Dal 25 al 27 ottobre 2024 il Comune di Montaldo Torinese propone l’evento “Festa
del Bollito”, un momento di festa e animazione per conoscere le bellezze naturali di
questo piccolo territorio adagiato sulla collina chierese.
Il Comune di Montaldo Torinese ha voluto trasformare la Sagra in Festa per adattarsi
ai tempi che cambiano, come anche suggerito dall’Unione Europea nelle sue linee
guida. Trasformare da sagra in Festa vuol dire fare cultura, creare momenti di
aggregazione, incontrarsi. Sarà un momento di comunità che supera il concetto del
semplice cibo. Lo stare insieme una giornata ponendosi la questione del cambiamento
della società. Per essere protagonisti ora per il domani.
S’inizierà venerdì 25 ottobre alle 21 con la commedia in piemontese “Se perd la
passiensa … camp la cota ‘n sij busson!” presentata dall’Associazione Teatrale
Carmagnolese J’Amis del Teatro; lo spettacolo sarà presso il Circolo Polisportivo
Montaldese in Via Marentino 3 con ingresso libero.
Sabato 26 ottobre alle 15,30 l’Associazione XBacco propone la Caccia al Tesoro, con
una camminata alla scoperta dei sentieri della collina montaldese.
Domenica 27 ottobre alle 9 il Tour guidato di circa 2 ore alla scoperta della storia di
Montaldo; partenza dal Circolo Polisportivo Montaldese. Alle 11 l’inaugurazione alla
presenza delle Autorità.
La cena di sabato 26 e il pranzo di domenica 27 ottobre saranno dedicate al Gran
Bollito Piemontese, piatto tipico montaldese; un momento di convivialità e di
aggregazione. Le prenotazioni sono possibili al n. 345 4973061.
Rileggere con onestà intellettuale e senza pregiudizi la biografia pubblica di Franco Marini – cioè l’impegno sindacale prima e poi quello politico ed istituzionale – ci permette di arrivare alla conclusione che si tratta quasi di un “unicum” nella storia democratica del nostro paese. E cioè, un dirigente di primo livello del sindacato italiano – è stato segretario generale della Cisl dal 1985 al 1991 – e poi un leader politico e di partito altrettanto importante e autorevole sino alla fine della sua vita. Una esperienza, appunto, originale e sino ad oggi unica nel panorama politico e sindacale del nostro paese. Certo, ci sono stati molti sindacalisti che hanno assunto, poi, ruoli politici ed istituzionali importanti. Nella Cgil come nella Cisl e nella Uil. Ruoli politici, di partito e soprattutto istituzionali che, però, non hanno mai eguagliato quello che ha rappresentato Franco Marini nel panorama pubblico italiano per molti anni.
Ora, al di là del suo concreto percorso sindacale, politico ed istituzionale – a tutti noto e conosciuto – quello che non può non essere rilevato è che Marini, pur avendo una forte indole e carisma politici, non ha mai confuso la sua lunga, proficua e ricca attività sindacale con una militanza diretta nell’azione politica. Pur facendo parte da sempre della corrente di Carlo Donat- Cattin, Forze Nuove, la storica sinistra sociale di ispirazione cristiana, Marini non ha mai confuso i due piani perchè ha sempre predicato, e soprattutto praticato, l’autonomia sindacale rispetto alla concreta militanza politica. Percorso che poi ha concretamente declinato nel momento in cui ha cessato definitivamente la sua attività nella Cisl. Ed è proprio questo l’elemento che fa di Marini un punto di riferimento e, soprattutto, un esempio di credibilità e di trasparenza nel rapporto tra il sindacato e la politica. Certo, rientra nel dna storico della Cisl questa concezione. Da sempre alternativa rispetto a quella della Cgil che contempla la cosiddetta “cinghia di trasmissione” tra il sindacato e il partito di riferimento. Ieri il Pci e oggi il Pd. Ma quello che merita di essere richiamato e fortemente sottolineato è che il modello perseguito da Marini – cioè da un sindacalista che è stato ai vertici di un’organizzazione nazionale e poi da un politico che è stato unanimemente riconosciuto come un autorevole leader di partito – è sempre stato chiaro e netto. Nessuna commistione, nessuna confusione e, nello specifico, nessuna tentazione di trasformare il sindacato in una semplice clava da scagliare contro il nemico politico di turno. Insomma, potremmo dire che l’esperienza concreta di Franco Marini è stata semplicemente alternativa rispetto a quella che oggi declina, ad esempio, il leader indiscusso della Cgil Maurizio Landini. Ovvero, un sindacato schieratissimo con una coalizione politica – quello della sinistra, e sin qui nulla di nuovo sotto il sole – e dove non si capisce bene dove c’è la proposta sindacale rispetto a quella squisitamente politica e partitica.
