ilTorinese

Ecco il “Cavallo” di Leonardo

Nell’imponente versione plastica di Dante Ferretti, è diventato installazione permanente dei Giardini della Reggia di Venaria

Leonardo l’immaginò e la disegnò oltre cinque secoli fa. Per la precisione nel 1492. E dal 7 luglio scorso, la sua imponente “Cassaforma per la testa di cavallo” ha trovato casa, nella grandiosa rivisitazione scultorea (dieci metri di altezza e 7,50 x 6 di base, costruita con travi di legno di willow o salice americano) ideata nel 2011 dal Premio Oscar Dante Ferretti, nei Giardini   della Reggia alla Venaria Reale, quale scenografica chiusura del “Gran parterre” juvarriano. L’evento, ancora una volta reso possibile dal generoso contributo dell’Avta (Associazione venariese tutela ambiente – Amici della Reggia), rientra nel fitto panorama delle celebrazioni organizzate, a livello internazionale, in occasione dei 500 anni dalla morte del Genio di Vinci, nato ad Anchiano – Vinci nel 1452 e scomparso in Francia, ad Amboise nel 1519. A questo progetto, Leonardo aveva iniziato a lavorare nel 1482, allorché gli venne commissionato da Ludovico il Moro, duca di Milano, un grande monumento equestre in onore del padre, Francesco Sforza.

Opera che, secondo gli ambiziosi piani di Leonardo, avrebbe dovuto essere la più grande statua equestre del mondo, ben quattro volte più alta del naturale e decisamente superiore ai modelli precedenti di Donatello per il Gattamelata (Padova) e del Verrocchio per il Colleoni (Venezia). Due furono i progetti ipotizzati: il primo prevedeva un cavallo rampante che presentava però grandi difficoltà realizzative e di equilibratura, mentre il secondo   immaginava un cavallo al passo, di forme colossali fino a sette metri di altezza. Nel 1493, però, dopo che Leonardo era arrivato ad esporre nel cortile del Castello Sforzesco un grandioso e ammiratissimo modello in creta, ormai pronto per la fusione, tutti i piani cambiarono e le cento tonnellate di metallo occorrenti per la realizzazione della statua furono dirottate alla costruzione dei cannoni necessari alla difesa del ducato di Ferrara dall’invasione di Luigi XII, re di Francia. Per l’eclettico Genio toscano, c’è da giurarci, il fatto segnò una profonda ferita, tanto più che il suo cavallo in creta pare essere finito, in quei frangenti, alla berlina delle truppe francesi che addirittura lo utilizzarono come tiro a segno delle loro balestre distruggendo così il modello dell’opera. Di cui però, fortunatamente, sono rimasti i bozzetti, uno dei quali è proprio la “Testa di cavallo” o “Cassaforma per la testa di cavallo”, disegnata a matita rossa su carta, conservato alla Biblioteca Nazionale di Madrid, e preziosa fonte ispirativa per Dante Ferretti nella realizzazione della scenografia della mostra “Leonardo. Il genio, il mito” che nel 2011 (Ferretti era già all’epoca vincitore di due dei tre Premi Oscar – 2005, 2008 e 2012 – per la migliore scenografia) si tenne alla Reggia di Venaria, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Fu proprio in quell’occasione, e sulla base del disegno recuperato di Leonardo, che il grande scenografo marchigiano commissionò ad “Antiqua Restauri” di San Secondo di Pinerolo la realizzazione della grande scultura in legno, posizionata all’interno della Reggia; la stessa che oggi (dopo alcuni anni trascorsi in magazzino, ristrutturata e ripensata, con interventi anche rinforzativi, dallo Studio “Reinerio Architetti” con la Bottega di Architettura “Carlo Deregibus” e “Ipe Progetti”) si può ammirare come installazione permanente, all’interno della programmazione di “Vivi i Giardini!” alla Venaria. Molto interessante, al di là delle dimensioni mozzafiato dell’opera, l’idea di creare all’interno della struttura una sorta di “bolla”, in cui al pubblico è permesso di entrare per scoprire, attraverso pannelli e didascalie, le vicissitudini del progetto di Leonardo, insieme ad una presentazione dell’Avta, del suo ruolo storico e delle sue molteplici attività a favore della Reggia.

