Verso mezzanotte, nel quartiere cittadino di San Salvario, una gazzella dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Torino ha bloccato, grazie alla segnalazione di alcune passanti in transito, una babysitter rumena, di 38 anni, abitante a Torino, che dovrà ora rispondere di maltrattamenti e lesioni nei confronti di una bambina di 2 anni. La piccola, affidata alla giovane donna, dalla madre separata e assente dalla città per motivi di lavoro, è stata picchiata ripetutamente al volto mentre era seduta nel passeggino nei giardini Anglesio di via Madama Cristina. Non sono ancora chiari i motivi dell’insano gesto. L’arrestata si è difesa dicendo nell’immediatezza ai carabinieri che le visibili escoriazioni al volto della piccola erano state provocate da una puntura di insetti. La bambina è stata trasporta dal 118 al Regina Margherita dove si trova tuttora ricoverata in osservazione.
Smantellato il clan della mafia nigeriana
Si spartivano una consistente fetta del mercato della droga e della prostituzione, in Piemonte e in Emilia-Romagna. Il gruppo criminale di nigeriani è stato smantellato dalla polizia di Torino e Bologna grazie a due operazioni in corso dalle prime ore di questa mattina. Arrestati i capi della gang accusati di decidere le nuove iniziazioni, di gestire la prostituzione e di mantenere i rapporti con le altre organizzazioni criminali, oltre a gestire lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. Una ventina i fermati dalla Dda, ai quali è contestata l’associazione mafiosa.
Quaglieni presenta Soldati ad Alassio
Domenica 21 luglio, alle 21,30 ,presso la Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio – “Auditorium R. Baldassarre”, sarà presentato il libro “Mario Soldati. La gioia di vivere”. ll Prof. Pier Franco Quaglieni, curatore dell’opera, dialogherà con Don Gabriele Corini, l’On. Enzo Ghigo e il Delegato dell’Accademia italiana di Cucina del Ponente Ligure Dott. Roberto Pirino. Coordinerà la giornalista Luisella Berrino. La lettura di alcuni brani scelta sarà di Milli Conte.
La pubblicazione esce nel ventennale della morte dello scrittore e regista torinese ed è aperta da un ampio saggio di Quaglieni, amico personale di Soldati e direttore del Centro Pannunzio, di cui lo scrittore fu uno dei fondatori e presidente per vent’anni. Il libro è ricco di saggi di autorevoli critici e studiosi, di relazioni a convegni, di semplici ricordi e testimonianze di amici noti e meno noti che permettono al lettore di ricostruire la poliedrica figura di Soldati scrittore, regista cinematografico e televisivo, critico d’arte, giornalista, esperto di enogastronomia. Inoltre una preziosa testimonianza di Chiara Soldati rievoca il lessico famigliare soldatiano.
Annota Quaglieni, nell’introduzione: “Forse Soldati non è piaciuto a certa critica proprio perché sfuggiva agli schematismi semplicistici, alle sintesi generiche e confuse. È stato un anticonformista per natura e per scelta. Uno degli aspetti che da sempre mi colpì in lui era il gusto appassionato per la vita e la volontà, spesso turbata da dubbi e contrasti morali, di godersela avidamente in tutte le sue espressioni”.
E ancora: “Soldati è stato come un destriero che non ha mai sopportato né morso, né briglie. Egli è stato ed ha voluto sempre rimanere un uomo libero, senza condizionamenti di sorta. Come Pannunzio, amante delle comodità di ogni giorno e a volte anche del lusso, Soldati ci ha insegnato la scomodità della dissidenza rispetto a ogni forma di conformismo.
Ingresso libero
Camilleri, indagatore dell’animo umano
Sono uno dei tanti che ha conosciuto, forse colpevolmente, il commissario Montalbano piú dalla tv che dai libri, uno dei tanti che si sente un po’ straniato a pensare al commissariato di Vigata senza la pelata di Luca Zingaretti o i baffetti di Cesare Bocci.
