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Porta Palazzo, il mercato (forse) riaprirà per due giorni di prova

La  decisione definitiva sulla riapertura del  mercato di Porta Palazzo non è ancora stata presa, ma  i banchi potrebbero riaprire la prossima settimana per due giorni di prova

La riapertura provvisoria sarà possibile se  l’evolversi del quadro sanitario e le disposizioni per il contenimento del contagio da Coronavirus lo consentiranno.

L’incontro del Comitato provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza lunedì incontrerà i rappresentanti degli operatori mercatali per esaminare  le modalità organizzative degli spazi, di gestione dei flussi di clienti e le problematiche connesse all’ordine pubblico, in vista della possibile ripresa delle attività di vendita. Il progetto elaborato dagli ambulanti per la riapertura del mercato ortofrutticolo esterno  prevede il dimezzamento del numero dei banchi, la recinzione dell’area con accessi controllati attraverso varchi presidiati e un massimo di 2 clienti in contemporanea per ogni punto vendita. “Porta Palazzo fa da capro espiatorio delle carenze nella gestione del covid”, affermano gli operati del mercato che si dicono “arrabbiati” per il rinvio alla prossima settimana della riapertura in prova.

Coronavirus, Grimaldi (LUV): “La Giunta risponda”

“Vorremmo che la Giunta, nelle sedute della Commissione Sanità e del Consiglio della prossima settimana, rispondesse a queste domande: come è potuto avvenire che siano state recapitate negli ospedali e nelle Rsa mascherine non utilizzabili? Quali Dispositivi di protezione siano stati forniti ai medici? Perché le persone in quarantena a domicilio non sono state fornite di DPI, nonostante sia previsto dal primo rapporto dell’ISS? Che ne è delle USCA?” – così Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, interpella la Giunta, facendo riferimento ad alcune vicende eclatanti emerse negli ultimi giorni.

La prima, al centro di un’interrogazione indifferibile e urgente che Grimaldi ha destinato alla IV Commissione, fa riferimento alle mascherine prodotte dagli stabilimenti Miroglio di Alba, dichiarate da Icardi certificate «ad uso sanitario» per ospedali, operatori sanitari, farmacie e contagiati in isolamento domiciliare. Eppure, l’Iss non le ha certificate, così Icardi ha dovuto correggere il tiro dicendo che servivano «per andare a fare la spesa». E l’Assessora Caucino ha confermato che le mascherine lavabili Miroglio sono state consegnate anche alle Rsa, ma “soltanto 30 mila”.

“Caucino rivendica il contributo alle strutture per anziani e ai servizi sociali? Che coraggio!” – prosegue Grimaldi. – “Addirittura sostiene che ‘nel momento di massima emergenza anche le mascherine fornite devono essere state utili’. L’occasione fa la mascherina filtrante! Non solo la Regione non ha nulla di cui vantarsi perché non le ha pagate, dato che le prime 500mila sono state donate da Giuseppe Miroglio, in più l’Unità di Crisi ha stabilito una destinazione d’uso errata, nonostante sui dispositivi fosse segnalato quali usi potevano esserne fatti”.

“Vogliamo sapere non solo, a questo punto, quali DPI siano stati forniti ai medici” – conclude Grimaldi, – “ma anche come mai non sono stati dati dispositivi a chi era a casa. Molte persone (addirittura alcuni infermieri) continuano a segnalare che, malate di Covid19 con sintomi lievi e quindi in quarantena presso il domicilio, pur trovandosi a condividere l’appartamento con famigliari e altre persone, non solo non sono state più contattate dal SISP ma non hanno mai ricevuto dispositivi di protezione”.

Eppure, il Rapporto ISS COVID-19 n. 1/2020 aggiornato al 7 marzo 2020, alla pagina 7 riporta al punto 1 che è prevista la “verifica delle condizioni abitative e consegna dei DPI” e che la persona infetta deve rimanere in una stanza isolata, indossare mascherina se entra in contatto con altre persone della casa, avere un bagno dedicato se possibile, pulire quotidianamente le superfici della casa con disinfettanti, guanti e mascherina.

“Come si pensa” – conclude Grimaldi – “di uscire dalla crisi se i cittadini non sono messi nemmeno nelle condizioni di tutelare la salute del proprio nucleo familiare? Com’è possibile che nella città di Torino a oggi operino solo due Unità speciali di continuità assistenziale, quando il fabbisogno per legge dovrebbe essere di una ogni 50mila abitanti?”.

