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Enrico Vergoni: “Non è un selfie”. Nella storia di G. la nostra vita tra amore, illusioni e felicità

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L’autore: “Abbiamo tutti bisogno di una storia in cui calarci, di parole che ci facciano pensare e sorridere, piangere e stringere i pugni. G. è il nome del protagonista che racconta dando del tu al lettore la sua vita, ma lo fa in una maniera diversa: è come un conduttore radiofonico che parla al microfono identificandosi con chi lo ascolta. È un dialogo, il sentirsi parte della stessa comunità”

 

L’INTERVISTA 

Per iniziare, c’è qualcosa del tuo carattere, della tua vita o dei tuoi ideali che ti piacerebbe condividere con noi?

Sono cresciuto nel volontariato; ho iniziato a 14 anni ad occuparmi degli altri tramite l’oratorio della parrocchia. Poi negli anni ho sempre seguito i più giovani cercando di imparare da loro e crescere insieme. Credo nell’amicizia e nello spendere la vita per qualcosa che non sia solo proprio arricchimento: per questo scrivo e per questo ogni anno incontro tanti ragazzi nelle scuole italiane che mi invitano a portare la mia testimonianza.

Come è nata l’idea del libro? Quanto tempo è passato dall’idea del libro alla pubblicazione?

Erano anni che mi chiedevano un libro di narrativa: avevo sempre rifiutato ritenendo le poesie una meravigliosa coperta che mi copriva! Poi piano piano ho accettato la sfida grazie a Robin edizioni Torino e, sognando una storia d’amore attraverso il tempo e lo spazio, ho iniziato a riempire un block-notes di parole, disegni e dialoghi. Nel giro di tre mesi il libro era pronto. Ho voluto raccontare la vita di G. che è la vita di tutti noi: amore, sesso, amicizie, tradimenti, attimi di illusioni e di felicità. G. è la maschera perfetta in cui ognuno di noi può riconoscere un pezzo della propria vita. Mi stanno arrivando molti messaggi sui miei social di persone che mi raccontano che si sono specchiati nel protagonista e questo mi fa felice: un libro è come l’acqua, prende la forma del contenitore ovvero di chi ci legge.

Come presenteresti in poche parole il tuo romanzo?

Inviterei a leggerlo perché abbiamo tutti bisogno di una storia in cui calarci, di parole che ci facciano pensare e sorridere, piangere e stringere i pugni. G. è il nome del protagonista che racconta dando del tu al lettore la sua vita, ma lo fa in una maniera diversa: è come un conduttore radiofonico che parla al microfono identificandosi con chi lo ascolta. È un dialogo, il sentirsi parte della stessa comunità! Non ci sono messaggi tra le righe se non quello di rendere la propria vita degna di essere combattuta. Come dice il protagonista nella prima pagina “Cosa sai di te stesso se non ti sei mai battuto?” Ognuno si faccia la domanda e si dia l’opportuna risposta.

 Ci sono consigli che vorresti dare a giovani scrittori?

– Abbiate qualcosa da perdere, rischiate e sporcatevi d’inchiostro. Scrivete per voi stessi e non per pubblicare o per avere due follower in più su Insta. Fatevi raggiungere dalla bellezza della parola, permettete al bambino o la bambina che è in voi di venire alla luce attraverso la Parola.

Viviamo in un’epoca in cui parlare e mentire sono sempre più sinonimi, quindi abbiamo bisogno di voi!

Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita e nel tuo stile di scrittura?

Amo i classici e la lingua latina nella quale mi diverto a comporre poesie. Sono sempre stato colpito ed ispirato dalla poetica di Cesare Pavese e dalla grande letteratura del dopo guerra italiano. Nelle scuole leggo le poesie di Pasolini e Sandro Penna ma anche Mario Luzi con cui mi accomuna l’inquietudine e la ricerca di un senso oltre la banalità del quotidiano.