Se c’è un modo per comprendere la particolarità dell’opera di Camilleri, però, è di guardare fuori dall’Italia, andando a cercare su Youtube i teaser delle serie di Montalbano cosí come vengono proposte all’estero: solitamente, in Germania, in Russia, in Gran Bretagna, vengono montate le scene più concitate, si indugia un po’ sullo stereotipo italiano del buon cibo o del poliziotto donnaiolo, ogni tanto tutta la pubblicità si incentra su una scena di sparatoria.
Ora, chiunque abbia visto Montalbano sa che trovare una sparatoria o una sequenza di azione nei suoi sceneggiati è un fatto più unico che raro, e a volte è dura resistere quasi fino a mezzanotte, ogni lunedì sera, per capire come andrà a finire un’indagine solitamente lentissima e costellata di sottintesi.
Perché in questo sta l’unicità di Montalbano: il genere è sicuramente poliziesco, c’è il sangue, c’è la morte, la mafia, il sesso, ma non è questo quello che importa se uno vuole davvero apprezzare le sue indagini.
Quello che importa è l’animo umano, le sue debolezze, gli abissi a volte ripugnanti che è capace di sondare ordendo un crimine, i personaggi grotteschi, talvolta persino ferini, cosí vicini all’autore della letteratura italiana piú vicino a Camilleri, Luigi Pirandello: chi più di Catarella incarna l’umorismo, il sentimento del contrario, lo sdoppiamento della personalità tra l’incapace generoso e il genio del computer?
C’è Pirandello, c’è Sciascia, c’è forse anche di De Roberto e Tomasi di Lampedusa in Camilleri, quel senso di immutabilitá e a volte di rassegnazione spesso denunciato come causa di tanti mali della Sicilia, la mafia non come boss supercattivi cui dare la caccia, ma come qualcosa di sottile, tentacolare, cui si accenna sapendo che tende sempre le fila del crimine a Vigata, da demolire pezzo per pezzo, moralmente, senza scendere a patti o compromessi, prima ancora che penalmente.
Non si può pensare a Camilleri senza pensare all’universo narrativo che ha creato, Vigata, provincia di Montelusa, è la sua tolkieniana Terra di Mezzo: la sua lingua a cui dare dei personaggi che la parlino, la sua storia che affonda fin nell’Ottocento, la libertà di crearsi un mondo che è il più grande privilegio accordato a uno scrittore e la più grande testimonianza di piacere e gioia che c’è nello scrivere, la sua genealogia, dai romanzi sull’Italia appena unita ai racconti del giovane Montalbano che fanno dell’opera di Camilleri, a pieno titolo, una Saga, una lunga, ininterrotta, sfumata e onnicomprensiva, dunque cosmica, narrazione.
E poi c’è la Sicilia, gli squarci di paesaggio fuori dal tempo, il divenire cronologico sospeso dalla calura, le piste in terra battuta e le automobili vecchie e scassatissime, un eterno meriggiare pallido e assorto in cui il passato può irrompere nel presente (sarà che i gialli in cui si incrociano passato e presente, come Il cane di terracotta o Un’estate del ’43 sono tra i miei preferiti, assieme al malinconico L’età del dubbio) e la verità che domanda di emergere, improvvisa e sovente mai del tutto chiara, – chi conosce un uomo fino in fondo? – da un crimine.
Questa è la grandezza di Montalbano, senza mascella quadrata alla Schwarzenegger ma con una calvizie da palla da biliardo, sensibile al fascino femminile come James Bond ma con i suoi acciacchi e i sensi di colpa, antitecnologico, umano, riflesso dell’impegno civile di Camilleri.
Un commissario cui capita addirittura di arrendersi, di nascondere qualcosa che ha scoperto per il bene di qualche disgraziata umanità, o, al contrario, quando la giustizia domanderebbe prepotentemente di essere fatta, di rimbalzare contro il muro di gomma dei piani alti istituzionali, che però non molla mai e può meritatamente godersi, alla fine, la sua lunga, iconica nuotata e la voluttuosa teglia di maestosi arancini.
