ilTorinese

Salizzoni scrive a Speranza: “Parco della Salute, basta ritardi”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del vicepresidente del Consiglio regionale, prof. Salizzoni, al ministro della Salute

 

Caro Ministro Roberto Speranza,

                                                                       lavoro all’Ospedale Molinette di Torino da 46 anni. Ho imparato ad operare il fegato e a trapiantarlo attraverso varie esperienze e tirocini all’estero ma sono sempre rientrato a Torino, alle “mie” Molinette, dove nel 1990 ho fondato uno tra i primi centri in Italia per il trapianto di fegato. Lo sto lasciando primo in Europa e quinto al mondo per trapianti eseguiti.

Mi occupo del progetto “Molinette 2” sin da quando ha avuto inizio la discussione, ormai vent’anni fa. Nel corso degli anni sono succedute le ipotesi le più diverse, si sono pensate location fuori Torino o ricostruzioni in aree adiacenti alle attuali, si sono siglati protocolli d’intesa davanti a fotografi e telecamere. Si è perso tanto, troppo tempo. Perché in questa vicenda c’è un indiscutibile dato di fatto: le Molinette – ora denominate AOU Città della Salute – sono irrecuperabili. Un edificio di quasi cent’anni, nato quando non esistevano gli antibiotici e l’anestesia era primordiale. Si sono dovute ricavare le rianimazioni negli scantinati e nei sottotetto. I tubi sono vecchi, non reggono l’acqua a 70 gradi e quindi non si può bere a causa della legionella. Non è un problema di muri scrostati e di locali fatiscenti. Gli impianti non si possono modificare, i pazienti da rianimare dopo l’operazione vengono fatti uscire dalle sale e spinti anche per 800 metri nei corridoi su una barella, intubati, fra gli avventori. Anche il centro trapianti da me fondato ha difficoltà ad innovarsi per mancanza di spazi, e quindi è estremamente difficile stare al passo delle innovazioni tecnologiche come le nuove macchine per la rigenerazione degli organi.

Ora il progetto di un nuovo e moderno ospedale è maturo ed ambizioso: il Parco della Salute, una vera città ospedaliera ed universitaria, con 1.040 posti letto, che nascerà al Lingotto, vicino alla nuova sede della Regione. Lo studio di fattibilità è completato e finanziato con 160 milioni, tre gruppi privati hanno presentato regolare manifestazione di interesse e sono stati giudicati idonei a partecipare al dialogo competitivo. È stata scelta la formula del PPP (partenariato pubblico privato).

I privati, sì. Lo dice uno che ha sempre difeso la sanità pubblica, dando un suo contributo alla nascita del SSN. Perché oggi non è realistico pensare di costruire un’infrastruttura sanitaria con sole risorse pubbliche. O si coinvolgono i privati o non si fa. L’importante è che il pubblico abbia il controllo e la gestione della parte sanitaria.

Ma non bisogna più perdere neanche un minuto. Mi appello a Lei, Ministro, affinché venga scongiurato il rischio di qualsiasi ritardo, di manovre dilatorie, di alibi. Le Molinette sono al collasso, e l’invecchiamento strutturale comporta il depauperamento delle straordinarie competenze che quei muri contengono, pregiudicando la qualità del lavoro dei professionisti e la qualità della vita dei pazienti.

Il Parco della Salute può essere una delle leve per far uscire Torino dalla fase di immobilismo e rassegnazione di questi ultimi anni. Ho una visione, un sogno: vedere Torino trasformarsi nella Pittsburgh italiana, una città post-industriale capace di reinventare una propria vocazione anche grazie ad un polo di ricerca medico-scientifica di eccellenza, insieme all’Università, al Politecnico e all’indotto delle aziende dell’innovazione.

Torino e il Piemonte non meritano le vecchie Molinette. Costruiamo il futuro della nostra sanità, ma che sia ora.