 

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Dimore storiche, soddisfazione per l’accordo con la Regione

Ne parliamo con Guido Calleri di Sala, proprietario, con la famiglia, del Palazzo dei Conti di Bricherasio

Guido Calleri di Sala, figlio di Edoardo Calleri di Sala, politico italiano e primo Presidente della Regione Piemonte dal 1970 al 1973, lega il suo nome alla dimora storica della famiglia, il Palazzo dei Conti di Bricherasio, nel Pinerolese, che egli gestisce da qualche anno. 

Guido Calleri di Sala ha commentato l’accordo siglato poche settimane fa tra Regione Piemonte e l’Associazione Dimore Storiche Italiane della sezione Piemonte e Valle d’Aosta (ADSI), che prevede un ampliamento dell’offerta turistica a 46 nuove dimore storiche private di interesse storico e culturale oltre a quelle già presenti sul territorio 

“Nell’ambito di quella che è la gestione del patrimonio delle dimore storiche, noi proprietari siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto tra la Regione Piemonte e l’ADSI – spiega Guido Calleri di Sala-  Ultimamente, a causa della mancanza di fondi e di un progetto approfondito sulle dimore storiche, le difficoltà gestionali erano aumentate significativamente, incidendo in modo importante sulle personali risorse economiche. Noi responsabili delle dimore storiche ci riteniamo pionieri in un mondo che sta guardando sempre di più verso altre situazioni, e sentiamo il dovere di portare avanti la conoscenza e la storia locale. Il rapporto di collaborazione costante con l’ADSI ( che conta più di 4000 soci) è per tutti noi proprietari molto prezioso e rassicurante. Personalmente faccio parte dell’Associazione Dimore Storiche del Pinerolese, territorio che conta diverse dimore storiche (il più alto numero a livello piemontese) e, in quanto luogo di confine, ricco di una storia che ha visto la lotta tra i francesi e il Regno di Savoia e alcuni scontri religiosi tra i cattolici e i valdesi (questi ultimi molto presenti nel Pinerolese)”

“Il circuito di queste Associazioni esiste da molto tempo – continua Guido Calleri di Sala – e ci consente di programmare tante attività nei periodi di bella stagione. I dati postpandemici che riguardano le visite alle dimore storiche sono davvero confortanti, e tutto questo grazie alle diverse iniziative che hanno fatto sì che il progetto in sé potesse avere anche una valenza commerciale. Abbiamo beneficiato in questi anni del “bonus facciate” per ridipingere la facciata esterna della dimora, e questo è un invito a porre attenzione ai bandi che escono, anche se talvolta presentano paletti molto rigidi, come quello di tenere la struttura aperta 120 giorni l’anno, aspetto impossibile da condurre se una persona deve gestire un lavoro primario”.

“I progetti artistici e letterari che faccio crescere con passione – conclude Calleri di Sala –  servono ad attrarre pubblico e a calmierare i soli costi di gestione che prevedono spese ordinarie e straordinarie, come quelle che possono riguardare, per esempio, la gestione del parco. L’accordo tra l’ADSI e la FIAVET è sicuramente feconda di prospettive per far conoscere le dimore storiche a un largo numero di persone, organizzando pacchetti turistici proposti dalle stesse agenzie viaggio. Anche nel 2025 si ripeterà, con un tema diverso, la rassegna ‘Bellezza tra le righe’, giunta alla sua quinta edizione e che prevede format letterari alla presenza degli stessi autori. Per il prossimo anno penso di organizzare una mostra di scultura di Franco Garelli, amico di mio padre Edoardo e di cui possiedo alcune opere. Insieme all’Associazione Archivio Franco Garelli stiamo collaborando per la messa in opera della mostra”.

Mara Martellotta 

La Regione: “Assemblea Anci momento strategico di confronto delle amministrazioni locali”

La 41ª Assemblea annuale dell’ANCI, che per tre giorni ha riunito a Torino i sindaci provenienti da tutta Italia e numerosi esponenti del Governo nazionale, ha rappresentato un momento fondamentale di confronto sul ruolo strategico delle amministrazioni locali e sulla loro capacità di rispondere concretamente alle esigenze dei territori e dei cittadini.

