ilTorinese

Padre e figlio carabinieri in vacanza a Torino arrestano scippatrice

Padre e e figlio, in vacanza Torino, entrambi Carabinieri della Campania liberi dal servizio, hanno arrestato in via Cernaia, una borseggiatrice. Mentre viaggiavano in auto vicino alla caserma Cernaia hanno visto che una donna, 38 anni di origini marocchine, già conosciuta alle forze dell’ordine, stava scippando un’anziana del  telefono cellulare. I due militari sono scesi  dall’auto e hanno arrestato la donna per furto aggravato

Ricercato riconosciuto al ristorante e arrestato

Era ricercato dopo la condanna del tribunale ed è stato riconosciuto e arrestato in un ristorante di Novara. Il 69enne dovrà scontare 4 anni e 5 mesi di reclusione. Aveva sparato in aria, durante una lite con alcuni  giovani, due colpi con un’arma da fuoco non regolarmente detenuta. Nei giorni scorsi un agente di polizia fuori servizio che si trovava con la famiglia nello stesso ristorante lo ha riconosciuto e ha chiamato i colleghi della volante che sono intervenuti per arrestarlo.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

AVS: “non un passo indietro sul diritto allo studio”

Riceviamo e pubblichiamo 
“Le avvisaglie c’erano tutte, ma oggi la destra getta la maschera: con un ordine del giorno di cui è stata richiesta la discussione nel Consiglio Regionale dell’11 marzo, la Lega chiede di limitare il riconoscimento delle borse di studio a quanto consentito dagli “equilibri di bilancio”, riservando a sanità e trasporti le risorse “risparmiate”, e di introdurre un criterio di premialità per gli studenti piemontesi – dichiara Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Consiglio Regionale del Piemonte e segretaria regionale di Sinistra Italiana – “Quanto a quest’ultima previsione, ogni commento è superfluo: evidentemente, la destra piemontese ci tiene a collezionare sentenze di incostituzionalità, come già avvenuto in riferimento all’accesso alle case popolari. È gravissimo invece che la maggioranza proponga di tornare indietro di dieci anni, all’epoca in cui ogni anno vi erano migliaia “idonei non beneficiari”, riducendo la platea degli aventi diritto nonostante la crescente vocazione di polo universitario di Torino e l’aumento complessivo del costo della vita per gli studenti, e soprattutto introducendo una insopportabile gara tra diritti, mettendo in contrasto quello allo studio con la sanità e i trasporti, che peraltro scontano i tagli fatti proprio dal Governo Meloni. La Lega aveva già tentato un colpo simile in autunno chiedendo di “risparmiare” sulle borse di studio per introdurre un’esenzione del bollo auto, per fortuna archiviato tra l’imbarazzo della stessa maggioranza. Sono mesi che diciamo che la destra piemontese non prende sul serio il diritto allo studio: prima la scellerata gestione delle Universiadi, che ha lasciato senza posto letto oltre 800 studenti, poi i clamorosi ritardi nel pagamento delle borse di studio del 2024. Ancora oggi, a bilancio approvato e nonostante le rassicurazioni degli assessori Tronzano e Chiorino, oltre 4.000 studenti idonei aspettano di ricevere la borsa, che non è stata ancora riconosciuta agli aventi diritto per una cattiva programmazione delle risorse regionali.  Colpire il diritto allo studio significa colpire il nostro futuro, e impedire a chi non può permetterselo l’accesso ai gradi superiori di istruzione. Su questo non transigeremo e siamo pronte a fare dura opposizione”.
“La Lega piemontese, come una cartina tornasole, chiarisce ulteriormente cosa vuole e fa la destra in tutta Italia: tagliare i fondi agli studenti con meno soldi, che vogliono frequentare le Università pubbliche e spingerli verso le università telematiche private; negano un diritto e lo trasformano in un affare privato. – dichiara Giuseppe Buondonno, Responsabile scuola della segreteria nazionale di Sinistra Italiana – Università di serie A per i ricchi, scelta di serie B per i poveri; in un Paese che, tra l’altro, è un fanalino di coda per numero di laureati. Lo ribadiamo: l’accesso all’ Università è un diritto, e la Repubblica (in ogni sua articolazione) deve “rimuovere gli ostacoli” alla “realizzazione della persona umana”. Accentueremo la nostra battaglia per la gratuità degli studi; le risorse vanno trovate attraverso una patrimoniale sulle grandi e grandissime ricchezze. Da subito vanno garantite le borse di studio agli aventi diritto; le università telematiche devono diventare enti senza fini di lucro e avere gli stessi criteri di qualità delle università pubbliche, come abbiamo scritto nel nostro disegno di legge.”

