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Renoir in prestito dal Musée d’Orsay

Con questa esposizione torinese, suddivisa in ben nove sezioni, si vuole percorrere la complessa evoluzione del percorso dell’artista francese

museo

Sono in mostra alla GAM di Torino, in prestito Musée d’Orsay e dal Musée de l’Orangerie, 60 capolavori di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), uno dei protagonisti, con Manet, Monet, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne, tra gli anni Settanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, della grande stagione dell’Impressionismo francese. Con questa esposizione torinese, suddivisa in ben nove sezioni, si vuole percorrere la complessa evoluzione del percorso artistico di Renoir – attivo per oltre un cinquantennio tanto da produrre oltre cinquemila dipinti e un numero elevatissimo di disegni e acquerelli – evidenziando la grande varietà e qualità della sua tecnica pittorica e i diversi temi affrontati. (Piemonte Italia)

Fino al 23-02-2014  GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Via Magenta, 31  Torino 

 

Dietetica e Nutrizione Clinica: il Piemonte tra le eccellenze nazionali

Il progressivo aumento delle malattie croniche e degenerative, che richiedono interventi ad elevata complessità clinico assistenziale, pone l’esigenza di organizzare risposte integrate, centrate sui bisogni dei pazienti e di chi li assiste

dieta

Se la sanità è spesso caratterizzata da inefficienze e lunghe liste d’attesa, a maggior ragione vanno riconosciute le eccellenze che, a dire il vero, nella nostra regione non mancano. Una di queste è senza dubbio La rete della strutture di dietetica e nutrizione clinica della Regione, davvero all’avanguardia a livello nazionale. La conferma si è avuta nel corso del 3° convegno nazionale sulla nutrizione artificiale nella vita e alla fine della vita che si è svolto di recente a Torino, presso il Politecnico, promosso da Cittadinanzattiva.

 

Il progressivo aumento delle malattie croniche e degenerative, che richiedono interventi ad elevata complessità clinico assistenziale, pone l’esigenza di organizzare risposte integrate, centrate sui bisogni dei pazienti e di chi li assiste, unitarie nel modo in cui vengono erogate. Una di queste risposte è, appunto, rappresentata dalla Nutrizione Artificiale. Quando necessario, deve essere proseguita dall’ospedale al domicilio, riducendo i costi globali del trattamento e influendo sensibilmente sulla qualità di vita del paziente. Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 aveva evidenziato la necessità di garantire ad ogni paziente un intervento adeguato dal punto di vista nutrizionale a livello territoriale ed ospedaliero.

 

 “La Regione Piemonte – afferma l’Assessore alla Sanità, Ugo Cavallera – aveva immediatamente recepito il disposto del Piano Sanitario Nazionale individuando, sin dal 2003, i centri ospedalieri della propria Rete regionale delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica, aggiornata e formalizzata nel 2010, con il preciso scopo di ottimizzare la nutrizione artificiale ospedaliera e domiciliare, sia per quanto attiene all’età pediatrica, sia all’età adulta”. Ancora oggi, il Piemonte è all’avanguardia nei percorsi di Nutrizione Clinica, sia dal punto di vista assistenziale, sia da quello gestionale ed organizzativo. Nell’ottica dell’assistenza in rete, in base alla quale il paziente non deve mai essere abbandonato nel suo percorso, ma ha bisogno di essere costantemente seguito ed accompagnato in ogni fase della sua malattia, la Rete di Dietetica e Nutrizione Clinica copre l’intero territorio regionale e offre assistenza trasversale ad ogni ambito di malattia, in cui il controllo nutrizionale del paziente è essenziale alla sua guarigione.

Il sogno raddoppia

“Doppio Sogno” è una passeggiata all’aperto tra sculture monumentali installate negli spazi del Polo Reale.  Una mostra che indaga immagini contrapposte e complementari attraverso linguaggi e simboli in relazione e opposizione: pittura e scultura, interno ed esterno, modernità e reminiscenza del classico

 

polo reale cavallo“Doppio Sogno” è il titolo scelto per il percorso tra scultura e pittura inaugurato il 14 novembre con la prima parte dedicata alla scultura negli spazi all’aperto del Polo Reale e proseguirà l’11 dicembre con la seconda parte rivolta alla pittura nei nuovi spazi espositivi del Polo Reale a Palazzo Chiablese, in piazzetta Reale. A cura di Luca Beatrice e Arnaldo Colasanti, “Doppio Sogno” è una mostra che indaga immagini contrapposte e complementari attraverso linguaggi e simboli in relazione e opposizione: pittura e scultura, interno ed esterno, modernità e reminiscenza del classico, realismo e onirico, figurazione e contemporaneità, immagine e parola scritta.