Mauro Salizzoni

A Volpiano lo sport diventa storia

Torneo delle Alpi,  la scherma storica in armatura completa
Sabato 14 e domenica 15 settembre, organizza la “Tavola di Smeraldo”

L’associazione culturale «Tavola di Smeraldo» organizza, con il patrocinio del Comune di Volpiano, sabato 14 e domenica 15 settembre in piazza Cavour a Volpiano, la terza edizione del «Torneo delle Alpi», competizione di scherma storica in armatura completa a impatto pieno, categoria Buhurt. Partecipano 11 squadre provenienti da FranciaItaliaPrincipato di MonacoRussia e Ucraina, indossando riproduzioni di armature dal 1300 al 1500 e armi non affilate. Ingresso libero, punto ristoro e giochi per i bambini durante la manifestazione. Info 335.6111237.

«Con il nome Buhurt – spiegano gli organizzatori – identifichiamo uno sport nato una decina di anni fa e sviluppatosi soprattutto nei Paesi dell’Est Europa che, nel corso degli anni, è oggi arrivato a coinvolgere quasi 50 nazioni del mondo. I primi incontri si sono svolti in Ucraina nel 2010 e l’obiettivo della competizione è far si che l’avversario “vada a terra” e lo si può fare con regole ben codificate e condivise a livello internazionale».

Da Torino in treno al festival di Pavese

Domenica 8 settembre a Santo Stefano Belbo (CN), paese natio di Cesare Pavese

Torna il treno a vapore sulla ferrovia turistica del Monferrato.

Domenica 8 settembre dalla stazione di Torino Porta Nuova alle 7.35 partirà un treno d’epoca diretto a Santo Stefano Belbo dove è in programma la 18esima edizione del Pavese Festival. Fermate intermedie a Torino Porta Susa (7.44), Asti (8.50), Motta di Costigliole (9.14), Castagnole delle Lanze (10.00). Arrivo a Santo Stefano Belbo alle 10.17.

Numerosi gli appuntamenti tra musica, arte e attività teatrali nell’ambito del Pavese Festival, rassegna tra le più importanti della provincia di Cuneo che, dal 2001, rende omaggio alla figura di Cesare Pavese. Inoltre, i viaggiatori avranno la possibilità di prenotare il pranzo contattando la Pro Loco di Santo Stefano Belbo al numero di telefono 366 7529255.

Per tutta la durata del Pavese Festival sarà a disposizione anche un servizio di noleggio E-Bike. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito e, in caso di pioggia, si terranno nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo.

I biglietti sono in vendita nelle biglietterie e self service di stazione, agenzie di viaggio abilitate e su trenitalia.com. Sarà possibile acquistarli anche a bordo treno, senza alcuna maggiorazione di prezzo, e in relazione alla disponibilità dei posti a sedere. Informazioni dettagliate consultando la sezione “viaggi ed eventi” del sito web fondazionefs.it o le fanpage ufficiali della Fondazione FS su Facebook e Instagram.

Armonie in Valcerrina tra musica e patrimonio storico

La serie di concerti ‘Armonie in Valcerrina’, proposta dall’associazione Idea Valcerrina in uno scenario che abbina il patrimonio artistico ed architettonico del Monferrato con la musica di alta qualità fa tappa a Mombello Monferrato, nella storica Tenuta Gambarello sabato 7 settembre alle ore 16. Qui è in programma un concerto con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart (Concerto per pianoforte e orchestra K466 re min.) e di Ludwig van Beethoven (Concerto per pianoforte e orchstra n. 1 in do magg.). L’esecuzione musicale sarà tenuta dall’Orchestra da Camera di Mantova, nata nel 1981, con sede al Teatro Bibiena della città gonzaghesca, diretta dal violino concertatore Carlo Fabiano e dal pianista Gabriele Carcano.

L’ingresso all’evento è gratuito.

