ilTorinese

Fallimento Borsalino, la GdF chiude le indagini

Dal Piemonte / Alessandria CRONACA

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Alessandria ha
recentemente concluso una complessa indagine in materia di reati fallimentari sotto la
direzione del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Alessandria, Dott. Tiziano MASINI,
concernente il fallimento della BORSALINO GIUSEPPE & FRATELLO S.p.A.

La vicenda inizia nel 2008, quando la società BORSALINO, a causa della situazione
finanziaria in cui versava, vende all’istituto MEDIOCREDITO ITALIANO S.p.A. il proprio
marchio prendendolo in lease back dal medesimo istituto di credito; successivamente, nel
2015, l’azienda viene data in locazione alla HAERES EQUITA s.r.l. unitamente al diritto
di utilizzo del marchio.

Alla fine del 2016, dopo il diniego di concordato preventivo da parte del Tribunale di
Alessandria, la HAERES smette di corrispondere i pagamenti dei canoni di leasing per
l’uso del marchio, provocando così la revoca del contratto. Tuttavia, dopo pochi giorni, la
stessa HAERES provvedeva all’acquisto del bene direttamente da MEDIOCREDITO, il
quale corrispondeva alla BORSALINO (locataria del marchio) un importo assai inferiore
al suo valore residuo. Nonostante gli amministratori di BORSALINO fossero a conoscenza
degli omessi pagamenti, non esercitavano le azioni necessarie a tutelare i diritti di credito
della società contribuendo, in tal modo, a creare le condizioni determinanti la risoluzione
del contratto di leasing ed il successivo acquisto del brand.
Il trasferimento della proprietà del marchio con queste modalità consentiva l’aggiramento
della procedura competitiva prevista dalla legge fallimentare – cessione del bene al miglior
offerente – con grave danno patrimoniale per i creditori della BORSALINO che, intervenuto
il fallimento, pativa un gravissimo depauperamento economico.

Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle – oltre a disvelare i dettagli della complessa
vicenda – hanno consentito la contestazione per diversi soggetti di più reati fallimentari,
tra cui la bancarotta fraudolenta preferenziale, conseguenza dei rapporti economicofinanziari venutisi a creare tra la BORSALINO e la HAERES EQUITA S.r.l.. L’operazione
di vendita del marchio BORSALINO, da MEDIOCREDITO ITALIANO S.P.A. alla HAERES
EQUITA S.R.L. riqualificata durante le indagini esperite come distrazione di uno dei
maggiori asset dell’azienda, è stata punto nevralgico delle attività ispettive.
Il marchio BORSALINO, per un valore di 17.500.000 di euro circa è stato sequestrato dai
finanzieri del Comando Provinciale nel febbraio 2018, in esecuzione di ordinanza emessa
dal G.I.P. del Tribunale Alessandria, ed è stato restituito nel giugno dello stesso a seguito
di accordo transattivo tra le parti.
Le indagini svolte, durate circa due anni, dai militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria della Guardia di Finanza (anche attraverso accertamenti
tecnici, sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, esame della ponderosa
documentazione acquisita agli atti ed audizione di persone informate sui fatti) hanno
consentito di ben delineare le strategie aziendali fraudolente delle società oggetto di
indagine.
Così l’attività della Guardia di Finanza  a tutela del mercato dei capitali
prosegue attraverso una continua azione volta ad individuare tali illeciti e a contrastarne i
molteplici effetti negativi, quali l’ostacolo alla normale concorrenza tra le imprese, il
danneggiamento delle risorse economiche dello Stato.

Arriva in città il minibus elettrico senza pilota

Con una autonomia di 50 chilometri e la possibilità di trasportare fino a 12 persone ad una velocità massima di 45 chilometri orari, questo mezzo si presenta come la risposta per il futuro dei trasporti 

 

A Torino, prima città in Italia,  questa mattina è iniziata la sperimentazione  di Olli, il  minibus elettrico a guida autonoma che girerà per quattro mesi tra i viali del campus delle Nazioni Unite, a bordo Po, finchè non verrò trasferito su strada.