 

Dal 14 novembre al 9 marzo 2014, la prima parte del percorso si presenta come una passeggiata all’aperto tra sculture monumentali o di grandi dimensioni, installate negli spazi del Polo Reale. Il percorso tracciato dalle opere permette di conoscere e scoprire il Polo in tutte le sue componenti. Dalle figure femminili interpretate da Francesco Messina, Giuliano Vangi e Giuseppe Bergomi, allestite rispettivamente nel Cortile di Palazzo Chiablese, nella Sala degli Svizzeri di Palazzo Reale e nel Cortile di Palazzo Reale, si passa a soggetti d’ispirazione mitologica come il Teseo Screpolato di Mitoraj e l’Ulisse di Manzù, o ancora a temi biblici rappresentati da Fuga da Sodoma di Antonietta Raphaël Mafai.

 

Monumentali le opere di Giuseppe Maraniello e Marino Marini, le sculture di Augusto Perez – Crepuscolo e Crocifisso di Apollo del Belvedere – e le Black Hands di Patrizia Maïmouna Guerresi, collocate in Piazzetta Reale. Rivelano, infine, un impianto di matrice contemporanea i soggetti scelti dal canadese Wiliam Hadd McElcheran, con l’installazione Businnessman lungo lo Scalone di Palazzo Chiablese. Velasco Vitali presenta il Branco, allestito nell’area del Teatro Romano del Museo Archeologico, mentre un assemblaggio di strumenti a fiato è proposto nell’opera di Arman, Flon Flon, 1990 disposto lungo i portici di Palazzo Reale.

 

Un’esposizione en plen air, Doppio Sogno, che accompagnerà il pubblico torinese e non solo, nel cuore della città, in una promenade tra le opere di alcuni dei principali protagonisti della scultura del ‘900, nazionale e internazionale. La seconda parte della mostra, dall’11 dicembre al 9 marzo 2014, inaugura invece i nuovi spazi espositivi di Palazzo Chiablese (ingresso da Piazzetta Reale). Circa 1.000 mq che un tempo ospitavano la collezione e la biblioteca dell’ex Museo del Cinema, saranno dedicati a servizi e mostre. Organizzazione e catalogo: Silvana Editoriale Foto: Ernani Orcorte.

 

(Foto: il Torinese)

Maledetta crisi, cala anche il consumo di benzina

La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%)

 

benzina

Secondo i dati del report annuale della Regione, dal 2011 al 2012 il consumo di carburante in Piemonte è calato.  I consumi sono scesi del 7,85% nella rete ad uso pubblico e addirittura del 22,98% sulle autostrade. La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto praticamente stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%).

 

DOMANDA E RISPOSTA Quali iniziative sono possibili per contrastare il problema?

 “La proroga della delibera sulla multifunzionalità dei nuovi punti di distribuzione e l’accordo sulla metanizzazione della rete autostradale  ha visto il Piemonte Regione capofila di un’azione importante ed intelligentemente creativa. Nell’ottica di migliorare sempre di più i servizi al cittadino abbiamo anche presentato al ministero dello Sviluppo economico tre progetti sulla mobilità elettrica, che rappresentano un’opportunità e non vanno letti come un ostacolo al mantenimento della rete distributiva tradizionale”. Agostino Ghiglia, Assessore regionale al Commercio

Il Centro Storico spopola sui social network

Inaugurato nel 1963, il Centro Storico Fiat ha sede a Torino, in un edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle officine di corso Dante dove nacque l’azienda. Su Facebook in soli sei mesi ha ricevuto più ‘mi piace’ della Galleria degli Uffizi e dei Musei Vaticani messi insieme

