ilTorinese

Cercasi poligono di tiro per la Polizia di Stato

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del segretario del Siulp

In verità, dichiara il Segretario del SIULP di Torino Eugenio Bravo, il poligono di tiro per le esercitazioni e l’addestramento con la pistola in dotazione e l’arma lunga sarebbe già esistente. Presso il Reparto Mobile di Torino si trova il simulacro di un poligono di tiro costruito verso la fine degli anni ‘90 che, anziché sottoporlo ai necessari adeguamenti e ristrutturazioni a norma di legge e il cui costo si aggirerebbe intorno ai 200.000 euro, si preferisce consolidare la consueta prassi italiana dello sperpero di denaro imperante, evitando di ripristinare l’utilizzo del poligono, abbandonandolo all’inerzia ed al degrado. Eppure, continua Eugenio Bravo, il poligono di tiro predisposto in particolar modo per i settori più operativi della Polizia di Stato, (volanti, RPC, Reparto Mobile, Specialità) dovrebbe essere una priorità nell’agenda del Dipartimento di PS.
Superfluo rammentare continua Eugenio Bravo, l’importanza di poter usufruire di un poligono di tiro in modo frequente e soprattutto continuativo per l’addestramento dei poliziotti torinesi. Purtroppo anziché recuperare in modo celere, funzionale e lungimirante una struttura utile alla formazione dei poliziotti, ragioni più o meno oscure dettate soprattutto da motivi legati alle alte spese di manutenzione idonee al mantenimento funzionale e rispettose della salubrità ambientale del poligono, convincono ad organizzare momenti di addestramento al tiro presso il poligono civile TSN di via Reiss Romoli, con tempi e modi, per ovvie ragioni, più limitati.
Certo l’ideale sarebbe confrontarsi ed ascoltare i consigli del personale tecnico competente che, a rigor di logica, vorrebbe recuperare l’area del poligono, la cui estensione sarebbe in grado di creare 5 campi da tiro a costi decisamente inferiori rispetto al poligono in galleria. In pratica gli esperti ritengono che in luogo dell’attuale poligono si potrebbero realizzare 5 campi di tiro per le armi in dotazione alle forze di polizia e un campo di tiro idoneo a supportare calibri più “impegnativi”. I costi di gestione sarebbero sicuramente più contenuti rispetto a quelli di una struttura chiusa.
Tutto può essere ragionevolmente utile, chiude Eugenio Bravo, tranne restare indifferenti e subire l’implacabile solita burocrazia economica che soffoca le iniziative di sviluppo e ammodernamento di un poligono di tiro già preesistente e che si trova all’interno del Reparto Mobile.

Il Museo Accorsi-Ometto ha un nuovo Direttore

Il 26 settembre 2019 si è riunito il consiglio d’amministrazione della Fondazione Accorsi-Ometto che ha ratificato le ultime volontà del Cavaliere Giulio Ometto, nominando Direttore del Museo e del Consiglio artistico Luca Mana, attuale responsabile delle collezioni museali.

L’incarico sarà effettivo dal I ottobre 2019.

Luca Mana, 38 anni, è storico dell’arte. Ha studiato a Torino e a Bologna. Vincitore nel 2009 della borsa di studio CRT “Master dei Giovani Talenti della Società Civile”, dal 2015 è responsabile delle collezioni del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino, del quale, in questi ultimi anni, ha curato il riallestimento delle sale e gli allestimenti delle mostre.

Curatore e co-curatore di esposizioni dedicate alla cultura figurativa italiana tra Seicento e Ottocento, è autore di saggi e di articoli che spaziano dall’evoluzione dei repertori ornamentali alla storia delle arti decorative.

