ilTorinese

Masbedo, dalla Mostra di Venezia alla Fondazione Mertz

L’incomunicabilità è il tema centrale di “Todestriebe”, 9 opere video che ripercorrono l’ultimo  decennio di lavoro (3 sono nuove) della coppia artistica; tutte accomunate dal respiro  cinematografico ed intrise di psicanalisi; non a caso, il titolo rimanda al concetto freudiano della pulsione di morte

 

MASBEDO1Doppio appuntamento con i Masbedo, acronimo del duo Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni che a Torino sono autori-protagonisti del progetto “Todestriebe”, alla Fondazione Merz dal 4 ottobre all’11 gennaio 2015. In concomitanza, il loro primo film “The Lack” (prodotto da Beatrice Bulgari) sarà proiettato il 15 ottobre al Cinema Massimo, dopo il successo ottenuto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di  Venezia nella sezione “Giornate degli  autori”.

 

L’incomunicabilità è il tema centrale di “Todestriebe”, 9 opere video che ripercorrono l’ultimo  decennio di lavoro (3 sono nuove) della coppia artistica; tutte accomunate dal respiro  cinematografico ed intrise di psicanalisi; non a caso, il titolo rimanda al concetto freudiano della pulsione di morte.

 

Scenario ideale, in cui le  persone sembrano quasi sculture, sono le immagini di una natura matrigna e affascinante (soprattutto d’Islanda), lande deserte, ghiaccio, rocce, acqua e vulcani. E’ la storia del genere umano, pericolante verso l’autodistruzione, l’impossibile relazione con se stessi, con gli altri viandanti dell’esistenza, con il creato. Le riflessioni,  in  suoni e  immagini, di questa coppia di  artisti,  scrutatori dell’intima esistenza, esplorano anche il rapporto creativo con altri alfabeti come  teatro, musica, cinema, danza e letteratura, in un gioco visionario  dell’umano esistere. E l’allestimento è pensato come un’installazione globale in cui il  visitatore può intraprendere un viaggio (interiore) ispirato dai lavori che intrecciano i vari mezzi  espressivi.MASBEDO 2

 

Il curriculum dei Masbedo include importanti tappe, anche internazionali. Sono stati selezionati come  unici  artisti italiani per la mostra”Moving Stories”, progetto della Comunità Europea sostenuto dai principali Festival e biennali per  l’arte. Hanno intrapreso anche geniali e strategiche collaborazioni con altri artisti. L’attrice Fanny Ardant ha partecipato alla video audio performance tratta da “Le Remède de Fortune” di Guillaume de Machault; mentre dal 2002 collaborano con lo scrittore Michel Houellebecq. Insieme hanno scritto e prodotto le opere 11.22.03, dialogo tra un uomo e una donna in cui l’intento è la sopraffazione reciproca, e “Il mondo non è un panorama”, video d’arte in cui recita l’attrice premio Oscar Juliette Binoche, presentato in anteprima al Gran Palais di Parigi.

 

Poi, come  da  tradizione, la Fondazione prevede anche un momento  di  dialogo e confronto con la figura e l’opera di Mario Merz. Gli artisti hanno scelto il video “Lumaca” realizzato da Gerry Schum nel 1970,  in  cui  Merz disegna una spirale su un vetro davanti a lui. I Masbedo hanno allora pensato ad un’opera collettiva e chiamato all’appello 33 artisti internazionali, ognuno  a riflettere su  quel lavoro storico, con un  video personale che finisce in un’unica installazione a spirale, una sequenza di  video, tanti frammenti  di un dialogo.

 

Laura Goria

Due colpevoli per il pensionato picchiato e morto dissanguato

Emanuele Lupo, un pensionato 62enne di Grugliasco, morì drammaticamente in un campo

 

PALAZZO DI GIUSTIZIA

Lo lasciarono morire dissanguato, in un prato nei pressi della tangenziale di Torino. Prima lo avevano picchiato e ferito con una coltello alle gambe e rapinato. Emanuele Lupo, un pensionato 62enne di Grugliasco, morì così drammaticamente nel settembre 2013. Sono stati trovati i colpevoli: si tratta di Paolo Fusco e Francesco Marrapese rispettivamente di 55 e 50 anni. Il tribunale li ha condannati per omicidio preterintenzionale: 15 anni a Fusco e 14 anni e 2 mesi a Marrapese.

