ilTorinese

Ravinale e Marro: “Proteggere l’agricoltura piemontese e i consumatori”

“No alla deregolamentazione UE sui nuovi OGM”

Le consigliere regionali di AVS Alice Ravinale e Giulia Marro intervengono nel dibattito, di livello europeo e i cui negoziati sono stati avviati il 6 maggio, sulla deregolamentazione delle nuove tecniche genetiche in agricoltura (NGT), presentando un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere alla giunta di tutelare gli interessi degli agricoltori e dei consumatori piemontesi, e non quello di poche multinazionali, rappresentando al Governo e alle istituzioni europee le loro preoccupazioni.

 Il Piemonte è direttamente coinvolto nella questione: proprio nella nostra regione – a Manta, in provincia di Cuneo, territorio di origine della consigliera Marro – è stato ipotizzato il primo campo sperimentale piemontese per i nuovi OGM/NGT, segnando un precedente preoccupante. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno accelerando maggiormente sullo sviluppo e la sperimentazione in pieno campo di queste tecnologie, spesso su iniziativa di enti legati all’agricoltura industriale e alle multinazionali agrochimiche e sementiere, i cui interessi difficilmente coincidono con quelli della sostenibilità ambientale e della sovranità alimentare.

Le consigliere si sono fatte portavoce delle associazioni, tra cui ASCE e Pro Natura,che si occupano di tematiche agricole, con l’obiettivo di stimolare un confronto serio e partecipato in ambito regionale.

Alice Ravinale, prima firmataria dell’ordine del giorno presentato, dichiara: “Facciamo nostre le posizioni espresse nella Dichiarazione congiunta sulla deregolamentazione dei Nuovi OGM organismi geneticamente modificati – “Proteggere le piccole e medie aziende sementiere, gli agricoltori e dei settori bio e OGM free nell’Unione Europea”, sottoscritta da oltre 200 agricoltori, piccoli e medi selezionatori (breeders) europei, ONG e organizzazioni internazionali attive in particolare nel settore delle politiche del cibo e della tutela dell’ambiente, tra cui anche Slow Food: la proposta di regolamento della Commissione Europea oggi in discussione sarebbe dannosa, posto che elimina tutte le valutazioni di rischio sui nuovi OGM e non ne prevede l’etichettatura e la tracciabilità. In un momento in cui agricoltori, consumatori e comunità locali chiedono maggiore trasparenza e controllo democratico sul cibo che producono e consumano, l’Europa sembra cedere il passo a logiche industriali e brevettuali che minano biodiversità e diritti di chi lavora la terra. Il Piemonte, coinvolto direttamente con i test a Manta, deve opporsi con forza, anche in difesa del comparto bio e delle tante filiere di qualità Doc/Dop e Igt. Difendere il nostro territorio significa difendere chi ogni giorno se ne prende cura con pratiche agricole sostenibili e libere da vincoli brevettuali.”

In linea con questa iniziativa istituzionale, Giulia Marro ha sostenuto la richiesta di audizione avanzata da numerose realtà del territorio – tra cui ARCI Cuneo Asti, Legambiente, Ecoresistenze, Ultima Generazione, Collettivo Terra, Collettivo Statale 590 e altre – affinché possano portare un contributo competente alla discussione in Commissione, che segue l’audizione dell’Associazione Rurale Italiana già svolta il 30 aprile.

Per approfondire il tema, il 25 maggio presso il salone municipale di Valgrana (Via Roma, 38) si terrà un incontro-dibattito dal titolo “Le nuove tecniche genetiche in agricoltura: cosa mettiamo nel campo e nel piatto”. Un incontro pubblico per informare i cittadini e accendere i riflettori su un tema che riguarda direttamente la qualità del cibo, la salute collettiva e il futuro dell’agricoltura. Con il cambiamento climatico che colpisce sempre più duramente l’agricoltura, è fondamentale che le persone partecipino attivamente al dibattito e si mobilitino per difendere un modello agricolo sostenibile, equo e libero da logiche brevettuali. Per questo è importante partecipare a questo incontro: solo con una cittadinanza informata e partecipe è possibile garantire il diritto al cibo e sostenere chi lavora la terra tutelando ambiente, territorio e biodiversità.

“Piano decoro” delle Poste a Ivrea

Al via da lunedì 19 maggio i lavori all’ufficio postale di Piazza Freguglia

 Prosegue a Ivrea, il “Piano Decoro” di Poste Italiane, un progetto in linea con la missione sociale dell’azienda che prevede interventi immobiliari al fine di migliorare l’accoglienza di clientela e personale.

Tra questi la manutenzione delle aree verdi e degli ambienti interni “front” e “back office”, di cortili e atri e la generale revisione degli intonaci con successiva ritinteggiatura degli spazi. Il piano prevede, inoltre, la manutenzione del percorso tattile a beneficio dei cittadini e una serie di ulteriori interventi per migliorare il decoro urbano delle sedi.

