Non si rassegnava alla fine della relazione con la sua ex, continuando a perseguitare la donna arrivando a rubarle degli oggetti. In questo modo ha ottenuto un appuntamento per restituirglieli. Lo stalker 34enne di origine marocchina, regolare sul territorio italiano, è stato così arrestato dalla polizia a Torino con l’accusa di atti persecutori. Le volanti l’hanno intercettato a Barriera di Milano e alcuni passanti l’hanno bloccato mentre seguiva la donna tentando di strattonarla. E’ emerso che la vittima l’aveva già denunciato a marzo e il questore aveva emesso un ammonimento che l’uomo non ha mai rispettato. L’ex fidanzata, per sfuggirgli, aveva persino lasciato l’Italia per due mesi, ma al suo ritorno l’aveva ritrovato sotto casa.
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, dopo il dibattito di ieri in Senato, che ha visto le dimissioni del premier, si schiera con Conte e scrive su Facebook: “Il discorso del Presidente Giuseppe Conte ha restituito la cifra del dibattito politico e istituzionale. A lei, Presidente, il mio ringraziamento per quanto fatto sin qui e per quanto ci sarà ancora da fare.” E aggiunge: “Mi associo alle parole di Luigi Di Maio per ringraziare il Presidente del Consiglio: hai ridato dignità alle Istituzioni ricordando a tutte e tutti noi cosa significa rispettarle e servirle anziché servirsene. Forza, sono certa che qualsiasi scelta farai sarà quella giusta. Siamo con te!
DAL PIEMONTE
I Carabinieri della Compagnia di Alba hanno deferito in stato di libertà tre uomini residenti nei campi nomadi rom di Asti e di Castagnole delle Lanze per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di grimaldelli e strumenti atti allo scasso.
L’altro ieri sera i militari della Stazione di Govone, nel corso di un servizio perlustrativo intercettavano un’autovettura Fiat grande punto con a bordo quattro uomini, parcheggiata poco prima all’interno del parcheggio del bowling di Castagnito, località Baraccone. I quattro, alla vista della pattuglia tentavano la fuga; dopo un breve inseguimento abbandonavano l’autovettura scappando nei frutteti della zona, facendo perdere inizialmente le proprie tracce. Gli stessi poco dopo venivano avvistati nuovamente dalle pattuglie di Govone e del Nucleo Radiomobile, sopraggiunto subito dopo per concorrere nelle ricerche. Tre dei quattro fuggitivi riuscivano a salire a bordo di un’Audi di grossa cilindrata, tentando la fuga in direzione di Neive. L’inseguimento, durato diversi chilometri, si concludeva a Santo Stefano Belbo con l’ausilio delle pattuglie della locale Stazione e di un’altra autovettura della Compagnia Carabinieri di Canelli (AT). I quattro uomini, tutti nomadi rom, sono stati trasportati presso la caserma di Alba per gli accertamenti conseguenti. A seguito delle perquisizioni personali e sulle autovetture eseguite, i militari rinvenivano svariati strumenti atti allo scasso e dei passamontagna. I quattro fuggitivi sono risultati essere professionisti dei reati contro il patrimonio, considerati i numerosissimi precedenti penali e di polizia per furti e tagli di cassaforte.
I quattro venivano pertanto denunciati dai Carabinieri di Govone per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di grimaldelli e strumenti atti allo scasso, mentre, per l’autista dell’Audi, si è aggiunto anche il deferimento del favoreggiamento personale.
“Street Art in Blu”. Da Blu a Banksy (ma non solo). Dal 23 agosto al 29 settembre
Non più demonizzata, com’è accaduto fino a qualche anno fa, ma ormai del tutto (o quasi) sdoganata quale vera e propria forma d’arte – prodotta in tutto il mondo da artisti che ben conoscono la grammatica di segno e colore, spesso celati nell’anonimato di improbabili e misteriosi pseudonomi – la Street Art o Writing o Graffitismo è oggi ovunque intorno a noi. Viaggia – coloratissima e ammonitrice, poetica o spietatamente tranchant – sui muri delle nostre case e delle nostre città, sulle facciate esterne di fabbriche dismesse o di treni rottamati o di serrande abbassate, ma anche – cosa un tempo impensabile – all’interno di importanti Musei d’arte contemporanea, non meno che in Gallerie e private Collezioni d’arte. A Torino s’è guadagnata perfino gli spazi prestigiosi di uno storico teatro cittadino che, fra i privati, con i suoi 1520 posti, risulta essere il più grande di tutto il Piemonte.
