ilTorinese

L’autonomia perduta della Cisl

di Claudio Chiarle *

Caro direttore,

anche la Cisl ha perso la sua autonomia dai partiti o meglio dal governo di turno. Leggo un contributo di Giorgio Merlo su “ilTorinese” in cui parla dell’autonomia del sindacato dagli schieramenti politici. Vengono raffrontati i due modelli: quello Cgil e Cisl. Concordo in parte sull’analisi della Cgil in quanto dentro di essa vi è comunque una dialettica tra le categorie, dove non tutte fanno riferimento a Landini, novello grillo-schleniano ma resiste una parte riformista.

Mi sembra invece molto lontana dalla realtà l’analisi sulla Cisl sopratutto dove, abbracciando tutta l’erba in un fascio, si fa della continuità della linea di fondo, da Pastore a Sbarra, un modello sindacale. La storia della Cisl è fatta di grandi discontinuità e cambiamenti e se nei primi anni, sino a Macario, ha seguito un percorso in cui anche il rapporto con la Dc era organico ma dialettico, senza invasioni di campo ma contiguo; con Carniti avviene una svolta profonda dove l’autonomia dai partiti, dalla Dc, diventa concreta, dove la Cisl diventa il sindacato pragmatico, della prassi, della contrattazione.

In quegli anni fiorisce una Cisl pluralista, dove il confronto interno diventa risorsa e rinnovamento. Una Cisl in cui sono presenti dai gruppi extraparlamentari della sinistra sino alla destra democristiana. Una dialettica che fa fiorire mille idee e dove la Cisl si attornia di intellettuali ed economisti. Uno per tutti, Tarantelli che pagò con la vita le sue scelte e che Carniti portò avanti sino alla rottura della Cgil sull’accordo per la scala mobile. Pensare a Carniti che rompe l’unità sindacale significa che le sue idee e convinzioni erano talmente forti che prevalsero su uno dei pilastri su cui ha fondato l’idea di Cisl: l’unità sindacale. Una rottura sui contenuti. Come nel 2001 la Fim, insieme alla Uilm, firmò il contratto nazionale dei metalmeccanici sul merito e la Fiom ideologicamente si autoescluse. Successivamente, con un cambio di impostazione, la gestione cislina di Marini aveva l’obiettivo di riportarla alla normalizzazione riducendo il ruolo dei Carnitiani, operazione proseguita con D’Antoni. Infine la debole gestione di Pezzotta consegnò l’organizzazione a Bonanni, ma ormai era un’altra Cisl. Quindi non c’è una sola Cisl da Pastore a Sbarra ma tante Cisl.

Dal dopo Pezzotta, il Patto per l’Italia fu una trappola del centrodestra in cui la Cisl di allora cascò, le rotture dell’unità sindacale furono ideologiche, di appartenenza o sostegno a schieramenti politici oppure contro l’altro blocco sindacale. Come si può dimenticare l’asse Bonanni-Sacconi con le loro inutili linee-guida su ogni materia inerente il lavoro. La gestione Bonanni ha trasformato più di altri la fisionomia Cisl. Un sindacato che non fa più “dell’autonomia dalla politica la sua carta identità indiscussa ed indiscutibile” ma quasi rivendica senza dichiarala un’appartenenza a un campo politico.

Ci sono tre modi per entrare nel merito delle questioni, per contrattare. La prima è non entrare nel merito e dire sempre no o ripetere slogan, questa appartiene in parte a Landini. La seconda è contrattare in autonomia con proposte proprie chiare, che significa fare conoscere a chi rappresentiamo la piattaforma di partenza e poi il risultato finale e comparare i risultati tra ottenuto e richiesto. C’è poi il terzo metodo che è quello maggiormente applicato dalla Cisl di Sbarra. Non avere più un riferimento iniziale dei contenuti; accordarsi con la controparte, in questo caso il governo, e poi fare un rilancio su quello che sappiamo già che il governo proporrà. Oltretutto è un metodo molto pericoloso con questa maggioranza, al punto che sovente la Cisl si è trovata spiazzata.

Un esempio della Cisl a trazione “sbarriana” di come si entra nel merito: da quando si è deciso in Cisl che siamo contro la progressività delle tasse e a favore della riduzione degli scaglioni Irpef? Oppure dire che c’è nella manovra finanziaria un “importante aumento degli stanziamenti del Fondo sanitario nazionale” quando persino la maggioranza cerca di evitare l’argomento sanità perché sa benissimo che gli stanziamenti sono irrisori e che non sono nemmeno sufficienti per stipendi e assunzioni. E poi perché si mette nella stessa frase la sanità e la detassazione dei premi di risultato per il privato spacciandoli per una cosa sola mentre sono due questioni completamente diverse? Da quando chiediamo uno sforzo aggiuntivo per il ceto medio sapendo che i salari non crescono e sapendo che il lavoro dipendente in buona parte si sta allontanando dal ceto medio, impoverendosi. Basti pensare alle difficoltà del rinnovo del contratto dei metalmeccanici proprio sulle richieste salariali. Sono solo alcuni esempi “di merito” ma ci aggiungerei il “ni” sull’autonomia differenziata che penalizza il Sud quando proprio lo stesso Sbarra e tutta la Cisl fanno del Sud una priorità.

