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Chiama il 1522, un aiuto concreto

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie

 

violenzaSul sito ufficiale della Città, www.comune.torino.it, alla voce pari opportunità, si possono leggere tutte le informazioni utili sul Centro Antiviolenza del Comune. Negli ultimi 30 anni la violenza nella popolazione generale è drasticamente aumentata. Le ragioni sono complesse e correlate ai cambiamenti sociali avvenuti in questi anni e tuttora in corso. Le dimensioni del fenomeno, in gran parte ancora “sommerso” (i dati indicano al 90 % le violenze che non emergono allo scoperto), sono tali da renderlo un problema di salute pubblica globale per il suo impatto sulla salute fisica, psicologica della donna, dei suoi figli, dei suoi familiari e per i costi sociali che ne derivano.

 

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie (Piano Terra). La sede è raggiungibile con i pullman 56, 65, i tram 16 e 9, la Metro (fermata Bernini).

 

Il Centro Antiviolenza fornisce una risposta ed un aiuto a tutte le donne che subiscono violenze e maltrattamento. Opera in collaborazione con la rete dei soggetti istituzionali (forze dell’ordine, autorità giudiziarie, ospedali) e delle risorse del privato sociale (associazioni di volontariato afferenti al Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne).  Leggiamo sul sito web che il Centro Antiviolenza offre un primo sostegno qualificato attraverso:

 

  • ascolto e orientamento alle scelte in un’ottica di sicurezza aiutando la donna a esplicitare il suo bisogno e il suo problema
  • accoglienza e accompagnamento nella scelta del percorso da intraprendere per uscire dalla violenza
  • protezione per la donna e i suoi figli nelle situazioni di emergenza o pericolo
  • orientamento e assistenza legale offerti da avvocate specializzate per avere informazioni sulle scelte possibili e valutare eventuali denunce
  • supporto psicologico per la donna per affrontare la condizione di paura e dipendenza e riconquistare l’autostima
  • confronto e riflessione di gruppo sul disagio maschile (opportunità rivolta specificamente agli uomini).

Sono disponibili i seguenti ulteriori interventi, nell’ambito di alcuni progetti specifici a favore delle donne vittime di violenza e maltrattamento:

 

• percorsi di accompagnamento nel mondo del lavoro rivolti alle donne seguite dal Centro Antiviolenza

• trattamento psicoterapico rivolto alla coppia in difficoltà (con una relazione conflittuale che rischia di diventare violenta o maltrattante ma non lo è ancora)

• trattamento psicoterapeutico individuale per uomini che hanno usato violenza e/ o maltrattamento.

 

Il Centro Antiviolenza per l’attivazione degli interventi di cui sopra si avvale del contributo di differenti professionalità – educatrici professionali, psicologhe, avvocate, counsellors – che operano in modo integrato al fine di offrire un aiuto alle diverse necessità della donna che ha subìto violenza. Le operatrici sociali, le professioniste e le volontarie del Centro dedicate all’ accoglienza e all’ intervento con le donne sono tutte di genere femminile, dipendenti della Città di Torino, delle ASL, delle Associazioni di volontariato: Almaterra, Casa delle Donne, Donne e Futuro, Gruppo Abele, Scambiaidee. I professionisti ed i volontari che operano con gli uomini che si rivolgono al Centro Antiviolenza, sono di genere maschile e fanno parte delle Associazioni Gruppo Abele e Cerchio degli Uomini. Il Centro Antiviolenza della Città di Torino collabora con i Servizi Sociali, sia centrali che circoscrizionali, nei casi in cui è necessario intervenire per tutelare l’incolumità della donna sola o anche dei suoi bambini.

 

Cosa c’è da sapere

 

1. Non hai limiti di tempo per sporgere denuncia in caso di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p. – fatti di violenza fisica, psicologica, economica, reiterati e continuati nel tempo); tale denuncia non è revocabile. In seguito alle modifiche introdotte dalla nuova legge sul femminicidio, nel caso di maltrattamenti in famiglia viene assicurata la costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei procedimenti penali (notifica alla parte offesa della revoca /modifica della misura cautelare applicata al maltrattante, notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – art. 415 bis c.p.p.)

2. nel caso di violenza sessuale (art. 609 bis  c.p.) il tempo utile per la denuncia è prolungato fino a sei mesi e la denuncia è irrevocabile; in alcuni casi può essere procedibile d’ufficio

3. puoi sporgere denuncia anche nel caso di un singolo episodio di violenza quale lesione personale (art. 582  c.p.), ingiuria (art. 594 c.p.)

