ilTorinese

“La Mezza di Torino”, 6000 runner in pista

Alle 8,30 in punto di  questa mattina è partita la X edizione della Mezza di Torino e della Dieci di Torino. 6000 runner hanno letteralmente riempito il tratto di via Po tra Piazza Castello e Via San Francesco da Paola in attesa del classico colpo di pistola.

Un percorso inedito disegnato da Alessandro Giannone, patron di Base Running, che ha toccato le bellezze sabaude della nostra città.

Nella distanza più breve, quella più partecipata, successo di Gerratana Giuseppe (C.S. Aeronautica Militare). che, grazie al crono di 30’ e 44”, ha la meglio su Santelli Emanuele 31’e 36” (Battaglioa Cus Torino Atl.) e Peyracchia Simone 31’ e 56” (ASD Valle Varaita). Al femminile vince Moressa Diletta (G.S. Orecchiella Garfagnana) che chiude con il tempo di 35’ e 36” su Chenaux Camille (ASD Roma Atletica) 36’ e 38” e L’Epee Sarah 36’ e 47” (ASD Atletica Roata Chiusani).

La 21km vede sul gradino più alto del podio Vianney Niyomukiza Jean Marie (Atl Libertas Unicusano Livorno) in 1h 03’ e 59”. Argento a Zaki Yassine (International Security S.) in 1h 06’ e 36”. Bronzo per Francia Patrick (Atl Reggio ASD) in 1h 07’ e 59”.

Nella categoria femminile primo posto per Dennison Jasmine (Run Card) in 1h 17’ e 35”. Secondo posto per Scaini Alessia (S.A. Valchiese) in 1h 18’ e 38”. Terza Restagno Laura (Atletica Mondovì – Acqua San Bernardo) in 1h 21’ e 05”.

Prossimo appuntamento della stagione di gare di Base Running è per l’11 maggio con la storica “TuttaDritta” che unirà Piazza Solferino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi con la 10km più veloce d’Europa. XX edizione

Evitiamo di farci manipolare / 2

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Seconda parte 

Molto spesso non ci rendiamo conto di essere manipolati. Le emozioni che proviamo dovrebbero però metterci in guardia dal rischio che corriamo, ma non sempre siamo in grado di “tradurle” e di darci le corrette spiegazioni a livello razionale.

Quali sono queste emozioni e sensazioni? O almeno quelle che più facilmente si accompagnano alle situazioni manipolatorie? In questi casi è probabile che ne proviamo di due tipi principali, cioè la paura oppure il senso di colpa, a seconda delle modalità e dei comportamenti adottati dalle persone manipolatrici.

Che fondamentalmente possono avere o atteggiamenti più o meno aggressivi, che hanno appunto lo scopo di spaventarci, o più subdolamente comportamenti vittimistici, che vengono messi in atto con lo scopo di farci sentire inadatti nei nostri comportamenti e quindi di stimolare in vari modi in noi differenti sensi di colpa.

L’essenza del comportamento manipolatorio, che tende a far sì che le nostre reazioni siano confacenti con gli obiettivi del manipolatore, consiste nel farci fare qualcosa che in realtà noi, se non condizionati in qualche maniera, non faremmo o non vorremmo fare.

Questo condizionamento, dunque, viene attuato o attraverso atteggiamenti intimidatori carichi di una certa spesso sotterranea aggressività, e a volte con minacce più o meno velate, che hanno lo scopo di spaventarci, oppure con modalità vittimistiche.Dandoci la sensazione che il manipolatore stia subendo torti.

O che sia una persona sfortunata, maltrattata, offesa, ferita, non rispettata, ecc., in modo da sollevare in noi sentimenti pietistici che ci inducono a sentirci in colpa nei suoi confronti e quasi in dovere di riparare i torti che ha subito, anche se magari con quei torti noi non c’entriamo per nulla…

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della seconda parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Rave a La Cassa, feriti tra agenti e partecipanti

Erano centinaia i ragazzi che nella zona industriale di La Cassa, la scorsa notte, in mezzo a capannoni abbandonati si sono dati appuntamento con musica techno a tutto volume. Poi nel pomeriggio, le forze dell’ordine hanno cercato di sgomberare la zona occupata illegalmente. Si sono registrati scontri con feriti,  almeno 14,  tra gli agenti e tra i partecipanti al rave.

