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Caffarel vince il gianduiotto d’oro di Cioccolatò

CIOCCO

CIOCCO2A sceglierla una commissione di cui fanno parte Ascom, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani, che ha così premiato l’azienda produttrice del gianduiotto dalla carta griffata Nespolo

 

E’ stata la Caffarel ad aggiudicarsi  il ‘Gianduiotto Award 2014’ assegnato in chiusura di  Cioccolatò, la rassegna dolciaria in piazza san Carlo. Il premio viene assegnato dalla Città  di Torino in collaborazione con Regione, Provincia e Unioncamere. Il riconoscimento va ogni anno all’impresa locale che si è particolarmente distinta nella valorizzazione e promozione della tradizione cioccolatiera torinese. A sceglierla una commissione di cui fanno parte Ascom, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani, che ha così premiato l’azienda produttrice del gianduiotto dalla carta griffata Nespolo.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Luci spente e serrande abbassate sotto la Mole

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vetrine 12 fnacvetrina14vetrine15Un’infilata di negozi dalle insegne diverse ma che cambierà forse per sempre la centralissima via Roma in “via Zara”. E le novità non finiscono qui perché, già nel 2015, al posto dell’ex Fnac troveranno posto altre due “sorelle” del gruppo spagnolo

 

E dopo tante serrande abbassate in via Roma, sabato 29 novembre aprirà le sue saracinesche (al posto dell’ex PennyBlack, poco prima di piazza Cln) Bershka, il quinto brand dell’ormai imponente gruppo “Zara”. Ed ecco che pian piano l’elegantissimo centro di Torino comincia a cambiar faccia dando il via a quel fenomeno che sia gli ammiratori che i calunniatori, hanno definito la “zararizzazione”: con l’apertura di questo nuovo locale commerciale salgono a 5 (Zara, Zara Home, Massimo Dutti e Stradivarius) i marchi che, nel centro di Torino, fanno capo alla multinazionale spagnola dell’abbigliamento Inditex.

 

Insomma, un’infilata di negozi dalle insegne diverse ma che (si fa per dire) cambierà forse per sempre la centralissima via Roma in “via Zara”. E le novità non finiscono qui perché, già nel 2015, al posto dell’ex Fnac (che ha chiuso i battenti a fine giugno, lasciando a casa più di 50 dipendenti) troveranno posto altre due “sorelle” del gruppo spagnolo: probabilmente la catena di abbigliamento “Pull&Bear” e la boutique di intimo “Oysho”. (Nella foto i lavori sul retro di Fnac, vicino alla torre littoria)

 

Quindi con l’apertura al di là di piazza San Carlo, a due passi da piazza Castello, il gruppo Inditex diventerà proprietario di almeno sette attività commerciali, trasformando (i più nostalgici sperano non definitivamente) quella che un tempo era conosciuta come la passerella del lusso e dell’eleganza italiana, in una semplice via dalle grandi catene monomarca internazionali.

 

Ma mentre via Roma si trasforma (nel bene o nel male) sostituendo le grandi boutique del lusso con brand forse più accessibili e commerciali , molte altre vie del centro (e periferia) della città, cambiano del tutto il loro volto con la comparsa purtroppo sempre più frequente di saracinesche abbassate e cartelli con scritto “AFFITTASI LOCALE” oppure “ CESSIONE ATTIVITA’ “.

 

Negli ultimi anni a Torino sempre più serrande di attività commerciali quali negozi di abbigliamento, librerie, bar e molte altre, stanno chiudendo per non rialzarsi più. I primi dati elaborati da Confesercenti mostrano che tra luglio e agosto, nel settore del commercio, per ogni nuova impresa che ha aperto i battenti ben due li hanno chiusi. Oggi un’ impresa su quattro -denuncia sempre Confesercenti- dura in media addirittura meno di tre anni, tanto che a giugno 2014 si registrava che oltre il 40% delle attività aperte nel 2010 (circa 27mila imprese) stava già rischiando il fallimento.

