ilTorinese

Metti una sera a cena… Napoleone

Al forte di Bard (Ao)

NAPOLEONICA. LE NOVITA’. LA CENA STORICA E IL GRAN BAL DES CITOYENS

Torna con la quinta edizione sabato 31 agosto e domenica 1° settembre 2019, Napoleonica, la grande rievocazione storica del celebre passaggio di Napoleone Bonaparte con le sue truppe avvenuto nel maggio del 1800 nel corso della Seconda Campagna d’Italia. Una delle novità sarà la Cena storica e il Gran Bal des Citoyens di sabato 31 agosto alle ore 20.00. Spettatori e rievocatori ceneranno assieme nell’imponente Piazza d’Armi. Allieteranno la serata balli tradizionali, accompagnati dall’esibizione di suonatori di strumenti e musiche della tradizione franco-provenzali a cura del gruppo Ombra Gaja.

 

La cena sarà su prenotazione al costo di 15,00 euro (bevande escluse)


Il Menù

Zuppa alla Bardese

(con zucchine, pane e Fontina)

 

Il Piatto della Truppa

(salsiccetta in umido con polenta)

 

La Rustica dell’Imperatore

(torta alle mele con uvetta e noci)

Prenotazioni

eventi@fortedibard.it

Info T. 0125 833818

Le prenotazioni via mail sono aperte sino alle ore 12.00 del 30 agosto; oltre tale termine saranno possibili solo in loco nel Borgo, in Piazza Cavour

In servizio i primi bus “puliti” gialli e blu

In città hanno preso servizio i primi  nuovi autobus gialli e blu (i colori di Torino) con motorizzazione Euro 6, in centro. In occasione dell’apertura delle scuole ne circoleranno altri. In tutto sono diverse decine e viaggeranno sulle linee 18, 56, 68 e 35 . A fornirli il gruppo Daimler-Mercedes che ha vinto la gara indetta da Gtt. L’investimento ammonta a 31 milioni di euro e quello per la sola fornitura dei bus di 21, finanziato per il 50% della Regione Piemonte e per il 50% dal Gtt. “Entro febbraio 2020 un bus su 6 sarà nuovo, oltre a 35 tram. L’obiettivo è di arrivare entro un anno a 300-350 mezzi nuovi su 800″, commenta  la sindaca Chiara Appendino.

Circoscrizioni carenti di personale. E i piccoli Comuni?

 BUSSONE (UNCEM): “COSA DOVREBBERO DIRE I PICCOLI COMUNI? SOFFRIAMO MOLTO DI PIU’ PER PENSIONAMENTI E IMPOSSIBILITA’ DI ASSUNZIONE” 

Riceviamo e pubblichiamo

“Leggo che le Circoscrizioni di Torino e gli uffici di altre grandi Città italiane a settembre entrano in grande sofferenza per mancanza di personale. Tra pensionamenti, quota 100, difficile turn over, resteranno senza donne e uomini negli uffici e sul campo. Così andrebbero a rischio manutenzioni e gestione dei servizi. Non ne sono sorpreso. Ma allora cosa dovrebbero dire i piccoli Comuni? Cosa dovrebbero fare i Sindaci che in Comuni con mille abitanti e cinquanta chilometri quadrati di territorio da gestire, hanno una persona in ufficio e una all’esterno? Non è certo una novità o causa di quota 100, che complica ancor più le cose. Da vent’anni lavoriamo senza personale e facendo volontariato, cioé impegnando agli uffici direttamente i Sindaci, i Vice, gli Assessori, i Consiglieri. Non credo che nelle Circoscrizioni si sia mai fatto”.

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a seguito della denuncia dei vertici di Circoscrizioni cittadine torinesi che entrerebbero nel caos per la carenza di personale. “È evidente che serve una riforma organica degli Enti locali, che parta dall’alto e non dal basso, veramente efficace – prosegue il Presidente dell’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – ma inviterei qualche presidente di Circoscrizione a fare cambio. Con un Sindaco di un Comune da mille o anche duemila abitanti, oppure con un Presidente di Unione montana di Comuni. Qualcuno mi dirà che questi Enti hanno pochi residenti, pochi cittadini. Gli rispondo invitandoli – sia qualche Sindaco di Città o qualche Presidente di Circoscrizione – a gestire per un settimana centinaia di chilometri quadrati di territorio, esposti a frane e con foreste che aumentano, i problemi causati da lupi e cinghiali, le strade comunali di quei paesi, gli appalti per investire le risorse disponibili, l’aumento dei turisti nella stagione estiva con gli evidenti effetti sulla gestione dei servizi, a personale invariato. Che diventa sempre meno. Capirebbe che pensionamenti e impossibilità di assunzione per i Comuni con meno di cinquemila abitanti sono ben altra cosa rispetto alle Circoscrizioni che hanno ciascuna qualche centinaia di unità di persone. Una persona in meno in un piccolo Comune, senza possibilità di sostituirla, azzera i servizi dell’Ente. Per fortuna i Comuni piccoli sanno lavorare insieme, prima con le Comunità montane e oggi con le Unioni montane”.