Dal 23 agosto al 29 settembre prossimi, infatti, il Teatro “Colosseo” di via Madama Cristina ospiterà – dal foyer, agli spazi interni fino alla sala vera e propria – una mostra (dal titolo “Street Art in Blu”) dedicata proprio ai Graffiti Writers attualmente più importanti e celebri a livello internazionale. Iniziativa per altro che non stupisce più di tanto, se si considera la passione per questo genere artistico della famiglia Spoto, proprietaria del Teatro, che, in collaborazione con il Collettivo di collezionisti Xora, ha voluto in questi anni popolare gli stessi muri esterni del “Colosseo” (fra via Madama e via Bidone) proprio con grandi opere di Street Art, dalla mappa trasfigurata del quartiere San Salvario realizzata da ZEDZ, ai due orsi di Nevercrew e Bordalo II, fino al portale tridimensionale di Peeta e agli ultimi lavori di Nemo’s e Aito Kitazaki. Fra originali, stacchi, serigrafie e vinili saranno più di cento le opere messe insieme per la rassegna, programmata fra agosto e settembre, che si preannuncia davvero imperdibile e che ancora una volta nasce dalla collaborazione fra Teatro “Colosseo” e Xora, insieme all’Associazione Culturale Dreams. Assolute stars della mostra – curata da Lacryma Lisnic – saranno due nomi di fama mondiale e dalle quotazioni stellari come Blu e Banksy.
Il primo, italiano e quasi certamente di Senigallia (si dice viva in un camper nella periferia romana), il secondo inglese di Bristol, entrambi sono accomunati dal mistero che avvolge la loro identità, tenacemente celata al pubblico, e dall’incisività dei loro messaggi che toccano sovente tematiche politiche e sociali, legate soprattutto alla tutela dell’ambiente. Figura leggendaria, quella di Banksy, ironico e provocatorio, chiacchieratissimo sui media e protagonista di aste milionarie, di lui al “Colosseo” si potranno ammirare opere iconiche, come la poetica “The Girl with the Balloon” e le stampe antimilitariste “Applause” e “Bomb middle England”, solo per citarne alcune. Poco propenso alla commercializzazione e all’esposizione dei suoi lavori – l’ultima personale autorizzata risale al 2007 e l’ultima sua opera multipla al 2012 – Blu conserva, invece, intatto il primato della strada: imponente il suo “Uomo Carrarmato”, una delle serrande dipinte a Bologna negli anni Duemila, accanto allo schizzo a biro “page 5”, alla stampa “Headquarters” realizzata per la celebre mostra “Street Art” alla “Tate” di Londra e a un frammento de “Lo Sniffatore”, realizzato in occasione dello “Street Art Sweet Art” a Milano nel 2007.
Loro dunque, Banksy e Blu, al centro della mostra che vedrà però la presenza anche di altri importanti talenti dell’Arte di Strada: dal bellunese (formatosi a Bologna) Ericailcane, agli americani Phase2 e Delta2, al milanese KayOne (fra i writers italiani della prim’ora), fino al duo svizzero Nevercrew (Christian Rebecchi e Pablo Togni) e ad Aito Kitazaki, per continuare con Ben Eine, Eron, Rusty e Zedz ed altri ancora. “Nomi che hanno contribuito – sottolineano i curatori – a rendere le città di tutto il mondo straordinari musei all’aperto, veicolando attraverso le loro opere messaggi di resistenza culturale, ecologia e profondissima umanità”. La mostra sarà inaugurata con un’informale opening, ad ingresso gratuito, in programma giovedì 22 agosto, dalle 15 alle 20.
