Umbria, 5 stelle, Conte e la Dc
Com’è veloce la politica italiana. Com’è rapido il cambiamento. E, soprattutto, com’è svelto il
tramonto delle leadership. Nei partiti e fuori dai partiti. Il voto dell’Umbria ha travolto, o meglio ha
fortemente incrinato, alcune pseudo certezze che erano state costruite però sulla sabbia.
A cominciare anche dalla valenza strategica dell’alleanza tra il Partito democratico e il movimento
di Grillo e Casaleggio. E’ del tutto evidente che due elettorati storicamente, politicamente e
culturalmente agli antipodi difficilmente potevano integrarsi a livello popolare nell’arco di pochi
mesi. E questo perché le operazioni di palazzo non sempre, anzi quasi mai, sono accompagnate
da adesioni popolari e da emozioni da consenso. Il più delle volte si trasformano in autentici
boomerang per chi le promuove e per chi le teorizza. Ora, nessuno sa come procede la strada
dell’accordo politico ed elettorale tra i il Pd e i 5 stelle a livello regionale e a livello nazionale. Certo,
diventa francamente difficile nonché imbarazzante dare una valenza strategica a questa alleanza,
fuorche’ si pensi che si possa andare avanti a prescindere dall’impatto politico, culturale, elettorale
e di empatia tra i due elettorati storicamente conflittuali. Probabilmente, adesso, si tratta di porre al
centro dell’attenzione politica la questione di come si ricostruisce, seriamente, una coalizione di
centro sinistra. Ma un centro sinistra serio, riformista, di governo, popolare e non frutto di
invenzioni a tavolino e prodotto di una vera cultura politica. E’ possibile dar vita ad un progetto
politico e di governo che non sia la ripetizione di un agglomerato elettorale che manifesta, com’è
evidente, tutta la sua fragilità e la sua inconsistenza?
In secondo luogo il rapido tramonto delle leadership. Per alcuni giorni abbiamo assistito al racconto
virtuale di una somiglianza politica tra il Presidente del Consiglio Conte e la Democrazia Cristiana.
E ad alcuni suoi esponenti storici. Addirittura ad Aldo Moro… Per fortuna e’ intervenuto Ciriaco De
Mira che, con la consueta lucidità ed intelligenza, ha semplicemente detto che, al netto del
paragone, “Moro merita più rispetto…”. Ricordo questo particolare per arrivare alla conclusione che
anche nei paragoni storici e politici occorre avere maggior prudenza e un pizzico memoria prima di
avventurarsi in giudizi che rischiano di essere smentiti addirittura nell’arco di pochi giorni. I
confronti e i paragoni con la Democrazia Cristiana sono del tutto fuori luogo. E diventa anche
stucchevole continuare a dipingere in modo caricaturale l’esperienza quasi cinquantennale della
Dc. Il sentirsi “tutti democristiani” da un lato o confondere alcuni atteggiamenti opportunistici e di
mera convenienza personale e politica di oggi con lo “stile” e il “comportamento” dei dirigenti e
degli statisti democristiani dall’altro, e’ perlomeno bizzarro se non addirittura ridicolo. Evitiamo di
continuare a ridicolizzare l’esperienza della Dc che, essendo un “fatto storico” come diceva
recentemente un grande leader di quel partito come Guido Bodrato, non può che appartenere alla
storia. E, detto tra di noi, non c’è alcun confronto o alcun paragone possibili tra quella classe
dirigente, tra quel partito, tra la qualità di quel gruppo di statisti con l’attuale classe dirigente. Ad
ognuno il suo, verrebbe da dire.
In ultimo, forse è giunto anche il momento per far ritornare protagonisti la politica, il pensiero
politico e una rinnovata qualità della classe dirigente. Non si può non riprendere le recenti
esortazioni di due grandi “saggi” del passato – anche se, con le loro opinioni, esprimono una
bruciante modernità e una straordinaria capacità di analisi e di proposta – come Ciriaco De Mita e
Emanuele Macaluso. Ovvero, non si può costruire il futuro senza un pensiero politico, senza una
strategia di lungo termine e, soprattutto, senza una classe dirigente realmente attrezzata, radicata
nel territorio e con un briciolo di competenza. Senza queste precondizioni di base difficilmente si
uscirà dalla latitanza della politica, dalla difficoltà di non saper creare una visione del futuro e da
una classe dirigente alquanto approssimativa ed improvvisata. Dopo la sberla dell’Umbria – per
l’alleanza Pd e 5 stelle, com’è ovvio – non può non partire una accelerazione. Politica. Senza la
quale la caduta sarà ancora più rovinosa.