Con questa iniziativa vogliamo rispondere alle aspettative di ogni cittadino, rendendo le nostre sedi più accoglienti e funzionali. Crediamo che un ambiente curato e organizzato possa fare la differenza nell’ esperienza del servizio offerto e questo è il nostro obiettivo” – dichiara il responsabile Immobiliare Nord Ovest, Alberto Marra.

Da lunedì 19 a venerdì 23 maggio l’ufficio postale di Ivrea sarà oggetto dei lavori che doneranno nuova vita alla sede di Piazza Freguglia.

Durante il periodo di chiusura la clientela potrà rivolgersi all’ufficio postale limitrofo di Ivrea 2, in Via Dora Baltea 16/a, dove sarà possibile ritirare pacchi e corrispondenza inesitata in giacenza ed effettuare operazioni non eseguibili in circolarità, ovvero vincolate all’ufficio postale di radicamento del rapporto (conto, libretto,…)

L’ufficio postale di Via Dora Baltea 16/a è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 08:20 alle ore 19:05 ed il sabato dalle 08:20 alle 12:45

Piano Decoro” insieme al progetto Polis sviluppato in circa 7mila uffici postali dei comuni con meno di 15mila abitanti, conferma ancora una volta l’attenzione di Poste Italiane al territorio e alle comunità. Gli investimenti sulla rete fisica più capillare d’Italia finalizzati al miglioramento dei servizi, sia nei piccoli sia nei grandi centri, continuano a essere strategici in tutto il territorio nazionale.

Crescono i reati contro le imprese: Piemonte sotto attacco tra cybercrime e contraffazione

Nel 2023 i reati che colpiscono l’attività d’impresa hanno registrato un incremento del 5,6% su scala nazionale, con una crescita ancora più marcata in Piemonte, dove l’aumento ha toccato l’11,8%. A evidenziarlo è un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, secondo cui nel corso dell’anno si sono registrati 24 delitti ogni 100 imprese.

In particolare, il Piemonte risulta sempre più esposto ai crimini informatici. I reati di natura digitale, infatti, sono cresciuti nella regione del 10,8% nell’ultimo anno, superando la media nazionale del 7,8%. Un trend preoccupante che emerge anche guardando agli ultimi cinque anni: tra il 2019 e il 2023, la crescita dei crimini informatici in Piemonte ha toccato il +47%, contro il +45,5% della media italiana.

Un altro fronte critico è quello della contraffazione, che colpisce duramente il comparto del Made in Italy. Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, almeno un’attività su quattro è esposta a questo fenomeno. In Piemonte si contano 7.219 imprese potenzialmente colpite, di cui il 70,1% è costituito da realtà artigiane. I settori maggiormente coinvolti sono tessile, abbigliamento e pelletteria, ma anche cosmetici, elettronica, ottica, giocattoli e gioielleria.

I dati provengono dal report “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. Il documento include una vasta gamma di reati legati all’attività economica, come furti, estorsioni, truffe, frodi informatiche, contraffazione di marchi e prodotti industriali, violazioni della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti e contrabbando.

Secondo l’indagine, il 91% dei reati contro le imprese è rappresentato da truffe e frodi informatiche – come il phishing o la manipolazione dei sistemi informatici – mentre il restante 9% riguarda delitti informatici più specifici, come accessi abusivi, danneggiamenti tramite software o hardware e diffusione illecita di codici di accesso.

Le minacce digitali non risparmiano nessuno: anche le piccole realtà artigiane, comprese botteghe, officine e laboratori digitalizzati del Piemonte e in particolare del Torinese, sono sempre più spesso bersagliate. Il cybercrime agisce senza distinzione di dimensioni, colpendo anche le imprese più piccole attraverso phishing, truffe via PEC, ransomware e furti di dati.

Secondo i dati Istat, nel 2023 le forze di polizia hanno denunciato in Piemonte 89.414 reati alle autorità giudiziarie. Si tratta di crimini che comprendono una vasta gamma di illeciti, tra cui furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando e reati informatici.

“Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico il danno è doppio – chiarisce Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – per noi che siamo costretti a fermarci ma anche per le grandi aziende per le quali lavoriamo come terzisti, con il rischio di perdere definitivamente il cliente. Purtroppo, i crimini informatici stanno diventando il nuovo business, un mercato destinato, purtroppo, a crescere. Serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate e accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane”.

“La contraffazione è un furto di reputazione che colpisce soprattutto le piccole imprese, quelle che con fatica e dedizione costruiscono ogni giorno valore autentico – conclude De Santis – servono controlli più efficaci, ma anche una cultura diffusa della legalità e del consumo consapevole. Difendere l’artigianato del nostro territorio significa proteggere il cuore del nostro sistema produttivo e il futuro di migliaia di imprese oneste.”