E’ possibile visionare il “Cavallo leonardesco” con tutte le tipologie di biglietto della Venaria Reale. Per info: tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

Gianni Milani

Maltratta la moglie, arrestato

Un uomo di 49 anni  residente a Bussoleno è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Susa per maltrattamenti in famiglia. La denuncia è  della moglie, che aveva raccontato una triste vicenda di insulti e vessazioni  anche in presenza del figlio minorenne. Dopo l’incontro con i carabinieri il marito ha cercato di convincere la donna a ritrattare giungendo a minacciarla di morte. Dopo l’ultima telefonata i militari lo hanno arrestato in flagranza di reato.

Disoccupati over 58, un aiuto dalla Regione

Via libera al bando per gli Enti pubblici, che potranno assumere il personale. Obiettivo: favorire l’inserimento dei disoccupati «senior» in attività temporanee e straordinarie per la realizzazione di opere di pubblica utilità al fine di sostenere l’invecchiamento attivo. L’assessore Chiorino: «La Regione è al fianco dei lavoratori in difficoltà, anche di quelli meno giovani».

 

Ammonta a più di 6 milioni di euro l’erogazione, da parte della Regione, dei fondi messi a disposizione per favorire la creazione di cantieri di lavoro per i persone disoccupate di età uguale o superiore a 58 anni.

 

I cantieri prevedono l’inserimento di disoccupati in attività temporanee o straordinarie per la realizzazione di opere di pubblica utilità gestite da Comuni, Unioni di Comuni o altre forme associative e organismi di diritto pubblico con sede in Piemonte. L’intervento va a finanziare progetti nei campi dell’ambiente, della valorizzazione dei beni artistici e culturali, del turismo e dei servizi di importanza sociale, compresi i servizi alla persona, come la cura degli anziani e delle persone con disabilità.

 

La durata dei cantieri è di un anno, che può essere prorogata, al massimo, fino a 18 mesi. Per poter usufruire di questa opportunità occorre aver compiuto 58 anni senza aver maturato i requisiti pensionistici, essere residenti in via continuativa in Piemonte nell’anno precedente alla domanda, essere disoccupati, non percepire ammortizzatori sociali e non essere inseriti in misure di politica attiva, compresi i cantieri di lavoro. Sono inclusi tra i destinatari i beneficiari di misure di sostegno al reddito in inclusione (REI) e del reddito di cittadinanza.

 

Complessivamente le risorse assegnate per l’intervento ammontano a 6milioni e 138mila euro di cui 4 milioni per il 2019 e 2milioni e 138mila euro per il 2020. (vedasi tabella allegata con i dati 2019 divisi per ambiti territoriale). Piazza Castello ha anche previsto il rimborso degli oneri previdenziali versati dai soggetti attuatori: per questo le risorse assegnate sono pari a 900mila euro, di cui 300mila per il 2019 e 60mila per il 2020. Per i lavoratori l’indennità giornaliera è fissata in 29,70 euro lordi all’ora per 30 ore settimanali, che saranno erogati direttamente dall’INPS al lavoratore.

 

Gli Enti pubblici che vogliono partecipare al progetto possono presentare le candidature – nei tempi e nei modi specificati nel bando – dal 7/10/2019 all’11/10/2019. Gli Enti attuatori dovranno poi avviare il cantiere entro e non oltre 60 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria sul Bollettino Ufficiale Regionale pena decadenza del finanziamento.