Gianni Milani
“Street Art i Blu”
Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71, Torino; tel. 011/6698034 o www.teatrocolosseo.it
Dal 23 agosto al 20 settembre
Orari: dal lun. al giov. 15/20, ven. 10/13 e 15/19, sab. e dom. 10/19
Nelle foto
– Banksy: “Applause”
– Banksy: “The Girl with the Balloon”
– Banksy: “Bomb middle England”
PROVARE PER CREDERE
Tendenzialmente in pieno agosto siamo lontani da tutto, siamo oltre la metà dell’anno e ora se proviamo a pensare all’inverno scorso, pare di ricordarlo a grandi linee. Lo stesso si può dire se proviamo a pensare al prossimo inverno, infatti tutto sommato riusciremo solo vagamente a immaginare cosa ci aspetta. L’estate è stata fin ad ora abbastanza prepotente da averci fatto dimenticare o meglio abbandonare là dove sono accaduti nel tempo e nello spazio gli eventi che abbiamo detestato con un sano bo’ pazienza, ed è stata così determinata da farci guardare avanti. Le conquiste, i goal che abbiamo fatto sono quel po’ d’aria che prendiamo a pieni polmoni, come un atleta dei quattrocento metri piani, quando ha svoltato la curva dei duecento. Ad agosto ci rendiamo conto di qualcosa: del tempo che è passato, di quello che passerà. Ma l’estate specialmente quest’anno è stata così violenta da disorientare e oltretutto come al solito è tanto antipatica da minacciare di finire da un momento all’altro. Potrebbe improvvisamente arrivare settembre, anche prima che agosto finisca; certi anni – chi ha buona memoria e una lunga vita da raccontare- confermerà di certo. Dunque non possiamo fare altro che godere degli ultimi giorni di agosto come se ognuno di essi fosse l’ultimo, come se il calendario non esistesse e nemmeno importasse a nessuno. Non importa più nemmeno al cartellino da timbrare, ad agosto specie oltre la prima metà; chi ha fatto le ferie è pronto per affrontare settembre chi non le ha fatte è sul punto di prenderle, mentre gli altri, quelli che “fanno la stagione”, si godono gli ultimi giorni di pazzo lavoro e poi si vedrà, Tanto siamo all’ultimo.
Agosto e settembre sono una coppia che difficilmente prendiamo in considerazione insieme, si preferisce parlare di agosto insieme a luglio perché luglio è più spensierato è meno solenne, è gioventù senza pensieri. Ma ora che agosto è insieme a settembre uno pensa a un momento che finisce, è come tirare la tenda è fare luce soffusa in una stanza. Tra poco è settembre e allora i ragazzi ricominciano il semestre, i bambini ritornano a scuola, un altro anno che passa in fretta. Quando agosto è insieme a settembre e le luci sono basse a quel punto uno cerca un posto dove mettano la musica giusta per immergersi nello swing; quando agosto è insieme a settembre uno è dell’umore per ballare e guardare la scena, sentire il battito del tamburello, osservare attentamente la nuova ruga che è spuntata nel contorno degli occhi e quella in mezzo alla fronte che si vede meglio nello specchio di casa, non in quello fumoso del locale notturno che stasera era sulla strada di casa. Così tra agosto e settembre siamo in quel particolare stato d’animo che in arte chiamano Naturalismo, abbiamo cioè la tendenza a rappresentare sia il nostro passato che il nostro futuro esattamente come sono, cioè inesistenti se non a grandi linee. Da una parte parliamo a buona memoria e dall’altra avanziamo a migliori progetti e sicuramente, ad un tavolo da gioco qualsiasi, questa volta rovesceremo di nuovo il borsellino, svuotandolo del tutto, pronti a scommettere di nuovo ogni cosa, anche se quelle monete che escono ora sembrano di un metallo diverso, rotolano sul tavolo con un fascino che non avevano, quello che un altro anno in un modo o nell’altro inesorabilmente segna sul nostro calendario personale, il calendario con la scritta “la persona che vogliamo essere da grandi”.