Centro e San Salvario: controlli sui mezzi pubblici, oltre il 20% senza biglietto

Nel fine settimana, Carabinieri e G.T.T., nel corso di un apposito servizio coordinato che ha per obiettivo il contrasto dei reati sui mezzi pubblici, hanno controllato un totale di 26 vetture tra bus e tram delle linee 13, 15, 18, 30, 55, 56, 61 e 67 passanti per il centro città.

Con più di 600 passeggeri, sono state circa 160 le sanzioni elevate per mancanza del titolo di viaggio, pari ad oltre il 20%.
Si è reso necessario in alcuni casi procedere anche a perquisizione personale per eventuale possesso di armi e/o sostanze stupefacenti. Un ventenne e un quarantottenne sono stati segnalati amministrativamente alla Prefettura per possesso di modica quantità di hashish.
Una coppia di giovani è stata invece riconosciuta dai Militari in quanto responsabile di un furto di una moto avvenuto il giorno precedente. Il motoveicolo è stato subito recuperato e restituito al legittimo proprietario: era parcheggiato a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria di Porta Susa.

Alle Molinette trapianto di fegato con tecnica innovativa salva ragazza

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Nei giorni scorsi, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino ospedale Molinette, è stato eseguito un trapianto di fegato davvero eccezionale: una ragazza di 21 anni è stata salvata grazie ad una tecnica totalmente extra-anatomica mai utilizzata prima, in cui il nuovo fegato è stato collegato al corpo in modo completamente diverso dal solito. Infatti, i tre “canali” principali a cui normalmente viene unito il fegato – vena porta, arteria epatica e via biliare – non erano più utilizzabili.
La ragazza, grande fan di Jovanotti in questi giorni in concerto a Torino, era nata con una grave malformazione chiamata atresia delle vie biliari. A meno di sei mesi era già stata operata per un primo trapianto di fegato, avvenuto sempre alle Molinette nel Centro Trapianti di fegato, allora diretto dal professor Mauro Salizzoni. Dopo un buon inizio, si era però verificata una complicazione: un blocco della vena porta. Un tentativo di correggere il problema chirurgicamente all’età di un anno non aveva avuto successo, ma fortunatamente il nuovo fegato aveva continuato a funzionare abbastanza bene da permetterle di crescere.
Purtroppo, durante l’adolescenza, la ragazza ha cominciato ad avere infezioni biliari ricorrenti al fegato trapiantato, che nel tempo hanno portato ad una forma di cirrosi, cioè ad un grave deterioramento dell’organo. Vista la doppia problematica – sia alla vena porta che alle vie biliari – era stata inserita in lista d’attesa per un secondo trapianto, all’interno del programma nazionale pediatrico gestito dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma (diretto dal dottor Giuseppe Feltrin).
Negli ultimi mesi le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. L’ittero ed una grave debolezza generale hanno spinto gli epatologi della Terapia Intensiva Epatologica, guidati dalla dottoressa Silvia Martini, a segnalare l’urgenza della situazione. Per fortuna, il CNT ha proposto un fegato compatibile, donato da un ragazzo deceduto per trauma in un’altra regione. La segnalazione è arrivata al Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal dottor Federico Genzano), che l’ha poi inoltrata al professor Renato Romagnoli (Direttore del Dipartimento Trapianti della CDSS e del programma trapianto fegato adulto e pediatrico della Regione Piemonte).
Il dottor Davide Cussa, dell’équipe del professor Romagnoli, ha eseguito il prelievo del fegato. Intanto, nelle sale operatorie della CDSS, le équipes di chirurghi e anestesisti si preparavano ad un’operazione al limite dell’impossibile. Una volta rimosso il fegato malato, i medici non hanno trovato nessuno dei soliti punti dove attaccare il nuovo organo. Per far arrivare sangue al fegato hanno collegato direttamente l’aorta addominale della paziente all’arteria del nuovo organo. Per sostituire la funzione della vena porta è stata usata una tecnica chiamata “trasposizione cavo-portale”: la vena cava inferiore è stata tagliata e unita alla vena porta del fegato donato. Questa scelta è stata possibile grazie alla presenza di vie alternative che si erano formate nel tempo nel corpo della ragazza.
Il nuovo fegato ha iniziato a funzionare subito dopo il collegamento dei vasi sanguigni. Per completare l’intervento, la via biliare del fegato è stata collegata direttamente ad un tratto dell’intestino della paziente.
L’operazione, durata circa 14 ore, è stata condotta dal professor Renato Romagnoli con la sua équipe, insieme agli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 2 (diretta dal dottor Maurizio Berardino) ed ai cardiochirurghi e tecnici perfusionisti della Cardiochirurgia del professor Mauro Rinaldi. In una fase delicata, è stato necessario usare per circa 80 minuti una macchina extra-corporea che sostituisse temporaneamente la circolazione del sangue.
Dopo cinque giorni in terapia intensiva presso la Rianimazione Centrale dell’ospedale Molinette, oggi la ragazza sta bene ed è in fase di recupero presso l’Area Semintensiva Chirurgica del professor Romagnoli.
“Una grande azienda ospedaliero-universitaria come la nostra Città della Salute e della Scienza di Torino si è nuovamente dimostrata capace – commenta il Commissario Thomas Schael – di gestire un caso gravato da complessità clinica e tecnica estreme, grazie alla dedizione, al coraggio ed alla collaborazione multidisciplinare tra specialisti così altamente qualificati, così come solo nella nostra Azienda è possibile trovare. E così come dovrà essere nel futuro Parco della Salute”.
“La Regione Piemonte si conferma all’avanguardia in campo nazionale ed internazionale nell’offerta e nell’applicazione delle più innovative modalità di cura, che in ambito trapiantologico si giovano sempre della generosità di chi si dichiara favorevole alla donazione degli organi” dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.
L’Addetto Stampa