 

«Il perdurare della crisi economica – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorinoha portato ad un aumento generale della disoccupazione non soltanto giovanile, ma anche in quelle fasce di lavoratori che speravano di essere ormai prossimi alla pensione. Allo stesso tempo le nuove regole introdotte negli ultimi anni hanno aumentato l’età della pensione e, di conseguenza, la permanenza sul mercato del lavoro». «La Regione – prosegue Chiorinovuole essere vicina alle persone che si trovano in questa situazione e tenere alta l’attenzione sul problema della disoccupazione dei giovani, ma anche dei meno giovani che magari si sono trovati da un giorno all’altro senza lavoro senza alcuna responsabilità e con poche chances di ricollocazione. Interventi di questo tipo si pongono proprio in tale direzione. La nostra intenzione – conclude l’esponente della giunta Cirio – è quella di mantenere alta la guardia e l’attenzione affinché nessuno, a prescindere dalla fascia di età alla quale appartiene, venga lasciato solo».

Le stelle del nuoto piemontese brillano a Budapest

Brillano le atlete piemontesi nella penultima giornata dei Mondiali Junior, alla Duna Arena di Budapest. In chiusura di giornata la 4×100 stile libero femminile italiana ha conquistato la medaglia di bronzo, con Emma Virginia Menicucci (Sisport Spa) schierata in terza frazione. Chiara Tarantino (55’’47) e Maria Ginevra Masciopinto (55’’39) hanno aperto la staffetta azzurra; ottima la frazione della torinese classe 2002 allenata da Mattia Gurgo Salice, che ha completato le due vasche in 55”37 e passato il testimone al terzo posto a Gaia Pesenti (55’’81), che ha a sua volta mantenuto la posizione fermando il cronometro sul 3’42’’04. Il titolo mondiale è andato agli Stati Uniti (3’37’’61), l’argento all’Australia (3’40’’85).

 

In precedenza l’altra piemontese Helena Biasibetti (Dynamic Sport) aveva raggiunto la finale dei 100 farfalla, terminando le semifinale al sesto posto con il tempo di 59’’62. Si tratta del record personale per la 17enne allenata da Donato Nizzia, che in occasione della gara degli Eurojunior che le aveva consegnato la medaglia di bronzo aveva nuotato in 59’’69. Domani Helena Biasibetti gareggerà quindi nella sua seconda finale iridata a Budapest, dopo quella dei 50 di ieri. Tra. Da segnalare infine l’impegno odierno di Emiliano Tomasi (Rari Nantes Torino) nei 50 rana; il 18enne piemontese ha chiuso al 19esimo posto in 28’’83.

 

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Foto LC ZONE Fotografia&Comunicazione

Riapre “Piano 35”, il ristorante più alto d’Italia

AL VIA IL 3 SETTEMBRE LA NUOVA STAGIONE 

 

Mangiare e bere non è mai stato così panoramico

Il 3 settembre riapre a Torino Piano35, ristorante e lounge bar sotto la direzione creativa dello chef due stelle Michelin Marco Sacco.

Collocato a 150 metri d’altezza,in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo disegnato da Renzo Piano e concepito all’interno di una splendida serra bioclimatica, Piano35 è a tutti gli effetti il ristorante più alto d’Italia e sarà aperto a pranzo e a cena, dal lunedì al sabato, con la possibilità di fruire anche solo del bellissimo spazio del Lounge bar, per un aperitivo con vista sulle Alpi e sulle mille luci di Torino.

“La prima volta che sono salito quassù, racconta Marco Sacco, già patron del ristorante Piccolo Lago, a Verbania, istintivamente ho guardato il panorama e ho cercato le montagne che vedo ogni giorno dal mio lago, i miei punti di riferimento. Poi mi sono accorto di essere in un giardino e ho capito che c’è un filo invisibile che lega questo luogo a quello dove vivo, una specie di radice che si espande nel sottosuolo e che arriva fino a qui, a 150 metri d’altezza sulla città.”

