ilTorinese

Il premier Conte: “Sulla Tav percorso delineato”

Al G20 di Osaka

“Il percorso è stato delineato, abbiamo fatto la valutazione costi benefici e questo ha aperto un confronto con i nostri interlocutori che sono due: l’Ue e la Francia. Questo percorso si sta chiudendo, ovviamente dovremmo trarne le fila, alla luce anche delle sopravvenienze ad esempio di qualche ulteriore valutazione finanziaria. Poi trarremo le conseguenze in piena trasparenza” e “diremo qual è la decisione finale”. Così  il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del G20 di Osaka.

 

(foto: Parlamento europeo)

Libero scambio, Grimaldi (LUV): “La Lega vuole vietarlo per legge?”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ricca sappia che più numerose saranno le sue sensazionalistiche dichiarazioni estive, più duro sarà il nostro ostruzionismo in aula su tutte le proposte di legge della maggioranza

Il  Comune di Torino ha ufficializzato l’obbligo di trasferimento del mercatino di libero scambio da Canale Molassi in via Carcano, che dovrà avvenire entro il 6 luglio.

Nel frattempo è giunta una dichiarazione del neoeletto Assessore regionale alla Sicurezza, l’esponente della Lega Fabrizio Ricca, il quale ha annunciato che il libero scambio sarà reso illegale tramite legge regionale imminente.

“Ci aveva già pensato il Comune a guida 5 Stelle a colpire l’esperienza storica del libero scambio” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. – “Ma non bastava rimuovere in nome del ‘decoro’ il mercatino dagli occhi e dai luoghi dove è germogliato, ‘riqualificare’ allontanando i poveri per attirare turisti, bisogna trasformare in un reato l’economia informale – da anni regolamentata – che permette a chi è più in difficoltà di vendere e comprare oggetti di uso quotidiano. Invece che abolire la povertà, la Lega vuole criminalizzare la dignità dei più poveri”.

“Bene” – conclude Grimaldi, “sappia Ricca che più numerose saranno le sue sensazionalistiche dichiarazioni estive, più duro sarà il nostro ostruzionismo in aula su tutte le proposte di legge della maggioranza. Buone vacanze”.

Val di Susa, droga alla guida, 5 denunce

I Carabinieri della Compagnia di Susa, tra giovedì e venerdì, hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio

Il servizio è avvenuto in diversi comuni della Val di Susa per reprimere reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti e la circolazione stradale

Tre uomini, rispettivamente residenti in Bruzolo (TO), Bussoleno (TO) e Torino, sono stati sorpresi alla guida delle loro autovetture e risultati positivi agli accertamenti tossicologici inerenti le sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina. Due di loro hanno provocato due distinti incidenti stradali, fortunatamente senza feriti.

Nell’ambito dello stesso servizio i Carabinieri della Compagnia di Susa hanno ritirato 3 patenti di guida e sequestrato 3 autoveicoli poiché sprovvisti della relativa copertura assicurativa.

Altre due denunce sono scattate per una donna di Meana di Susa (TO) trovata in possesso di 3 piante di Marjuana dall’altezza di 40 cm ciascuna e per un uomo residente a Oulx (TO) per esser stato trovato in possesso, nella sua abitazione, di alcune foglie di Marjuana. Specifici servizi anti droga sono stati effettuati anche in alcuni giardini pubblici di Oulx, Susa e Condove.