“Fanno bene a protestare le Circoscrizioni – sottolinea Bussone – Per noi, per le Unioni montane sono ‘un modello’. Per cosa? Solo per le indennità dei Presidenti e dei Consiglieri.  3.558,18 euro al mese per i primi e  60,43 euro di gettone a seduta per tutti i Consiglieri. Ottime cifre. Sopratutto se paragonate a quelle dei Presidenti e dei Consiglieri delle Unioni montane di Comuni che stanno a zero. Zero indennità, zero rimborso spese, zero gettone. Zero. Solo puro volontariato. Peraltro con responsabilità ben diverse da quelle di un Presidente di Circoscrizione cittadina. Il Presidente dell’Unione montana è obbligato dalla norma a fare volontariato. Così come tanti Sindaci di piccoli Comuni. Dove pensionamenti e impossibilità di assunzione incrinano gli Enti, rendendo anche più fragili i territori montani già complessi, molto più di un quartiere urbano”.

Il Teatro Regio porta “La traviata” in Slovenia

Festival di Lubiana

 

I complessi artistici del Teatro Regio invitati al 67° Festival di Lubiana, con La traviata di Brockhaus e Svoboda, dirige il maestro Donato Renzetti Cankarjev dom, mercoledì 28 e giovedì 29 agosto 2019, ore 20

 

Il Teatro Regio è stato invitato a partecipare alla 67ª edizione del Festival di Lubiana, in Slovenia, dove mercoledì 28 e giovedì 29 agosto alle ore 20 porterà in scena La traviata di Giuseppe Verdi al Cankarjev dom, il più grande centro culturale sloveno. Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, interpreta il capolavoro del compositore di Busseto. Il Regio porta a Lubiana il leggendario allestimento della Traviata con regia e luci di Henning Brockhaus e scene di Josef Svoboda, proveniente dallo Sferisterio di Macerata e dalla Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi.

La presenza del Teatro Regio di Torino al Festival di Lubiana è il risultato della cooperazione tra il Festival Ljubljana, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura in Slovenia, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, in virtù dell’accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell’istruzione tra i Governi italiano e sloveno.

Il Festival di Lubiana, grazie alla sua lunga tradizione e al suo programma di altissimo livello, contraddistingue significativamente la proposta culturale della capitale slovena, arrivando negli ultimi anni a proporre fino a 80 eventi di diverso genere e accogliendo più di 80.000 spettatori. Dal 1953, il Festival ha ospitato, nei numerosi palchi disseminati per la città, opera, performance, concerti, teatro, danza, arti visive. Negli corso degli anni hanno partecipato grandi nomi tra i quali Krzysztof Penderecki, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Vladimir Ashkenazy, Julian Rachlin, Angela Gheorghiu; e celebrate orchestre come la New York e la Israel Philharmonic Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, l‘Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e teatri d’opera come La Scala di Milano.

Il Teatro Regio è ospite per due serate con un allestimento leggendario – Premio Abbiati 1993 – che ha riscosso un enorme successo lo scorso dicembre al Regio, e noto come “La traviata degli specchi”. Lo spettacolo indaga il sottile confine tra la natura intima e delicata di Violetta e la sua immagine pubblica, sottolineata da un enorme specchio inclinato che moltiplica, da tutti i possibili punti di vista, l’oggetto del desiderio all’occhio del voyeur. Le scene, di forte impatto visivo, sono di Josef Svoboda, riprese da Benito Leonori, la coreografia di Valentina Escobar, i costumi di Giancarlo Colis. Il Coro è istruito magistralmente da Andrea Secchi.

