ilTorinese

Le autonomie regionali. Convegno a Torino

Torino 8 Novembre 2019 ore 17,30
Hotel NH Torino Centro

Corso Vittorio Emanuele II, 104 – Torino

 

Convegno
LE AUTONOMIE REGIONALI

 

Introduzione
Stefano Rigon – Presidente di Magna Carta Nord Ovest

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La riforma per le autonomie regionali: di cosa si tratta
Fondamento costituzionale; Le competenze assegnate alle Regioni
Le criticità del progetto – una secessione per ricchi?

Prof. Fabrizio Fracchia – Professore di diritto amministrativo all’Università Bocconi

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Il processo intrapreso da Lombardia Veneto e Emilia Romagna
I vantaggi del progetto; Gli accordi preliminari; A che punto siamo?

Prof. Stefano Bruno Galli – Professore di storia delle dottrine e delle istituzioni politiche
all’Università di Milano, Assessore all’autonomia e alla cultura della Regione Lombardia

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Tavola rotonda

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Moderatore Bruno Babando – Giornalista
On.le Stefano Allasia – Presidente del Consiglio regionale del Piemonte
On.le Luca Carabetta – Vice Presidente Commissione attività produttive della Camera
On.le Sergio Chiamparino – Già Presidente della Regione Piemonte
On.le Claudia Porchietto – Componente della Commissione attività produttive della
Camera, Già Assessore al lavoro della Regione Piemonte

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Conclusioni
On.le Dott. Alberto Cirio – Presidente della Regione Piemonte

Champions: Juventus agli ottavi di finale

La vittoria contro la Lokomotiv Mosca  per 2-1 nel recupero consegna alla Juventus il passaggio agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo. La squadra bianconera  arriva infatti a 9 punti rispetto ai 7 dell’Atletico Madrid, i 3 della Lokomotiv e gli zero punti del Bayer Leverkusen.

La Madonna di Colonna a Crea

Sabato 9 novembre alle ore 16 al Santuario di Crea, presso il Monastero di Maria di Magdala dove nel 2018 si sono stabilite le Suore Domenicane, Gianni Colonna torinese, allievo di Felice Casorati e vissuto molti anni in Monferrato, donerà uno splendido dipinto della Vergine, in aggiunta ad una precedente dolcissima Madonna con Bambino.


Colonna anche in questa occasione si conferma, nel panorama contemporaneo, come l’artista più fedele all’arte figurativa di cui si rende strenuo difensore, mai sedotto dalla dilagante nichilista dittatura della “accademia delle avanguardie” che ripete e banalizza le provocazioni delle avanguardie storiche.
Egli è uno dei pochissimi artisti attuali che trattano temi religiosi, pressoché abbandonati da quando l’arte si è trasformata da trascendente in immanente; il suo intento è non solo di raggiungere risultati estetici ma anche di recuperare il valore dell’unione del ”Bello e Buono” di antica memoria greca che si stanno sempre più affievolendo.
Si nota l’assoluta unicità del suo stile nel sovrapporre i propri dipinti a capolavori del passato attraverso costruzioni mentali che, pur preservando una sedimentata memoria iconografica e la potenzialità del suggerimento ispiratore, si trasformano in una moderna classicità e in un inno alla Bellezza.
Le amate risonanze delle Madonne di George De La Tour sono riprese nella Vergine di Colonna al lume di candela che indossa lo stesso abito rosso ma al posto del Bambino tiene tra le mani un foglio manoscritto che, in un sottile gioco di sostituzione e trasposizione, è lo stesso che sta leggendo il san Girolamo di un altro dipinto dell’artista caravaggesco.
Inoltre sullo sfondo, quadro nel quadro, appare un paesaggio collinare monferrino, tra il calar del sole e l’arrivo della notte, antinaturalistico, metafisico, atemporale, steso a pennellate levigate e setose.Anche in questo caso, come in ogni sua opera intitolata indistintamente “Giorno Notte” i contrari si avvicendano per poi re incontrarsi perennemente nei cicli e ricicli della vita.
Giuliana Romano Bussola

Regione Piemonte: bandiere abbrunate per la morte dei vigili del fuoco

Listato a lutto anche il sito, il Gonfalone sarà presente ai funerali

Sulle facciate del Palazzo della Giunta e del Consiglio regionale, in piazza Castello e in via Alfieri a Torino, le bandiere sventolano a mezz’asta.

La decisione è stata presa di comune accordo dai presidenti Alberto Cirio e Stefano Allasia in onore dei vigili del fuoco Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido, che hanno perso la vita ieri mentre cercavano di spegnere un incendio in una cascina di Quargnento (Alessandria).