Ecco la differenza di fondo dell’attività sindacale prima e politica poi di Marini rispetto a quella di molti sindacalisti di oggi. Dico questo perchè il sindacato è forte, autorevole, competitivo e soprattutto rappresentativo se non diventa solo ed esclusivamente un braccio operativo ed organizzativo di un partito o di uno schieramento politico. Perchè quando si presenta questa situazione non si capisce più chi detta l’agenda a chi. Se il sindacato al partito o il partito al sindacato. E proprio sotto questo versante l’esempio di Franco Marini continua ad essere di straordinaria attualità e modernità anche nella stagione sindacale e politica contemporanea.
Giorgio Merlo
Domenica 20 ottobre, ore 15:30
PIAZZA MADAMA CRISTINA – Tettoia del mercato, Torino
20 compagnie di danza tra comunità regionali italiane e straniere di Torino si incontrano in una festa di culture e di pace.
Ass. Piemonte Grecia “Santorre di Santarosa” danze popolari greche
ACFIL – Associazione Culturale Filippina del Piemonte
Amece (Marocco)
Artemide Danza Egiziana
Ass. Culturale Baldanza danze popolari
Ass. Maria Tanase (Romania)
BeppeTango
Centro Aziza orientale
Comunità anglofona (Nigeria)
Comunità cattolica srilankese
El purgarsito (Salvador)
Gens d’Ys – Accademia (Danze Irlandesi)
Gruppo sudamericano
Ass. Primo Passo danze popolari internazionali Gruppo Vatra e Gruppo L
Rivoli Ballet Tango Argentino
Samar Academy FCBD
Compagnia Artistica La Paranza del Geco Danze del Sud Italia
In collaborazione la Circoscrizione 8, L’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario e ASAI.
Iniziativa all’interno del Festival dell’Accoglienza e promossa dalla Pastorale Migranti in collaborazione con il Centro Interculturale della Città di Torino.
Nuovi Sportelli Antiviolenza Università di Torino all’interno dei Poli di Agraria-Medicina Veterinaria e di Economia e Management, gestiti dalle operatrici di Telefono Rosa Piemonte
La violenza maschile contro le donne di qualunque età continua a mantenere diffusione e frequenza preoccupante. Non stiamo solo parlando delle vittime di femminicidio, ma delle centinaia o per meglio dire migliaia di donne e ragazze che ogni giorno subiscono molestie, abusi e aggressioni fisiche, psicologiche, sessuali, economiche, comprese le violenze perpetrate on line; donne di cui non parlano notiziari e siti web, ma che spesso patiscono danni fisici e/o psicologici duraturi, quando non permanenti.
Ora si realizza un importante passo in avanti nel contrasto alla violenza maschile, con l’offerta di ulteriori opportunità di contatto con il Centro Antiviolenza Telefono Rosa Piemonte di Torino.
L’Associazione, a seguito della decisione adottata dall’ Università degli Studi di Torino, si occuperà di garantire l’operatività di due nuovi Sportelli universitari.
Importante sottolineare che tali Sportelli possono accogliere le richieste provenienti da studentesse, da personale docente e amministrativo dell’Università, o da dipendenti e collaboratori delle Ditte che operano su servizi esternalizzati; ma consentono l’accesso anche alle cittadine che desiderano una consulenza o un supporto per allontanarsi dalla violenza maschile.
Il primo Sportello sarà aperto (martedì 22 ottobre 2024) presso il Polo di Agraria e Medicina Veterinaria di Largo Braccini 2 a Grugliasco: l’help desk sarà operativo in presenza tutti i martedì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (compresa la reperibilità tramite cellulare e whatsapp al numero 327.3275692).
Il secondo Sportello sarà aperto (mercoledì 23 ottobre 2024) presso il Polo di Economia e Management di Corso Unione Sovietica 218 bis a Torino: l’help desk sarà operativo tutti i mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (compresa la reperibilità con cellulare e whatsapp al numero 327.3275692).
Gli Sportelli sono completamente gratuiti e rispettano la privacy e la riservatezza di chi si rivolge.