Sullo shuttle, questa mattina, la sindaca di Torino Chiara Appendino e il ministro all’Innovazione Paola Pisano. ‘Olli’, dice la prima cittadina, è frutto della  “sinergia” tra vari soggetti, tra cui la Città, Itcilo, Reale Mutua, Locar Motors – l’azienda americana che lo produce – e l’Università di Torino. Alla  sperimentazione partecipano anche studenti universitari e cittadini destinatari del reddito cittadinanza che, dopo un periodo di formazione, illustreranno ai passeggeri il funzionamento del minibus.

Il partner IREN  ha da tempo ampliato la propria area di business al campo della mobilità elettrica, e  potrà quindi garantire un impatto ambientale leggero grazie alla fornitura di fonti energetiche pulite per la carica dello shuttle.

La guida autonoma implicherà un cambio radicale del modello di responsabilità e sicurezza che verosimilmente si sposterà da un conducente a un’intelligenza artificiale, aspetto questo che grazie al significativo contributo al progetto di Reale Mutua in qualità di main sponsor potrà essere oggetto di studio, sperimentazione e innovazione.

Una delle caratteristiche specifiche dello shuttle Olli è rappresentata dalle modalità di produzione delle sue componenti che presentano varie parti stampate in 3D, un aspetto rilevante per Torino poiché tema delle attività di sviluppo di nuove tecnologie svolte dal Competence Center per l’industria 4.0.

Salotto di storie: a Porta Palazzo “Aggiungi un posto a tavola”

Mercoledì 22 Gennaio alle 2o. Ogni partecipante può, se gli va, altrimenti può anche ascoltare soltanto, raccontare una storia di circa 5-10 minuti sul tema della serata

Luoghi Comuni Porta Palazzo e Storylelling Torino vi invitano al salotto di storie” Aggiungi un posto a tavola”, un’occasione per riassaporare il piacere di ascoltare una voce che racconta e la magia del c’era una volta, il tema scelto è la condivisione un po’ a me ed il resto a te.   Tutti possono raccontare, porta la tua storia. Si condividerà un calice di vino e qualche stuzzichino.Il Salotto è un incontro informale in cui si condividono sorrisi, calore umano, e soprattutto storie! Qualunque luogo accogliente può ospitare un Salotto. Si chiacchiera, ci si conosce, ci si rilassa. Poi si crea il cerchio e sia dà il via alle storie. Ogni partecipante può, se gli va, altrimenti può anche ascoltare soltanto, raccontare una storia di circa 5-10 minuti sul tema della serata. Il tema scelto non lascia nessuno a corto di storie, che siano di vita vissuta, fiabe tradizionali, leggende, l’importante è che al Salotto vengano raccontate a braccio, senza leggerle o averle imparate a memoria.

L’evento avrà inizio alle 20.00 con un piccolo aperitivo condiviso, a seguire vi sarà il Salotto di Storie.

Uscita a cappello (up to you)

Info e prenotazioni: storytellingtorino@gmail.com o cell. +39 3395900117

StorytellingTorino è un gruppo animato da appassionati storyteller che condividono l’arte del raccontare storie ‘occhi negli occhi’ e si dedicano a far crescere lo storytelling sul territorio torinese e piemontese. Nasce nel dicembre 2014, lanciato a Torino dalla compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria di Roma. Da allora con cadenza mensile tanti salotti sono stati organizzati e tante storie sono state raccontate; ospitati nelle case dei torinesi, in locali commerciali, in parchi pubblici, in rifugi di montagna, in teatri, in musei, in terrazze, in spazi affittati per l’occasione. I componenti di StorytelingTorino sono storyteller di livello avanzato che da anni coltivano la loro passione, partecipando a laboratori di formazione, seguendo i festival e raccontando storie con il piacere di condividerle.

La Residenza Temporanea Luoghi Comuni Porta Palazzo è un progetto di housing sociale realizzato dal Programma Housing della Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’Ufficio Pio. La struttura mette a disposizione 27 alloggi (13 monolocali e 14 bilocali) ed è gestita dall’Impresa Sociale CoAbitare. La residenza propone un modo di abitare innovativo, rispondendo in modo adattivo alle esigenze, così diverse tra loro, delle persone che attraversano la città.

 

(foto Mario Alesina)

Grandi prove di Pierobon e Marescotti con spericolate intromissioni nel dramma di Cecov

“Zio Vanja” in scena sino al 26 gennaio al Carignano per la stagione dello Stabile torinese

Al termine “adattamento” (come rivisitazione o riscrittura), coniato per i palcoscenici di oggi, c’è sempre da guardare con un certo sospetto.

