ilTorinese

“Lettere a un giovane poeta”, incontri di poesia a cura di Roberto Mussapi dedicati ai giovani

A partire da mercoledì 16 ottobre si terrà un seminario per giovani poeti under 25 a cura di Roberto Mussapi, in collaborazione con Gian Giacomo Della Porta, che ne ha curato l’organizzazione.

Da metà ottobre, presso lo Studio Maresca, a Milano, in via Luigi Calamatta 7, si terrà il seminario di poesia “Lettere a un giovane poeta”, destinato a poeti under 25. Si tratta di cinque incontri con cadenza quindicinale che accompagneranno i giovani partecipanti in un viaggio dalle origini della poesia fino ai giorni nostri. Il seminario, a cura di Roberto Mussapi, poeta, traduttore, editorialista e critico teatrale del quotidiano Avvenire.


Il seminario è pensato per tutti quei ragazzi e ragazze che sentono l’urgenza di imparare e confrontarsi, che desiderano intraprendere un percorso che conduce all’amore per la poesia e alla consapevolezza e all’importanza della parola.

“Il nostro seminario si rivolge ai giovani – spiega Roberto Mussapi – perché conservano un’ingenuità di fondo che può salvarli, e sono più disponibili ad accogliere il mistero”.

Un’iniziativa che si pone in ascolto delle nuove generazioni, come emerge anche dal titolo scelto: “Lettere a un giovane poeta”, fitto scambio epistolare avvenuto tra il 1903 e il 1908 tra i RainerMaria Rilke, poeta all’epoca già molto affermato, e Franz Kappus, aspirante poeta ventenne in cerca di consigli, un sincero e affettuoso dialogo tra due generazioni di poeti a cui il seminario intende ispirarsi.

Il seminario non si configura come un corso di poesia, ma piuttosto come un viaggio verso la consapevolezza, alla scoperta della propria vocazione. Un percorso per imparare a rendere un’emozione “universale” condivisa tanto da chi scrive quanto da chi legge.

“La poesia non è un’evasione, ma un viaggio, un’avventura – chiarisce Roberto Mussapi – e come tale richiede preparazione, disciplina e sacrificio, un gioioso sacrificio. Non troverai il tesoro se la nave non è stata attrezzata e la rotta studiata”.

I partecipanti del seminario, affiancati da un Maestro come Mussapi, affronteranno l’escursione tra alcuni dei maggiori poeti internazionali, alcuni dei quali tradotti dallo stesso Mussapi, fra cui Rilke, Yeats, Eliot, Luzi, Bonnefoy, Heaney, Walcott e Soyinka.

È possibile candidarsi fino all’11 ottobre con allegato il proprio curriculum e, possibilmente, cinque poesie autografe. In alternativa i candidati potranno indicare le proprie necessità, cosa cercano e cosa si aspettano dal seminario. Potranno accedere al massimo cinque candidati, ma gli esclusi saranno tenuti in considerazione per futuri appuntamenti. Il costo complessivo è di 450 Euro. Il materiale potrà essere inviato all’indirizzo email: r.mussapi@libero.it

Roberto Mussapi, nato nel 1952, vive a Milano. Poeta e drammaturgo, è anche autore di saggi, traduzioni di autori classici e contemporanei e di opere narrative. La sua opera poetica è raccolta nel volume “Le poesie” (Ponte alle Grazie, 2014) a cura di Francesco Napoli, per la prefazione di Wole Soyinka e il saggio introduttivo di Yves Bonnefoy. Ha scritto e pubblicato volumi di poesia per le più importanti case editrici, quali Mondadori, Feltrinelli e Guanda.

 