Carabinieri, i dati del 112 ad Asti

Sono 74 al giorno, 3 ogni ora, le richieste di intervento che la centrale unica di risposta al 112 estende ai Carabinieri di Asti

 

Esse rappresentano il 75% delle chiamate indirizzate agli organi di polizia. Da giugno del 2018 ad oggi sono 26.907 le telefonate arrivate da tutta la provincia di Asti. Il 49% delle chiamate è di allarme o di segnalazione: 6.146 sono le attivazioni che arrivano da allarmi telefonici e 7.062 sono le segnalazioni di persone sospette. Un altro 23% di telefonate riguarda fatti violenti: 2.071 per lite, 205 per rissa e 1.030 per un’ampia casistica di eventi riconducibili a fatti aggressivi. Il 10% delle chiamate, 1.795 in totale, riguarda segnalazioni di furti consumati. Il 10% degli interventi, invece, riguarda il soccorso: 1.752 a seguito di incidente stradale che deve essere rilevato dalla forza pubblica e 1039 per persone in difficoltà. Curioso il dato delle segnalazioni di animali abbandonati: 1.214, il 5% del totale.

Treni, controlli su viaggiatori e bagagli

Nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia tra aderenti al c.d. network “Railpol, Associazione di Polizie ferroviarie e dei Trasporti Europee,  sono state eseguite servizi di controllo straordinario di natura preventiva a viaggiatori e bagagli. Particolare attenzione ai treni Internazionali e dell’Alta Velocità, nonché alle stazioni ferroviarie ove è maggiore l’afflusso di persone

L’operazione “Active Shield”, disposta dal centrale Servizio di Polizia Ferroviaria, ha visto il Compartimento Polfer del Piemonte e Valle d’Aosta impegnato nei relativi servizi, con oltre un centinaio di Operatori della Specialità attivi in tutto il territorio della giurisdizione, coadiuvati da unità cinofile antidroga e antisabotaggio. Complessivamente nell’arco di 24 ore: controllate 36 stazioni e scortati 37 treni, 221 i treni controllati al transito, 586 le persone identificate comprensive di 176 stranieri, delle quali 252 a bordo treno e 45 minori.

A Torino Porta Nuova i servizi, iniziati la mattina presto, si sono protratti sino a notte inoltrata, estesi anche ai parchi di servizio, ispezionando le vetture in esercizio garate per la notte, dove sono stati sorpresi un italiano senza fissa dimora e un marocchino già destinatario di ordine d’espulsione e allontanamento, che è stato accompagnato in Questura per il prosieguo della trattazione e infine trattenuto presso il CPR. Entrambi sono stati sanzionati per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria poiché presenti in aree ferroviarie di servizio non autorizzati. In serata un giovane italiano è stato arrestato per spaccio di stupefacenti, mentre un minorenne scappato da una comunità del torinese è stato riaffidato agli educatori.

Torino Lingotto, la Sottosezione di Orbassano ha garantito i servizi in stazione sino a sera, coadiuvata da unità cinofile antidroga che hanno operato lungo le banchine e nel sottopasso.

 

La Torino Fashion Week è “glocal”

Dall’Estremo oriente ai designer indipendenti torinesi

Terzo appuntamento con gli stilisti cinesi e con i creativi selezionati da CNA Federmoda

A Palazzo della Luce via agli incontri B2B con Torino Fashion Match

 

L’Estremo Oriente torna a calcare la passerella della Torino Fashion Week: sabato 29 giugno, dalle 17 alle 19, va in scena la sessione “China Day”. L’arte guida la ricerca stilistica di Ashram, che apre la sessione con una collezione di abiti da donna sfrangiati, destrutturati, quasi lacerati e attraversati da fragili cicatrici ricamate per un look ispirato ad una moderna Giovanna D’Arco. A seguire, la perfetta combinazione di eleganza e praticità dei capi urban-style creati da Hao Weimin per il brand David Sylvia, che esaltano una cultura orientale antica e misteriosa con tagli all’avanguardia e tessuti di alta qualità. Tagli netti, trasparenze e borchie e ancora body di velluto e maxi-cappotti sono il marchio distintivo di C’1st, letteralmente  “Conquistato per la prima volta”, fondato nel 2015 da Jena Chu e rivolto ad un pubblico femminile indipendente, elegante e sexy. Li Linxiao anticiperà infine Rlongtou, il primo marchio cinese di orologi da polso di lusso, che combina il meglio della tecnologia di precisione, la raffinatezza delle forme e un design funzionale.