Donato Renzetti, tra i più rinomati direttori italiani, torna a dirigere il capolavoro verdiano dopo il successo ottenuto al Regio a dicembre. La sua lunga carriera alterna all’attività operistica quella sinfonica, senza tralasciare l’insegnamento e le sedute in sala di registrazione.

Il ruolo della protagonista sarà interpretato mercoledì 28 agosto da Maria Mudryak, soprano nata in Kazakistan: bella, elegante e con una vocalità di prim’ordine, doti che in pochissimo tempo l’hanno portata, a soli 23 anni, all’attenzione del pubblico e di molti importanti teatri. Giovedì 29 agosto il ruolo del titolo sarà sostenuto da Irina Dubrovskaya, voce cristallina e ricca di armonici, la soprano nata in Siberia, ha incantato la platea della Fenice di Venezia pochi mesi fa nello stesso ruolo. Alfredo Germont è interpretato da Giulio Pelligra, uno dei tenori italiani emergenti che ha destato grande interesse in pubblico e critica. Giorgio Germont è interpretato dal baritono Giovanni Meoni, rinomato interprete del repertorio operistico italiano, eccelle nei capolavori verdiani, in particolare nei ruoli di “baritono nobile”, grazie a un fraseggio raffinato e a una rilevante presenza scenica. Nel cast troviamo anche: il contralto Elena Traversi (Flora Bervoix), il soprano Ashley Milanese (Annina), il tenore Luca Casalin (Gastone), il baritono Paolo Maria Orecchia (Douphol), il baritono Dario Giorgelè (Obigny), il basso Mattia Denti (Grenvil), il tenore Alejandro Escobar in alternanza con Luigi Della Monica (Giuseppe), il baritono Marco Sportelli in alternanza con Franco Rizzo (un domestico) e il basso Giuseppe Capoferri, in alternanza con Riccardo Mattiotto (un commissionario).

5 stelle come la Dc? Non siamo ridicoli

Con inusitata leggerezza un noto editorialista della Stampa nei giorni scorsi ha scritto che i “5
stelle potrebbero diventare la nuova Democrazia Cristiana”.
Ora, chiunque abbia letto quelle singolari e curiose parole credo che abbia fatto un sobbalzo o,
addirittura, si è chiesto se c’è ancora un senso e una logica nel commentare la politica italiana di
oggi. E questo, come ovvio, nel pieno rispetto di tutte le opinioni. Anche di quelle espresse dal noto
editorialista della Stampa.
E questo per 3 semplici motivi, al netto della profonda diversità storica e della scontata irripetibilità
della politica, delle sue dinamiche e dei suoi strumenti concreti, cioè dei partiti.
Innanzitutto la Dc era un partito profondamente democratico al suo interno. Certo, articolato per
correnti organizzate perche’ rappresentative dell’interclassismo della società italiana ma che
garantivano, al contempo, un vero ed autentico pluralismo politico e culturale. Un partito che
contava molti leader e grandi statisti ma che non tollerava al suo interno né i capi, né i guru e
tantomeno i padroni. I 5 stelle? Semplicemente l’esatto contrario.
In secondo luogo la cultura politica del partito. La Dc, certamente in un’altra epoca storica, aveva
un chiaro riferimento culturale. Era un partito di ispirazione Cristiana si’ ma, soprattutto, era un
partito con una solida e riconosciuta cultura politica alle spalle. Il popolarismo sturziano, la
tradizione del cattolicesimo sociale e popolare e il filone cattolico democratico erano i fari che
illuminavano il suo progetto politico e di governo. Certo, era una stagione politica e culturale
dominata dalla contrapposizione ideologica ma sicuramente la Dc non poteva essere accusata di
essere un partito liquido, ovvero privo di qualsiasi riferimento ideale e definito. I 5 stelle? Anche
qui, l’esatto contrario di quella esperienza storica, politica e culturale.
Ma e’ sul terzo aspetto che emerge una radicale separazione. E riguarda la collocazione del partito
nello scenario politico. A prescindere dalle fasi storiche a confronto. La Dc e’ stato un partito di
“centro che guarda a sinistra”, per dirla con De Gasperi. Sicuramente è stato un partito riformista,
profondamente democratico, con una spiccata cultura di governo, centrale nello schieramento
politico e con una linea chiara per quanto riguarda il campo delle alleanze. Ora, confrontare il
ruolo, la funzione e soprattutto la collocazione di quel partito con i 5 stelle ci vuole una porzione di
fantasia e di spensieratezza alquanto elevati. Non è il caso di infierire. Ma governare saldamente
con la destra leghista per 18 mesi e, nell’arco di una manciata di ore, pensare di dar vita ad una
alleanza opposta, alternativa e nettamente divaricante rispetto a quella praticata sino a qualche
giorno prima – cioe’ con il nuovo partito della sinistra italiana di Zingaretti e con ciò che resta del
vecchio Pci – credo che non meriti ulteriori commenti.
L’elenco delle diversità potrebbe continuare all’infinito. Come, ad esempio, il confronto tra le classi
dirigenti dei rispettivi partiti. Ma su questo terreno i 5 stelle, oggi, sono in buona compagnia con le
classi dirigenti degli altri partiti. Ma è sufficiente fermarsi qui. Per arrivare ad una semplice
conclusione. E cioè, qualunque confronto o parallelismo tra la Democrazia Cristiana e il partito dei
5 stelle può albergare solo nella mente di qualche marziano o di qualche osservatore distratto e
del tutto avulso da ciò che è stata la politica italiana ieri e ciò che è oggi.
Per dirla con termini ancora più semplici e comprensibili, tra la Democrazia Cristiana e i 5 stelle
non è possibile alcun confronto perché sono su pianeti diversi. Ogni altro commento e’ puramente
superfluo.