Listato a lutto anche il sito della Regione, che sarà presente in forma ufficiale con il proprio gonfalone il giorno della celebrazione dei funerali delle vittime.

Quante stelle ai ristoranti piemontesi! Tutti i nomi della nuova Guida Michelin

Dal prossimo  7 novembre sarà nelle librerie la nuova Guida Michelin 2019, l’ edizione numero 65 della “Bibbia” per gli appassionati  della cucina stellata. In Italia 33 nuovi ristoranti stellati entrano nella prestigiosa scena culinaria della guida francese. Su 374 locali stellati è  prima la Lombardia, segue il Piemonte, con 4 novità su 46 ristoranti. E’ soprattutto Cuneo a brillare, con  18 ristoranti stellati tra i quali  il tre stelle Piazza Duomo ad Alba tra i famosi “11 che valgono il viaggio”. Arriva una prima stella al ristorante Condividere dello chef Federico Zanasi, alla Nuvola Lavazza.

Ecco i locali stellati 2019 in Piemonte

Ristoranti con tre stelle Michelin
Alba (CN) –  Piazza Duomo
Ristoranti con due stelle Michelin
Cervere (CN) – Antica Corona Reale
Guarene (CN) – La Madernassa
Orta San Giulio (NO) – Villa Crespi
Verbania / Fondotoce (VB) – Piccolo Lago
Ristoranti con una stella Michelin
Alessandria
Acqui Terme – I Caffi
Alessandria / Spinetta Marengo – La Fermata
Asti
Isola d’Asti –  Il Cascinale Nuovo
Penango / Cioccaro – Locanda del Sant’Uffizio- Enrico Bartolini
Tigliole –  Ca’ Vittoria
Biella
Pollone –  Il Patio
Cuneo
Alba – Larossa
Alba – Locanda del Pilone
Benevello – Damiano Nigro
Canale – All’Enoteca
Cherasco –  Da Francesco
Grinzane Cavour –  Marc Lanteri Al Castello
Piobesi d’Alba – 21.9
Priocca CN –  Il Centro
Santo Stefano Belbo –  Il Ristorante di Guido da Costigliole
Serralunga d’Alba –  La Rei
Serralunga d’Alba / Fontanafredda CN –  Guido
Treiso –  La Ciau del Tornavento
La Morra –  Massimo Camia
La Morra / Annunziata –  Osteria dell’Arborina
Monforte d’Alba –  Fre
Novara
Novara –  Tantris
Novara – Cannavacciuolo Cafè & Bistrot
Orta San Giulio – Locanda di Orta
Soriso – Al Sorriso
Torino
Caluso –  Gardenia
Pinerolo – Zappatori
Rivoli  – Combal.zero
San Maurizio Canavese – La Credenza
Torino – Cannavacciuolo Bistrot
Torino – Carignano
Torino – Casa Vicina-Eataly Lingotto
Torino – Condividere
Torino – Del Cambio
Torino – Magorabin
Torino – Spazio7
Torino – Vintage 1997
Venaria Reale – Dolce Stil Novo alla Reggia
Verbano-Cusio-Ossola
Domodossola –  Atelier
Verbania / Pallanza – Il Portale
Vercelli (VC) –  Cinzia da Christian e Manuel

Vigili del fuoco morti: tra le ipotesi anche dissidi tra proprietario e figlio

Gli inquirenti che indagano sull’esplosione nell’Alessandrino  in cui sono morti tre vigili del fuoco non escludono tra le ipotesi, secondo quanto appreso dall’agenzia ANSA, possibili dissidi tra il proprietario dell’edificio esploso e il figlio, oltre alla pista legata al risarcimento assicurativo. Al momento si tratta solo di ipotesi di lavoro e le indagini proseguono a 360 gradi.

Referendum, via libera anche dal Piemonte alla proposta  sulla legge elettorale 

“Questo è soltanto l’inizio di un percorso – spiega il capogruppo Lega Salvini a Palazzo Lascaris, Alberto Preioni – che dovrà portare a far esprimere i cittadini su una questione molto importante: il modo di eleggere i propri rappresentanti. Ed è un grande risultato: far decidere ai cittadini da chi vogliono essere governati. Un sistema più semplice, sul modello di quanto già avviene per i sindaci: chi ottiene anche solo un voto in più, sarà maggioranza. Sono soddisfatto di questa legge, darà stabilita e governabilità al paese. Restituiamo a 60 milioni di Italiani il diritto di scegliere una legge elettorale decisa, moderna ed efficiente”