L’offerta del ristorante, che manterrà i tradizionali 60 coperti, si baserà a cena su tre differenti proposte di menu, ognuna di quattro o di sette portate, a seconda che si scelga la versione light (90 euro, bere a parte) o quella completa (120 euro, bere a parte): si va dal menu In Piemonte, un omaggio dello chef alla grande tradizione culinaria sabauda, al menu Giro d’Italia, in cui a farla da padrona sarà la materia prima del Belpaese, fino ad arrivare al menu Piccolo Lago a Torino con i classici stellati del ristorante di Verbania, dal Lingotto del Mergozzo al Flan di Bettelmatt alla Carbonara au Koque.

L’offerta bistrot per il pranzo si basa invece su cinquebox (di cui quattro salati e uno dolce) tra cui scegliere. L’obiettivo è quello di rendere l’esperienza della pausa pranzo qualcosa di unico: la bontà e la ricercatezza dei piatti assieme alla semplicità, alla flessibilità e alla competitività dell’offerta.

Analoga idea di ricercatezza e flessibilità presiede lo spirito del Lounge bar che, per chi lo desidera, può trasformarsi in uno spazio di degustazione vera e propria (che Marco Sacco ha ribattezzato Street Food sopra Torino)in cui l’art mixology della bartender Cinzia Ferro dialogherà con la cucina dello chef.

Il Lounge Bar sarà aperto dalle 18.00 all’una di notte e, come il ristorante, tutti i giorni dal lunedì al sabato. Domenica chiuso.

 

 

www.piano35.com

Per prenotazioni: 011.4387800

TOdays Festival vince la sfida

“TOdays Festival si è appena concluso. Quinta edizione di un progetto che osa proporre un sovvertimento dei modelli imperanti negli eventi festivalieri e vince la sfida. La vince perché si fa casa comune per artisti e pubblico. Artisti che colgono la diversità del nostro festival e non si sentono meno importanti se si esibiscono nel pomeriggio; un pubblico che sa apprezzare l’arcobaleno di proposte musicali, consapevole della straordinaria occasione che TOdays con la sua line up sa offrire a palati più esigenti. È di questo TOdays che l’Amministrazione è fiera. Un festival che si ripete con successo da ormai cinque anni non può che progredire. Ciò avviene grazie al contributo creativo di ogni singola persona che vi lavora, a partire dalla direzione artistica, passando per gli operatori e i tecnici, sino ai molti giovani volontari, che con entusiasmo ci aiutano a realizzare questo piccolo grande miracolo Torinese. TOdays, come spesso ripete il suo Direttore, è un osservatorio sul presente; un presente diciamo noi, che è in continuo movimento e mal si accorda con un’idea di futuro prevedibile. Quello che però sappiamo con certezza è che TOdays è un anticipatore di idee e mode, uno scrigno creativo da custodire e valorizzare e che intendiamo sostenere con tutto il nostro impegno. L’Amministrazione, infatti, insieme alla Fondazione per la Cultura Torino, a Gianluca Gozzi e al team del Festival è già al lavoro per predisporre la prossima puntata del più interessante evento musicale dell’estate. TOdays perché il futuro è oggi”, dichiara l’Assessora Francesca Leon.

 

Da venerdì 23 a domenica 25 agosto migliaia di persone di ogni età e provenienza hanno attraversato la periferia di Torino per assistere alla quinta edizione di TODAYS Festival, capace di trasformare Barriera di Milano per l’intero weekend nel centro nevralgico di una città, che da sempre dimostra una capacità di trasformazione e ha l’orecchio teso verso la musica del futuro.

 

Grandi leggende e nuove stelle della musica, confermano TODAYS tra i festival imperdibili più ambiziosi della stagione estiva italiana, appuntamento di richiamo da tutta Europa con una line up esclusiva e location inusuali. Quella del 2019 è stata un’edizione senza confini: in cartellone solo artisti internazionali per raccontare nuove visioni e lontani orizzonti.
Senza confini anche per l’importante aumento di pubblico proveniente da fuori città e regione (48,2%) e soprattutto dall’estero – circa il doppio rispetto al 2018 – in particolare da InghilterraBelgioFranciaGermania e anche Stati Uniti. Grazie a Eurosonic, il più grande network professionale di radio e televisioni pubbliche del mondo, alcuni concerti sono stati trasmessi sulle radio nazionali in 52 nazioni europee, Nord Africa e Medio Oriente fino a raggiungere oltre 500 milioni di potenziali ascoltatori.