Ancora una volta Torino e il Piemonte sono protagoniste con una grande manifestazione che arriva esattamente un anno dopo il Festival delle Regioni e che in questi giorni ha accolto nel nostro territorio migliaia di sindaci a cui va il nostro ringraziamento per il difficile ruolo che svolgono ogni giorno con passione, impegno e coraggio”, ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio.
Presente in tutte le giornate l’assessore agli Enti Locali, Autonomia, Logistica e Infrastrutture strategiche 
Enrico Bussalino: “È stato un onore ospitare questa assemblea nazionale a Torino, che per tre giorni è diventata il simbolo dell’Italia dei territori. I sindaci rappresentano il primo punto di riferimento per i cittadini: sono loro che ogni giorno affrontano le sfide concrete, dando voce alle esigenze delle comunità e portando le istanze locali alle Regioni e al Governo centrale. È un lavoro impegnativo e carico di responsabilità, ma al contempo di un’importanza cruciale per il futuro del nostro Paese. Conosco bene le difficoltà che ogni amministratore affronta quotidianamente, ma so anche quanto sia gratificante lavorare per la propria comunità, perché sono stato anch’io sindaco di un piccolo Comune di 2.000 abitanti in Val Borbera e ho voluto rimanere tutt’ora consigliere comunale”.
Bussalino vuole anche sottolineare il compito della Regione Piemonte e di ANCI di individuare strategie per migliorare le città e i territori, con un’attenzione particolare al decentramento istituzionale, all’autonomia finanziaria e al benessere sociale. “In questo contesto si inserisce il percorso verso l’Autonomia differenziata, un’opportunità per il Piemonte e per i suoi territori”, ha proseguito Bussalino.

Durante l’assemblea grande attenzione è stata dedicata anche al tema della logistica, un argomento di primaria importanza per gli amministratori locali poiché incentivare l’insediamento industriale porta benefici concreti, non solo in termini occupazionali ma anche attraverso il rafforzamento del tessuto economico. “È fondamentale mettere in atto politiche regionali mirate, capaci di attrarre investimenti e creare condizioni favorevoli per il loro sviluppo – evidenzia Bussalino – E qui i sindaci trovano nuovamente un ruolo centrale nel monitorare e potenziare i servizi per i cittadini, come asili, scuole e punti di aggregazione, che rappresentano il cuore pulsante delle comunità. Garantire che questi luoghi siano accessibili e ben gestiti è fondamentale per mantenere vive le nostre città e rispondere ai bisogni delle persone”.


All’assemblea di ANCI la Regione ha animato insieme ad Anci Piemonte, Città metropolitana e Città di Torino, uno stand per la promozione del territorio, dei grandi eventi e delle sue bellezze paesaggistiche, che ha ospitato anche una serie di degustazioni delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio.


La Regione Piemonte è presente pure ad ANCI OFF, l’evento speciale in programma da oggi al 24 novembre nel centro di Torino con uno stand allestito in piazza Castello nel quale vengono distribuiti materiali promozionali. Nell’ambito del palinsesto culturale si inserisce domenica 24 novembre, dalle 13 alle 14 nella Cupola geodetica, la presentazione dei Campionati mondiali di magia, che dal 14 al 20 luglio 2025 vedranno i 150 maghi migliori del mondo sfidarsi nel Centro congressi del Lingotto a Torino.

“L’amore che ho” presentato al TFF

“L’amore che ho” è il titolo del film dedicato alla leggenda della canzone popolare siciliana Rosa Balistreri, “la cantautrice del sud” per antonomasia. Verrà presentato in questi giorni nel corso del Torino Film Festival, giunto alla sua quarantaduesima edizione, nella sezione “Zibaldone”.