Ma ricordo anche che nella piattaforma unitaria di aprile 2023 (la trovate sul sito Cisl) che lanciava le tre manifestazioni nazionali unitarie c’era scritto che occorreva “contrastare le disuguaglianze con una riforma fiscale fondata sulla progressività costituzionale… Siamo decisamente contrari sia alla flat tax di qualunque genere che alla riduzione del numero delle aliquote” e sulla sanità diceva: “Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza”. Dov’è finita la nostra proposta sulla non autosufficienza tanto sbandierata dalla Cisl e dai suoi pensionati? Siamo soggetti con autonomia rivendicativa o a sovranità limitata? Potrei continuare ma mi limito ad aggiungere che l’autonomia della Cisl si è infranta nei marosi di un riposizionamento o meglio ripiegamento su uno schieramento con cui si è pensato di scambiare una legge sulla Partecipazione, attraverso una campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare, con un atteggiamento più remissivo nei confronti del governo. Ingenuità sindacale pensare che la nostra proposta che prevede, tra l’altro, una modifica costituzionale sia realizzabile attraverso uno scambio con questo governo.

Ovviamente per realizzare questa politica serve una Cisl a “pensiero unico” e anche questo è stato fatto. Oggi non esiste dibattito in Cisl, gli organismi sono un rituale finalizzato al consenso. Il dibattito non è più a due sensi ma solo dall’alto verso il basso: si comunica cosa ha deciso il vertice Cisl, la base assiste e conferma. La forza della Cisl di Carniti, invece, era il confronto. Basti pensare che ai vertici Cisl il segretario generale e il segretario generale aggiunto provengono tutte e due dalla stessa categoria e da due territori contigui del sud. Nel nostro territorio la futura segreteria dei pensionati della Cisl Piemonte sarà rappresentata da tre componenti tutti provenienti dalla stessa categoria. E non sono gli unici esempi. Nemmeno più nella composizione dei gruppi dirigenti c’è pluralismo. Non è un caso ma è storia che ancora oggi, in Cisl, c’è chi sussurra nei corridoi di essere carnitiano, vorrà ben dire qualcosa.

* Già Segretario Generale FIM-CISL Torino e Canavese (2008-2019)

Vittorio Bersezio, il papà di Monsù Travet Ricordato al Gobetti

Lunedì 4 novembre verrà ricordato in uno spettacolo al teatro Gobetti Vittorio Bersezio, il papà di Monsù Travet,  a cura di Giulio Graglia

Lunedì  4 novembre si terrà  al teatro Gobetti una serata  organizzata dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino e dedicata a Vittorio Bersezio, giornalista, drammaturgo e scrittore piemontese, ideata e condotta dal regista Giulio Graglia. La serata prevede interventi di Mario Brusa, attore, doppiatore e direttore di doppiaggio, Bruno Quaranta, scrittore e giornalista, Pietro Crivellaro, giornalista e responsabile del Centro Studi del TST dal 1981 al 2017 e letture da Le miserie ‘d Monsù Travet, con Mario Brusa, Danilo Bruni, Rosalba Bongiovanni, Mario Zucca e Roberto Gho. 

Vittorio Bersezio, nato a Peveragno nel 1928 e deceduto a Torino nel 1900, fu avviato dal padre alla carriera forense, ma il corso di baccalaureat a Torino, sotto la guida del professore di retorica G. D’Andrea, ne confermò le inclinazioni letterarie e Bersezio avrebbe continuato a coltivare interessi letterari anche durante la pratica avvocatistica. Dopo un periodo trascorso a  Parigi alla fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento, ritornò  a Torino e fu direttore, fino al 1865, della parte letteraria della Gazzetta ufficiale piemontese e poi del giornale La Provincia

La serata costituirà  un viaggio nella Torino ottocentesca, attraverso lo sguardo acuto e ironico di Bersezio, che ha saputo descrivere con maestria la vita quotidiana e le sfide di una classe media spesso dimenticata. Monsù Travet, umile impiegato che combatte le ingiustizie della burocrazia con tenacia e rassegnazione,  è il simbolo di un’epoca e di una condizione sociale ben precise, che ancora oggi trovano un’eco nella nostra contemporaneità. 

Sul palco del Gobetti ospiti illustri si alterneranno per raccontare l’eredità culturale dell’autore, offrendo al pubblico delle riflessioni sull’attualità del personaggio e sulla capacità dell’autore di tratteggiare figure universali. La lettura di brani selezionati da Le miserie di Monsù Travet sarà  al centro della serata, e diventerà un modo per scoprire e approfondire una drammaturgia e una realtà sociale solo apparentemente distante da noi. Le voci degli attori daranno corpo alle disavventure di questo personaggio indimenticabile, tra momenti  di comicità e spunti di riflessione più profondi. L’umorismo pungente e la critica sociale dell’opera confermeranno l’attualità di Bersezio nel raccontare la condizione umana.

Teatro Gobetti Serata Travet a cura di Giulio Graglia e Centro Studi del Teatro Stabile di Torino

Mara Martellotta 

Il Piemonte vola a Londra per attrarre investimenti

E per  presentare la propria offerta turistica, dal 4 al 6 novembre 

La missione ha l’obiettivo di promuovere l’ecosistema territoriale a vantaggio dell’attrazione di investimenti esteri di qualità e il turismo in occasione di Wtm, una delle due più importanti fiere del settore insieme a Berlino. Durante la missione saranno anche rivelati i dettagli di The 50Best Restaurants Award, la competizione che ogni anno individua i 50 migliori chef al mondo e che nel 2025 si svolgerà a Torino e in Piemonte.

