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Tav, Legambiente: “Ci sono altre priorità”

Riceviamo e pubblichiamo

Il Governo si confronti sulle vere opere pubbliche che servono davvero al Paese. In un anno di discussione sulla Tav e sul trasporto merci su gomma, l’Esecutivo Conte non ha fatto alcun passo avanti nella direzione di politiche che, sull’esempio svizzero e austriaco, disincentivino il trasporto merci su gomma attraverso leve fiscali e tariffarie”

 

Sembra che andare al governo faccia completamente perdere l’approccio scientifico e di buonsenso che dovrebbe accompagnare le scelte strategiche nel campo dei trasporti. È capitato a Renzi che è passato dal definire in un suo libro la Torino-Lione “un investimento fuori scala e fuori tempo” ad avvallarne la costruzione, è successo a Salvini che nel proprio repertorio di felpe ha indossato anche quella No Tav ma che ora tanto si spende per proseguirne la realizzazione, è successo in ultimo anche al Movimento 5 Stelle da sempre su posizioni contrarie alla grande opera inutile e ora disponibile a sancire il via libera attraverso il proprio premier. Il tutto in barba alle analisi costi-benefici che negli anni non hanno potuto far altro che decretare l’insostenibilità di un’opera come la Torino-Lione per costi e impatto. E in barba a tutti quei pendolari che vorrebbero avere ogni giorno, sulla tratta casa-lavoro, un servizio adeguato e che invece continuano ad essere esposti a disservizi, a rischi per la propria sicurezza e in molti casi a dover forzatamente scegliere l’auto perché gli è stato tagliato il servizio ferroviario.

È quanto denuncia Legambiente che attraverso la voce del suo Presidente nazionale Stefano Ciafani torna a ribadire come “la Tav, oltre ad essere un’opera inutile e costosa, non sposterà un solo tir dalla strada visto che resterà più economico e facile far “girare” le merci su gomma. È incredibile che in un anno di discussione sull’alta velocità Torino-Lione e sul trasporto merci, nel governo non si sia fatto alcun passo avanti nella direzione di politiche che, sull’esempio svizzero e austriaco, decidano di chiudere al trasporto su strada o a tassarlo. Invece di investire sulle grandi opere inutili, il Governo abbia il coraggio di ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma disincentivando questo trasporto attraverso leve fiscali e tariffarie, di incentivare la mobilità urbana sostenibile, rafforzare e rendere più competitivo il trasporto ferroviario pendolare e urbano per offrire una valida alternativa all’auto e promuovere l’alternativa della mobilità elettrica. Vogliamo ricordare all’Esecutivo Conte – aggiunge Ciafani – che si continua a parlare di Tav e non di quelle opere pubbliche che servono davvero al Paese e che permetterebbero di ridurre, ad esempio, le emissioni in atmosfera di gas serra e inquinanti, di ridurre lo scarico dei reflui fognari nell’ambiente per cui stiamo pagando multe salate, di affrontare il tema della gestione dei rifiuti. Si tratta di opere prioritarie, fondamentali per la qualità della vita delle persone e per l’economia del Paese, di cui però oggi si parla poco perché la politica è troppa presa dal dibattito sulla Tav dimenticando il resto”.

“Se davvero si volesse investire su spostamenti efficienti e non inquinanti – dichiara Fabio Dovana, Presidente di Legambiente Piemonte – non avremmo dovuto assistere ad un riduzione dei finanziamenti statali per il trasporto ferroviario del -20,4%, tra il 2009 e il 2018, a cui si potrebbe aggiungere a fine anno un ulteriore taglio di 300 milioni, per la clausola di salvaguardia nella legge di Bilancio che ha buone probabilità di scattare vista la situazione economica. E proprio in Piemonte i dati indicano che l’emorragia di pendolari avuta a partire dal 2011 per effetto del taglio di 14 linee cosiddette “minori” non si è ancora arrestata”.

In Piemonte nel 2017 sono state in media 166.445 le persone che ogni giorno hanno preso un treno, in diminuzione rispetto al 2016 quando si attestavano a 167.556 mila. Per tornare almeno ai 175.400 viaggiatori del 2011 servono maggiori investimenti. Sempre in Piemonte gli stanziamenti per il servizio ferroviario si attestano a 5,51 milioni di euro l’anno, appena lo 0,05% del bilancio regionale. E la Torino-Lione non farà altro che farà altro che drenare ulteriori risorse a scapito dei pendolari.