Massimo Iaretti

Musica d’organo a Verrua Savoia

La Stagione dei Concerti degli organi storici in Provincia di Alessandria avrà un appuntamento anche nella Città Metropolitana di Torino domenica 8 settembre alle ore 16 nella chiesa parrocchiale di Verrua Savoia. Il giovane organista ALBERTO DO, titolare del bel “Mascioni” del Santuario Madonna della Guardia a Tortona, eseguirà al grande organo costruito nel 1901 da Edoardo Rossi di Milano un variegato programma di autori italiani, francesi e tedeschi fra i quali Bach, Mozart, Vierne e Duprè.

Massimo Iaretti

La camminata del “pom matan”

La Sagra del Pom Matan è una grande festa che coinvolge tutto il paese di San Sebastiano da Po, il protagonista è il POM MATAN una speciale varietà di mela.

Questa grande manifestazione esiste da 31 anni e i festeggiamenti durano tre giorni: è iniziata con il  venerdì sera dedicato al divertimento con tanta musica e tanta birra. La festa prosegue il sabato sera con l’apertura del padiglione gastronomico e a seguire una serata danzante piena di musica e ancora tanta birra. La domenica è tutta dedicata al miglior cibo della tradizione San Sebastianese con il padiglione gastronomico aperto sia a pranzo che a cena.

Durante la serata di sabato e nell’arco della giornata di domenica è quindi possibile degustare il famoso “’Agnulot ‘d Pom Matan”, nel quale la pasta per l’involucro è la stessa usata per gli agnolotti di carne ed il procedimento per la preparazione è ancora il medesimo. Quello che li differenzia è il ripieno che si ottiene sbucciando e cuocendo a pezzetti i “pom matan”. Alle mele si deve aggiungere qualche pezzo di burro, noce moscata, salsiccetta bollita a parte e tritata ed amalgamata nel ripieno con l’aggiunta di un pizzico di sale. Questi agnolotti di mele vanno conditi poi con un buon sughettino al pomodoro insaporito con i gusti dell’orto.

Durante il fine settimana, nel padiglione gastronomico, vengono inoltre serviti i favolosi “Friceaü” (frittelle di mele) e la squisita ”Torta Nera” oltre alla classica ”Grigliata di carne”, musica dal vivo e passeggiate lungo il parco fluviale.
Inoltre, domenica, dalle ore 9 alle ore 17 ha luogo la fiera mercato. Sempre domenica, nell’ambito della Sagra si terrà una camminata. Il ritrovo è previsto alle ore 8.30, presso gli impianti sportivi di frazione Caserma per l’iscrizione all’evento. La partenza sarà alle ore 9.30, con l’accompagnamento della guida escursionista ambientale ed istruttore di Nordic Walking (di Cammini DiVini- Nordic Walking Valcerrina)

Il tracciato ha una lunghezza di circa 10 km. e si basa su percorsi naturalistici tra sentieri, strade sterrate e strade asfaltate a bassa percorrenza. La manifestazione non è competitiva.

Il percorso prevede una prima parte i fondovalle per poi giungere in località Saronsella e proseguire in salita su un caratteristico sentiero tra prati e boschi. Raggiunta la sommità si procede in cresta verso Località Nosma e si continua su percorsi naturali prima di iniziare la discesa che ci porterà verso lo storico Castello e quindi scendere nuovamente a fondovalle e ritornare quindi al punto di partenza.

All’arrivo ci sarà la possibilità di pranzare al padiglione polivalente con gli squisiti agnolotti del Pom Matan e altre specialità locali.
Il costo di partecipazione alla camminata è di €. 5,00

Attrezzatura consigliata a tutti i partecipanti: calzature sportive, abbigliamento comodo e una scorta d’Acqua.