La delegazione piemontese è composta da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Ceipiemonte, VisitPiemonte, le Atl del Piemonte tra cui Turismo Torino e il Consorzio delle Regge Sabaude. Una serie di appuntamenti mirati con potenziali investitori avrà poi lo scopo di presentare le opportunità di investimento del territorio ad aziende e realtà operanti in UK potenzialmente interessate.

In particolare nella mattinata di lunedì, 8 C-Level executives di aziende di primaria rilevanza nella capacità di realizzare progetti di investimento all’estero sono stati coinvolti dal Financial Times per un incontro con le istituzioni piemontesi che presenteranno alle aziende estere i vantaggi competitivi della regione e il ruolo delle istituzioni regionali nel loro supporto e accompagnamento anche grazie e strutture come il Team attrazione. Saranno presenti, tra gli altri, i vertici di Space Solar, Hybrid Air Vehicles, Amazon, Quantum Propulsion Technologies, Evolito, Aspia Space, Infogrid, Renesas Electronics, Graphcore.

Inoltre, in questa occasione Financial Times presenterà in anteprima un Report di approfondimento sull’ecosistema piemontese, frutto delle interviste realizzate a inizio ottobre, che verrà pubblicato dalla sua testata specializzata in materia di investimenti diretti esteri (fDi Intelligence) nel mese di dicembre 2024.

Nel pomeriggio previsto anche un incontro della Città di Torino insieme al Collegio Carlo Alberto con la London School of Economics e il suo Centro di Ricerca LSE Cities.

Negli ultimi anni il Piemonte è diventato una meta attrattiva per gli investitori esteri: lo testimonia anche il premio ricevuto proprio dal Financial Times come la sesta regione in Europa con la migliore strategia di attrazione investimenti nel 2024. Il Piemonte è poi la seconda regione in Italia per numero di occupati da multinazionali estere e per valore aggiunto di imprese industriali multinazionali (fonte TEHA Ambrosetti). Nel periodo dal 2019 al 2024 il numero di medio di investimenti esteri annuo in Piemonte è raddoppiato rispetto al periodo 2014 -2018. E si tratta di un’attenzione crescente: tra gli oltre 400 seguiti da Ceipiemonte, il Regno Unito è il Paese più rappresentato. Al momento Ceipiemonte segue infatti in pipeline 50 dossier, di cui una decina in fase più avanzata, di potenziali investitori dal Regno Unito che stanno valutando il Piemonte come destinazione del proprio investimento, in particolare nei settori Aerospazio, Automotive, Cleantech & Greenbuilding, ICT, Meccatronica, Real Estate e Salute e Benessere.

Piemonte protagonista anche all’evento “Piemonte’s Ecosystem and Its Investment Opportunities” organizzato lunedì 4 novembre all’Ambasciata d’Italia a Londra: una conferenza di presentazione rivolta a oltre 100 rappresentanti di aziende estere, con testimonianze di chi ha scelto di investire in Piemonte. A seguire il Networking Cocktail “Experience Piemonte: a Journey through Flavours, Events and Snow” con operatori internazionali del comparto turistico e giornalisti di settore presenti a Londra in occasione della fiera World Travel Market 2024, dal 5 al 7 novembre, alla quale il Piemonte è presente con uno stand all’interno del Padiglione Italia. L’area Piemonte ospita ATL della regione, operatori privati e consorzi, nonché uno spazio dedicato alle Residenze Reali nell’ambito di un progetto di promozione con capofila la Città di Torino. Nello spazio Piemonte si svolgono parallelamente incontri con potenziali investitori oltre a una serie di incontri di approfondimento per raccontare il Piemonte come destinazione turistica, con particolare attenzione al mercato anglossassone.

Negli ultimi 10 anni si evidenzia un incremento di circa il 30% dei turisti provenienti dal Regno Unito, con oltre 160.000 arrivi e più di 600.000 pernottamenti. Febbraio è il mese con il maggior numero di pernottamenti da parte dei turisti inglesi in Piemonte con una quota sul totale annuo di quasi il 19%. In particolare prediligono la montagna, con oltre 102mila pernottamenti a conferma dell’appeal del prodotto sciistico e della vacanza invernale per questo mercato. Il periodo estivo (giugno, luglio, agosto e settembre) totalizza oltre 205mile presenze (34% sul totale annuo). La destinazione preferita per l’estate è l’area dei laghi, con oltre 109mila presenze (oltre 50% del totale regionale). Le cifre del primo trimestre del 2024 confermano un andamento positivo anche sul fronte dei flussi turistici britannici, soprattutto verso le aree montane, che vedono un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«Regione e Comune sono insieme a Londra per promuovere il territorio, la sua capacità di attrarre investimenti, soprattutto nei settori attualmente strategici, e di posizionarsi nei mercati turistici internazionali – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – In questi anni il Piemonte ha visto crescere il proprio livello di internazionalizzazione: siamo la prima regione in Italia per aumento di investimenti e posti di lavoro nelle multinazionali e in particolare il Regno Unito è in testa alla classifica dei Paesi con aziende attualmente interessate a investire sul nostro territorio e quindi siamo qui per incontrare potenziali investitori e tour operator e consolidare i dossier aperti».