Agroenergie, interviene Cia Piemonte

«Dopo la stagione delle vacche grasse, “gonfiate” dai contributi dei primi conti energia, è arrivata quella delle vacche magre, quando si è scoperto che mantenere i grandi impianti, in assenza di aiuti pubblici adeguati, non era più conveniente. Adesso, le aziende zootecniche tornano a guardare con molto interesse al comparto del biogas. Non più impianti faraonici, il più delle volte realizzati da soggetti terzi solo a fini speculativi, ma strutture dimensionate a misura di allevamento, puntando alla sostenibilità economica e ambientale dell’azienda. Oggi, chi è in grado di autoalimentare un impianto di biogas, magari compensandolo con un sistema fotovoltaico, gode di un vantaggio enorme, sia economico, sia sul piano dell’ottimizzazione generale della gestione dell’azienda agricola, grazie anche alla produzione di digestato, che contribuisce a migliorare la fertilità del suolo e alla riduzione o eliminazione degli asservimenti legati ai terreni per gli spandimenti».

Cosi Corrado Bertello, responsabile zonale della sede Cia Agricoltori italiani di Fossano e referente provinciale di Cia Cuneo per la zootecnia, che oggi partecipa al convegno Agribiogas del Consorzio Monviso Agroenergia a Caramagna Piemonte, insieme al presidente regionale di Cia Piemonte Gabriele Carenini, al direttore provinciale di Cia Cuneo Igor Varrone e al responsabile del Settore tecnico di Cia Cuneo, Maurizio Ribotta.

«L’investimento nel settore del biogas – continua Bertello -, è tornato ad essere conveniente, grazie alle opportunità offerte dalle comunità energetiche, alle tecniche evolute di conduzione degli impianti, come la digestione anaerobica a secco, che ne migliorano di molto la resa. Si produce digestato, ma anche biometano, che può essere immesso nella rete del consumo massivo, oppure utilizzato per la produzione di energia elettrica. E’ un esempio virtuoso di economia circolare, che trasforma i rifiuti, nel caso specifico i liquami della stalla, e i sottoprodotti agricoli, in energia pulita».

Non ultimi, giocano un ruolo non secondario i bandi per i nuovi impianti di biometano e la riconversione degli impianti esistenti, così come i bandi per l’efficientamento degli impianti e i trattori a metano, oppure per la realizzazione di nuovi impianti di biogas elettrico di scala aziendale, oltre all’avvio dell’applicazione del sistema dei prezzi minimi garantiti sul biogas elettrico.

«Siamo fiduciosi nello sviluppo del settore agroenergetico – sostiene Bertello -, l’agricoltura su questo fronte dimostra di avere straordinarie potenzialità».

cs

Atomi e rock

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CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

In questo lungo viaggio tra le etichette discografiche rock degli anni ‘60 ci imbattiamo (e ci imbatteremo) regolarmente in “labels” eterogenei che coprivano tranquillamente i più diversi generi e stili, secondo una precisa volontà di rendersi operative quasi a 360 gradi nel mercato dei potenziali fruitori; facile comprendere come il garage rock fosse (e restasse) un prodotto relativamente di nicchia e come tale rivestisse un ruolo minoritario (se non talvolta laterale) nel quadro della produzione variegata di una singola casa discografica. E’ qui il caso di trattare l’etichetta “Era Records” (nota anche come “Era” o “Era Records, Inc.”), fondata a Los Angeles [Hollywood] nel marzo 1955 da Herbert (Herb) Newman e Lew (Lou) Bedell [Lewis Joseph Bedinsky]; da notare che nel 1958 sorgerà anche l’etichetta sorella “Doré Records”, che dal 1959 verrà gestita personalmente proprio da Bedell. Il gruppo “Era” operava anche come distributore di Monogram, Eden e Gregmark e tra 1969 e 1971 fu associato a Happy Tiger. A metà anni Settanta l’etichetta, il catalogo ed il logo [l’originario simbolo atomico] “Era” furono ceduti in blocco alla compagnia canadese K-tel.

Interessante rilevare che i generi predominanti nella discografia di “Era Records” furono alle origini rhythm and blues, dopo il 1959 jazz e country, ma qui senz’altro selezioniamo ed elenchiamo le sole incisioni di rock strumentale, surf, garage e psychedelic rock legate al tema centrale della nostra rubrica:

– THE SENTINALS “Latin’ia (Lateenya) / Tor-Chula” (3082) [1962];

– THE ARPEGGIOS “The Hot Canary / Like Old Times” (3085) [1962];

– THE SENTINALS “Christmas Eve / Latin Soul” (3097) [1962];

– THE SOUND OFFS “The Angry Desert / Working Up A Steam” (3100) [1963];

– THE VINE STREET BOYS “Come On Over / That Certain Someone” (3105) [1963];

