“Turni massacranti”. Infermieri sul piede di guerra

Il Nursing Up: “In assenza di un’azione risolutiva dell’assessorato, siamo pronti alle proteste”

 

Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, denuncia quella che definisce “una situazione gravissima, divenuta ormai insostenibile. I lavoratori di alcune aziende piemontesi, infermieri e professionisti, sono costretti a turni massacranti, a lungo andare insopportabili. Ciò accade in particolar modo in reparti tanto delicati e vere eccellenze a livello nazionale, dove l’attenzione e la concentrazione richiesta, assieme alla grande competenza degli operatori, è massima. Chiaramente, con turni di questo genere, la stanchezza, il rischio di burn out e di conseguenza la possibilità di errore diventa esponenzialmente maggiore”.

 

“Tutto ciò  – prosegue il sindacato – è dovuto all’assenza di decisioni da parte dell’Assessorato alla Sanità, che in questi cinque mesi di governo non ha proceduto a dare seguito ad alcuna delle promesse pomposamente comunicate. Il motivo non lo comprendiamo, forse l’assessore è stato troppo impegnato a tagliare nastri e a partecipare a eventi che possano avere seguito su giornali e sui social. All’atto pratico, però, il piano assunzioni è fermo, gli organici non vengono adeguati, i pensionamenti o le malattie non vengono adeguatamente sostituite. Questo è inaccettabile. Per questo e per dimostrare che la misura è ormai colma il Nursing Up proclama a partire da oggi lo stato di mobilitazione per tutti gli infermieri e professionisti del comparto sanità. Da questo momento la possibilità di indire tutte le forme di protesta che la normativa vigente ci consente è imminente”.

 

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, attacca: “In alcune aziende sanitarie piemontesi siamo in una situazione surreale, allucinante. Colleghi costretti a turni massacranti, che terminano il lavoro distrutti, per poi dover ricominciare poche ore dopo a causa della necessità di coprire i turni. Siamo passati da un “assessore ragioniere”, Saitta, per il quale la sanità era solo un mero calcolo economico, fatto di ricavi e risparmi, che ha causato i danni sotto agli occhi di tutti, ad un “assessore inesistente”, Icardi, il quale in cinque mesi di mandato non ha affrontato o risolto uno che sia uno dei gravi problemi che incalzano la sanità regionale e che gli abbiamo a più riprese sottoposto.

“Ora basta!  – conclude – Da oggi tutti gli infermieri e professionisti sanitari del comparto sanità sono in stato di mobilitazione, cioè sono pronti ad azioni più concrete da un momento all’altro. Se non riscontreremo azioni immediate e risolutive dei problemi nelle aziende da parte dell’assessorato, a partire da un piano assunzioni adeguato e operativo, prenderemo i dovuti provvedimenti, con gli strumenti di protesta che possediamo, per denunciare una situazione di lavoro in cui si violano palesemente i più semplici diritti dei lavoratori, come quello ad un adeguato riposo in rapporto alla complessità del compito svolto”.

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