 

 

 

 

Mito, fede e rito: viaggio nella magia e dintorni

STREGONERIAMAGIA3La stregoneria è una caratteristica fisica che si trasmette per via ereditaria, di padre in figlio. I figli di uno stregone sono tutti stregoni, ma non è detto che mettano in pratica la magia

 

La magia non esiste, l’occidente, permeato di razionalità scientifica, ne è più che certo. E’ facile prendere come punti di riferimento quelli della propria cultura, ed è anche corretto, perché permette di relazionarsi con l’ambiente e con gli altri avendo delle coordinate precise. Però, ed questa è la sfida che le grandi migrazioni di popoli ci mettono davanti agli occhi ogni giorno, è bene comprendere che il nostro punto di vista è solamente uno dei punti di vista possibili.

 

Gli Azande dell’Africa centrale credono nella stregoneria: alcuni individui vengono considerati stregoni e possono fare del male agli altri senza nessuna formula magica nè pozioni particolari, ma tramite una sostanza che risiede nel corpo degli stregoni, precisamente nell’intestino tenue.

 

La stregoneria è una caratteristica fisica che si trasmette per via ereditaria, di padre in figlio. I figli di uno stregone sono tutti stregoni, ma non è detto che mettano in pratica la magia: finchè non viene messa in pratica la sostanza magica si considera “fredda”. Quando invece c’è una vittima, la famiglia disconosce l’individuo, che si ritrova improvvisamente senza clan parentale.

 

Come spiegare agli Azande che nell’intestino tenue c’è solo l’intestino tenue? Per loro non solo la stregoneria esiste, ma si potenzia man mano che l’individuo invecchia. E’ una parte del corpo umano, che viene mandata in missione durante la notte, quando la vittima dorme: per questo non può colpire da lontano, ma solo da vicino, perché l’”anima” deve raggiungere fisicamente chi intende colpire.

 

Uno stregone non distrugge subito la sua vittima: la morte giunge attraverso un lento peggioramento, finchè lo stregone non ha “divorato” l’intera anima di un organo vitale. Alla morte della vittima, vicino alla tomba si ha una vera e propria autopsia pubblica: si cerca all’interno dell’intestino la presenza del veleno in base al modo in cui gli intestini escono dal ventre.

 

Come molti episodi “magici” e mitici la spiegazione eziologica è la più comune: il desiderio di comprendere alcuni fenomeni, come la malattia improvvisa, inspiegabili a livello razionale e in questi casi anche a livello scientifico, dà vita a numerose credenze. La spiegazione del reale, soprattutto quando si parla di eventi traumatici come la morte, viene così affidata a una mitologia che in qualche modo giustifica e ordina il reale, e a riti, che danno una parvenza di “ordine” al caos in cui improvvisamente ci si trova.

 

Lo storico e filosofo De Martino, riferendosi ai riti funerari dei nostri tempi, parla di “crisi della presenza”: l’unico modo per non impazzire, per provare ad andare avanti di fronte ad una morte tragica e improvvisa , è seguire i riti funebri della società e comunità religiosa a cui apparteniamo. Avete presente i funerali, in cui si ripetono in coro le stesse formule liturgiche come tanti automi e si segue uno schema fisso e immutabile?

 

L’assurdità della morte, così inesplicabile e disumana, viene esorcizzata riportando chi la subisce come spettatore all’interno di un contesto, di una società, di una comunità di persone, di una liturgia ben precisa, di una tradizione. Quindi chi perde un caro viene proiettato all’istante nella tradizione, perde la sua dolorosa soggettività per entrare in una dimensione mitico-rituale che si ripete immutata da moltissimo tempo di fronte a un tale evento. De Martino fa l’esempio delle realtà marginalizzate della Lucania, del pianto funebre, rito diffuso prima del Cristianesimo in tutta l’area mediterranea, di origine antichissima. Anche il pianto rituale nasce per fronteggiare la crisi del cordoglio , per elaborare culturalmente il lutto.