4. nei casi di stalking ovvero atti persecutori (art. 612 bis c.p.) hai sei mesi di tempo per denunciare e la denuncia è irrevocabile solo nei casi di “gravi minacce ripetute”, ad es. con armi (vedi nuova legge sul femminicidio n. 119/13)

5. è opportuno che tu sappia che dopo una denuncia si apre un procedimento penale contro l’autore delle violenze e potrebbe esserci un provvedimento di allontanamento dell’aggressore e altre misure cautelari, in relazione al rischio

6. è garantito l’anonimato a colei /colui che informa l’autorità di una violenza domestica di cui viene a conoscenza riguardante una terza persona

7. alla persona vittima di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, stalking, è garantita l’assistenza legale con il patrocinio a spese dello Stato, indipendentemente dal reddito.

 

(Fonte: www.comune.torino.it)

Alberoni, inconfondibile tocco del sud

Vi suggeriamo gli spaghetti alla chitarra coi i frutti di mare  in crosta. Detto più banalmente un calzone ripieno di pasta che darà soddisfazione soprattutto ai torinesi di adozione. Se un tempo era un ristorante piemontese da anni si è calato nella realtà torinese dando una svolta meridionale alla cucina
 
 
ALBERONISe non siete palati finissimi e preferite la quantità alla raffinatezza il ristorante Gli Alberoni di Corso Moncalieri  288  fa per voi. La nota positiva e’ che è aperto sempre, pranzo e cena anche  nei festivi. Quella negativa e’ che talvolta vi troverete improvvisamente a sedare qualche litigio tra camerieri.
 
 
Meglio dedicarsi al menù. Vi suggeriamo gli spaghetti alla chitarra coi i frutti di mare  in crosta. Detto più banalmente un calzone ripieno di pasta che darà soddisfazione soprattutto ai torinesi di adozione. Se gli Alberoni un tempo era un ristorante piemontese da anni si è calato nella realtà torinese dando una svolta meridionale alla cucina.
 
 
Impossibile non riconoscere quel tocco del sud nel pesce alla griglia, nelle cozze alla diavola e in particolare nella mole delle porzioni del cibo, tanto tanto tanto. Pure il dolce non è da meno. Nella scelta infinita di dessert troverete un rocher xxl. Il conto alla fine e’ abbastanza contenuto: un rotolino ad ogni cucchiaino. 
 
 
Voto : 6
 
 
 
Anita

 

Corso Moncalieri, 288 – 10133 Torino
011 661 5433

 

Nuovi arresti all’Atc

Nei guai un dirigente e un imprenditore. L’accusa è corruzione

 

foto palazzoCon l’accusa di corruzione sono stati effettuati questa mattina due nuovi arresti a Torino nell’ambito dell’ inchiesta sugli appalti dell’ATC, Agenzia Territoriale per la Casa. 

 

E’ finito in cella Carlo Liberati, direttore della società Manet dell’Atc, mentre è  agli arresti domiciliari l’imprenditore Mario Nastrucci

 

(foto: il Torinese)

Street food per rilanciare Porta Palazzo

PORTA PALAZZO2La riqualificazione di Piazza della Repubblica, tra gli ambulanti in grosse difficoltà e la crisi del PalaFuksas passerebbe anche attraverso la gastronomia ed i cibi di strada. Nei due padiglioni dell’alimentare del mercato

 

Comodo, economico e facilmente reperibile: lo streed food sta per sbarcare anche a Torino anzi più precisamente a Porta Palazzo. L’arte di mangiare il cibo tipico di strada (chiamato così perché si può consumare addirittura camminando senza posate o piatti), potrebbe essere il modo più efficace di rivitalizzare uno dei più grandi e antichi mercati della città.

 

Per l’assessore al Commercio, Domenico Mangone, la riqualificazione di Piazza della Repubblica, tra gli ambulanti in grosse difficoltà e la crisi dell’abbigliamento del PalaFuksas (rivelatosi a dir poco fallimentare), passerebbe anche attraverso la gastronomia ed i cibi di strada. Nei due padiglioni dell’alimentare del mercato, lo street food funzionerebbe sia di giorno sia dopo il tramonto, animando così la piazza anche di sera, essendo situata a due passi dal Quadrilatero, zona facente già parte della “movida torinese”.

 

Il piano di Mangone sarebbe quello di permettere anche l’apertura di locali affacciati all’esterno dei padiglioni, riutilizzando la terrazza all’ultimo piano del PalaFuksas e ristrutturando la Galleria Umberto I, al momento poco utilizzata. Progetto ambizioso ed impegnativo quello di Mangone che ha già incontrato i primi ostacoli; infatti bisognerà superare qualche problema normativo, soprattutto riguardante norme d’igiene legate all’Asl, per poter permettere agli ambulanti e a chi opera dentro i padiglioni di poter preparare cibi.

