ilTorinese

Azeglio ospita Sara Rubatto

La scrittrice presenta il suo libro  il 13 luglio 

La rassegna “Musiche da ripostiglio e altro”, patrocinata dal comune di Azeglio (T0), ospiterà alle 21 di sabato 13 luglio la scrittrice Sara Rubatto con il suo libro “Non ancora. Il mio ritorno alla vita”. L’evento, organizzato da Giuseppe Lo Faro e David K Tickle, avrà come cornice l’ex asilo infantile presso casa Girardi nel centro storico del comune canavesano. L’autrice praticava nuoto agonistico ma all’età di 18 anni le venne diagnosticata una cardiopatia che, secondo la diagnosi, le avrebbe impedito di fare qualsiasi attività al punto da ipotizzare un trapianto cardiaco. Sara non si arrese e cambiò profondamente la sua vita, riscoprendo se stessa grazie alla bicicletta. Tra suoi viaggi da Torino a Gerusalemme, a Capo Nord, in Africa e in India ha imparato l’importanza della solidarietà e dell’aiuto a chi non ha nulla. Il libro racconta la storia di una vita “apparentemente” distrutta e poi ricostruita nella certezza che nulla è impossibile. Racconta Sara Rubatto come si tratti della “storia di tante strade differenti tenute insieme da un filo invisibile che unisce ognuno di noi: la voglia di vivere. Una malattia capace di annullare il senso della vita, dei sogni mai realizzati, passioni sgretolate dallo scontro con sé stessi ma anche lotte infinite nel provare a rimettersi in gioco con la vita stessa, gocce di sudore che scendono dal corpo troppo stanco ma ancora voglioso di reagire, lacrime di vittoria nel sentire che nulla è mai perduto”.

M.Tr.

Quasi 200 dosi di cocaina sequestrate dalla polizia

Continua la lotta al fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti condotta dagli agenti della Polizia di Stato nel capoluogo torinese

Durante l’ordinario controllo del territorio operato dai poliziotti della Squadra Volante, lunedì notte è stata fermata e controllata in corso Emilia un’autovettura con a bordo due cittadini stranieri. Uno dei due, il passeggero, appariva visibilmente nervoso alla vista degli agenti ed accennava anche a una fuga dopo che l’auto accostava, senza però riuscirvi. Il giovane, un ventunenne originario del Burundi, irregolare sul territorio nazionale, nascondeva, infatti, addosso, un calzino contenente numerosissimi involucri in cellophane gialli, di forma sferica e rettangolare. La sostanza sospetta è stata sottoposta ad analisi presso gli uffici della Polizia Scientifica, rivelandosi essere cocaina, 120 grammi suddivisi in 184 involucri.Il pusher, che ha numerosissimi precedenti di polizia per reati inerenti allo spaccio, aveva in tasca 35 in denaro contante; la cifra è stata sequestrata quale provento dell’illecita attività, mentre il giovane è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Environment Park, il laboratorio dei cambiamenti

Non si può parlare di innovazione a Torino senza interessarsi di una realtà che opera in città ed ha fatto dell’innovazione il fiore all’occhiello della sua attività e ricerca, l’Environment Park.

Ne parliamo con il suo amministratore delegato, il dottor Davide Canavesio, che è anche amministratore delegato di Tne (Torino Nuova Economia), società proprietaria delle aree industriali dismesse di Mirafiori, e leader della Commissione Sviluppo Economico locale di Torino Strategica.

– In una città come Torino, che sta vivendo una fase di profondo cambiamento, quale può diventare il ruolo svolto dall’Environment Park come Parco Scientifico Tecnologico?

Environment Park è sempre stato un luogo ‘precursore’ dei cambiamenti del nostro territorio. È nato come parco tecnologico dedicato alla sostenibilità venti anni fa, quando la parola ‘sostenibilità’ aveva significato ancora per pochi e non aveva ancora assunto le attuali connotazioni di driver economico. È nato da una trasformazione urbana nell’ambito della riqualificazione della Spina alla fine degli anni Novanta e, dunque, ha già nel suo DNA il tema del cambiamento. Oggi si configura come un Parco tecnologico attraente tanto per chi vuole lanciare il proprio business nel settore delle tecnologie ambientali quanto per chi lo vuole incrementare: gli elementi determinanti nella scelta di insediamento sono legati principalmente alle opportunità che un ecosistema in continua evoluzione è in grado di offrire, anche in termini di networking con altre realtà innovative.