 

Alle 21, per la quarta volta, sfileranno invece otto stilisti emergenti del made in Italy indipendente promossi da CNA Federmoda. Sul catwalk sfileranno il connubio tra sartoria italiana gusto “Old England” di Miss Little C; l’innovativo laboratorio Sartoria Sociale Chieri; lo stile Anni ’90 dei look e accessori di Daniela Bosco per il brand Soho; le borse dipinte a mano e riccamente decorate di Elizaveta Velikanova, titolare del marchio Lisa Loren; gli abiti da cerimonia e da sposa realizzati da Giovanna Sicurella di Giannaesse; i tessuti pregiati e naturali ricamati con finissaggi speciali da Nazarena Vesentini; i gioielli unici in ceramica interamente fatti a mano da Nicoletta Biglia e Rita Bellino di Scialabà; e i vestiti luminosi o con strutture stampate in 3D creati dalla brasiliana Regina Guasco De Oliveira.

 

Sabato prenderà il via anche Torino Fashion Match, l’evento internazionale B2B organizzato grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte nell’ambito dell’Enterprise Europe Network – la più grande rete europea a supporto delle piccole e medie imprese orientate ai mercati esteri. Sul palco di Palazzo della Luce in via A. Bertola 40 si alterneranno workshop e incontri bilaterali e gratuiti per mettere in contatto stilisti, aziende e buyer con l’obiettivo di facilitare la creazione di partnership commerciali e tecnologiche e analizzare i trend che in futuro avranno un impatto determinante sul comparto moda.

 

La richiesta di una moda che sia realmente ecosostenibile in ogni aspetto della sua filiera sarà il focus della prima giornata di meeting, che vedrà tra gli ospiti Federica Bertolani di Rèn Collective, Chiara Ferrero del movimento Fashion Revolution Italy, Corrado Carbonato del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, Enrico Maria Torboli di IED Torino, Luca Sburlati e Sara De Benedetti, rispettivamente AD e Communication Coordinator di Pattern SPA, e Danny Casimir, fondatore e CEO di SPLEXS International Trade. A seguire, saranno analizzati alcuni interessanti case study di realtà che hanno adottato con successo pratiche per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’uso di risorse naturali come Anaïs Renaud, Back to Eco, Vintage for a Cause, IKleid e Organic Cotton Colours.

Almo Nature non appartiene più a un umano

Per realizzare lo  scopo della  Fondazione Capellino: la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità

 

L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto ufficialmente il modello economico-solidale  (duale) Almo Nature – Fondazione Capellino:  una decisione storica per l’Italia grazie alla quale, per la prima volta, una fondazione costituita senza scopo di lucro per realizzare finalità di solidarietà sociale possiede un’azienda,  i cui profitti sono della fondazione per la realizzazione degli scopi definiti nello Statuto

 

 Era il mese di marzo del 2018 quando Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature, azienda nota per essere stata la prima al mondo a produrre alimenti per cani e gatti con ingredienti idonei in origine al consumo umano, aveva dichiarato che tutti i profitti (dividendi) dell’azienda maturati dal 1 gennaio 2018 -e per sempre- sarebbero stati a disposizione della Fondazione Capellino, da lui fortemente voluta, che li avrebbe impiegati in difesa dei cani, dei gatti e per la salvaguardia della biodiversità.

L’Italia però, a differenza di altri Paesi, non era pronta ad accogliere un tale modello Economico-Sociale, ovvero una Fondazione che possiede un’azienda (lavoro delle persone + capitale finanziario + un prodotto di marca) i cui profitti vengono destinati alla realizzazione di progetti reali, concreti e trasparenti.

La tenacia di Pier Giovanni Capellino, supportata dal team dell’avvocato Succi dello studio legale BonelliErede li ha portati, però, lo scorso novembre a sottoporre un dettagliato interpello all’Agenzia delle Entrate che nei giorni scorsi ha risposto (risposta n. 187/2019) riconoscendo di fatto un nuovo modello economico-solidale (duale) nel quale la proprietà dell’azienda e i suoi frutti possono non appartenere a un umano ma a uno scopo che nel caso specifico di Almo Nature-Fondazione Capellino coincide con la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità.