«Il Piemonte sta dimostrando di essere una delle regioni maggiormente brillanti ed attrattive sul mercato – commenta Andrea Tronzano assessore allo Sviluppo attività produttive, Internazionalizzazione e attrazione investimenti – Questi giorni a Londra vedranno i rappresentanti del territorio impegnati in un gioco di squadra quanto mai utile per rappresentare la moltitudine di opportunità che la nostra regione offre. Il Piemonte, infatti, ha un mix produttivo Impareggiabile che spazia dall’aerospazio ai semiconduttori, dalla manifattura d’eccellenza all’automotive. Questo connubio per il futuro porta ad un solo risultato: la crescita. Continuo ad essere ottimista sulla salute dell’economia della nostra terra. Lo attesta anche il rapporto Ambrosetti recentemente presentato: investire in Piemonte conviene».

«La missione a Londra – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Sport Marina Chiarelli – è per il Piemonte un’occasione strategica per ampliare il bacino di investimenti esteri, ma anche per affermare la nostra regione come una delle mete più complete e competitive d’Europa. Oltre a promuovere i nostri poli industriali e tecnologici, oggi ci impegniamo a valorizzare l’offerta turistica nella sua interezza, dagli itinerari culturali e gastronomici fino agli sport invernali, un settore nel quale abbiamo investito con visione e passione». «Il nostro ecosistema alpino con strutture di alto livello e servizi in costante miglioramento – ha aggiunto l’assessore -, offre esperienze che spaziano dallo sci ai percorsi di montagna, dal turismo sostenibile all’enogastronomia locale. Grazie a comprensori sciistici e impianti moderni, il Piemonte è in grado di competere con le mete più ambite d’Europa, richiamando non solo turisti, ma anche investitori e partner pronti a scommettere su un segmento in forte crescita. Londra è un punto di partenza per stabilire nuove relazioni con investitori e operatori interessati al nostro territorio».

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo dichiara: «Questa missione si inserisce nel percorso che stiamo portando avanti nell’internazionalizzazione del nostro territorio e che vede coinvolte tutte le istituzioni. Per la Città si tratta di un’opportunità di scambio e di incontro, non solo dal punto di vista turistico ma anche con il mondo dell’impresa e della formazione. Un tema quest’ultimo che ci sta molto a cuore e che ci vede sempre più impegnati ad attrarre sul nostro territorio realtà formative ed accademiche di altissimo livello, che possano contribuire a rendere Torino sempre più una città universitaria di respiro internazionale».

«Questa missione istituzionale a Londra rappresenta un’importante opportunità per il Piemonte di consolidare la propria posizione come destinazione d’eccellenza economica e turistica per gli investimenti internazionali, un obiettivo sul quale stiamo lavorando da tempo come Sistema camerale. Grazie a una fattiva collaborazione tra le istituzioni del nostro territorio, vogliamo presentare le nostre eccellenze e il nostro know how imprenditoriale, capace di attrarre capitali e competenze estere. Instaurando solide relazioni con partner britannici, potremo offrire alla nostra regione nuove prospettive di crescita e sviluppo oltre che di potenziamento del nostro grado di internazionalizzazione», commenta Paolo Bertolino, Segretario generale Unioncamere Piemonte.

«Il Piemonte e il suo capoluogo Torino hanno molti motivi buoni per attirare dall’estero capitali, investitori e nuovi insediamenti produttivi – spiega Dario GallinaPresidente della Camera di commercio di Torino – Per questo stiamo realizzando un ampio progetto di attrazione che oggi ci ha portato a Londra: proprio il Regno Unito infatti rappresenta il primo paese per progetti di investimento sul nostro territorio. Siamo certi che questa missione, che abbina attrazione investimenti e promozione turistica e che vede la partecipazione congiunta di tutte le istituzioni locali, rappresenti un ottimo biglietto da visita per accreditarci all’estero come interlocutori strategici».

«La missione istituzionale regionale a Londra, rappresenta una tappa importante nella strategia di attrazione di investimenti esteri in Piemonte, che il Ceipiemonte insieme alla Regione, alla Camera di Commercio di Torino e a tutto il Sistema Camerale Piemontese stanno sviluppando per promuovere e supportare le imprese estere interessate a insediarsi nel nostro territorio. Una strategia che nel 2024 è stata riconosciuta dal Financial Times come una delle migliori in Europa. – dichiara Dario Peirone Presidente Ceipiemonte – Gli incontri con grandi aziende e fondi di investimento consentiranno di focalizzare la loro attenzione sulle opportunità del territorio in termini logistici e di filiera corta.  Il Regno Unito è un Paese target per la nostra attività, essendo al primo posto in termini di provenienza geografica tra gli oltre 400 potenziali investitori che al momento abbiamo interecettato, dopo il potenziamento del nostro team attrazione investimenti».

“Assunzioni infermieristiche: ancora lontani dall’obiettivo”

 Servono interventi decisi entro dicembre 2024

 A soli due mesi dalla fine dell’anno, il quadro delle assunzioni infermieristiche in Piemonte è tutt’altro che incoraggiante. Nursing Up Piemonte, sindacato degli infermieri, lancia un appello urgente per colmare le criticità del sistema sanitario regionale, con particolare attenzione alle necessità di personale per il 2024.

