“Scuolabus? I Comuni lo offrano gratuitamente”

UNCEM: “ASSURDO VENGA IMPEDITO DI INTEGRARE LE TARIFFE” 

“È assurdo e lontano dalla realtà affermare che lo scuolabus debba essere interamente pagato dagli utenti, dalle famiglie, e non possa essere attivato grazie a un’integrazione della tariffa da parte del Comune. Che potrebbe anche decidere di regalarlo. Vale in particolare per i Comuni piccoli e montani. Se non ho la scuola elementare o la media, devo poter organizzare come voglio lo scuolabus nel mio Comune verso i paesi vicini.

Una decisione anche di spesa che Sindaco e Amministrazione comunale devono poter fare, con la forza della loro autonomia, investendo risorse del bilancio, per permettere a chi vive sul territorio di non scappare inseguendo servizi che peraltro lo Stato ha chiuso e limitato imponendo parametri mutuati dalla città. E invece no. Ancora la Corte dei Conti, non capendo le realtà territoriali del Paese, dice che lo scuolabus deve essere pagato dagli utenti, senza possibilità di integrazione comunale. Assurdo”.

Così Marco Bussone, Presidente Uncem, sulla delibera 46/2019, dove la Corte dei Conti, Sezione di controllo del Piemonte, ha escluso qualsiasi discrezionalità per l’azione amministrativa dell’ente che intenda agevolare la frequenza all’attività didattica da parte dell’utenza scolastica. L’invarianza finanziaria per lo scuolabus è prevista dall’articolo 5, comma 2, del Dlgs 63/2017 dove si afferma che: “Il servizio di scuolabus è assicurato su istanza di parte e dietro il pagamento di una quota di partecipazione diretta, senza nuovi o maggiori oneri per gli enti territoriali interessati”.

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