 

Siamo individui profondamente permeati dalla cultura in cui viviamo, e se questa cambia, cambiano anche le nostre credenze, volontà, azioni; la dignità di ogni sistema culturale (se socialmente accettabile e a sua volta rispettoso delle credenze altrui) è il minimo per una convivenza pacifica e –si spera- fruttuosa. Non dimentichiamolo di fronte all’incontro con l’Altro, chiunque esso sia.

 

Federica Billone

 

(fonti: Cfr. Edward E. Evans — Pritchard, Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, Franco Angeli Editore).

Avanti, Savoia: da oltralpe semaforo verde alla Tav

TUNNEL2TUNNELOra può partire concretamente l’avvio dell’appalto di Saint-Martin-La-Porte con inizio lavori a gennaio 2015

 

Avanti, Savoia. E’ stato firmato a Parigi l’accordo per il finanziamento dei lavori della galleria esplorativa di Saint-Martin-La-Porte, in Savoia. La quota francese è di 105,78 milioni di euro, per un tunnel di circa 9 chilometri. L’opera sarà integrata dai finanziamenti dell’Ue e dell’Italia. Ora può partire concretamente l’avvio dell’appalto di Saint-Martin-La-Porte con inizio lavori a gennaio 2015.

 

E la situazione si sta sbloccando anche in Italia. Sono 130 gli aggiustamenti da realizzare. Riguardano migliorie per terriitorio e ambiente, la tutela del paesaggio, una maggiore attenzione all’amianto. Ora che sono stati accolti  la Regione può dare il via libera al progetto della Torino – Lione. E’ stata infatti approvata la compatibilità ambientale per la tratta italiana della ferrovia ad alta velocità. 

 

Adesso il Governo potrà dare l’ok all’iter definitivo dell’opera. Ai comuni della Vallle di Susa arriveranno 112 milioni di euro di compensazioni. La parte italiana della linea ferroviaria va da Bussoleno al confine. In essa rientra il tunnel di base, la stazione internazionale di Susa, le opere all’aperto nella pianura di Bussoleno e Susa e la galleria di collegamento con la ferrovia storica del Frejus. Dovranno traslocare gli impianti della scuola di Guida Sicura di Susa, poichè l’area ospiterà il cantiere della stazione internazionale.

 

 

 

Caselle in serie B, una mazzata anche da Linate

caselleCome se non bastasse, da Palazzo Chigi è in arrivo un decreto che premia Linate come scalo di primaria importanza per la direttrice Nord Europa di Alitalia- Etihad

 

La notizia ora è ufficiale: l’aeroporto di Torino è di secondo livello. La mazzata è arrivata direttamente dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che ha firmato il piano nazionale degli aeroporti secondo il quale – come del resto si prevedeva – Caselle non rientra tra gli 11 scali di serie A. Promossi Malpensa, Fiumicino., Bologna, Pisa-Firenze, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Cagliari. E così il nostro “Sandro Pertini” finisce assieme agli altri 25 aeroporti di secondo livello, come Bergamo e Levaldigi.

 

Una brutta notizia che aggiunge malumori a quelli ancora in fase di metabolizzazione dopo la fuga estiva di Alitalia, solo parzialmente recuperata grazie a diverse compagnie low cost che hanno inaugurato nuovi voli sulla pista torinese. Il solo hub strategico per l’area Nord Ovest sarà dunque Milano-Malpensa. Ma, come se non bastasse, da Palazzo Chigi è in arrivo un decreto che premia Linate come scalo di primaria importanza per la direttrice Nord Europa di Alitalia- Etihad. Una vera e propria beffa per Torino.

