ilTorinese

Expo 1911, sette milioni di visitatori a Torino

Fu il Falstaff di Verdi ad inaugurare a Torino, la sera del 29 aprile, l’Esposizione Internazionale dell’industria e del lavoro alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Una serata trionfale per festeggiare il cinquantenario dell’Unità d’Italia e dare il via all’Expo voluto per esaltare il percorso economico e sociale compiuto dal Regno dal 1861 in avanti. Un “Ponte monumentale” che dal Borgo medioevale univa le due sponde del Po accolse quel giorno il Re d’Italia. Era il 29 aprile 1911, Vittorio Emanuele III venne a Torino per aprire solennemente la grande Kermesse. Un giorno speciale per l’ex capitale d’Italia, da protagonista nel mondo, e per il Regno, seppure in un contesto di importanti e preoccupanti eventi come la guerra coloniale italo-turca avviata da Giolitti nel settembre di quell’anno. Torino si vestì a festa mentre dal Teatro Regio le potenti note di Arturo Toscanini risuonavano in tutta la città evocando immagini di grandezza. Torino mostrò che era pronta per diventare la capitale dell’industria e del lavoro. Fu creato un immenso spazio espositivo che si allargava dal Parco del Valentino alla zona del Pilonetto, lungo il fiume, dove era disponibile per i visitatori un servizio di battelli. Qui fu allestito il famoso Expo 1911 organizzato per celebrare il progresso raggiunto nella tecnica, nella tecnologia e nel settore manifatturiero.
Il cuore di Torino si trasformò in un enorme cantiere di edifici costruiti in legno e gesso, da conservare soltanto per la durata della manifestazione. Solo il Palazzo dei Giornali fu eretto in cemento e muratura. Sui ponteggi, per la realizzazione delle strutture, furono impiegati oltre 3500 operai. Enormi padiglioni occuparono una superficie di circa 350.000 metri quadrati. Si susseguirono cerimonie imponenti alla presenza di centinaia di rappresentanti degli Stati ospiti che sarebbe troppo lungo ricordare, provenienti da tutto il mondo, dall’Europa all’America Latina, dalla Turchia al Marocco, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Persia alla Cina, alcuni dei quali presentavano al pubblico un proprio padiglione mentre altri inviavano i loro prodotti esposti in appositi stand. Alla fine della manifestazione, il 19 novembre, si contarono più di 7 milioni di visitatori in una città che nel 1911 aveva 415.000 abitanti. L’attrazione maggiore, il pezzo forte dell’Expo, fu sicuramente il Ponte monumentale sul fiume, realizzato all’altezza di via Valperga Caluso con 5 arcate e una serie di statue decorative sui colonnati. Eretto in legno e stucco, era lungo 106 metri e largo 25 e furono tre gli architetti che lo progettarono, il torinese Pietro Fenoglio, Stefano Molli di Borgomanero e Giacomo Salvadori di Wiesenhoff.
L’esposizione era vastissima: presso il ponte Umberto I si trovavano, solo per citare alcuni edifici, il palazzo della moda, i padiglioni dell’arte, della città di Parigi, della regia marina, delle poste, degli strumenti musicali, l’acquario, il palazzo delle feste, ristoranti internazionali, l’agricoltura francese. Attraversando il Po, su ponti provvisori, si incontravano, sull’altra sponda, tanti altri padiglioni, tra i quali l’aeronautica, le industrie estrattive, chimiche e manifatturiere, l’industria della seta, gli italiani all’estero e decine di stand, settori e reparti allestiti dai Paesi stranieri. Non mancavano edicole e chioschi che caldeggiavano case produttrici come la Fiat, Liebig, Cinzano, Martini e Rossi, Evian e l’Istituto geografico De Agostini. Mostre, concorsi, feste, balli, congressi, gare sportive e i concerti dell’orchestra del Regio, alcuni dei quali diretti da Arturo Toscanini, arricchirono quel grande mondo strabiliante e anche un po’ effimero che fu l’Expo di Torino del 1911.
Filippo Re

Donna armata di coltello tenta di uccidere medico ritenuto responsabile della morte del compagno

Nel tarda serata di sabato, alcuni passanti hanno notato una donna armata di coltello entrare nel pronto soccorso dell’ospedale di Chieri, con l’intento di uccidere un medico che riteneva responsabile della morte del suo compagno, deceduto poche ore prima. L’intervento dei carabinieri, che hanno arrestato la donna,  è stato particolarmente concitato: la donna, pur non conoscendo il nome del medico, lo aveva individuato e continuava a urlare la sua volontà di aggredirlo, prima di essere immobilizzata.