Per chi volesse provare saranno messi a disposizione gratuitamente i bastoncini da Nordic Walking, fino ad esaurimento scorte.
Per info e prenotazioni: Anna 339 4800321
Augusto 339 4188277 augusto.cavallo66@gmail.com

 

Massimo Iaretti

 

Agricoltura, danni per oltre 10 milioni

Sono oltre 10 milioni i danni causati dal maltempo di questa estate. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al termine dell’incontro ad Asti con i sindaci dei comuni danneggiati dice che i danni riguardano “le aziende agricole, i privati e le amministrazioni pubbliche e il dossier cresce  settimana dopo settimana, perché ancora giovedì nell’Albese si sono verificati danni enormi”. Ci sarà un primo stanziamento regionale di 2,5 milioni di euro ai piccoli comuni. “Ma anche Roma deve la sua parte, così come la Regione fa la sua: chiediamo al Governo che si ricordi di noi – aggiunge Cirio – Tutto è sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei ministri e su quello del ministero dell’Agricoltura per la dichiarazione dello Stato di emergenza e della calamità naturale”, aggiunge il governatore.

Premio Cesare Pavese verso il rilancio

Una nuova giuria e nuove sezioni per premiare anche editori e traduttori

Il via sabato 26 e domenica 27 ottobre

Santo Stefano Belbo (Cuneo)

Bell’idea. Pur se un tantino tardiva. E sì, perché Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 – Torino, 1950) non fu solo quel grande scrittore e poeta e critico letterario e intellettuale italiano fra i maggiori e più singolari del nostro Novecento che tutti ben conosciamo, ma fu anche attento direttore editoriale (per l’ “Einaudi”, dove lavorò dal ’34 al ’50), nonché creatore di storiche collane di saggi (la celebre “Viola”, in primis) e di narrativa (dai “Coralli” ai “Supercoralli” , ai “Millenni”, sempre per l’Editrice torinese di via Biancamano) e acuto traduttore, soprattutto di classici della letteratura anglo-americana dal “Moby Dick” di Melville a opere di Dos Passos, Faulkner, Defoe, Joyce e Dickens, per citarne alcuni. Ecco allora spiegata la saggia decisione presa dalla Fondazione Cesare Pavese, che da quest’anno (in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Santo Stefano Belbo e il contributo delle Fondazioni CRC e CRT) ha assunto la promozione del Premio Cesare Pavese, di avviare un adeguato rilancio dell’iniziativa giunta ormai alla sua 36^ edizione e per 35 anni organizzata dal Cepam (Centro Pavesiano Museo Casa Natale), istituendo una giuria totalmente rinnovata e due nuove sezioni per premiare anche il lavoro di editori e traduttori, che si affianchino alle consuete sezioni dedicate alle opere di saggistica e narrativa.

Il primo appuntamento della manifestazione così rinnovata si terrà sabato 26 e domenica 27 ottobre, quando a Santo Stefano Belbo, città natale di Pavese, nel cuore delle Langhe, verranno assegnati tre premi: a un protagonista dell’editoria, a un grande traduttore e all’autore di uno fra i migliori saggi usciti nell’anno (in questa fase di transizione il premio per la narrativa verrà assegnato dall’edizione 2020). A decidere i nomi sarà la nuova giuria, composta da Claudio Marazzini, presidente dell’“Accademia della Crusca”; Gian Arturo Ferrari, figura di rilievo dell’editoria italiana; Giulia Boringhieri, traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi; Alberto Sinigaglia, giornalista, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese, e Pierluigi Vaccaneo direttore della Fondazione Cesare Pavese e organizzatore del “Pavese Festival”.

Sabato 26 ottobre, dopo una visita dei tre premiati alla casa natale di Pavese, nel pomeriggio avrà anche luogo un convegno su “Letteratura e scienza: la nuova frontiera delle due culture”, al quale parteciperanno, assieme ai componenti della giuria, qualificati giornalisti di settore e i Rettori del Politecnico, dell‘Università di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale.

Sempre sabato 26 ottobre, un altro convegno commemorerà Luigi Gatti, storico animatore del Cepam e per molti anni presidente dello stesso Premio Pavese.