 

Infatti, il provvedimento ad hoc per Linate nasceva come iniziativa finalizzata a Expo 2015. In realtà, una volta messo in atto, rappresenterà una continuità per il futuro dello scalo lombardo nei rapporti con la nuova Alitalia. E a patirne le conseguenze, ancora una volta, sarà proprio Caselle.

 

Nel frattempo, la II Commissione (trasporti) del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Nadia Conticelli (Pd), nella riunione di stamattina ha ascoltato i vertici della Società aeroportuale torinese, Sagat SpA. All’audizione sono intervenuti il Presidente Giuseppe Donato e l’Ammistratore delegato Roberto Barbieri, il vicepresidente Paolo Vernero e il direttore Dario Maffeo.  I vertici della società aeroportuale hanno illustrato i dati  sull’andamento attuale e le prospettive future dello scalo torinese.

 

”Il primo dato rilevante è l’incremento del numero di passeggeri – commenta Nadia Conticelli, presiedente della Commissione trasporti – , dai dati illustrati si è registrato un incremento intorno al 10%. Poi – continua – nonostante la penalizzazione dello scalo a seguito della cancellazione unilaterale di alcune tratte nazionali Nord-Sud di Alitalia, il traffico è stato recuperato con altre compagnie: come Meridiana per Napoli, Ryanair per Bari e l’arrivo della spagnola Vueling nella tratta Torino-Roma”.

 

I vertici della Sagat hanno anche illustrato gli indicatori sul traffico sono tutti migliorati rispetto al 2013. L’offerta dei voli di linea passa da 350 a settimana a oltre 400, aumentano le compagnie aeree nello scalo e aumentano anche le destinazioni nazionali e internazionali.

Il mistero di Tilde la Rossa

Non si tratta di un romanzo, ma della realtà. Sabato 4 ottobre, dieci persone parteciperanno all’evento più suggestivo e misterioso che Torino è in grado di proporre. “Tilde la Rossa”, evento esclusivo ideato da Torino Séance. Amanti del mistero, semplici curiosi, non vi è limite a chi vi può accedere… Al di fuori di quello numerico. Solo dieci persone, accuratamente selezionate, solo per una notte. Pensate di essere voi quelli giusti?

 

pretty woman“Finalmente trovai il campanello e suonai, controllando per l’ennesima volta che il sigillo in ceralacca sulla busta nera fosse intatto. Con uno scatto il portone si aprì e in breve mi ritrovai in una stanza illuminata dalla sola luce delle candele, circondata da sconosciuti che si guardavano intorno. Ognuno di loro aveva una busta come la mia.  Qualcuno stava provando a fare conoscenza dei presenti, altri cercavano di non incrociare lo sguardo con nessuno, in preda a una viva agitazione.

 

Da quando avevo ricevuto la busta, erano passate tre settimane. Prima la curiosità, su quel sito strano, poi la scoperta, grazie a una storia lì descritta. Un assassino, come Jack lo Squartatore, era vissuto nella nostra città poco più di un secolo fa. Nessuno scoprì mai la sua identità… Ma in quel sito era scritto che a breve sarebbe stata organizzata una séance in stile vittoriano per fare luce sull’enigma. Di nuovo la curiosità, ma questa volta unita al fascino che il mistero incute, mi aveva spinto a richiedere di poter partecipare, ma non bastava la richiesta. Bisognava convincere di essere degni dei dieci.

 

Sì, solo dieci inviti, non uno di più. Scrissi di getto il motivo del mio interesse. Attesi.  Dopo qualche giorno, mi fu consegnata quella strana busta, “Varco” la chiamano, con l’ordine di non aprirla fino al momento in cui mi fosse stato ordinato di farlo. Pena l’annullamento di ogni possibilità di ingresso. Poi il messaggio contenente l’indirizzo in cui la séance avrebbe avuto luogo…Quel che avevo vissuto io, ne ero sicuro, era la stessa cosa che quelle altre nove persone avevano sperimentato. Dieci buste, non di più, per poter partecipare a… I miei pensieri vennero interrotti da una porta che si spalancò . Le luci si spensero e tutto ebbe inizio.”