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata alle migliori idee imprenditoriali

Al via la XXI edizione

• Aperte le candidature per l’edizione 2025 di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata a progetti, idee imprenditoriali e aziende che vogliono innovare la società.
• È possibile partecipare – gratuitamente – sia al Concorso delle Idee (Fase I) entro il 3 giugno, che alla Business Plan Competition (Fase II), cui candidarsi entro il 28 luglio con un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale.
• Il montepremi complessivo è di oltre 65.000 euro, erogato in denaro e servizi.

Prende ufficialmente il via la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025, la Business Plan Competition che promuove la nascita di startup innovative nei territori piemontesi e valdostani. Giunta alla sua XXI edizione e promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, la competizione si svolge nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), il più importante appuntamento italiano per le nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza.

Finanziata dalla Regione Piemonte con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e organizzata nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione promosso da PNICube, la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola in due tappe.

La Fase I è il Concorso delle Idee, che premia le migliori idee imprenditoriali in servizi gratuiti di supporto erogati dagli Incubatori di impresa finalizzati alla stesura del Business Plan, oltre a servizi di orientamento e consulenza sui temi della Smart Mobility a Torino, erogati nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove. Sarà inoltre possibile usufruire dei servizi gratuiti di orientamento ed accompagnamento erogati dagli esperti di Invitalia, Partner Ufficiale del Premio Nazionale dell’Innovazione, per la presentazione delle domande di agevolazione sugli incentivi dedicati alla creazione d’impresa.

Per partecipare c’è tempo fino al 3 giugno, compilando la candidatura sul sito ufficiale del concorso www.startcup-piemonte-vda.it. I team che presenteranno le migliori idee imprenditoriali e supereranno la fase di selezione saranno contattate direttamente dagli Incubatori per avviare i servizi di consulenza.

La Fase II, ovvero la Business Plan Competition, prenderà il via il 4 giugno e terminerà il 28 luglio, dando accesso alla selezione finale e ai premi erogati in denaro e servizi. Per partecipare, è necessario presentare un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale sempre tramite la piattaforma www.startcup-piemonte-vda.it.

Si può partecipare ad una sola o ad entrambe le fasi, gratuitamente, presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa.

Sono ammessi, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate come specificato sul Regolamento della competizione. Durante il processo online di candidatura, i proponenti dovranno individuare un Incubatore di riferimento, scegliendolo tra gli Incubatori di imprese degli Enti Promotori (I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore di Imprese dell’Università di Torino, oppure Pépinières d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin, in caso di candidatura al Premio Valle d’Aosta).

Ad essere ammessi alla competizione sono idee e progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara:

• Life Sciences, per prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone;
• ICT, cioè prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media per la cybersecurity e per il cloud computing – ad esempio e-commerce, social media, mobile, gaming – e tecnologie hardware e software innovative – ad esempio dispositivi di microelettronica e fotonica, materiali avanzati per l’ICT, nuove architetture computazionali, tecnologie in ambito AI/LLM, imaging;
• Cleantech & Energy (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
• Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato);
• Turismo e Industria Culturale e Creativa (prodotti e/o servizi innovativi rivolti al settore del turismo e dell’industria culturale e creativa).
Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Piemonte, afferma: “Ogni progetto presentato alla Start Cup è un passo concreto verso il futuro: la Regione Piemonte punta sull’innovazione e sul talento giovanile come leve per un’economia dinamica e competitiva. La Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è un’opportunità unica per promuovere il progresso tecnologico, con progetti che riflettono l’importanza di investire in conoscenza e collaborazione tra università, istituzioni e imprese. Sostenere questa progettazione significa fermare la fuga dei cervelli, creare sviluppo e occupazione qualificata, e rafforzare il legame tra ricerca, impresa e territorio. Lavoriamo per liberare energie, investiamo nei talenti e ampliamo il ventaglio di opportunità per creare valore: è quello che il sistema economico chiede alla politica”.

