratuito, mentre i biglietti per assistere alle finali di domenica sono già acquistabili online sul sito www.diyticket.it oppure nei giorni dell’evento alla biglietteria dell’Inalpi Arena, al costo di 15 (intero) e 10 euro (ridotto). Per promuovere maggiormente la disciplina, quest’anno gli organizzatori hanno deciso che per i gruppi compresi quelli che fanno capo alle società sportive di avere la possibilità di acquistare i biglietti solo on line a prezzi ridotto (gruppi minimo 10 persone 10 euro cadauno o di 20 a 5 euro cadauno).
TORINO CLICK
Il Museo Nazionale del Cinema proroga fino al 23 marzo 2025 la mostra #SERIALMANIA. Immaginari narrativi da Twin Peaks a Squid Game, a cura di Luca Beatrice e Luigi Mascheroni, la cui chiusura era prevista per il 24 febbraio.
Allestito al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, il percorso espositivo ripercorre gli strettissimi legami, le influenze, le connessioni, le affinità e le differenze fra il cinema e le serie tv dagli anni ‘90 a oggi, sottolineando come il cinema, nel corso degli anni, abbia dovuto affrontare passaggi di profonda modificazione genetica necessari per un mezzo in continua espansione ed evoluzione.
#SERIALMANIA è il primo progetto in Italia di una mostra sulle serie tv che stanno ridefinendo un nuovo modo di guardare i film, affiancandosi ai metodi più tradizionali. In questo contesto il concetto di tempo viene dilatato, cambiano le regole della visione e si moltiplicano i supporti e gli schermi: una trasformazione epocale che è la voce più innovativa dello spettacolo cinematografico e che si rapporta anche con il tessuto sociale del nostro tempo. Le serie Tv hanno determinato una nuova estetica, in continuo dialogo con le arti visive, anche se in un certo senso si può affermare che siano sempre esistite, fin dai telefilm trasmessi dalla televisione a partire dagli anni ’50 e ’60.
Sarà poco ma un bel gesto, è come avere Luca ancora tra noi…
Gabriella Daghero
“Io sono ancora qui” di Walter Salles
PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione
C’è molta allegria sulla spiaggia di Rio, a due passi dalla casa dei Facciola Paiva, una casa dove qualsiasi motivo è buono per festeggiare, dove si balla e si beve e si ride, accogliente e sempre aperta agli amici, la domestica che prepara piatti e tartine. Sotto il sole, sulla riva del mare, i ragazzi si buttano sulla pallavolo mentre le ragazze si bagnano il corpo di Coca cola per apparire più scure. A guardarlo così, sembra felice il Brasile, e ricco e innovativo. E libero di vivere. È l’inizio dei Settanta, nelle camere delle ragazze sono appese le locandine dei film dell’epoca, si gira in famiglia in super8, si cantano le canzoni di Caetano Veloso e di Gilberto Gil, il Cinema Novo si esprime attraverso i titoli di Glauber Rocha, anche l’architettura vive un periodo felice con le architetture e le innovazioni di Niemeyer. Ma in quella stessa capitale, come nel resto dell’immenso paese, tutto si fa scuro, regnano gli annientamenti e le sparizioni, la violenza e le morti di quanti sono contrari alla dittatura militare che nel ’64 aveva rovesciato un governo eletto democraticamente e che sarebbe rimasto al potere per più di vent’anni.
“Io sono ancora qui” è la storia di una famiglia e della scomparsa nel gennaio del ’71 di Rubens Paiva, marito e padre di cinque figli, ingegnere e attivista politico, ex deputato del Partito laburista del suo paese. È la storia che Walter Salles (“Central do Brasil”, “I diari della motocicletta” sulla gioventù del Che) ha tratto dal libro di memorie scritto una decina di anni fa dal figlio del desaparecido, Marcelo Rubens Paiva, premio per la miglior sceneggiatura a Venezia 2024, già Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico ad una immensa Fernanda Torres, in attesa della serata degli Oscar con le candidature per il miglior film, per il miglior film straniero e ancora per la protagonista. Una testimonianza che sembra arrivare tarda nei confronti della scomparsa di un uomo il cui corpo non venne mai ritrovato – le sepolture in fosse comuni e i lanci dagli elicotteri nell’oceano erano all’ordine del giorno – ma anche una necessità da parte di quello che fu un ragazzo in amicizia con i figli di quell’uomo e abituato a frequentare la loro casa. La casa dove irrompono, all’improvviso, oscurando immediatamente le finestre in un giorno di solare inverno, uomini che gli dicono di prepararsi, che li deve seguire per una semplice testimonianza e lui che dice tranquillo “un paio d’ore e sono di nuovo a casa”. Non lo rivedranno più. Anche la moglie Eunice e la figlia Eliana sono poco dopo prelevate e portate nelle celle di una caserma, questa per una notte soltanto, quella per dodici giorni, tra domande incessanti e tavolacci e formalità per cui non c’è da temere, tra le urla che provengono dalle stanze vicine e uomini che buttano secchiate d’acqua sui pavimenti a lavare il sangue. Al ritorno a casa, prima che i vestiti di Rubens siano dati via e prima che s’abbandoni quella casa che diventerà un ristorante, per cercarne una nuova a San Paolo, prima che si sia cancellata ogni speranza di un ritorno, non dovrà mai apparire la “tragedia”, i sorrisi di un tempo non dovranno mai scomparire, anche se lo chiede il regime che per una nuova immagine da distribuire vorrebbe tutti i superstiti almeno seriosi, no, rimarranno impressi quegli stessi sorrisi che abbiamo visto nelle tante fotografie che circolano nei tanti momenti, esposte o sfogliate o rimesse in grandi scatole, nulla deve cambiare, per la tranquillità sognatrice dei più piccoli, per la necessità di andare avanti, per la caparbietà che Eunice vive negli anni pur di arrivare a qualche risultato, pur di ottenere per il marito e per la famiglia un qualche riconoscimento, pur di coltivare una memoria che resti con tutto lo strazio intimo per sé, e per gli altri.
Sino all’ultimo festeggiamento, una fotografia anche lì da scattare, quando Eunice, ormai vittima dell’Alzheimer (è scomparsa nel 2018), rivede in un vecchio filmato che passa in televisione il volto del marito e i suoi occhi hanno un moto di felice stupore. Ogni attimo è trascorso incredibilmente su un percorso piano, rassicurante, aperto, dove le urla e la disperazione non hanno mai trovato posto. Salles ha voluto mantenere, tra storia privata e Storia pubblica, ogni tono sommesso, rinchiuso, lasciando alla macchina da presa, attraverso gli sguardi e i piccoli gesti, il compito di “accompagnare” un misfatto che non può non aver attraversato intere esistenze: le lacrime scorrono sulle guance, ma durano un attimo, vengono immediatamente cancellate, i singhiozzi e le urla e la disperazione stanno da altra parte. Forse questi silenzi non incontreranno i favori di molti dei giurati dell’Oscar, chissà, ma certo cominciamo fin da adesso a tifare per Fernanda Torres (negli ultimi fotogrammi Eunice è Fernanda Montenegro, sua madre nella vita e già indimenticabile interprete di “Central do Brasil”) che incarna e vive perfettamente, in ogni parte del corpo e della mente, nei piccoli segni premonitori della malattia e negli insperati traguardi, quella che fu la personale, richiusa “tragedia”, perché al fondo di tutto questo dire il termine deve essere comunque scritto, di Eunice Paiva.
Lettera aperta al Sindaco e al Presidente della Regione
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