Galleria Malinpensa by La Telaccia, in mostra le opere di Bedini e Sanna

Informazione promozionale

Si apre giovedì 6 marzo, alle ore 18, presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, la mostra dedicata a due artisti, Riccardo Bedini e Mauro Sanna, rispettivamente con le esposizioni intitolate “Pittura e scultura a confronto” e “Un vitale dialogo tra luce e forma”. La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo prossimo.

L’itinerario evolutivo che si vive osservando il percorso scultoreo dell’artista Riccardo Bedini è ricco di notevole studio, di ricerca dei materiali e di resa simbolica. La trasformazione di oggetti comuni, efficacemente sintetizzati nella scultura, dimostra capacità di tecnica, conoscenza della materia e impegnata elaborazione. La funzione del movimento, l’uso di vari materiali validamente assemblati fra loro e la dinamica dei volumi regalano all’opera una costante modalità espressiva. Sono opere che si liberano in uno spazio infinito e che esprimono ricorrenti messaggi densi di profondi contenuti concettuali.

L’artista Riccardo Bedini definisce ogni sua creazione con una propria modalità scultorea, fonte di ispirazione anche la conoscenza della vita con le sue fragilità umane, che egli simboleggia nell’opera con un forte impatto emotivo e con un potente strumento comunicativo.

Il legno, il ferro, la plastica uniti alla resina e agli acrilici, valorizzano l’opera di un processo formale rigoroso che unisce la tradizione con l’innovazione, capace di stimolare il fruitore sia per la notevole manualità che per l’energia espressiva non comune. Materia e anima si fondono insieme in un percorso artistico, spirituale e umano di forte valenza e di continue riflessioni emotive. L’essenza del fare arte acquista una formula scultorea emozionante, che va al di là della realtà materica, per approdare a un processo creativo assolutamente unico sostenuto da una evidente sintesi interpretativa. È una ricerca quella di Riccardo Bedini non solo visuale ma fortemente contenutistica, in cui la fervida fantasia, l’impulso creativo e lo stile personale manifestano chiaramente il suo talento e la sua sensibilità caratterizzata da ricchezza interiore e da sentimento.

Riccardo Bedini, nato a Fano nel 1968, è scultore e pittore dalla tradizione innovativa. Attraverso l’arte che si fa linguaggio di stati d’animo e di sensazioni, Bedini trasforma materiali comuni in opere capaci di trasmettere messaggi profondi, che interpretano la tradizione in un contesto di magia. Il suo tocco e i suoi pensieri, tradotti in materia, attribuiscono una dimensione unica a ogni sua creazione, portando alla luce la bellezza che si irradia dai dettagli più semplici.

Bedini, da bambino, ha dovuto superare problemi uditivi, tanto che l’arte è diventata il suo primo mezzo di comunicazione. Le sue opere non sono solo la manifestazione di rare capacità artistiche, ma anche testimonianze della forza con cui la creatività diventa strumento per affrontare le sfide della vita, e trasmettere messaggi rivolti a tutti, ad ogni generazione alle prese con le difficoltà del suo momento storico.