È un luogo dove le aziende, grandi, piccole e piccolissime, le start up, le istituzioni, le università, le associazioni, i centri di ricerca e ogni altra realtà a vocazione green possono confrontarsi e trovare spunti interessanti di approfondimento sulle tematiche di riferimento.

Il cambiamento urbano è sempre al centro degli interessi e delle iniziative di Environment Park: basti pensare ai recenti eventi realizzati nel parco, come Rail City Lab, il workshop organizzato da FS Sistemi Urbani per ragionare intorno al futuro di 7 aree ferroviarie dismesse; insieme a progettisti, esperti internazionali, investitori, il mondo accademico, istituzioni locali e cittadinanza si sono confrontati sul futuro degli oltre 500mila metri quadrati di superfice cittadina, con prevalente destinazione d’uso turistico-ricettiva, commerciale e terziaria. Ha riguardato il cambiamento, in questo caso climatico, che sta investendo le nostre città il Climathon Main Stage, un evento internazionale unico che connette le città che, nel mondo, partecipano alla maratona per il clima Climathon, per far conoscere le sfide e le soluzioni innovative create durante gli hackathon dedicati ai cambiamenti climatici, in contemporanea in oltre 100 città di tutto il pianeta.

Sono eventi spettacolari, di grandissima risonanza mediatica e che fanno la differenza nella crescita della cultura della sostenibilità, per i quali Environment Park è innegabilmente il punto di riferimento in Italia.

 

 

– Può essere un ente utile a fornire strumenti innovativi per le pmi del territorio, in collaborazione con gli enti universitari?

La sinergia con le Università e con le realtà di alta formazione è proprio uno degli asset più preziosi di Environment Park. Sono attivi da anni e si incrementano costantemente accordi con il Politecnico di Torino e con l’Università di Torino. Partecipiamo con loro a progetti internazionali, organizziamo convegni presso il nostro centro congressi e, cosa molto importante, stimoliamo la formazione degli studenti anche grazie alla concreta collaborazione con le aziende insediate nel Parco o che gravitano attorno al Polo Clever che Envipark gestisce insieme a Univer.

Tra le collaborazioni attive con le Università ricordo l’apertura nei nostri spazi dei nuovi laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) che, in collaborazione con il Politecnico, svilupperà presso il Parco nuove ricerche sul tema ambientale e sulla sostenibilità. 1100 metri quadri di laboratori per 27 ricercatori e 18 studenti di dottorato. Due in particolare i progetti già partiti. Il primo è “Recode”, che si propone di sviluppare la trasformazione dell’anidride carbonica ottenuta dalla lavorazione del cemento in un additivo che migliori il cemento stesso. Il secondo, “Engicoin”, punta sul trattamento di rifiuti organici attraverso l’uso di microbi che diano come risultato sostanze chimiche e bioplastiche.

 

-L’Environment Park può essere e diventare sempre di più un punto di riferimento tecnologico legato all’economia circolare ed alle future tecnologie sostenibili. Quali i progetti nell’immediato futuro?

L’economia circolare è diventato il focus del nostro sviluppo proprio in occasione dell’ampiamento del Polo di Innovazione di cui siamo gestori insieme a Univer, il Polo Clever, nel 2016: alle tradizionali attività relative a rinnovabili, bioedilizia e idrogeno, si sono affiancate economia circolare, efficienza energetica, risorse idriche, clean solutions, cambiamenti climatici e mobilità sostenibile. L’economia circolare è sempre più protagonista dei nostri progetti, con caratteristiche di internazionalità molto apprezzate.

I progetti messi in campo sono numerosi. Negli ultimi tempi abbiamo preso parte a progetti internazionali finalizzati, ad esempio, a rendere più sostenibili i rifugi alpini, migliorando l’efficienza energetica delle strutture e ridurre le emissioni di C02. Oppure a sviluppare, all’interno dei centri storici cittadini, sistemi di approvvigionamento energetico particolarmente sostenibili.

