ilTorinese

GD Torino Nord in piazza a Borgaro Torinese

Nella giornata di domenica 29 settembre il circolo GD Torino Nord è sceso in piazza durante la fiera patronale di Borgaro Torinese.
Unica forza politica, per di più giovanile, ad essere presente nella manifestazione, i Giovani Democratici cercano di fare loro quella famosa frase di Enrico Berlinguer ripresa da Elly Schlein: “Casa per casa, strada per strada.”
Inizialmente i giovani Dem volevano raccogliere le ultime firme per il referendum sulla cittadinanza, la cui chiusura è stata però anticipata di due giorni al 28 settembre. Di qui l’idea dei cartelli “sold out”. Questo non ha però impedito ai giovani iscritti presenti al gazebo di chiacchierare con molti loro coetanei di politica e attualità, confermandosi uno spazio aperto ed inclusivo per tutte le anime del centrosinistra presenti sul territorio.
L’appuntamento a Borgaro non è un caso isolato, ma si inserisce in un percorso di riavvicinamento alla popolazione iniziato già da tempo e che proseguirà nei prossimi appuntamenti su San Maurizio, Cirié, Caselle, e su tutti gli altri comuni dell’area nord di Torino.

Circolo GD Torino Nord

Francesca Comencini presenta il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”

Stasera, alle ore 20, a Torino, Francesca Comencini, figlia del noto regista Luigi Comencini, dialogherà con il pubblico per presentare il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”

Lunedì 30 settembre alle ore 20 al Cinema Nazionale il pubblico potrà incontrare Francesca Comencini per presentare il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”, il film italiano più applaudito alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso. Interpretato Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, il tempo che ci vuole è una produzione Kavac Film con Rai Cinema, Les Films du Worso, IBC Movie e One Art, prodotto da Simone Gattoni e Marco Bellocchio, Beppe Caschetto e Bruno Benetti.

“Questo film è il racconto molto personale di momenti vissuti con mio padre – dichiara Francesca Comencini – emersi dai ricordi e rimasti vividi e intatti nella mia mente. Un racconto personale che credo trovi la giusta distanza nel fatto che in mezzo al padre e alla figlia c’è sempre il cinema come passione, scelta di vita, modo di stare al mondo. Intorno agli anni delle stragi, delle rivoluzioni sociali, della comparsa delle droghe che stravolsero la vita di intere generazioni”.

“Il tempo che ci vuole”, che è uscito in sala il 26 settembre, sarà accompagnato dalla regista in tour in diverse città italiane, tra cui Roma, Perugia, Milano, Torino, Bologna, Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Firenze, Napoli.

MARA MARTELLOTTA

Papa Francesco, Bobbio e l’aborto

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La  ulteriore, durissima condanna dell’aborto  definito un “un omicidio ” da parte di Papa Francesco e la definizione  dei medici abortisti  come “sicari” forse farà discutere.
Tutto un mondo  femminile, femminista e maschile che ha definito  senza il minimo dubbio l’aborto un diritto, sarà rimasto stupito dalla durezza della condanna morale del Papa. Per non parlare di chi continua a confondere l’anticoncezionale con l’aborto che il Papa ha voluto distinguere perché i tempi dell’Enciclica “Humanae vitae” di Paolo VI appartengono al passato.
Va sfatata la vulgata che tutti i laici sono abortisti.
Chi scrive dopo che ebbe un lungo incontro con il laicissimo Norberto Bobbio ebbe una crisi e non andò a votare al referendum sulla legge 194 che, se applicata in modo equilibrato, pur  dava spazio per affrontare il problema senza i fanatismi, a volte davvero talebani,  della Bonino, della Faccio e di suor Marisa  Galli, la suora di Pannella  . Il PCI che allora aveva un’etica, parlò della tragedia dell’aborto  E l’aborto lo è davvero. Forse non lo è per le madamine snob che debbono eliminare le prove delle corna fatte al marito e le cui nonne già  abortivano all’estero prima della 194.
Io ricordo che il laico  Valerio Zanone mise incinta la futura, giovanissima moglie e la sposò  prima di laurearsi, affrontando qualche problema  pratico. Cose da tempi andati, si dirà, ma sono cose che fanno pensare che tutto il permissivismo sguaiato dei nostri tempi ha raggiunto vertici davvero stomachevoli propri di una società profana e non laica.
Bobbio  diceva che non si può restare moralmente indifferenti all’aborto perché di fronte al diritto alla vita del nascituro “non si può transigere” . E aggiungeva : “Il fatto che l’aborto sia diffuso è un argomento debolissimo dal punto di vista giuridico e morale”. E Bobbio invitava alla procreazione cosciente che è l’unica vera alternativa all’aborto.
Si può parlare di depenalizzazione dell’aborto  , aggiungeva Bobbio, ma la depenalizzazione non può essere un motivo di giustificazione etica. Il Papa ritiene l’aborto un omicidio non senza addurre anche ragioni scientifiche sul feto dopo un mese dal concepimento. La definizione dei medici che praticano l’aborto senza obiettare come sicari invece non tiene conto che uno Stato laico
non può non garantire il ricorso all’aborto senza quindi  stabilire valutazioni etiche in proposito.
Ma la depenalizzazione non può riguardare diritti e doveri che riguardano la coscienza delle persone  e soprattutto non cancella un’ implicazione etica che pure esiste.
In tempi di denatalità certo non si può addurre come fine dell’aborto quello del controllo delle nascite perché oggi il numero ridotto di nascite dovrebbe indurre a politiche di sostegno della famiglia. Ma anche la famiglia appare un valore trascurato e la convivenza diventa la scelta preminente rispetto al matrimonio, anche a quello civile.
Forse tutti questi problemi andrebbero affrontati con coraggio e senza pregiudizi. Ma le fedi religiose come anche l’indifferenza religiosa non sono pregiudizi e qui sta il problema a monte che può rivelarsi risolvibile  solo con il separatismo laico tra Chiesa e Stato. Per altri versi, l’aborto tocca anche un’etica laica, come disse Bobbio. E il problema si complica ulteriormente per chi non voglia ragionare attraverso schemi che rendono semplici la complessità insita nella vita e nella morte.