I diritti dei minori nella Fase 2

“Non viviamo tempi facili ma l’emergenza ci rende solidali e capaci di accettare limitazioni fino a pochi mesi fa inimmaginabili. È necessario, sin da subito, cominciare a riflettere sulla pianificazione della cosiddetta ‘fase 2’ dell’emergenza con particolare attenzione ai diritti dei minori, soprattutto quelli più fragili e vulnerabili”.

Lo ha dichiarato la garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Ylenia Serra al termine di un incontro sul tema con i garanti regionali di Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Lazio, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Calabria, Sardegna e delle province autonome di Trento e Bolzano.

“L’emergenza sanitaria – ha continuato Serra – ha notevolmente complicato l’attività dei garanti, che hanno dovuto far fronte a nuovi ostacoli che hanno reso ancor più difficile tutelare i diritti dei minori, a cominciare dal diritto allo studio. La scarsità di strumenti informatici, soprattutto tra le fasce più deboli, unita all’assenza di copertura del segnale in alcune zone, ha reso impossibile garantire l’educazione a distanza in modo uniforme su tutto il territorio”.

A ciò deve aggiungersi l’incremento dei casi di cyberbullismo e di adescamento on line e l’aumento di occasioni di conflittualità familiare che, con il protrarsi della convivenza forzata, possono sfociare in episodi di violenza, subita o assistita, di cui è impossibile anche la semplice denuncia.

Le ricadute psicologiche e sanitarie sono importanti e sarà necessario disporre di strumenti e di risorse dedicate. “Il Piemonte – conclude la garante – dispone senza dubbio di importanti strumenti a tutela dell’infanzia, ma è un fatto che, in assenza di diagnosi certe, il distanziamento sociale ha creato difficoltà anche per quanto riguarda il ricongiungimento familiare in casi di affido o di diritto di visita e l’inserimento in comunità o in case famiglia, cui ora si stanno trovando soluzioni, e che solo continuando a elaborare modalità alternative si potrà garantire la necessaria continuità socio-assistenziale ed educativa”.

Ciclone cassa integrazione su commercio, bar e ristoranti. Rischio chiusura

Sul commercio e sulla somministrazione si è abbattuto un tornado

L’analisi è dell’ Ascom in base ai dati della Regione, aggiornati al 20 aprile, in relazione al ricorso alla cassa integrazione in deroga delle aziende fino a 5 addetti e delle imprese  grandi che non accedono ad altri ammortizzatori. 

 

Su circa 24.000 aziende piemontesi che hanno presentato domande di cig in deroga più di  17.000 sono del terziario, ovvero più del 70% del totale.  6.500  sono imprese del settore del commercio al dettaglio e circa 6.200 della somministrazione, tra pubblici esercizi e ristoranti, con oltre  25.000 lavoratori sospesi. In Torino e provincia si registrano  13.184  imprese di tutti i settori che hanno inoltrato  domanda per  33.671 addetti e  5.500.000 ore di sospensione dal lavoro.

“Dal turismo al commercio vediamo impatti traumatici su fatturato e occupazione. Il rischio è concreto: tutte le attività di commercio al dettaglio, tranne l’alimentare, dall’abbigliamento alle librerie, dai bar ai ristoranti, hanno chiuso l’attività”. Così il  presidente di Ascom Torino e di Confcommercio Piemonte, Maria Luisa Coppa.

#ripartiamoinsieme con il Festival del giornalismo alimentare

Il Festival del Giornalismo Alimentare lancia la campagna #ripartiamoinsieme per accompagnare nella comunicazione chi ha contribuito, con il proprio sostegno economico e con il patrimonio di idee e attività,  alla realizzazione della sua quinta edizione, tenutasi lo scorso febbraio a Torino.

In questo momento così cruciale per la tenuta sociale ed economica del Paese, #ripartiamoinsieme del Festival offre infatti ai propri sostenitori uno spazio – vetrina sui canali social e sul sito www.festivalgiornalismoalimentare.it,  per raccontare, attraverso il rilancio di comunicati stampa e con interviste agli imprenditori, le trasformazioni e le innovazioni avvenute in questo periodo, ma anche le richieste al mondo politico e istituzionale.

