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Daniel Grassl conquista l’argento alla Cup of China: primo podio stagionale per l’Italia nel Grand Prix

 
26 ottobre 2025 – Uno straordinario Daniel Grassl ha regalato all’Italia il primo podio stagionale nel circuito internazionale del Grand Prix di pattinaggio di figura, conquistando la medaglia d’argento alla prestigiosa “Cup of China” di Chongqing.
Il ventitreenne di Merano, campione nazionale in carica, si allena stabilmente a Torino presso l’Ice Club Torino, tra il Palavela e il Palazzoli, sotto la guida del tecnico e coreografo di fama internazionale Edoardo De Bernardis. Proprio a Torino, città che lo ha accolto e sostenuto nel suo percorso in queste ultime stagioni, Grassl ha costruito i programmi che lo hanno portato sul secondo gradino del podio nella seconda tappa del più importante circuito mondiale.
Dopo aver superato la barriera dei 90 punti nel programma corto — pattinato sulle musiche di Stefano Lentini “Tango per la Libertà” — Grassl ha mantenuto alta la tensione e la concentrazione anche nel segmento lungo, esibendosi sulla colonna sonora del film “Conclave” realizzata da Volker Bertelmann. Impeccabile nell’esecuzione di più salti quadrupli, ha chiuso la gara con un punteggio complessivo di 269.43, alle spalle del giapponese Sato Shun.
Con questo risultato, Grassl diventa il primo italiano a collezionare cinque podi negli eventi maschili del Grand Prix, confermandosi tra i protagonisti assoluti della scena internazionale.
“Questo argento è il frutto di tanto lavoro e di grande determinazione di Daniel e di tutto il team che lo segue insieme a me” ha commentato Edoardo De Bernardis che ha aggiunto: “In questa gara Daniel ha pattinato bene in entrambi i programmi e ha ancora margini di miglioramento.”
Il prossimo appuntamento agonistico per Grassl sarà Skate America, dove l’atleta tornerà a rappresentare l’Italia con ambizione e determinazione.

Arriva CIAO: la comunicazione inclusiva entra nei reparti ospedalieri del Regina Margherita

Comunicazione Aumentativa Alternativa per abbattere le barriere comunicative

All’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino arrivano i nuovi strumenti del progetto CIAO – Comunicazione Inclusiva Aumentativa in Ospedale, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Fondazione Time2, Dear Onlus e lo stesso ospedale.

Il progetto introduce in modo strutturale la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) open source e scaricabile gratuitamente, rappresentando un passo concreto verso l’umanizzazione delle cure e la riduzione delle barriere comunicative.

L’obiettivo è rendere più semplice ed accessibile la comunicazione tra personale sanitario, bambini e famiglie, con particolare attenzione a chi presenta bisogni comunicativi complessi.

L’iniziativa coinvolge quattro reparti dell’ospedale – Pronto Soccorso e Osservazione Breve Intensiva (OBI), Neuropsichiatria Infantile Day Hospital, Ambulatorio di Riabilitazione Neuropsicomotoria e Logopedica e Ambulatorio Patologie Complesse (PACO) – per rendere l’esperienza sanitaria più accogliente, partecipata e rispettosa delle differenze.

L’inserimento di uno strumento rivoluzionario che prende il nome da un gesto semplice – La sigla CIAO richiama un gesto familiare ed immediato, quello di una mano che saluta – non a caso preso a simbolo per l’ampia segnaletica di questo progetto – , ma rappresenta anche l’acronimo di Comunicazione Inclusiva Aumentativa in Ospedale. Al centro dell’iniziativa vi è la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), un insieme di strategie, tecniche e strumenti che ampliano e arricchiscono le modalità espressive e ricettive delle persone con bisogni comunicativi complessi. “Aumentativa” indica infatti l’intento di potenziare le abilità comunicative già presenti, mentre “alternativa” fa riferimento a modalità espressive diverse dalla parola.