Il film, liberamente tratto dalla biografia ufficiale scritta dal nipote dell’artista Luca Torregrossa e diretto dal regista Paolo Licata, racconta e ripercorre i drammi e le gioie della “voce della Sicilia” con i momenti più salienti della sua vita e del suo lavoro. Sempre in prima linea per la difesa dei più deboli, dei lavoratori, delle donne abusate e per lottare contro qualsiasi prevaricazione attraverso le sue canzoni quella di Rosa è una personalità sfaccettata, tormentata e dai sentimenti contrastanti ed al tempo stesso vicina al mondo della musica, del teatro e dell’arte grazie agli incontri con Dario Fo, Andrea Camilleri, Franca Rame e Renato Guttuso.

Rosa Balistreri partecipò anche all’ultima edizione di Canzonissima nel 1974, nel Girone Folk, e l’anno prima venne esclusa dal Festival di Sanremo ’73 perchè impegnata politicamente e coinvolta in manifestazioni contro la mafia. Alla vigilia del Festival il suo brano “Terra che non senti” rimase all’ultimo momento escluso dal concorso perchè il motivo sarebbe lo stesso da lei presentato nel corso dello spettacolo televisivo “Stasera Rosa” andato in onda pochi giorni prima, ma si è sempre sospettato che dietro la squalifica ci fosse una manifestazione di carattere politico. Il racconto del destino di Rosa Balistreri rivela l’anima di un’artista straordinaria e lo spirito di una donna ribelle. Nel cast del film, Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro, Anita Pomario e Martina Ziami prestano il volto alla Balistreri nelle diverse fasi della sua vita. Anche la cantautrice Carmen Consoli, che considera Rosa Balistreri un’icona personale, partecipa nel ruolo di Alice e firma le musiche originali.

Igino Macagno

La storia di Tosini, l’hairstylist dei vip

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SCOPRITO  ALLA SCOPERTA DI TORINO

I capelli sono la cornice del nostro viso e quando ce ne prendiamo cura ci sentiamo subito meglio.
Lo sa bene uno dei più noti hairstylist torinesi, Mauro Tosini, che da quando ha aperto il suo primo negozio con la moglie Anna ha da subito avuto un grandissimo successo.
L’INTERVISTA
D: Ciao Mauro, come sei arrivato dal 1992 col primo salone fino ad oggi che di “Tosini” se ne contano una decina nella città sabauda e non solo?
R: Vero Noemi, insieme a mia moglie fin da ragazzini abbiamo sempre studiato per fare questo mestiere, nel 1992 abbiamo proprio aperto il primo salone, poi il secondo dopo qualche anno e nel 2005 il terzo dove ora è titolare Thea una nostra collaboratrice, in questo salone collaboravamo con Pablo Ardizzione famoso truccatore italiano. Abbiamo così iniziato a lavorare per lo spettacolo, le sfilate e la televisione. Siamo riusciti con tanto impegno e dedizione ad aprire poi altri saloni, due in Corso Vittorio “Vittorio 96 e Vittorio 219”, uno a Pinerolo, uno a Volpiano e addirittura uno in Romania.
D: So che quest’anno avete aperto anche nel centro storico di Moncalieri.
R: Sì insieme a Serena De Leo che aveva già grandissima esperienza nel settore abbiamo deciso di collaborare per creare questo nuovo sogno per i nostri clienti. Serena e la sua collaboratrice Stefania hanno da subito condiviso i nostri valori di massima cura e valorizzazione del cliente. Per noi è importante che i nostri clienti siano soddisfatti non solo dell’estetica dei loro capelli ma anche di una cura avanzata specifica che glieli migliori nel tempo.
D: Come riescono i vostri saloni ad avere tutto questo successo?
R: Io e Anna seguiamo i punti vendita che aprono con noi passo passo, li selezioniamo con cura e li formiamo se necessario con i migliori esperti del settore, rimaniamo sempre al passo con i tempi con continui aggiornamenti, ricerchiamo i prodotti migliori e li condividiamo con tutti i saloni Tosini. Chi decide di collaborare con noi viene seguito a 360 gradi come uno di famiglia perché è fondamentale mantenere standard altissimi e questo permette di avere successo.
D: La vostra bravura vi ha portato a conoscere ed acconciare tantissimi vip, quali ad esempio Gabriel Garko, Adua Del Vesco, Brigitta Boccoli, Fabrizio Corona e tantissimi altri, qualcuno di loro ha avuto esigenze particolari?
R: Sì Corona, sarebbe venuto a tagliarsi i capelli con me e mia moglie con il negozio chiuso e il suo staff mi ha chiesto di preparargli parmigiano e champagne. Lui è un uomo possente e con uno sguardo molto algido che può incutere timore ma noi l’abbiamo subito messo a suo agio con la nostra professionalità e nonostante non fosse di tante parole mi ha detto di essere stato soddisfatto.
D: Chi speri di pettinare in futuro?
R: In futuro spero di pettinare Patty Pravo
Grazie per essere stato con noi Mauro, auguriamo a te e al tuo team un futuro pieno di soddisfazioni e di nuove opportunità!
NOEMI GARIANO