Non si tratta di un romanzo, ma della realtà. Sabato 4 ottobre, dieci persone parteciperanno all’evento più suggestivo e misterioso che Torino è in grado di proporre. “Tilde la Rossa”, evento esclusivo ideato da Torino Séance. Amanti del mistero, semplici curiosi, non vi è limite a chi vi può accedere… Al di fuori di quello numerico. Solo dieci persone, accuratamente selezionate, solo per una notte. Pensate di essere voi quelli giusti?

 

Scopritelo andando sul sito www.torinoseance.org e compilando la richiesta di Varco. Se verrete selezionati ve ne accorgerete e la vostra vita non sarà più la stessa, perché avrete il privilegio di vedere l’altro lato del buio.

 

Pax sociale in piazza: formidabile, quella cinghia!

A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi.  C’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

USB2Piazza Castello non è mai stata così deserta, via Alfieri mai così abbandonata. A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi che, si può dire ogni giorno, assediavano la sede della Giunta e, regolarmente il martedì, il palazzo che ospita l’Assemblea regionale. park2

 

Sindaci e sindacati, operai e pensionati, studenti e anziani, disabili e pendolari: tutti a protestare contro tagli, riduzioni, ingiustizie vere o presunte e a reclamare l’attenzione di Giunta e Consiglio, chiedendo di essere ricevuti (il che regolarmente avveniva).Oggi questo grande circo social-mediatico si è fermato,. Le bandiere e gli striscioni  riposti nel cassetto, le rivendicazioni rinviate ad altri tempi, anche se non pare che i problemi si siano risolti.

 

REGIONE PALAZZOQuesto si chiama controllo sociale e, in una società fluida e frammentata come l’attuale c’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

 

Fra i dannati della terra. Storia della Legione Straniera

CENTRO STUDISarà lo storico Gianni Oliva ad aprire, lunedì 6 ottobre, alle ore 18, nella sede di Via Ottavio Revel 15, i tradizionali e seguitissimi Colloqui del Lunedì 

 

Legionari…idealisti usciti sconfitti da una rivoluzione fallita, romantici perduti dietro un amore impossibile, balordi in fuga dalla giustizia, affamati in cerca di un lavoro e di uno stipendio: la Legione straniera è tutto questo, un miscuglio di uomini diversi per motivazioni e provenienze, ma tutti ugualmente irrequieti, malinconici, feroci. Sin da quando venne costituita nel 1831 da re Luigi Filippo «Égalité», la Legione, della quale hanno fatto parte anche notevoli personaggi provenienti dal Piemonte, è stata lo specchio delle turbolenze del mondo: un reparto di volontari sradicati dalle proprie origini, senza famiglia e senza patria. Non dei semplici mercenari, ma soldati che nella mistica combattentistica e nello spirito di corpo ritrovano un’identità. Gianni Oliva ne ripercorre le tracce, e ricostruisce le loro vicende come in un grande romanzo epico, nel suo nuovo libro edito da Mondadori: “Fra i dannati della terra. Storia della Legione Straniera”.

 

I Colloqui del Lunedì  proseguiranno poi fino a dicembre,  su argomenti interdisciplinari, come è nel DNA dell’attività di studi e ricerche del  Centro Studi Piemontesi: dalla storia della Legione straniera (che apre il ciclo autunnale) alla Grande Guerra, da Emanuele Filiberto a Jacqueline d’Entremont a Massimo d’Azeglio, dalle Alpi Marittime alle Valli di Lanzo, dai dibattiti sette-ottocenteschi sulla Scuola in Toscana e in Piemonte, alla Torino letteraria degli Anni Cinquanta.

 

Questo il calendario dei prossimi lunedì, sempre alle 18:

 

13 ottobreGabriella Olivero, curatrice dell’opera Della vita d’Emanuel Filiberto  di Ioannes Tonsus (1596), a colloquio con  Gustavo Mola di Nomaglio, presenterà  i due volumi pubblicati dall’editore Aragno che, grazie alla versione italiana a fronte del testo originale latino rendono fruibile al grande pubblico una tra le più interessanti e ancora attuali biografie del grande sovrano sabaudo.  