 

Questo il sintomo di una crisi che per Torino è cominciata con la “chiusura” della Fiat e di altre importanti aziende presenti sul territorio, per poi ripercuotersi a catena sui commercianti e su tutta l’economia della città. Una situazione davvero difficile se si considerano anche fattori come l’aumento delle tasse ed il costo sempre più alto degli affitti dei locali commerciali (le mura dei negozi sono per lo più di proprietà di banche e assicurazioni) presenti nelle vie centrali: stando agli ultimi dati dall’inizio dell’anno hanno chiuso, in città, circa 543 attività, quasi 1200 se si considera la provincia.

 

E anche se un piccolo spiraglio di luce ci viene dato dalla recente indagine dell’Ascom, che con una ricerca di Camera di Commercio-InfoCamere, ha “fotografato” una ripresa del +0,4% per il commercio al dettaglio e +0,6% per la ristorazione (compresi bar e le catene dello streed food), le condizioni economiche complessive della città restano ancora preoccupanti.

 

E nell’ultimo periodo ad appesantire la situazione dei commercianti del centro (in particolare proprio della futura “via Zara” ) ci sono state anche le numerose diatribe con il Comune di Torino in merito alla pedonalizzazione di via Roma che, se per il Sindaco Piero Fassino rappresenterà un rinnovamento in positivo del cuore della città, a dire dei commercianti, porterà ulteriori danni alla loro già precaria situazione economica. Bisognerà attendere il ponte dell’immacolata per vedere se i risultati di questo nuovo esperimento saranno positivi e soddisfacenti.

 

Per concludere, bisognerebbe ricordare, crisi o non crisi, la fondamentale importanza all’interno di una città di attività commerciali autonome e produttive poiché, i negozi, soprattutto le piccole botteghe, o le boutique storiche, fanno e devono far parte del panorama e dell’identità della nostra città. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che molto spesso ci affascinano e ci accompagnano, magari tra una chiacchierata e l’altra, rischiamo di far spegnere oltre che le luci di Torino anche la vitalità della città stessa, che purtroppo giorno dopo giorno, vede diventare vie (per così dire) storiche e a lei care, dei semplici luoghi di passaggio.

 

 (Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella

Da Socrate a Saitta come prenderla con filosofia

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Il filosofo sosteneva che i libri, una volta scomparso l’autore, non potevano difendersi… per cui non ne scrisse mai. Avrà pensato a questa antica saggezza l’assessore che si è visto rimproverare il libello, di una decina d’anni fa, quando dai banchi dell’opposizione attaccava a testa bassa le scelte dell’allora Giunta Ghigo

 

Ci sarà un motivo per cui il filosofo Socrate (nell’immagine), pilastro del pensiero occidentale, non ha lasciato nulla di scritto? Sosteneva che i libri, una volta scomparso l’autore, non potevano difendersi… per cui non ne scrisse mai. Avrà pensato a questa antica saggezza l’assessore Antonio Saitta che, nel corso del dibattito in aula sulla riorganizzazione sanitaria, si è visto anche rimproverare il libello, o “libro bianco”, di una decina d’anni fa, quando dai banchi dell’opposizione attaccava a testa bassa le scelte dell’allora Giunta Ghigo. Ora che ricopre il non facile ruolo di governo, molte scelte un tempo contrastate sono diventate una necessità.

 

Saitta, a differenza di Socrate, è ben vivo e ha saputo rispondere a chi gli muoveva tali contestazioni, riconoscendo con onestà intellettuale che molti errori sono stati fatti anche dal centrosinistra. Del resto, vale a poco ora rinfacciarsi chi ha nominato più primari (pare comunque che la gara la vinca la Giunta Bresso), se la situazione è così drammatica che l’assessore ha dovuto ammettere che, senza interventi, nel 2015 sono a rischio persino gli stipendi di medici e infermieri (o è terrorismo psicologico?).