Andrea Rubiola
Giuseppe Rossetto, avvocato cassazionista, già sindaco di Alba e vicepresidente della Provincia di Cuneo e, tra l’altro, vicepresidente Nazionale dell’Unione Alimentari che aderisce a Confapi è il nuovo presidente del Consiglio di Sorveglianza.
Vale a dire l’organo che approva il Bilancio di Esercizio e il Bilancio Consolidato, nomina e revoca i componenti del Consiglio di Gestione e vigila sull’osservanza della legge, dello Statuto e sui principi di corretta amministrazione.
Un ruolo significativo in cui il rapporto pubblico privato può essere condotto in modo equilibrato e insieme, perché è un problema tutto italiano che le cose si fanno gli uni contro gli altri e mai insieme mentre ci dovrebbe essere una visione del futuro che deve puntare al benessere della collettività.
La nomina di Rossetto – ce l’auguriamo – deve essere vista non in modo passivo, come mero controllore, ma seppur nel rispetto delle rispettive competenze, come stimolo ad allargare la compagine sociale e consolidare e implementare nuove attività.
Il Gruppo Egea è teso ad approfondire i temi dell’energia e dell’ambiente, sempre più al centro di dibattiti e riflessioni. Le nuove sfide che il clima impone necessitano di accelerarel’evoluzione degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia e parimenti di accrescere la centralità dei contesti “di provincia”.
Tali Realtà di eccellenza che si sono sviluppate nel Cuneese e in generale del Nord Ovest d’Italia, sono in grado di promuovere iniziative significative e di innovazione per il miglioramento del benessere sociale.
Siamo fiduciosi che il nuovo presidente del Comitato di Sorveglianza di Egea Giuseppe Rosssetto e l’Amministratore delegato PierPaolo Carini sapranno trovare “insieme“, in quest‘ottica: il senso, il consenso e la via comune per affrontare le nuove sfide coniugandole con un ampio progetto di sostenibilità ambientale che tenga conto dell’ innovazione tecnologica mirataa creare sinergie virtuose con il Territorio e le Comunità per il benessere della collettività.
Tommaso Lo Russo
Per il periodo estivo è stato avviato un servizio aggiuntivo di controllo del territorio ad opera degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Polizia di Stato
Il servizio coinvolge i poliziotti che attualmente prestano attività lavorativa presso la Centrale Operativa e l’Ufficio Ricezione Denunce; questi scenderanno in strada per intensificare la presenza della Polizia di Stato sul territorio, principalmente nell’area del Parco del Valentino. Il nuovo progetto di controllo del territorio va ad aggiungersi, non a sostituire, i controlli ordinari già esistenti.
Gli agenti presteranno la propria attività lavorativa oltre il normale orario di servizio, di fatto impiegano volontariamente parte del loro tempo libero per il contrasto alla criminalità diffusa, con particolare riguardo al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
I servizi saranno svolti in forma di pattugliamento appiedato e radiocollegato, nelle ore di maggiore affluenza del parco. Il nuovo progetto coinvolgerà gli agenti della Squadra Volante, motociclisti Pegaso inclusi, della Squadra Cinofili e della Squadra a Cavallo, in un quadro sinergico di alto impatto.
Massimo Iaretti
Pattinaggio, i campionati Uisp
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
La Banca d’Italia comunica importanti novità sul limite del prelievo contanti e sui controlli a esso collegati. I soggetti interessati (le banche, Poste Italiane S.p.A., gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica) avranno l’obbligo di inviare comunicazione non solo all’Agenzia delle Entrate, ma anche alla stessa Unità di Informazione Finanziaria. L’obiettivo è quello di rendere più stringenti i controlli sui prelievi in contanti, fatti sia attraverso bancomat e Postamat, sia direttamente allo sportello, così da contrastare reati legati al riciclaggio di denaro o reati più gravi (come, ad esempio, l’usura e l’abusivismo finanziario).