Andrea Tronzano, assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, sottolinea: “Con la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta investiamo nei talenti e nelle idee che possono davvero fare la differenza per il futuro del nostro territorio. Sostenere la nascita di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione significa creare sviluppo, occupazione qualificata e valore aggiunto per l’intero ecosistema economico piemontese. Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus accompagniamo i giovani imprenditori lungo un percorso che parte dall’idea e arriva al mercato, rafforzando il legame tra ricerca, impresa e territorio”.

Il comitato organizzativo di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, composto dai due incubatori piemontesi, commenta: “Start Cup Piemonte Valle d’Aosta rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato per l’innovazione regionale. Edizione dopo edizione, l’iniziativa offre una fotografia aggiornata del fermento imprenditoriale locale, evidenziando i trend emergenti e i settori su cui è strategico concentrare risorse, attenzione e investimenti. È anche un momento prezioso per attivare nuove connessioni tra università, ricerca e impresa, favorendo un ecosistema sempre più integrato, inclusivo e capace di generare impatto. Il valore aggiunto dell’iniziativa risiede proprio nella capacità di stimolare l’innovazione dal basso, coinvolgendo attivamente giovani imprenditori, ricercatori e realtà territoriali in un processo di crescita condiviso. La rete degli incubatori e dei partner continua ad ampliarsi, a testimonianza di un sistema che crede fortemente nella cultura dell’innovazione come motore per lo sviluppo economico e sociale del territorio.”

Montepremi totale di oltre 65.000 euro per il concorso dei Business Plan

Entro novembre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition (Fase II) che riceveranno premi e menzioni speciali attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel. Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli Enti Promotori e dai Sostenitori dell’edizione 2025, il montepremi complessivo sarà di oltre 65.000 euro e sarà erogato in denaro e servizi offerti da diversi partner.

I tre vincitori assoluti riceveranno premi in denaro. Al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000 e al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione all’edizione 2025 del PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà a Ferrara, presso Ferrara Expo, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre 2025. L’evento sarà organizzato congiuntamente da PNICube e dall’ Università degli Studi di Ferrara, nell’ambito di ECOSISTER – Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, finanziato dal PNRR.

Grazie a Sponsor e Partner interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione, Start Cup Piemonte Valle d’Aosta prevede inoltre una serie di premi speciali:

• Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegnerà il Premio Fondazione CRC di 10.000 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo;
• Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio valdostano, assegnerà il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin;
• Distretto Aerospaziale Piemonte, associazione che si pone l’obiettivo di potenziare il settore dell’aerospazio – collaborando con tutti gli attori del settore e anche tramite la creazione di progetti per la diffusione dell’innovazione – assegnerà il Premio Sostenibilità nell’Aerospazio di 7.500 euro al miglior progetto che consideri il tema della sostenibilità nell’aeronautica e nello spazio;
• Fondazione Laura & Franco Beltramo ETS, ente interessato a contribuire concretamente alla nascita e allo sviluppo di nuova imprenditorialità innovativa, offrirà due Premi Social Innovation di complessivi 7.500 euro destinati a due migliori progetti imprenditoriali in campo medico, farmaceutico, delle biotecnologie, dell’agricoltura e del fabbisogno alimentare che favoriscano il progresso sociale e lo sviluppo di condizioni di vita migliori;
• Fondazione LINKS, centro di ricerca interessato a favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale, metterà in palio il Premio Città del Futuro e Sostenibilità, del valore complessivo di 7.500 euro sotto forma di credito spendibile in servizi tecnici erogati dal personale LINKS, a massimo due dei migliori progetti che propongono prodotti e/o servizi innovativi basati su tecnologie legate alla sostenibilità;
• Jacobacci & Partners, società di riferimento nel panorama italiano e una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, destinerà ai due migliori progetti imprenditoriali con caratteristiche di proprietà intellettuale, due premi del valore complessivo di 7.000 euro, erogati sotto forma di credito spendibile in servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, modelli e brevetti;
• il Premio UniCredit Start Lab, offerto da UniCredit, interessata a supportare le startup innovative nelle fasi di vita aziendale con azioni specifiche, consisterà in una sessione di mentorship per valutare l’idoneità di un progetto ad essere ammesso a contenuti mirati del programma Start Lab;
• tre premi “Future Mobility” in servizi, destinati ad altrettanti progetti imprenditoriali in tema di mobilità urbana smart e sostenibile, offerti nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove.
Previste anche cinque menzioni speciali:

• “Imprenditoria Femminile”, per il miglior progetto di impresa al femminile con un team a maggioranza femminile (maggiore del 50%);
• “Social Innovation”, per il miglior progetto di innovazione sociale, che propone soluzioni innovative in uno dei campi previsti dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 155/2006 sull’impresa sociale;
• “Open Innovation / Spin Off Industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese;
• “Climate Change”, per il miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente;
• “Tecnologie Sostenibili”, al progetto che si distingue particolarmente per la sua originalità intesa come relativa all’ambito del marchio oppure della tecnologia assegnato da Jacobacci & Partners.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando completo: https://www.startcup-piemonte-vda.it/

Rock Jazz e dintorni a Torino: Lakecia Benjamin per il TJF e Ermal Meta

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Il Torino Jazz Festival propone alle 18 al Teatro Juvarra, Koro Almost Brass Quintet. Alle 21 al Teatro Colosseo il quartetto della sassofonista Lakecia Benjamin. Prima del concerto verrà consegnata la borsa di studio Memorial Sergio Ramella , voluta da AICS Torino APS, a uno studente del Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi. Sempre per il TJF alle 21.30 alle OGR, suona il quintetto di Ettore Fioravanti.

Martedì. Al Torino Jazz Festival alle 18 al teatro Vittoria, si esibisce il pianista Andrea Rebaudengo. Alle 21 sempre per il TJF, il progetto “Flamenco Criollo” del quintetto di Arruàn Ortiz. Alle 19 al Machito, Maria Pascual & The Kind Of Gipsy. Alle 21.30 al Folk Club sempre per il TJF, suona il trio Di Gennaro-Tavolazzi- Zirilli.

Mercoledì. Allo Ziggy si esibiscono i Ductape e i MayFlower Madame. Ultimo giorno del Torino Jazz Festival, con alle 18 al teatro Juvarra, Dudù Kouate 4 TET. Alle 21 all’Auditorium Agnelli del Lingotto, suona Jason Moran Bandwagon & TJF All Stars. Alle 18 all’Amen Bar si esibisce il trio di Sonia Infriccioli. Al teatro Colosseo è di scena Ermal Meta. All’Osteria Rabezzana suona Andrea Abbadia Quartet. Al Blah Blah si esibiscono gli Shandon +i Quarantena.

Venerdì. Al Magazzino sul Po suonano i Kanerva + Michele Veneziano con il progetto Sao Miguel. All’Off Topic suonano i Muito Kaballa. Al Blah Blah sono di scena i Dalila Kayros.

Sabato. Al Blah Blah suona il Melee duo+ i Movion. Allo Ziggy si esibiscono i Darkways + We Are Wawes.

Pier Luigi Fuggetta

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Uncem ricorda le parole del papa sui piccoli Comuni

Le parole di Papa Francesco del 20 gennaio 2024, su aree interne e piccoli Comuni, sono (state) decisive per una nuova Politica per i territori. Le riproponiamo nel giorno del funerale di Francesco. Una luce.

Quel discorso era stato fatto a pochi giorni dai preziosi interventi del Presidente Sergio Mattarella e del Cardinale Zuppi, sulle stesse urgenze di impegno contro spopolamento e abbandono. Le parole del Papa, secondo Uncem, sono oggi come ieri una luce, secondo Uncem, che richiede una Politica attenta e operosa, Enti locali vivi, comunità che realmente camminano insieme, Istituzioni sussidiarie e in relazione. Nella piena corresponsabilità dell’azione, nella distinzione dei ruoli, nell’unità dei valori e delle stesse comunità.