 

Tutto sommato la Giunta del Chiampa ha passato senza troppi patemi anche gli scogli di sanità e assestamento, i due temi discussi in questa lunga settimana d’aula, destreggiandosi tra Scilla (l’opposizione abbastanza grintosa, sia nella componente centrodestrorsa che in quella pentastellata) e Cariddi (i maldipancia dei piddini). Sono stati questi ultimi, soprattutto per la sanità, a mettere più in difficoltà le scelte della Giunta, con un Nino Boeti che promuove sbrigativamente la riforma ma poi si dilunga molto di più sulle cose che non vanno (tra cui la chiusura delle emodinamiche), con un’Angela Motta che scende in campo in modo deciso per tutelare le eccellenze dell’ospedale di Asti, vittima di congiure ordite in corso Regina, con un vendoliano come Marco Grimaldi  che risponde a muso duro al diktat lanciato a mezzo stampa dal governatore (non c’è più tempo per discutere, game is over) lamentando il mancato coinvolgimento di politica e territori.

 

Non pervenuto, anche questa volta, il contributo di valutazioni del Comune di Torino, ancora impegnato nella grana di dimensioni planetarie per la chiusura o meno di via Roma. Fassino & C hanno ormai abbracciato la tattica dorotea, già evidenziata nel caso delle nozze gay, cioè un “si può fare, ma solo per un certo tratto, solo per certi periodi, solo come sperimentale etc. etc”. Si aggiunga che un’altra questione epocale come l’assegnazione delle arcate dell’ex-Moi ha fatto litigare sindaco e assessore Passoni, e si capirà che a Palazzo di Città non è restato il tempo di occuparsi di bazzecole come le alzate d’ingegno di Saitta.

 

Tornando alla Regione, sull’assestamento di bilancio, l’ostruzionismo ha rallentato non di poco l’approvazione del documento, avvenuta solo dopo una serrata trattativa fuori dall’aula. E sì che di sostanza (cioè di soldi) ce n’è ben poca, per quanto sia comprensibile l’irritazione dell’opposizione: ma come – si sono chiesti i consiglieri di Fi, Lega e M5S – la Giunta ci presenta uno scenario da Apocalisse e poi infila nel documento emendamenti come i fondi per il palazzetto dello sport di Torre Pellice, o quelli per non meglio precisate aziende agroalimentari! Evidentemente, è stata la contestazione mossa alla Giunta, ci sono marchette e marchette, e la maggioranza, per trovare la quadra al proprio interno, ha scelto con malcelata ipocrisia quali gratificare e quali no.

 

Ghinotto

 

Cirque du Soleil nella fiaba di Quidam

CIRCO QUIDAM

Il Cirque du Soleil ha portato gioia e meraviglia a più di 100 milioni di spettatori in oltre 300 città di sei continenti

 

Al Palaolimpico di Torino si è tenuta una delle tappe di Quidam, lo spettacolo del  Cirque du Soleil  che ha debuttato sotto il tendone ad aprile 1996 a Montreal. Da allora, la produzione ha visitato cinque continenti ed ha emozionato milioni di persone. Nel dicembre 2010, Quidam ha intrapreso un nuovo viaggio, presentare la stessa entusiasmante produzione nei palazzetti, partendo dal Nord America. Il cast internazionale comprende 45 acrobati, musicisti, cantanti e artisti di prima classe.

 

La giovane Zoé è annoiata; i suoi genitori, distanti e apatici, la ignorano. La sua vita ha perso qualsiasi significato. Cercando di riempire il vuoto della sua esistenza, scivola in un mondo immaginario — il mondo di Quidam— dove incontra dei personaggi che la incoraggiano a liberare la sua anima. Dai circa 20 artisti di strada di cui la compagnia era formata al suo inizio nel 1984, il Cirque du Soleil, basato in Quebec, è oggi la società leader nel settore dell’entertainment. Il gruppo conta 4.000 lavoratori, di cui oltre 1.200 artisti di oltre 50 nazionalità diverse.

 

Il Cirque du Soleil ha portato gioia e meraviglia a più di 100 milioni di spettatori in oltre 300 città di sei continenti. Per maggiori informazioni sul Cirque du Soleil: www.cirquedusoleil.com.