Mara Martellotta

Un “casco” per cambiare volto al cancro

Il 19 settembre presso il presidio ospedaliero San Lorenzo di Carmagnola sono stati presentati i
sistemi di refrigerazioni del cuoio capelluto per prevenire l’alopecia da chemioterapia donati al reparto di Oncologia dell’ASL TO5 dalle associazioni Andos, DonnaTea e V.I.T.A ODV.
La perdita dei capelli è probabilmente l’effetto collaterale più conosciuto delle terapie oncologiche.
La chemioterapia agisce bersagliando tutte le cellule a divisione rapida del corpo. Le cellule
pilifere sono classificate al secondo posto per quanto riguarda tale parametro, ragione per
la quale molti farmaci utilizzati per la chemioterapia provocano alopecia. I follicoli piliferi
sono attaccati in fase di crescita e ciò provoca la perdita dei capelli già dopo circa due settimane dall’inizio della chemioterapia. Ma oggi esiste un’alternativa: la refrigerazione del
cuoio capelluto, un trattamento semplice che può essere utilizzato per prevenire l’alopecia
indotta dalla chemioterapia e che può consentire di conservare una massima quantità di
capelli o addirittura la capigliatura integrale.
L’azione refrigerante avviene grazie a uno speciale dispositivo, un “casco”, che abbassa la
temperatura del cuoio capelluto di pochi gradi immediatamente prima, durante e dopo la
somministrazione della chemioterapia. Ne consegue una riduzione dell’afflusso sanguigno
verso i follicoli piliferi, componente che può prevenire o ridurre al minimo l’alopecia.
Il successo della refrigerazione del cuoio capelluto dipende da vari fattori, come il tipo di
tumore, l’età, il tipo di capello e lo stato di salute generale e i tempi di refrigerazione dipendono dal tipo di chemioterapia e dalla struttura dei capelli. In genere, si avvia il raffreddamento almeno 30-45 minuti prima della somministrazione della chemioterapia (tempo di preraffreddamento) e, dopo l’infusione della chemioterapia. Il raffreddamento può durare 1 ora
– 2,5 ore.
Grazie ai 46.000 euro donati dalle associazioni, Andos, DonnaTea e V.I.T.A ODV, l’ASL
TO5 ha potuto provvedere all’acquisto di tre sistemi refrigeranti Chemocare CIA Hilo Therm
completi di cuffie e carrelli che andranno ad incrementare le apparecchiature già in dotazione al Day Hospital Oncologico.

Nel pomeriggio del 19 settembre 2024 presso l’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, alla
presenza delle istituzioni presenti, la Direzione dell’Azienda e le associazioni hanno voluto
ringraziare con un piccolo momento di condivisione tutti coloro che hanno contributo a realizzare questo progetto.
“Una bellissima iniziativa, una bellissima giornata, per cui ringrazio soprattutto le associazioni che con il loro lavoro hanno permesso l’acquisto dei caschi refrigeranti” – afferma il
Commissario dell’ASL TO5, il dott. Bruno Osella – “La diagnosi di tumore cambia la vita di
una persona ma sapere che, oltre alle terapie e oltre ai propri cari, esiste una comunità, fatta
di persone, di volontari, pronti a sostenerle in un momento di difficoltà permette di affrontare
il percorso con maggior serenità. La vera felicità del dono è tutta nell’immaginare la felicità
del ricevente e le associazioni presenti qui oggi hanno saputo guardare lontano”.
“Un progetto nato già diversi anni fa” – raccontano le Presidenti delle Associazioni – “anche
grazie alla volontà di persone che oggi non possono essere qui, per festeggiarne la riuscita.
È stata una bella esperienza di lavoro comune che speriamo possa dare vita ad altre importanti iniziative”

A Torino le Regioni del Nord insieme per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico

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Centinaia di persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato in questi giorni alle numerose iniziative legate all’evento finale del progetto LIFE PrepAir, che ha coinvolto per quasi otto anni le principali Regioni del bacino padano e numerosi altri partner (complessivamente 18, coordinati dalla Regione Emilia-Romagna), allo scopo di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, limitare le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. 

L’evento torinese, organizzato dalla Regione Piemonte, oltre a prevedere diversi momenti di coinvolgimento della cittadinanza, ha ospitato in apertura un confronto fra partner, Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea: un pomeriggio, quello di mercoledì scorso, che ha permesso di fare sintesi sui principali risultati ottenuti in questi anni di lavoro e di portare una serie di stimoli sulle priorità che PrepAir lascia in eredità a chi continua a lavorare su queste tematiche delicate e cruciali.

In sintesi, PrepAir ha coinvolto un’area di 135mila chilometri quadrati con una popolazione di 28 milioni di abitanti; ha attivato 35 azioni complessive su alcune tematiche fondamentali (monitoraggio dell’aria, combustione di biomasse, trasporti, riscaldamento domestico, industria, energia e agricoltura, comunicazione e coinvolgimento); su questi temi ha realizzato corsi di formazione a cui hanno preso parte oltre 15mila professionisti; ha coinvolto uno staff operativo di oltre 250 persone; ha utilizzato fondi diretti per 17 milioni di euro, stimolando la redazione di sette Piani della qualità dell’aria.

Nel corso della tavola rotonda – a cui hanno partecipato i dirigenti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, oltre a rappresentanti della Commissione Europea e del Governo – sono emersi alcuni temi fondamentali per il futuro, senza escludere la possibilità di una capitalizzazione e prosecuzione delle attività di PrepAir, sebbene non in forma di progetto LIFE.