Gazzè, Silvestri, Fabi: una storia di amicizia, musica e silenziosa rivoluzione raccontata in “Un passo alla volta”

In una primavera torinese che comincia a vibrare di vita e attese, il Cinema Eliseo di Torino ha ospitato una serata densa di emozioni e memoria: la proiezione di Un passo alla volta, il documentario diretto da Francesco Cordio che racconta, con delicatezza e intensità, l’anima condivisa di tre protagonisti della canzone d’autore italiana: Max Gazzè, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi.
Il film ruota attorno alla costruzione del concerto-evento del 6 luglio 2024 al Circo Massimo, una celebrazione collettiva di oltre 50.000 persone per i trent’anni di carriera del trio. Ma ciò che emerge con forza non è solo la musica: è il legame umano, il rispetto artistico, il piacere autentico dello stare insieme su un palco. Un’intesa rara, silenziosa e potente, che si fa musica, gesto, armonia.
Suonare il pezzo dell’altro durante il concerto– raccontano – non era una pausa, ma la forma più pura di condivisione. Non siamo ‘cantanti’ in senso stretto, siamo autori, siamo amanti della musica. In un’epoca dominata dall’egocentrismo, abbiamo scelto di raccontare una storia tra amici.”
Il documentario torna anche alle origini: agli anni ’90, a Il Locale di Roma, fucina di talenti e di incontri irripetibili. “Non ci sentivamo in competizione,” dice Fabi, “ma parte di un flusso continuo di contaminazione e crescita.” Gazzè aggiunge: “Passiamo ore a discutere su dettagli del suono che nessuno nota. È questo che ci rende musicisti.”
 
Silvestri, con lucidità, riflette: “Negli anni ’90 c’era una combinazione irripetibile. Oggi, con la facilità della produzione digitale, si è perso il senso della condivisione. La musica è diventata spesso solitaria. Noi volevamo mostrare che un’altra via è possibile.”
Un altro tema forte è il dialogo tra generazioni. “C’è un’intera scena di giovani artisti – osserva Gazzè – che rischiano di rimanere per sempre emergenti. È drammatico. Bisogna creare spazi reali, veri, non solo vetrine.” Fabi ricorda le tre cantautrici -Anna Castiglia, Daniela Pes ed Emma Nolde- che hanno aperto il concerto: “Non erano lì per caso. Esistono famiglie emotive che attraversano le generazioni. Noi non ci sentiamo maestri, ma parte di una linea verticale, che continua.”
Anche la tecnologia entra in scena, ma senza nostalgie: “Oggi registro con un iPad, ma nulla può sostituire la presenza, lo stare insieme,” dice Gazzè. “La macchina deve essere al servizio della creatività, non il contrario.”
E sul futuro? Fabi è onesto: “Abbiamo fatto questo documentario anche per guardarci dentro. Ora, prima di fare un altro passo, vogliamo che abbia significato. Se abbiamo avuto credibilità agli occhi del pubblico è perché abbiamo sempre voluto dare un senso al nostro unione.”
 