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L’Ansa ha dato la notizia recentemente: in soli sei mesi ha ricevuto più ‘mi piace’ della Galleria degli Uffizi e dei Musei Vaticani messi insieme. Il Centro Storico Fiat è il museo italiano più popolare su Facebook, con oltre 100 mila fan e con più di 35 mila persone che ne parlano. Numeri che collocano il museo al livello del Moma di New York o del Louvre di Parigi. Solo un quarto dei fan è in Italia, tutti gli altri dall’estero. Fin dall’inizio è stato teatro di momenti importanti nella storia della Fiat: il primo risale al 4 maggio 1966 quando, nel salone centrale, Vittorio Valletta, una delle figure chiave nella storia ultracentenaria dell’azienda fondata dal Senatore Giovanni Agnelli, firmò l’accordo con l’URSS che portò alla costruzione di Togliattigrad.

Ora il Centro Storico ospita una collezione di automobili, cimeli, modellini e manifesti pubblicitari di artisti che copre l’intera storia dell’azienda. Dalla prima vettura, la 3½ Hp, all’impressionante “Mefistofele”, che nel 1924 batté il record mondiale assoluto di velocità. E poi ci sono il primo trattore, il Fiat 702 del 1919; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta e l’affascinante caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO.

Il percorso di visita, in cui è possibile imbattersi in motori per navi, biciclette, frigoriferi e lavatrici “targati” Fiat, si snoda attraverso la ricostruzione di alcuni stabilimenti simbolo della storia aziendale e dei cambiamenti nel modo di lavorare.

Nello stesso edificio è presente anche l’archivio aziendale, consultabile su appuntamento: più di 5.000 m.l. di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi), 200 ore di filmati storici. Di particolare interesse il fondo del progettista Ing. Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie – la Topolino, la 600, la 500 – che hanno motorizzato l’Italia.

(fonte: www.fiatspa.com)

Storie di donne e di risaia

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione. Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino

 

agnelli

Laura Pariani ricostruisce storie di donne e risaie, di emigrazione e lavoro. In scena, insieme a Betti Zambruno e alle Trobairitz d’Oc, Manuela Massarenti attende un risotto fumante narrando una vita come tante nel Piemonte del ’90. La monda, il Fascismo, la guerra e la fuga dai campi, gli anni ’50 e il nord Europa per trovare il lavoro che in Italia mancava. Uno spettacolo che segue i tempi di preparazione di un buon risotto e che attraverso i profumi conduce lo spettatore nella realtà della storia.

 

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione.Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino…perché il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino!…parla di sé, e così, della Sua Italia.Un’Italia povera dove le donne andavano tutte a mondare, a strappare il riso all’acqua, sveglia presto e quasi nessun soldo in tasca. Poi fu il tempo del Duce, e tutte andavano a Roma cantando, attraverso un paese che viaggiava veloce verso un triste destino.Poi, fu il tempo dell’addio.

 

“Perché, dopo la guerra, il lavoro mancava, le macchine arrivate nei campi toglievano spazio alle mondine”: destinazione Svizzera, alla ricerca di una nuova vita. Una vita triste, una città, Zurigo, dove gli italiani erano “maccheroni”, buoni per lavorare. Ma anche lì, schiena dritta e voglia di lavorare hanno prodotto i loro frutti, conquistando anche il rispetto. Nives racconta parole che sono di migliaia d’italiani, parole lontane, ma ferme. Una cena in cui una storia e delle canzoni che portano in altri tempi, si ascoltano, mangiando un riso piemontese affogato nel vino rosso, e non potrebbe essere altrimenti, perché come la protagonista stessa dice “il vino fa sangue mentre l’acqua fa tremar le gambe!”

 

“Senza mai levar la schiena parole e canti dalla risaia”

29 gennaio, 2014 – 21:00 TEATRO AGNELLI Via P. Sarpi 111 – Torino

Testo di Laura Pariani, con Manuela Massarenti. Canti eseguiti dal vivo Valeria Benigni, Paola Lombardo, Betti Zambruno. Regia di Renzo Sicco

Applausi per Last Vegas al Film Festival

Apprezzato il film con Robert De Niro, Morgan Freeman, Michael Douglas e Kevin Kline. In sala il regista, Jon Turteltaub. Unica star presente, Elliot Gould

 

ttfOttimo inizio per il Torino Film Festival che ha esordito tra scroscianti applausi. Il pubblico ha apprezzato il primo film in programma, Last Vegas, interpretato da attori del calibro di Robert De Niro, Morgan Freeman, Michael Douglas e Kevin Kline. Presenti in sala il regista, Jon Turteltaub, e l’attore Elliot Gould. Gag fuori programma di  Luciana Littizzetto, che si è portata  da casa un piccolo   tappeto rosso personale.