Ovvero fiutare con mille cautele l’operato e la piena libertà di questo o quel drammaturgo, di questo o quel regista, che s’avventano su di un testo, più o meno vicino a noi nel tempo, per modificarlo e allinearlo alla nostra epoca, per piegarlo alle proprie esigenze. Sino a sconvolgerlo. Snaturando quel che sinora è stato dalla sua stesura, giocando freneticamente con accadimenti e personaggi, costruendo strade nuove che poco (quando a volte nulla del tutto) hanno a che fare con ll pensiero antico dell’autore. Detto questo, non è che si intenda rimanere abbarbicati, in occasioni che lo consentano, ad un ferreo passato e nella memoria c’è posto per esempi che hanno saputo conservare una certa classicità pur collegata ad uno sguardo rivolto al presente.

Chi scrive – alla chiusura del sipario su questo Zio Vanja messo in scena per il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale dalla giovane regista ungherese Kriszta Székely, aiutata nel fragoroso sconquasso da Ármin Szabò-Székely, quasi quarantenne, nome di punta del teatro europeo e una delle anime del teatro Katona di Budapest – ha conservato dei forti sospetti. Non certo su quell’acquario (una semplice cucina con tavolo e sei sedie, un frigorifero e un pianoforte, ci entreranno tante bottiglie e un pc), su quella camera della tortura, su quel trasparente parallelepipedo (la scena porta la firma di Renàtò Cseh) che imprigiona e soffoca più che significativamente i vari personaggi (e quella boccata d’aria, negli intervalli al termine di una scena, che si godono sulle sedie messe a lato del palcoscenico, accresce quel senso di ricercata e ritrovata libertà) o sull’eccellente gioco di luci ed acustico (metallico, innaturale, sghembo) proposto rispettivamente da Pasquale Mari e Claudio Tortorici come non certo sui costumi moderni. I sospetti nascono dallo svolgimento fuorviato dell’impalcatura drammaturgica, dalle intromissioni, dalle esasperazioni e dagli accanimenti di alcuni comportamenti, dal linguaggio e dall’erotismo messa in bella mostra, dalla nuova costruzione di dialoghi capaci persino di mettere in ombra o di cancellare quello spinoso tappeto di mala esistenza che percorre tutto quanto il testo cecoviano.

Che mantiene, per carità di dio, il proprio svolgimento, racchiuso tra i rumori della campagna nella calura estiva e l’infelice e rassegnato – ma allo stesso tempo detto da chi guarda ad un certo futuro – monologo finale di Sonia (“Bisogna vivere! Noi vivremo, zio Vanja, vivremo una lunga sequela di giorni, di interminabili sere”), abituata da sempre ad amministrare la tenuta con l’aiuto dello zio, nell’opaco della propria esistenza (“lo spazio dei desideri è occupato dalla meschinità spietata del quotidiano e dalla memoria delle occasioni perdute”, spiega la regista e vale per tutti): allineando momento dopo momento l’arrivo di Serebrjakov, professore in pensione ed emblema di mediocrità, con la sua seconda moglie, Elena, affascinante agli occhi di ogni maschio che circoli per casa, la passione di Vanja e le sue speranze ormai da tempo crollate, la notte di lui e di Astrov, il medico di famiglia, tra cameratismo e forti ubriacature, il bacio di Astrov a Elena e Vanja che li scorge, la decisione di vendere la tenuta ed i colpi di pistola, la vita che si riassesta nel torpore e nell’infelicità di sempre.