Paola ce la fa: seconda donna a fare il giro del globo in bici

gianotti bici

In piazza di Città ad Ivrea, dov’era partita lo scorso 8 marzo per compiere il giro del mondo in bicicletta. Dopo lo stop forzato, a causa dell’incidente in Arizona, è ripartita lo scorso 16 settembre ottimista e fisicamente in forma

 

AGGIORNAMENTO

 Paola Gianotti ha fatto l’impresa. La definiscono Forrest Gump anticrisi, che ha abbassato le serande della sua azienda  di comunicazione. E ora è la seconda donna al mondo a compiere il giro del mondo in bici, dopo la greca Juliana Bhuring nel 2012.  Oggi ha tagliato il traguardo sotto la pioggia a Ivrea.

 

 

Paola Gianotti sta per realizzare il sogno suo e delle migliaia di persone che la seguono e sostengono. Domenica 30 novembre, intorno alle ore 16, arriverà in piazza di Città ad Ivrea, città dov’era partita lo scorso 8 marzo per compiere il giro del mondo in bicicletta. Dopo lo stop forzato, a causa dell’incidente in Arizona, è ripartita lo scorso 16 settembre ottimista e fisicamente in forma; le tappe si sono succedute senza sosta: San Francisco, Australia (da Brisbane aPerth), Asia (da Singapore a Bamgkok), Europa (da Istanbul a Trieste). E poi giù per l’Italia, fino a Santa Maria di Leuca, il centro abitato più a sud della penisola. In queste ore Paola sta risalendolungo la costa tirrenica e si trova in Campania.“Il calore e l’affetto ricevuti finora dai fan italiani è stato qualcosa di incredibile. Chi mi ha offertoospitalità, chi ha aspettato per due ore lungo la strada il mio passaggio, chi si è fermato per un augurio di incoraggiamento, chi mi ha lasciato dei “dolci” regali. Un pensiero particolare ai tanti ciclisti che hanno pedalato assieme a me lungo il percorso. Ho superato ormai i 28000 km. Mancano le ultime tappe che saranno però le più difficili, a causa del clima sfavorevole e della sfida mentale: mi sembra di essere già arrivata, ma i km da fare sono ancora molti… Dopo aver pedalato per tutto il globo e aver visto tante realtà diverse ho avuto la conferma che l’Italia ha un patrimonio, paesaggi e persone della cui bellezza a volte non ci rendiamo a conto. Spero con tutto il cuore di regalare questo record all’Italia, a tutti quelli che stanno vivendo questo sogno con me, a coloro che mi dicono di renderli orgogliosi di essere italiani e alle centinaia di persone che mi hanno aiutato a realizzare questa grande impresa”.

 

Intanto, ad Ivrea, si stanno preparando i festeggiamenti e l’accoglienza. Non solo in piazza di Città, l’arrivo vero e proprio, ma già lungo il percorso: un nutrito gruppo di ciclisti la attenderà alle 14,30 nei pressi di Santhià, per poi accompagnarla verso Ivrea, lungo la direttrice Cavaglià-ViveroneIvrea. L’arrivo è stimato tra le 15,30 e le 16. L’attenderanno amici, appassionati, cittadini eporediesi e molti sconosciuti che hanno seguito la sua impresa in questi lunghi mesi, tramite i social, con messaggi di supporto e incoraggiamento. Anche il popolare inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti, insieme a Incomedia WebSite X5, ha mandato un video-saluto a Paola (https://www.youtube.com/watch?v=R74VWpm1s3M). Dal bellissimo Castello di Masino, con alle spalle la Serra Morenica che abbraccia Ivrea, il biker diventato famoso per record e acrobazie ha espresso tutta la sua ammirazione per la straordinaria impresa di Paola. Michelin, sponsor tecnico, si complimenta con Paola per l’impresa straordinaria che ha avuto il piacere di condividere con lei sulle strade di tutto il mondo grazie agli pneumatici MICHELIN PRO4 Endurance e MICHELIN PRO4 Grip.Paola sarà la prima italiana ad aver compiuto il giro del mondo in bici, seconda donna al mondo. I chilometri percorsi fino ad oggi le consentiranno – anche con un margine di sicurezza – di battere il record precedente ed entrare così nel Guinness dei primati. Quella di piazza di Città sarà una grande festa, con tanto di concerto; Fabrizio Zanotti, cantautore eporediese, si esibirà insieme al suo gruppo presentando in anteprima i brani del nuovo album “Dieci dita”, tra cui l’omonima canzone dedicata proprio a Paola. “Scorre via tutto d’un fiato con ritmo incalzante, la chitarra acustica in punta di plettro e la voce che scandisce ogni kilometro di strada dove sorge già la prossima città: Valencia sotto, sopra Danzica. Sali, scendi, Sali, scendi, sale adrenalina con le dita aggrappate al manubrio fino all’ultima frontiera”. Sarà possibile seguire in diretta streaming gli ultimi chilometri verso Ivrea attraverso le immagini realizzate da Fatti di sport, collegandosi al sito www.direttamente.tv.