Il progetto, sviluppato da DEAR, organizzazione non profit che promuove l’umanizzazione dei contesti di cura, è stato ideato grazie alla collaborazione tra Fondazione Time2 e l’ospedale Infantile Regina Margherita, con il fondamentale contributo di professionisti della comunicazione aumentativa alternativa, logopedisti ed illustratori. Fondamentale è stato anche l’apporto e il sostegno delle famiglie che, attraverso il percorso di coprogettazione proposto, hanno condiviso esperienze e bisogni che hanno reso lo strumento da subito funzionale e adatto alle esigenze quotidiane.

“Ringraziamo Fondazione Time2 e Dear Onlus per questi nuovi strumenti inclusivi che valorizzano l’umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Il tutto nell’ottica della presa in carico dei piccoli pazienti e dei loro famigliari, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttrice Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).

“Abbiamo fin da subito condiviso con entusiasmo l’esigenza dell’ospedale di intervenire sulla propria accessibilità. I dispositivi di CIAO favoriscono nuove modalità di comunicazione con i giovani e le giovani pazienti, e aumentano la capacità del contesto ospedaliero di svolgere al meglio il proprio servizio indipendentemente dai funzionamenti di ciascuna persona. Ci auguriamo che questa esperienza possa consolidarsi al Regina Margherita e diventare un modello per altri ospedali.” – Samuele Pigoni, Segretario Generale Fondazione Time2, da anni impegnata per il cambiamento verso una società più aperta ed accessibile, favorendo contesti che valorizzano la capacità di autodeterminazione delle persone con disabilità.

Il progetto CIAO è accessibile gratuitamente online. Grazie a questa scelta, le famiglie possono scaricare ed utilizzare gli stessi materiali anche a casa, familiarizzando con simboli, immagini e modalità di comunicazione già presenti nei reparti. Questo favorisce la continuità comunicativa tra ambiente ospedaliero e domestico, rendendo il sistema più riconoscibile e quindi più facilmente utilizzabile da bambini, genitori ed operatori.

Un linguaggio visivo universale e gender free – Uno degli aspetti distintivi del progetto CIAO è l’attenzione al linguaggio visivo inclusivo e privo di stereotipi di genere.

Le icone e le illustrazioni realizzate da Dear Onlus sono infatti gender free, ovvero rappresentano persone e situazioni attraverso segni grafici neutri.

Questa scelta nasce dal desiderio di creare un linguaggio visivo realmente universale, capace di essere riconosciuto e compreso da tutti, indipendentemente da età, genere o provenienza culturale.

In un contesto come quello ospedaliero, dove i bambini e le famiglie provengono da background diversi, utilizzare immagini libere da stereotipi significa garantire parità di accesso alla comunicazione e promuovere un ambiente che valorizza le differenze senza pregiudizi.

“Abbiamo collaborato con medici, infermieri e famiglie di pazienti con bisogni comunicativi complessi per sviluppare strumenti innovativi che facilitano la comunicazione e migliorano significativamente l’esperienza di cura in ospedale. Partendo dalla base iconografica di ARASAAC, abbiamo co-progettato soluzioni personalizzate che rispondono alle esigenze del contesto ospedaliero del Regina Margherita. Questo lavoro ha prodotto un sistema di illustrazioni universali e inclusive che parlano un linguaggio visivo libero da connotazioni di genere o riferimenti culturali specifici. Alcuni materiali sono stati pensati per essere utilizzati anche a casa, come una sorta di ponte tra l’ambiente domestico e quello ospedaliero, favorendo così la riconoscibilità del progetto.” – Anita Donna Bianco e Laura Polazzi, Dear Onlus, responsabili della progettazione

Nuovi strumenti per una nuova esperienza di cura – Grazie al progetto CIAO, i reparti coinvolti sono stati dotati di materiali visivi e strumenti di comunicazione progettati da Dear Onlus per accompagnare i pazienti e le loro famiglie durante il percorso di cura.