L’obbligo scatterà a partire dal 1 settembre 2019, quando banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica avranno 15 giorni di tempo per inviare le comunicazioni relative ai prelievi fatti ad aprile, maggio, giugno e luglio 2019.
Dal 1 ottobre 2019, invece, le banche e gli altri soggetti interessati potranno inviare le comunicazioni relative al mese precedente. La misura si è resa necessaria in seguito al provvedimento dello scorso 28 marzo, che dà attuazione alla normativa antiriciclaggio.
L’obbligo, come detto, riguarderà tutti gli istituti di credito presenti in Italia e, come detto, tutti i cittadini e attività produttive che effettueranno prelievi in contanti.
Si vogliono così smascherare quei cittadini che utilizzano i contanti per fini illegali e contrastare il riciclaggio e altre attività illecite.
“Scuolabus? I Comuni lo offrano gratuitamente”
UNCEM: “ASSURDO VENGA IMPEDITO DI INTEGRARE LE TARIFFE”
“È assurdo e lontano dalla realtà affermare che lo scuolabus debba essere interamente pagato dagli utenti, dalle famiglie, e non possa essere attivato grazie a un’integrazione della tariffa da parte del Comune. Che potrebbe anche decidere di regalarlo. Vale in particolare per i Comuni piccoli e montani. Se non ho la scuola elementare o la media, devo poter organizzare come voglio lo scuolabus nel mio Comune verso i paesi vicini.
Una decisione anche di spesa che Sindaco e Amministrazione comunale devono poter fare, con la forza della loro autonomia, investendo risorse del bilancio, per permettere a chi vive sul territorio di non scappare inseguendo servizi che peraltro lo Stato ha chiuso e limitato imponendo parametri mutuati dalla città. E invece no. Ancora la Corte dei Conti, non capendo le realtà territoriali del Paese, dice che lo scuolabus deve essere pagato dagli utenti, senza possibilità di integrazione comunale. Assurdo”.
Così Marco Bussone, Presidente Uncem, sulla delibera 46/2019, dove la Corte dei Conti, Sezione di controllo del Piemonte, ha escluso qualsiasi discrezionalità per l’azione amministrativa dell’ente che intenda agevolare la frequenza all’attività didattica da parte dell’utenza scolastica. L’invarianza finanziaria per lo scuolabus è prevista dall’articolo 5, comma 2, del Dlgs 63/2017 dove si afferma che: “Il servizio di scuolabus è assicurato su istanza di parte e dietro il pagamento di una quota di partecipazione diretta, senza nuovi o maggiori oneri per gli enti territoriali interessati”.
Oggi, personale della DIGOS della Questura di Torino, nell’ambito dell’operazione “MATRA” coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – UCIGOS, ha proceduto al sequestro, presso il deposito di Rivanazzano Terme (ove è stato rinvenuto nei giorni scorsi il missile aria/aria mod. MATRA MP EM F20 S530), di due “Razziere” tipo LR-0 per razzi SNIA-BPD, lunghe 201 cm, diametro 39.2 cm, circonferenza 124 cm, calibro razzi 50 mm (non presenti all’interno), impiegate, quali parti di arma da guerra, per l’armamento di aerei modelloMB339 in dotazione anche all’Aeronautica Militare Italiana.
L’attività della DIGOS di Torino, coordinata dalle Procuredella Repubblica di Torino e Pavia, è stata eseguita durante la perquisizione del predetto deposito con la collaborazione degli artificieri e dell’Esercito Italiano che stanno procedendo all’analisi di tutta la strumentazione ed il materiale militare ivi custodito.
Proseguono le attività di perquisizione del magazzino – iniziate nuovamente nella giornata di ieri – con l’ausilio anche di una ditta specializzata nella movimentazione meccanica di materiale.