“Sentieri e narrazioni espressive” a “La Scuoletta”

Collettiva degli allievi di Franco Raga  in via Bagetti a Torino. Da sabato 28 settembre a venerdì 18 ottobre

Otto pittrici e un pittore. Sono nove gli artisti in mostra. Tutti allievi di Franco Raga, artista e docente di lungo corso, essi raccontano attraverso opere realizzate con le tecniche più varie ( dall’olio all’acrilico alla grafica, indirizzata soprattutto all’uso di pastelli, acquerelli, chine e carboncini) esperienze di avvicinamento all’arte – quella praticata in concreto – di estremo interesse sotto l’aspetto di tecniche e linguaggi espressivi mutuati dalle parole e dalle “dritte”, che sono sempre atti d’affetto e di amicizia, del Maestro, ma che non di meno lasciano spesso e volentieri campo libero a voli fantastici indirizzati a singolari sperimentazioni stilistiche e concettuali, assolutamente incoraggiate e aiutate nel loro processo di germinazione. Processo meditato, mai casuale, avvicinato, tentato (forse a lungo con ostinata perseveranza) compiuto e perfezionato all’interno de “La Scuoletta”, il Laboratorio d’arte – dal nome assolutamente “grazioso” e accattivante – aperto una ventina d’anni fa dallo stesso Raga (allora docente di Educazione Artistica alla Scuola Media “Pascoli” di Torino), nei locali dell’Associazione Musicale Artistica e Culturale “erremusica”, fondata nel ’96 da Marisa Rivera, in via Bagetti 27, a Torino.

E proprio qui verrà inaugurata, sabato 28 settembre (ore 17), la collettiva o mostra – saggio dei nove “Raghiani” – mi si passi l’amichevole termine – dal titolo, perfetto che di più non si può, “Sentieri e narrazioni espressive”. La rassegna si rivela, infatti, come itinerario estremamente suggestivo e articolato in percorsi (anche inusuali e inaspettati) che portano alla luce “una ricchezza straordinaria – racconta Raga – di forti personalità e capacità estetiche”. Il tutto facilitato da un’atmosfera di “collaborativo sodalizio che fa della nostra ‘Scuoletta’ un luogo dove ritrovarsi, soprattutto come amiche e amici– continua Raga – uniti da una comune passione per l’arte e in cui ciascuno trova subito l’opportunità di collocarsi e identificarsi secondo le proprie linee personali, approfondendo le singole attitudini espressive insieme alle tecniche più adatte ad esprimerle”. Nel complesso sono una quarantina le opere assemblate in via Bagetti e tutte si fanno osservare con piacevole attenzione, accompagnate dalle paterne parole del Maestro. Le firme sono quelle di: Maria Vittoria Crosazzo, Maria Gangemi, Valentina Giarlotto, Rosalinda Guida, Carla Guidi, Matteo Marinacci, Valentina Miola, Anna Maria Raga e Loredana Vergini.

g.m.

“Sentieri e narrazioni espressive”

La scuoletta – Associazione erremusica, via Bagetti 27, Torino; www.erremusica.it

Dal 28 settembre al 18 ottobre

Visita su appuntamento: tel. 349/5763141

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Nelle foto
– Franco Raga
– Allieve al lavoro

Afro&Motion 2019

Si svolgerà sabato 28 e domenica 29 settembre, presso il Pluriuso “Guido Mino” che sarà aperto il giorno 27 ad Ivrea.
Il Festival ha il patrocinio dei Comuni di Chiaverano ed Ivrea e il contributo di oltre 40 associazioni del territorio.
In un momento storico nel quale si cerca il nemico nel diverso e nel quale la propaganda becera la fa da padrona riteniamo che sia fondamentale confrontarsi, condividere esperienze e scoprire le altre culture.
Le tre giornate di Afro&Motion saranno caratterizzate da vari momenti di confronto, cucina e musica. Un bel modo per far conoscere persone, tradizioni e saperi che possono aiutarci a crescere.
Ci auguriamo che questa evento sia apprezzato da tutti, indipendentemente dalle idee politiche, e venga vissuto come un’occasione per imparare e per capire.
PROGRAMMA del weekend 27-29 settembre 2019