Domenica 27 ottobre, alle ore 11, avverrà la cerimonia di premiazione che, come i convegni, si svolgerà nell’Auditorium della Fondazione Pavese, in cui è stata trasformata la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, antica pieve medievale, sconsacrata nel 1920 e in cui fu battezzato lo scrittore.

Il programma dettagliato del Premio Cesare Pavese 2019 sarà disponibile nelle prossime settimane.

 

Info al pubblico:

0141.840894 www.fondazionecesarepavese.it – info@fondazionecesarepavese.it

g.m.

 

Nelle foto
– Claudio Marazzini
– Gian Arturo Ferrari
– Giulia Boringhieri
– Alberto Sinigaglia
– Pierluigi Vaccaneo

Grattacielo Regione, Manfredi (radicali): “bonifiche OK? e il Comune”?

Riceviamo e pubblichiamo
Grattacielo Regione/Manfredi (radicali): bonifiche OK? Ma allora
perché il Comune di Torino non ha approvato il progetto di bonifica
della falda? E viste tutte le magagne dell’opera, il presidente Cirio
dovrà garantire di essere lui il primo ad entrare nel grattacielo e a
lavorare lì tutti i giorni con assessori e dipendendenti regionali.
Le dichiarazioni di Giulio Manfredi (Giunta Radicali Italiani e Associazione radicale
Adelaide Aglietta):
Finalmente l’Asessore Tronzano ha risposto alla richiesta, posta per
primi da noi radicali, di conoscere lo stato delle bonifiche dei suoli
e delle falde circostanti il grattacielo in costruzione della  Regione
Piemonte. Noi comuni mortali dobbiamo accontentarci delle seguenti tre
righe e mezzo pubblicate nella pagina dedicata alla Sede Unica del
sito regionale: “… L’assessore ha poi sostenuto che il piano delle
bonifiche, partito da uno “scenario catastrofico”, si sta attuando con
ottimi risultati: i limiti degli inquinanti sono già sotto la soglia
fissata dalla legge, tanto da aver richiesto un aggiornamento dello
stesso piano. Finora per le bonifiche sono stati spesi 16 milioni di
euro, 4 in più di quanto messo a bilancio…”.
Preciso che l’aggiornamento del “piano delle bonifiche” è stato
richiesto dal Comune di Torino, che, con Determinazione Dirigenziale
n. 43 del 12/02/2019, non ha approvato il “Progetto di bonifica della
falda – fase II” ed ha richiesto di ricevere un nuovo progetto entro
il 30 settembre 2019. Nel parere della Città Metropolitana di Torino,
allegato alla determinazione comunale, sono elencate ben dieci
criticità, esposte nella Conferenza dei Servizi del 6/02/2019, a cui
erano presenti anche i rappresentanti della Regione Piemonte, che si
sono limitati a “prendere atto” dei rilievi. I radicali hanno promosso
un accesso civico generalizzato, ottenendo dal Comune di Torino il
testo integrale sia della determinazione sia degli allegati, che è
disponibile sul sito dell’Associazione Aglietta.
Ritengo, infine, che la ventilata possibilità che il Presidente Cirio
se ne rimanga solo soletto in Piazza Castello – mentre tutti gli altri
(assessori, direttori, dirigenti e altri dipendenti) vanno nel
grattacielo – è una possibilità fuori dal mondo. Sono così tante le
magagne del grattacielo (vetrate, piastrelle, impianto di
riscaldamento, bonifiche, 100 milioni di euro richiesti dai
costruttori (secondo articoli di stampa, ufficialmente sono sempre 65
milioni) che un Presidente della Regione che si rispetti deve fugare
qualsiasi dubbio, mettendoci la faccia e dichiarando da subito: “Sarò
il primo cittadino piemontese a entrare nel grattacielo e a lavorare
lì ogni giorno con assessori, direttori, dirigenti e dipendenti
semplici”.