– THE TOWERS “Alone In A Big Town / Friday Night Date” (3106) [1963];

– SANDY AND THE SANDSTORMS “Sandstorm / Flutterbug” (3112) [1963];

– THE MOMENTS “Surfin Train / Mamu Zey” (3114) [1963];

– THE CRESCENTS “Pink Dominos / Breakout” (3116) [1963];

– THE SENTINALS SIX “Infinity / Encinada” (3117) [1963];

– THE PAGENTS “Enchanted / Big Daddy” (3119) [1963];

– CONRAD AND THE HURRICANES “Hurricane / Sweet Love” (3130) [1964];

– THE PAGENTS “Sad And Lonely / Pa-Cha” (3134) [1964];

– THE FABULOUS DESIRES “Dance With Me / Ouch” (3138) [1964];

– THE HUNTERS “Tiger Shake / The Angry Desert” (3140) [1964];

– THE HUNGRY IV “The Hustler / Young Girl” (3152) [1965];

– THE LYRICS “So What!! / The Can’t Hurt Me” (3153) [1965];

– THE AMBERTONES “Clap Your Hands / Cruise” (5027) [1965];

– MARTY AND THE MONKS “Mrs. Schwartz, You’ve Got An Ugly Daughter / Psychedelic City” (5037) [1965];

– THE WIZARD’S “I’m A Blind / I Want To Live” (3161) [1966];

– THE NO-NA-MEE’S “Gotta Hold On / Just Wanna Be Myself” (3165) [1966];

– TY WAGNER “Slander / I Think I Found Love” (3168) [1966];

– THE OUTLAW BLUES “Mustafa / Non-Stop Blues” (3171) [1967];

– HARLAN MICHAEL “Day Sleeper / Tell Me” (3173) [1967];

– THE DECADES “I’m Gonna Dance / On Sunset” (3174) [1967];

– THE SEARCH “Everybody’s Searchin’ / Too Young” (3181) [1967];

– THE CHOCOLATE TUNNEL “Ostrich People / The Highly Successful Young Rupert White” (3185) [1967];

– TOMORROW’S WORLD “Tinkling Glasses / When It’s All Over” (3188) [1967];

– THE LOLLIPOP FANTASY “It’s A Groovy World / Waiting For A Dream” (3193) [1967];

– US “Delicious / Love Is Not As Grand” (3201) [1968].

Gian Marchisio

 

 

Torino Graphic Days compie dieci anni

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Numerosi gli eventi in programma fino al 18 maggio

 

E’ in corso di svolgimento a Torino il Graphic Days®, il primo festival dedicato al visual e al social design italiano e internazionale che quest’anno festeggia i suoi dieci anni.

Aperto fino al 18 maggio, il festival è articolato attraverso un percorso espositivo e un fitto calendario di eventi, talk, workshop, progetti partecipati e performance, dj set, attività per le scuole e le famiglie, mostra mercato dedicati al tema “Love, Now!”, che vuole trasmettere un messaggio di apertura, accoglienza e positività, affrontando il tema delle diverse forme di violenza e dell’esclusione della diversità.

Nuova la location per l’edizione 2025 di Graphic Days®, che viene ospitato negli spazi comunali del Vitali Park in via Orvieto 19, nel cuore della Spina 3, che la prima volta sono stati assegnati a un uso temporaneo all’associazione Print Club Torino e al Festival dedicato alla promozione del valore culturale della comunicazione visiva.

All’interno del Vitali Park ci sono soprattutto le mostre, suddivise in 14 nuclei espositivi. Le attività del festival si estendono anche in città in oltre 30 diverse sedi, con un ricco calendario diffuso di eventi, realizzato con il coinvolgimento delle agenzie di comunicazione, degli studi di design e di diverse realtà operanti nell’ambito del visual e social design nel territorio.

Graphic Days è promosso dal 2016 dall’associazione Print Club Torino, dall’associazione plug e dall’agenzia quattrolinee.