«Siamo ancora lontani dall’obiettivo di 692 infermieri su un accordo che prevedeva 2000 assunzioni su tutti i profili professionali. Con 1273 assunzioni al 30 settembre 2024 sono stati assunti 232 infermieri. Se l’andamento assunzionale procedesse in questa maniera fino al 31 dicembre verrebbero assunti solo 400 infermieri anziché i 692 preventivati per fine anno. Mancano 300 unità all’appello . Come mai ? Una prima risposta arriva dalla mancanza di assunzioni oltre il turnover di Città della Salute che prevedeva 202 infermieri in più .La seconda  risposta è che le altre 100 risorse sono spalmate su quelle aziende in sofferenza ( si veda il VCO ad esempio ) Auspichiamo che si possano fare ulteriori passi avanti considerando che in Piemonte sono necessari oltre 5 mila infermieri». commenta Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up Piemonte.

I numeri parlano chiaro: l’obiettivo di assunzioni stabilito per garantire un servizio sanitario efficiente è ancora lontano. Un’analisi dei dati sulle consistenze organiche e sul turnover evidenzia una carenza persistente di infermieri. 

Oggi, a fronte delle promesse, mancano all’appello molte delle risorse necessarie per assicurare un servizio di qualità ai cittadini piemontesi.

Nursing Up  si impegna nel confronto regionale in seno  all’osservatorio, a monitorare caso per caso la situazione nelle diverse strutture sanitarie, individuando le criticità specifiche per ciascuna azienda sanitaria. 

Di tutte le criticità delle aziende sanitarie salta all’occhio al situazione della Città della Salute per la quale nonostante siano stati previste 202 assunzioni in più nel profilo di infermieri, confermato nella seduta dell osservatorio di oggi dalla stessa regione ad oggi non son state ancora assunti dall’azienda Città della Salute.

«In base all’andamento costante non arriviamo all’obiettivo Non possiamo permetterci di arrivare alla fine del 2024 con le strutture sanitarie sguarnite del personale necessario. La Regione ha dimostrato una volontà di intervento, come nel caso della Città della Salute, ma occorre fare di più. Le assunzioni devono essere rapide ed efficaci per rispondere alle esigenze della popolazione e per tutelare la salute degli operatori stessi» conclude Delli Carri.

Nursing Up invita la Regione e le direzioni sanitarie a predisporre un piano concreto e tempestivo di assunzioni, non solo per coprire i posti vacanti, ma per garantire una stabilità a lungo termine. Sarà fondamentale, nei prossimi mesi, collaborare per un obiettivo comune: un sistema sanitario regionale solido, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.

Hydrogen Valley, altri 21 milioni di euro dal PNRR

Per la produzione di idrogeno verde in Piemonte

Questo ulteriore stanziamento permetterà di finanziare il quarto progetto in graduatoria per la realizzazione di un impianto a Villadossola. Il presidente Cirio e l’assessore Marnati: «Un altro importante passo per il rafforzamento della valle dell’idrogeno in Piemonte»

 

 

Altri 21 milioni di euro al Piemonte per supportare la realizzazione dell’Hydrogen Valley piemontese: dopo l’iniziale finanziamento da 19 milioni e mezzo di euro, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha assegnato alla nostra regione ulteriori 21 milioni e 257mila euro di fondi PNRR, portando così il totale delle risorse destinate al Piemonte a poco meno di 41 milioni di euro.

Con questo ulteriore finanziamento verrà garantita la copertura totale del progetto presentato della società Films Spa di Premosello Chiovenda, che si era collocato terzo nella graduatoria regionale e che aveva ottenuto una prima tranche di finanziamento con il primo stanziamento, e di garantire la copertura totale del progetto “Hydrogen Valley Villadossola” della Società AFV Acciaierie Beltrame S.p.A. a Villadossola – intervento proposto dalla società Idroelettriche Riunite SPA ora fusa mediante incorporazione in AFV Acciaierie Beltrame S.p.A. – che si era collocato al quarto posto nella graduatoria regionale.

Il progetto, il cui finanziamento è pari a 19,5 milioni di euro, prevede l’installazione di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile tramite elettrolizzatore da realizzare nel comune di Villadossola (Vco) su aree dismesse in disponibilità della società beneficiaria.

«Con questo ulteriore finanziamento il Piemonte consolida la sua posizione di territorio d’eccellenza e mostra, ancora una volta, di essere pronto a far crescere la valle dell’idrogeno verde e a diventare un punto di riferimento europeo – commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente e Energia Matteo Marnati – Le sue imprese e i centri di ricerca sono in grado di rispondere alle nuove sfide sulle tecnologie dell’idrogeno lanciate dai mercati internazionali. Si realizza così anche un’importante ricaduta sul territorio regionale, con l’attivazione di investimenti per la decarbonizzazione del sistema produttivo e dei trasporti». «Per l’avvio di una filiera e di una nuova economia sostenibile – aggiungono – è fondamentale produrre grandi quantità di idrogeno verde. Questi primi siti sono infrastrutture strategiche per la produzione di energia sul suolo piemontese»

Con la prima tranche di risorse, pari a 19 milioni e mezzo a valere sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono stati finanziati nel 2023 i primi tre progetti per la produzione di idrogeno verde in aree dismesse, il cui bando – dopo il censimento avviato nel corso del 2022 per valutare la disponibilità sul territorio regionale di tali siti per la localizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile –  era stato aperto alla fine di dicembre del 2022 e aveva visto l’ammissione di 7 progetti, di cui 3 sono stati finanziati con la prima tranche dei fondi ministeriali (l’impianto di Sarpom a Trecate, la Rf-Idra a Gattinara e, in parte, quello di Films S.p.A. di Premosello-Chiovenda).