Giorgio Merlo

Mondiali Junior, atleti piemontesi in finale nell’ultima giornata

Si è conclusa alla Duna Arena di Budapest la settima edizione dei Mondiali Junior di nuoto, con un ultimo pomeriggio di gare che ha visto in acqua sia Helena Biasibetti (Dynamic Sport) sia Emiliano Tomasi (Rari Nantes Torino). Doppio impegno per Helena, ai blocchi di partenza della finale dei 100 farfalla e poi chiamata a nuotare nuovamente le due vasche a delfino nella terza frazione della 4×100 mista. Nella prova individuale la 17enne allieva di Donato Nizzia ha chiuso all’ottavo posto con il tempo di 1’00’’38. Nella prova di squadra si è invece fermata ai piedi del podio composto da Stati Uniti, Russia e Canada. Ad aprire la staffetta azzurra è stata Erika Gaetani (dorso, 1’01’’26), quindi si è tuffata Benedetta Pilato (rana, 1’08’’41). La giovane piemontese, bronzo agli Eurojunior nei 100 farfalla, ha completato le due vasche in 59’’53, tempo che – pur “lanciato” – è risultato di qualche centesimo inferiore al personale stabilito ieri nelle semifinali della gara individuale (59’’62). A chiudere il quartetto azzurro Chiara Tarantino (56’’09), per il 4’05’’29 conclusivo dell’Italia. Helena Biasibetti aveva nuotato anche in batteria, contribuendo al 4’05”18 dell’Italia e alla qualificazione in finale con il terzo crono. Di seguito i parziale delle azzurre in qualifica: Erika Gaetani (1’01”95), Benedetta Pilato (1’08”02), Helena Biasibetti (59’’52), Costanza Cocconcelli (55”69).

 

Dopo aver gareggiato in tutte le distanze della rana nei giorni scorsi, Emiliano Tomasi ha nuotato oggi nella 4×100 mista maschile aperta da Thomas Ceccon e completata da Federico Burdisso e Stefano Nicetto. Epilogo sfortunato per la staffetta azzurra, squalificata in finale a causa del secondo cambio anticipato. Da segnalare l’1’01’’39 nuotato dal giovane nuotatore allenato da Fabrizio Miletto nella frazione a rana (record personale, sebbene “lanciato”), di oltre un secondo e mezzo più veloce rispetto all’1’02’’91 fatto registrare stamattina in qualifica. In batteria l’Italia ha chiuso al quarto posto in 3’40″73 con Thomas Ceccon (53’’81), Emiliano Tomasi, Claudio Faraci (53”28) e Mario Nicotra (50”73). Per quanto riguarda i tre giovani atleti piemontesi convocati ai Mondiali Junior, sono da ricordare il bronzo conquistato ieri da Emma Virginia Menicucci (Sisport Spa) nella 4×100 stile libero e il settimo posto di Helena Biasibetti nei 50 farfalla.

 

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Gatto “impiccato” alla cancellata della chiesa

Un gatto, macabro spettacolo,  è stato ritrovato impiccato alla cancellata della chiesa di San Luigi Gonzaga a Chieri.