Bennet di via Giordano Bruno: apre il nuovo shop in shop Mediaworld

Bennet, azienda italiana leader nel settore dei supermercati, superstore e delle gallerie commerciali annuncia l’apertura del nuovo shop in shop MediaWorld all’interno del punto vendita Bennet in via Giordano Bruno a Torino.

Questa collaborazione, che si intensifica ulteriormente, consente a Bennet di offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto ancora più completa, con una selezione accurata dei migliori prodotti di telefonia, elettronica, elettrodomestici e tecnologia. Il nuovo shop in shop permette di coniugare la convenienza e la qualità del servizio Bennet con la vasta offerta tecnologica, di servizi e soluzioni di Mediaworld.

“La partnership con Mediaworld e l’espansione del progetto di apertura degli shop in shop all’interno dei nostri punti vendita rappresenta una testimonianza della volontà di Bennet di offrire sempre più servizi e qualità ai propri clienti- spiega Adriano De Zordi, amministratore delegato di Bennet- insieme a Mediaworld, partner strategico di settore, vogliamo garantire un’esperienza di acquisto integrata, dove innovazione e servizio si integrano in un unico luogo”.

“Siamo entusiasti di rafforzare la partnership con Bennet, inaugurando questo nuovo spazio nel cuore di Torino , a poche settimane dalle aperture di Vercelli e Pavone Canavese – dichiara Guido Monferrini, amministratore delegato Mediaworld – La proficua collaborazione con Bennet sta contribuendo a una maggiore presenza di Mediaworld in Piemonte, in un’ottica di prossimità, con l’obiettivo di rendere l’esperienza di acquisto tecnologico sempre più accessibile e personalizzata. L’apertura di Torino, coincidendo con un periodo particolarmente significativo come quello del Black Friday e degli acquisti prenatalizi, renderà subito evidente il valore aggiunto di un’esperienza d’acquisto che integra in modo armonico la spesa alimentare e quella tecnologica”.

 

Mara Martellotta

Sotto i portici di via Sacchi il talento contagia

I portici torinesi di Via Sacchi sono tra quelli noti a Torino, una cifra urbanistica e architettonica della città. Via Sacchi è ad un passo dalla Grande Stazione Porta Nuova con una sua storia, in pieno centro ma sulla veloce traiettoria verso Stupinigi. Via Sacchi residenza storica di personaggi famosi, di belle vite. Chi vive lì ha tanto da raccontare e merita un nuovo impulso che durante il giorno restituisca il dinamismo commerciale e culturale appartenuto alla zona in passato.

Con questi obiettivi ecco domenica 24 novembre la seconda edizione di Sacchi di Talento. Un evento, appoggiato fin da subito con calore dall’Assessorato al Commercio, sostenuto dai commercianti della Via –Caffetteria  “artigianale” Donna Rosa e Madama Giancarla in testa e la nota Pasticceria Pfatisch dall’altra lato del percorso , e animato dal talento degli operatori creativi della neo nata Associazione Fatto-a-mano.