Attraverso guide illustrate, cartelli, simboli e mappe visive, il percorso ospedaliero diventa più comprensibile ed accogliente, consentendo un orientamento più semplice negli spazi ed una comunicazione più efficace con i professionisti sanitari.

Questi strumenti non solo migliorano la comprensione delle informazioni mediche ed organizzative, ma contribuiscono a ridurre l’ansia dei bambini e dei caregiver, rendendo l’esperienza in ospedale più serena e partecipata.

Non solo in ospedale, ma anche a casa: la comunicazione continua – Elemento distintivo del progetto CIAO è la possibilità di scaricare liberamente online i materiali, così da poterli utilizzare anche in contesti domestici e scolastici.

Tra questi: kit per l’etichettatura degli spazi della casa, storie sociali illustrate, giochi di memoria e schede di comunicazione plastificate.

Questi strumenti aiutano i bambini a prepararsi alle visite o alle procedure mediche, a sentirsi più autonomi e a vivere la comunicazione come parte integrante della propria quotidianità.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Edoardo Bennato e la London Symphonic Rock Orchestra

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Martedì. Al Blah Blah suonano i Divide And Dissolve +Ramon Moro.

Mercoledì. Al teatro Alfieri si esibisce Edoardo Bennato. Al Blah Blah è di scena Mapuche. Al teatro Concordia si esibisce il cantautore Carl Brave.

Giovedì. Inaugurazione del festival di musica elettronica CNC alle OGR con l’esibizione di Jenny Hval. Il Festival propone fino a domenica 2 novembre  anche al Lingotto diversi musicisti tra i quali: Blood Orange, Los Thuthanaka, Yhwh Nailgun, Danielm Blumberg e tanti altri. Al Cafè Neruda suona il trio di Alberto Marsico. Al Banco si esibisce il trio Denitto- Azzaro, Palazzo. Al Vinile è di scena il Miky Bianco Projet. Al Blah Blah suonano i Mao Funk.

Venerdì. Al Circolino si esibiscono i Stay tuned. Alla Divina Commedia suonano i Yourmother. Al Folk Club sono di scena i Huun-Huuur-To. Al Teatro Colosseo si esibisce Marco Masini.

Sabato. Al Vinile suona il gruppo The Soul Women //Soul Night. Al Circolo Sud sono di scena i Boogianen. Al Peocio di Trofarello suona Michael Angelo Batio. Al Blah Blah sono di scena i The Jackets. Allo Ziggy suonano i Conjurer + Frail Body.

Domenica. Al teatro Colosseo si esibisce la London Symphonic Rock Orchestra.

Pier Luigi Fuggetta

John Elkann, messa alla prova dai Salesiani tra i giovani fragili

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John Elkann, a fronte dell’esito della vicenda giudiziaria dei 183 milioni di euro di frode fiscale versati, come stabilito svolgerà la messa alla prova dai Salesiani di Torino insegnando ai giovani “fragili”.  Il Corriere della sera anticipa che il manager lavorerà all’ufficio pastorale giovanile ‘Maria Ausiliatrice’ per 30 ore settimanali, occupandosi della progettazione e pianificazione di modelli educativo-formativi per giovani in situazioni di vulnerabilità e a rischio di dispersione scolastica e di progetti di avvicinamento al mondo del lavoro e di orientamento scolastico-professionale in qualità di tutor. La procura ha dato il benestare e ora il piano dovrà essere approvato anche dal gip lunedì.

Un nuovo spazio per leggere, incontrarsi e crescere in via Negarville

 

Apre a Mirafiori Sud, negli spazi rinnovati e rifunzionalizzati di un ex edificio scolastico, il nuovo Punto di servizio bibliotecario di via Negarville, che offrirà al quartiere uno spazio dedicato alla lettura, allo studio e alla partecipazione culturale. All’inaugurazione, questo pomeriggio, hanno partecipato il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia e il presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi.

