Gli “Invincibili” di Manassero
Giovedì 21 novembre alle 19 presso il salone “Dai Granata” in via Nizza 30 Alberto Manassero interviene a presentare il suo libro, “Il Grande Torino”, un momento per stare insieme e parlare degli Invincibili. L’autore rivelerà inediti ed imperdibili dettagli. Un’occasione unica per assicurarsi una copia autografata con dedica che ogni buon tifoso granata non può farsi mancare nella sua biblioteca.
Mangia (piatti sani) come un elefante
Golem Edizioni annuncia la pubblicazione del libro
Mangia come un elefante
di Alessia Posca Rodriguez
Genere: ricette e cultura gastronomica
Pagg. 136
Prezzo: € 24.00
In libreria dal 28 novembre 2019
Dimentica tutto quello che pensavi di sapere sulla cucina vegetale e impara a nutrirti con piatti deliziosamente sani lasciandoti ispirare da queste pagine.
Mangia come un elefante rompe gli schemi dell’alimentazione priva di derivati animali e ti guida con gioia alla scoperta della cucina vegetale con preparazioni sane e semplici che si prendono cura di noi, degli animali e del nostro pianeta.
Mangia come un elefante è un libro indispensabile per chi vuole compiere un atto rivoluzionario, imparando a cucinare in modo gustoso verdure, legumi, cereali, ricette della tradizione e dessert salutari adatti a tutta la famiglia.
Ti unisci anche tu alla rivoluzione?
L’autrice: Alessia Posca Rodriguez sceglie di mangiare vegetale nel 2016. Da allora la sua vita si trasforma.
Si appassiona e si forma in giro per il mondo per imparare le basi dell’alimentazione vegetale e a cucinare piatti naturali con ingredienti semplici alla portata di tutti.
Approfondisce temi di salute e benessere e si dedica alla sensibilizzazione e divulgazione in materia di nutrizione sana e vegetale ed equilibrio psicofisico. Oggi cura il suo blog elefanteveg.it, partecipa a conferenze e tiene corsi di cucina 100% vegetale.
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 sono contenute diverse novità riguardanti anche la fattura elettronica.
Tra le altre, anche una nuova norma che chiarisce cosa accade in caso di mancato, ritardato o incompleto pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio. Le modalità di comunicazione, l’ammontare delle sanzioni e le tempistiche sono specificate nell’articolo 17 del decreto fiscale pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 ottobre, che ufficializza alcune modifiche all’articolo 12 comma 9 del Decreto Legge 34 del 2019 (il cosiddetto Decreto Crescita).
In caso di mancato pagamento del bollo, l’Agenzia delle Entrate invierà con modalità telematiche un primo avviso bonario, con sanzione ridotta a un terzo e con gli interessi dovuti fino all’ultimo giorno del mese antecedente alla data di elaborazione della “cartella”. Il contribuente avrà così tempo 30 giorni per regolarizzare la propria posizione, effettuando il pagamento per intero o anche solo in parte. Se ciò non dovesse accadere, l’Agenzia delle Entrate proseguirà con l’iter previsto dalla legge, iscrivendo a ruolo a titolo definitivo le cifre da versare.
Se ciò dovesse accadere, dunque, quello che era un avviso bonario si trasformerà in una vera e propria cartella dell’Agenzia delle Entrate e, come tale, seguirà il “percorso standard” previsto dalla normativa in casi come questi. In caso di mancato pagamento del bollo virtuale dovuto all’origine (come nel caso di fatture superiori ai 77,47 euro), la sanzione va dal 100% al 500% dell’imposta dovuto. Va rilevato che queste nuove disposizioni non saranno retroattive, e si applicheranno solamente alle fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio dopo il 1° gennaio 2020.
“No alle privatizzazioni”
“La Cavallerizza liberata”? “Finisce un capitolo oscuro della storia di Torino”? Ma come si fa a presentare lo sgombero della Cavallerizza Reale avvenuto questa mattina in questo modo, in un modo fazioso e falso, così come hanno fatto alcuni giornali e responsabili dell’ordine pubblico? Va ricordato che La Cavallerizza, complesso tutelato dall’Unesco, è stata occupata cinque anni fa per impedire la vendita a privati e ogni altra forma di speculazione immobiliare, com’era nei progetti iniziali, adoprandosi al contrario per preservare la proprietà e fruibilità pubblica di un bene comune di prim’ordine. L’occupazione ha dato vita nel tempo ad assemblee pubbliche, residenze artistiche, spettacoli, mostre, mercatini, laboratori ma anche a residenze temporanee per situazioni di emergenza. Un impegno volto a contrastare l’abbandono e l’incuria degli spazi la cui responsabilità ricade per intero sulle amministrazioni comunali che hanno puntato alla privatizzazione di un complesso che deve rimanere spazio pubblico fruibile dalla cittadinanza. La battaglia contro ogni forma di svendita del patrimonio pubblico continua.