Che ha fatto allora la giovane, ardita Székely? Ha fatto di Serebrjakov un presuntuoso e vuoto regista di film votati al fallimento, e la disfatta personale che si riversa sulla famiglia e i dialoghi sono derivati dal mondo della celluloide; ha fatto di Vanja non soltanto un avvilito e un vinto ma un molestatore seriale ai danni della malmaritata Elena, di Astrov un bellimbusto dichiarato, anche lui con i suoi inarrestabili pruriti, che se già Cecov ne faceva un campione d’ecologia adesso s’avvicina allo spettatore per (Greta docet) intrattenerlo assai più del dovuto sul riscaldamento globale, sul depauperamento delle coste nei decenni a venire, con quelle di Malta che perderanno il 24% e con le greche che saranno assottigliate del 16%; ha annacquato la notte di bisboccia con il vecchio Teleghin a sbraitare in un ridotto slip e ha fatto di una riunione di famiglia per chiarirsi le idee una furiosa riunione di condominio dove si fronteggiano quelli che mai hanno pagato gli affitti e quanti da sempre si sobbarcano ogni spesa. Incursioni spropositate, stravolgimenti fuori misura. Ad inseguire debordanti personalismi, riletture del tutto in bilico. Allora l’attenzione va pressoché completa agli attori, a Paolo Pierobon soprattutto e a Ivano Marescotti, legati a nodo doppio con le direttive della Székely ma capaci di rendere robustamente e in prima persona i loro personaggi, di Vanja e di Serebrjakov. Come da sempre mi è piaciuta Beatrice Vecchione, con la sua Sonia più abituata a fare e a dirigere che non a guardarsi vivere. Con loro Lucrezia Guidone, Ivan Alovisio, Ariella Reggio che nemmeno le tempeste riuscirebbero a smuovere dalla venerazione per il genero fallito, Franco Ravera e Federica Fabiani, per gli applausi di un pubblico tra l’attento e il disorientato.

Elio Rabbione

 

(foto Andrea Macchia)

Alpen Cup: ci sarà anche Giorgio Di Centa

Si avvicina il ritorno di Pragelato nello sci di fondo internazionale

IL GRANDE PROTAGONISTA DEL FONDO ITALIANO ALLE OLIMPIADI DI TORINO 2006: “QUANDO VINSI LA 50KM, PENSAI DI POTER SMETTERE DI CORRERE, POI CONTINUAI ALTRI 11 ANNI”

La località della Val Chisone ospiterà il 18 e 19 gennaio prossimi la quarta tappa dell’Alpen Cup 2019/20. Per l’occasione la Pragelato Races ha preparato un anello di 5km, coinvolgendo il tracciato delle Olimpiadi del 2006, che tante soddisfazioni regalò all’Italia.

Proprio il più grande protagonista dello sci di fondo italiano ai Giochi di Torino 2006 sarà presente questo weekend. Giorgio Di Centa, oro in staffetta e soprattutto nella 50km in tecnica libera, preparerà e testerà gli sci dei fondisti del Centro Sportivo Carabinieri che parteciperanno all’evento. Ovviamente, per l’olimpionico friulano è sempre una grande emozione tornare sul luogo della sua più grande vittoria in carriera: «Pragelato avrà sempre un posto speciale nel mio cuore – ha affermato Di Centa – tornarci mi darà l’opportunità di ricordare e rivivere quel bellissimo momento tornando anche a sciare sul tracciato olimpico. Quelle Olimpiadi furono gratificanti, vissi due giornate meravigliose. Ripensandoci, sono contento soprattutto di essere stato in grado di trasmettere tante emozioni al pubblico italiano che seguì la gara da casa».

Una volta tagliato da trionfatore il traguardo della 50km, Di Centa si fece sfuggire anche la frase “posso anche smettere di correre”. In realtà l’ha poi fatto 11 anni dopo, soltanto nel 2017, perché la passione per questo sport l’ha portato a gareggiare fino 44 anni, riuscendo a conquistare fino all’ultimo anche delle convocazioni in Coppa del Mondo: «Quella frase uscì dal mio cuore, perché avevo appena realizzato il sogno più inimmaginabile. Invece ho poi continuato ancora tanti anni, perché volevo ancora dare il mio contributo all’Italia».

I ricordi di quel finale di gara sono confusi e anni dopo Di Centa ammette che tutto andò troppo veloce per rendersi realmente conto del momento: «Ricordo la festa finale, l’immediata premiazione floreale sul campo, persone che mi chiamavano da tutte le parti, quindi la partenza immediata per Torino e la cerimonia di premiazione. Sono riuscito a godermi poco quel momento, ore e minuti sono volati, non ho avuto il tempo di stare con la famiglia e gli amici, anche perché c’erano anche gli eventi con i media. Fu un vero e proprio tour de force, un momento bello ma troppo veloce. Avrei preferito poterlo vivere con maggiore calma». Madrina dell’evento di sabato e domenica sarà Stefania Belmondo, che si commosse in diretta televisiva sulla RAI in occasione dell’oro olimpico del friulano, fratello della sua rivale Manuela Di Centa«Ricordo la commozione di Stefania. In quel momento lei era consapevole dei sacrifici che da atleta avevo fatto, sognando un giorno di venire ripagato da un grande successo. Io vinsi la 50km olimpica, l’emozione più grande che possa vivere un fondista».