 

Torino potrebbe così diventare l’ultima carta mancante per costituire con Roma, Firenze ed in primis Barcellona (con il suo mercato della Boqueria), il poker vincente di questo nuovo modo di assaporare il piacere del cibo. Assaggeremo, gusteremo e valuteremo.

 

Simona Pili Stella

(Foto: il Torinese)

 

 

 

 

 

 

 

 

La città è tutta un blog

Interessante panorama dei principali bloggers subalpini.  E’ possibile segnalare i propri blog – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali

 

blog

Una città molto vivace anche in rete, la nostra. Sul portale Torino Giovani, a cura del Comune, troviamo una interessante sintesi dei principali blog subalpini. Si tratta di una utile panoramica sulla materia. E’ possibile segnalare i propri commenti online – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali. I vari blog sono suddivisi in sezioni:

 

Blog a Torino. E’ riportato l’ elenco di tutti i blog legati alla città.  L’aggiornamento che abbiamo riscontrato  collegandoci con il sito, al momento di scrivere questo articolo, risale però al dicembre 2011 e andrebbe quindi rinnovato.  Ad inizio pagina sono linkati i blog segnalati da voi, di seguito potrete visitare i diversi aggregatori di blog riferiti a Torino.

 

I blog che ci avete segnalato.

 Toro Blog: qui sono presenti commenti sulle formazioni e sulle news della mitica e storica squadra granata.

Juventus Supporters: i blog di tutti i supporter della Vecchia Signora.

Blog de La Stampa :  i blog dei giornalisti de La Stampa.

Torinovalley: il Piemonte che produce innovazione.

 

 

Aggregatori di blog.

BlogItalia
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogitalia.

Blogger
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogger.

Iobloggo
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Iobloggo.

 

(www.comune.torino.it)

 

Il contrordine di Fassino: “Voglio i Murazzi aperti d’estate”

murazzi xxNon sia mai che il Comune faccia una simile figuraccia. E poi, deve aver pensato il primo cittadino, è impensabile che anche quest’anno la sponda del Grande Fiume passi agli onori delle cronache solo per la microcriminalità dilagante

 

Tutti parevano ormai rassegnati, da Ilda Curti a Domenico Mangone, gli assessori che, per deleghe di propria competenza erano deputati all’organizzazione di “Estate ai Murazzi”, la kermesse in programma lungo il Po.

 

Come è noto, anche e soprattutto per il dietrofront dell’associazione “Borgo Murazzi”, promotrice dell’apertura estiva dei “Muri”, il progetto era naufragato tra mille polemiche. Ma il sindaco Piero Fassino non ci sta e tenta di riportare alla ragione gli interlocutori coinvolti: non sia mai che il Comune faccia una simile figuraccia. E poi, deve aver pensato il primo cittadino, è impensabile che anche quest’anno la sponda del Grande Fiume passi agli onori delle cronache solo per la microcriminalità dilagante.

 

Così il primo cittadino ha convocato una riunione in Municipio per cercare di trovare una soluzione ragionevole. Intanto non tutti i privati disponibili ad allestire dehor pomeridiani di caffetteria/gelateria e affini si sono tirati indietro. Infine, è convinto Fassino, possibile che la Città non sia in grado di organizzare una serie di appuntamenti estivi ai Murazzi, seppur più “light”  di quella prevista inizialmente?

 

Il mandato del sindaco ai suoi assessori è quindi chiaro: i Murazzi da luglio devono essere aperti ai cittadini. Staremo a vedere.

 

(Foto: il Torinese)

Chi Marchionne ferisce di Marchionne perisce

MARCHIONNE MANICHINOLe manifestazioni di protesta del 5 e 10 giugno scorsi, a giudizio di Fiat “costituiscono una palese violazione dei più elementari doveri del rapporto di lavoro”

 

I 4 operai cassintegrati che “suicidarono” Sergio  Marchionne nel piazzale del  polo logistico Fiat di Nola, impiccando un manichino con la sua effigie,  hanno ricevuto la lettera di licenziamento dalla casa madre del Lingotto.

 

Le manifestazioni di protesta del 5 e 10 giugno scorsi, a giudizio di Fiat “costituiscono una palese violazione dei più elementari doveri discendenti del rapporto di lavoro, ed hanno provocato gravissimo nocumento morale all’azienda ed al suo vertice societario”.

 

Chi Marchionne ferisce di Marchionne perisce.

Tutti in riga per gli acquisti

mercato sebatopoliUn’immagine inviataci dal lettore Paolo Penna.