 

DOMANDA E RISPOSTA: Qual è la storia del TFF?

Il Torino Film Festival nasce nel 1982 col nome di Festival Internazionale Cinema Giovani ed è destinato ad attrarre un vasto pubblico con l’obiettivo di esplorare le tematiche della cinematografia giovanile. Il festival si colloca da subito nel solco del “Nuovo Cinema” e, non a caso, coniuga l’intento di scandagliare l’universo giovanile attraverso il linguaggio cinematografico con una seria ricerca critica sul cinema degli anni Sessanta. Dunque si costruisce, edizione dopo edizione, una rassegna capace di indagare sulle forme innovative, periferiche e sperimentali del cinema internazionale: un cinema “giovane” imperniato sul rinnovamento linguistico che si contrappone alle forme consolidate di cinematografia. Per rispondere a tale proposito il festival decide di accogliere sin dalla sua prima edizione la vasta gamma di nuove modalità espressive dell’immagine elettronica. Il festival risponde anche alle esigenze dei giovani filmmaker e videomaker di trovare spazi riconosciuti dove mostrare le loro opere e attraverso cui avere un rapporto diretto di confronto con il pubblico.

Primo festival metropolitano in Italia, il festival riesce a creare fin da subito un forte legame col proprio pubblico, aumentando costantemente la complessità dell’offerta cinematografica, miscelando nei suoi programmi cinema d’autore e cinema di genere, ricerca sperimentazione e riscoperta di grandi classici dimenticati. Attraverso lo strumento di un sempre più ricco programma e il continuo rimescolamento degli schemi, grazie anche alla proposizione di cinematografie nazionali ancora inesplorate e di autori sconosciuti e trascurati in Italia, il festival è in grado di offrire al suo pubblico indicazioni precise e proiezioni che lo aiutano a formarsi una coscienza critica sul cinema come fenomeno di cultura, espressione artistica e mezzo di comunicazione di massa. (Fonte: Torino Film Festival)

Ossigeno alle imprese: erogati i primi 25 milioni della Banca Europea

Per quanto riguarda i restanti 75 milioni di euro che dovranno essere interamente allocati entro i primi mesi del 2014, la Giunta regionale ha già deciso di impegnarne 20 milioni sulla nuova misura “Più Sviluppo”: sostegno alle realtà imprenditoriali

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Erogata la prima tranche, pari a 25 milioni di euro, dei fondi messi a disposizione da Banca Europea degli Investimenti (BEI), a seguito del contratto di prestito “Regione Piemonte Loan for SMEs”. L’intesa, sottoscritta nei mesi scorsi, prevede la disponibilità di un plafond di risorse aggiuntive per il Piemonte di 100 milioni di euro da destinarsi interamente al finanziamento di investimenti e progetti di sviluppo relativi alle PMI piemontesi. «Grazie all’operazione conclusa con BEI – commenta il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cotaassicuriamo alle imprese piemontesi, già gravate dal perdurare della crisi, di poter disporre di risorse finanziarie aggiuntive, in un momento in cui sia la parte pubblica, sia il sistema creditizio faticano a sostenere le legittime esigenze di liquidità del mondo imprenditoriale per gli investimenti. Ora, più che mai, dobbiamo guardare a nuovi mezzi di reperimento, che sappiano sfruttare le leve finanziarie di cui disponiamo e quindi cercare di replicare questo meccanismo virtuoso messo in atto con BEI».