 

 

– L’Environment Park può creare un sistema e dialogare con i Parchi scientifici e tecnologici presenti in Lombardia, al fine di creare un’unica “Silicon Valley” italiana?

La collaborazione e lo scambio di know how tra soggetti ad alta specializzazione come i Parchi Scientifici è un aspetto a cui guardiamo con particolare attenzione poiché il networking tra realtà innovative rappresenta senza dubbio un asset strategico per il futuro del nostro Paese. Di Silicon Valley si parla spesso come modello di riferimento, ma chiaramente ogni territorio ha delle specificità per cui non ha molto senso cercare di copiare un modello così lontano. Ciò che, invece, ha senso è ispirarsi a quel modello, certamente vincente, per modellarlo sulla peculiarità di ogni territorio. A Torino, per esempio, Environment Park si trova all’interno del cosiddetto “miglio dell’innovazione”: circa due chilometri nel cuore della città, con la stazione ferroviaria internazionale di Porta Susa al centro, su cui insistono i principali soggetti che si occupano di innovazione. E proprio i treni ad alta velocità che passano da Porta Susa ci portano a Milano in 45 minuti: non è difficile immaginare che su quei treni viaggino ogni giorno persone responsabili e decisori del settore clean technologies provenienti dalle due città. E proprio su quella tratta insiste l’area della Expo 2015 Milano: qui sta sorgendo MIND, un immenso distretto della scienza, del sapere e dell’innovazione, in grado di promuovere le eccellenze del territorio nei campi della ricerca scientifica, medica, farmaceutica e delle life sciences. Siamo davvero molto vicini, ben collegati e con ottime possibilità di sinergia. Parlare di Silicon Valley italiana non è più un’utopia così lontana.

 

 

– Il Parco Scientifico Tecnologico torinese può rendere più fertile il terreno per lo sviluppo di realtà capaci di rappresentare uno snodo tra il mercato e la produzione di conoscenza, rendendo meno costoso il percorso di dialogo tra le necessità primarie di sostegno all’innovazione ed il rapporto costante presente tra ricerca scientifica e produzione di beni e servizi?

All’interno del Parco sono insediate oltre 70 aziende che operano in ambito green nei vari ambiti di competenza. Inoltre Envipark, in collaborazione con il consorzio Univer di Vercelli, gestisce e coordina il Polo di Innovazione regionale CLEVER, che aggrega oltre 200 realtà tra grandi imprese, PMI e Centri di Ricerca, attive nella ricerca e innovazione in ambito energy&clean Technologies. Sono numeri indubbiamente importanti che Environment Park fa fruttare creando il terreno fertile per la promozione di sinergie e partnership tra le varie realtà. Qui da noi la domanda e l’offerta si incontrano, le idee prendono forma ed i singoli diventano parte di una rete virtuosa e proiettata verso il futuro.

Nel corso degli anni Envipark ha maturato con il tessuto produttivo una storia di progetti, collaborazioni e relazioni che favorisce lo scambio di competenze, conoscenze, informazioni e know-how. Una storia da sempre orientata a favorire il legame tra innovazione e impresa, a creare reti sul territorio, ad incentivare la crescita dell’innovazione e a promuovere la sostenibilità ambientale.

Al dialogo tra aziende e ricerca Environment Park aggiunge il tassello della formazione, indispensabile per affrontare il mercato di oggi.   Portiamo avanti iniziative formative di alto livello e molto concrete rivolte ai giovani, come ad esempio il Progetto internazionale CBET che forma giovani tecnici specializzati nelle costruzioni di edifici sostenibili, attraverso la consulenza e le lezioni pratiche offerte dalle imprese costruttrici specializzate in green building. O, recentemente, l’Hackaton Green Camp, l’iniziativa organizzata dagli ITS Energia Piemonte, in collaborazione con l’azienda VASS,che ha coinvolto 60 studenti tra i 18 e i 24 anni nella progettazione e costruzione sul campo di una struttura out door al 100% ecostenibile, dedicata al cicloturismo.

 

 

– In che modo le istituzioni cittadine possono implementare la centralità sul territorio dell’Environment Park?