“Papa Francesco ci insegna, lo ha sempre fatto, a camminare insieme – afferma il Presidente Uncem Marco Bussone – a non perdere reciproca fiducia e stima anche tra Sindaci, a crescere nella logica del NOI che prende il posto dell’IO. Dobbiamo crederci anche come Istituzioni. Più forti nell’unità che trasforma l’unione, la perfeziona e la migliora, la rende forte perché cresce con i rapporti e con le relazioni, riducendo disuguaglianze, favorendo dialogo, incontro, riorganizzazione dei servizi ai cittadini, corresponsabilità e stile sinodale che non vale solo per la Chiesa, come già ho detto più volte. Il cammino insieme tocca tutte le istituzioni che devono trasformarsi, riguarda anche l’impegno nel fare nuove leggi più adeguate a rispondere alle esigenze delle comunità delle aree interne e montane del Paese e dell’Europa, delle quali ha parlato Papa Francesco, che di cuore ringraziamo per il suo essere luce in mezzo a dubbi, sospensioni, difficoltà, solitudini. Da superare insieme, nell’insieme“.

UNCEM PIEMONTE

Le Parole di Papa Francesco pronunciate sabato 20 gennaio 2024:

“I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità. I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza.
 
Alla radice di questi divari c’è il fatto che risulta troppo dispendioso offrire a questi territori la stessa dotazione di risorse delle altre aree del Paese. Vediamo qui un esempio concreto di cultura dello scarto: «tutto ciò che non serve al profitto viene scartato». Si innesca così un giro vizioso: la mancanza di opportunità spinge spesso la parte più intraprendente della popolazione ad andarsene e questo rende i territori marginali sempre meno interessanti, sempre più abbandonati a sé stessi. A restare sono soprattutto gli anziani e coloro che più faticano a trovare alternative. Di conseguenza, cresce in questi territori il bisogno di Stato sociale, mentre diminuiscono le risorse per darvi risposta.
 
C’è un altro aspetto di questa dinamica. È nelle aree interne, marginali, che si trova la maggior parte del patrimonio naturale (foreste, aree protette, e così via): sono dunque di importanza strategica in termini ambientali. Ma lo spopolamento progressivo rende più difficile la cura del territorio, che da sempre gli abitanti di queste zone hanno portato avanti. I territori abbandonati diventano più fragili, e il loro dissesto diventa causa di calamità e di emergenze, specie oggi con gli eventi estremi sempre più frequenti: ad esempio piogge torrenziali, inondazioni, frane; siccità e incendi; tempeste di vento e così via. Guardando questi territori, abbiamo conferma del fatto che ascoltare il grido della terra significa ascoltare il grido dei poveri e degli scartati, e viceversa: nella fragilità delle persone e dell’ambiente riconosciamo che tutto è connesso – tutto è connesso! -, che la ricerca di soluzioni richiede di leggere insieme fenomeni che spesso sono pensati come separati. Tutto è connesso.
 
Queste cose voi le conoscete molto bene. Il vostro impegno e il vostro lavoro cerca di contribuire a tutelare la dignità delle persone e a curare la casa comune, anche con risorse scarse e tra mille difficoltà. Di questo impegno c’è un bisogno crescente, invito a non abbassare la guardia e a non lasciarvi scoraggiare.
 
C’è in gioco qualcosa di più grande che la qualità della vita e la cura dei territori da cui provenite, che pure meritano ogni sforzo. Da sempre, e anche oggi, sono le aree marginali quelle che possono convertirsi in laboratori di innovazione sociale, a partire da una prospettiva – quella dei margini – che consente di vedere i dinamismi della società in modo diverso, scoprendo opportunità dove altri vedono solo vincoli, o risorse in ciò che altri considerano scarti. Le pratiche sociali innovative, che riscoprono forme di mutualità e reciprocità e che riconfigurano il rapporto con l’ambiente nella chiave della cura – dalle nuove forme di agricoltura alle esperienze di welfare di comunità – chiedono di essere riconosciute e sostenute, per alimentare un paradigma alternativo a vantaggio di tutti.
 