Evento culturale sfaccettato e ricco di stimoli proprio per dimostrare quanto straordinario e virtuoso contenitore di talento possano diventare i Portici.  Tra una colonna e l’altra, dalle ore 10 alle 18, esporranno 30 creativi artigianali di vario e differenziato ambito, di qualità. Ed alcuni di loro organizzeranno per adulti e piccoli (perché Sacchi di Talento è pensato anche per loro) laboratori e workshop a tema.

Ma il talento è anche proposto dalla musica dell’eclettico duo acustico Paola & Renata, voce femminile e chitarrrista con un vario repertorio internazionale

E poi ancora libri con la nuova pubblicazione di Francesco Nugnes e Angelo Toppino “Incontriamoci a Torino”: un viaggio nel tempo, nella storia e negli angoli di Torino attraverso parole, documenti, poesie e le fotografie Ana Maria Dinu.

L’Associazione Fatto-a-mano nella mattinata di domenica organizza uno dei suoi tipici Tour  guidati,  che quest’anno prevede la visita di due musei “unicum” della città, un suo vanto di recente apertura: Il Choco Story Museum in Via Sacchi e il piccolo Museo della Scrittura manuale in Via San Secondo. Ci sarà modo di apprezzare anche i primi pannelli del progetto “Arte in transito”, sempre nell’ottica della riqualificazione artistica della via.

A poco tempo dall’appuntamento natalizio, Sacchi di Talento diventa una vetrina anticipata per i regali . Non doni qualsiasi ma pensieri unici, rigorosamente fatti a mano e made in Italy, conattenzione al riciclo e all’impatto ambientale. Per un consumo ed un acquisto consapevole che siamo certi gradirà anche il destinatario del regalo. Perché il talento contagia ed è una catena virtuosa di positività.



Uisp Piemonte e la piscina al femminile

L’INTERVENTO

Caro direttore,

in questi giorni si è parlato di nuovo di piscina al femminile, a seguito di una nuova proposta presentata al Comune di Ciriè dalla Uisp di Bra.

Un’attività sportiva importante, raccontata negli anni anche attraverso articoli e servizi televisivi, della quale ci fa piacere ricordare il vero obiettivo e valore. La proposta della Uisp di Bra trae spunto dall’esperienza torinese.

Nella primavera del 2007, Uisp Torino promuove un progetto dal titolo “Lo Sport quotidiano delle donne”. L’obiettivo era organizzare attività, nelle palestre e nelle piscine, dedicate e attente alle diverse esigenze e ai tempi di donne, di tutte le età e di diverse culture, con la possibilità di portare con sé i propri figli, usufruendo dell’organizzazione in contemporanea di attività adatte alla loro età.

Tra le diverse proposte c’era quella di riservare, per un giorno alla settimana, quattro delle sessanta ore di apertura di una piscina ad un’attività dedicata alle donne. La proposta riscuote successo e si iscrivono tante giovani donne, ragazze e intere famiglie, tante mamme con i loro bambini e le loro nonne. Tutte apprezzano questa nuova dimensione dell’attività, una grande vasca con uno spazio dedicato al gioco, uno alla scuola nuoto con corsie diverse per bambini e adulti e uno al fitness in acqua.

In questi 17 anni nella piscina di Torino sono passate tante donne di culture e religioni diverse, italiane, egiziane e marocchine che portavano il velo per scelta, ma anche donne che lo hanno ripudiato e ne hanno combattuto l’imposizione. Tra di loro e con loro, studentesse universitarie, professioniste con incarichi importanti, anche alcune suore italiane e tante donne impegnate contro il patriarcato, nella difesa e nell’affermazione dei loro diritti.