Tenta di uccidere la moglie a martellate e si lancia dal balcone

/

Ha preso a martellate la moglie che stava dormendo, a Carignano. Dopo si è fatto cadere dal balcone  al terzo piano del palazzo in cui abitano.  I due sono stati trasportati in ospedale. L’uomo è grave, la moglie non sarebbe in pericolo di vita. Sembra che l’uomo soffrisse di crisi depressive. I carabinieri stanno svolgendo le indagini sulla vicenda.

Auto fuori strada sulla statale: muore un uomo, ferita la moglie

Sulla statale 460 di Ceresole a Rivarolo Canavese una donna di 76 anni alla guida di una Fiat Panda, è finita fuori strada. Il marito della conducente è morto mentre la donna  è stata trasportata all’ospedale di Ciriè. Non sono rimasti coinvolti altri veicoli.

Basket, Torino lotta ma esce sconfitta all’esordio stagionale: vince Verona

Torino, domenica 29 settembre 2024 – Un inizio di campionato che lascia un po’ di amaro in bocca per la Reale Mutua Basket Torino di coach Matteo Boniciolli, che all’esordio stagionale riesce a dare filo da torcere a una squadra di altissimo livello come la Tezenis Verona ma senza riuscire a conquistare i due punti al termine della volata finale che ha premiato gli scaligeri. Gli ospiti espugnano il Pala Gianni Asti per 88-96 grazie a due triple decisive di Penna e Pullen, mentre a Torino non bastano 33 punti di Ife Ajayi.

Ufficio stampa Reale Mutua Basket Torino

QUINTETTI
Torino: Schina, Severini, Taylor, Ajayi, Seck.
Verona: Penna, Pullen, Udom, Esposito, Cannon

Primi minuti di gioco in equilibrio, con Verona che si affida a Esposito che colpisce sia da fuori che nel pitturato, mentre Torino trova energia da tutto il gruppo, in primis da Ajayi. A metà primo quarto Torino ha il muso avanti (11-10), ma Verona risponde con un parziale firmato da Faggian. Verona chiude quindi in vantaggio la prima frazione sul 14-20.

Nel secondo quarto Torino fatica a reggere il ritmo della Scaligera che si porta sul +10 grazie alle bombe di Pullen. Coach Boniciolli chiama timeout sul 22-32, ma Verona continua a condurre fino alla pausa lunga sul 39-47.

La Reale Mutua rientra in campo con l’atteggiamento che serve per rimanere in partita contro una Tezenis che continua a far valere l’importante tasso tecnico del gruppo di coach Ramagli. Torino riesce per un momento a riportare tutto in equilibrio grazie a Taylor, ma Verona risponde subito e firma un nuovo allungo pesante. All’ultima mini-pausa il punteggio è di 58-70.

Rientra bene in apertura dell’ultima frazione la Reale Mutua, che ancora una volta prova a ricucire lo strappo con Ajayi che va oltre quota 30 punti, ma Verona risponde colpo su colpo e rende difficilissimo il tentativo di rimonta torinese. A due minuti dalla fine però Torino trova finalmente il vantaggio con una tripla di Montano per l’84-83 a meno di due minuti dalla fine. Verona però risponde e nella volata finale trova il nuovo sorpasso con due triple di Penna e Pullen per conquistare i primi due punti in classifica. Vince Verona 88-96.