 

Il 20 ottobre, con  Bruno Guglielmotto Ravet si parlerà  delle Valli di Lanzo: Dall’ultimo montanaro alla città culturale: ruolo e azione della Società Storica delle Valli di Lanzo.

Il 27 ottobre,  il prof. Claudio Gigante, dell’Università di Bruxellesparlerà di Massimo d’Azeglio, a partire dal suo libro pubblicato a Firenze da Franco Cesati Editore:La nazione necessaria. La questione italiana nell’opera di Massimo d’Azeglio che ha suscitato grande interesse ed un vivace dibattito.

Il 3 novembre,  il prof.  Carlo Naldi, del Politecnico di Torinoaccompagnerà il pubblico in un virtuale viaggio nelle Alpi Marittime con i  Frescanti negli oratori e cappelle

delle Alpi Marittime nella seconda metà del Quattrocento.

Il 10 novembre, si parlerà della mitica Torino degli Anni Cinquanta, vista attraverso  le pagine di Pier Massimo Prosio che, a colloquio con Albina Malerba, presenta il suo affascinante libro  pubblicato da Araba Fenice  La città dei sogni. Il romanzo di Torino.

Dell’avventurosa e travagliata vita di Jacqueline d’Entremont dalla Savoia a Moncalieri, parlerà la scrittrice Elisa Gribaudi Rossi, lunedì 17 novembre, avendo sullo sfondo la “grande” storia d’Europa osservata anche attraverso il filtro dei conflitti religiosi.

Dall’Università di Siena, il 24 novembre, arriva Giacomo Zanibelli, nel quadro della proficua collaborazione da tempo instaurata tra l’Ateneo senese e il Centro Studi Piemontesi, per  parlare di un tema oggi di grande attualità:  Scuola e classe dirigente tra Sette e Ottocento. Piemonte e Toscana a confronto

Chiude i Colloqui 2014 lo storico Pierangelo Gentile che il 1° dicembre terrà una conferenza su i Protagonisti della Grande Guerra. Vittorio Emanuele III, personaggio del quale ha affrontato il complesso profilo biografico con profonda competenza ed equilibrio in un volume pubblicato per Il Sole 24 Ore. 

Barbie

barbieNoi forse abbiamo qualche chilo di troppo, forse l’ultima tinta ha messo duramente alla prova la nostra chioma (sai Barbie, noi esseri umani qualche capello bianco ce l’abbiamo prima o poi), forse non è tutto rose e fiori

 

“La vita rappresentata nel mondo delle Barbie era, dunque, mitica e 
irraggiungibile. Le bambine della mia generazione sono cresciute con la 
convinzione che tutto fosse possibile e che bastasse «volere» per «potere». 
Barbie ci riusciva; perché non dovevamo riuscirci anche noi? In fondo, 
bisognava solo imparare a «controllarsi»: CONTROLLARE il corpo, controllare le 
emozioni, controllare i bisogni .”
(Michela Marzano, filosofa)

 

Barbie era la nostra icona. Il suo successo dipendeva dal suo corpo perfetto, 
indipendentemente dal mestiere e dall’età. Barbie era sempre impeccabile e 
sublime. Barbie era sempre eterosessuale e sposata. Barbie era sempre felice e 
vincente….

 

Noi non siamo Barbie, esseri dalla taglia 36 con una biondissima chioma 
fluente e una macchina sportiva. Non abbiamo fidanzati dolcissimi e asessuati 
come Ken, che ci regala la casa rosa con l’ascensore interno o il camper a 
fiori. Non abbiamo vasche idromassaggio fuxia, e non possiamo andare in giro in 
minigonna glitterata e zeppe 24 h su 24 h, o verremmo etichettate presto e 
bene. Non abbiamo amiche affidabili e perenni come Teresa e Skipper (o è la 
sorella?) che ci seguono ovunque con sorrisi stampati.