Grimaldi (Sel): “Un milione in più per le borse di studio”

GRIMALDI

Vittoria! Passano i nostri emendamenti all’assestamento di bilancio: un milione in più alle borse di studio per gli studenti universitari e 500mila euro per riaprire la Verdi 15

 

Negli scorsi anni, dall’opposizione, siamo stati al fianco degli studenti universitari nei giorni in cui protestavano contro il progressivo smantellamento del diritto allo studio perseguito dalla Giunta Cota. Fino al 2010/2011 il Piemonte era l’unica Regione, assieme al Trentino Alto Adige, ad avere sempre erogato la borsa di studio a tutti gli idonei. Cota ha fatto piombare la nostra Regione ex virtuosa al 18° posto, sotto la Sardegna e appena sopra Calabria e Campania. I numeri della mattanza che chiamo “delitto allo studio” parlano chiaro: nel 2011/12 erano 3.657 i borsisti, su 11.872 idonei; nel 2012/13 5.025 su 10.039 idonei.

 

Non solo: pensiamo alla chiusura di mense e residenze. La storia della residenza studentesca di via Verdi 15 (quasi 200 posti letto) è esemplare: azzerando i fondi per la legge regionale che ne avrebbe garantito la ristrutturazione, la Giunta Cota ha determinato l‘interruzione dei lavori, a cui sono seguiti l’occupazione della struttura, lo sgombero e la chiusura definitiva, con quasi un centinaio di studenti stranieri idonei senza borsa in cerca di una sistemazione stabile.

 

Per chi come noi ha voluto inaugurare il suo lavoro nel nuovo Consiglio Regionale a partire da quelle ragazze e da quei ragazzi capaci e meritevoli ma privi di mezzi, che la Giunta Cota aveva bloccato al piano terra dell’ascensore sociale, oggi è una giornata storica. La prima vittoria sono i 6 milioni per il diritto allo studio universitario inseriti nell’assestamento di bilancio fin dall’inizio oltre ai 10 già presenti. La seconda, il milione aggiunto oggi per le borse e i 500mila euro per la ristrutturazione della Verdi 15, grazie all’approvazione di due emendamenti presentati da noi. Ora possiamo dire che il primo passo è compiuto davvero,.che abbiamo restituito agli studenti 7,5 milioni che Cota aveva loro sottratto e a cui hanno pieno diritto.