Il dialogo con le istituzioni cittadine è una delle nostre priorità. Ritengo che realtà innovative come la nostra, soprattutto in un settore così attuale come quello delle green technologies, abbiano il dovere ma anche il diritto di collaborare e discutere fittamente con le istituzioni per il raggiungimento di un bene comune.

Non dimentichiamo che Envipark è una SpA ad azionariato pubblico, partecipata proprio dalle istituzioni locali: i nostri soci principali sono il Comune di Torino, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana, la Camera di commercio di Torino, l’Unione Industriale di Torino e altre realtà istituzionali locali. Il dialogo con tutti i soggetti è profondo e le opportunità di implementazione non mancano. Da sempre promuoviamo accordi che possano portare alla realizzazione di progetti insieme alle imprese e ai centri ricerca e proseguiremo in questa direzione. È nel nostro mandato.

 

Mara Martellotta

Inquini ma hai l’Isee basso? Potrai circolare in auto

Se l’Isee è sotto quota 14 mila euro, anche quando l’auto è  inquinante potrà circolare. Insomma, se non si hanno soldi per comprare un veicolo più ecologico i divieti legati all’inquinamento stabiliti dalla Regione non varranno. La giunta regionale vuole modificare il protocollo antismog confermando le deroghe in via eccezionale dello scorso anno e aggiungendo la novità dell’Isee tra i principi che consentono la libera circolazione. Sotto la soglia dei 14 mila euro, si potrà circolare, con ogni tipo di motorizzazione e livello euro del proprio mezzo.

I carabinieri smantellano organizzazione del doping

Cronache dal Piemonte

La più grande operazione antidoping nell’ambito dell’unione Europea è stata coordinata dai Carabinieri del Nas di Roma e da Europol

 

Oltre 3,8 milioni di Euro il valore complessivo delle sostanze dopanti sequestrate, 234 le persone tratte in arresto, più di 1000 gli indagati. Nel corso delle attività sono stati inoltre scoperti 9 laboratori clandestini, di cui uno nel Salernitano. Controllati 600 atleti, tra i quali 19 sono risultati positivi ai test.

Anche la nostra provincia è stata coivolta nell’indagine dove i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Tutela della Salute di Roma coadiuvati dal N.A.S. Carabinieri di Alessandria e dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Asti, il 12 marzo hanno eseguito alcune perquisizioni a carico di un giovane “body builder” residente in Asti nonché la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un altro giovane astigiano, proprietario di un negozio di articoli per “body builder” e allenatore presso una palestra di Asti. Nell’operazione astigiana sono state rinvenute e sequestrate oltre 150 fiale e oltre 270 compresse di anabolizzanti ad effetto dopante, gran parte proveniente dall’est europeo e solo in minima parte dall’Italia.

L’ipotesi è che l’arrestato, per la quantità di anabolizzanti rinvenuti nella sua disponibilità nonché per la gestione del negozio di prodotti per sportivi in cui svolgeva la propria attività lavorativa, avesse posto in essere una commercializzazione delle illecite sostanze.L’arrestato espletate le formalità di rito è stato associato presso la casa di reclusione di Asti.

Vendita abusiva di alcolici: chiusi due minimarket a San Salvario

Agenti del Comando San Salvario della Polizia Municipale Torino oggi, mercoledì 10 luglio, hanno notificato i provvedimenti prefettizi che impongono la chiusura a due mini market

I negozi si trovano in via Saluzzo e in via Nizza, chiuderanno rispettivamente per 7 e per 15 giorni. I provvedimenti sono la conseguenza dei controlli effettuati nella zona per il contrasto delle vendite abusive di alcolici e che erano già state punite con altri verbali, il cui sommarsi ha portato alle citate chiusure imposte dal Prefetto.