Con questa decisione l’Agenzia delle Entrate permette ad Almo Nature, già riconosciuta dalla Prefettura di Genova il 5 novembre 2018, di realizzare un nuovo modello di azienda a “capitalismo solidale” ovvero, come recita il claim riportato su tutti i prodotti, di realizzare la prima azienda “owned by the animals”, posseduta interamente dagli animali, dalla natura e da tutti gli umani che ne condividono i valori.

La Fondazione agirà secondo le regole del suo Statuto, il consiglio di amministrazione opererà con assoluta trasparenza, sotto il controllo di tutti e delle autorità pubbliche. Ogni anno verranno pubblicati un bilancio chiaro e certificato, nonché i risultati ottenuti.

Per la legge italiana, classificandosi come ente commerciale, ora la Fondazione ha diritto a gestire la società di cui ha la proprietà e ad essere finanziata dalla stessa senza penalizzazionispiega Pier Giovanni Capellino.In alternativa avrei dovuto vendere l’azienda e trasformare il capitale in rendita mentre volevo non dividere la solidarietà dalla produzione della ricchezza e coinvolgere dipendenti e clienti: i primi ora potranno dare un significato aggiunto al loro lavoro di tutti i giorni, i secondi potranno scegliere tra una crocchetta come tante e le nostre crocchette che sono buone due volte, alla salute di cani e gatti e, grazie ai suoi profitti, alla difesa della natura”

Sono al momento tre i progetti di Almo Nature-Fondazione Capellino:

  • ✔ il progetto europeo Companion Animal For Life, lavora attraverso tre azioni complementari (AdoptMe, LoveFood, RespectMe) e mira all’istituzione di un registro europeo obbligatorio di identificazione e registrazione dei cani e dei gatti sin dalla nascita, ad eliminare gli abbandoni, il randagismo, il commercio abusivo dei cuccioli, sino a trasformare i canili in luoghi di transito temporaneo e non di detenzione, come accade oggi nella maggior parte dei casi.
  • Farmers&Predators, il progetto che ha come obiettivo la salvaguardia degli spazi necessari alla sopravvivenza dei grandi mammiferi (carnivori e non) e la convivenza tra grandi animali e attività umane che inesorabilmente si scontrano per l’occupazione del territorio.
  • Regenerating Villa Fortuna,il progetto agricolo sperimentale di rigenerazione della terra dopo decenni di coltura intensiva condotto sui terreni agricoli che circondano gli edifici dove, al termine del loro recupero, sorgerà la sede della Fondazione Capellino, nel Comune di San Salvatore Monferrato, in Piemonte.

Esercito e Nazioni Unite insieme per la formazione

Cooperazione tra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e lo United Nations System Staff College