“Sulla cultura, sul libro e sulle biblioteche – ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo – abbiamo deciso di investire molte delle risorse del Pnrr e, come in questo caso, anche della Città. Questo nuovo spazio sarà un luogo di diffusione di cultura ma anche un centro di aggregazione e di socialità positiva per le persone del quartiere. Nella nostra visione di città, le biblioteche sanno essere luoghi inclusivi, intergenerazionali e interculturali, dove ragazze e ragazzi, adulti e anziani possono entrare e trovare servizi e spazi accoglienti per loro”.

Nel corso della cerimonia inaugurale, accompagnata dagli interventi musicali a cura della Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino, la scrittrice e traduttrice torinese Marta Barone, madrina del nuovo punto bibliotecario, ha offerto una riflessione sul valore della lettura come esperienza di comunità. La giornata si è conclusa con il laboratorio per famiglie “Leggere per giocare”, curato dalle Biblioteche civiche con la collaborazione di volontarie e volontari del Servizio civile.

“Con questa apertura – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – la Città rinnova il suo impegno per rendere la cultura accessibile e vicina a tutte e a tutti. A Mirafiori Sud, accanto alla Biblioteca Cesare Pavese e al Mausoleo della Bela Rosin, nasce così un nuovo spazio di comunità, in linea con un’idea di biblioteca quale luogo vivo, in cui si coltiva la curiosità e si intrecciano relazioni. È un segno concreto di quanto crediamo nella diffusione della cultura e nella rete delle Biblioteche civiche come presidio di prossimità al servizio dei cittadini”.

GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE

Avviati nel dicembre 2024, i lavori hanno permesso di rinnovare gli spazi interni e rendere più accogliente e funzionale la struttura, con interventi su ingresso, servizi igienici e impianti di sicurezza, oltre che sull’area verde esterna, per un costo complessivo di circa 40 mila euro. A queste risorse si aggiunge un investimento di 15 mila euro per l’acquisto di libri e periodici destinati alla fase di avvio.

I nuovi spazi comprenderanno una sala da 20 posti a sedere per attività rivolte ai giovani; una seconda, dotata di proiettore, potrà accogliere fino a 50 persone per incontri e conferenze; una terza sarà destinata invece alla lettura e allo studio, con una capienza fino a 30 persone. La nuova sistemazione degli ambienti ha previsto inoltre un’area di circa 100 metri quadrati per incontri ed eventi informali.

La nuova biblioteca metterà a disposizione della cittadinanza circa cinquemila volumi, riviste e periodici. Come in tutte le biblioteche della rete BI.TO (Biblioteche integrate del Torinese), sarà inoltre possibile accedere alla piattaforma digitale MediaLibraryOnline per il prestito e la consultazione di migliaia di ebook, periodici e risorse multimediali quali musica, film e audiolibri.

Il Punto di servizio bibliotecario sarà aperto anche sabato 25 ottobre dalle ore 9 alle 15. Dalla prossima settimana gli orari di apertura saranno lunedì 14–19, martedì 9–15, mercoledì 13–19, giovedì 13–19 e venerdì 9–15, con apertura a settimane alterne il sabato e chiusura la domenica. Per tenersi informati su tutte le attività della nuova biblioteca è possibile consultare il sito della Biblioteche civiche torinesi bct.comune.torino.it.

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La voce di Malyka Ayane e le scene di Chiti per riassaporare l’amore tra Ennis e Jack