Buone pratiche e spunti che il Festival ha intenzione di riprendere nell’edizione 2021, fissata per il 25, 26 e 27 febbraio, con l’obiettivo di trarre un primo bilancio degli effetti del lockdown e della crisi economica e sociale e per riflettere insieme sulle modifiche irreversibili dei comportamenti dei consumatori e sugli scenari futuri.

Nel frattempo, sono online sul sito del Festival le riprese di tutti i panel della passata edizione, dove è possibile rivedere gli interventi degli ospiti. Un altro modo per divulgare i pensieri espressi al Festival e per mostrare le esperienze presentate durante la tre giorni torinese.

Le riprese integrali sono suddivise per data e per orario dei panel e sono navigabili al link https://www.festivalgiornalismoalimentare.it/press-area/panel

Sequestrate 130 dosi di cocaina e hashish

 Durante i controlli per verificare il rispetto delle misure anti coronavirus, contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché prevenire episodi delittuosi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato nelle ultime ventiquattro ore 5 persone, sequestrando 130 dosi di stupefacente, per complessivi 110 grammi tra cocaina e hashish.

Sono finiti in manette un 29enne di origini algerine, fermato in via Malone subito dopo aver venduto una dose di hashish a un cliente. In tasca nascondeva altri 10 grammi

Un romeno di 21 anni, è stato bloccato in piazzetta operaie della manifattura tabacchi in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti; per non farsi controllare ha aggredito con calci e spinte i carabinieri costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino in dotazione anche l’uomo è riuscito a rompere con una gomitata il vetro di una gazzella
In tasca nascondeva 10 grammi di hashish.

Un gabonese di 24 anni, nel quartiere pozzo strada, è stato fermato e nel giubbotto nascondeva 123 involucri pari a oltre 100 grammi di cocaina e 1000 euro in contanti.

Un italiano di 44 anni, insofferente da subito al controllo in corso Brunelleschi, con calci e gomitate ha infranto il finestrino posteriore di un’auto di servizio dei militari dell’Arma.

Un sorvegliato speciale 30enne , alla guida della sua autovettura priva di assicurazione, per sottrarsi al controllo è fuggito al controllo dei carabinieri e ha imboccato in contromano e a forte velocità numerose vie del quartiere San Salvario fino ad abbandonandola macchina in via Saluzzo per tentare invano di fuggire a piedi. I militari hanno fermato e arrestato l’uomo e vicino alla macchina hanno sequestrato due involucri termosaldati di cocaina.

La Tv, gli infermieri e la Regione

Riceviamo e pubblichiamo / “E’ veramente singolare la reazione scomposta di alcuni esponenti politici regionali e locali, nonché di alcune figure apicali di aziende sanitarie regionali a seguito del servizio di Report, trasmissione di rai 3 andata in onda lo scorso lunedì”

Ha dell’incredibile inoltre come nella loro reazione, alcuni mezzo stampa , altri mezzo video e social, strumentalizzino migliaia di operatori sanitari piemontesi.

Secondo la loro visione delle cose la trasmissione avrebbe dato un immagine della sanità piemontese negativa e avrebbe offeso gli operatori sanitari che ogni giorni lavorano con grande abnegazione e sacrificio.

Vorrei dire a costoro che la trasmissione non ha fatto altro che dire cose già note e che la stampa locale aveva già ampiamente descritto.

Non è forse vero che gli operatori erano sprovvisti di dispositivi di protezione individuali e si sono dovuti arraggiare utilizzando sacchi dell’immondizia?

Non è forse vero che si sono perse migliaia di segnalazioni dei medici di medicina generale?

Non è forse vero che i tamponi non sono stati eseguiti anche ai sintomatici?

Non è forse vero che la sovrapposizione di aree pulite e sporche negli ospedali non ha funzionato?

Non è forse vero che le RSA sono state trascurate?

Non è forse vero che indicazioni e disposizioni cambiavano giornalmente e non c’era una linea di comando?

Dicono forse il falso i sindacati medici e infermieristici?

Dicono forse il falso gli ordini provinciali di medici e infermieri?

Ecco, mi pare che nessuno di loro sia in grado di smentire questo, che sono esattamente le cose riportate dalla trasmissione e che forse ne ha tralasciate ancora qualcuna.