 

 

 Marco Grimaldi

 Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà

 Consiglio Regionale del Piemonte

Ferrarotti, chitarre di eccellenza

chitarre

FERRAOTTI2L’azienda produce chitarre classiche da studio sin dai primissimi anni del Novecento e vanta tutt’ora il primato di essere l’unica in Italia a realizzare chitarre con metodo artigianale

 

Luigi Ferrarotti, capostipite della famiglia, nato a Robella di Trino (VC) nel 1878, contadino, faceva parte della banda municipale del paese. All’inizio del 900 si trasferì a Torino con la moglie ed i tre figli dove iniziò a costruire chitarre e mandolini, dapprima nel laboratorio di Corso Casale, poi in Corso Vercelli, dove rimase fino agli anni ’50. L’azienda si trasferì poi nei locali di Via Thures 10, dove tutt’ora il figlio Roberto porta avanti la produzione, unica su tutto il territorio nazionale, di chitarre classiche, oltre alla riparazione e al restauro su qualsiasi strumento a corda, come ad esempio chitarre pregiate quali Gibson L5 e Gibson 175. Le chitarre Ferrarotti sono disponibili in diversi negozi di musica non solo in Piemonte, ma anche nel resto d’Italia, segno dell’alta professionalità dell’azienda e della qualità del prodotto.

 

Angela Barresi

Tff, ecco le opere e i vincitori

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L’elenco dei premi della 32a edizione

 

La Giuria di Torino 32 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Ferzan OzpetekGeoff AndrewCarolina CrescentiniDebra Granik e György Pálfi assegna i premi:

 

 

Miglior Film (€ 15.000) a: Mange tes morts di Jean-Charles Hue (Francia, 2014)

 

 

Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

 

For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)

 

 

Menzione speciale della giuria a: N-Capace di Eleonora Danco (Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: abbiamo attribuito una menzione speciale a quest’opera prima perché dimostra di essere una grande promessa per il futuro e perché ci ha colpito emotivamente e intellettualmente con un ritratto, così lirico e penetrante, dell’Italia di oggi.

 

 

Premio per la Miglior attrice ex aequo a:

 

Sidse Babett Knudsen, nel ruolo di Cynthia in The Duke of Burgundy di Peter Strickland (UK, 2014)

 

e a:

 

Hadas Yaron, nel ruolo di Meira in Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014)

 

 

Premio per il Miglior attore a: Luzer Twersky, nel ruolo di Shulem in Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014)

 

 

Menzione speciale ai personaggi intervistati di N-Capace di Eleonora Danco (Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: a tutte le persone intervistate dalla regista, incluso suo padre. Abbiamo apprezzato i loro contributi al film, che sono divertenti e onesti e che ci hanno insegnato moltissimo.

 

 

Premio per la Miglior sceneggiatura a: What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi (Nuova Zelanda, 2014)

 

 

Premio del pubblico a: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)

 

La Giuria di Internazionale.doc, composta da Marek HovorkaFred Keleman e Jean-Baptiste Morain, assegna i seguenti premi:

 

Miglior Film per Internazionale.doc (€ 5.000) a: Endless Escape, Eternal Return di Harutyun Khachatryan (Armenia/Olanda/Svizzera, 2014)

 

Con la seguente motivazione: con la sua sensibilità verso gli elementi più autentici del cinema e il loro uso consapevole e attento, il regista avvicina il pubblico al flusso mutevole della Storia e lo porta quasi a contatto fisico con la realtà. Attraverso la profonda bellezza delle immagini, l’uso del tempo, dei suoni atmosferici e della musica, la solitudine dell’essere umano in questo mondo trascende a un livello metafisico che connette il pubblico con la nudità dell’essere umano, la sua ricerca e la sua lotta per la felicità, la libertà e il desiderio di essere comunità.

 

 

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a: Snakeskin di Daniel Hui (Singapore/Portogallo, 2014)

 

Con la seguente motivazione: per sostenere il regista verso la sua ricerca della verità e di un cinema immaginifico capace di raccontare la complessa storia del suo paese, piena di fantasmi. In “Snakeskin”, Daniel Hui riesce a creare un’atmosfera che permette al pubblico di entrare nella realtà spirituale di quella regione.

 

La Giuria di Italiana.doc, composta da Maria BonsantiJacopo Quadri e Marco Santarelli, assegna i seguenti premi:

 

Miglior Film per Italiana.doc in collaborazione con Persol (€ 5.000) a: Rada di Alessandro Abba Legnazzi (Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: per la volontà di raccontare e confrontarsi in uno spazio cinematografico con storie di vita e personaggi.