Giorgio Merlo
Uffici – spazi di coworking e area relax
Tutti i vantaggi di un coworking , senza rinunciare alla privacy di un ufficio tutto tuo ! Sala Riunioni, Open Space, Sala Relax Living ecc…
Come ben noto , il Coworking è una filosofia tipica dell’economia collaborativa che prevede la condivisione degli spazi di lavoro da parte di professionisti che hanno in comune intenti e valori. La scelta del coworking è un nuovo metodo per concepire il lavoro , permettendo di abbattere i costi fissi di gestione e di ottimizzare le spese.
Questo metodo lavorativo nasce negli Stati Uniti quando Brad Neuberg, programmatore informatico freelance, decise di creare il primo spazio di lavoro condiviso in cui ospitare tutti i freelance, stanchi ormai di lavorare a casa da soli e facili prede delle distrazioni dell’ambiente domestico. Nacque così la Hat Factory di San Francisco, il primo spazio di coworking in cui collaborare e co-creare valore per la propria professione, per la comunità e anche per se stessi.
Ormai, il mondo del lavoro non ha più confini. In questo modo si sviluppano relazioni, gli spazi diventano luoghi di business preziosi, le community prendono forma in ecosistemi e la conoscenza diventa esperienza. Il cambiamento diviene così culturale, economico e sociale.
Il linguaggio fra le parti condivise però deve mantenere il suo equilibrio e lo stile più appropriato capace di plasmarsi con tutto l’insieme se pur con tagli differenti professionali.
La differenza sta quindi nello studio approfondito di questi parametri al fine di ottenere un’ambiente assolutamente consono a tutte le iniziative lavorative più o meno stabili o di passaggio, una sorta di linguaggio complice nel concepire lo spazio di lavoro come paesaggio confortevole per lo stesso. Una specie di habitat naturale che mette a disposizione degli esseri viventi che lo abiteranno tutto ciò di cui avranno bisogno. L’unico impegno che si richiede è saper cogliere queste preziose opportunità traendone il maggior vantaggio competitivo possibile. Un modo per entrare in contatto con realtà e luoghi dove far convergere competenze e talenti.
In Italia, i primi spazi di coworking sono stati aperti tra il 2008 e il 2010 , e si sono sviluppati soprattutto nelle metropoli: in particolare a milano, città che vanta la maggior densità di queste realtà, seguita da Roma.
Attualmente a Torino nascono svariate unità abitative trasformate in spazi di coworking. Tra queste è doveroso annoverare l’ultima nata : VERNEA.31
Un restyling fresco e dinamico , creato al fine di donare accoglienza stimolante e grintosa. Una realtà lavorativa assolutamente accattivante, con spazi dal design contemporaneo e professionale. Una realtà lavorativa questa atta a stimolare successo . Un forte spirito imprenditoriale è alla base dei servizi di Vernea 31.
Gli spazi di VERNEA 31 hanno come obiettivo quello di dare il non plus ultra della qualità e della professionalità. L’impatto visivo diviene così assolutamente compensativo per quello che sono le emozioni e il desiderio quindi di soddisfare il grande sogno dell’accoglienza più rappresentativa e piacevole.
Gli uffici, arredati con gran gusto , potranno essere operativi in tempo zero. Questa non è un effimera illusione ma realtà allo stato di fatto più immediato, al fine di poter essere subito operativi.
Sale riunioni e sale corsi hanno una capacità abitativa fino a 30 persone, accoglienti e luminose. L’allestimento prevede lavagna e fogli mobili , penne, block-notes e uno schermo.
Possibilità di domiciliazione legale per le attività in quanto consente di utilizzare l’indirizzo civico di VERNEA 31 per eleggere la sede legale della propria Azienda.
Ufficio virtuale e segreteria telefonica : una soluzione ideale per ottimizzare i costi .
Servizio di domiciliazione postale, consistente nell’utilizzare l’indirizzo di V.31 come proprio punto di riferimento per la ricezione della corrispondenza di posta e plichi, che può essere sia personale che aziendale.
Gli spazi sono stati studiati minuziosamente , con grande cura del particolare, dall’accoglienza all’ingresso, all’area break , fino ad arrivare agli uffici e alle sale riunioni. Inoltre sono ideati e gestiti al fine di garantire alta qualità e massima sicurezza.
Il successo genera successo , per questo VERNEA 31 fornisce spazi per singoli o community di lavoratori di qualsiasi genere. Non importa essere pensatori o creativi , piuttosto che manager o liberi professionisti. Gli spazi di V 31 possono essere definiti come realizzatori : luoghi che consentano di espandere il network e di dare una forma reale e concreta alle idee e alla professionalità
Un vero e proprio grande salotto del benessere a largo raggio, nello splendore di una condivisione mirata ed elegante , assolutamente capace di generare, proprio per la cura e la progettazione studiata appositamente per le varie occasioni di business, iniziative vincenti.