Questo ulteriore stanziamento di risorse PNRR per il Piemonte permetterà dunque, con la realizzazione del quarto progetto, di aumentare la presenza di Hydrogen Valleys, ovvero di aree industriali con economia in parte basata su idrogeno, sul territorio piemontese nel solco dell’attuazione della strategia regionale per l’idrogeno approvata nel 2022.

Manutenzione di Palazzo Civico, approvato il progetto

I progetti esecutivi degli interventi di manutenzione straordinaria di Palazzo Civico e di altri edifici comunali sono stati approvati con tre diverse delibere  dalla Giunta Comunale, su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

All’interno di Palazzo Civico si procederà al rifacimento della centrale idrica antincendio, vetusta e non più a norma, che sarà spostata dall’attuale manica di via Corte d’Appello nei locali dell’ex Tesoreria, posizionata all’angolo tra le vie Garibaldi e Bellezia. I lavori, per un importo di 1 milione e 530mila euro,  prevedono inoltre la sostituzione delle porte REI e la compartimentazione antincendio di numerose porzioni murarie tramite il placcaggio di lastre ignifughe e controsoffitti.

È invece di 1 milione e 20mila euro la spesa necessaria per gli interventi manutentivi, di messa in sicurezza e adeguamento antincendio su numerosi immobili che ospitano uffici della Polizia municipale, caserme e commissariati. A essere interessate dai cantieri le sedi dei ‘civich’ di via Bologna 74; via Giolitti 42 e via dei Gladioli 13; la  caserma dei Carabinieri di piazza Teresa Noce 23 e i commissariati della Polizia di Stato in via Massena 105 e corso Racconigi 100/A. Tra i lavori anche la realizzazione di un’ulteriore scala di sicurezza a servizio dei 9 piani fuori terra del comando generale della Polizia municipale di via Bologna 74.

Altri 150mila euro consentiranno di manutenere e adeguare alle normative vigenti altri edifici destinati all’assistenza. Gli interventi, che riguarderanno anche le pavimentazioni esterne e le aree verdi circostanti, prevedono tinteggiatura, sostituzione di serramenti, impermeabilizzazione delle coperture, ripristino di impianti idrici obsoleti e l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua nel sottosuolo che potrebbero danneggiare impianti tecnologici dei sottoservizi.

L’isola del Libro. Dai libri allo schermo

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Renée Knight  “La vita perfetta”  -Pickwick-  PIEMME-  euro 9,90

E’ il romanzo di esordio di Renée Knight, 55enne inglese che, prima di dedicarsi alla narrativa, è stata regista di documentari soprattutto sul mondo dell’arte. Oggi vive a Londra con il marito e i figli.  Circa 12 anni fa ha messo in pausa il lavoro per dedicarsi alla famiglia e alla narrativa, ha scritto sceneggiature per film e si è concentrata sul genere giallo definito “suburban” o “domestic noir”.

La trama del romanzo (che ha qualche riferimento autobiografico) ha affascinato il regista doppio Premio Oscar Alfonso Cuarón. Sono nati così i 7 episodi della serie “Disclaimer” in onda su Apple Tv, e presentata alla Mostra del cinema di Venezia. Interpretata dal Premio Oscar Cate Blanchett, ha anche portato alla ribalta -l’ingiustamente dimenticato- Kevin Kline.

La protagonista Catherine Ravenscroft (Blanchet) è una documentarista di successo con la vita quasi perfetta: una bella casa in cui ha appena traslocato, il marito Robert ancora innamorato di lei, la passione per il suo lavoro. Unica nota dolente è il rapporto difficile con l’unico figlio ormai grande Nicholas che con lei non comunica. 

A sparigliare le carte è il libro “Un perfetto sconosciuto” che qualcuno invia a Catherine, in cui è narrato un avvenimento del suo passato che ha tenuto rigorosamente nascosto.  

Per lei è sconvolgente riconoscersi nelle pagine. 

Ma chi le ha scritte, perché gliele ha mandate e dove vuole arrivare? Da quel momento in poi la paura si impadronisce di Catherine, che vive nel terrore di essere smascherata e vedere andare in mille pezzi matrimonio, carriera, vita.

Un romanzo scritto benissimo e una serie intrigante. Sullo schermo prende ancora più vita grazie anche allo straordinario Kevin Kline; nei panni di un professore vedovo, solo e amareggiato dalla perdita del figlio Jonathan anni prima. “Disclaimer” è un avvertimento e la storia parla di segreti, ricordi ingannevoli, verità nascoste, sottile vendetta, rancore, manipolazione, desiderio e piacere.

 

Renée Knight  “La segretaria”  -Pickwick-  PIEMME-  euro 9,90

Se amate la scrittura della Knight e vi appassionano le sue trame allora il suggerimento è quello di leggere anche l’altro suo romanzo tradotto in italiano.

Storia intrigante. Protagonista è Christine  Butcher, di professione segretaria; ma di fatto molto di più. Dedica tutte le energie all’inseguimento della perfezione, ed ambisce lavorare a stretto contatto con la manager dell’azienda in cui è impiegata. La temibile Mina Appleton, erede di un impero miliardario di supermercati, che sta per sostituire il padre al vertice.

Christine è efficientissima, discreta e affidabile, totalmente votata 

a Mina, della quale diventa  il braccio destro. 

La spregiudicata manager finisce per considerare la preziosa assistente come una di famiglia. La questione a questo punto è: quanti segreti Christine conosce minuziosamente quando  

-silenziosa e semi invisibile- ascolta tutto?