“Oggi abbiamo presentato l’emendamento n. 56 che è integralmente sostitutivo del testo della proposta di deliberazione – dichiara Sara Zambaia. -L’esigenza di sostituzione derivava da due esigenze formali: la prima, di cogliere l’opportunità di uniformarci ulteriormente a livello tecnico alle istanze della Corte di Cassazione in merito al quesito referendario, e la seconda, quella di adottare il medesimo modello deliberativo delle altre regioni al fine di uscire con una deliberazione maggiormente concertata sia a livello tecnico che politico. A differenza di quanto pretestuosamente sostengono le minoranze, – così la consigliera Zambaia – la scelta di presentare un emendamento come questo non è assolutamente sintomatico di un testo precedentemente non corretto. Il testo della deliberazione è ed era corretto già ben prima della presentazione dell’emendamento, ma la volontà di perfezionarlo ulteriormente è un’opportunità aggiuntiva che abbiamo ritenuto di cogliere proprio al fine di uniformarci alle istanze della Corte”.

Parco della Salute, Salizzoni: “Occorre avere una chiara visione del futuro”

 “LE IPOTESI DI CIRIO SUL MATERNO-INFANTILE RISCHIANO DI FAR SALTARE IL PROGETTO”

“Garantire la sostenibilità economica. Senza dimenticare le periferie”

“Mi auguro che quando si ipotizza di scorporare qualche ospedale dal progetto del Parco della Salute, si siano fatti bene i calcoli, altrimenti si correrebbe il rischio di mettere sul percorso un sasso capace di far deragliare il treno di una delle più grandi infrastrutture sanitarie, di ricerca ed innovazione del nostro Paese. Giusto salvaguardare l’autonomia funzionale del Regina Margherita, ma quando Cirio annuncia che resterà fuori dal Parco della Salute, lo fa perché ha in mente il progetto di una nuova torre pediatrica? Se è così, dove farla e con quali soldi?”: così il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI commenta le dichiarazioni del Presidente Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto di oncoematologia pediatrica.

“Ho apprezzato la prudenza dell’assessore Icardi sullo scorporo eventuale della parte materno-ginecologica – aggiunge Mauro SALIZZONI – perché il Sant’Anna deve essere parte di un ospedale ad alta complessità per garantire la sicurezza delle madri e dei bambini: le gravidanze a rischio e patologiche devono essere trattate in una struttura ospedaliera con tutte le specialità medico-chirurgiche necessarie ad affrontare le complicanze”. “Nessuno ha mai messo in discussione l’autonomia funzionale della parte pediatrico-infantile – aggiunge Mauro SALIZZONI – ma spero che tutti abbiano ben chiaro che fra dieci anni, quando il Parco della Salute sarà realizzato, il Regina Margherita sarà un ospedale di 70 anni, inesorabilmente vecchio, quasi coevo del Ponte Morandi, privo di criteri antisismici. Quindi, se si ipotizza uno scorporo, bisogna prima approfondire il tema della sostenibilità finanziaria. Un conto è passare dagli attuali 4 ospedali (Molinette, Cto, Sant’Anna e Regina Margherita), con i loro alti costi di gestione, ai futuri 2 ospedali (Parco e Cto) come previsto dal progetto iniziale, altro, invece, è prevedere comunque 3 o addirittura 4 ospedali”.

“Inoltre – aggiunge Mauro SALIZZONI – non è forse il caso di fornire di maternità e di pediatria anche le periferie dimenticate di Torino? Ad esempio, potenziando il San Giovanni Bosco anche con nuove strutture, trasferendo lì 1500 dei 6500 parti che vengono fatti attualmente Sant’Anna e dotandolo di un reparto pediatrico? Come possiamo accettare che una partoriente di Barriera di Milano o un bambino che ha la tonsillite debbano attraversare tutta la città per farsi assistere? Forse è il caso di occuparsi concretamente delle periferie, garantendo servizi di qualità, anziché limitarsi ad evocarle in campagna elettorale”.

“Turni massacranti”. Infermieri sul piede di guerra

Il Nursing Up: “In assenza di un’azione risolutiva dell’assessorato, siamo pronti alle proteste”

 

Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, denuncia quella che definisce “una situazione gravissima, divenuta ormai insostenibile. I lavoratori di alcune aziende piemontesi, infermieri e professionisti, sono costretti a turni massacranti, a lungo andare insopportabili. Ciò accade in particolar modo in reparti tanto delicati e vere eccellenze a livello nazionale, dove l’attenzione e la concentrazione richiesta, assieme alla grande competenza degli operatori, è massima. Chiaramente, con turni di questo genere, la stanchezza, il rischio di burn out e di conseguenza la possibilità di errore diventa esponenzialmente maggiore”.