Da skiman Di Centa infilerà gli sci ai piedi testandoli per i suoi atleti e tornerà a sciare sul tracciato che lo incoronò campione olimpico: «Sarà bello tornare a sciare su quelle pista. Per altro, seguendo la squadra di biathlon, quest’anno ho sciato praticamente solo in skating, ma visto che qui ci sarà la mass start in classico, dovrò tornare a farlo anche in alternato».

A gareggiare sabato e domenica, nelle gare valide nel suo caso per l’Alpen Cup Junior e la Coppa Italia Rode, ci sarà anche sua figlia, Martina Di Centa, classe 2000, giovane talento della nazionale italiana juniores e capace già di collezionare diversi titoli italiani. Che effetto farà a papà Giorgio, vedere sua figlia gareggiare a livello internazionale sulla pista che gli ha regalato la gioia più grande? «Spero soltanto che stia bene, in buone condizioni e faccia la sua gare. Sono consapevole delle sue qualità, ha delle belle chance di far bene. Vediamo se le porto fortuna, visto che fin qui non ho potuto seguire le sue gare, essendo impegnato nel biathlon. Magari riuscirà a far fare il salto di qualità alla sua stagione, come spesso le capita nella sua seconda metà».

Il programma prevede sabato la mass start in classico (30km per gli uomini e 15km per le donne), mentre domenica si svolgerà l’individuale a cronometro in skating (10km per gli uomini e 5km per le donne).

Calenda in Azione. Incontro a Torino

Riceviamo e pubblichiamo

I Gruppi Territoriali di Torino e Provincia di #Azione, il nuovo movimento politico lanciato da #Carlo CALENDA lo scorso 21 novembre 2019, organizzano, di comune accordo con il Comitato Nazionale, per il prossimo Sabato 18 Gennaio 2020 dalle ore 10,00 presso l’Auditorium del Cecchi Point di Torino, Via A. Cecchi 17 un incontro aperto a tutti tesserati/simpatizzanti, e a chiunque voglia avere maggiori informazioni, al fine di meglio illustrare i futuri progetti di #Azione sul territorio Nazionale e Piemontese con maggior attenzione a quello Torinese.

Sono stati creati i relativi eventi raggiungibili ai link sotto indicati:

 Facebook https://www.facebook.com/events/615135729254015/
 Eventbrite https://www.eventbrite.it/e/biglietti-torino-in-azione-incontro-89007033433
In considerazione del fatto che la capienza massima del Teatro del Cecchi Point è di 200 persone invitiamo chi
volesse partecipare a registrarsi al link di Eventbrite sopra indicato quanto prima.

“Le Politiche nazionali improvvisate hanno conseguenze nefaste anche per i territori locali”

L’incontro è totalmente gratuito e vedrà la presenza dei rappresentanti dei seguenti Gruppi già costituiti sul
territorio:

 Torino 1 & 4 In Azione Referente Giuseppe Iorio torino.1.4.in.azione@gmail.com
 Torino 2 In Azione Referente Antonio Lanci antolanci@yahoo.com
 Torino 3 In Azione Referente Gianluca Pescatori gianlucapescatori@gmail.com
 Torino Sei In Azione Referente Numinato Dario Licari licaritiscrivo@gmail.com
 Azione 7 Torino Rederente Fabio Cassetta cassettafabio@gmail.com
 Innovazione Torino in Azione Referente Samuele Rocca samuele.rocca@gmail.com
 Ivrea in Azione Referente Massimiliano De Stefano destefanoivrea@gmail.com
 Moncalieri in Azione Referente Pino Bonino pinomica46661@gmail.com
 Pinerolo in Azione Referente Luigi Pinchiaroglio luigi.pinchiaroglio@gmail.com