 

Oltre 35 ore di musicaarte e performance e 26 artisti tra i più noti da tutto il mondo, dei quali 20 in data unica italiana e per la prima volta a Torino e 3 anteprime europee, per scoprire musica fuori dall’ordinario, capace di andare oltre il convensionale. Musica perfetta per menti aperte e cuori che non si arrendono.

TODAYS, evento della Città di Torino è stato segnalato da tante testate nazionali tra i migliori appuntamenti dell’estate in Italia con il merito di immaginare una città-festival che si snoda attraverso location dall’animo forte e incisivo, in periferia. sPAZIO211l’ex fabbrica INCET, la galleria d’arte Gagliardi e DomkeDocks Dora, il Mercato Centrale Torino e il Parco Aurelio Peccei trasformano Torino in un palcoscenico urbano di spazi rigenerati, luoghi di condivisione e aggregazione, dando forma a quella passione pura che anima i quartieri sull’asse nord della città.

Controlli della Guardia costiera ai mezzi che trasportano rifiuti all’interno del porto di Genova

La Capitaneria di porto nel corso di regolari controlli in materia ambientale all’interno del porto di Genova ha sottoposto a verifica due furgoni appartenenti a ditte distinte – di cui l’una operante nel porto di Genova e l’altra avente sede ad Asti – intenti a conferire rifiuti ferrosi presso un intermediario avente sede all’interno dell’area delle “riparazioni navali”.

Nel corso dei controlli, finalizzati a verificare il corretto possesso dei requisiti previsti dalle norme in vigore per il trasporto dei rifiuti, è emerso che il conducente di uno dei due mezzi non era in grado di produrre alcuna documentazione autorizzativa. A seguito di verifiche, si accertava infatti che la stessa ditta proprietaria del mezzo non era iscritta all’albo nazionale dei gestori ambientali. Per quanto emerso, si procedeva quindi al deferimento all’autorità giudiziaria sia del conducente dell’autoveicolo, sia del legale rappresentante della ditta proprietaria del mezzo.

Il secondo veicolo, invece, risultava sprovvisto della prevista autorizzazione ambientale per il trasporto di rifiuti, ma in questo caso la ditta proprietaria risulta regolarmente iscritta. Il formulario al seguito dei rifiuti risultava, tuttavia, erroneamente compilato riportando i dati di un veicolo terzo.

Si procedeva quindi al deferimento presso l’Autorità Giudiziaria anche del conducente e del legale rappresentante della seconda ditta e, contestualmente si elevava una sanzione amministrativa per un totale di € 3.100.

In entrambi i casi si procedeva al sequestro dei mezzi e dei rifiuti che ammontavano ad un carico complessivo di circa 2200 Kg.

Chieri: “Pista ciclabile da sistemare”

Il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Chieri, Luigi Furgiuele, interessato dalle segnalazioni di alcuni residenti, ha effettuato un sopralluogo alla pista ciclabile che consteggia il Liceo Monti e sfocia nella piazzetta della Croce Rossa.

“Ho potuto costatare  – dice l’esponente della Lega – una situazione di estrema incuria dell’erba che impedisce o comunque rende pericoloso l’utilizzo della ciclabile”. Di qui l’intenzione, come gruppo consigliare, di segnalare questa situazione alla giunta attraverso i mezzi istituzionali a propria disposizione.

“Living art – falsi d’autore”

Lo spettacolo del borgo antico di Lu, affastellato sulle colline, con un colpo d’occhio rotondo sul Monferrato, offre già da solo un’emozione a chi osserva. Ma i giardini, le chiese e i chiostri, le corti delle antiche case di Lu appositamente aperte diventano uno scrigno di opere d’arte durante “Living art – falsi d’autore”, la kermesse artistica che, giunta alla sua terza edizione, si svolgerà sabato 7 e domenica 8 settembre.