 

“Tutto ciò  – prosegue il sindacato – è dovuto all’assenza di decisioni da parte dell’Assessorato alla Sanità, che in questi cinque mesi di governo non ha proceduto a dare seguito ad alcuna delle promesse pomposamente comunicate. Il motivo non lo comprendiamo, forse l’assessore è stato troppo impegnato a tagliare nastri e a partecipare a eventi che possano avere seguito su giornali e sui social. All’atto pratico, però, il piano assunzioni è fermo, gli organici non vengono adeguati, i pensionamenti o le malattie non vengono adeguatamente sostituite. Questo è inaccettabile. Per questo e per dimostrare che la misura è ormai colma il Nursing Up proclama a partire da oggi lo stato di mobilitazione per tutti gli infermieri e professionisti del comparto sanità. Da questo momento la possibilità di indire tutte le forme di protesta che la normativa vigente ci consente è imminente”.

 

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, attacca: “In alcune aziende sanitarie piemontesi siamo in una situazione surreale, allucinante. Colleghi costretti a turni massacranti, che terminano il lavoro distrutti, per poi dover ricominciare poche ore dopo a causa della necessità di coprire i turni. Siamo passati da un “assessore ragioniere”, Saitta, per il quale la sanità era solo un mero calcolo economico, fatto di ricavi e risparmi, che ha causato i danni sotto agli occhi di tutti, ad un “assessore inesistente”, Icardi, il quale in cinque mesi di mandato non ha affrontato o risolto uno che sia uno dei gravi problemi che incalzano la sanità regionale e che gli abbiamo a più riprese sottoposto.

“Ora basta!  – conclude – Da oggi tutti gli infermieri e professionisti sanitari del comparto sanità sono in stato di mobilitazione, cioè sono pronti ad azioni più concrete da un momento all’altro. Se non riscontreremo azioni immediate e risolutive dei problemi nelle aziende da parte dell’assessorato, a partire da un piano assunzioni adeguato e operativo, prenderemo i dovuti provvedimenti, con gli strumenti di protesta che possediamo, per denunciare una situazione di lavoro in cui si violano palesemente i più semplici diritti dei lavoratori, come quello ad un adeguato riposo in rapporto alla complessità del compito svolto”.

Arrestati i violenti rapinatori della stazione di Chivasso

Sono stati arrestati i tre autori di una violenta rapina ad un ragazzo colpevole
solo di aver aspettato l’ultimo treno per tornare a casa nella stazione di
Chivasso, un italiano di 56 anni, un romeno di 29 senza fissa dimora, e
un marocchino di 21, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio.
La sera del 18 ottobre scorso, un giovane trentaduenne italiano è in stazione
in attesa che arrivi il convoglio, che è in ritardo. Questa è l’occasione per i tre
soggetti pregiudicati e già noti alle Forze dell’Ordine, presenti lì in stazione, di
dare vita al loro progetto criminoso. Avvicinato il ragazzo e con una scusa lo
accerchiano impedendogli qualsiasi movimento, chiedendogli di consegnare
immediatamente il cellulare Iphone e tutto il denaro a disposizione. Non
soddisfatti del bottino iniziano a colpire ripetutamente il ragazzo con calci e
pugni e, trattenendolo per un braccio, lo costringono ad effettuare un prelievo
presso lo sportello bancomat presente in stazione, per una somma di 250
euro, mentre uno di loro faceva da palo all’ingresso dello scalo ferroviario.
Approfittando di un momento di distrazione dei tre criminali, il ragazzo tenta,
riuscendoci, la fuga correndo lungo la banchina in fondo allo scalo.
Successivamente la vittima ha presentato una denuncia alla Polizia
Ferroviaria ed il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria
compartimentale in collaborazione con gli Agenti del Posto Polfer di
Chivasso, avviano delle capillari e scrupolose indagini. Visionano i filmati
estratti dalle telecamere di sorveglianza presenti in stazione, dai quali è
chiara tutta la sequenza delle violenza inferta, e stilano un identikit dei tre rei.
Durante appositi controlli nella stazione di Chivasso, per reperire informazioni
più dettagliate sull’occorso, gli Agenti in abiti civili riconoscono uno tre
soggetti identificati nei frames dei video. Dopo un pedinamento, che termina
in un esercizio commerciale poco distante, l’uomo si incontra con l’altro
complice; a quel punto vengono fermati ed identificati sul posto. La vittima,
recatasi presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Chivasso, dopo aver
​visionato un album fotografico predisposto dal personale Polfer operante, ha
riconosciuto i tre soggetti quali autori della rapina da lui subita. Grazie agli
elementi raccolti, i tre uomini gravemente indiziati del delitti di sequestro di
persona, rapina, violenza privata e lesioni personali, sono stati portati in
carcere. Sono ancora in corso ulteriori accertamenti per reperire il cellulare
rubato.