Un passo alla volta è, alla fine, questo: la testimonianza sincera di tre uomini che hanno scelto la musica come strumento di relazione, di ascolto reciproco e di bellezza condivisa. Non un monumento a se stessi, ma un invito gentile a credere che, insieme, qualcosa di più grande si può ancora fare.
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 Valeria Rombolá 

Esercizio commerciale chiuso per spaccio di stupefacenti

E’ stata sospesa per 30 giorni, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un attività di commercio di alimenti e bevande presso un esercizio situato a Torino in zona Barriera Milano, con contestuale chiusura al pubblico.

Il provvedimento nasce a seguito di una complessa attività di indagine svolta dal Commissariato di P.S. Centro che aveva portato nel decorso mese di marzo, al deferimento della titolare dell’esercizio e all’arresto dei due avventori per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso e di ricettazione.

In tale occasione gli operatori avevano trovato una quantità significativa di sostanza stupefacente, oggetti utilizzati per il taglio e lo smistamento della stessa, una cifra pari a circa 8.000 euro in denaro, oltre a 12 telefoni cellulari e 1 computer Mac Book.

Successivamente, nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dell’attività di spaccio, i poliziotti del Commissariato di P.S. Barriera Milano notavano uscire dal medesimo locale uno dei due soggetti arrestati nel precedente controllo che alla vista degli operatori tentava di disfarsi della sostanza stupefacente, svuotandola in una canna fumaria e provando in parte a deglutirla, ma bloccato dagli agenti lo trovavano in possesso di crack e di cocaina e della somma di 400 euro.

Considerato che l’esercizio veniva utilizzato come punto di ritrovo per coloro che vogliono acquistare o consumare della sostanza stupefacente, costituendo fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico, è stata, ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione per 30 giorni dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Lucio Corsi e i Negrita

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Alle OGR suona il trio del sassofonista Jerry Weldon. Al teatro Concordia si esibisce Lucio Corsi.

Anteprima del Torino Jazz Festival con 4 appuntamenti: alla Bocciofila Rami Secchi suona il quartetto di Paolo Agrati, al Comala Pietro Paris quartet, al circolo Mossetto il trio Bellavia- Chiappetta-Deidda, allo Spazio 211 il trio High Fade. Al Capodoglio è di scena Dario Sansone.

Mercoledì. Al Fame Club si esibisce Caterina Cropelli. Al Vinile sono di scena i The Club. Al Capolinea 8 suona Feu Marinho & Federico Zaltron. Al teatro Concordia si esibiscono i Negrita. Per l’anteprima del TJF alla bocciofila Rami Secchi suona il quintetto di Claudio Bonadè. Al Comala la jam session mista Marmellata Jam (musicisti, poeti, disegnatori).

Giovedì. Al teatro Concordia si esibisce Eugenio in Via Di Gioia. Al Vinile sono di scena Tony Degruttola & Giulia Piccarelli. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Cristiano Godano. Allo Ziggy suona il trio Sommacal-Ardizzoni-Cignoli. Per l’anteprima del TJF al Magazzino sul Po è di scena il The New Maurizio Brunod Ensemble, al Folk Club suona Attilio Zanchi Quintet, al Blah Blah si esibisce Aleloi & The Toxic Jazz Factory. All’Off Topic è di scena Il Mago del Gelato.

Venerdì. Al Circolino suona Max Gallo con Pino Daniele Jazz. Al Peocio di Trofarello si esibisce la Neil Zaza Band. Al Capolinea 8 suonano gli Edna. Al Magazzino sul PO è di scena Stefano Pilia. Al Blah Blah si esibiscono i The Trip.

Sabato. Allo Ziggy suona la Disharmonic Orchestra + Miscreance. Alla Divina Commedia sono di scena i Number 9.

Domenica. Per l’anteprima del TJF suona il quartetto della sassofonista Melissa Aldana all’Double Tree by Hilton. Alla Divina Commedia si esibisce La Bbbanda.

Pier Luigi Fuggetta

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“Shisha bar”, sequestro di melassa per narghilè

A Torino, durante la scorsa settimana, nell’ambito dei controlli disposti da Comando Gruppo Tutela Salute Milano, i Carabinieri del N.A.S. di Torino, unitamente a personale dell’A.D.M. e ai militari delle Stazioni Carabinieri territorialmente competenti, Torino Monviso e Torino San Salvario, hanno eseguito diverse verifiche presso gli esercizi pubblici denominati “shisha bar”.
I militari del N.A.S. di Torino hanno sequestrato complessivamente Kg 1,230 di melassa per narghilè, poiché detenuta, priva di autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (A.D.M.) di Torino.
Due i titolari delle attività segnalati all’Autorità Amministrativa.