La manifestazione, per i contenuti di alto livello artistico, ha raggiunto una vasta popolarità: gli artisti, partecipanti con falsi d’autore al concorso ma anche con mostre personali, sono già una quarantina, provenienti non solo dal territorio locale ma anche da Milano, Torino, Forlì, Monza, molti innamorati della suggestiva scenografia che fa da sfondo alle loro opere. Più di 200 saranno i quadri esposti, di cui una sezione dedicata ai “giovani artisti”. Dunque una manifestazione sempre più “glocal”, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio locale ma capace di attirare artisti e visitatori molto variegati. Imperdibili saranno poi le performance dei “quadri viventi” con splendidi costumi d’epoca, riprodotti nella cornice della chiesa sconsacrata della Trinità, sulla sommità del paese.

Il concorso avrà come sempre una titolata giuria di esperti d’arte: Carla Debernardi, illustratrice di testi narrativi e maestro d’arte, Adriano Antonioletti Boratto, docente e critico d’arte, Federico Favaretto, pittore, illustratore e maestro d’arte, Lorena Palmieri, curatrice del museo di San Giacomo di Lu e catalogatrice dei beni artistici delle parrocchie della Diocesi di Casale e Luca Monti, docente e coordinatore del Master in Eventi culturali dell’Università Cattolica di Milano. Suspence sul nominativo di un celebre artista torinese, trapiantato nel Monferrato, allievo di Felice Casorati, con opere esposte a Milano, ai Musei vaticani e all’estero. Gli organizzatori di Living art incrociano le dita per la sua partecipazione come espositore di una sua opera celebrativa di Angelo Morbelli.

Living art, col sostegno dell’amministrazione comunale di Lu – Cuccaro, ospiterà anche la mostra fotografica di Mauro Ottonelli, dal titolo “ Lu e Cuccaro e la sua gente”, presso il circolo pro loco di Lu ( sabato 16,00 – 19,00; domenica 10,00 – 12,30 e 15,00 – 19,00).

Lungo le vie, addobbate con scenografiche riproduzioni su legno di opere di Klimt, Magritte, Van Gogh ed altri artisti, ed in piazza S. Valerio, i visitatori troveranno stand con prodotti di artigianato locale in legno, monili preziosi, torte e dolci della pro loco di Cuccaro, nocciole “tonde e gentili” e cioccolato della Co.ri.lu. La Cantina sociale sarà aperta per degustazioni dei vini del Monferrato. Aperto anche il Museo d’arte di San Giacomo, che raccoglie alcune delle testimonianze più significative della storia della fede di Lu e del suo territorio, tra cui “ I canonici” del Guala, opere di Guglielmo Caccia e della figlia Suor Orsola Maddalena.

Sabato 7 settembre alle 17 l’inaugurazione del concorso; la domenica, dalle 10,00, apertura del percorso artistico, per tutta la giornata, fino alla premiazione dei falsi d’autore e dei quadri viventi, verso le 18,00.

A pranzo la pizzeria “La Trinità” ed il ristorante “ Orazio” accoglieranno i turisti con un “menù d’arte” tematico, mentre la sera, a conclusione della manifestazione, la Pro loco luese conforterà il pubblico affamato con il suo celeberrimo fritto misto piemontese e con musica dal vivo ‘70/’80 e ‘90.

Per iscrizioni e informazioni : 3336626587; 3319503929;3347807250

 

Turista torinese colto da malore muore in mare

Un turista torinese di 70 anni è stato stroncato da un malore nel primo pomeriggio di ieri  mentre si trovava in acqua davanti alla spiaggia delle Calandre di Ventimiglia. Sono intervenuti il personale sanitario del 118, con i vigili del fuoco e la guardia costiera, ma non è stato possibile rianimare l’uomo la cui salma, vista la zona di difficile accesso, è stata trasferita via mare al nuovo porto di Ventimiglia.