 Nella splendida cornice della biblioteca monumentale di Palazzo Arsenale a Torino, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, ha avuto luogo la firma dell’Intesa Tecnica per la “Cooperazione nel settore della Formazione” tra l’Esercito Italiano, rappresentato dal Gen. C.A. Giovanni Fungo, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, e lo UNSSC (United Nations System Staff College) con sede a Torino, rappresentato dal suo Direttore il Dott. Jafar Javan. L’intesa tra le due Istituzioni nasce dal riconoscimento della specifica “expertise” che l’Esercito Italiano possiede per la trattazione di tematiche afferenti al “Peacekeeping”, con particolare riferimento al settore del “Post Conflict Management”. Nell’ambito della funzione formativa, il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito è in grado di offrire una formazione mirata, basata su insegnamenti specifici, rivolta contestualmente sia alle componenti civili sia a quelle militari, nazionali e straniere, al fine di: accrescere la preparazione specifica nel settore S&R (Stabilizzazione e Ricostruzione); sviluppare sinergicamente competenze, sia operative sia tattiche, in un quadro di mutua cooperazione; elevare il livello di conoscenza reciproca dei ruoli e delle competenze al fine di facilitare il lavoro da svolgere successivamente sul campo. Allo stesso modo lo UNSSC potrà garantire per l’Esercito Italiano una significativa varietà di corsi per la formazione avanzata di personale selezionato. Lo scopo dell’Intesa Tecnica è di promuovere la cooperazione bilaterale nel campo della formazione avanzata, con l’obiettivo di soddisfare le reciproche necessità in merito all’impiego del personale nei moderni scenari operativi. Per raggiungere questo scopo le due Istituzioni agiranno nel rispetto dei propri doveri e impegni istituzionali, al fine di incoraggiare, facilitare e sviluppare la cooperazione. L’Intesa Tecnica tra l’Esercito Italiano e lo UNSSC segna l’avvio di una importante sinergia tra le due Istituzioni creando a Torino un polo formativo per i professionisti militari e civili di settore, che rappresenta un unicum nel panorama nazionale ed internazionale.

 

L’ondata di calore mette a dura prova la rete elettrica

Le eccezionali temperature che hanno interessato in queste ore la Città di Torino hanno sottoposto la rete di distribuzione elettrica della città (gestita da IRETI, società del Gruppo Iren) a forti sollecitazioni sia in termini di carico, dovuto all’incremento dei consumi, che di stress termico, dovuto alla più difficile dispersione del calore prodotto.
Si sono quindi registrati, a partire dalla mattina di giovedì 27 giugno, guasti diffusi su tutta la rete che hanno coinvolto, per un arco di tempo variabile da caso a caso, diversi quartieri cittadini. IRETI è intervenuta, attivando le procedure previste in caso di guasti diffusi, mettendo in campo il pieno della propria forza operativa, con mezzi, personale ed imprese esterne, e rafforzando il presidio del telecontrollo con lo scopo di ridurre al minimo i disservizi agli utenti. La situazione di emergenza è stata gestita ponendo in atto tutte le azioni previste nel piano elaborato per queste specifiche eventualità: IRETI, da anni, si è attrezzata con un programma di interventi specifici per affrontare le problematiche connesse alle ondate di calore (Piano Estate), che prevede ispezioni e manutenzioni straordinarie sui componenti e sugli impianti maggiormente sensibili. Inoltre sulla rete di distribuzione elettrica della Città di Torino è in corso da alcuni anni un importante programma di investimenti, confermato ed incrementato per il futuro nell’attuale piano industriale Iren, finalizzato al potenziamento, al rinnovo e alla nuova realizzazione di reti, cabine secondarie e impianti primari. In particolare da alcuni anni una parte significativa degli investimenti è stata rivolta alla sostituzione di porzioni di rete in media tensione con condutture a maggior capacità e maggior livello di isolamento (Piano Resilienza). Al fine di cercare di attenuare il carico sulla rete elettrica e il conseguente rischio di interruzioni del servizio, si consigliano i cittadini di utilizzare gli elettrodomestici a maggior consumo (lavatrici, lavastoviglie, ecc.) con programmi a basse temperature e consumo ridotto, preferendo se possibile un utilizzo notturno, quando è minore la richiesta di elettricità. Iren consiglia di climatizzare solo i locali maggiormente utilizzati, tenendo porte e finestre chiuse ed impostando temperature non inferiori ai 25 gradi anche per evitare problemi di salute.

Milan fuori dall’Europa League. Tocca al Toro

E’ ufficiale: il Milan è stato escluso dalla partecipazione all’Europa League nella stagione 2019/20.

La causa sono le violazioni al fair play finanziario nei periodi di monitoraggio del  2015-18 e 2016/18. La decisione arriva dal consent award raggiunto dal Milan con la Uefa davanti al Tas il 24 giugno. Il posto libero tocca a Toro  e Roma