Il programma completo è disponibile su www.graphicdays.it/2025/

TORINO CLICK

Politici alla ricerca di sè stessi

Così abbiamo scoperto che il sottosegretario Del Mastro avrebbe mentito.  Non lo diciamo noi bensì il suo ex sodale ed ex compagno di partito onorevole Pozzolo. Vero? Se fosse vero è imbarazzante per un sottosegretario alla giustizia avere mentito al magistrato. Se poi venisse fuori la verità: non  vale ed il magistrato diventerebbe immediatamente una toga rossa. Proprio così: impossibile dire a quelli di Fratelli d Italia che sbagliano. Si diventa immediatamente loro nemici. E del resto, sempre Del Mastro non ha detto assolutamente nulla di quel fastidioso canto di nostalgici. Forse anche Del Mastro è nostalgico? Va beh, basta che il tutto non diventi tragedia. Ma non è  il solo decisamente annaspante. Anche il Ministro Giuli, Ministro della Cultura  in piena polemica con il mondo del cinema. Non è la prima volta, infatti tutto ciò che “puzza ” di sinistra non piace ai nostri governanti. Vorrebbero che tutti governassero come fa Trump ed i suoi adepti.
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Trump  mastica amaro: hanno fatto un Papa non di suo gradimento. Capita, in fondo sono piccoli incidenti di percorso e poi che sarà mai, nei primi 100 giorni non ha portato a casa nulla. Tra un po’ il popolo statunitense dimenticherà ed il gioco sarà fatto. E non tutto è andato perduto.  Ora Trump e più ricco di prima.  Mica sono noccioline.
Ma ci sono ancora delle ideologie?  Ma ….. non so… forse anche sulle vecchie ideologie tutto è dimenticato in una sorte di oblio.  E sempre Trump, giusto per non sbagliarsi si porta avanti. Sta girando il medio oriente per affari. Affari non per gli States, affari per sé stesso giusto per alcuni suoi accoliti. Poveri i poveracci che lo hanno votato perché  volevano diventare anche loro benestanti. Poveracci due volte. Si sono illusi ed appunto perché sono poveri.
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Tajani cerca con il lanternino quel po’ di liberale che è rimasto nel nostro Paese. Per Salvini non è un problema: tutto ed il contrario di tutto pur di ottenere il 10 % dei voti. E  la Meloni ha sostituito la parola Anti-anti fascismo con la parola conservatrice. Si cambia e si matura e la nostra Giorgia non è più la coatta di Garbatella. Ma anche a sinistra la ricerca è spasmodica. La Schlein tra stile  libertario e  vecchi comunisti che le dicono: come era bello il nostro Pci.  Giuseppe Conte alla fine poco importa. 1000 no sono già un  programma. Fratoianni e Landini fanno coppia fissa ma la rivolta sociale, almeno per ora non è arrivata. Magari chi la dura la vince, anche se, almeno per ora aumenta solo povertà e lavoro povero. Già, siamo proprio messi male. E Bibì e Bibò? Alias Calenda e Renzi. Anche a loro le ideologie non sono mai interessate.  Altro che cambiamento: si facciano le cose. Il resto verrà dopo. Dunque? Basta non fare e nulla cambia. Insomma sono tutti in cerca di se stessi.
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Sul referendum una sola considerazione Indubbiamente se i referendum non passeranno sarà una ennesima sconfitta della sinistra. Nel mentre in Barriera di Milano tra morti ammazzati e feriti lo spaccio di droghe continua. Con le solite e stoppose polemiche tra destra e sinistra. Una porzione di città sta morendo e nulla cambia in Barriera e dunque tutto peggiora. Leone XIV  offre il Vaticano come terreno neutro per fare pace tra i vari contendenti nelle guerre in questo mondo. Bene, anche se continuiamo ad essere scettici. Non è che in Turchia tra Ucraini e Russi sia andata bene. La Siria diventa un partner economico di Trump e Netanyhau intensifica la guerra a Gaza. Afgani ed Indiani si scannano e chi più ne ha più ne metta.
Guerre diffuse incontrollate e incontrollabili. Perché?  Magari si è perso il perché è il percome. Appunto da Barriera di Milano al mondo si è oramai perso il senso della realtà. Chiudo, però, con una nota decisamente positiva.  Il Salone del libroè appena cominciato ed è già un successo. Magari la cultura ci salverà. La speranza è l’ultima a morire.
PATRIZIO TOSETTO

A Savigliano è “QuintEssenza”… di profumi, sapori e antichi saperi

Dalle ricette storiche di Santarosa all’uso delle erbe nei cocktails, si festeggia la 36^ edizione dell’evento organizzato dalla “Fondazione Ente Manifestazioni”

Domenica 18 maggio

Savigliano (Cuneo)

Nell’antica “Villa Saviliani” (come troviamo citata la cuneese Savigliano addirittura in un “placet” imperiale del 981) ritornano, spaziando dal centro storico a tutta la città, gli intensi profumi e i colori di erbe, spezie e fiori, all’insegna di un ampio percorso mercatale e di innumerevoli iniziative, talk e visite guidate, proposte dalla “Fondazione Ente Manifestazioni” in occasione, domenica 18 maggio, della 36^ edizione della Fiera “QuintEssenza”.

In piazza Santarosa, cuore antico della città – dedicato all’eroe locale Santorre Annibale Filippo Derossi, noto come Santorre di Santarosa (Savigliano, 1783 – Sfacteria, 1825) – l’apprezzatissima “area talk” si ripresenta con un ricco programma di ospiti che indagheranno con il pubblico l’uso di erbe e spezie sotto variegati punti di vista: partendo dalle proposte culinarie della tradizione, passando per profonde riflessioni personali, fino a giungere alla presentazione di libri.