A fronte degli sforzi effettuati dalle Regioni padane in questi anni per migliorare la situazione, riconosciuti anche dalla Commissione Europea sebbene la situazione degli sforamenti legata alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche della Pianura padana non sia ancora risolta, PrepAir si è dimostrato compatto nel chiedere sia al Governo che alla Commissione stessa ulteriori investimenti per dare risposte strutturali alla situazione, trattandola come emergenziale. È stata anche sottolineata la grande e costante collaborazione che si è instaurata in questi anni fra le Regioni e fra le varie Agenzie regionali per l’ambiente: si è creato un substrato comune di intenti e di esperienze che non dovranno essere disperse a fine progetto, bensì diventare la base per future azioni, anche di esempio per altri territori.

Infine, è stato ribadito da tutti il ruolo fondamentale della comunicazione, su cui PrepAir ha investito molto in questi anni con numerose campagne tematiche e decine di altre attività territoriali, per far crescere nella cittadinanza la consapevolezza di alcuni comportamenti necessari a migliorare la qualità dell’aria. Esemplare il tema delle biomasse: una volta dimostrato che bruciare legna dal camino di casa è un comportamento molto inquinante, per far cambiare abitudini alla popolazione è necessario investire molto anche a livello di coinvolgimento e di aumento della consapevolezza della corretta correlazione tra fonti emissive e concentrazione degli inquinanti.

Matteo Marnatiassessore all’Ambiente della Regione Piemonte, ha puntualizzato che Life PrepAir ci ha permesso di costruire il nuovo Piano della qualità dell’aria, che abbiamo appena adottato. Abbiamo preso spunto da questi dati scientifici per fare innovazione, tenendo in considerazione che continuerà sempre questa ricerca. Perchè è importante collaborare insieme a Lombardia, Emilia Romagna Veneto, che hanno i nostri stessi problemi, per dare insieme delle soluzioni. È questo lo spirito di questo progetto, che ha come obiettivo non soltanto quello di limitare, ma di tenere insieme un equilibrio tra gli aspetti ambientali, perché tutti vogliamo un’aria più pulita possibile, gli aspetti economici, perché bisogna anche lavorare e creare ricchezza, e gli aspetti sociali, soprattutto per quanto riguarda la mobilità, quindi evitando delle limitazioni”.

Numerosi gli eventi collaterali, che hanno registrato ampia partecipazione: giovedì mattina una visita di studio al Museo “A come Ambiente” dedicata alla qualità dell’aria; nelle mattinate di giovedì e venerdì lo spettacolo teatrale “C’è aria per te!” per le classi dell’istituto Comprensivo “Ugo Foscolo”; all’interno di una tensostruttura itinerante allestita in tre parchi cittadini si sono svolti cinque incontri pubblici dedicati ad altrettanti temi legati alla qualità dell’aria: Biomasse e qualità dell’aria nel pomeriggio di giovedì 19 presso il parco Pellerina, Agricoltura e qualità dell’aria nella mattinata di venerdì 20 presso il parco Ruffini seguito nel pomeriggio da Energia e qualità dell’aria, infine sabato 21 presso il Parco Colonnetti gli incontri I dati della qualità dell’aria Trasporti e qualità dell’aria.

Trasloca di nuovo “The Others Art Fair”, nuova sede all’Ilo per la fiera degli artisti indipendenti

Nuova location presso il Centro Internazionale di Formazione 

“Nomade di natura” e, fin dagli esordi (dodici anni fa), ospitata in sedi mai convenzionali, cambia di nuovo casa, per la sua XIII edizione– puntando ancor di più sulla sua “vocazione internazionale” – “The Others Art Fair”, la rassegna sperimentale nata per presentare le più innovative espressioni d’arte nazionali e internazionali.  Dopo gli ultimi quattro anni all’interno del “Padiglione 3” di “Torino Esposizioni”, la “Fiera d’arte indipendente”– ideata da Roberto Casiraghi Paola Rampini, con la direzione artistica di Lorenzo Bruni – in programma quest’anno dal 31 ottobre al 3 novembre, approda all’interno del “Centro Internazionale di Formazione” dell’“ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro” (viale Maestri del Lavoro, 10), area extraterritoriale a Torino, simbolo dell’“Organizzazione delle Nazioni Unite” e “Centro Internazionale” d’eccellenza nella “Formazione Continua”, oltreché vero crocevia di “multiculturalità” e “inclusività” quale punto di riferimento a Torino per studenti, professionisti, diplomatici e politici provenienti da tutto il mondo.


Immersa all’interno del “Parco del Valentino”, suggestiva cornice alla Fiera, “The Others” aprirà ai visitatori per quattro giorni, trasportandoli in un accattivante  “viaggio – promettono gli organizzatori – alla scoperta del lavoro di artisti affermati e giovani talenti, all’interno di un contesto che quotidianamente mescola storie, incontri e competenze all’avanguardia per affrontare i temi e la complessità dei nostri giorni, in un mondo sempre più articolato e interconnesso”.