L’artista Mauro Sanna, in maniera del tutto personale, realizza opere pittoriche di notevole validità tecnica, costantemente elaborate sempre con equilibrio del tratto e un’armonia strutturale significativa. L’interpretazione del suo linguaggio astratto, che si impone di forza propria e di valori tecnici, è caratterizzata da una singolare stesura estetica e da una ricerca unica di effetti originali. Volume, spazio, luce e colore vengono espressi dall’artista con pienezza di tecnica e una resa prospettica magistrale. Si tratta di creazioni che ci introducono in una dimensione ricca di fervida fantasia e affascinante scenografia, in cui la luce stessa del colore, le atmosfere chiaroscurali e le linee vigorose e ampie, scaturiscono da una sintesi significativa. L’artista Mauro Sanna segue una linea di pittura astratta, sempre intrisa di coerenza e salda autonomia espressiva, e raggiunge un risultato di esecuzione notevole, dove ogni rapporto tra segno e materia rappresenta un’interessante dialettica ricca di elementi stilistici. Le molteplici vibrazioni e sensazioni, che si percepiscono pienamente osservando le sue opere, risvegliano lo spettatore nella vista e nell’animo regalandogli emozioni continue. La dinamicità gestuale del modo creativo di dipingere rivelano un temperamento artistico tangibile che sviluppa una resa formale ben riconoscibile. L’evolversi della visione astrattistica nell’iter dell’artista Sanna è evidente e definisce una lettura moderna, caratterizzata da una capacità tecnica in cui risulta molto forte il dialogo tra luce e forma. L’uso dell’olio su tela, steso con abilità e fluidità materica, permette all’artista di comunicare una forte carica espressiva che si traduce in accenti originali in una ricerca dominante di precisa compositiva. All’interno di ogni sua opera vivono l’impulso creativo, il ritmo segnico e il tessuto cromatico di precisa scansione descrittiva, che ci svelano un impianto costruttivo incisivo, capace di acquistare un forte valore contenutistico.

Mauro Sanna, classe 1966, di Sassari, è un pluripremiato pittore, disegnatore e scultore le cui opere sono state esposte a livello nazionale. Ispirati all’espressionismo astratto, dall’astrattismo e dall’informale, i suoi pezzi cercano un equilibrio tra questi generi. Ha studiato presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, fin dalla tenera età ha dimostrato una spiccata propensione verso l’arte in tutte le sue forme, in particolar modo il disegno e la pittura. Alla fine degli anni Settanta, vari artisti di fama regionale lo notarono e gli diedero una spinta motivazionale per la prosecuzione degli studi artistici, portandolo a conseguire il diploma di Maestro d’Arte applicata.

Iniziò sin da subito a lavorare presso aziende locali che si occupavano di serigrafia e pubblicità, permettendogli di liberare la propria creatività in lavori stimolanti e appaganti, nonché apprendendo e sperimentando le tecniche della serigrafia. Nel frattempo disegna e dipinge per privati, partecipando a piccole competizioni locali. Nel 1996 apre la propria azienda che si occupa di serigrafia e pubblicità, diventando una delle attività del settore della Sardegna settentrionale, specializzandosi nella creazione di marchi e loghi a fini pubblicitari. Nel 2000 apre una piccola bottega di ceramiche, creando opere e sculture così da sperimentare nuovi medium per i suoi lavori.

Nel 2002 ha insegnato per un anno serigrafia presso una scuola di formazione  professionale cercando di trasmettere le tecniche di serigrafia. Dopo anni di lavoro nel campo della pubblicità e della serigrafia, l’amore per la pittura lo ha riportato a dipingere, traducendo in immagini quelli che sono gli elementi quotidiani della luce e del movimento, portandolo così a creare una lunga serie di opere.

Galleria Malinpensa by La Telaccia
Corso Inghilterra 51, Torino
Ingresso libero
Orari: 10.30 – 12.30 / 16 – 19
Chiusura lunedì e festivi

Mara Martellotta

Berthe Morisot, alla Gam aperture serali

Alla Gam in occasione del finissage, degli ultimi giorni della mostra su Berthe Morisot oggi e domenica 9 marzo la mostra resterà aperta fino alle 21 (stasera tre momenti musicali gratuiti a cura del Conservatorio di Torino accompagneranno il percorso) e sabato 8 marzo per le donne ci saranno tariffe speciali.