Lo ha trovato il sacrestano che, mentre apriva la parrocchia, ha vistol’animale morto. Indagano i carabinieri che stanno cercando di contattare la proprietaria e di ricostruire l’accaduto. Il felino era conosciuto nel quartiere: lo si vedeva  girare liberamente per la strada ma non si lasciava avvicinare. Potrebbe essersi trattato di un incidente, poichè l’animale al collo aveva un collare troppo largo, potrebbe quindi essere salito sul tetto della centralina del gas, vicino della cancellata della chiesa, e saltando, potrebbe essere rimasto impigliato.

Lotta alla droga e allo spaccio, la polizia setaccia Barriera: raffica di arresti

Nei giorni scorsi in zona Barriera di Milano sono state arrestate complessivamente 13 persone per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, sia nel contesto di attività di Polizia Giudiziaria che di servizi di controllo del territorio, sia ordinari che straordinari, svolti sia dagli operatori del Commissariato di zona che da personale della Squadra Volante. 

Nonostante avesse a carico precedenti di Polizia e un Ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale, perché irregolare in Italia, continuava a delinquere. E’ stato arrestato lunedì dagli agenti del Commissariato “Barriera Milano”. Stava circolando nella notte a bordo di una bicicletta e alla vista dei poliziotti si è immediatamente irrigidito. E’ stato fermato ed ha fornito agli operatori diverse risposte a voce bassa muovendo in modo innaturale le labbra. Questo atteggiamento ha insospettito i poliziotti: difatti l’uomo nascondeva in bocca diverse dosi di cocaina. Dopo averle sputate ha aggredito gli operatori nel tentativo di darsi alla fuga. Solo grazie all’utilizzo dello spray al peperoncino i poliziotti sono riusciti a portare l’uomo alla calma. Aveva con se anche 2 telefoni cellulari e denaro contante. Si tratta di un cittadino senegalese di 21 anni, arrestato anche per i reati di resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. 

Nella stessa giornata gli agenti del Commissariato di zona, nel contesto di un’attività di Polizia Giudiziaria, stavano monitorando gli spostamenti di alcuni cittadini stranieri. All’interno dei giardini di via Sospello hanno notato due ragazzi effettuare uno scambio e sono immediatamente intervenuti. L’acquirente ha lanciato l’incarto, precedentemente acquistato, all’interno dell’intercapedine dei parcheggi sotterranei nel tentativo di eludere l’arresto. Uno dei poliziotti in corrispondenza del punto ove era stata gettata la sostanza ha notato una delle grate priva di bulloni, quindi mediante l’utilizzo di due scale, si è calato all’interno ed ha recuperato l’involucro. Conteneva 10 dosi di cocaina. Il pusher è stato invece trovato in possesso di oltre 500 euro in contanti, ed entrambi i cittadini senegalesi, irregolari sul Territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, sono stati arrestati per spaccio.

Il giorno successivo la volante del Commissariato ha proceduto all’arresto di un nigeriano di 31 anni, senza occupazione lavorativa, irregolare e con precedenti di Polizia. L’uomo, alla vista dei poliziotti, impegnati in un servizio di controllo, ha nascosto un calzino imbottito di stupefacente all’interno di un cassonetto dei rifiuti nell’attesa di trovare il momento giusto per recuperarlo. Lo straniero non si era accorto che nel frattempo uno dei poliziotti aveva già notato tutti i suoi movimenti. L’operatore ha recuperato lo stupefacente ed ha inseguito l’uomo per via Martorelli-via Rondissone-corso Vercelli-via Lauro Rossi dove è stato fermato, nonostante avesse provato a nascondersi all’interno di un minimarket. Con tuta nera e scarpe rosse non poteva passare inosservato. E’ stato trovato in possesso di 85 euro in banconote accartocciate, probabile provento dell’attività illecita svolta nella giornata. All’interno del calzino chiuso con un nodo sono state rinvenute diverse dosi di marijuana. 

Si aggiungono a questi arresti anche quello di mercoledì sera, effettuato durante il controllo straordinario del territorio ad alta visibilità, durante il quale è stato fermato un altro cittadino senegalese di 31 anni, portando a quota 5 gli arresti del personale del Commissariato solo per ciò che concerne la detenzione di stupefacente.

Invece, gli agenti della Squadra Volante, hanno arrestato in 7 giorni cittadini stranieri.