ISAO Festival: il Sacro Attraverso l’Ordinario

Dedicata ai “diritti umani” e alla “follia” ritorna a Torino la grande kermesse teatral-cinematografica firmata da “Il Mutamento Zona Castalia”

Da venerdì 13 a lunedì 23 settembre

Compie 26 anni ed è dedicata ai “diritti umani” e alla “follia” l’edizione di quest’anno dell’”ISAO Festival – Il Sacro Attraverso l’Ordinario”, ideato e realizzato – fra teatro e cinema – dalla torinese compagnia teatrale “Il Mutamento Zona Castalia”, con la direzione artistica di Giordano V. Amato ed Eliana Cantone. In programma sotto la Mole da venerdì 13 a lunedì 23 settembre, con appuntamenti distribuiti fra il suggestivo ex cimitero di San Pietro in Vincoli – Zona Teatro (via San Pietro in Vincoli, 28) e il Cinema Massimo – Sala Soldati (via Giuseppe Verdi, 18), è il primo in Piemonte a riflettere da sempre, nell’ambito della propria programmazione, sulla ricerca del “sacro” che alimenta la “quotidianità”, sulla scoperta dello “straordinario” che esiste in ognuno di noi e nella realtà che ci circonda. Ed è in quest’ambito di riflessione e di proposta che andrà a muoversi anche la 26^ edizione del Festival, realizzata con il sostegno di MiBAC, Regione Piemonte, Città di Torino e in collaborazione, fra i vari partner, con il Museo Nazionale del Cinema: 10 giorni di programmazione e 15 appuntamenti, fra cui 8 proiezioni di film (grande cinema d’autore) e 6 spettacoli teatrali (che includono un debutto di studio e 4 prime piemontesi). “Al centro, il tema dei diritti umani – sottolineano i direttori artistici – con una specifica attenzione ai diritti dei bambini e, per tutti, al diritto alla felicità”. E con un occhio particolare al leitmotiv dello “scorrere in alto”, seguendo l’idea che, malgrado tutte le brutture di questo mondo, “tutto si può fare, perché nulla è perduto, perché si sta meglio se decidiamo di stare meglio: scorrere in alto per superare i confini, quelli geografici o politici o personali”. Tra gli appuntamenti in programma: le pellicole cinematografiche dedicate al “disagio psicologico”, affrontato da registi come François TruffautKen Loach, Roman PolanskiBruno Nuytten e Bruno Dumont; il debutto con lo studio del nuovo spettacolo, coprodotto da “Il Mutamento Zona Castalia” e dalla compagnia sarda “Meridiano Zero”, dal titolo “Per il suo bene” e proposto come inquietante Focus sulla follia e i maltrattamenti nei manicomi; le prime piemontesi presentate dal “Teatro Scientifico” di Verona con l’omaggio a Pirandello, dai giovanissimi UnterWasser” con la riflessione sull’esistenza attraverso un teatro di ombre e dal collettivo berlinese e torinese Welcome Project  The Foreigner’s Theatre” con l’indagine sulle paure individuali e collettive; il Teatro delle Selve con il racconto della prima esperienza di animazione teatrale dentro a un manicomio.

Alle proposte di “ISAO” si aggiungono inoltre gli appuntamenti dell’ottava edizione de “Il Granché” (21-23 settembre), iniziativa promossa dall’AssociazioneIl Tiglio ONLUS”, i cui spettacoli sono per lo più frutto di laboratori annuali che professionisti del teatro attivano in situazioni di disagio, all’interno di comunità terapeutiche, centri di salute mentale e ricoveri per anziani.

 

Per info e il programma completo del Festival: tel. 011/484944 o www.isaofestival.it/ www.mutamento.orginfo@mutamemto.org o Facebook: ilmutamentozonacastalia.

g. m.

 

Nelle foto:
Il logo del Festival e scene da “La storia di Marco Cavallo” (Teatro delle Seve), “Angst Vor Der Angst” (Welcome Project – Foreigner’s Theatre) ed “Eppoinulla” (Meridiano Zero)