Allora se fate un giro al parco del Valentino a Torino, le due statue che cercate sono sul versante nord della splendida fontana realizzata a fine Ottocento in occasione dell’Esposizione nazionale. Sapete che da qualche parte, nei pressi, Galileo Ferraris nel 1884 realizzò la prima esperienza al mondo di trasmissione di corrente elettrica alternata? E che fu un successo? Perché fu un successo? Perché in quel periodo, alla fine del XIX secolo, in Europa e negli Stati Uniti avvenne una grande disputa tra il sostenitore della corrente continua, Thomas Edison, e i sostenitori della corrente alternata, come ad esempio Nikola Tesla, George Westinghouse e naturalmente Galileo Ferraris, scienziato e ingegnere italiano nato nel 1847, scopritore del campo magnetico roteante, ideatore del motore elettrico in corrente alternata. Quella disputa fu poi definita guerra delle correnti. Infine, non amo le raccomandazioni, ma vi prego, mi raccomando, raccontate ai bambini che i nonni iniziavano la scuola il primo d’ottobre, vale la pena, per ricordare la faccia che fanno dopo averlo saputo. Buon fine estate a tutti; di cuore.
Elettra-ellie-Nicodemi
Il grande cuore di Marika
Riflessioni sull’eccezionale intervento al Regina Margherita
Il viaggio della speranza della 17enne Marika, arrivata a Torino da Belgrado (Serbia), per un trapianto di cuore, si è concluso nel migliore dei modi.
Invece di un trapianto di cuore le hanno risistemato il suo con tecniche che hanno dell’incredibile.
Arrivata dalla Serbia all’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino con un cuore con un solo ventricolo e la speranza di ottenere un cuore nuovo se ne torna al suo Paese con il suo che oggi torna a funzionare.
Marika, di Belgrado, portatrice dalla nascita di una grave cardiopatia congenita era stata sottoposta nel suo Paese a 2 interventi cardiochirurgici.
Arrivata in condizioni critiche, pareva che solo un trapianto di cuore potesse salvarle la vita. Grazie all’accordo tra il governo serbo ed il nostro Paese, il caso è stato segnalato al Centro di Coordinamento Trapianti Nazionale che ha lanciato l’appello ai Centri trapianto regionali.
La Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone), raccoglieva l’appello e la giovane vi veniva trasferita dall’ospedale di Belgrado. L
Dopo aver eseguito gli accertamenti ll’équipe della Cardiologia pediatrica (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti), cambiava parere e attuava una nuova strategia che con una tecnica innovativa riusciva ad evitare il trapianto.
Per estrema sintesi la tecnica adottata: ricostruito un collegamento diretto tra le vene, che portano il sangue non ossigenato al cuore e polmoni, senza passare per il ventricolo destro praticamente inutilizzabile.
Un ruolo importante è stato svolto anche dall’Associazione Amici Bambini Cardiopatici che, con la presidente Marina De Nardo che ha garantito il supporto logistico alla paziente e ai suoi familiari.
Come dovrebbe sempre avvenire le cose che riescono si fanno “insieme“.
Stavolta è stata cruciale la collaborazione multidisciplinare garantita dalle altissime professionalità mediche ed infermieristiche presenti all’interno del Regina Margherita.
Soddisfatto il Direttore Sanitario della Città della Salute, Giovanni La Valle che ha ribadito l’attenzione con la quale si sta affrontano i problemi della cura dei pazienti nel periodo cosiddetto di transizione (transitional care), tra la fase pediatrica e quella adulta.
“Allo stato attuale”, ha detto il dr La Valle, “la Città della Salute rappresenta l‘unico esempio regionale e uno dei pochi a livello nazionale nel quale le cardiopatie congenite possono essere curate indipendentemente dall’età del paziente, potendone garantire la presa in carico dall’età pediatrica fino alla transizione all’età adulta”.
Marika durante la degenza ha festeggiato anche i suoi 18 anni. Tanti auguri dalla nostra redazione.