Il vento di Venaria, la tav e gli intrecci politico-economici

Torino aspetta nuove elezioni amministrative.  Per il resto rimane la supponenza del Vice Sindaco Montanari e del suo inutile dire
 Dopo la sua partecipazione alle iniziative locali ed internazionali contro la Tav rimane una sola certezza: la Tav va avanti.  Persino il gruppo pentastellato si deve arrendere all’ evidenza dei fatti.  Un po’ patetici ed un po stralunati hanno ammesso che tra commissioni e scimmiottamenti con i centri sociali  l’alta velocità non è  un problema solo italiano. Non credendoci manco più loro tirano a campare. Nonostante il caldo torrido tira il vento di Venaria e non soffia per le vele pentastellate. Ma anche le navicelle del PD non hanno il vento in poppa.  Anzi. È la prima volta (credo) che il PD o in generale la sinistra in Piemonte sia fuori da tutto. Resiste Verbania, lontana da Torino, occasione storica per la destra di eleggere un Sindaco.  Prima volta nella storia della città in democrazia. Liquefacendosi Forza Italia sembra più  un centrodestra a trazione Leghista. Dati incontrovertibili, con la sommatoria dell’8 per cento della Meloni  più Salvini superare il 50 % è dietro l’ angolo. E intanto Cirio  tenta di governare. Nuova Ztl a Torino sbagliata.  Positiva la candidatura del 2025 per le Universiadi. Sul Mercatone qualcosa bisogna fare. Un po’ defilato con Toti e messo sotto pressione dai leghisti. Non si può avere tutto dalla vita.
Da qui a poco il nodo di FinPiemonte.  Già pronto un cavallo di razza : Michele  Vietti, avvocato competente niente popò di meno che Vice Presidente del consiglio Superiore della Magistratura.  E ho detto tutto.  Dovrà sbrogliare la matassa della gestione di Fabrizio Gatti. 12 milioni spariti dalle casse societarie in Svizzera e magicamente ricomparsi su altri  conti correnti  in Svizzera. Non è detto che siano gli stessi soldi. Con la certezza che, nel caso,  non abbia potuto far da solo. Occasione politicamente d’oro per il centro destra piemontese: Fabrizio Gatti è PD doc . Il Chiampa su questa vicenda ci è rimasto proprio male. Non finisce qui. La liquidazione di EuroFidi va avanti con il liquidatore Ambrosini che continua a scavare e diligentemente ogni 3 mesi fa la sua relazione al tribunale fallimentare.  Per ora penalmente parlando ne sono usciti gli amministratori.
Hanno pagato, diciamo così, una multa relativamente bassa per le colpe di omessa vigilanza. Chi ne rimane dentro fino al collo e Ciotti vero deux ex machina delle società.  Direttore e amministratore delegato . Quando passava lui non cresceva più l’ erba ed il silenzio imperversava negli uffici con la sua presenza. Per molti è difficile sostenere che non c’entrava niente. Qui si parla dell’intreccio tra FinPiemonte EuroFidi e le banche ed il sistema bancario italiano nel dare o ottenere garanzie per le piccole medie imprese in Italia.  Con una querelle che va dritto dritto a Medio Credito Centrale.  Non voglio  fare nessun minestrone ma sicuramente le correlazioni e rapporti ci sono. Ma noi piemontesi non ci facciamo mancare nulla. E la magistratura milanese indaga sul rapporto tra ‘ndrangheta politica e mondo dell’imprenditoria. Novara: chi non si ricorda di Gattuso coinvolto suo malgrado  in un giro di riciclaggio di denaro sporco, mentre la magistratura Torinese sta imbastendo un Minotauro due. Vespasiano ammoniva il figlio che pecunia non olet. Dove c’ è crisi c’ è bisogno di soldi ed è più arrembante la criminalità organizzata. Oramai tutto é capovolto.  Matteo Salvini che dava ai meridionali dei tarruncelli scansafatiche ora rischia di essere più popolare a a Napoli che a Milano.  Al tempo stesso i mafiosi si sono messi il vestito buono e la cravatta ed hanno colonizzato il Nord. Hanno fatto di più formando i propri figli nelle università migliori d’ Italia e del mondo.
Dalla globalizzazione dell’ economia alla globalizzazione del crimini. I politici piemontesi si confronteranno anche su questo.
Patrizio Tosetto