Pensando al vostro ambito di impegno, vorrei suggerirvi un filone tra i molti a cui prestare attenzione: quello della ricerca di nuovi rapporti tra pubblico e privato, in particolare il privato sociale, per superare impostazioni vecchie e sfruttare appieno le possibilità che oggi la legislazione prevede. La scarsità delle risorse nelle aree marginali rende più disponibili a collaborare per ciò che appare come un bene comune; nasce così l’opportunità di aprire dei cantieri di partecipazione, favorendo un rinnovamento della democrazia nel suo significato sostanziale.
 
Un altro filone promettente è quello delle nuove tecnologie, in particolare il ricorso alle diverse forme di intelligenza artificiale. Stiamo scoprendo quanto possano rivelarsi potenti come strumenti di morte. Possiamo immaginare quanto benefica questa potenza potrebbe risultare se utilizzata non per la distruzione, ma nella logica della cura: cura delle persone, cura delle comunità, cura dei territori e cura della casa comune.
 
E parlando della cura, mi preoccupano le poche nascite. C’è una “cultura dello spopolamento” che viene dalle poche nascite di bambini. È vero, tutti possono avere un cagnolino, ma occorre fare bambini. L’Italia, la Spagna… hanno bisogno di bambini. Pensate che uno di questi Paesi mediterranei ha l’età media di 46 anni! Noi dobbiamo prendere sul serio il problema delle nascite, prenderlo sul serio perché si gioca lì il futuro della patria, si gioca lì il futuro. Fare figli è un dovere per sopravvivere, per andare avanti. Pensate a questo: non è una pubblicità di un’agenzia per le nascite, ma voglio sottolineare il dramma delle poche nascite, che va pensato molto seriamente”.

Scialpinista muore sul Monviso

In un incidente in montagna nella zona del Monviso, nel Cuneese, è deceduto uno scialpinista.

La sua compagna di escursione ha visto l’uomo precipitare dal Colle delle Traversette e ha chiamato i soccorsi. Il corpo senza vita è stato trovato a una quota di circa 2.700 metri da una squadra di tecnici del Soccorso alpino.

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture: il piano della Regione

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture moderne: è questo l’obiettivo della nuova ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane che la Giunta regionale del Piemonte ha trasmesso al Dipartimento Affari Istituzionali.

Il documento stabilisce come saranno suddivisi i 23 milioni di euro destinati alle Unioni montane:

  • 10,1 milioni di euro per sostenere gli esercizi di prossimità, i servizi per l’infanzia (0-6 anni), le attività di pre e post scuola, l’aggiornamento della segnaletica e la manutenzione dei percorsi escursionistici;

  • 3,96 milioni di euro per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse ambientali attraverso le Green Communities;

  • 4 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture digitali;

  • 2 milioni di euro per la prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico;

  • 1,08 milioni di euro per integrare il bando relativo ai terrazzamenti;

  • 1,7 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • 200.000 euro destinati al sostegno delle associazioni fondiarie.

L’assessore regionale alle Aree Interne, Marco Gallo, ha sottolineato: “Vivere e lavorare in montagna non deve essere una sfida. Non può esserci sviluppo senza connessione, senza servizi di base e senza un supporto concreto alle comunità locali”. Gallo ha spiegato che il piano è stato pensato per affrontare le criticità più urgenti: la carenza di segnale telefonico e internet, la difficoltà di mantenere attivi i negozi e i servizi di prossimità, e la necessità di rilanciare il turismo montano attraverso infrastrutture moderne e accessibili.

“È un investimento per chi decide di restare, per chi vuole fare impresa e per chi crede nel futuro della montagna – ha aggiunto l’assessore –. Con queste misure vogliamo costruire una rete digitale capace di connettere anche i comuni oggi privi di segnale telefonico. È un intervento complesso, che richiederà studi approfonditi da parte della Direzione Competitività per individuare le migliori soluzioni”.

Il piano è il frutto di un costante confronto con i territori, realizzato attraverso il dialogo con la Conferenza dei presidenti delle Unioni montane, e dà continuità alle azioni già avviate negli anni precedenti.