Monica Di Maria di Alleri Chiusano
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VERNEA 31 – Nichelino 10042 TO – Tel. 011.6272218 – Email: segreteria@vernea31.it
Cimiteri e uffici informazioni: orario continuato 8.30-17.30 tutti i giorni da sabato 26 ottobre a domenica 3 novembre, incluso lunedì 28 ottobre, (invece lunedì 4 novembre i cimiteri sono chiusi). Da martedì 5 novembre chiusura cimiteri alle 16.30 e uffici aperti da lunedì a sabato con orario regolare.
Uffici illuminazione votiva I.L.V.C: 8.30-12 e 13-16.30, chiusi domenica 27 ottobre e 3 novembre; presso il Parco chiusi anche lunedì 28 ottobre.
Ingresso con le auto: sospeso da sabato 26 ottobre a domenica 3 novembre, ad eccezione dei veicoli muniti di contrassegno europeo disabili (negli orari consentiti).
Trasporto interno: garantito il servizio di navetta interna al Monumentale e al Parco. Sospesa, da sabato 26 ottobre a domenica 3 novembre, la Linea 102 GTT al Parco.
Trasporto pubblico: non ancora disponibile l’avviso sulle linee GTT potenziate.
I finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno effettuato un controllo nei confronti di
una ditta individuale nel Comune di Pieve Emanuele (MI), formalmente esercente l’attività
di gommista.
All’accesso nei locali, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Melegnano
hanno accertato la presenza di cinque lavoratori irregolari di nazionalità extracomunitaria,
di cui due, nascosti tra i pneumatici, privi di permesso di soggiorno o di ogni altro documento
atto a regolarizzarne la permanenza all’interno del territorio dello Stato italiano.
All’interno del magazzino, di oltre 600 mq, sono stati rinvenuti circa 10.000 pneumatici
qualificati dall’impresa come “usati”, di provenienza sconosciuta nonché macchinari per la
lavorazione e la ricostruzione di pneumatici usati da immettere, successivamente, sul
mercato nazionale ed estero.
Accertata l’assenza di autorizzazioni e/o licenze per la lavorazione dei pneumatici e di
certificato di prevenzione ed incendio, i finanzieri hanno proceduto, previo conforme avviso
del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, al
sequestro del capannone adibito a magazzino, della merce e degli attrezzi da lavoro.
Il titolare è stato denunciato per tali violazioni nonché per favoreggiamento ed utilizzo di
manodopera clandestina.
I finanzieri procederanno ad ulteriori accertamenti di natura fiscale/tributaria volti sia a
ricostruire il reale giro di affari della ditta controllata nonché a verificare la provenienza dei
pneumatici al fine di individuarne l’effettiva qualificazione merceologica (rifiuti e/o usati).
Il Basket visto da vicino
Fortunatamente si è vinto. Altrimenti molto si potrebbe dire, ma commentare una vittoria è sempre più piacevole che giustificare una sconfitta, che, fino all’ultimo secondo è stata “possibile”. E’ indubbio che questa squadra di Torino di basket abbia nelle corde la possibilità di essere più forte delle altre, ed è sicuro anche perché, pur con una sconfitta evitabilissima, è comunque in testa al campionato.
Il passo in più garantirebbe un sicuro slancio verso le “vette” che condurrebbero fuori dall’esilio in un campionato di livello, purtroppo, estremamente carente dal punto di vista di qualità. D’altra parte, è oggettivo come i 6 stranieri migliori per squadra (o quasi) siano distribuiti nella serie A maggiore (o Lega A che dir si voglia), e che quindi, fatti i calcoli, circa 100 giocatori siano in questa categoria. Nella nostra serie ci siano quindi stranieri di caratura minore o, in opposta tendenza ma con lo stesso obiettivo, chi è in cerca un rilancio o un vero e proprio “lancio” (ad esempio Taylor Jr. di Roma di ieri sera è sembrato aver un notevole potenziale, oltre che un modo di fare estremamente gradevole che lo ha condotto a salutare con il sorriso il pubblico torinese che lo applaudiva all’uscita. Un pensiero per il prossimo anno?). Gli Italiani forti giocano o fanno panchina in serie A (alcuni, vedi Tassone, addirittura in tribuna come spettatore a vedere ieri la partita, dopo un anno da semi protagonista a Cantù) e quelli che giocano in A2 (o Lega Nazionale Pallacanestro…) sono anche loro o navigati giocatori a fine carriera, o seconde linee, o giovani e giovanissimi, o in aspettativa di rilancio partendo dal basso. In questo quadro è chiaro come la differenza tra serie A e serie A2 non sia solo di una categoria, ma un pochino più abbondante, e in questo ne risente la mancanza di pubblico e di emozioni.