I visitatori avranno a disposizione un “servizio gratuito e continuativo di navette”, da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembreche metterà in comunicazione “The Others” con le fermate della “Metropolitana Lingotto”, “Italia ’61” e “Artissima”.

La Fiera sarà allestita in particolare all’interno del “Padiglione Americas 2”: edificio a più piani e ambienti sovrastato da una doppia cupola in vetro dal design geometrico che illumina l’intero spazio. Sarà questo il “cuore pulsante” di “The Others 2024” che ritorna alle origini, in uno spazio espositivo che assegna a ogni espositore un’area riservata all’interno delle numerose stanze, per favorire il dialogo tra artisti, collezionisti e visitatori in un intreccio di punti di vista diversi fra “gallerie”,“spazi non profit” e “artist run spaces”, “espressione di un mondo in costante cambiamento a cui la fiera vuole dare voce”.

Sulle rive del Po, invece, il pubblico potrà usufruire di tutti i servizi del “Campus”: dal ristorante alla carta al self service, senza dimenticare l’area chill-out esterna sul prato, tra bar e lounge, ideale per un momento conviviale che avvicini l’arte al pubblico, ma che stimoli anche l’incontro fra artisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali e giovani.

Sottolinea ancora Roberto Casiraghi, “deus ex machina” della Fiera:  “ ‘The Others 2024’ raggiunge il massimo livello di simbiosi tra contenitore e contenuto: internazionale, multidisciplinare, inclusivo, rigoroso ci troviamo in uno spazio extra territoriale, riservato e libero al tempo stesso, che necessita del rispetto assoluto delle regole, condizione indispensabile perché la creatività possa dare ampio sfogo alla fantasia dell’arte ed offrire al pubblico una moltitudine di chiavi di lettura tutte affascinanti”.

g.m.

Nelle foto: Esterni e interni dell’“ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro”

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Perché non sono andato per Pannella – Da Gramsci a Guerri – Lettere


Perché non sono andato per Pannella

Stare in piedi per un certo periodo è ancora per me un lusso che non mi posso concedere perché sono ancora convalescente da una lunga malattia .Magari forse avrei anche tentato uno sforzo e sarei andato all’inaugurazione della passeggiata dedicata a Marco Pannella a Torino. Ero stato tra i primi a proporre l’intitolazione. Poi chi si e’ voluto impossessare addirittura di Pannella in esclusiva e la presenza di Littizzetto e di Chiambretti ieri sono state le gocce che hanno fatto un po’ traboccare il vaso e mi hanno portato a starmene a casa. Ringrazio il sindaco Lo Russo e la presidente Grippo per aver realizzato la passeggiata, dedicandola a Marco. Io che ho avuto una discreta amicizia con Pannella, avrò mille altri modi per ricordarlo, come già ho fatto in questi anni senza mescolarmi con “cattive” compagnie vip che mi sono estranee.  E mi spiace che il pur esagerato Silvio Viale non abbia avuto riconosciuto il ruolo che ha avuto.

Da Gramsci a Guerri

Il dibattito sulla egemonia culturale ripreso di recente va subito ridimensionato. E’ un’idea di Gramsci portata alle estreme e soffocanti conseguenze dai marxisti a partire dal 1945 in Italia. L’egemonia comunista ha soffocato la cultura italiana, applicando un criterio che più che illiberale si rivelò sovietico. Solo pochi seppero ribellarsi da Silone a Vittorini, da Pannunzio alla cultura liberale. Io personalmente mi ritengo una vittima dell’ egemonia culturale della sinistra che ha tentato di ostacolarmi in tutti i modi con il fine di tacitarmi.

Oggi c’è chi tenta ad associare Gramsci a Gentile che ebbe degli influssi sull’ intellettuale sardo il quale invece si oppose a Croce. Direi di non creare inutili polveroni polemici su personaggi ormai tramontati. In ogni caso Gentile era di remote origini liberali conservatrici che lo portarono ad aderire al fascismo a cui diede una linea culturale che esso non aveva. Gentile a cui si deve la riforma della scuola italiana, l’unica riuscita, nelle sue attività culturali fu un intellettuale abbastanza tollerante che fece collaborare alle sue imprese anche antifascisti ed anche ebrei. L’uccisione a tradimento di Gentile da parte dei Gap rivelò l’odio dei comunisti verso un uomo che non si può associare a Gramsci per nessun motivo.