Ironia e autoironia, una risata ci salverà

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Mi sembra di cogliere sempre più spesso, nei miei colloqui professionali di counselling e di coaching e comunque anche in genere nelle relazioni interpersonali, la relazione profonda tra difetto o mancanza di ironia e autoironia e malessere delle persone.

L’ironia è anche, e forse soprattutto, un modo di essere, uno stato mentale che riflette la nostra capacità di non prendere tutto troppo sul serio, compresi noi stessi, e che conferma la nostra attitudine ad avere un buon equilibrio emozionale.

È lo specchio di un modo positivo di intendere la vita che ci aiuta a stare meglio. E a sdrammatizzare, con la capacità di sorridere e di ridere anche di fronte a situazioni non esattamente ottimali.

Ancora una volta non si tratta di illuderci di fronte alla realtà, ma di prenderla nel modo migliore e più giusto. Riducendo gli effetti di qualsiasi negatività o danno. L’ironia in genere è morbida, gentile, non aggressiva, e comunque rispettosa di se stessi.

E delle persone o delle situazioni a cui viene diretta. Ben diversa dal sarcasmo, che invece presuppone un atteggiamento più aggressivo, irriguardoso, e con una intensa sfumatura (talvolta non soltanto una sfumatura…) di cattiveria. Concludo questa prima parte con qualche simpatica frase ironica e autoironica.

“Non ho paura, è il coraggio che mi manca”. “Io amo l’umanità. È la gente che non sopporto”. “Oggi è uno di quei giorni in cui voglio rimanere tra me e me. E già siamo in troppi”. “A volte penso di essere normale. Poi passa”. “Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della prima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Eurodeputati a Torino per occupazione e politiche educative

Una delegazione di deputati del Parlamento europeo, membri della commissione Occupazione e affari sociali, ha  concluso una serie di incontri presso la Fondazione europea per la formazione (ETF) e Piazza dei Mestieri sui temi dell’impiego, dell’istruzione e della competitività.

Il gruppo, composto da Dennis Radtke (PPE, Germania), Letizia Moratti (PPE, IT), Vivien Costanzo (S&D, DE), Pierfrancesco Maran (S&D, IT) e Benedetta Scuderi (Verdi/ALE, IT), ha incontrato martedì 15 aprile la direttrice dell’ETF, Pilvi Torsti, e la sua squadra per discutere i servizi principali dell’agenzia e le sue attività nei diversi Paesi partner, dall’Ucraina ai Balcani, dal Mediterraneo all’Asia Centrale.

Mercoledì 16 aprile, la delegazione ha visitato la fondazione Piazza dei Mestieri. Guidati dal Presidente Dario Odifreddi, gli eurodeputati hanno incontrato autorità locali, docenti e studenti, e partecipato a un dibattito sulle politiche educative e sociali. Nel corso della mattinata sono intervenuti: la sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto, l’assessore per le politiche sociali del Comune di Torino Jacopo Rosatelli, il rettore del Politecnico di Torino Stefano Paolo Corgnati, la vicerettrice Maria Chiara Zanetti, il presidente della fondazione Compagnia di San Paolo Marco Gilli e la presidente della fondazione Cassa di risparmio di Torino Anna Maria Poggi.

Al termine della missione, Dennis Radtke, che ha guidato la delegazione, ha commentato: “La formazione e il lavoro sono elementi chiave per la vita delle persone e insieme la costruzione democratica, soprattutto in questa delicata fase storica. In queste giornate presso ETF e Piazza dei Mestieri a Torino, abbiamo potuto approfondire i bisogni dei cittadini della porta accanto e sono bisogni a cui l’Europa deve rispondere, come la penuria di manodopera, il mismatch del mercato del lavoro, il miglioramento della competitività. Argomenti su cui il Parlamento europeo lavorerà con attenzione in questa legislatura.”