Tante anche le “visite guidate” in programma: gli studenti dell’“IIS Cravetta” inviteranno i visitatori ad “Andar per giardini” (da “Palazzo Cravetta” ai Chiostri di “San Pietro”, di “Santa Monica” e “San Francesco”, fino al “Giardino dei Sensi” di “Palazzo Toffini”), mentre i volontari di “ALTEA” li accompagneranno all’“Orto Botanico” di piazza Turletti e al Chiostro di “San Pietro”. Per l’occasione anche il “Muses – Accademia Europea delle Essenze” proporrà dei tour all’interno del “Museo” con orari di partenza alle 11,30, 14,30, 15,30 e 17, al costo di 12 euro per il biglietto intero e di 8 per il ridotto. Tra le novità da non perdere, l’esposizione di illustrazioni a tema “QuintEssenza” a cura della pittrice botanica Giulia Otta, nel “Chiostro di San Pietro” in piazza Molineri, dove sarà anche possibile assistere “de visu” a prove di pittura all’acquerello.

Il primo appuntamento, in piazza Santarosa, è per domenica alle 10, con l’architetta Nadia Lovera che porterà i partecipanti alla scoperta di antichi “sapori culinari” con “La cucina di Casa Santa Rosa” e, a seguire, il momento della premiazione del Concorso “Salsa verde Santa Rosa”, dedicato alla storica variante saviglianese della ricetta del “bagnetto verde”. Dalle 11,30 alle 12,30, l’incontro con il vincitore del “Campionato Mondiale di Pesto Genovese” (tenutosi il 23 marzo del 2024, al “Palazzo Ducale” di Genova) Mattia Bassi, ingegnere di Genova, che svelerà tutti i preziosi segreti per realizzare, all’onor del mondo, il più famoso condimento ligure con tanto di “mortaio” e “pestello”, come da tradizione. Nel primo pomeriggio, dalle 14,30 alle 15,30Massimo Salvagno di “APS FiorInMissione” proporrà invece “Nella tua venuta al mondo trovi la soluzione”, invitando il pubblico a riflettere “su come diverse problematiche possano essere dovute alla dinamica del parto”. A seguire, spazio alla lettura. Dalle 16 alle 17, il Centro Diurno “Eta Beta” di Savigliano presenterà il libro “Racconti al centro”, frutto di due anni di lavoro nell’ambito del Progetto “Amici miei”. Infine, dalle 17,30 alle 18,30, presentazione del libro “Aromatiche da … Bere”, in cui l’autrice Ottavia Castellaro riscopre e reinterpreta in chiave moderna l’uso delle erbe nella confezione di gustosi e rigeneranti cocktail.

Per info: “Fondazione Ente Manifestazioni”, piazza del Popolo 29/C, Savigliano (Cn); tel. 0172/712536 o www.entemanifestazioni.com

g.m.

Nelle foto: immagini repertorio “Area Talk” e “Colori delle Spezie”

GPADEL Play Green per il riciclo delle palline esauste

GPADEL, il primo gruppo italiano interamente dedicato al padel, con 10 centri sul territorio piemontese, ha presentato venerdì 16 maggio, presso la sua sede torinese di via Cenisia 7, il lancio ufficiale di “GPADEL Play Green”, un progetto concreto e innovativo per ridurre l’impatto ambientale di questo sport, che sta acquisendo sempre maggiori consensi attraverso il riciclo delle palline esauste.

Erano presenti Armando Calvetti, fondatore di GPADEL, l’assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino Chiara Foglietta, il consigliere regionale Daniele Valle, Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3 di Torino, Manuela Savini, Marco Luino e Elisa Vercelli in qualità di amministratori di Reballtex S.r.l. e Paola e Riccardo Vetere in rappresentanza di Turin CartCircoscrizle aziende che collaborano con GPADEL al progetto di riciclo.

In Italia, ogni anno, si gettano oltre 10 milioni di palline da tennis e padel, con un impatto ambientale significativo. Circa 10 tonnellate di feltro, gomma e plastica finiscono in discarica. Con “GPADEL Play Green” è nata una filiera sostenibile che consente di recuperare queste palline, trasformandole in materiali utili in altri settori, quali pavimentazioni sportive, superfici antiurto e isolanti acustici. Il progetto è realizzato in collaborazione Reballtex (reballtex.it) e Turin Carta (turincarta.com) e grazie al contributo e sostegno della Compagnia di San Paolo attarverso il bando Re:Azioni.

“Crediamo fortemente che lo sport debba essere promotore di valori positivi – dichiara il fondatore di GPADEL Armando Calvetti – con ‘GPADEL Play Green’ vogliamo dimostrare che anche un piccolo gesto come il riciclo di una pallina può fare una grande differenza. Come fondatore di GPADEL penso sia molto importante che un’attività, nel mondo di oggi, volga sempre uno sguardo verso il sociale e verso il territorio in cui opera”.