Mercoledì pomeriggio in via Aosta direzione corso Novara due uomini hanno attirato l’attenzione degli operatori in quanto uno dei due, alla vista della volante, ha buttato un fazzoletto nei pressi di un cassonetto dell’immondizia mentre l’altro contestualmente ha deglutito qualcosa e ha spento  uno dei telefoni cellulare. L’involucro conteneva 9 dosi di eroina. Durante l’attività di controllo su un altro smartphone, sempre dual sim, sono arrivati diversi messaggi di richiesta appuntamento per acquisto di dosi. I due stranieri,  un gabonese di 19 anni e un 29enne nato in Libia, entrambi irregolari in Italia e con a carico un Divieto di Dimora nel comune di Torino e con diversi precedenti di Polizia, sono stati arrestati per spaccio.

Giovedì sono stati invece arresati in tre: un gambiano di 21 anni e due senegalesi uno di 26 anni e l’altro di 20, tutti in via Montanaro angolo via Scarlatti, durante un servizio mirato alla repressione dello spaccio in quella specifica area.

Nel primo caso il ventunenne è stato sorpreso mentre cedeva pezzi di crack. Era seduto tranquillo davanti ad un portone dove faceva cenno ai passanti con il capo in attesa di clienti. L’uomo, irregolare sul Territorio Nazionale e con precedenti di Polizia aveva a suo carico anche un Ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale, per il quale è stato denunciato.

Nello stesso punto e alla stessa ora sono stati fermati i due senegalesi in due distinti interventi. Il ventiseienne, irregolare e con precedenti di Polizia, è stato visto cedere sostanza stupefacente a diversi soggetti, alcuni arrivavano in bicicletta prelevando al volo la dose richiesta. Il ragazzo solo qualche giorno prima era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per lo stesso titolo di reato. Mentre il ventenne, proprio all’intersezione con le due vie, è stato visto confabulare con alcune persone e cedere dosi di cocaina che prelevava sul momento direttamente dalla bocca. Quando è stato fermato ha serrato le mascelle deglutendo a più riprese lo stupefacente. Il pusher è stato trovato in possesso di 165 euro, mentre l’acquirente è stato sanzionato amministrativamente per la detenzione dello stupefacente.

Sabato notte sempre nelle stesse vie, un diciannovenne del Gambia, regolare in Italia, è stato trovato in possesso di 2 infiorescenze di marijuana e 65 euro in contanti. Il ragazzo è stato visto cedere sostanza stupefacente ad un passante, poi sanzionato amministrativamente per la detenzione di una dose di cocaina.

Anche domenica sera un altro straniero, un 20enne del Senegal, ha portato alla bocca dosi di stupefacente che ha masticato e ingerito alla vista degli operatori in via Montanaro. I poliziotti gli hanno più volte intimato di sputare la sostanza per evitare che si sentisse male ma incurante ha continuato a deglutirla. Dai piccoli frammenti recuperati è emerso che si trattava di cocaina. Il ragazzo è stato trovato in possesso di diverso denaro contante ed un telefono cellulare che non smetteva di squillare durante tutte le fasi del controllo: erano i clienti che attendevano la dose.

Sempre nella notte un gambiano di 32 anni è stato notato mentre consegnava una dose di stupefacente, prelevata dalla bocca, ad un uomo sopraggiunto in auto. Lo scambio è avvenuto direttamente dal finestrino del veicolo. Lo straniero alla vista dei poliziotti è scappato ed un suo connazionale si è interposto tra lui e l’operatore, in modo minaccioso, al fine di eludere il controllo di polizia, ma sono stati entrambi fermati. Il pusher durante la fuga è stato visto deglutire sostanza stupefacente mentre l’altro, un minore del Senegal ma di fatto maggiorenne, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e favoreggiamento. Il giovane deteneva oltre 500 euro in contanti e 2 telefoni cellulari.