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Una nuova “Alleanza  per Torino” –  Sulla passeggiata Pannella – Lettere 

Una nuova “Alleanza  per Torino”
Lo Russo pone ordine con adeguato anticipo  nel suo futuro di sindaco al secondo mandato. L’annuncio di una nuova associazione che si chiama “Alleanza per Torino”,  che dovrà sfociare nel 2027 in una nuova lista a sostegno del sindaco è un fatto  positivo. Il sindaco di Torino ha dovuto e deve fare i conti con frange della sua maggioranza spesso poco allineate e con idee contraddittorie rispetto ad un centro – sinistra riformatore. Soprattutto l’impegno in questa impresa  di Valentino Castellani, il migliore sindaco di Torino dopo Peyron, è una garanzia perché proprio “Alleanza per Torino” lo portò alla vittoria contro Novelli che rappresentava il paleo comunismo giacobino torinese.

La nuova lista dovrà anche superare l’equivoco dei Moderati, in Comune con Lo Russo e in Regione con Cirio. Inoltre dovrà cercare di mettere insieme Azione e Italia viva, lasciando a casa alcune consigliere dell’estrema sinistra assai bellicose e  poco collaborative con il sindaco. Per non parlare del Consigliere Viale che con le sue disavventure giudiziarie e ‘ ormai alla fine del suo percorso politico. “Alleanza per Torino” ebbe l’apporto dell’ex sindaca repubblicana Cattaneo e del futuro senatore Marino. A questa componente laica dovrà rivolgersi anche la nuova “Alleanza per Torino” perché se è vero che i partiti laici sono morti, è altrettanto vero che gli elettori laici esistono e una parte di essi non sono certo disposti a replicare l’appoggio a “Torino bellissima” che si è rivelata il nulla del nulla.
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Sulla passeggiata Pannella
Il 25 aprile sulla passeggiata Marco Pannella, per iniziativa di Sergio Rovasio, stretto collaboratore del leader radicale, si è svolta una maratona oratoria per il 25 aprile davvero pluralista. Rovasio ha colto il vero e unico valore del 25 aprile dopo 80 anni all’insegna del libero pensiero. Perché i giornali hanno ignorato l’incontro, perché le Tv hanno taciuto?
Questi silenzi sanno di censura o di imbarazzo perché lo spazio giornalistico concesso alle imprese dei centri sociali il 24 aprile in piazza Castello senza parole di condanna, cozza con il silenzio riservato a chi ha festeggiato il 25 aprile nel nome di Pannella , garante di libertà e di tolleranza.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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85 anni al suono dell’inno di Mameli
Come è possibile che con intere pagine pubblicitarie a pagamento si festeggi il compleanno di Marzano ex assessore craxiano del PSI e presidente a vita dell’associazione ex allievi del liceo “Cavour”, diventato come il “D’Azeglio” enclave della sinistra più faziosa? Hanno anche mobilitato l’ex allievo Barbero, l’ex professore di Vercelli ultra celebrato. Il tutto al Museo del Risorgimento al suono dell’Inno di Mameli.     A. M.

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Goffredo Mameli
Non sono in grado di spiegarle le dinamiche dei fatti che lei ci racconta e che sorpresero molto anche me. Sono cose che mi sfuggono.  Io mi limito ad unire il mio augurio per gli 85 anni dell’avvocato Marzano, il prossimo Bruno Segre  da festeggiare fino ad oltre 100 e più anni. Sarebbe comunque interessante sapere chi ha pagato le pagine pubblicitarie del genetliaco.
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E l’Inno nazionale?
Cosa pensa del fatto che al concerto del 25 aprile al Regio non sia stato suonato l’Inno Nazionale? In compenso, fuori programma, orchestra e coro hanno suonato e cantato “Bella ciao”?
F. Rossi
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Era un concerto promosso, oltre che dalla Città di Torino, dall’Anpi. Ineccepibile il discorso istituzionale  del Sindaco. Nei discorsi è  mancato il ricordo dei Caduti del risorto Esercito italiano del Regno del Sud  e degli Internati militari. Una sprovveduta  che ha parlato dal palco ha anche detto che la Costituzione la dobbiamo ai “soli partigiani”. Un’affermazione risibile che ignora i lavori della Costituente. Oggi le conoscenze storiche sono spesso approssimative. Ho apprezzato il presidente Nino Boeti che è venuto in carrozzina e che resta sempre il meglio non solo dell’Anpi.