Dal 23 al 29 settembre presso lo ZAC sarà esposta la mostra fotografica “One day in Africa”.
Venerdì 27 settembre: alle ore 17 a Ivrea – piazza Ottinetti , corteo delle bandiere africane e sfilata di moda africana.
Ore 19,30 allo Zac: aperitivo a buffet Senegalese  (12 euro)
Ore 21 documentario sul Senegal “Contro Coltura” di Luca Puzzangara.
SABATO 28 SETTEMBRE presso il Salone Pluriuso di Chiaverano (piazza Ombre)
Saranno presenti stand delle associazioni organizzatrici, con prodotti africani.
Mattina: Convegno. Africa: Origine e futuro
    • Su Origini antropologiche dell’umanità in Africa con gli antropologi Annamaria Fantauzzi e Alberto Salza.
    • Su Le Afriche di oggi, interverranno Marie-Jeanne Balagizi, membro del comitato del Forum donne africane italiane e Nouhoum Traore, Vice Presidente dell’Associazione Mosaico–Azione per i rifugiati, collaboratori del Centro Piemontese di Studi Africani.
    • Modera: giornalista della rivista “ Africa
ore 13 – Pranzo: Africa a tavola
Pomeriggio:
“ L’ora delle relazioni” per conoscersi.
Laboratori di danza, acconciature tipiche, percussioni. Jam-session tra percussionisti. Presentazione delle associazioni con progetti in Africa.
Ore 19,30 – Cena: Africa a tavola
Ore 21 – Concerto di musicisti africani
DOMENICA 29 SETTEMBRE  (GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI) – presso il Salone Pluriuso di Chiaverano (piazza Ombre)
Saranno presenti stand delle associazioni organizzatrici, con prodotti africani.
Mattina: Convegno : L’Africa fra noi
    • Gli africani in Italia : Testimonianze di africani in Canavese ( a cura di Osservatorio migranti, Consorzio Inrete, Coooperative). Le rimesse dei migranti.
    • Gli aspetti legali delle migrazioni
ore 13 – Pranzo: Africa a tavola
Pomeriggio:
ore 15: partita di calcio  Africa vs Canavese, nel campo di calcio adiacente il salone.
ore 16,30: Musiche e danze africane: intervento della scuola Baobab di Ivrea.
Presentazione delle associazioni con progetti in Africa.
ore 19,30 –  Cena: Africa a tavola
Ore 21 – Concerto di musicisti africani
Le organizzazioni promotrici:  ACMOS, Albo delle associazioni di Ivrea, ANPI, Ass. Lucy, Ass. Moabi, Associazione Ponte per l’Africa, Azione Cattolica Ivrea, Baobab, Casa della Pace, Centro Documentazione Pace, Centro Gandhi, Centro migranti, Chiesa Valdese di Ivrea, CISV di Albiano, Comunità Artaban di Burolo, Coop. Marypoppins, Croce Rossa Ivrea, Emergency, Fraternità Carmelitana di Lessolo, Good Samaritan, Il Sogno di Tsige, InReTe Consorzio Servizi Sociali, L’Albero della Speranza ODV, La rivista Africa, Legambiente circolo Dora Baltea, Libera Coordinamento Ivrea e Canavese, MIR, Osservatorio Migranti, Parrocchia di Chiaverano, Pax Christi di Ivrea, Seniores International Experts Volunteers, Senza Confini, ZAC coop.
Con il contributo di: Associazione Culturale Panafricando, AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), Le ricette del dialogo, LVIA, Associazione Stelo ONLUS, Centro Piemontese Studi Africani, Centro servizi VOL.TO.
Con il Patrocinio dei comuni di: Chiaverano e Ivrea.

L’evento sarà seguito in diretta radio streaming da Radio Spazio Ivrea

Migliaia di giovani in piazza: “Cambiamo il sistema non il clima”

Alcune decine di  migliaia di ragazzi e ragazze hanno preso parte a Torino alla manifestazione del Fridays for Future,  dietro allo  striscione con la scritta “Cambiamo il sistema non il clima”. Il corteo ha preso il via da piazza Statuto, ed è passato per il centro storico fino  a raggiungere piazza Vittorio.