Per aumentare le opportunità di ricorrere al Telefono Rosa Piemonte, sono state previste ulteriori forme di contatto:
-dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.00 al numero 011.5628314
-in orario serale, dalle 19.00 alle 23.00 il mercoledì e il giovedì ai numeri 011.5628314 / 327.3275692
Resta ovviamente attiva la possibilità di contattare il Telefono Rosa al consueto indirizzo e-mail telefonorosa@mandragola.com

“L’impegno del personale medico è stato encomiabile”, ha dichiarato il consigliere regionale Sergio Bartoli
Ieri presso la Scuola di Musica di Castellamonte, si è svolta la Giornata della Prevenzione Sanitaria, un’iniziativa di grande rilevanza per la salute pubblica che ha visto la partecipazione entusiasta di numerosi cittadini. L’evento, promosso e organizzato dai Lions Club Alto Canavese e Lions Club Rivarolo Canavese Occidentale, è stato diretto dal presidente Giacomo Spiller, che ha accolto con calore i partecipanti, sottolineando l’importanza della prevenzione come strumento fondamentale per il benessere della comunità.
Alla manifestazione ha preso parte anche l’assessore Giovanni Agostino Graziano di Ozegna, che ha condiviso con i visitatori il percorso attraverso i vari spazi dedicati alle consulenze e alle visite mediche gratuite. L’iniziativa ha visto l’attiva partecipazione di un team di medici specialisti, i quali hanno offerto gratuitamente visite odontoiatriche, pediatriche, endocrinologiche, dermochirurgiche, oltre a consulenze nutrizionali e cardiologiche.
“L’impegno del personale medico è stato encomiabile”, ha dichiarato il consigliere regionale Sergio Bartoli, sottolineando quanto sia stato prezioso il contributo di tutti i professionisti coinvolti. “Hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro competenza per offrire un servizio di prevenzione fondamentale, dimostrando che la salute è una priorità condivisa.”
Oltre al personale sanitario, un ringraziamento speciale va anche alle numerose associazioni di volontariato che hanno sostenuto l’evento. Tra queste spiccano AVIS, AVULSS, la Croce Rossa Italiana e i gruppi locali di volontariato, che hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita della manifestazione, offrendo supporto logistico e assistenza ai partecipanti.
Ma l’evento non si è limitato solo alla prevenzione sanitaria. Una nobile causa ha arricchito la giornata: tutte le donazioni raccolte saranno infatti destinate all’acquisto di un innovativo software di intelligenza artificiale per la diagnosi precoce dei tumori alla prostata, un progetto all’avanguardia che sottolinea il connubio tra tecnologia e salute pubblica.
La Giornata della Prevenzione Sanitaria a Castellamonte si conferma quindi un appuntamento di grande valore, non solo per l’accessibilità alle cure, ma anche per l’importante messaggio di solidarietà e innovazione che ha saputo trasmettere.
L’evento è stato un esempio concreto di come il territorio, attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, possa lavorare insieme per il benessere collettivo, promuovendo iniziative che mettono al centro la salute, la prevenzione e la cura delle persone.
SOMMARIO: I problemi dell’Università – La pensione di Barbero – Lettere



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Una rete per dare risposte alle Amministrazioni
Questa mattina a Pianezza, Mario Salvatore Castello del Patto Civico, Sergio Bartoli di Fare per il Territorio, Silvio Magliano dei Moderati, con l’introduzione di Antonio Castello, sindaco di Pianezza e guidati nel dibattito dall’on. Giacomo Portas, Presidente dei Moderati, hanno dibattuto sul ruolo e l’importanza delle liste civiche per il territorio, impegnandosi a essere un tramite tra la Regione e le Amministrazioni civiche e ad essere presenti nei comuni per sostenere gli enti locali, offrire loro soluzioni e raccogliere istanze. All’incontro hanno preso parte insieme a numerosi amministratori locali anche l’on. Daniela Ruffino ed Elana Rocchi, presidente eletta nella Provincia di Biella.
Al dibattito è intervenuto il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “La Regione vuole essere vicina alle proprie realtà territoriali e sono felice che insieme a noi per governare ci sia una lista di forze civiche che sono essenziali per battere l’astensionismo. Quello di oggi è un incontro importante: oggi siamo insieme in un’esperienza di governo, nella quale il contributo delle liste civiche si aggiunge alla coalizione dei partiti del centrodestra unito, e dobbiamo ora allargare ancora questa realtà: sono convinto che per l’impegno civico e per i moderati ci sia un grande spazio nel nostro Paese, uno spazio fatto di persone di buonsenso e che mettono sempre davanti il bene del proprio comune e dei propri cittadini, persone che sanno ascoltare e rispondere al telefono. Abbiamo tante cose da fare insieme nell’interesse del nostro Piemonte”.