A raccontare è Christine in prima persona; parte dal presente e finisce per ripercorrere 18 anni di carriera e vita privata. E’ un romanzo psicologico in cui si indagano i complessi meccanismi della mente umana. Vengono messi a fuoco: il limite tra realtà e finzione, lealtà e sudditanza, il prezzo da pagare per una totale dedizione, e quanto ci si può fidare di un’altra persona. 

Alla fine chissà se Christine è davvero quella che sembra, oppure è stata pericolosamente sottovalutata…..

 

Elin Hildebrand   “La coppia perfetta”   -Fanucci Editore. Time Crime-    euro 16,90

Esistono coppie e famiglie perfette? Questo il tema del libro scritto dall’australiana Elin Hildebrand, trasposto brillantemente sullo schermo nell’omonima serie andata in onda su Netflix, interpretata da un cast stellare.

La Hildebrand -autrice di best seller con 30 romanzi al suo attivo-è madre di tre figli ed è sopravvissuta a un cancro al seno. “The perfect couple” del 2018 ha avuto notevole successo ed è stato a lungo tra i best seller del “New York Times”.

Il libro giallo, carico di suspense, segreti e tradimenti, ha ispirato la mini serie di 6 episodi, resa magnetica dall’interpretazione degli attori e dalla location spettacolare.

Siamo a Nantucket, nel Massachusetts, luogo rinomato per l’alto tasso di ricchezza e glamour, nella magnifica villa sul mare dei Winbury. 

Padrona di casa è la bellissima Greer (Nicole Kidman), scrittrice di gialli baciata dal successo, moglie dell’affascinante Tag (Liev Schreiber). Sono la coppia perfetta da 29 anni, ed hanno messo al mondo tre rampolli.

La stagione si preannuncia ricca di eventi mondani. Da festeggiare ci sono: il 4 luglio (giorno dell’indipendenza), il lancio del nuovo libro di Greer, soprattutto sta per essere celebrato il matrimonio di uno dei figli della coppia. 

E’ Benji, promesso sposo della giovane zoologa Amelia Sachs, (che Greer guarda dall’alto della sua superiore classe sociale). A scompigliare i piani festaioli è il ritrovamento del cadavere di una giovane donna emerso dall’acqua.

E’ quello della damigella d’onore della sposa, l’intraprendente influencer Merrit, che in realtà è molto di più…..
La sontuosa occasione di festa vira in tragedia. 

La morte della donna è il grimaldello che finisce per scardinare la cassaforte dei Winbury fatta di: apparenza, simulata felicità, tradimenti, intrighi e falsità. Un castello di carte che nel giro di poche ore crolla e diventa anche potente satira sociale. 

 

Holly Ringland  “Ascolta i fiori dimenticati”  -Garzanti-    euro  13,00

Holly Ringland è una brillante scrittrice 44enne nata in Australia, paese in cui ha anche ambientato il romanzo. E forse ancora più esplicativa è la serie andata in onda su Prime Video, che ha reso visibile la vicenda narrata. Interpretata da un’eccezionale Sigourney  Weaver nei panni della nonna della protagonista; personaggio all’inizio spigoloso e durissimo,  all’apparenza freddo e distante emotivamente ….poi invece emergerà in tutta la sua grandezza.

La storia è di quelle che restano impresse. Al centro c’è la piccola Alice Hart che a 9 anni vive con i genitori in una casa isolata nel New South Wales australiano. In principio lei, la madre Agnes e il padre Clem sembrano avviluppati in un bozzolo di felicità perfetta. Poco dopo si scopre che in realtà l’uomo è l’aguzzino che le vessa quotidianamente con soprusi psicologici e violenza cieca, soprattutto su Agnes che, tra l’altro, è incinta.

Tutto cambia quando Alice è l’unica superstite del misterioso incendio che carbonizza la sua vita. In una fiammata perde: la casa, il padre, la madre e la creatura che portava in grembo. Un trauma che non solo brucia la pelle, ma piaga anche l’anima.

A soccorrerla in un primo tempo è la direttrice della biblioteca che intuisce la sua vita grama. Ma Alice è contesa anche dalla nonna paterna -della quale ignorava l’esistenza- ed è a lei che infine viene affidata. Però dopo un’esperienza infantile così traumatica, il dolore tende a segnare per sempre, e finisce per condizionare scelte personali e futuro.  

Nonna June la ospita nella sua casa immersa in un meraviglioso giardino dove prospera l’azienda familiare di floricoltura; che è anche -se non soprattutto- il rifugio per donne vittime di violenza domestica che lì hanno trovato protezione. 

E’ in questo mondo al femminile che Alice viene catapultata dal destino, dapprima muta e ferita. 

Poi, poco a poco, June e le sue collaboratrici insegnano alla piccola il linguaggio dei fiori, i loro significati, l’effetto lenitivo e terapeutico che esercitano sull’anima più dolente.

La storia, ovviamente, non si esaurisce così. Il passato viene lentamente a galla e si svelano i segreti che hanno pesato sulla famiglia e sulla granitica nonna June…..

 

Alasdair Gray   “Povere creature”   -Safara- euro 22,00

Tutto è nato dalla penna di Alasdair Gray: scrittore, grafico, poeta, drammaturgo, pittore e accademico scozzese, nato nel 1934 a Glasgow e morto nel 2019. Il romanzo di esordio fu “Lanark” pubblicato nel 1981 dopo una gestazione durata quasi 30 anni, e oggi considerato un classico scozzese.