 

“Se gli adulti non non fanno il loro compito e scioperano dal loro dovere, allora tocca a noi”, ha detto all’Ansa  un manifestante. Molti insegnanti e maestre hanno accompagnato i loro studenti in corteo. Le scuole torinesi hanno giustificato la partecipazione alla manifestazione ispirata dalla giovane ecologista Greta Thunberg.

Baselli, Rincon e Belotti in campo a Parma

A Parma i granata per dare continuità alla vittoria sul Milan dovranno ottenere un buon risultato lunedì  nel posticipo della sesta giornata. Mazzarri sta valutando con attenzione la squadra da schierare, anche in base a chi avrà recuperato meglio dopo la gara di giovedì. Il ct potrebbe anche decidere di tornare ad un modulo più prudente 3-4-2-1 con un centrocampista sulla trequarti, così da avere un 3-5-2 nella fase di non possesso. Secondo il sito Toro News le sole certezze al momento sono Baselli, Rincon e Belotti, mentre Verdi potrebbe indossare una nuova maglia da titolare.

I 1000 volti di Lombroso

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita, dal 25 settembre 2019 al 6 gennaio 2020, la mostra I 1000 VOLTI DI LOMBROSO che presenta per la prima volta al pubblico una selezione di fotografie appartenenti al fondo fotografico dell’Archivio del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino, in parte restaurate per l’occasione.

Padre fondatore della criminologia, gli archivi di facce di Lombroso dialogano con i cataloghi antichi e moderni dei volti che raccontano la mostra #FACCEEMOZIONI. 1500-2020: DALLA FISIOGNOMICA AGLI EMOJI curata da Donata Pesenti Campagnoni e Simone Arcagni, inaugurata al Museo Nazionale del Cinema il 17 luglio scorso, una grande esposizione che, partendo dalla prestigiosa collezione del Museo Nazionale del Cinema, racconta gli ultimi 5 secoli di storia di questa pseudoscienza. Un percorso emozionale tra maschere e sistemi di riconoscimento facciale che conferma ancora una volta come il volto sia il più importante luogo di espressione dell’anima dell’essere umano.
La mostra I 1000 VOLTI DI LOMBROSO è a cura di Cristina Cilli – conservatrice e responsabile dell’Archivio del Museo, Nicoletta Leonardi – storica dell’arte e docente presso l’Accademia Albertina di Torino, Silvano Montaldo – direttore scientifico del Museo e docente presso l’Università degli studi di Torino e Nadia Pugliese – borsista di ricerca presso l’Archivio del Museo e rientra nel quadro delle celebrazioni del decennale dell’apertura del Museo Lombroso.
Ospitata nelle teche conservative al piano +5 del Museo Nazionale del Cinema, la mostra prevede l’esposizione di 305 fotografie che dialogano con 13 disegni, 2 manoscritti, 1 pannello illustrativo per la didattica e la divulgazione, 1 calco in gesso di un cranio e 1 maschera mortuaria in cera, 2 strumenti scientifici, 2 manufatti realizzati da pazienti psichiatrici, 1 scultura, 11 libri e 1 rivista per un totale di 340 exhibit.
I 1000 volti di Lombroso vuole creare un parallelo tra le numerose fotografie di volti presenti nel fondo e le diverse sfaccettature del pensiero lombrosiano, evidenziando lo stretto legame tra fotografia e ruolo sociale della scienza sul finire del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Tra il 1860 e il 1909 Lombroso raccolse, grazie alla sua fitta rete di relazioni con criminologi, psichiatri e medici legali, un’enorme quantità di immagini di soggetti appartenenti prevalentemente al mondo della psichiatria e a quello della criminalità.
Queste fotografie furono sistematicamente utilizzate dall’antropologo veronese nella ricerca, nella didattica e nell’ambito di attività espositive finalizzate alla divulgazione scientifica. Com’era pratica comune fra gli scienziati dell’epoca, Lombroso raccoglieva immagini acquistate sul mercato, inviategli da colleghi o da lui stesso commissionate, e usava la fotografia come prova documentaria, dato positivo da associare a misurazioni antropometriche dei crani, disegni, descrizioni biologiche e psicologiche.
Il percorso della mostra, articolata in 5 sezioni, presenta una selezione ragionata di questi materiali seguendo la cronologia delle ricerche di Lombroso: iniziando con gli studi sui malati psichiatrici e sul genio, passando poi per la sua teoria sull’atavismo (secondo la quale alcuni individui presentano i caratteri regressivi tipici dell’uomo primitivo), per le ricerche sul brigantaggio e sul delitto politico, si arriverà al tema della criminologia in rapporto al razzismo con un focus specifico sulla donna delinquente. Il percorso espositivo terminerà con un’ampia panoramica di immagini legate all’identificazione del criminale ovvero alla fotografia segnaletica e alla nascita della Polizia scientifica.