Donne senza reggiseno (e uomini con) per solidarietà alla Capitana Carola

Giulia Trivero, la promotrice dell’iniziativa,  invita  tutte le donne a rinunciare al reggiseno nella giornata di domani.

‘Freenipplesday’ è il nome della protesta,  una campagna che la giovane studentessa e attrice ha ideato con l’amica Nicoletta Nobile per solidarietà con Carola Rakete, insultata sui social  per non avere indossato il reggiseno durante la sua audizione in procura ad Agrigento. “Non intendiamo dare scandalo ma denunciare una violenza che noi troviamo assurda”.  Alla campagna stanno aderendo anche numerosi uomini, che invece indosseranno il reggiseno o praticheranno un foro sulla maglietta all’altezza del capezzolo.

Tav, Ferrero e Locatelli in Valsusa

Cinquecento agenti, in assetto antisommossa, pronti a reprimere ogni condotta illegale in Valsusa nella giornata di domani, dichiara il Ministro degli Interni. “Salvini la smetta di fare come suo solito il gradasso, di minacciare, di brandire l’uso della forza. Non c’è legalità nel sopruso, nello sperpero di denaro pubblico, nella devastazione di un territorio” così dichiarano Paolo Ferrero ed Ezio Locatelli, rispettivamente vicepresidente della Sinistra Europea e segretario provinciale Prc-Se di Torino. Ed ancora: “Sabato, in Valsusa, decine di migliaia di persone  – e noi con loro – manifesteranno pacificamente contro il patto scellerato intervenuto a livello di governo M5S-Lega di procedere alla realizzazione dell’AV Torino Lione. Un patto benvoluto dal partito trasversale degli affari che non fermerà la mobilitazione contro un’opera faraonica senza senso, emblema di una politica corrotta e asservita agli interessi di grandi gruppi privati. La lotta No Tav continua”.

Poliziotti accerchiati e feriti. Volevano identificare un uomo poi arrestato

Brutto episodio per gli agenti di una  volante della polizia che  è stata accerchiata, ieri pomeriggio a Torino, in Barriera di Milano, da decine di  nord africani, che volevano impedire l’identificazione di un nigeriano. Grazie a una seconda volante l’uomo è stato arrestato, mentre alcuni poliziotti, contusi, sono stati trasferiti al pronto soccorso.  “Pugno duro contro chi intralcia il lavoro delle forze dell’ordine, non è accettabile che bande di malviventi osino accerchiare agenti di polizia che stanno compiendo il loro dovere”, è il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca.

Aspetta la ex armato di coltello e martello

I Carabinieri delle Stazioni di Cigliano e Livorno Ferraris hanno arrestato B.A., 55enne, operaio di origini polacche, gravato da vicende penali per reati contro la persona, perché ritenuto responsabile di atti persecutori, porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.

Nel mese di giugno scorso, a seguito dei comportamenti persecutori posti in essere nei confronti dell’ex moglie mediante telefonate moleste e minacce perpetuate con assiduità, era stato raggiunto dal provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento e del divieto di comunicare con l’ex coniuge in qualsiasi modo.

L’uomo però non si era rassegnato, e nel pomeriggio del 22 luglio, nonostante fosse già gravato dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla sua ex moglie, con la quale aveva divorziato già 4 anni orsono, dopo essersi armato di un coltello ed un martello ha deciso attendere la donna all’esterno del supermercato ove abitualmente la stessa va a fare la spesa dopo la giornata di lavoro.

Uscendo dal supermercato, però, la donna si è avveduta della presenza dell’auto dell’ex marito in sosta nel piazzale, pertanto ha deciso di attendere qualche istante a muovere ulteriori passi verso il parcheggio. Pochi attimi, qualche sguardo lanciato dentro e fuori dal supermercato e poi la decisione di non attendere oltre e di informare i Carabinieri, che bene conoscevano l’intera vicenda e che l’avevano costantemente spinta ad osservare attentamente intorno a sé, invitandola ad avvertirli immediatamente qualora ritenesse di trovarsi in pericolo. La donna ha quindi chiamato il centralino dei Carabinieri riferendo la situazione, ed in pochi istanti è stata raggiunta da due pattuglie delle Stazioni di Livorno Ferraris e di Cigliano, che sin dalla prima denuncia si erano occupati dei fatti.