Con i nostri Gruppi vogliamo dare rappresentanza a chi non si arrende e rafforzare dal basso un progetto politico importante e di rinnovamento fondato sui valori, sulla competenza e sulla coerenza. Invitiamo dunque la cittadinanza a contattarci per conoscere le nostre prime proposte e contribuire per quelle future. Chiunque può aderire iscrivendosi dal sito www.azione.it, contattando uno dei succitati Comitati attraverso le relative pagina Social ufficiali

Contro lo smog si lavano le strade

Amiat, società del Gruppo Iren, ha avviato ieri un piano straordinario di lavaggi stradali per verificare gli eventuali effetti sulla presenza di polveri nell’aria. Privilegiate al momento le arterie principali, i percorsi di grande viabilità

L’intervento è iniziato ora grazie alle temperature più miti, evitando in questo modo che l’acqua riversata in strada si trasformi in ghiaccio, e proseguirà compatibilmente con le temperature e con le condizioni meteo. Per evitare il sollevamento di grandi masse di polvere gli operatori Amiat non utilizzeranno nei prossimi giorni, per la raccolta di foglie secche, i soffioni il cui uso sarà limitato ai mercati, dove peraltro il lavaggio del suolo è frequente, e in pochi altri casi eccezionali.

“Effettuiamo questo servizio pur consapevoli che potrà limitare la risospensione delle polveri sottili in misura assai ridotta, come già riscontrato in precedenti sperimentazioni. Ogni azione rivolta alla riduzione delle polveri è comunque utile, ma è necessario che ciascuno di noi contribuisca con le proprie scelte e possibilità cambiando qualcosa nel proprio stile di vita e collaborando alla riduzione delle emissioni”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente della Città di Torino Alberto Unia.

(mm – Città di Torino)

Incontri illuminanti con l’arte contemporanea

Porte aperte alla GAM di Torino e incontro con Luca Pannoli a conclusione del progetto inserito in “Luci d’Artista”

Sabato 18 e domenica 19 gennaio

Saranno due giornate di grande festa all’insegna dell’arte contemporanea, nelle sue varie espressioni e nella sua potenzialità di parlare e suggerire creatività e forza inventiva ai ragazzi e ai giovani, quelle organizzate sabato e domenica, 18 e 19 gennaio prossimi, presso il Dipartimento Educazione GAM (in via Magenta 31, a Torino), a conclusione del progetto “Segni Segnali Simboli”, seconda edizione di “Incontri illuminanti con l’arte contemporanea – Luci d’Artista” promossa dalla Città di Torino e dalla Circoscrizione V.

Il progetto, ispirato all’opera “L’amore non fa rumore” del visual artist torinese (fondatore dello studio multidisciplinare “ONDESIGN”) Luca Pannoli, quest’anno collocata in piazza Montale per “Luci d’artista”, ha visto coinvolti più di mille bambini e ragazzi tra scuole primarie e secondarie della Città di Torino, che hanno partecipato, tra il mese di ottobre e gennaio, alle proposte del Dipartimento Educazione GAM (con l’attività IN-VESTE), alle Attività Educative e Formative del PAV Parco Arte Vivente (con il progetto GREEN PARADE) e alle attività performative proposte da Stalker Teatro/Officine Caos.

Gli esiti dei laboratori, seguiti dai ragazzi con grande interesse e attiva partecipazione, saranno sono esposti in una specifica mostra allestita negli spazi della GAM in via Magenta.

 

Il programma delle due giornate:


Sabato 18 gennaio 2020 ore 10 – Sala 1 GAM – via Magenta, 31

“INCONTRO ILLUMINANTE” CON LUCA PANNOLI

L’artista, autore dell’opera “L’amore non fa rumore” (incentrata sui “rapporti realtà/finzione, segno/messaggio e identità/memoria quali emblemi della contemporaneità”) e il direttore della GAM, Riccardo Passoni, saranno a disposizione del pubblico in un dialogo aperto ad  impressioni e contributi relativi all’esperienza. Al termine inaugurazione della mostra con la presenza dell’Assessora comunale alla Cultura Francesca Leon e del Presidente della Circoscrizione V Marco Novello. Evento aperto a tutti.