GP

Fondazione Mus-e Italia ETS per l’inclusione dei più piccoli

Il 6 marzo, a Torino, si terrà una serata di musica e solidarietà promossa dal comitato di Torino

Giovedì 6 marzo prossimo sarà una serata all’insegna della musica e della solidarietà, quella organizzata dal comitato di Torino di Fondazione Mus-e Italia ETS, alle ore 19 presso il teatro di Piazza dei Mestieri, in via Durandi 13. Si tratta di un’importante occasione per sostenere l’attività della Fondazione, da tempo impegnata a contrastare la povertà educativa attraverso percorsi artistici d’eccellenza nelle scuole dei quartieri più complessi della città. Al centro della serata ci sarà l’omaggio a Fabrizio De André, artista e poeta che ha dato voce ai più fragili, valori condivisi da Mus-e Italia nella sua missione educativa. A interpretare la sua musica sarà la band Le storie sbagliate, che da anni celebra il grande Faber con spettacoli intensi e coinvolgenti. L’evento si aprirà con un’apericena preparata dai ragazzi di Piazza dei Mestieri, un momento di convivialità che precederà le attività di Mus-e Italia.

“Attraverso l’arte possiamo fornire ai bambini strumenti per esprimersi, crescere e costruire il proprio futuro – spiega Maria Garrone, Presidente di Fondazione Mus-e Italia ETS – questo evento è un’opportunità per rafforzare il nostro impegno e coinvolgere sempre più persone in questa missione”.

“Siamo felici di portare avanti questa iniziativa a Torino, città in cui Mus-e opera con passione per garantire ai bambini un’educazione che valorizzi creatività e inclusione – aggiunge Marco Rossi, Presidente del comitato Mus-e Torino”.

Il programma Mus-e attivo a Torino dal 2001. Ad oggi questa è la città in cui Mus-e è maggiormente presente, coinvolgendo 4mila 500 bambini di oltre 220 classi, con progetti speciali che spaziano dal coro alla lettura, da “Mus-e in corsia” ai progetti internazionali. Per partecipare alla serata di giovedì 6 marzo, è necessaria una prenotazione alla mail info.torino@mus-e.it. È richiesta una donazione minima di 40 euro a sostegno dell’attività della Fondazione, da versare anticipatamente tramite bonifico all’iban IT39D0333201000000001615691.

 

Mara Martellotta

I dialoghi sugli investimenti: parliamo di cedole

Tornano i dialoghi sugli investimenti, sotto forma di vignette, del consulente finanziario Riccardo Ferrero. Parliamo di cedole questa volta, quella quota di interessi che viene corrisposta a chi detiene azioni o obbligazioni. Cedole che possono essere pagate con frequenza annuale o semestrale e anche ogni tre mesi. Un modo per integrare la pensione o la busta paga. Ma attenzione… avverte l’esperto.

8 Marzo: in Piemonte 77,5% delle imprese gestite da uomini, contro 22,5% a guida femminile

Il dato emerge dal dossier dedicato a “Donne Impresa-8 marzo“, dell’Ufficio Stampa di Confartigianato Imprese Piemonte, sui dati Unioncamere-Infocamere.

“Questo dato racconta che più di tre imprese piemontesi su quattro sono guidate da uomini. Per invertire questa tendenza non chiediamo le quote rosa, che non rappresentano la formula magica per risolvere il problema della parità di genere, e neanche  interventi una tantum o effimere corsie preferenziali – commenta  Sara Origlia, Presidente del Movimento donne impresa di Confartigianato Piemonte– ma politiche strutturali, sistemiche e coordinate per sostenere la propensione imprenditoriale e favorire l’occupazione, garantendo a tutti un contesto normativo e culturale che consenta alle imprese femminili a valore artigiano di esprimere al meglio i propri valori e potenzialità, di creare occupazione, generare innovazione, contribuire alla crescita economica e sociale. Qualità, professionalità e saper fare sono i capisaldi delle aziende al femminile in Piemonte, un autentico valore aggiunto nel tessuto imprenditoriale locale in una fase delicata come quella che stiamo vivendo”.