L’ intellettuale organico fu un’invenzione gramsciana praticata con cinismo e persino con ferocia da Togliatti e imposta dal PCI al mondo intellettuale , accademico ed editoriale italiano come una camicia di forza. Chi oggi cerca di recuperare la parola egemonia, non conosce le sue origini storiche che sono incompatibili con la cultura liberale nelle sue diverse manifestazioni. Bobbio ha scritto in materia pagine conclusive sulla cultura del dubbio, antitetica a quella fondata sulle certezze manichee e inossidabili dell’ideologia marxista. Chi pensa di recuperare Gramsci e Gentile non ha capito nulla del passato e rivela incapacità a rapportarsi con il presente che può vedere in intellettuali come Giordano Bruno Guerri esempi di una cultura davvero libera . Lui e non altri doveva essere il ministro della cultura. Anche Dagospia si è accorta dell’errore di tenere “relegato” al Vittoriale Guerri che ha rivelato doti e coraggio che andrebbero posti al servizio dell’intera comunità nazionale.

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quaglieni penna scritturaLETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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I saltafossi

Il terzo polo non c’è più e i saltafossi devono essere dimenticati La fine di Renzi che vuole andare con il Pd e i 5 Stelle che non lo vogliono è davvero ridicola. Quella di Calenda abbandonato da tutti appare una patetica conclusione di un uomo pieno di spocchia. Cosa ne pensa?     Gabriella Luperini

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Concordo con Lei. Il centro nel sistema italiano oggi non ha più un ruolo autonomo come lo ebbe in modo egregio la Dc che seppe governare il Paese per decenni insieme ai partiti laici e socialisti. Quel sistema finì con Tangentopoli per un golpe giudiziario. Il centro di Renzi e Calenda è ben misera cosa, specie se si accasa con 5 stelle e l’estrema sinistra; i pochi voti che raccoglieranno non allargheranno il campo perché si tratta di gente ormai squalificata politicamente, non più credibile.

Avrei anche dei dubbi sui voltagabbana che abbandonano Calenda dopo altre giravolte poco limpide. Questi voltagabbana dovrebbero essere abbandonati a se’ stessi e dimenticati. La politica deve andare oltre i saltafossi della seconda repubblica da Casini in poi.

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La fine del mito emiliano

Gli allagamenti di questi giorni dopo quelli di un anno fa rivelano che la Regione Emilia Romagna, portata come ottimo esempio di buongoverno, ha delle gravi pecche idrogeologiche e nella tenuta dei corsi d’acqua, malgrado il “buongoverno della sinistra”.   Vittorio Raiteri

 

Credo che Lei abbia ragione. I disastri che hanno travolto interi paesi rivelano responsabilità e disattenzioni che forse solo Bersani che fu presidente di quella Regione, non capisce o non vuole ammettere. Il mito della Regione rossa è davvero finito nel fango.

Torino dedica un viale alberato a Marco Pannella

Marco Pannella, scomparso nel 2016, ha da oggi un luogo della nostra città che ne perpetua la memoria. Alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, compagni e compagne di lotta politica appartenenti a generazioni diverse come Rita Bernardini o Riccardo Magi e un folto gruppo di cittadini, il viale pedonale che si snoda al centro di corso Siccardi ha assunto ufficialmente la denominazione di “Passeggiata Marco Pannella”. La relativa targa viaria è stata inaugurata al termine di una sobria cerimonia, che ha visto gli interventi della vicesindaca Michela Favaro, della presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio, di don Luigi Ciotti, di Sergio Rovasio per l’Associazione “Marco Pannella” di Torino, del direttore del quotidiano “La Stampa” Andrea Malaguti, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dello storico attivista radicale Angelo Pezzana, con la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo a concluderne la serie.

Testo e foto da Cittagora’ periodico del Consiglio Comunale di Torino 

Schianto tra auto in piazzale Costantino il grande

Nel pomeriggio a Torino in piazzale Costantino il Grande angolo corso Galileo Ferraris due vetture si sono scontrate per motivi in fase di accertamento. Non ci sarebbero feriti. La polizia municipale è accorsa sul posto per verificare la dinamica dell’incidente e per regolare il traffico.

‘Capitale europea dell’innovazione 2024’: Torino tra le tre finaliste

 

Da sempre territorio di sperimentazione, Torino si conferma città all’avanguardia nell’innovazione.  Il  riconoscimento arriva direttamente alla Commissione Europea che ha scelto Torino tra le tre finaliste – le altre sono Espoo (Finlandia) West Midlands (Regno Unito) – del premio Capitale europea dell’innovazione 2024 (iCapital) che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

“I finalisti di iCapital di quest’anno dimostrano che le città più innovative in Europa sono quelle che pensano oltre la tecnologia e mettono i cittadini al centro dell’innovazione – ha  commentato  Iliana Ivanova, commissaria europea  per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù – . Attraverso politiche verdi, programmi di inclusione sociale o tecnologie urbane pionieristiche, queste città hanno dimostrato che l’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili”.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale

“La nostra città – sottolinea l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