Le possibilità per la scalata in serie maggiore sono già presenti, e un qualche piccolo miglioramento nel roster darebbe la svolta decisiva. La REALE MUTUA BASKET TORINO ha tutte le carte in regola per salire, ma deve alzare il suo livello di qualità di gioco. Non è ammissibile perdere palloni palleggiandosi da soli sui piedi o difendere “guardando” chi tira. E non è una buona difesa prendere 83 punti dall’ultima in classifica rischiando addirittura il tiro della sconfitta all’ultimo secondo.
Torino ha bisogno di un salto di qualità nella coscienza dei propri mezzi in una categoria che merita rispetto ma non timori. Una partita contro l’ultima in classifica deve essere vinta senza se e senza ma, senza isterie in campo e in panchina (notevole il cambio di serenità con Iacozza a condurre la squadra nel finale di partita).
L’impressione che si è avuta è una inadeguatezza temporanea all’alto livello che dovrebbe essere invece una certezza che deve incutere timore negli avversari e non nei propri giocatori. Un errore non giustifica il cambio, una schiacciata di un giovane ai suoi quasi esordi deve essere applaudita e non redarguita (bravo Cassar, proprio a proposito).
L’insicurezza nasce dalla mancanza di serenità, e Torino non può non essere serena. La squadra è buona, e ha margini di miglioramento.
Ieri sera abbiamo rivisto Pinkins giocare molto bene così come Alibegovic (pur litigando con il tiro da tre) ha ripreso il ruolo di leader. E, seppure Marks e Cappelletti non abbiano brillato e Campani sia stato poco “sfruttato”, la squadra ha comunque vinto. Con Diop sempre fuori per infortunio e con Cassar che incomincia appena ad ambientarsi in questo livello (ma è un giovanissimo! Non dimentichiamolo) si è comunque portata a casa una vittoria importante.
E’ sicuramente un work in progress che al momento ha condotto ad una involuzione del gioco rispetto alla supercoppa, ed è innegabile. E’ altrettanto vero che i giocatori tutti insieme non hanno mai reso al meglio in questo periodo, ma speriamo che una condizione fisica migliore e un amalgama di squadra più consolidato conduca nel periodo “primaverile” che conta ad un livello più alto.
Intanto però, complice sicuramente il calendario in concomitanza con il calcio, il pubblico sugli spalti … latita. Serve un po’ più di allegria, di entusiasmo, di energia che richiamino il pubblico degli “indecisi”. Serve coraggio di dichiararsi “forti” e non la “prudenza” del temere gli altri. Studiamo gli avversari ma giochiamo il nostro gioco, non temiamo i vari “Carneade” (vedi sulle wikipedia di turno … Carneade, chi era costui?) delle altre squadre. La nostra squadra è una squadra giovane, anche se esperta. Ed ha bisogno di energia, non di rimproveri. Ed ha bisogno di pubblico, e il pubblico ha sicuramente bisogno di risultati ma per pagare il biglietto vuole vedere uno spettacolo. Quindi, che spettacolo sia! Avanti Torino.
Paolo Michieletto
Juve, ci pensa CR7
Artissima tra desiderio e censura
Ventiseiesima edizione 31 ottobre 2019 inaugurazione 1-2-3 novembre 2019 | Apertura al pubblico Oval, Torino |
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Le Jacks in Spagna agli European Masters di Softball
Le Jacks sono arrivate a Barcellona, dove nelle fila della squadra de “Le Zie”, prenderanno parte alla prima edizione degli European Masters di Softball organizzata dalla Europe Federation e che si disputerà nella cittadina catalana di Sant Boi de Llobregat.
Fino al 2 novembre in un girone all’italiana la squadra, che ha conquistato a Torino nel 2013 il titolo dei World Masters Games (IMGA) e nello scorso mese di agosto quello degli European Masters Games (IMGA), incontrerà le Bulgarian All Stars, le Cechie Carrots, le Denmark Classics, le Miralbueno Softbol ed il Team Sweden.
Ricordiamo che della rosa fanno parte le nostre le allenatrici Samanta Valsania e Monica Miroglio, la pitching coach Paula Ferrua, la dirigente Emanuela Ariotti, le atlete Isabella Dalbesio, Serena Perizzolo ed Alice Dall’ò.
Questo il programma degli incontri de Le Zie, in campo già oggi nel centro sportivo Can Torello:
(link per seguire il play by play)
http://competition.europeansoftball.org/2019/santboi/schedule.php
31/10/2019
- 11:00 Denmark Classics vs Le Zie
- 13:00 Bulgarian All Stars vs Le Zie
1/11/2019
- 11:00 W 9 Italia Women vs Cechie Carrots
- 13:00 Miralbueno Softbol vs Le Zie
2/11/219
- 11:00 Le Zie vs Team Sweden