Insieme a loro, un gruppo di donne siriane arrivate dal corridoio umanitario tramite la chiesa valdese, un’associazione che si occupa della tratta delle donne nigeriane, le quali hanno frequentato i corsi di nuoto con la loro psicologa, diverse donne operate al seno, un’associazione che ha accompagnato donne somale occupate come badanti, affette da gravi problemi alla schiena per le quali il nuoto era consigliato dai medici.

In diversi casi abbiamo riscontrato che proprio lo sport è stato un primo passo per uscire di casa: stare con altre donne e imparare a nuotare.

La piscina femminile è un luogo per le donne dove si discute, ci si confronta, si parla di diritti e si acquisisce consapevolezza. Durante la pandemia del Covid 19 una donna ha usato la chat della piscina per chiedere aiuto: era chiusa in casa con un uomo violento.”

(Patrizia Alfano, Presidente regionale Uisp Piemonte APS)

“La piscina delle donne è stata dichiarata Buona pratica all’interno della Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport e in vari altri progetti europei fatti in collaborazione con associazioni che lavorano nel campo del rispetto dei diritti delle donne, associazioni sportive ed enti locali ed europei. Recentemente, nel 2024, all’interno del progetto Sentry Sport (https://www.sentrysport.org/…/SENTRY_bestpractises_03.pdf) è stato validato come progetto di successo e presentato ad un congresso internazionale a Saint Denis (una delle sedi dei Giochi Olimpici e Paralimpici). Questa metodologia non vuole esser ghettizzante, né tanto meno escludente, ma vuole essere un luogo in cui ogni donna si senta a proprio agio, donne con storie personali di violenza fisica e psicologica, donne con problemi di disturbi alimentari, donne con disabilità e anche donne con fedi religiose differenziate o con culture di origine diverse. Come UISP ci siamo sempre battuti per dare alle donne (a tutte le donne) pari opportunità nel mondo dello sport, ma dobbiamo farlo anche nel rispetto che si deve a culture, sensibilità personale e fedi religiose differenti, come sancito anche nella nostra costituzione”

Daniela Conti

responsabile politiche per l’interculturalità e la cooperazione UISP Nazionale APS

Rock in giallo e verde

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

La conoscenza approfondita del fenomeno del garage rock americano anni ‘60 di cui possiamo disporre oggigiorno affonda le proprie radici fin negli anni ‘70 (quindi ben prima del “garage revival”, a me, per la verità, piuttosto inviso). Le due imprescindibili “compilations apripista” furono senz’altro “Nuggets: Original Artyfacts from the First Psychedelic Era, 1965-1968” (risalente addirittura al 1972) e “Pebbles” (avviatasi nel 1978), che nello scorrere degli anni resero fecondo un terreno da cui nasceranno fino ad oggi decine e decine di nuove “compilations”, più o meno omogenee, curate e “a tema”. Personalmente rilevo che per qualche oscuro ed insondabile motivo alcune etichette restarono per troppo tempo fuori dalla compilazione di queste raccolte; in ulteriori casi altri “labels” vennero a tratti del tutto dimenticati e a tratti giustamente riportati in luce. Tra questi ultimi vi è in particolare l’etichetta  “Raynard”, fondata nel 1953 a Milwaukee (Wisconsin) da Dave Kennedy; nel triennio 1965-67 furono incisi sotto questo marchio brani davvero interessanti e nel 1965 spiccava certamente quella tipologia di garage rock ancora “in nuce” delle origini, nella fase di passaggio dal rock ‘n roll al garage vero e proprio definitosi in pieno nel 1966. A livello cromatico si rileva che l’etichetta assunse svariate combinazioni in base ai più diversi generi musicali toccati, sebbene la colorazione “classica” fu il celebre giallo verde con scritta gialla su campo verde.