Sciopero dei mezzi pubblici venerdì 22 novembre
GTT INFORMA
Venerdì 22 novembre 2019 è previsto uno sciopero aziendale di 24 ore del settore trasporto pubblico locale. Lo sciopero si riferisce a due differenti proclamazioni di sciopero, ciascuna della durata di 24 ore, indette dalle organizzazioni territoriali Ugl Autoferrotranvieri e da USB – Lavoro Privato su temi correlati al Piano Industriale ed altre tematiche aziendali di GTT.
IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:
- Servizio URBANO e SUBURBANO, METROPOLITANA e Centri di Servizi al Cliente: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00 (*)
- Autolinee Extraurbane, linee urbane di Ivrea e Servizio Ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino – aeroporto – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.
< Per maggiori dettagli sulle motivazioni dello sciopero, clicca qui
< Per consultare le percentuali di adesione degli scioperi precedenti, clicca qui
(*) Sono escluse dallo sciopero le seguenti linee GTT gestite da vettori privati: 20, 21, 22, 24, 25, 35, 35 navetta, 36 navetta, navetta, 36 paracca, 38s, 39, 40, 41, 43, 44, 44s, 45, 45b, 45s, 46 navetta, 46 navetta s, 47, 48, 50, 53, 54, 63b, 66, 69, 69s, 70, 73, 76, 77, 78, 79b, 80, 81, 82, 83, 84, 86, 88s, 89b, 89s, 90, 91, 92, 93b, 94, 98, 95, 95b, 96, 97, 98, 99, 102, 2 Urbana Rivalta, 1 Urbana Nichelino, 1 Urbana Orbassano, Urbana 1 Chieri, Urbana 2 Chieri.
(foto: il Torinese)
Il lungo straordinario viaggio è iniziato con una vettura anni Trenta, ottanta anni fa. Era il 6 giugno 1939: due donne giornaliste, scrittrici e fotografe, partivano da Ginevra in auto dirette a Kabul.
Con le loro macchine fotografiche e una cinepresa. Un lunghissimo avventuroso itinerario documentato con due libri, filmati e centinaia di fotografie. Alcune di queste si possono vedere nella sala Athenaeum del Rettorato di via Po 17 a Torino fino al 13 dicembre (dal lunedì al venerdì ore 14-18). Le fotografe sono Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach, già famose per aver scritto in quegli anni inchieste in vari Paesi. Ma questa volta dovevano realizzare servizi fotografici per importanti quotidiani e riviste. E c’è di più perchè il loro viaggio vuole essere anche una fuga spirituale da un’Europa che si stava avvicinando a passo veloce verso un’altra catastrofica guerra mondiale. Scriverà la Maillart: “volevamo andare in luoghi dove la parola divino avesse ancora un senso”. Le foto scattate sono almeno trecento insieme a un filmato su popoli e luoghi visitati utilizzando una pellicola che l’Agfa aveva dato alle due fotografe da sperimentare. Ciò che risalta è un mondo che in gran parte non esiste più, un Afghanistan arcaico, attraversato da tribù nomadi e capi tribali che accolgono le due donne con ospitalità.
Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach documentano il tramonto del mondo antico con le sue tradizioni immutabili da centinaia di anni e l’arrivo della modernità fatta di modesti autocarri, dighe in costruzione, vecchie auto e fabbriche nascenti. Tradizioni che finiscono per far risaltare la stessa condizione miserevole in cui vivevano le donne che peraltro ancora oggi resta un problema irrisolto. Le fotografie, su licenza della Biblioteca Svizzera di Berna, sono riprodotte in grandi pannelli che illustrano anche le figure delle due viaggiatrici con le loro storie personali. In sala vengono proiettati i filmati originali della cineteca Rts, Radio Television Suisse. Per l’Italia si tratta di una prima assoluta mentre le due protagoniste del viaggio sono state negli anni riscoperte con eventi e documentari in Svizzera e in Germania.