“Salutiamo positivamente questa iniziativa che facilità l’adozione di comportamenti responsabili da parte dei singoli e, allo stesso tempo, produce valore – commenta l’assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino Chiara Foglietta – Una raccolta di rifiuti responsabile ed efficiente è imprescindibile per l’adozione di pratiche circolari che consentano di mitigare l’impatto ambientale; ma per il successo di queste politiche è sempre necessario il coinvolgimento dei cittadini. Sono numerosi i progetti che la Città di Torino sta portando avanti con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti sul territorio comunale, iniziative mirate che, come questa della raccolta della palline da tennis e padel usurate, hanno l’obiettivo di favorire quei piccoli comportamenti sostenibili, armonici e coerenti che rappresentano un tassello importante nel chiudere il cerchio dell’economia circolare”.

“L’Italia, nell’ambito del riciclo, è da considerare un’eccellenza – ha sottolineato il consigliere della Regione Piemonte Daniele Valle – in quanto i risultati la attestano al di sopra della media europea. Questi dati positivi rappresentano un ulteriore invito a migliorare, e per questo la Regione Piemonte ha in cantiere progetti ambiziosi da sviluppare in tempistiche già definite, dai numeri molto importanti, come ad esempio l’82% del riciclo urbano entro il 2035. I cestini, in cui depositare le palline usurate, rappresentano anche un bel simbolo per ricordare quanto sia importante contribuire al riciclo, anche privatamente”.

È stata inoltre promossa l’iniziativa di donare, da parte di GPADEL, parte delle palline esauste all’Istituto dei Sordi di Torino Fondazione Onlus, sito a Pianezza, per ridurre il rumore derivato dallo spostamento di banchi e cattedre, che causano il malfunzionamento degli apparecchi acustici utilizzati dai giovani audiolesi.

L’iniziativa di “GPADEL Play Green” è attiva dal maggio 2025 in tutti i centri GPADEL, locati a Borgaro, Leinì, Torino (via Cesana e corso Moncalieri), Bruino, Rivalta, Sestriere, Torrazza Piemonte, Fossano e Vinovo, e sarà progressivamente estesa anche ai circoli di tennis e padel esterni che vorranno aderire a questa rete di economia circolare.

I soli centri GPADEL contribuiscono generando circa 2,8 tonnellate di rifiuti di palline. “GPADEL Play Green” prevede quindi la raccolta delle palline  tramite contenitori Play Green installati nei centri; il trasporto in impianti specializzati; il riciclo e la trasformazione dei materiali come gomma e feltro in nuovi prodotti, tra cui l’innovativo PA.RI.EK, il pavimento creato dalla lavorazione di materiale plastico interamente riciclato ed ecologico al 100%. Le palline da tennis e padel triturate negli appositi stabilimenti contribuiscono alla creazione di questi pavimenti, riducendo così l’impatto ambientale. Il pavimento PA.RI.EK., nato come superficie industriale, ha trovato i suoi svariati impieghi grazie alla sua estrema versatilità anche nel campo dell’arredo urbano e civile.

“Con GPADEL Play Green otteniamo un altro importante obiettivo – dichiara Armando Calvetti – Riparare ciò che è rotto è molto più rivoluzionario che buttare via”.

Mara Martellotta

 Ugo Carabelli, l’argentino che tifa… Toro

L’argentino Camilo Ugo Carabelli: ha raggiunto la semifinale del Piemonte Open Intesa Sanpaolo (foto FITP)

Torino – Nella giornata che al Piemonte Open Intesa Sanpaolo ha segnato l’uscita di scena dal tabellone di singolare degli ultimi due azzurri, ecco la curiosità che non ti aspetti. Protagonista Camilo Ugo Carabelli, l’argentino numero 60 della classifica Atp che nel primo pomeriggio si è preso un posto in semifinale – battendo per 1-6 7-6 6-1 sul Campo Stadio il taiwanese Chun-Hsin Tseng – e per festeggiare si è concesso una breve passeggiata fino al Torino Store di Corso Giovanni Agnelli, a poche decine di metri dall’ingresso del Circolo della Stampa Sporting. Motivo? Semplice: acquistare una maglia della società granata, immediatamente sfoggiata al suo ritorno al tennis club. In realtà, il 25enne di Buenos Aires tifa per l’Atlético San Lorenzo de Almagro, squadra del cuore anche dall’ex pontefice Papa Francesco, ma è simpatizzante del Toro e così ha voluto celebrare la buona settimana in città con un particolare souvenir. Non si può dire che non se lo sia meritato, per la semifinale e per come l’ha raggiunta, vincendo contro Tseng una battaglia di tre ore che l’ha visto a un passo dal baratro quando ha concesso una palla-break sul 5-5 del secondo set. Ma l’ha cancellata con un pizzico di fortuna e lì la partita ha cambiato volto, prima di una parte finale dominata dal sudamericano. Sabato, per lui ci sarà il 23enne cinese Yunchaokete Bu, che ha approfittato del ritiro di Francesco Passaro. Solo la sfortuna poteva fermare il campione in carica, costretto a gettare la spugna sul 5-5 del primo set. A sorpresa, perché era perfettamente in partita e non aveva dato alcun segnale di difficoltà. A tradirlo un fastidio muscolare al gluteo della gamba destra, zona che gli ha già creato problemi nei mesi scorsi. Memore del passato, ha preferito fermarsi per non rischiare di aggravare la situazione.