Giunti nell’area del parcheggio, i Carabinieri hanno presto individuato l’auto e riconosciuto il 55enne che vi si trovava a bordo. Alla vista dei militari, l’uomo ha cercato di allontanarsi, inscenando un maldestro tentativo di fuga immediatamente vanificato dall’intervento congiunto delle due pattuglie.

Bloccato ed immobilizzato, B.A. è stato arrestato e sottoposto a perquisizione personale e del veicolo, a conclusione della quale i militari hanno rinvenuto e sequestrato un coltello ed un martello.

L’arrestato, concluse le rituali formalità, è stato associato alla casa circondariale di Vercelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed in attesa dell’udienza di convalida, svoltasi il 25 luglio e si conclusa con la sottoposizione dell’uomo alla custodia cautelare in carcere, stante l’elevata pericolosità dimostrata.

Il Giudice che ha disposto la custodia cautelare in carcere del 55enne, ha sottolineato l’azione dei militari con una frase estremamente significativa: “…grazie alla prontezza di intervento dei Carabinieri…..è stata evitata quella che, con tutta probabilità, sarebbe stata un’azione omicidiaria – recte femminicidiaria – nei confronti della vittima”.

 

Bimbo di tre anni salvato da trapianto di cuore

Dopo un anno e mezzo di vita in ospedale grazie ad un cuore artificiale, un bambino di 3 anni viene salvato da un trapianto di cuore presso l’ospedale Regina Margherita di Torino 

Da 18 mesi viveva in una camera di ospedale (la numero 10) grazie ad un cuore artificiale, impiantato dall’équipe della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone), nel gennaio del 2018. Il piccolo paziente di 3 anni era seguito dalla nascita a causa di una grave forma di cardiomiopatia dilatativa. Inserito fin da subito in lista di attesa per trapianto cardiaco, a causa dei lunghi tempi di attesa per un cuore pediatrico, che non gli avrebbero consentito di sopravvivere tanto da ricevere il trapianto, era stato connesso ad un Berlin Heart, l’unico cuore artificiale in grado di supportare un bimbo come lui. I 520 giorni di attesa della donazione, trascorsi tutti nella sua stanza al 6° piano del Regina Margherita, coccolato come se fosse a casa dall’équipe della Cardiologia pediatrica (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti) e da tutto il personale infermieristico, sono finalmente esitati nell’arrivo di un organo idoneo che è stato trapiantato nei giorni scorsi, grazie anche alla collaborazione dell’équipe dell’Elisoccorso del 118, che ha messo a disposizione un volo per ridurre al minimo i tempi di trasporto del cuore da Bergamo. Purtroppo le condizioni preoperatorie del piccolo non erano ottimali, e la ripresa dopo il trapianto è in lento miglioramento. Attualmente il piccolo paziente è ancora ricoverato presso la Terapia Intensiva Cardiochirurgica (diretta dal dottor Giorgio Ivani), in attesa che il miglioramento costante delle sue condizioni gli consenta di essere trasferito presso il reparto di degenza e successivamente di tornare a casa sua dopo più di un anno e mezzo.

Caso Sea Watch 3, parla il legale di Carola

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Abbiamo intervistato l’avvocato Leonardo Marino difensore, con il collega Alessandro Gamberini, di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3

 

1) Perché ritenete sia legittimo avere forzato il blocco per fare sbarcare i migranti?

Il comandante della Sea Watch ha sempre sostenuto di essere stata obbligata per stato di necessità, anche perché la situazione a bordo stava per precipitare. Il giudice che non ha convalidato l’arresto è andata oltre, ritenendo che fosse stata screditata la condotta del comandante in quanto si è limitata ad adempiere il suo dovere di capitano nel soccorrere i migranti e nel rispetto delle convenzioni internazionali.

2) Come valuta la posizione della procura di Agrigento secondo la quale la scarcerazione di Carola Rackete è una “conclusione contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata”?

La Procura ha di fatto impugnato soltanto l’aspetto cautelare della convalida dell’arresto ritenendo che il provvedimento del giudice non sia corretto e non richiedendo nessuna misura cautelare.Sarà la Cassazione a vedere se effettivamente il gip di Agrigento ha operato correttamente o meno.