La Giunta regionale ha destinato la prima tranche al finanziamento di una parte cospicua della lista d’attesa presente sulla Misura IV.1 del Piano Straordinario per l’Occupazione, ovvero quello relativo ai prestiti partecipativi: una misura che si prefigge di rafforzare la struttura patrimoniale delle PMI e diversificarne le fonti di finanziamento. Si tratta in estrema sintesi di un finanziamento a 5 anni, dove l’80% dell’importo viene erogato dalla Regione con provvista BEI ad un tasso fisso inferiore al 2%, con un costo finanziario dell’operazione, quindi, sensibilmente al di sotto rispetto agli attuali tassi di mercato. La Giunta, inoltre, per supportare maggiormente tali imprese, ha deliberato recentemente di ripristinare anche per queste operazioni il contributo a fondo perduto pari al 5% della provvista erogata da Finpiemonte; non essendo possibile utilizzare la provvista BEI per tale finalità, sono stati destinati 1,25 milioni di euro di fondi PAR FAS.

Il perdurare della crisi e la conseguente contrazione del credito, unitamente alle finalità e al basso costo del finanziamento, hanno fatto sì che la misura “presiti partecipativi”, dalla seconda metà del 2010 a oggi, abbia avuto un rilevante riscontro in termini di domande presentate, generando una richiesta di fondi di quasi 5 volte superiore alla sua dotazione iniziale, che era di circa 18 milioni di euro.  Grazie alle risorse aggiuntive reperite attraverso il contratto con BEI, è stato possibile finanziare, in aggiunta a quelle che avevano già beneficiato dei fondi regionali, oltre 70 imprese, la maggior parte ubicate nell’area torinese e in provincia di Cuneo. I finanziamenti concessi hanno un taglio medio pari a 450 mila euro, con un minimo di 50 mila  e un massimo 1,5 milioni. Tali fondi hanno generato un cofinanziamento bancario aggiuntivo di oltre 5 milioni di euro.  Per quanto riguarda i restanti 75 milioni di euro che dovranno essere interamente allocati entro i primi mesi del 2014, la Giunta regionale ha già deciso di impegnarne 20 milioni sulla nuova misura “Più Sviluppo”: sostegno alle realtà imprenditoriali con una stabile organizzazione nella regione attraverso agevolazioni per investimenti produttivi a tassi vantaggiosi e che abbiano significative ricadute occupazionali. Si sta, inoltre, programmando l’impiego dei rimanenti 55 milioni sempre a favore delle PMI piemontesi, su diverse misure, nuove o già in vigore:  investimenti in innovazione e ricerca, per la cooperazione, per il sostegno al circolante. (Finpiemonte)

Task force Italia-Russia per aiutare le imprese

In vista dell’Expo 2015, Torino e Milano rappresentano oggi un’unica grande realtà metropolitana. Già adesso l’area fieristica di Rho-Pero è alle porte di Novara. Ma con la realizzazione della fermata dell’alta velocità ferroviaria vi si potrà arrivare in 40 minuti anche dal centro di Torino e viceversa

prternshipPartecipazione record alla Task force Italia-Russia sui distretti e le pmi, forum economico-istituzionale presieduto dal Ministero dello Sviluppo economico italiano e dalla Rappresentanza commerciale russa di cui si è aperta il 12 novembre a Torino Incontra la 23/esima edizione: 800 le persone iscritte, in rappresentanza di 25 Regioni russe e sette italiane. Il programma dell’iniziativa, che prosegue fino a mercoledì 13, prevede confronti e dibattiti su efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia, meccanica e turismo. “E’ un’edizione senza precedenti – ha commentato il presidente del Piemonte, Roberto Cota – un’occasione straordinaria per la nostra Regione”. La Russia, infatti, è il dodicesimo Paese a cui è destinato l’export piemontese, per un totale di 790 milioni di euro nel 2012, con un incremento del 4,9% rispetto al 2011. “Il saldo della bilancia commerciale – ha osservato ancora il presidente – è positivo per oltre 700 milioni, in aumento rispetto ai tre anni precedenti”.

Istituita nel 2002, la Task force si riunisce due volte l’anno: le Regioni russe coinvolte sono state fino ad ora 83, dieci quelle italiane. Per quanto riguarda il Piemonte, la categoria merceologica che la fa da padrona nell’export continua a essere la meccanica (27%). “E’ importante – ha detto Cota – perché questo settore è il cuore della tradizione industriale del Piemonte e stiamo riuscendo a coniugarla con l’innovazione”. Altri settori in cui le esportazioni sono positive sono i mezzi di trasporto, gli alimentari e il tessile.