In questo processo è stato decisivo il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio.  Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Dopo un intenso processo di selezione, che comprendeva interviste con dodici città semifinaliste, una giuria di alto livello composta da illustri leader dell’innovazione provenienti dal mondo accademico, economico e politico ha fatto la sua scelta (per saperne di più, consulta i precedenti membri della giuria). Basandosi sulla propria esperienza in settori quali ricerca, pianificazione urbana, innovazione digitale e sostenibilità, la giuria ha valutato attentamente la candidatura di ciascuna città promuovendo alla finale Torino, Espoo e West Midlands per la categoria ‘Capitale europea dell’innovazione’ e Braga, Linz e Oulu in qualità di ‘Città innovativa emergente europea’

Il 13 novembre 2024, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, Portogallo, città vincitrice del premio iCapital 2023, verranno annunciati un vincitore e due secondi classificati per ciascuna categoria.

Oltre al prestigioso riconoscimento, il vincitore della categoria European Capital of Innovation riceverà un premio di 1 milione di euro, mentre i due secondi classificati otterranno ciascuno 100mila euro. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City sarà premiato con 500mila euro, con due città seconde classificate che riceveranno 50mila euro ciascuna.

Tra i vincitori delle edizioni passate figurano città come Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017) e Atene (2018), mentre nella categoria Rising Innovative City spiccano Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

Tutti i finalisti saranno invitati a unirsi alla prestigiosa rete Alumni iCapital, composta dai precedenti finalisti degli iCapital Awards, creando così un ecosistema di città all’avanguardia nell’innovazione.

Il premio iCapital è uno dei quattro premi Eic concessi nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione. La gestione del premio è affidata all’Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo per l’Innovazione e delle Pmi, con i vincitori scelti a seguito di una valutazione condotta da due giurie di esperti indipendenti.

TORINO CLICK

Verona – Torino 2-3

Finisce 3-2 per il Toro al veronese Bentegodi. Al 10′ Sanabria segna il primo gol  ma il Verona arriva al pari con un sinistro deviato di Kastanos. Poi rigore al 20′ per i granata con espulsione di Dawidowicz, Sanabria calcia sul palo. Il Torino nuovamente  in vantaggio con il colpo di testa di Zapata, assist di Lazaro. Nella ripresa segna  Adams. Nel recupero reagisce Mosquera. il Toro resta primo in classifica per una notte.

Accensione del Braciere dei FISU World University Games

 

 

Al via il Tour della Fiamma del Sapere e le vendite dei biglietti dei

Giochi sulla piattaforma http://wugtorino2025.vivaticket.it/

Venerdì 20 settembre, in occasione della nona Giornata Mondiale dello Sport Universitario (voluta da UNESCO e FISU nel 2016), è stata accesa nuovamente la Fiamma del Sapere contenuta nel Braciere della FISU, la Federazione Internazionale Sport Universitari, custodito nel Rettorato dell’Università degli Studi di Torino. Proprio dal Braciere torinese è stata accesa la Torcia “Guarini” dei XXXII Giochi Mondiali Universitari Invernali che si terranno a Torino e nelle Valli Piemontesi dal 13 al 23 gennaio 2025.

Una cerimonia particolarmente emozionante e di grande importanza per la Città, che dal 2018, secondo un protocollo strutturato tra FISU e CUS Torino, è sede della Fiamma della Conoscenza: in occasione di tutte le edizioni delle Universiadi, i Comitati dei Paesi organizzatori dei Giochi si recano a Torino per accendere la Fiaccola che, dopo il percorso, accende il Braciere dei Giochi nella città ospitante.

Come è noto, questa sarà un’edizione speciale per la Fiaccola, che è partita da Torino per presentarsi all’Europa e al mondo, ritornando infine in Piemonte per concludere il suo tour dove tutto è cominciato, ovvero a Torino e nelle nostre Valli, quando il 13 gennaio si accenderà il Braciere dei Torino 2025 FISU Games Winter.

Per la prima volta nella storia dei Giochi, alla Cerimonia presso il Rettorato erano presenti i Capi Delegazione di 25 dei Paesi coinvolti, oltre alle massime autorità che partecipano al grande evento FISU Games: il “padrone di casa”, ovvero il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, il Presidente FISU Leonz Eder, il rappresentante di FederCusi Lorenzo Lentini, Fabrizio Ricca in rappresentanza della Regione Piemonte, il Sindaco della Città Stefano Lo Russo, il Presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio, il Prorettore del Politecnico di Torino Elena Maria Baralis e il Presidente del Comitato organizzatore dei Giochi di Torino 2025 Alessandro Ciro Sciretti.