Non mi pare che la trasmissione abbia messo in dubbio la professionalità, la serietà e il sacrificio degli operatori, tant’è che nessuno di essi si è sentito toccato, anzi, sono cose che denunciano da due mesi, pertanto trovo anche offensivo strumentalizzarli.

Certo , anche per chi si trova nella posizione di dover dare risposte adeguate per il ruolo ricoperto ed aggiungo anche ben retribuito non è semplice ed è stato complicato gestire questa emergenza ma aggrapparsi inappropriatamente al termine guerra non giustifica gravi errori di superficialità e gravi responsabilità che ci sono state. Se vi sentite dei generali che non siete, avreste dovuto guidare bene le vostre truppe, avreste dovuto essere in grado di non metterli in pericolo i vostri soldati. Invece mi pare che si parla di morti tra gli operatori, di centinai di ammalati e migliaia di contagiati con i quali noi ogni giorno, a differenza vostra, ci siamo dovuti confrontare e abbiamo dovuto confortare, cercando di far valere i loro sacrosanti diritti che voi non siete stati in grado di tutelare.

E’ altrettanto stupefacente come qualcuno, anche se velatamente lascia intendere azioni adducendo che anche chi ha rilasciato dichiarazioni dovrà rispondere e assumersi responsabilità.

Io credo che la cosa migliore per tutti voi sarebbe stato quello di avere almeno il buon senso di tacere perché responsabili insieme anche a chi vi ha preceduto.

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale NurSind Piemonte

NurSind Piemonte

Tricolore al balcone per il 25 aprile

#Torino25aprile / Il programma completo su: www.polodel900.it/25-aprile-2020-festa-della-liberazione

Quest’anno le tradizionali celebrazioni del 25 aprile saranno online. Tanti gli appuntamenti virtuali per continuare a festeggiare insieme la data simbolo della rinascita del Paese nel suo 75esimo anniversario: oltre 200 contenuti tra filmati, musica e racconti, 70 realtà culturali coinvolte e più di 300 ospiti tra scrittori, sociologi, storici, attori e politologi per celebrare la Festa della Liberazione.

Oggi, venerdì 24 aprilealle ore 18 la Sindaca Chiara Appendino poserà una corona d’alloro in piazza Palazzo di Città davanti alla lapide posta in memoria del conferimento della medaglia d’oro alla resistenza a Torino. Successivamente, nel cortile del Palazzo Comunale, una rappresentanza della Banda Musicale della Polizia Municipale suonerà per la cerimonia. L’evento, che sarà trasmesso domani, aprirà la maratona online.

Questa sera la tradizionale fiaccolata sarà sostituita da un flash mob: la Città invita i torinesi a esporre il tricolore e accendere una luce, una candela o un qualsiasi lume sui balconi o finestre dalle 21.00 in poi.

Protagonista dei festeggiamenti sarà anche la Mole Antonelliana che, grazie al Gruppo Iren, dal 24 al 26 aprile sarà illuminata con il logo del 75esimo anniversario.

Le piattaforme internet sulle quali sarà possibile seguire la maratona (hashtag #Torino25aprile) – dalle 10 alle 18.30 di sabato 25 aprile – sono www.comune.torino.itwww.cr.piemonte.itwww.lastampa.it www.quotidianopiemontese.itwww.acontrainte.itwww.aicstvtorino.comwww.playwithfood.itwww.lockdowntorino.it, sulle pagine facebook www.facebook.com/SantAnnaDiStazzema e www.facebook.com/a.m.benedicta