Rivolgendosi ai suoi interlocutori russi, Cota ha poi evidenziato che “abbiamo piccole e medie imprese dell’indotto di grande qualità, che hanno saputo superare l’ottica dell’unico committente per competere sul mercato. Il sistema imprenditoriale piemontese ha bisogno di due cose: creare reti di imprese tramite distretti industriali e sostegno all’esportazione. Per questo il governo regionale ha investito moltissimo nelle politiche di internazionalizzazione”. Bilancio molto positivo, sia in modo globale che per quanto riguarda i rapporti con la Russia, anche per i flussi turistici: quest’anno si è registrato un incremento del 40% delle presenze.

Infine, Cota ha ribadito che “in vista dell’Expo 2015, Torino e Milano rappresentano oggi un’unica grande realtà metropolitana. Già adesso l’area fieristica di Rho-Pero è alle porte di Novara. Ma con la realizzazione della fermata dell’alta velocità ferroviaria vi si potrà arrivare in 40 minuti anche dal centro di Torino e viceversa. Per questo, stiamo lavorando per mettere in luce le opportunità offerte dal Piemonte”. Il viceministro dello Sviluppo economico della Federazione Russa, Pavel Korolev, l’ha definita “una Task force organizzata in modo impeccabile. I delegati che sono qui presenti hanno le idee ben chiare, per cui sono in campo prospettive di cooperazione molto consistenti, che indubbiamente porteranno risultati a breve termine”. Sullo scambio di opportunità ed esperienze tra gli imprenditori dei due Paesi ha puntato l’attenzione la presidente della Rappresentanza commerciale russa in Italia, Natela Scengheliya: “E’ fondamentale che ci sia la possibilità di discutere concretamente di progetti, che portino poi alla firma di impegni contrattuali”.

Nel corso della task force verrà anche dedicato spazio agli strumenti finanziari attraverso cui realizzare le forme di collaborazione, sia sotto il profilo bancario sia riguardo gli investimenti diretti dalla Russia verso l’Italia e viceversa. La Regione Piemonte, in particolare, ha istituito la formula del contratto di insediamento per attrarre nuovi investimenti, che ha già prodotto diversi risultati. Ne è conferma la presenza a Biella dell’azienda russa Synhesalloys, specializzata nei metalli preziosi per l’industria, che ha un investimento programmato di 13 milioni di euro, con un contributo regionale di 1,4.

Come imparare l’export con il Ceip

L’azienda “export e market oriented” vince la sfida ai mercati esteri se è in grado di utilizzare il marketing internazionale come elemento conduttore della propria azione. Il Ceip suggerisce anche di evitare alcuni errori comuni in merito all’export

 

mercati

Guardare al mondo per tentare di risolvere i problemi connessi alla crisi di casa nostra. Ecco l’imperativo per le aziende piemontesi. Un aiuto può arrivare dal Ceipiemonte, il centro estero della Regione. L’orientamento all’internazionalizzazione è un servizio gratuito, personalizzato, dedicato alle imprese artigiane e alle piccole imprese, a cura di Ceipiemonte.

 

Un team è a disposizione, su appuntamento, nella sede del Ceip o in quelle dei soci sul territorio, per analizzare le esigenze dell’azienda e l’operatività in relazione ai paesi di interesse, con riferimento a: strategie di ingresso e/o di consolidamento, canali distributivi e di vendita, ricerca di partner commerciali, attività promozionali. I servizi proposti sono coerenti con la strategia aziendale, dalle fasi preliminari fino alla realizzazione di un percorso operativo e al monitoraggio dei risultati.

 

L’azienda “export e market oriented” vince la sfida ai mercati esteri se è in grado di utilizzare il marketing internazionale come elemento conduttore della propria azione. Il Ceip suggerisce anche di evitare alcuni errori comuni in merito all’export:

 

  • considerare l’export come un’attività sporadica e occasionale
  • pensare di poter risolvere tutti i problemi grazie all’export
  • pensare di riprodurre sul mercato internazionale la stessa strategia di successo adottata sul mercato domestico
  • non avere una strategia.

Fatene tesoro. Il servizio è erogato in tutte le province piemontesi nel contesto del Progetto Idea.

 

(www.centroestero.org)