Secondo un sondaggio effettuato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte, che prevede la possibilità di risposte multiple (utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di imprese femminili del Piemonte che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione) le imprenditrici affrontano più difficoltà ad accedere ai finanziamenti, trovano meno opportunità di crescita e devono fare i conti con un welfare inadeguato, che rende complicato conciliare lavoro e famiglia. La burocrazia rimane un ostacolo insormontabile e la mancanza di misure strutturali per incentivare l’imprenditoria femminile continua a frenare lo sviluppo economico del Paese.

Nel dettaglio: il 43,5% del campione femminile chiede un accesso al credito più facilitato per migliorare la propria performance imprenditoriale e maggiori sgravi fiscali.

“Le imprenditrici faticano più degli uomini a ottenere finanziamenti e agevolazioni. Servono misure concrete come: maggiori fondi dedicati alle imprese femminili, procedure più snelle, un accesso al credito agevolato, anche tramite garanzie pubbliche, premialità fiscali per chi investe in imprese guidate da donne.

Molte donne abbandonano l’attività imprenditoriale perchè impossibilitate a conciliare lavoro e famiglia. Per questo servono congedi di maternità adeguati e flessibili per le lavoratrici autonome, detrazioni fiscali per i servizi di cura (asili nido, baby-sitting, assistenza familiare), contributi economici per le imprenditrici madri e un sistema di welfare che permetta di conciliare davvero lavoro e famiglia, senza dover rinunciare alla propria attività. Nello specifico riteniamo utile intervenire sull’incremento del limite di detraibilità dei costi sostenuti per gli addetti all’assistenza domestica e familiare: si rende necessario ampliare la portata delle agevolazioni fiscali, già presenti nell’ordinamento tributario, al fine di rendere concreta la conciliabilità tra lavoro e famiglia, anche nei confronti delle donne imprenditrici.”

Il 65,5% del campione ritiene che i servizi pubblici di assistenza per figli e anziani siano insufficienti.

 

Questa percentuale, particolarmente alta, dimostra come tra i tanti aspetti su cui sia necessario lavorare, ve ne sia uno particolarmente importante: quello dell’offerta di servizi nido, asili e partecipazione delle donne al mondo del lavoro sono, infatti, temi strettamente legati. Aumentare l’occupazione femminile era l’intento esplicito degli obiettivi di Barcellona, stabiliti dall’Ue più di un decennio fa, e va di pari passo con l’obiettivo di offrire una assistenza all’infanzia per almeno il 90% dei bambini tra i 3 e i 6 anni e per almeno il 33% dei bambini con meno di 3 anni. Se pensiamo che ancora oggi circa 16% delle famiglie sceglie di non mandare i propri figli all’asilo nido per motivi di costo, ci far rendere conto di come la donna debba scegliere la famiglia al posto del lavoro, per questo come Confartigianato Imprese, a livello nazionale, stiamo portando avanti la richiesta dell’aumento dei contributi concessi ai servizi per la prima infanzia. Non ci stanchiamo mai di ripeterlo: il Dna dell’imprenditoria piemontese e italiana è tenuto assieme dai legami familiari e il mondo politico e amministrativo deve rendersene conto, pensando, assieme alle aziende e alle Associazioni di Categoria, ad un nuovo welfare su misura, che tenga conto anche del ruolo delle donne nel mondo del lavoro e della gestione aziendale”.

Il 39,5% del campione femminile intervistato ha individuato nella riduzione e semplificazione della burocrazia un driver di crescita per l’imprenditoria femminile.

 

“Le imprese femminili vogliono essere competitive ma spesso non vengono agevolate ed aiutate nell’affrontare gli impegni burocratici, per questo chiediamo alla politica di istituire uno sportello unico per le imprenditrici, con assistenza su pratiche e finanziamenti”.

 

Il 31% delle imprenditrici intervistate chiede più formazione e networking per le donne d’impresa, incentivi per l’innovazione, percorsi di mentoring e supporto concreto per la crescita delle aziende.