Una continuità illiberale e populista che preoccupa

Di Pier Franco Quaglieni
Il governo giallo-  rosso, secondo Luca Ricolfi, sarebbe un governo di estrema sinistra, sicuramente il più a sinistra della storia repubblicana.
Sarebbe questo il risultato della crisi aperta da Salvini che non ha sbagliato solo i tempi della crisi,ma ha sbagliato  soprattutto nel considerarsi invincibile, manifestando un titanismo inquietante che lo ha portato incredibilmente  a sollecitare persino  i pieni poteri. L’estremismo leghista  potrebbe favorire le diverse anime della sinistra presenti nel Pd e nei 5 Stelle,per non parlare di Leu.
Il fatto che Zingaretti abbia proposto Fico come presidente del Consiglio indica in modo non equivocabile quali siano gli intenti del segretario del Pd che individua nell’esponente della sinistra grillina e ex esponente dei centri sociali  il suo premier. Renzi che ha  incredibilmente favorito l’ipotesi di questo governo rischia di esserne escluso, come i moderati del Pd che usciranno malconci dalla formazione di un governo di questo tipo. Nella storia italiana esso  sarebbe un unicum perché i governi di centro – sinistra con PDS -DS e Margherita avevano un equilibrio politico che il governo  giallo- rosso non avrebbe assolutamente perché la componente della Margherita del Pd verrebbe di fatto ignorata . Se poi pensiamo che c’è chi lavora per creare un governo che completi la legislatura e consenta di eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica  ,avvalendosi di una maggioranza di questo tipo, abbiamo chiari i pericoli a cui siamo di fronte. Salvini si accrediterebbe così  come il politico più stolto e megalomane ,la vera “rana rupta” di cui parlava Fedro ,mente il bue ,anzi il toro ,rischia di diventare l’insieme delle forze che compongono  una maggioranza in cui il rosso sarà il colore prevalente. Ricolfi prevede una politica fiscale fatta di nuove tasse e forse di una patrimoniale e nuovi sbarchi. La demagogia potrebbe essere il collante tra i due o tre contraenti della coalizione a cui guardava Bersani in passato e che si realizzerebbe nei prossimi giorni.
Io mi auguro che Ricolfi sbagli perché queste sono le previsioni propagandistiche della Lega che pure cerca disperatamente un nuovo approccio con i 5 Stelle, consapevole del macroscopico errore politico che ha commesso ,aprendo la prospettiva di un governo fatto da un Pd sconfitto alle elezioni politiche e di un movimento 5 stelle che ha dimezzato i voti alle Europee. L’ingordigia di  Salvini, rivelatosi incapace di qualsivoglia strategia politica, rischia di provocare uno sbandamento a sinistra molto pericoloso anche per gli stessi equilibri europei. Infatti se il governo giallo- verde ci ha isolati  in Europa , quello giallo- rosso finirebbe per marginalizzarci da un’ Europa che non guarda, in larga maggioranza,  a sinistra. Salvini che ha  cercato  di cannibalizzare Forza Italia facendo il pieno di voti,sta incominciando anche a perdere consensi perché i discorsi a torso nudo in spiaggia non possono rappresentare una politica, ma solo propaganda. Se il governo giallo – verde era profondamente illiberale, il nuovo possibile governo, così  come appare dalle trattative e dalle dichiarazioni, neppure considera qualsivoglia politica liberale. Le democrazie illiberali non sono solo quelle a cui guarda con simpatia Salvini, ma anche quelle in cui il populismo di sinistra prevale.La storia ci indica in modo chiaro cosa e’ stato il populismo di destra e quello di sinistra.L’autunno caldo di cinquant’anni fa fu  in Italia una manifestazione di puro populismo di sinistra.
Magari sarà anche un governo discontinuo rispetto  al precedente, ma sicuramente avrà una precisa  continuità illiberale. Bisogna avere il coraggio di denunciare il pericolo che incombe.

Le bizze di N’Koulou indispettiscono Cairo

N’Koulou ha chiesto a Mazzarri di non essere convocato, “mi ha detto che non c’era con la testa”, ha rivelato il Ct  del Toro a proposito dell’assenza del difensore camerunense, al centro di voci di mercato che lo vorrebbero alla Roma. “Dopo la partita con il Wolverhampton volevo far rivedere gli errori ai nostri difensori – ha spiegato all’Ansa Mazzarri -. Lui  però non ha voluto neanche rivedere le immagini affermando di non esserci con la testa. L’ho rincuorato, e il giorno dopo l’ho chiamato ma mi ha chiesto di non essere convocato. Per rispetto dei compagni non l’ho fatto giocare”. Festeggiata la vittoria contro il Sassuolo, ora in casa granata il malumore è alto per le bizze del giocatore. Contrariato anche il presidente Urbano Cairo: “Mi ha lasciato si stucco, dovrà chiedere scusa”.