 

Ritrae clienti ordinati in riga perfetta (quasi fossero in chiesa) al banco di frutta e verdura, una mattina presto.

 

Il  mercato è quello di Corso Sebastopoli.

Torino secondo Nosiglia: “Città sfilacciata, urge un nuovo patto sociale”

nosiglia e giovani“La messa in campo di risorse e progetti per dare vita a nuove imprese giovanili deve stare al centro dell’impegno del mondo politico e finanziario. L’orientamento al lavoro è la sfida del futuro”

 

La politica, sempre la politica. La si condanna, denigra e accusa ma poi la si invoca per risolvere i problemi. Anche l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia  l’ha chiamata  in causa durante la sua omelia in cattedrale per la festa di San Giovanni: “ha un ruolo determinante”.

 

In che ambito? Nel “creare un nuovo patto sociale tra generazioni”, ha detto il capo della Chiesa subalpina, visto che Torino è una città “che si sta sfilacciando”, una metropoli in bilico tra il rilancio (ma non ci si può “accontentare solo dei turisti”) e le difficoltà  “di un numero sempre crescente di migranti e di richiedenti asilo approdati qui dopo il miraggio di Lampedusa e ancora in equilibrio tra  diritti e accoglienza”.

 

Infine, un richiamo ai giovani e al lavoro:  “La messa in campo di risorse e progetti per dare vita a nuove imprese giovanili deve stare al centro dell’impegno del mondo politico e finanziario. L’orientamento al lavoro è la sfida del futuro”.

 

Ecco un brano tratto dall’ omelia dell’Arcivescovo:

 

I volti delle fragilità sono sempre più trasversali perché, ormai, nessuno può più
dirsi al sicuro di fronte all’evolversi spesso imprevisto della situazione. Penso
ai tanti piccoli esercizi commerciali che hanno abbassato la saracinesca. Penso
alle ditte artigiane costrette a fermarsi in modo improvviso. Penso alla crescita
imponente del tasso di insolvenza per prestiti, mutui, fideiussioni. Penso alle
famiglie sottoposte a provvedimento di sfratto nonostante la morosità incolpevole.
Penso a quello zoccolo duro di fratelli che vive in strada e continua a farlo
per mancanza oggettiva di prospettive (…)  Penso alle famiglie che
si frantumano su relazioni interpersonali difficili e che pagano, soprattutto nei
figli, il prezzo alto dell’abbandono. Penso alle persone anziane e sole colpite da
un’acuzie sanitaria e in seria difficoltà al momento del rientro a casa. Penso ai
disabili, troppo compatiti e poco ascoltati.

(…) è necessario promuovere una cultura favorevole al lavoro, con nuovi
strumenti educativi capaci di suscitare nei giovani la stima e l’apprezzamento
anche per quello manuale e quello di impresa che sollecita la loro creatività
e dinamismo. La messa in campo di risorse e progetti per dare vita a nuove
imprese giovanili devono stare al centro dell’impegno del mondo politico e
finanziario. L’orientamento al lavoro è la sfida del futuro, sulla quale è necessario
investire. Il cambiamento e il nuovo spaventano, ma la chiusura ad essi è
il pericolo più grande, che allontana dalla viva partecipazione di tutti e chiude
dentro il cerchio ristretto del proprio individualismo di singoli o di gruppo,
nel piangersi addosso che non aiuta le persone, ma è deleterio perché non fa
emergere le energie positive che tutti, soprattutto i giovani, possiedono.

 

 

Alla Rinascente le fashion victim vincono sempre

rinascenteOfferta dedicata a chi va nel pallone per lo shopping. Usando una carta VISA o vpay nei giorni in cui gioca la nostra Nazionale le clienti dello store avranno sconti esclusivi sugli acquisti

 

Comunque andrà l’Italia oggi le fashion victim ne usciranno vincenti. Merito di La Rinascente che in partnership con VISA ha dedicato un’offerta  proprio a chi va nel pallone per lo shopping.

 

Usando una carta VISA o vpay nei giorni in cui gioca la nostra Nazionale le clienti dello store avranno sconti esclusivi sugli acquisti accumulabili ad ogni tipo di promozione. Se poi l’Italia dovesse perdere le partite dei mondiali si promettono offerte di consolazione.

 

Non male per chi tutto l’anno deve sopportare mariti e fidanzati con le loro manie calcistiche. Mancano poche ore al fischio di inizio della partita Italia-Uruguay , meglio non perdere altro tempo.

 

Care amiche lasciate il vostro compagno ad ardere davanti al maxi schermo e correte al centro commerciale. Sarete certamente più scattanti del nostro Pirlo nazionale e riceverete molte meno delusioni.

 

Anita