3) È confermata la volontà di chiedere risarcimenti in denaro per gli insulti ricevuti sui social?
Stiamo valutando di intraprendere un’azione legale nei confronti dei soggetti che quasi quotidianamente diffamano l’onore e l’immagine di Carola e della Sea Watch. Cosa certa è la denuncia nei confronti del Ministro dell’Interno italiano per diffamazione e associazione a delinquere.

La Passione di Cristo nell’arte di Missaglia

Renato Missaglia, l’artista che ha donato sue importanti opere sul tema della Passione di Cristo al Museo Diocesano di Torino

 

il M° Renato Missaglia è un artista di origine bresciana, da anni molto attivo anche all’estero, che, dapprima imprenditore, ha intrapreso la professione artistica dal lontano 1979. Ha maturato con la città di Torino, ormai da molti anni, un legame importante.

Ha interpretato, infatti, per gli organizzatori, momenti ed emozioni delle Olimpiadi Invernali Torino 2006, che sono sfociati nel volume intitolato Con gli occhi dell’arte. XX Olimpiadi Invernali Torino 2006.

La multinazionale “Coca-Cola mondo” lo ha inoltre scelto quale testimonial artistico.

Banca Aletti, presso il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana, ha poi organizzato una importante presentazione del suo lavoro artistico.

Per l’Arma dei Carabinieri ha inoltre realizzato il libro d’arte dal titolo I Carabinieri e Torino. Due secoli di storia, dalla fondazione ai Giochi Olimpici Invernali, un excursus a partire dalla nascita dell’Arma a Torino, in Via Pastrengo.

La Stampa di Torino ha poi rieditato il libro in diecimila copie, allegandolo al quotidiano cittadino.

 

– Lei ha di recente esposto nel Duomo di Torino e poi donato all’attiguo Museo Diocesano alcune opere pittoriche dedicate al tema della Passione di Cristo, presentate al pubblico proprio nel luogo dove si conserva la reliquia più importante della Cristianità, la Sacra Sindone. Quale significato ha avuto per Lei questa esposizione?

 

Premetto che sono un cattolico praticante da sempre affascinato dal mistero della Sacra Sindone, ragione per la quale, quando Don Carlo Franco, Giacomo Bottino ed il Maestro Antonmario Semolini mi hanno proposto un’esposizione all’interno del Duomo di San Giovanni a Torino, nell’ambito del progetto “Lo spirituale nell’arte”, parte integrante dell’Accademia di San Giovanni, ho realizzato tre opere pittoriche ispirate alla Passione di Cristo. Sono la drammatica Salita con la croce al Golgota, la Crocefissione e la Deposizione, opere poi posizionate per alcuni mesi sull’altare principale del Duomo, a fianco della Sacra Sindone, ultimo atto della Passione di Cristo.

 

– Il tema del Sacro lo ha già affrontato in precedenza nelle sue opere ispirate alla Via Crucis. Che cosa rappresenta per Lei questo soggetto?

Sempre colpito dalla drammaticità della Via Crucis, negli anni ho realizzato varie opere a tema con tecniche e interpretazioni diverse.

 

– Da dove nasce il suo interesse per la ritrattistica, che lo ha portato a dipingere i volti di Capi di Stato e Pontefici, tra cui Benedetto XVI e Papa Francesco, oltre che di alcuni tra i più importanti chef stellati?

 

Fino ad alcuni anni fa dipingevo per la mia collezione privata ritratti di personaggi che colpivano la mia fantasia (mai più di due all’anno).

La mia cara amica Milena Milani, alla quale li mostravo, li riteneva interessanti, ragione per la quale, un poco alla volta, mi sono dedicato a questo filone artistico.

Da anni i ritratti che realizzo non sono più finalizzati alla mia collezione privata, ma rivolti ai committenti, sempre più numerosi ed appartenenti ai settori più diversi.

I ritratti dei Papi mi sono stati commissionati direttamente dal Vaticano, i Capi di Stato da amici che volevano farne loro dono, i grandi Chef in occasione di Expo Milano 2015. (www.libroexpo2015.it).

 

 

– Proveniente da una città come Brescia, Lei ha fatto del mondo il palcoscenico della sua arte, esponendo anche al Grand Palais a Parigi, a Vienna, a Monaco, a Ginevra, New York, Shangai, Montecarlo e Palm Beach. Quali sono le differenze principali che ha colto nella percezione da parte del pubblico nei confronti dell’arte tra l’Europa e gli altri continenti?