Oggi ultima replica di “Brokeback Mountain” all’Alfieri

Non sono finocchio io”, ci tiene a chiarire Ennis Del Mar ma, nel chiuso della tenda, il fattaccio è scoppiato e la sua passione per Jack durerà ancora per vent’anni e molto più. Nell’America per molti versi chiusa della prima metà degli anni Sessanta, in quegli stati dove l’omosessualità con la negritudine è al bando, qui tra le montagne imponenti e solitarie del Wyoming, la relazione amorosa e cresciuta a dismisura tra due esseri dello stesso sesso non poteva venir accettata, poi i propri complessi di colpa e i sospetti e le certezze degli altri, una moglie, con cui il mandriano Ennis ha messo al mondo due figlie, che ha compreso con un solo sguardo, dalla finestra della loro casa, quanto voglia dire quel lungo abbraccio tra i due uomini, la famiglia intera di Jack che causerà ritorsioni violente e morte: ogni momento sa di proibito. “Brokeback Mountain”, tratto da una novella breve di Annie Proulx, tre Oscar al cinema ad opera di Ang Lee e passato due anni fa su un palcoscenico londinese come “play with music” in una versione teatrale che si deve all’adattamento di Ashley Robinson e alle musiche di Dan Gillespie Sells, adesso vede un’operazione tutta italiana per la regia di Giancarlo Nicoletti.

Dicevo, presentando nei giorni scorsi lo spettacolo in prima nazionale all’Alfieri di Torino (ultima replica oggi alle 15,30), che era difficile immaginare un paesaggio – quello che la fotografia di Rodrigo Prieto (collaboratore anche di Scorsese e Inarritu, di Oliver Stone e di Almodòvar) ci aveva dato al cinema – a far da cornice alla vicenda, i pascoli e le immancabili pecore, la solitudine e il tempo sospeso: invece Alessandro Chiti, l’ineguagliabile artefice di sempre, ha lasciato immaginare al pubblico quei panorami, tra suggestioni e convinzioni, spezzando spazi in parti triangolari, che con l’aiuto di immagini in bianco e nero rappresenteranno, anche in ristretti particolari, volti e panorami, momenti e racconti presi a prestito da quanto sta accadendo in scena. In una parte di quell’immaginario, la live band capitanata da Marco Basso al pianoforte con Giacomo Belli alle chitarre e Giulio Scarpato al basso e contrabbasso, trio eccellente: ma, non me ne vogliano, l’autentica colonna sonora essendo Malika Ayane, in un susseguirsi di belle canzoni, umanamente sentite, teatralmente interpretate e offerte con la voce meravigliosa che da sempre le riconosciamo. Un ritratto tutto a sé all’interno dell’intero spettacolo.

Del quale il peso maggiore sta sulle spalle, per qualche verso ancora acerbe, dei due interpreti Edoardo Pugatori, che è Ennis e Filippo Contri, che è Jack. Se il primo riesce già più convintamente ad approfondire il proprio personaggio, a far trapelare i tanti dubbi che Ennis ha su di sé, su quanto all’improvviso gli è calato addosso, personaggio già maggiormente controverso e arduo, il suo collega mi ha fatto supporre nel molto scorrere di un racconto che la regia di Nicoletti ha cercato di rendere il meno plumbeo possibile, che il Wyoming per una volta della propria esistenza si fosse trasportato sulle rive del biondo Tevere, tanto è l’abbondare di inflessioni e di doppie consonanti che si son sentite l’altra sera; per tacere di quella maggiore fiducia che lungo le repliche dovrà avere nella propria voce, né trovando rifugio in quell’urlato disseminato qua e là né in quel fastidioso microfono che è orrore di chi da secoli faccia teatro sulle tavole ingannevoli di un palcoscenico. Capisco la vivacità e l’amour fou pieno di gioia che ha voluto stampare in viso al ragazzo campione di rodei, ma non strafare sarebbe la strada più giusta da prendere. Per entrambi, l’uno più l’altro meno, non si tratta di andare a sciacquare i panni in Arno, ma perlomeno di italianizzarsi la bocca, questo sì. Le repliche, dicevo, provvederanno.

Elio Rabbione

Nelle immagini gli interpreti dello spettacolo: Malyka Ayane (foto di Attilio Cusani) e Edoardo Purgatori e Filippo Contri (foto di Carlo Mogiani).