Reale Mutua Torino – Tezenis Verona 88-96 (14-20, 25-27, 19-23, 30-26)

Reale Mutua Torino: Ife Ajayi 33 (6/7, 3/4), Kevion Taylor 18 (6/6, 1/6), Giovanni Severini 11 (3/5, 1/3), Matteo Montano 8 (0/0, 2/7), Matteo Schina 7 (1/1, 1/3), Fadilou Seck 6 (2/2, 0/0), Aristide Landi 3 (0/1, 1/3), Matteo Ghirlanda 2 (1/1, 0/0), Maximilian Ladurner 0 (0/1, 0/0), Antonio Gallo 0 (0/1, 0/0), Giorgio Garuzzo 0 (0/0, 0/0)

Tiri liberi: 23 / 28 – Rimbalzi: 23 5 + 18 (Kevion Taylor 5) – Assist: 16 (Matteo Schina 7)

Tezenis Verona: Jacob Pullen 19 (1/7, 5/10), Ethan Esposito 17 (4/5, 3/6), Lorenzo Penna 16 (3/6, 2/3), Liam Udom 12 (1/2, 3/4), Jalen Cannon 10 (4/7, 0/0), Mattia Palumbo 9 (1/3, 1/1), Leonardo Faggian 7 (0/1, 2/5), Vittorio Bartoli 6 (3/3, 0/0), Giulio Gazzotti 0 (0/1, 0/0), Theo Airhienbuwa 0 (0/0, 0/0), Mouhammed falilou Mbacke 0 (0/0, 0/0)

Tiri liberi: 14 / 17 – Rimbalzi: 28 11 + 17 (Lorenzo Penna 6) – Assist: 17 (Lorenzo Penna 4)

La Polizia ha celebrato il santo patrono

Ieri 29 settembre, la Polizia di Stato ha celebrato il suo Santo patrono, San Michele Arcangelo, difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, che Papa Pio XII proclamò patrono e protettore della Polizia il 29 settembre del 1949, per la naturale somiglianza con la missione assolta dai poliziotti, chiamati quotidianamente ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
La solenne festività è stata commemorata, a Torino, ieri  mattina, nel santuario di Sant’Antonio di Padova, con una celebrazione eucaristica officiata da Don Luigi Ciotti, coadiuvato dal Cappellano della Polizia di Stato, Don Cristiano Massa, a cui hanno partecipato autorità militari e civili, appartenenti alla Polizia di Stato e all’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché i familiari delle Vittime del Dovere.

Eredità Agnelli, la difesa: “Non esiste patrimonio occulto”

A una settimana dal sequestro di 74 milioni di euro disposto dal tribunale di Torino nell’inchiesta legata ai lasciti dell’Avvocato Agnelli, i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann intervengono sulle  accuse mosse dalla procura e sulle “reiterate falsità” uscite sui giornali.
“Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli” John Elkann è al vertice del gruppo non per misteriosi passaggi societari, ma per volere del nonno, Gianni Agnelli, che “gli assegnò il ruolo secondo uno schema successorio ricorrente da sempre nella famiglia”. Questa dinamica, sostengono i legali “ha assicurato al primo gruppo industriale italiano uno sviluppo ed una continuità di gestione che ha tagliato il traguardo dei 125 anni”.

 

Gli allievi carabinieri di Torino alla Hearth run

La Heart Run di Torino è stata un autentico inno alla salute. Ieri, insieme alle centinaia di partecipanti alla camminata per far battere i cuori organizzata in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2024, era presente anche la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Oltre 250 futuri carabinieri hanno camminato lungo il percorso di 5 chilometri approntato nel cuore di Torino, con partenza e arrivo da piazza Castello.

La Heart Run – 1° Memorial Lorenzo Greco mira a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di uno stile di vita attivo e sano per la prevenzione delle malattie cardiache. Partecipare a questa camminata non solo ha permesso di fare attività fisica all’aperto, ma anche di condividere un momento di solidarietà e consapevolezza con la comunità. Il ricavato, infatti, sarà destinato all’installazione di defibrillatori nelle scuole, negli impianti sportivi e per borse di studio a favore di studenti universitari delle facoltà di Medicina, Scienze Infermieristiche, Scienze Motorie e Ingegneria Biomedica.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino sottolinea come la presenza istituzionale a queste manifestazioni sia occasione per promuovere i valori sportivi, tra cui quello della legalità, della salute e dei corretti stili di vita. Lo sport arricchisce. E’ un veicolo di conoscenza, di dialogo e uno strumento di pace.
Un’opportunità per testimoniare la vocazione dell’Arma dei Carabinieri di essere sempre vicina ai cittadini: “per la gente e tra la gente”.
Dichiarazione di Marcello Segre, presidente Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus:
“Della grande Squadra del Cuore quest’anno ha fatto parte anche la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Oltre 250 futuri carabinieri hanno reso ancora più speciale la Heart Run, la camminata per far battere i cuori organizzata in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2024. La loro presenza è stata l’occasione per sottolineare l’importanza dell’attività fisica e del movimento, degli stili di vita sani e della promozione della salute cardiovascolare. “Usa il cuore per agire” è il titolo della campagna mondiale di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione dei disturbi cardio-cerebro vascolari e camminando insieme oggi abbiamo mandato un bel messaggio, rinnovando l’importanza dell’azione. Ci tengo a ringraziare personalmente l’Arma dei Carabinieri, da sempre vicina alla Giornata Mondiale per il cuore.”