La Festa nazionale del condominio

Sabato 28 settembre in corso Palestro 14

 

Sabato 28 settembre in corso Palestro 14 ci sarà la Festa Nazionale del Condominio organizzata da Ape Confedilizia Torino, ideata ed indetta nel 2003 da Confedilizia.

Il tema che farà da filo conduttore alla Festa è “l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Si tratta di un’occasione che vuole modificare la percezione del condominio con incontri di approfondimento su temi di attualità, attività di intrattenimento e svago, per creare una giornata di serena aggregazione, esaltando gli aspetti positivi e attenuando le problematiche e che ha come protagonista il proprietario di casa.

Il programma:

La giornata si aprirà alle 9,30 con i saluti di Pier Luigi Amerio, Presidente di APE Torino, Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia, Tommaso Mongiovì, Presidente A.G.I.A.I., autorità comunali e regionali e Cristian Tarasco, Referente P.E.B.A. Comune di Torino.

 

Alle 10,30 Vincenzo Nasini, Vicepresidente Confedilizia e Responsabile del Coordinamento Condominiale di Confedilizia illustrerà le “Barriere Architettoniche nel Condominio”.

 

“P.E.B.A.: I Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche” è l’argomento che sarà trattato alle 11 da Silvia Fasolo, Consulente Studio Mellano Associati.

 

Roberto Rosso, Assessore Regione Piemonte per i Diritti Civili, tratterà alle 11,20  “Impegni e Prospettive di Governo”

 

Gabriele Piovano, Presidente Consulta per le Persone in Difficoltà alle 11,45 parlerà dell’esperienza del CPD

 

Alle 12,15 Roberto Grassi Reverdini, Notaio, si occuperà del “Dopo di Noi”, Trust, Affidamento, ecc.

 

Alle 12,45 si aprirà il dibattito.

 

Durante la giornata dalle 10 alle 18 è prevista animazione per i bambini e nel pomeriggio si potrà assistere alle 15,30 a dimostrazioni  di boccia paralimpica e alle 16,30 ad un’esibizione di danza dell’Associazione Ballo Anch’io.

Gallo (Pd): “Battaglia vinta per le istituzioni”

” IL CENTRODESTRA SI VOTI IL REFERENDUM DI SALVINI”

“Lasciamo al centrodestra l’onere e l’onore di votarsi emendamenti e delibera referendaria. In questa lunga maratona che ci è stata imposta da Salvini e dalla Lega e che ha avuto la precedenza sui veri interessi del Piemonte, abbiamo provato, in tutti i modi, a far capire alla maggioranza l’assurdità di questo provvedimento. Ci fermiamo perché siamo riusciti a fare emergere i dubbi di costituzionalità e le posizioni contraddittorie di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia” ha dichiarato il Consigliere regionale del Partito Democratico Raffaele Gallo, esprimendo la posizione del suo Gruppo.