Angoli torinesi, il Bastion Verde

Il Bastion Verde di Torino, anche chiamato “degli angeli” è un luogo dove la storia militare si fonde armoniosamente con la bellezza naturale. Situato all’interno dei Giardini Reali di Torino, è una delle ultime testimonianze di quella che fu la consistente cinta fortificata della città, oggi trasformata in un’area di svago e relax, ma che conserva ancora tutto il fascino della sua origine: 800 metri lineari di mura a pochi passi dal Palazzo Reale progettato dal geniale architetto cinquecentesco Ascanio Vitozzi. Il suo nome deriva dal fatto che Vittorio Emanuele II lo fece dipingere di verde e ricoprire di edera, in omaggio a sua moglie.

Il Bastion Verde è parte del sistema difensivo che, a partire dal XVII secolo, venne costruito Per proteggere Torino dalle invasioni. La cittadella fortificata, che comprendeva bastioni, mura e torri, si estendeva lungo le colline che sovrastano il fiume Po e rappresentava uno degli esempi più significativi della fortificazione barocca in Italia. Torino, allora capitale del Ducato di Savoia, aveva una posizione strategica e un apparato difensivo che rispondeva alle esigenze di protezione contro minacce provenienti sia da sud (dalla Francia) che da altre direzioni. Come gli altri bastioni della città, faceva parte di una serie di fortificazioni che vennero realizzate tra il 1668 e il 1700, con il progetto di Amedeo di Castellamonte, uno degli architetti più influenti dell’epoca. La struttura doveva garantire un buon punto di osservazione e difesa, ma allo stesso tempo integrarsi nel contesto urbanistico e paesaggistico che Torino stava sviluppando. Oggi, il bastione è circondato da un ampio parco verde che ne attenua la severità militare originaria, donando al sito un aspetto più accogliente e rilassante, ma senza perdere la sua forte identità storica. Con il tempo, le funzioni militari del Bastion Verde sono venute meno e l’area ha subito un processo di recupero e valorizzazione che ha permesso di restituirla alla cittadinanza come un parco pubblico ben curato, dotato di panchine, vialetti e ampie zone ombreggiate che rendono l’area perfetta per passeggiate e relax. L’elemento più interessante del parco è la sua capacità di mescolare il verde con la storia. Una delle caratteristiche più apprezzate del Bastion Verde è la sua posizione sopraelevata rispetto alla città. Dal bastione, infatti, si gode di una vista spettacolare su Torino e sulla collina torinese che si estende dalle Alpi all’orizzonte, con una prospettiva che lo rende un luogo privilegiato per osservare la città dall’alto, in particolare al tramonto, quando la luce dorata avvolge il panorama.

Maria La Barbera

La salute nei contesti urbani: a Torino il primo workshop di formazione

Vari studi dimostrano che l’ambiente urbano influisce sulla salute degli abitanti. In modo diretto, attraverso l’inquinamento atmosferico, il rumore, le isole di calore, i fattori allergogeni che aumentano l’incidenza di malattie cardiovascolari, respiratorie, tumorali, neuropsichiatriche. Ma anche indirettamente, promuovendo, oppure ostacolando, stili di vita attivi.

Il tema “Urban Health” è presente nel Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 e prevede un mandato istituzionale preciso: rendere gli ambienti urbani più salutari, sicuri ed equi.

Come migliorare la “salutogenicità”

La salutogenicità, intesa come capacità di favorire la salute dei contesti di vita, può essere migliorata in occasione di attività ad impatto ambientale, come ad esempio varianti urbanistiche, modifiche al piano regolatore, interventi di riqualificazione e rigenerazione, quando i Dipartimenti di Prevenzione della ASL sono chiamati a esprimere pareri.

Che cosa fa la Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha predisposto un “Documento di indirizzo per la valutazione della salutogenicità dell’ambiente urbano” a supporto dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. In collaborazione con iiSBE Italia R&D sta definendo un metodo di analisi multicriteria per la valutazione delle implicazioni di salute negli interventi urbani. I criteri individuati sono già oggetto di sperimentazione in quattro territori pilota regionali (Chivasso, Leinì, Gassino Torinese e Venaria Reale) e sono oggetto di ulteriore aggiornamento nell’ambito del progetto Interreg Central Europe SuPeRBE.