L’elemento che mi ha sempre stimolato è stato il confronto con nuove culture e nazioni diverse; questi incontri mi hanno aiutato a crescere in maniera esponenziale.

 

– Nella sua arte Lei utilizza una tecnica che dimostra eclettismo ed originalità, capace di unire la pittura alla fotografia. Qual è il suo rapporto con quest’ultima disciplina?

Ho sempre amato la fotografia; fin da ragazzo fotografavo e stampavo. Ora sono riuscito a trasformare in tecnica mista il dipingere e il fotografare, un mondo senza limiti.

 

– Le sue opere sono dense di significati e suggestioni oniriche. Quale è il suo rapporto con l’universo onirico?

Le mie opere scaturiscono sempre da emozioni che l’universo mi regala quotidianamente, suggerite dal cambio delle stagioni, dai drammi e le catastrofi, o il semplice sbocciare di un fiore.

 

– Che ne pensa del rapporto tra l’arte figurativa e le altre arti, quali musica, teatro e letteratura, che contraddistingue l’operato dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, che ha altresi’ generato un’orchestra come i Virtuosi, ormai nota ben oltre i confini regionali?

Ho sempre coniugato le mie opere e le esposizioni con eventi musicali e letterari, interpretando, di volta in volta, e ispirandomi alle musiche e alle opere dei grandi compositori.

 

Mara Martellotta

La grande festa dello sport

Parte oggi  la IV edizione degli European Masters Games Torino 2019, che superano ogni previsione e portano in Piemonte 7.500 atleti da tutto il mondo, numero che sale a oltre 11mila se si considerano anche gli accompagnatori (allenatori, riserve, staff tecnico).

Le gare in programma:

  • il calcio alla Polisportiva Santa Rita con la prima partita alle 9.30 tra la FC Aussie Phileas Foggs e Balmain Sans Grandeur 2019, categoria uomini over 50. La prima gara del calcio femminile alle 17.30 sempre alla Polisportiva Santa Rita con la partita Bella Donna’s Vs. Ottawa Women’s United: la prima formata da atlete neozelandesi, USA e australiane; la seconda formata da atlete canadesi e USA. Categoria femminile +35

 

 la prova a cronometro di ciclismo alle ore 18 su un anello di 3 km al Parco del Valentino (partenza dal Castello del Valentino). Sono iscritti circa 120 partecipanti. I primi 3 classificati di ogni categoria potranno gareggiare domenica 28 luglio alla Granfondo Internazionale Torino partendo dalla griglia d’onore

  l’handball, a partire dalle 8.30 alle palestre Cecchi, Beppe Viola, PalaRuffini e Torrazza. I risultati sono valevoli per il Campionato Europeo di disciplina

  il calcetto, con fischio di inizio alle 20 al Centro Sportivo PoDiCiotto

  il judo a Giaveno (siamo ancora in attesa del programma definitivo)

E  l’appuntamento di sabato 27 luglio con l’Inaugurazione dei Giochi: ritrovo alle ore 16 al Parco del Valentino, di fronte al Games Center allestito presso il Padiglione 5 di Torino Esposizioni. La parata, che partirà alle 18, percorrerà il Parco, Viale Virgilio, l’Arco monumentale all’Arma di Artiglieria, Corso Cairoli, Via Po, Via Accademia, Via Principe Amedeo e Via Roma, per concludersi in Piazza Castello dove, alle 20, avrà luogo l’apertura e l’alzabandiera. Sarà una grande festa aperta a tutti.

Le minoranze in Regione intervengono sullo striscione “Verità per Bibbiano”

A Cirio chiediamo conto della trasformazione della facciata del Palazzo della Regione Piemonte in bacheca per striscioni

“Sul caso dell’esposizione sulla facciata del Palazzo della Giunta Regionale dello striscione “Verità per Bibbiano” sarà l’intera coalizione di centrosinistra a chiedere comunicazioni in Aula al Presidente Cirio. La Lega si rassereni, noi vogliamo la verità su tutti i casi sui quali indaga la Magistratura a cui va, ancora una volta tutto il nostro apprezzamento. Ma non cederemo mai sul rispetto delle regole e sulla difesa delle Istituzioni che non possono in alcun caso essere oggetto di strumentalizzazioni di natura politica.” dichiarano i capigruppo di minoranza di PD, Liberi Uguali Verdi, Lista Monviso e Moderati in Consiglio regionale.