“Povere creature” è del 1992 ed è un caleidoscopio dei tratti principali dell’arte di Gray: surrealismo, fantascienza e distopia, erotismo, low fantasy.  Al romanzo si è ispirato il regista greco, maestro dell’umorismo oscuro, il visionario Yorgos Lanthimos, che con questa commedia dal sapore gotico ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia 2023.

Protagonista è Bella Baxter (interpretata da Emma Stone che con questo ruolo ha vinto il Golden Globe come migliore attrice). Bella si era suicidata per scampare alla violenza del padre. In perfetto stile Frankenstein, viene riportata in vita dal dottor  Godwin Baxter, scienziato un po’ folle (a cui ha dato vita l’attore William Dafoe). 

Bella ritorna con il cervello da bambina, una sorta di bambola zombie: occhi sgranati, misteriose cicatrici, impulsiva, infantile. Seguiamo la sua crescita da bambina a ragazza scoordinata, fino alla maturazione come donna. 

Non è addomesticabile questa creatura che va alla scoperta delle proprie ambizioni e dei desideri, esplorando il piacere della sessualità sullo sfondo della rigida epoca storica vittoriana. Un testo in cui Bella Baxter  è la versione  più esilarante del mostro Frankestein. Non ci resta che seguirla nelle sue peripezie…..

Nuovi alberi nel parco Colonnetti

Nell’ambito del progetto BoscoTo25, facente parte del più ampio programma dedicato alle scuole e gestito dal Comitato Organizzatore dei Giochi Torino 2025 Fisu World University Games, oggi sono stati messi a dimora 260 alberi in un’area del Parco Colonnetti di fronte al Cus, in via Panetti. La piantumazione, a cura di circa 120 bambine e bambini e gestita dagli assessorati al Verde Pubblico e alle Politiche Educative della Città di Torino, avviene in un Parco di particolare interesse arboreo.

Presenti all’incontro gli assessori all’Istruzione Carlotta Salerno e al Verde pubblico Francesco Tresso, il Presidente della Circoscrizione Due Luca Rolandi, e il Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Ciro Sciretti, anche se i veri protagonisti di questa attività sono stati gli studenti di cinque classi dell’Istituto Comprensivo Cairoli, ciascuno dei quali ha dato il nome al proprio albero e ha ricevuto una maglietta dei Giochi.

Si tratta dell’ultimo appuntamento del progetto denominato BoscoTo25, che ha come obiettivo la realizzazione di vero e proprio Bosco Diffuso tra i Comuni sede di gara, con il focus sulla sostenibilità ambientale e la tutela delle aree verdi del territorio. Il concetto fondamentale che si è voluto approfondire con i ragazzi è quello della biodiversità, di cui tutti siamo parte, con la creazione di nuove aree verdi per il relax, la socializzazione e le attività ludico-sportive tramite la messa a dimora di molteplici piante all’interno di spazi ricercati ad hoc dai comuni coinvolti. Gli studenti sono diventati i veri protagonisti del progetto, sia partecipando a workshop sulla natura – organizzati dal Comitato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri specialità Forestale, la Regione Piemonte e i Comuni coinvolti – sia piantando direttamente le piantine con l’aiuto di personale qualificato, personalizzando le stesse con etichette.

“Attraverso l’entusiasmo e l’impegno di questi giovani studenti e grazie al Comitato Organizzatore dei Giochi Torino 2025 FISU World University Games oggi facciamo un passo importante per rendere ancora più verde uno dei parchi torinesi più belli e ricchi di alberi – hanno commentato gli assessori Salerno e Tresso –. Bosco To25 non è solo un progetto che regala nuovi alberi alla città, è un modo per sensibilizzare le scuole sull’importanza della biodiversità e della cura del territorio.”

“Lasciare un segno di valore, un’eredità condivisa e continuativa, che porti benessere a tutta la comunità – ha detto il Presidente Sciretti – È questo il significato profondo che il Comitato Organizzatore dei Giochi Torino 2025 FISU World University Games dà al Progetto Scuole in cui rientra il programma BoscoTo2025, un’attività che ha coinvolto centinaia di bambini di tutti i Comuni sede di gara facendo loro comprendere, sia attraverso i workshop teorici sulla natura e sulla biodiversità sia soprattutto attraverso l’attività concreta della piantumazione degli alberi, l’importanza della sostenibilità ambientale e della tutela delle aree verdi del territorio. In particolare, per questa bella giornata al Parco Colonnetti che è insieme festa e “didattica” a cielo aperto, ringrazio la Città di Torino, gli assessori Carlotta Salerno e Francesco Tresso.”

Foto archivio

Festa delle Forze Armate, alzabandiera in piazza Castello

Per la Festa delle Forze Armate e la Giornata dell’Unità nazionale alle ore 10  di lunedì 4 novembre in Piazza Castello si terrà la cerimonia dell’alzabandiera. Presenti il picchetto interforze,  la Bandiera di Guerra del 1° Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini  il Gonfalone della Città di Torino e la Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino.

La Santa Messa alla Gran Madre di Dio sarà celebrata alle 11 e al termine sarà deposta una corona d’alloro al Sacrario Militare.

Alle ore 17.00  la cerimonia dell’ammainabandiera in Piazza Castello.

 

Foto archivio Città di Torino