 

A noi capita di litigare con le amiche, capita che le strade si dividano con 
sofferenza, capita che il nostro fidanzato non passi tutto il proprio tempo a 
progettare cosa regalarci, capita che magari scappi con barbie Teresa, ciao e 
arrivederci.

 

Noi forse abbiamo qualche chilo di troppo, forse l’ultima tinta ha messo 
duramente alla prova la nostra chioma (sai Barbie, noi esseri umani qualche 
capello bianco ce l’abbiamo prima o poi), forse non è tutto rose e fiori.

 

A volte non siamo abbinate, non è tutto perfettamente sotto controllo, gli 
uomini non si girano a guardarci per strada, e ci sono serate in cui siamo 
francamente impresentabili.

 

Ma lavoriamo duramente per avvicinarci all’idea di donna che vogliamo essere. 
Studiamo, pensiamo, progettiamo, organizziamo, giochiamo.
E’ tutto un disastro ma è il nostro disastro e un pò ci siamo affezionate.

 

E un giorno dal caos può uscire qualcosa di buono e quel giorno cara Barbie 
noi siamo molto felici, molto più di te, possiamo perdere il maledetto 
controllo e pizzicarci la ciccia sulla pancia che è calda, che è umana.

 

Federica Billone

 

www.tuttigliuominidilola.it

Torna la domenica ecologica, occhio alle multe

bike2

Già dalla giornata di sabato e per tutta la domenica i portici di piazza Carlo Felice, via Roma e piazza San Carlo ospiteranno la libreria più lunga del mondo, i due chilometri di scaffali di “Portici di Carta”

 

Tutti a piedi per godersi la città, questa domenica. La Città di Torino indice infatti una “domenica ecologica” il 5 ottobre. L’area della ZTL Centrale sarà chiusa al traffico dalle 10 alle 19. I dettagli e le esenzioni nell’ordinanza che determina il provvedimento. L’elenco delle iniziative collegate è disponibile sul sito Torino in Bici.

 

Già dalla giornata di sabato e per tutta la domenica i portici di piazza Carlo Felice, via Roma e piazza San Carlo ospiteranno la libreria più lunga del mondo, i due chilometri di scaffali di “Portici di Carta”, manifestazione giunta alla sua ottava edizione: 120 librerie tematiche, 30 editori piemontesi, decine di migliaia di volumi, uno spazio bambini in Galleria San Federico ed incontri, spettacoli ed animazioni. In programma un ricordo di Giorgio Faletti.

 

Dopo il successo dello scorso anno torneranno le passeggiate guidate alla scoperta dei luoghi e delle case dove hanno vissuto gli scrittori ed i loro personaggi e dove sono nate case editrici e librerie storiche, e gli amanti delle due ruote avranno l’occasione di partecipare a “Pagine a pedali. Il giro di Torino nell’immaginario degli scrittori” lungo le sponde del Po. La UIPS proporrà invece dalle 10’ alle 18 in piazza San Carlo ed in via Roma , nell’ambito della settimana europea dedicata allo sport e all’attività motoria, “QUISPort, movimento per tutti”. L’iniziativa comprende proposte di fitness, calcio, danza, ginnastica artistica, pallavolo, rugby, arti marziali e giocoleria, per tutte le fasce di età: si svolgerà in piazza anche un torneo di basket a 3 e sarà disponibile un simulatore di wind surf.

 

Per favorire la partecipazione a questi eventi ed incentivare il, più possibile la mobilità a piedi ed in bicicletta la Giunta ha deciso anche la chiusura della ZTL Centrale al traffico delle auto private tra le 10 e le 19 di domenica. I 37 varchi di accesso alla zona a traffico limitato saranno presidiati da volontari di varie associazioni, affiancati da pattuglie della Polizia Municipale: per i trasgressori la sanzione sarà di 84 euro.L’area della ZTL Centrale sarà chiusa al traffico dalle 10 alle 19

 

 

 

 

(www.comune.torino.it)