“Il centrodestra, in questi tre giorni – ha proseguito Gallo – non ha fatto un intervento nel merito della questione per spiegare le proprie idee e le proprie posizioni. In campagna elettorale Cirio ha sbandierato la necessità di semplificare e sburocratizzare le norme: la proposta referendaria occuperà 22-25 pagine. Un controsenso. Le minoranze hanno utilizzato gli unici strumenti che avevano per esprimersi, per denunciare un vulnus istituzionale: il Regolamento del Consiglio regionale. Il centrodestra quando si è conto che non sarebbe arrivato al termine della maratona ha fatto una forzatura chiedendo il contingentamento dei tempi di discussione. Peccato che il contingentamento si usi solo per i provvedimenti importanti per la vita della Regione. Questo non lo è. Nei prossimi mesi la maggioranza sarà costretta a confrontarsi e a dibattere con noi, non potrà trincerarsi sempre dietro a desideri e diktat di Salvini”.

Il Ninja. Ti aspetto dove il tempo si è fermato

LIBRI / Incontro con la scrittrice Stefania Panetta

“Il Ninja” è un romanzo che racconta di come sia sufficiente un attimo a cambiarti la vita.

E’ stata proprio l’autrice, Stefania Panetta, classe 1991 di Torino, laureata in Scienze della Comunicazione, a spiegarci il perché:

Il Ninja viene considerato un romanzo d’amore. In realtà oggi, dopo averlo riletto più o meno un centinaio di volte, penso che sia più la storia di una crescita personale, quella della protagonista. E’ un invito a imparare a conoscere se stessi, ma soprattutto a capire che tipo di persona desideriamo affianco a noi.
Il libro parla di una ragazza, Serena, che ha deciso di percorrere una strada “lineare”: ha studiato all’università, ha trovato un lavoro ed è fidanzata da circa otto anni con il suo primo amore. Nessun ostacolo sembra interrompere il suo cammino, finché un giorno cambia tutto e le sue certezze si sgretolano una dopo l’altra sotto i suoi occhi. E’ a questo punto che Serena comincia a crescere e a chiedersi se quella che aveva vissuto fino a quel momento, fosse davvero la vita che desiderava. In questo percorso incontra Matteo, un uomo più grande di lei che le fa guardare il mondo da un’altra prospettiva. Inutile dire che tra i due inizia un rapporto decisamente particolare, che sarà ricco di colpi di scena!

Perché questo titolo, Il Ninja?

“In effetti potrebbe essere fuorviante, ma se ci pensate bene, ognuno di noi è stato un po’ Ninja nella vita. Nella concezione che abbiamo noi di questa figura, il ninja è un personaggio chiave nei film perché arriva nel momento in cui la situazione sembra disperata, la risolve e scompare in una nuvola di fumo. Credo che ognuno di noi si sia comportato così o abbia incontrato qualcuno così almeno una volta nella vita.”

Quanto c’è di te in questo libro?

“Molto. Chiaramente tante cose sono state romanzate, ma considero Serena (la protagonista del libro) come la parte più nascosta di me, quella più vera, che può permettersi di essere pessimista o di vedere il mondo da una prospettiva diversa da tutti gli altri.”

Anche la tua famiglia ha avuto un ruolo importante nella pubblicazione del libro, giusto?

“Assolutamente. E’ grazie a loro se mi sono convinta a mandare il manoscritto alle case editrici ed è grazie a loro se ho coltivato la mia passione per la scrittura fin da bambina. La mia famiglia mi ha insegnato che sognare è giusto ed è un dovere anche se i giovani della mia età vengono educati ad accontentarsi.”

Ci sarà un seguito del romanzo?

“C’è una nuova storia in cantiere e posso anticiparvi che parlerà sempre d’amore, in fondo è quello il motore che fa muovere il mondo, no?”

 

“Il Ninja” lo trovate in tutti gli store online e su Amazon:

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