Durante la Cerimonia è stata portata al Rettorato la Torcia delle prime Universiadi – datata 1959 – che, passando dalle mani del Rettore di UNITO a quelle del Rettore di POLITO, a quelle del Presidente del CUS Torino e infine a quelle del Presidente di FederCUSI, è giunta al Presidente FISU per l’accensione del Braciere. Dal Braciere è stata quindi accesa la Torcia Guarini e si è ufficialmente avviata la Staffetta dei Tedofori, che dal Rettorato dell’Università hanno attraversato il centro cittadino e portato la Fiaccola a Piazza Palazzo di Città, dove è stata accolta dai 100 studenti in rappresentanza delle scuole del territorio, da 50 volontari in rappresentanza di tutto il corpo Volontari e dai Capi Delegazioni in rappresentanza dei 25 Paesi che prenderanno parte a Torino 2025 FISU Games.

I Tedofori e Ambassadors Irma Caldara, Ricardo Maglio e Raffaele Zich hanno concluso la prima giornata di staffetta presso il Pala Gianni Asti (già PalaRuffini) con la consegna della Fiamma del Sapere al Presidente del Comitato, per custodirla nella Lanterna che verrà usata per trasportare la Fiamma da una tappa all’altra del Tour. La prima tappa è in programma il 23 settembre a Bruxelles presso il Parlamento Europeo nella giornata di apertura della settimana europea dello sport #BEACTIVE. 

Per chiudere la Giornata Mondiale dello Sport Universitario, al Pala Gianni Asti si è svolta la grande festa Let’s IDUS, un party con ingresso gratuito aperto a tutti, in cui si sono alternati momenti di spettacolo acrobatico, esibizioni, dj set e magia, pensato per far ballare e divertire i più giovani e per dare il via alla campagna di adesione dedicata ai Volontari e promuovere il Mese dello Sport CUS Torino; in occasione della festa, la Mole Antonelliana si è illuminata col logo dei Torino 2025 FISU Games Winter.

STEFANO GEUNA – Rettore Università di Torino

«L’accensione della Fiamma del Sapere nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino è un momento di grande significato per la nostra comunità accademica e per la città di Torino. Il Braciere, simbolo universale di cultura, sport e conoscenza, è il punto di partenza di un viaggio che unirà paesi e persone, testimoniando ancora una volta il valore dello sport universitario come strumento di dialogo e integrazione. È un grande onore per il nostro Ateneo custodire la Fiamma della Conoscenza e contribuire a mantenere vivo lo spirito delle Universiadi. L’accensione della Torcia Guarini e il coinvolgimento delle delegazioni di 25 paesi rappresentano il primo passo verso un’edizione speciale dei FISU Games, che nel 2025 riporterà la fiaccola proprio qui, dove tutto è iniziato. Questo evento sottolinea il profondo legame tra lo sport e la formazione, elementi chiave per la crescita delle future generazioni di studenti e atleti».

LEONZ EDER – Presidente FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari)

“È con immenso orgoglio e un profondo senso della storia che ci riuniamo qui a Torino, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport Universitario, per accendere la torcia delle Universiadi Invernali FISU Torino 2025. Ritornando in questa città straordinaria, rendiamo omaggio a un’eredità che si estende per oltre mezzo secolo e celebriamo la collaborazione tra Torino e la FISU. Che lo spirito e la storia di Torino, i valori della FISU e la fiamma simbolica possano ispirarvi tutti”.

LORENZO LENTINI – Rappresentante Federcusi e membro del Comitato Esecutivo della FISU

“Vi porto il saluto della Federazione Universitaria Italiana, del Presidente di Federcusi Antonio Dima. Federcusi e tutte le Istituzioni della regione Piemonte sono pronte ad accogliervi a Torino per i Giochi di gennaio 2025. Il ricordo dell’accensione della torcia a Napoli è ancora vivo, una fiamma che ha illuminato studenti da tutto il mondo ed alimentata dai valori di tutto il nostro movimento. Da quando la fiamma si è spenta, alla chiusura dell’Universiade del 2019, il mondo ha vissuto momenti di incertezza e disordini, attraverso la pandemia, e poi le guerre, che hanno avuto profonde ripercussioni sulla vita di tutti noi. Nei momenti di difficoltà ricorriamo ai valori dell’amicizia e della solidarietà, i valori che mantengono viva la fiamma dello Sport Universitario. Proprio come la FISU dopo i grandi conflitti del secolo scorso ha unito studenti di tutto il mondo sotto un’unica bandiera dello sport, oggi tutti dobbiamo rimanere fedeli a questi valori! Sono certo che tutti insieme vivremo dei Giochi indimenticabili a Torino, riprendendo da dove ci eravamo fermati a Napoli, e facendovi sentire tutti a casa, nella tradizione del Movimento Sportivo Universitario Italiano. Gaudeamus igitur”