 

Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a: 24 heures sur place di Ila Bêka e Louise Lemoine (Francia/Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: un film che si inscrive nella tradizione cinematografica riuscendo ad attualizzarla con generosità nello stile e nel contenuto.

 

La Giuria di Italiana.corti, composta da Silvia CalderoniNiccolò Contessa e Rä Di Martino, assegna i seguenti premi:

 

Premio Chicca Richelmy per il Miglior film (€ 2.000 offerti da Associazione Chicca Richelmy) a:

 

Panorama di Gianluca Abbate (Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: per la ben riuscita riappropriazione e rielaborazione di immagini trovate, che diventano inaspettatamente flusso narrativo, componendo un collage urbano dove il presente si trasfigura nella visione di un futuro distopico.

 

Premio Speciale della giuria a: Il mare di Guido Nicolás Zingari (Italia, 2014)

 

Con la seguente motivazione: per aver saputo coniugare forza dell’immagine e delicatezza dello sguardo, muovendosi fluidamente tra pura osservazione e spunti drammaturgici.

 

 

Ormai giunto alla chiusura, dopo i primi otto giorni di programmazione il 32/o Torino Film Festival, può vantare dati positivi. Dimostrano un trend di crescita e in linea con l’edizione dello scorso anno, considerando  che i posti a disposizione del pubblico sono diminuiti, come è stato dimostrato dalle lunghe code dei giorni scorsi. Si è verificata una crescita del 5% per gli accrediti dei giornalisti e professionali. “Questi film – commenta all’Ansa il direttore Emanuela Martini – sono veramente piaciuti come sono piaciuti a noi che li abbiamo scelti”. Tutto esaurito per la proiezione di “Profondo Rosso”, il film cult di Dario Argento, presente al festival, girato a Torino.

 

(Foto: il Torinese)

Morte sospetta di un 68enne dopo il vaccino

vaccino

L’assessorato regionale alla Sanità comunica che dalle verifiche effettuate sugli archivi vaccinali delle aziende sanitarie regionali e dalle informazioni ricevute dal fornitore risulta che i due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, temporaneamente sospesi dall’uso, non sono presenti in Piemonte

 

Era in cura per problemi cardiovascolari l’uomo di 68 anni morto nel cuneese dopo la somministrazione dell’Agrippal. Si tratta di un vaccino antinfluenzale prodotto dalla Novartis, ma diverso da quello ritirato per le morti sospette in varie località italiane. Vista la psicosi collettiva che si sta creando, il caso è stato segnalato per precauzione dal medico di base della vittima alla Regione Piemonte e all’ autorità giudiziaria. Stanno già indagando i carabinieri del Nas di Torino. Su ordine della procura di Cuneo, hanno acquisito  la documentazione relativa al decesso.

 

Ma dalla Regione arrivano rassicurazioni sulla situazione in Piemonte. L’assessorato regionale alla Sanità comunica che dalle verifiche effettuate sugli archivi vaccinali delle aziende sanitarie regionali e dalle informazioni ricevute dal fornitore risulta che i due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, temporaneamente sospesi dall’uso, non sono presenti in Piemonte. Il vaccino attualmente usato nella nostra regione, denominato Agrippal, è prodotto dalla ditta Novartis ma è differente per formulazione e composizione da quello interessato dai provvedimenti cautelativi dell’Aifa. Pertanto, le attività di vaccinazione antinfluenzale in corso negli studi dei medici di medicina generale e negli ambulatori delle Asl piemontesi proseguono regolarmente.I dati provenienti dal sistema di sorveglianza regionale segnalano che l’attività influenzale in Piemonte è a livello iniziale (1,9 casi per mille abitanti), sotto la soglia di attenzione. La vaccinazione effettuata in questo periodo, quindi, è ancora in grado di conferire adeguata protezione perché il picco epidemico stagionale è atteso in tempi lunghi.