“Le liste civiche possono dare qualcosa di diverso e in più dei partiti – ha detto il Sindaco Antonio Castello nella sua introduzione -. Il risultato della Lista Civica Cirio Presidente ce ne ha dato la conferma al punto che questa lista è risultata determinante ed è la terza forza politica in Piemonte. Questo è un valore che si deve considerare.
Non vogliamo sostituirci ai partiti ma essere di supporto per dare risposte ai cittadini che spesso si sentono limitati dalle ideologie”.
Per Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato Liberale in Consiglio Comunale, “le liste civiche rappresentano la possibilità per ognuno, e la storia di queste tre liste lo dimostra, di occuparsi della res publica. Il dato dell’astensionismo è un dato oggettivamente preoccupante, in provincia di Torino alle scorse elezioni l’affluenza è stata appena del 54%. Vuole dire che le persone non si aspettano più una risposta dalla politica. Ci sono due modalità per portare le persone al voto: con slogan che parlano alla pancia della gente, che però rappresentano risposte semplici a problemi complessi e quindi non sono attuabili facilmente, oppure stare vicino alle persone e occuparsi seriamente di loro. C’è ancora chi fa politica per passione e si prende gravi responsabilità: tanti amministratori locali che si mettono in gioco ogni giorno per le proprie comunità. Noi oggi parliamo a queste persone, dicendo loro che siamo aperti alle loro esigenze, alle loro difficoltà e che possiamo essere un luogo di confronto e discussione su temi e problematiche comuni”.
Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione e consigliere regionale della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato Liberale ha sottolineato che “questo Patto per il territorio nasce dalla volontà e dalla passione civica dei tre consiglieri della Lista Cirio: noi condividiamo pienamente l’impegno per le nostre comunità, a contatto con la gente, e viviamo questo mandato da sindaci in Regione. Affrontiamo i problemi dei cittadini come li affrontavamo da sindaci, in modo diverso da chi invece è abituato a gestire la politica. Circa un terzo dei comuni italiani sotto i 15mila abitanti è amministrato da liste civiche: questi comuni hanno bisogno di supporto in molti ambiti e devono sentire la Regione più vicina. Chiediamo alla Giunta di fornire un supporto concreto ai nostri sindaci, che spesso trovano difficoltà nell’iter delle pratiche e nelle lungaggini burocratiche. A volte non riescono a mettersi in contatto, e per questo c’è bisogno di essere civici per dare una possibilità a questi sindaci di trovare un interlocutore nelle istituzioni”.
Mario Salvatore Castello, Consigliere Segretario del Consiglio Regionale, ha delineato in breve le modalità operative della rete: “Ci saranno altri incontri in altri territori, gireremo ovunque ci sarà bisogno. Non solo avremo le porte aperte nel nostro ufficio, ma saremo presenti nei comuni e sul territorio. Un ringraziamento particolare va al presidente Cirio che ha saputo unire nella sua lista i migliori raggruppamenti civici del territorio.
L’obiettivo che ci poniamo, ora, proseguendo su questa strada è costruire una casa per l’impegno civico in provincia di Torino e in Piemonte”.
L’on. Giacomo Portas ha sottolineato, in chiusura, che “essere civici vuol dire guadagnarsi il consenso, perché la gente sceglie prima di tutto le persone. Quindi le persone elette nelle liste civiche sono persone che hanno il consenso, che si costruiscono un rapporto con i cittadini e lo mantengono giorno per giorno. La storia dei Moderati, nati venti anni fa, lo dimostra chiaramente. Questa mattina siamo qui per dire che le liste civiche hanno un grande valore, che vanno considerate e che vogliamo impegnarci per aumentarne la presenza”.
Sergio Bartoli
Mario Salvatore Castello
Silvio Magliano
Giulia Manfrini, surfista 36enne di origini torinesi e’ morta in Indonesia, dove si trovava per surfare nelle isole Mentawai nell’oceano Pacifico. Mentre stava surfando, un pesce spada è balzato fuori dall’acqua e l’ha trafitta al torace. Due amici della donna l’hanno riportata a riva ma a nulla sono valsi i soccorsi, data la gravità della ferita. (Foto Instagram)
Cercasi maschio Doc
L’avvento di internet ha portato ad un aumento degli annunci di incontri, un tempo presenti solo su carta, con uscita settimanale o mensile, ed ora aggiornati più volte al giorno, con un’offerta indescrivibile anche su tematiche particolari.
Ecco quindi che, in un attimo, siamo in grado di incontrare virtualmente migliaia di persone, selezionandole per genere, età, località ed anche gusti sessuali: qualcuno cerca una relazione seria, qualcuno un incontro mordi e fuggi, qualcuno cerca chi inserire nel proprio ménage e così via.