ALBERTO CIRIO – Presidente della Regione Piemonte; ELENA CHIORINO – Vicepresidente e Assessore all’Istruzione; MARINA CHIARELLI l’Assessore allo Sport, Turismo e Cultura

Accendere la Fiamma del Sapere in occasione della Giornata Mondiale dello Sport Universitario rappresenta il senso profondo di questa manifestazione che vede protagonisti i giovani che da tutto il mondo arriveranno a Torino e in Piemonte per le Universiadi
La Fiaccola, che gode della benedizione speciale da parte di Papa Francesco, illuminerà i Giochi mondiali universitari invernali, un grande evento sportivo che si aggiunge ai molti organizzati quest’anno nella nostra regione e che nel 2025 vedrà le montagne olimpiche di Torino e del Piemonte ancora una volta sotto i riflettori del mondo”.

STEFANO LO RUSSO – Sindaco della Città di Torino

“L’accensione della torcia dei XXXII Giochi Mondiali Universitari Invernali rappresenta un momento di grande orgoglio per Torino, la città dove le Universiadi sono nate, grazie ad una straordinaria intuizione di Primo Nebiolo. Oggi celebriamo la tradizione di questo evento e guardiamo al 2025, preparandoci a dare il benvenuto ad atlete ed atleti da tutto il mondo uniti dai valori della lealtà sportiva e dell’inclusione.

I Giochi saranno una grande festa, che ancora una volta ci ricorderà dell’importanza dello sport per tutte e tutti noi, in particolar modo per le nuove generazioni. Atlete e atleti daranno spettacolo e saranno esempio per le nostre ragazze e i nostri ragazzi: la fiaccola che accendiamo oggi proietta, simbolicamente, la sua luce sul futuro:Torino è pronta ad accogliere questo grande evento internazionale e a diffondere il suo messaggio positivo al mondo intero”.

 

RICCARDO D’ELICIO – Presidente CUS Torino (Centro Universitario Sportivo torinese)

“Il CUS è orgoglioso di organizzare e di aver portato a Torino questa cerimonia, voluta fortemente dalla FISU, frutto della firma del protocollo d’intesa tra la Federazione Internazionale Sport Universitari e il Centro Universitario Sportivo torinese. Torino è l’Olimpia del mondo sportivo universitario, l’Universiade infatti venne ideata nel 1959 da Primo Nebiolo, storico Presidente del CUS Torino allora Presidente FISU. Siamo quindi onorati di continuare questa tradizione in occasione della Giornata Mondiale dello Sport Universitario riconosciuta dall’Unesco”. 

ELENA MARIA BARALIS – Prorettore Politecnico di Torino 

“Grazie a questi giochi Torino avrà la possibilità di farsi conoscere al mondo e di diffondere i valori in cui tutti crediamo, a cominciare dall’accoglienza e dall’importanza dello sport a qualsiasi livello. Spero che grazie a questa vetrina d’eccezione sempre più studenti stranieri capiscano quanto possa essere bello e stimolante venire a studiare qui. Al Politecnico ospitiamo attualmente studenti che provengono da 115 paesi, ma speriamo che ne arrivino sempre di più anche da nazioni non ancora rappresentate nel nostro Ateneo”.

FABRIZIO RICCA – Presidente Comitato d’Onore Torino 2025 FISU World University Games Winter 

“Con la fiaccola olimpica si accende la nostra passione per lo sport e realizziamo un sogno durato cinque anni. Finalmente dopo quasi cinque anni di lavoro accendiamo la fiaccola che illuminerà in giro per il mondo la nostra passione per lo sport”.

ALESSANDRO SCIRETTI – Presidente Comitato Organizzatore Torino 2025 FISU World University Games Winter 

“Si pensa ai Giochi come un evento di natura sportiva, ma in realtà sono molto di più: sono cultura, sono scambio sociale, sono volano economico per territorio, ma soprattutto sono una vera vetrina per il sistema universitario piemontese, che sarà al centro dei riflettori del Mondo. Le università favoriscono l’incontro tra persone di diversa estrazione sociale e culturale. Attraverso questo scambio, gli studenti possono allargare i propri orizzonti, sviluppare un senso di appartenenza e costruire relazioni significative, arricchendo il loro bagaglio personale. Tutti valori che si trovano anche nello sport. In quest’ottica, i FISU Games giocano un ruolo cruciale nel valorizzare da una parte gli studenti-atleti, spronandoli a competere, migliorarsi e rappresentare la propria università a livello nazionale o internazionale, e dall’altra il sistema universitario della Regione Piemonte, che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale, con una ricca tradizione storica e una vasta offerta formativa. La regione Piemonte è sede di diverse università e istituti di alta formazione, che attraggono studenti sia dall’Italia che dall’estero, e siamo fieri di poter mostrare al Mondo questo nostro patrimonio”.