Filippo Re
La mostra, organizzata dal Centro Federico Peirone di studi sull’islam, intitolato alla memoria di Federico Peirone, docente universitario a Torino, eminente arabista e sacerdote, è visitabile fino al 13 dicembre al Rettorato di via Po 17, dal lunedì al venerdì ore 14-18.
La Regione per il rilancio di Stupinigi
Rispondendo a un’interrogazione di Diego Sarno (Pd) sulla Palazzina di Caccia di Stupunigi, l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio ha preannunciato che la Regione sta individuando i propri rappresentanti nella Fondazione Ordine Mauriziano e nel Comitato di vigilanza.
“È nostra intenzione promuovere e sostenere progetti di valorizzazione della Palazzina mettendo in relazione la Fondazione Ordine Mauriziano con il Consorzio delle Residenze Sabaude, di cui la Regione è socio fondatore, per migliorare l’offerta culturale anche in termini di erogazione dei servizi e per un efficace sistema comunicativo e di marketing” ha sottolineato Poggio.
Sarno, nella sua interrogazione chiedeva come la Regione Piemonte intenda monitorare e sostenere la Fondazione Ordine Mauriziano nella gestione della Palazzina e come verranno utilizzati i fondi per la ristrutturazione dei poderi antistanti. Inoltre ha chiesto di conoscere i progetti specifici del Consorzio delle Regge Sabaude e se per migliorare la fruizione del sito si intenda prolungare la linea tramviaria “quattro”.
Per completare le risposte, la stessa Poggio ha fatto riferimento a due note degli assessori al Bilancio Andrea Tronzano, e ai Trasporti Marco Gabusi.
“Il Parco di Stupingi è stato inserito tra i Poli naturali regionali strategici oggetto di finanziamenti europei per 2,6 milioni di euro, il concentrico di Stupinigi nei Poli culturali d’interesse regionale per i quali l’Europa ha destinato 6,5 milioni” ha comunicato Tronzano.
Per quanto riguarda gli aspetti del collegamento pubblico tra Torino e la Palazzina di Caccia, Gabusi ha spiegato che attualmente il sito è servito dalla linea 41 con il Lingotto stazione strategicamente centrale. “Lo studio effettuato dall’Agenzia per la Mobilità piemontese sulla richiesta di prolungamento della linea 4, ha evidenziato costi di investimento e di gestione eccessivamente elevati” ha aggiunto.
Sono poi state discusse le interrogazioni di Silvio Magliano (Moderati) sugli sviluppi della riforma del Terzo settore (ha risposto l’assessora Chiara Caucino) e di Daniele Valle (Pd) sul contenimento e l’eradicazione della Vespa Velutina (ha risposto l’assessore Marco Protopapa).
Oggi, personale della Digos della Questura di Torino, a seguito di mirate indagini, è riuscito ad individuare e denunciare quattro militanti anarco-antagonisti per le minacce e le percosse perpetrate, nella serata di ieri 19 novembre, ai danni di Xavier BELLANCA, social media manager della Sindaca di Torino.
In particolare, i responsabili della condotta criminosa – tra cui uno dei principali leader dell’ex posto occupato Asilo, GALLOCCHIO Gabrio di anni 26 ed una nota militante del centro sociale Askatasuna – dopo aver circondato, unitamente ad altri esponenti d’area ed alcuni rider BELLANCA, lo insultavano e lo minacciavano facendolo oggetto anche di sputi, allontanandosi poco prima dell’arrivo della Polizia.
Nella circostanza, il social media manager veniva anche colpito con due calci all’altezza del ginocchio sinistro.
L’individuazione dei responsabili e la ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie anche all’analisi di alcune immagini video acquisite dalla Digos.
Nei confronti dei denunciati sarà avviata anche la procedura per l’adozione di misure di prevenzione.
“Prendete posto. Inizia il film”. Ovvero Torino apre le porte al Cinema. Il concerto di inaugurazione questa sera alle 21 al teatro Regio di “Torino Città del Cinema 2020” dispiegato in “Un film lungo un anno”, venti brani sotto la direzione del maestro Alessandro Molinari e ricavati da colonne sonore che hanno contribuito a costruire la storia della nostra settima arte, unite alle immagini dei film prescelti, da “Profondo rosso” di Dario Argento al felliniano “Amarcord”, dai “Compagni” di Monicelli a “Caro diario” di Moretti, dal “Postino” con cui Massimo Troisi si congedò dal suo pubblico a “Profumo di donna” di Dino Risi alla “Finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek.