Dopo Passaro, il Challenger 175 di Torino ha smarrito anche il suo favorito numero uno Flavio Cobolli, incappato in una prestazione opaca e battuto dal tedesco Daniel Altmaier, numero 6 del seeding. È finita 6-3 7-5 e l’azzurro non ha troppo da recriminare, se non per le difficoltà a esprimersi. Fin dall’inizio non è parso al meglio e un giocatore esperto come il rivale è stato bravo ad approfittarne, in un duello che poteva anche terminare più rapidamente. Perché il 26enne di Kempen è arrivato a condurre per 4-1 e servizio nel secondo set, prima della reazione di Cobolli capace di riaprire il parziale e ridare fiducia al pubblico con un filotto di quattro game consecutivi. Ma è stata un’illusione, perché sul 5-5 il romano ha ceduto di nuovo la battuta e salutato il torneo di lì a poco. In assenza di italiani nelle semifinali del singolare, al Piemonte Open Intesa Sanpaolo ce ne sarà uno nel doppio ed è un nome di lusso, quello del torinese Andrea Vavassori, top-10 nella specialità per l’occasione in gara con l’argentino Andres Molteni. Ai quarti i due si sono fatti bastare 62 minuti per battere i sudamericani Barrientos/Hidalgo (6-3 6-1 il punteggio) e sabato se la vedranno con l’uruguaiano Ariel Behar e il belga Joran Vliegen, passati per 6-2 6-7 10/8 contro Fognini/Pellegrino. La loro sfida aprirà il programma sul Campo Stadio, alle 11, in contemporanea con l’altra semifinale di doppio (sul Campo 4) fra Kirkov/Stevens e Haase/Jebens. Dalle 13 le semifinali del singolare: prima Ugo Carabelli-Bu, a seguire l’impegno di Atlmaier contro il vincitore dell’ultimo quarto di finale, fra Tomas Martin Etcheverry e Alexander Bublik. Ulteriori informazioni sul sito www.piemonteopen.com e sulla pagina Instagram @piemonteopen.

RISULTATI
Singolare. Quarti di finale: Camilo Ugo Carabelli (Arg) b. Chun-Hsin Tseng (Tpe) 1-6 7-6 6-1, Yunchaokete Bu (Chn) b. Francesco Passaro (Ita) 5-5 ritiro, Daniel Altmaier (Ger) b. Flavio Cobolli (Ita) 6-3 7-5.
Da completare: Tomas Martin Etcheverry (Arg) vs Alexander Bublik (Kaz).

Doppio. Quarti di finale: Molteni/Vavassori (Arg/Ita) b. Barrientos/Hidalgo (Col/Ecu) 6-3 6-1, Behar/Vliegen (Uru/Bel) b. Fognini/Pellegrino (Ita/Ita) 6-2 6-7 10/8, Kirkov/Stevens (Usa/Ned) b. Schnaitter/Wallner (Ger/Ger) 6-4 2-6 12/10, Haase/Jebens (Ned/Ger) b. Romboli/Smith (Bra/Aus) 6-4 7-6.

IL PIEMONTE OPEN INTESA SANPAOLO DAL VIVO – È ancora possibile acquistare i biglietti per il Piemonte Open Intesa Sanpaolo sulla piattaforma TicketOne (https://www.ticketone.it/artist/piemonte-open-intesa-sanpaolo), con uno sconto sia sull’acquisto dei singoli tagliandi (20% tesserati atleta, 10% tesserati socio) sia sull’acquisto dell’abbonamento per la settimana (10% tesserati atleta, 5% tesserati socio). I biglietti sono disponibili anche al Circolo della Stampa Sporting, presso la biglietteria all’ingresso di corso Agnelli 67/a.

IL PIEMONTE OPEN INTESA SANPAOLO IN TV – Gli incontri del Piemonte Open Intesa Sanpaolo saranno trasmessi in diretta e in esclusiva sul canale della FITP, SuperTennis Tv, su SuperTennis Plus (multichannel disponibile su digitale terrestre per i possessori di smart tv attraverso la tecnologia HbbTV) e sulla piattaforma digitale SuperTenniX.