Pd: no alle scissioni, sì al nuovo partito
Al di la’ del ribaltone che forse sta per nascere dopo la fallimentare gestione del governo giallo/ verde, quello che emerge in modo inequivocabile e’ che il nodo da sciogliere adesso nel campo del centro sinistra, alternativo alla destra e al movimento antisistema e populista dei 5 stelle, e’ quello di dar vita ad un partito “costituzionale” che recuperi il progetto e la cultura politica del centro democratico, riformista e innovativo che ha caratterizzato per molto tempo la miglior stagione politica italiana. E, senza entrare nelle dinamiche sempre più misteriose di una crisi di governo “folle” ed irresponsabile, il problema non è riconducibile a favorire, o meno, una scissione all’interno del Partito democratico. Anche perché sarebbe curioso pensare che questa scissione, e l’ennesima, favorisca la ripartenza del campo del centro sinistra. Che oggi, semplicemente, non c’è. Ormai è da mesi che tutti gli organi di informazione parlano e anticipano come imminente la “scissione” del Partito democratico e nel Partito democratico. Una operazione a mio parere inutile perché non contribuisce, se non in misura ridotta e quasi ininfluente, il tema di un credibile allargamento politico ed elettorale del campo riformista e di centro sinistra. E questo per un semplice motivo: oggi, molto più di ieri, c’è una esplicita richiesta di un nuovo spazio politico che vada a ridare voce ad un pezzo di società che oggi, di fatto, e’ orfano e senza rappresentanza. Uno spazio politico che prescinde da eventuali scissioni all’Interno del Pd o di altri partiti. Forse oggi, e proprio alla vigilia appunto di questa folle crisi di governo, emerge la necessità sempre più impellente di dar vita ad una nuova forza politica che rimetta in discussione i vecchi equilibri politici e cerchi di ridare una rappresentanza autorevole ed omogenea, nonché credibile, ad una consistente fetta di elettorato oggi spaesata e quasi attonita di fronte ad uno spettacolo semplicemente inguardabile.
La vera sfida, oggi, e’ quindi quella di saper costruire un luogo politico, saper intercettare un consenso sempre più liquido e disorientato, elaborare al contempo un progetto politico e di governo che non si faccia condizionare dalle plateali contraddizioni che caratterizzano molte forze politiche e, in ultimo, che sia anche in grado di ridare voce a spezzoni di classe dirigente, di interessi sociali e culturali che oggi sono stancamente presenti nel Pd, in Forza Italia e in altre piccole formazioni politiche e che, invece, sono disponibili a scommettere sul progetto di una nuova forza politica. Questa, quindi, è la vera sfida politica, culturale e forse anche etica. Ma non solo perché quasi tutti i sondaggisti indicano una strada favorevole per una formazione politica che imbocchi quella via, ma per la semplice ragione che e’ utile per la democrazia italiana, per la qualità del campo riformista e democratico e per le stessa credibilità delle istituzioni nel nostro paese.
Ecco perché è inutile, e anche un po’ riduttivo, continuare a parlare della scissione all’interno del Pd o di altri partiti. Quello che serve e’ altro, totalmente altro. Cioè un altro partito, con un nuovo progetto politico e una nuova cultura politica. Lo chiede la contingenza storica e politica italiana, e non un vecchio e stantio gruppo dirigente in preda alla conservazione del proprio seggio parlamentare.
Giorgio Merlo
FINO AL 13 OTTOBRE 2019
Mastio della Cittadella: via Cernaia ang. corso Galileo Ferraris, Torino
L’uomo come non l’avete mai visto. Scomposto, analizzato, studiato, e ricostruito grazie a occhi tecnologici, inquadrature virtuali e protesi bioniche che compongono un corpo nuovo. Questa è ‘Uomo Virtuale. Corpo, Mente, Cyborg’, la mostra di divulgazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare allestita al Mastio della Cittadella di Torino fino al 13 ottobre 2019.