 

Sabato e domenica ore 15 – Area Education GAM – Via Magenta, 31

“PERFORMANCE GREEN PARADE. Segni, Segnali e Simboli della natura senza voce”

A cura delle AEF/PAV Parco d’Arte Vivente

Sabato e domenica dalle 10 alle 18 – Area Education GAM – Via Magenta, 31

“MOSTRA ILLUMINANTE \ DIP.ED. GAM, AEF/PAV E STALKER TEATRO”

Per condividere i risultati positivi del percorso di avvicinamento all’Arte Contemporanea, le famiglie dei ragazzi e bambini che hanno partecipato alle attività sono invitate alla GAM, secondo un calendario concordato, con ingresso gratuito al museo. In programma, una grande festa che prevede un percorso alla scoperta di alcune opere della Collezione Permanente individuate durante il progetto, e l’esposizione degli elaborati prodotti dagli studenti durante gli incontri alla GAM, al PAV – Parco Arte Vivente e alle Officine CAOS con StalkerTeatro.

 

Info GAM-Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429630 o www.gamtorino.it / infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

 

g.m.

 

Nelle foto
– Festa illuminante in piazza Montale
– Alcuni gruppi di ragazzi partecipanti al progetto

Un confronto tra Regione e Poste

La Giunta regionale ha avviato un confronto con Poste Italiane per risolvere i problemi sul territorio piemontese: si valuterà anche il funzionamento del protocollo d’intesa siglato nel 2017 e recentemente scaduto, con la proposta d’un nuovo schema di collaborazione. Lo ha annunciato  il vicepresidente della Giunta Fabio Carosso rispondendo in Aula all’interrogazione del consigliere Raffaele Gallo (Pd) in merito alla chiusura di uffici postali in Piemonte.

L’interrogazione nasce dalla decisione di Poste Italiane di chiudere alcuni uffici postali – tra gli ultimi quelli di Mirafiori Sud, Barriera di Milano e Pilone e Pilonetto a Torino – di limitare gli orari e i giorni di apertura previsti dal piano nazionale e dall’osservazione di alcuni disservizi vissuti dagli utenti come un segnale di abbandono dei territori.

“Poste Italiane – ha osservato l’assessore – sta sviluppando un piano di riorganizzazione delle proprie attività sulla base di un progetto elaborato da alcuni anni, che fa leva su un più forte utilizzo delle tecnologie informatiche e una ‘riorganizzazione’ della presenza sul territorio che ha creato ed evidenziato varie criticità nell’erogazione dei servizi sul territorio”.

Regioni ed enti locali hanno più volte tentato di svolgere un ruolo attivo nell’ambito del Contratto di programma 2015-2019 tra Ministero dello Sviluppo e Poste Italiana e il Piemonte ha sottoscritto, nel gennaio 2017, un Protocollo d’intesa tra Regione, Anci Piemonte e Poste Italiane.

“Con il protocollo – ha aggiunto – è stato istituito un gruppo di lavoro con il compito di esplorare e attivare un’offerta di nuovi servizi da parte di Poste Italiane agli enti locali, alle istituzioni pubbliche e ai cittadini piemontesi, di esaminare i piani di razionalizzazione degli uffici postali e di concordare progetti per migliorare la qualità dei servizi già offerti ai cittadini”.

L’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi ha invece risposto all’interrogazione del consigliere Domenico Rossi (Pd) in merito alla realizzazione della tratta Masserano-Ghemme della Pedemontana piemontese. L’assessore ha ribadito che “la Giunta sta facendo un pressing incessante sul Governo affinché si sblocchino i fondi e si possa iniziare a pensare ai cantieri, che rappresentano anche una fonte di occupazione immediata”.

In casa teneva Kit per i furti in appartamento

Si aggirava da solo in orario notturno vicino ad alcune abitazioni isolate e negozi di Bussoleno e per questo ha attirato l’attenzione dei Carabinieri della Compagnia di Susa

L’uomo, un 53enne residente a Caserta e con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato trovato in possesso di un vero e proprio kit per effettuare furti in appartamento. I carabinieri hanno sequestrato una ventina di chiavi di abitazioni e di saracinesche di cui non sapeva provare la provenienza e chiavi alterate per forzare le serrature delle abitazioni, oltre ad altri oggetti atti allo scasso. I carabinieri ritengono che l’uomo avesse in animo di svaligiare negozi o appartamenti della zona. Gli oggetti sono stati sequestrati  e la persona è stata denunciata per possesso di chiavi alterate e grimaldelli.