Il progetto SuperBe

La Regione Piemonte è partner di SuperBe, il progetto europeo cofinanziato dal programma Interreg Central Europe 2021-2027 che ha l’obiettivo di rafforzare la resilienza urbana ai cambiamenti climatici e supportare autorità e stakeholder nell’adottare strategie di adattamento in ottica One Health.

La formazione a professionisti e operatori pubblici

Per migliorare la capacità di agire delle amministrazioni locali e regionali, è stato predisposto un sistema formativo e l’erogazione di corsi pilota. Il materiale, disponibile in cinque lingue, include presentazioni, video-lezioni, esercitazioni ed esempi pratici, test di autovalutazione, output e deliverable del progetto, manuali d’uso degli strumenti. La piattaforma di e-learning SuPeRBE è ospitata su European Skills Registry (https://skillsregistry.eu/).

Workshop “Strumenti per l’adattamento climatico”

Il 29 ottobre si terrà a Torino il primo workshop di formazione rivolto a decisori, tecnici degli enti pubblici e professionisti. L’obiettivo è fornire conoscenze e competenze per comprendere la relazione tra cambiamento climatico e ambiente costruito e per gestire i processi di adattamento climatico a livello edilizio e urbano utilizzando le metodologie, gli strumenti e il modello decisionale definiti e sperimentati nel progetto.

Raccolti a Ozegna oltre 28mila euro per Casa UGI

 

”Una comunità che sa essere campione di solidarietà”

Oltre 28mila euro raccolti in una sola giornata: è questo il risultato straordinario dell’evento benefico “Un Giorno da Campioni”, organizzato da un Giorno Da Campioni in collaborazione con il Comune di Ozegna dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Ozegna e la collaborazione di numerose associazioni del territorio.
Un’iniziativa che ha unito sport, spettacolo e beneficenza, destinando l’intero ricavato all’UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini, per il sostegno dei piccoli pazienti dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.

Protagonista d’eccezione della giornata, il campione europeo di rally Chris Ingram, che con grande disponibilità ha fatto vivere ai partecipanti l’emozione unica di un giro a bordo di un’auto da competizione. Emozioni forti anche grazie alla possibilità, per i donatori, di sorvolare il Canavese in elicottero, offrendo un punto di vista inedito sul territorio e sull’energia di un evento che ha saputo unire divertimento e solidarietà.

Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Ozegna, Federico Pozzo, che ha coordinato con competenza e passione un’organizzazione impeccabile:

“Oggi Ozegna ha dimostrato di essere una comunità viva, capace di fare squadra e di unire le forze per una causa importante. È un orgoglio vedere come il nostro paese e tutto il Canavese abbiano risposto con generosità, partecipazione e spirito di solidarietà. Il mio grazie più sincero va alla Pro Loco, alle associazioni, ai volontari, agli sponsor e a tutti i cittadini che hanno reso possibile questo traguardo”.

Soddisfazione anche nelle parole del Consigliere Regionale Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente, presente all’evento:

“Ozegna è la prova che anche i piccoli Comuni possono essere grandi quando si tratta di solidarietà. Raccogliere oltre 28mila euro in un solo giorno è un risultato che racconta la forza e il cuore di una comunità che non smette mai di stupire.
Ringrazio il Sindaco Federico Pozzo per la sua leadership e la Pro Loco per l’eccezionale lavoro di squadra: quando passione e impegno civico si uniscono, il territorio diventa protagonista e genera valore autentico. È questo il Piemonte che vogliamo promuovere: quello delle persone che costruiscono, donano e credono nel bene comune.”

Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno contribuito al successo della giornata: la Pro Loco di Ozegna, le associazioni locali, i volontari, gli sponsor, i piloti, i team tecnici, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, la Protezione Civile e le tante famiglie che hanno partecipato con entusiasmo e generosità.

Un evento che resterà nel cuore del Canavese, esempio concreto di come la solidarietà possa davvero diventare motore di comunità.