Ma pure l’occasione per dare il via, con una serata d’anticipo (aspettiamo domani per inaugurare i red carpet che come ormai si sa da anni lasciano volentieri il passo alle discussioni e alle normali code ai botteghini, con la seriosa cancellazione delle facce arcinote con relative spese e gli arrivi in pompa magna) alla fitta settimana che sarà occupata dalla 37ma edizione del Torino Film Festival, ancora una volta diretto da Emanuela Martini (l’ultima? o qualcuno avrà qualche ripensamento?), ancora per l’occasione (troppo?) legata alle “notti horror” e ai brividi di contorno, disseminati sotto diversa e più o meno intensa veste in ogni sezione, Cristina Comencini a capitanare la giuria del concorso, una fitta rete di titoli – 44 opere prime e seconde, 45 anteprime mondiali, 28 anteprime internazionali, 64 anteprime italiane -, un budget che può contare su un milione e 900 mila euro.
L’apertura è affidata a Jojo Rabbit firmato da Taika Waititi, interpreti Scarlett Johanson e Sam Rockwell, una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti, la storia di un ragazzino di dieci anni nella Vienna del nazismo, capace di inventarsi un amico immaginario, che è Hitler stesso, mentre la mamma nasconde in casa una ragazza ebrea; mentre il film di chiusura è Knives out di Rian Johnson, con Daniel Craig, Jamie Lee Curtis e Christopher Plummer (in uscita sugli schermi il prossimo 5 dicembre con il titolo Cena con delitto), dove un detective indaga sull’apparente suicidio di un ricco scrittore di romanzi gialli, morto quando tutti i suoi congiunti, in odore di plausibile movente, sono riuniti a festeggiare il suo ottantacinquesimo compleanno. Quindici i film del concorso, 18 i paesi partecipanti, produttori e coproduttori: Argentina, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Taiwan e Tunisia. Se la musica con le aspirazioni di una giovane musicista è al centro del francese Le choc du futur (la musica si specchia anche nel tedesco Prélude di Sabrina Sarabi, la dedizione assoluta di un giovane pianista, il sogno di vincere una borsa di studio, l’apparizione di una ragazza che scuote la fragilità di David), se l’argentino Fin de siglo offre ad una coppia l’occasione per duplicare il “breve incontro” di vent’anni prima, se le schermaglie prima e la complicità poi legano tra gli argini del Polesine Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in Il grande passo di Antonio Padovan, nei dintorni degli incubi ci si ritrova con El hoyo dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia, dove un uomo un bel mattino si risveglia in una prigione verticale, e con un vecchio vicino di letto, fatta di piani con due prigionieri ciascuno attraverso cui una volta al giorno scende una piattaforma zeppa di cibo: più si è sopra e più ci si abbuffa, mentre più si scende più restano le briciole.
Da tener d’occhio Now is everything, opera prima di Riccardo Spinotti (papà Dante produce e fotografa) e Valentina De Amicis, un giovane fotografo di moda diviso tra la morte del fratello minore e la scomparsa della fidanzata: nel cast Ray Nicholson, figlio di Jack, e Anthony Hopkins; mentre dagli Usa arriva Ms. White light di Paul Shoulberg in cui la giovane Lex sa entrare in empatia con le persone che muoiono, cosa che non le riesce con il resto del mondo che la circonda, dalla Gran Bretagna Tom Cullen (il maggiordomo di Downton Abbey, al suo debutto nella regia) porta Pink Wall, sei anni nella vita di Jenna e Leon, raccontati in sei momenti della loro relazione, e dalla Tunisia ecco la storia drammaticamente forte di una donna che ha il marito in carcere e un amante di cui è follemente innamorata (Le rêve de Noura di Hinde Boujemaa). E ancora altre storie, tra famiglie che si dilaniano, donne in cerca di uno stabile futuro, giovani in cerca di un successo che continua a sfuggire, contrasti, false amicizie, ambizioni e povertà, il vivere e il lasciarsi vivere, tutto a raccontare le nostre esistenze.
Elio Rabbione
Nelle immagini, Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in “Il grande passo” di Antonio Padovan (in concorso), “Jojo Rabbit” film inaugurale del festival e “Pink Wall”, opera prima di Tom Cullen (in concorso)