Il nostro corpo è un mondo straordinario, un universo segreto, che abbiamo esplorato, fin dagli albori della scienza, come gli spazi cosmici più remoti o il nucleo infinitamente piccolo della materia. Dall’inizio del secolo scorso, con la scoperta dei raggi X e della radioattività, e poi con l’invenzione di tecnologie sempre più potenti e precise, come la tomografia computerizzata, l’ecografia, la risonanza magnetica, la PET, la ricerca scientifica ha completamente rivoluzionato la nostra conoscenza dei processi vitali e dell’intima struttura del nostro corpo.
‘Uomo Virtuale’ propone un viaggio in questo affascinante paesaggio interiore fino dentro il cervello e l’intrico di miliardi di connessioni neuronali in cui si nasconde il segreto della nostra mente. E da lì a scoprire come, con strumenti sempre più sofisticati, proviamo a riparare il corpo, a ricreare organi artificiali o addirittura a riprodurre i nostri comportamenti intelligenti.
I visitatori potranno entrare nell’intrico di neuroni di una porzione di cervello e attivarli con i propri gesti, vedere le proprie mani trasformarsi virtualmente secondo le rappresentazioni del corpo, muovere l’estremità dell’arto bionico e insegnare a un computer intelligente a riconoscere oggetti espressioni del viso.
Un viaggio scientifico e tecnologico – in uno spazio di 1000 metri quadri diviso in grandi isole tematiche – che comincia all’inizio del Novecento, con la scoperta dei raggi x, e porta al futuro con le nuove frontiere dell’imaging e della robotica.
Un coinvolgente racconto fatto di oggetti, installazioni e giochi interattivi guiderà lo spettatore dalle tecnologie che ci guardano dentro fino all’ingegneria bionica e alle promesse dell’intelligenza artificiale o di una medicina, che curi ogni individuo in modo personalizzato. L’uomo virtuale ricostruito al computer, ci fa riconoscere l’unicità e la complessità di ognuno di noi.
La mostra è inserita nel programma di iniziative, coordinato dalla Città di Torino, per celebrare i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci.
Si allegano: comunicato, brochure e immagini
ORARIO ESTIVO MOSTRA:
dal 6 al 31 agosto
martedì – venerdì: 15.00 – 20.00 | sabato – domenica e festivi: 10.00 – 20.00
Lunedì: chiuso – FERRAGOSTO: chiuso
BIGLIETTO INGRESSO
Intero 5 euro
Ridotto 3 euro
Scuole e gruppi scuola 2 euro
Ingresso gratuito per i possessori di abbonamento Musei Piemonte.
Ingresso ridotto per possessori abbonamento GTT e Formula.
VISITA GUIDATA
senza prenotazione – costo 3 euro a persona: da martedì a venerdì inizio visita alle 17.30 – sabato e domenica inizio visita alle 10.30 e alle 17.30
Dall’1 settembre sarà ripristinato il precedente orario: martedì – venerdì 9.30 – 19.00
sabato e domenica 10.00 – 20.00
Per informazioni: www.torinoscienza.it
Tel +39 011 6698904 – attivo da martedì a domenica h 15.00 – 19.00 | uomo.virtuale@to.infn.it
Uomo Virtuale. Corpo, Mente, Cyborg è una mostra a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) realizzata in collaborazione con IIT – Istituto Italiano di Tecnologia e con il sostegno della Compagnia di San Paolo, il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione Palazzo Blu e con il supporto dell’Associazione CentroScienza Onlus. Con il patrocinio di: Città di Torino, Città metropolitana di Torino e AIFM (Associazione Italiana Fisica Medica). Con il supporto di Turismo Torino Piemonte.La mostra è inserita nel programma di iniziative, coordinato dalla Città di Torino, per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci.
Nel corso di una rapina a Dogliani, nel cuneese, una donna di 35 anni, è stata assalita davanti a casa da tre uomini incappucciati che l’hanno legata con il nastro adesivo e sono entrati nella abitazione prendendo alcuni oggetti di valore e due telefoni cellulari e poi sono fuggiti. La vittima, che non avrebbe subito violenze né ferite, si è liberata e ha chiamato i carabinieri.
A Vallo riapre l’unico caffè del paese
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