Campionati Europei Junior, il nuoto piemontese chiude con quattro medaglie

Anche l’ultima giornata dei Campionati Europei Junior di nuoto regala una medaglia al Piemonte
 A conquistarla, nella 4×100 mista, è Emiliano Tomasi, schierato nella seconda frazione – quella a rana – dopo Thomas Ceccon (dorso) e prima di Claudio Antonio Faraci (farfalla) e Stefano Nicetto (stile libero). Emiliano, classe 2001 e tesserato per la Rari Nantes Torino, ha chiuso le due vasche in 1’02’’27, tuffandosi per primo grazie a un’ottima frazione di Ceccon (53’’91) e dando il cambio al compagno di squadra in seconda posizione con un ampio margine sugli inseguitori. 52’’90 e 48’’55 le ultime due frazioni degli azzurri, all’arrivo in 3’37’’63 alle spalle della Russia (3’35’’97) e davanti alla Turchia (3’42’’76). Da segnalare il doppio impegno di Emiliano Tomasi, che già al mattino era sceso in campo con gli stessi compagni di squadra, contribuendo alla qualificazione dell’Italia in finale con il terzo posto assoluto al termine delle batterie.
Nella giornata conclusiva degli Eurojunior ha disputato la finale dei 200 dorso Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani), settima con il tempo di 1’02’’34 a un soffio dal personale di 1’02’’21 nuotato agli Assoluti. E dopo il bronzo di ieri nei 100 farfalla, Helena Biasibetti (Dynamic Sport) è tornata in acqua per i 50 farfalla, chiudendo le qualifiche al 13esimo posto ma rimanendo esclusa dalle semifinali in quanto terza delle azzurre (solo due atlete per nazione possono accedere alle semifinali). Il nuoto piemontese torna quindi da Kazan con quattro medaglie; oltre a quelle già citate, l’argento di Helena Biasibetti nella 4×100 mista e il bronzo di Emma Virginia Menicucci (Sisport Spa) nella 4×10 stile libero mista.
Campionato Regionale di Categoria, i risultati dell’ultima giornata
Quattro giornate lunghe e ricche di gare hanno assegnato i titoli regionali di categoria in vasca lunga. Tra le corsie del Palazzo del Nuoto di Torino hanno nuotato più di 700 atleti di Piemonte e Valle d’Aosta divisi nelle categorie Ragazzi, Junior, Cadetti e Senior, in rappresentanza di 30 società e per un totale di quasi 2700 presenze gara, comprese le staffette. Il Centro Nuoto Torino ha chiuso al primo posto nella classifica per società, precedento sul podio Rari Nantes Torino e Dynamic Sport. Completano la top 8 del Campionato Regionale di Categoria Sisport Spa, CSR Granda, VO2 Nuoto Torino, Centro Nuoto Nichelino e Aquatica Torino. La stagione del nuoto regionale e nazionale prevede ancora due importanti appuntamenti in vasca lunga per gli atleti FIN Piemonte e Valle d’Aosta: il Campionato Regionale Assoluto (Palazzo del Nuoto, 19-21 luglio) e i Campionati Italiani di Categoria (Roma, 1-7 agosto).
“foto LC ZONE”

Leonardo in mostra fino al 21 luglio

La mostra Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, allestita nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda è stata prorogata fino a domenica 21 luglio. 

Una settimana in più per ammirare il nucleo di disegni autografi di Leonardo da Vinci conservati alla Biblioteca Reale di Torino, comprendente tredici fogli acquistati dal re Carlo Alberto nel 1839, tra cui il celebre Autoritratto, oltre al Codice sul volo degli uccelli donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Per restituire il senso del lavoro di Leonardo, inoltre, la genesi dei disegni torinesi è indagata in relazione con analoghe esperienze di altri artisti, attraverso l’esposizione di maestri fiorentini quali Andrea del Verrocchio e Pollaiolo, lombardi come Bramante e Boltraffio, fino a Michelangelo e a Raffaello.

Donna trovata morta per il caldo dopo una settimana

/

Cronache italiane

Una anziana donna è stata trovata morta nella sua casa di Genova  Sampierdarena

 

Sarebbe morta da almeno una settimana e forse a causare il decesso potrebbe essere stato il caldo  dei giorni scorsi. L’allarme è stato dato dai vicini che hanno sentito un cattivo odore provenire dall’abitazione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale del 118.