Al di là dell’aspetto morale, perché ciò che non è espressamente vietato è consentito, questa possibilità di incontrare (o, quantomeno, contattare) con estrema facilità dei perfetti sconosciuti nasconde alcuni pericoli anche seri.
Il primo è insito nell’anonimato di chi incontriamo: siamo sicuri che la foto rappresenti realmente le fattezze reali? Il nome, l’età e la professione sono reali? Se quando vado all’incontro mi trovo un gruppo di persone che vogliono rapinarmi o, peggio, violentarmi?
Non da meno è il rischio di incontrare realmente chi ci aspettiamo che offrendoci da bere in un locale o, se siamo così sprovveduti da andarci, a casa sua ci narcotizza con la “droga dello stupro” (benzodiazepine) per cui potrà approfittarsi di noi e, al risveglio, non ricorderemo nulla.
Ma un pericolo meno traumatico fisicamente ma che può avere ripercussioni fastidiose è il rischio che qualcuno usi il nostro contatto per commettere reati o illeciti.
Mi spiego meglio: alcuni annunci, come pure alcuni profili sui social, mostrano ragazze o donne mature in atteggiamento inequivocabile, sessualmente esplicito o che, comunque, promettono il paradiso in Terra. Cosa ci costa contattarle, chiederel’amicizia o inviare il primo messaggio? Probabilmente in risposta ci verrà inviato un link dove poter vedere le loro foto, o dove potremo vedere meglio qualcosa di loro e così via.
Ecco che cliccando su quel link abbiamo intrapreso la strada dell’inferno, non in senso morale perché ognuno è libero di gestire la propria vita secondo propri codici, ma in senso pratico, fatto di seccature, rogne, rischi.
Se il link sul quale clicchiamo contiene un trojan o un malware, avremo fornito a chi ci ha inviato il link un passaporto per entrare nel nostro PC (o nello smartphone) a curiosare sui nostri conti correnti, sulle nostre password o, non da meno, rubare la nostra identità.
A me è successo qualche settimana fa: qualcuno ha copiato il mio profilo su un social (senza però mettere la foto) chiedendo amicizia a chi era già mio amico; ovviamente i miei amici, sapendo di avere già amicizia con me, prima di accettare la richiesta mi hanno contatto perché pareva strano che io chiedessi nuovamente l’amicizia.
Peggio ancora se contattiamo una ragazza iscritta ad alcuni siti di incontri (il database che io e collaboratori usiamo contiene profili che cambiano nome e identità pur mantenendo la stessa immagine): perfette sconosciute che chiedono il contatto telegram o whatsapp per poi mandarci foto “particolari”. Peccato che spesso quelle foto contengano al loro interno file eseguibili (una specie di steganografia) o realizzati appositamente per spiare nel nostro PC.
Con questo non voglio dire che la tecnologia o la modernità siano totalmente pericolosi, da evitare; voglio solo mettere in guardia dai pericoli che, oggi più che un tempo, risiedono nei social, nei siti di incontri o negli annunci su siti per adulti.
Anni fa i rischi erano ridotti: al massimo, se ti appartavi con uno conosciuto al ballo in piazza, potevi rimediare una violenza ma decine se non centinaia di persone avevano il loro viso, la targa o altro stampati in mente; ora, specie se chi ha intenzione di delinquere è esperto, è possibile che abbia agito in modo da non lasciare tracce in rete o che, complice l’alta velocità, giunga da Milano a Torino pur avendo dichiarato di abitare in Val di Susa, rendendo molto più difficile l’identificazione e la cattura.
Cosa fare, dunque? Aprire gli occhi, consapevoli che se una donna ci contatta dichiarandosi innamorata di noi senza neppure aver visto la nostra foto vuol dire che c’è qualcosa di poco chiaro sotto; se ci arrivano mail di una tizia di nome XYZ che chiede come stiamo dopo anni che non ha nostre notizie, ma nonostante l’ottima memoria non riusciamo a ricordarla, è il caso di cancellare la mail senza indugio.
Allo stesso modo, se chiedono nostre foto al primo contatto, magari sostenendo di essere nostre concittadine e chiedendoci l’indirizzo saremmo davvero stolti a fornirglielo.
Insomma, essendo abbastanza cresciuti da non credere più nelle favole, cerchiamo di non farci più incantare dal canto delle sirene digitali; fanno leva sul nostro bisogno di affetto o di compagnia, sfruttando la nostra debolezza. Provate a dire loro che siete disoccupati e con molti debiti da ripianare: scommettiamo quanto durerà la vostra amicizia?
Sergio Motta