 

“Possiamo aprire una nuova fase per l’imprenditoria femminile solo attraverso sostegni e azioni di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale rivolta alle imprese femminili. L’augurio che possiamo, e dobbiamo, farci è che ogni donna possa, in tempi brevi, conquistare ciò che per sè è più caro, come: autonomia, rispetto, maternità retribuita per indipendenti, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, non dover scegliere tra lavoro e famiglia, tutele, opportunità, sicurezza, parità di competenze, più tempo, nessuna rinuncia e tranquillità”.

 

Il 55,9% delle imprenditrici chiede maggior rappresentanza e presenza femminili nelle istituzioni.

“E’ora di assicurare maggiore possibilità di presenza femminile nei luoghi in cui si decide il futuro dell’economia, nei tavoli decisionali economici e politici che richiedono scelte strategiche. Sono necessari ulteriori sforzi per affrontare le disparità di genere nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nell’economia regionale. Il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali e per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale ed offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale”.

L’appello di Origlia a Regione e Istituzioni: “Gli interventi spot non servono più, il futuro della nostra Regione e del resto del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili, per favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro perché sostenere le donne contribuisce a valorizzare una parte qualificata del capitale umano.  Le donne indipendenti sono maggiormente istruite: sono laureate quattro imprenditrici e lavoratrici autonome su dieci (41,1%) e la quota è quasi il doppio del 21,4% degli uomini. Senza dimenticare che migliorare le condizioni lavorative delle donne sostenendo la natalità è fondamentale anche per contrastare gli effetti di un inverno demografico che stiamo vivendo da anni”.

 Coldiretti Piemonte: fondi Pac soltanto per gli agricoltori

Se l’Unione Europea vuole davvero sostenere il ricambio generazionale nelle campagne e porre le basi per una crescita della produzione alimentare, occorre che i fondi della Politica agricola comune vadano esclusivamente ai veri agricoltori. Questo il messaggio lanciato dal delegato nazionale di Coldiretti Giovani, Enrico Parisi, nel corso dell’incontro a Bruxelles con il Commissario Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Cristophe Hansen, promosso dal Ceja.

“ È urgente – spiega Claudia Roggero, delegata regionale Giovani Impresa – semplificare la burocrazia che soffoca il settore e investire in innovazione e tecnologia. In tale ottica è importante il cambio di passo annunciato dalla Commissione dopo le manifestazioni di Coldiretti a Bruxelles su temi importanti che vanno dall’obbligo dell’origine in etichetta alla lotta alle pratiche sleali fino alle preoccupazioni per il consumo di cibi ultraformulati, abbandonando l’impostazione ideologica che aveva contraddistinto il precedente esecutivo”.

Risponde alle richieste Coldiretti anche l’annunciata costituzione da parte della Commissione di un Osservatorio per i terreni agricoli, con l’obiettivo di rendere la terra disponibile ai giovani e contrastarne il consumo e la cementificazione. Una storica battaglia di Coldiretti Giovani, protagonista in Italia di numerose iniziative in tale direzione. Ad Hansen è stata sottolineata anche l’importanza della gestione della risorsa idrica per evitare lo spopolamento delle aree rurali a rischio desertificazione.

“Per sostenere il ricambio generazionale – osservano Cristina Brizzolari presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale – occorrerà garantire l’autonomia del bilancio della Pac, senza la quale ogni obiettivo in tale direzione è destinato a fallire. L’obiettivo di garantire la sovranità alimentare nell’UE passa dalla modernizzazione del settore “.

 

Mara Martellotta

“LaStelvioSantini” rende omaggio alla passione per il ciclismo

È tempo di grandi e importanti anniversari in alta Valtellina, e LaStelvioSantini si prepara a celebrare i 200 anni della apertura della strada del Passo dello Stelvio. Una salita che è molto più che una ascesa, perché oltre a rappresentare il traguardo finale dei tre percorsi della manifestazione, è stata teatro di leggendarie imprese ciclistiche, diventando un autentico simbolo per gli appassionati di questo sport.