Qui di seguito (data la non trascurabile estensione dei numeri di catalogo “Raynard”) si elencano i soli esempi di incisioni di garage rock finora conosciute e con datazione certa: 

  D.J. & The Invaders  “Mickey Finn / Dedication to “HER” (843K-1045)  [1965];

  The Ricochettes  “I’ll Be Back / Can I Be Sure”  (RS 10030)  [1965];

  Road Runners  “Do The Temptation / It’s So Hard”  (RS 10031)  [1965];

  The Vibratones  “Eventually / Little Egypt”  (RS 10032)  [1965];

  The Shags  “Cause I Love You / Dance Woman”  (RS 10034)  [1965];

  John Dee and The Shadows  “I’m A Rolling Stone / Can’t You Love Me Too”  (RS 10035) [1965];

  The Mustard Men  “Another Day / I Lost My Baby”  (RS 10036)  [1965];

  The Bryds  “Your Lies / Why Did You Have To Break My Heart”  (RS 10038)  [1965];

  The Originals  “Now’s The Time / Pretend It’s All Right”  (RS 10039)  [1965];

  The Moody Walkers  “We Never Loved Before / Barbara”  (RS 10043)  [1965];

  The Vibratones  “I Remember Yesterday / Screamin’ Mimi”  (RS 10044)  [1965];

  The Deverons  “On The Road Again / Unnoticed”  (843K-1046)  [1966];

  The Secrets  “I Know It’s You / I Don’t Know”  (RS 10047)  [1966];

  The Sultans Five  “Tonight Is The Night / With You”  (RS 10052)  [1966];

  The Sultans Five  “Daisy / Life Is Like A River”  (RS 10053)  [1966];

  The Coves  “You’re All Through / A Love Like That”  (RS 10058)  [1966];

  Tomorrow’s Children  “I Can Only Give You Everything / In The Midnight Hour”  (843K-1065) [1967];

  The Peasants  “Big Boss Man / The People Are Wrong”  (843K-6289)  [1967];

  The Rat Pak  “Frosty Rudolph With Bells / I Need You”  (SS-8796-01)  [1967];

  Van-Tels  “Ain’t Too Proud To Beg / Stand By Me”  (843K-1085)  [1968].

Gian Marchisio

Piattaforma Residenzialità rinnovata: ecco le nuove funzioni

La Piattaforma regionale per la Residenzialità si è rinnovata con nuove funzioni che consentono agli operatori sanitari di gestire con efficienza la realtà sanitaria e socio-assistenziale delle 1.861 strutture del Piemonte.

Creata durante l’emergenza Covid per monitorare la situazione dei contagi, in particolare nelle strutture per anziani, amplia le sue potenzialità diventando un vero e proprio cruscotto digitale che consente una migliore gestione del settore, dalle Rsa alle strutture per anziani, minori, persone con disabilità fisica o psichica oppure con dipendenze.

Al momento consente di avere in tempo reale la situazione dei posti letto disponibili e una gestione centralizzata della documentazione di autorizzazione e accreditamento delle strutture, permettendo così un’assistenza sempre più tempestiva e adeguata ai pazienti, poi entro fine anno si amplierà includendo la parte che riguarda la vigilanza fino ad arrivare, in futuro, al censimento della sanità territoriale.

“È un esempio unico a livello nazionale di informatizzazione del sistema e di buona gestione del settore”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, mentre l’assessore al Welfare Maurizio Marrone evidenzia come sia “uno strumento molto prezioso anche per chi eroga il servizio per avere un contatto informativo costante con la Regione. Mettere a sistema questo strumento e ampliarlo rendendolo sempre più operativo rappresenta una grande leva di semplificazione“.

Con la raccolta e la condivisione online della documentazione necessaria per l’accreditamento delle strutture e la gestione dei documenti in modalità centralizzata, si agevola infatti anche l’attività di vigilanza, perché è possibile accedere alla documentazione in qualsiasi momento, anche da remoto. La sezione dedicata alle attività di verifica a cui le strutture sono sottoposte periodicamente permette alle commissioni di vigilanza delle aziende sanitarie di pianificare sopralluoghi e condividerne gli esiti con i referenti grazie all’area documentale integrata.