Con un’altitudine di 2.758 metri s.l.m., una lunghezza complessiva di 21 chilometri se affrontata da Bormio, con i suoi 40 tornanti segnalati come fosse un countdown, 7 gallerie e il collegamento di tre regioni, il Passo dello Stelvio racchiude due secoli di storia italiana. Questo importante anniversario verrà celebrato con numerosi eventi culturali e iniziative sportive, e tra queste ultime spicca LaStelvioSantini.

Anno dopo anno, LaStelvioSantini rende omaggio alla passione per il ciclismo e ai territori che la ospitano. La partenza dell’8 giugno prossimo sarà resa ancora più speciale da questa importante ricorrenza.

 

Il Passo dello Stelvio non è solo una strada, è un’icona. Un’opera ingegneristica visionaria nata nell’epoca dell’Impero Austriaco, che ancora oggi sfida ciclisti da tutto il mondo con le sue pendenze e tornanti leggendari. Teatro di imprese epiche come quella di Fausto Coppi nel 1953, lo Stelvio è molto più di un valico: è un traguardo, una prova estrema, un sogno per ogni appassionato.  – dichiara Paola Santini, Marketing manager di Santini Cycling – Con LaStelvioSantini, permettiamo a chiunque di vivere questa leggenda in prima persona. Non è solo una gara, ma un’esperienza unica: pedalare su una strada che ha scritto la storia e che continua a rappresentare la sfida definitiva tra fatica, bellezza e passione per il ciclismo.”

 

Veronica Mazzola, Direttrice Marketing di Multiservizi Alta Valle Spa dichiara: “Il bicentenario della costruzione della strada del Passo dello Stelvio rappresenta un momento storico per tutta l’Alta Valtellina e in particolare per Bormio. Questa strada non è solo un’opera ingegneristica straordinaria, ma un simbolo di connessione tra territori e culture che ha attraversato due secoli di storia italiana. Dal 1825 ad oggi, lo Stelvio ha saputo trasformarsi in teatro di sfide sportive di livello mondiale, diventando meta ambita per migliaia di ciclisti ogni anno. La StelvioSantini è una delle espressioni più autentiche di questo connubio tra territorio, storia e passione sportiva, diventando un appuntamento imperdibile nel calendario del ciclismo amatoriale internazionale. L’8 giugno celebreremo questo importante anniversario accogliendo ciclisti da tutto il mondo, pronti a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo passo leggendario.

 

L’EVENTO

La manifestazione ciclistica amatoriale dell’Alta Valtellina vedrà i propri partecipanti alla linea di partenza di Bormio l’8 giugno 2025. Come da tradizione i tre percorsi, – il lungo da 130 chilometri, il medio da 108 e il corto da 64, – metteranno a dura prova i corridori, che dovranno raggiungere la vetta del Passo dello Stelvio ai 2.758 metri.

Infine, è riconfermata la possibilità di partecipare con la e-bike al percorso corto, e l’opzione di iscrizioni di coppia, perché il ciclismo sia sempre più inclusivo.

Le iscrizioni sono aperte sul sito lastelviosantini.com.

LaStelvioSantini è una competizione amatoriale su tre percorsi, il lungo da 130 km, il medio da 108 e il corto da 64 km, che richiama ogni anno migliaia di ciclisti da tutto il mondo con l’obiettivo conquistare uno dei mostri sacri tra le vette del grande ciclismo, il Passo dello Stelvio.

Scheda Manifestazione

Nome: LaStelvioSantini

Luogo: Alta Valtellina – da Bormio al Passo dello Stelvio (provincia di Sondrio)

Edizione: tredicesima

Data: 8 giugno 2025

Percorso Lungo: Bormio – Rogorbello – Mortirolo – Bormio – Stelvio > 130 km (4.270 m di dislivello)

Percorso Medio: Bormio – Rogorbello – Bormio – Stelvio > 108 km (3.050 m di dislivello)

Percorso Corto: Bormio – Sondalo – Bormio – Stelvio > 64 km (2.280 m di dislivello)

Organizzatore: US Bormiese

Sito web: www.lastelviosantini.com