La giornata – introdotta e seguita da Luca Indemini e Dario Castelletti, consorzio TOP-IX,  Stefano Tallia, TGR Piemonte e Giuseppe Bottero, La Stampa – sarà animata da una pluralità di voci, ricordi, riflessioni, aneddoti e racconti sul significato di questa data e sulla sua eredità, con il contributo, fra gli altri, di Alessandro Barbero, Lucio Levi, Gianni Oliva, Mirco Carrattieri, Gustavo Zagrebelsky con la partecipazione di storici ed esperti del Polo del ‘900 e degli Enti partner come Barbara Berruti, Angelo D’Orsi, Marcella Filippa, Giovanni De Luna, Luca Rolandi, Luciano Boccalatte, Diego Guzzi, Roberto Mastroianni, Carlo Greppi e Alessandro Baricco, Gisella Bein, Davide Ferrario, Casa Fools, Compagnia Beltramo e Genovese, Oliviero Corbetta, Stefania Bertola, Mimmo Calopresti, Silvia Casolari, il Mulino di Amleto, Murat Cinar, Eugenio in via Digioia, Irene Dionisio, Natalia Elinoiu, gli allievi del Liceo Coreutico Germana Erba, LabPerm, Nicola Lagioia, Elena Lowenthal, il MAU, Alda Noka (circolo Banfo), Onda Teatro, Paolo Orrico, Alessandro Perissinotto, Play with Food, Guido Quarzo, Raffaella Romagnolo, Teatro di Dioniso, Stalker Teatro, Giovanni Tesio, Lia Tomatis, UnoTeatro, Walter Revello, Gian Piero Alloisio, Marco Gobetti, Paolo Oricco, Valter Malosti, Lia Tomatis, Gabriele Boccaccini, Gabriele Vacis e gli allievi della scuola di teatro del Teatro Stabile di Torino, Guido Castiglia.

Alle 14.30 la piazza virtuale si farà più grande con un collegamento con ‘25 aprile 2020 #iorestolibero’, l’iniziativa lanciata da Carlo Petrini per la Festa della Liberazione e un appello all’impegno civile, all’altruismo e al rispetto del pianeta.

Alle 15.00 appuntamento con il flash mob #bellaciaoinognicasa. L’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) invita tutti i cittadini a esporre dalle finestre e dai balconi il tricolore e a intonare ‘Bella ciao’.

La Maratona web in occasione della Festa della Liberazione 2020 è stata realizzata dalla Città di Torino insieme al Polo del ‘900, al Museo Diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi, al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale; in collaborazione tecnica con il Consorzio TOP-IX; media partner il Centro di Produzione della RAI di Torino, il TGR e La Stampa.

Hanno partecipato all’organizzazione: A.C.T.I. Teatri indipendenti; AFC Torino; Aiace Torino; Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, ANPI; ANPPIA; Archivio Storico della Città di Torino; Assemblea Teatro; Assoarma Torino; Associazione  di viaggio; Associazione Culturale LiberamenteUnico; Associazione memoria Benedicta; Associazione Pentesilea; ATID; Banda Polizia Municipale Torino; Biblioteche Civiche Torinesi; Borgate dal vivo; Casa Fools; Case del Quartiere; Centro di Produzione della RAI di Torino; Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI);Centro Internazionale di studi Primo Levi; Centro Studi Giorgio Catti; Centro studi Piero Gobetti; Centro studi Sereno Regis; Circolo Culturale Arci Antonio Banfo; Circolo dei Lettori; Circoscrizione 4; Circoscrizione 5; Città di Torino; Città Metropolitana di Torino; Comitato Resistenza Col del Lys; Compagnia Genovese Beltramo; Comune di Alpette; Consiglio Regionale del Piemonte; Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte; FIAP; Film Commission Torino Piemonte; Fondazione Donat-Cattin; Fondazione Goria; Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci; Fondazione Nocentini; Fondazione Nuto Revelli; Il Mulino di Amleto; Istituto nazionale Ferruccio Parri; Istituto Salvemini; La Stampa; LabPerm APS di Castaldo; Liberi pensatori Paul Valery; Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa; Mufant; Museo Arte Urbana; Museo del carcere Le Nuove; Museo della montagna; Museo diffuso della Resistenza; Onda Larsen; Onda Teatro; Paesaggi della Memoria; Play with Food; Polo del ‘900; Prefettura Torino; Primule Rosse; Rete Italiana di Cultura Popolare; Rossofuoco; Salone del Libro di Torino; Sentieri Resistenti; Stalker Teatro; Tangram Teatro; Teatro di Dioniso; Teatro Stabile di Torino; Teatro Nazionale; TGR Piemonte; TOP-IX; TPE-Teatro Piemonte Europa; Unione Culturale F. Antonicelli; Università di Torino; Uno Teatro.

www.polodel900.it

Allenarsi in casa con i campioni

Ecco come allenarsi in casa seguendo i consigli dei campioni dello sport

Ora si può con #SportDelivery  l’iniziativa della Regione Piemonte ideata per far fronte al lungo periodo di inattività fisica legata all’emergenza coronavirus.

Si tratta di una video gallery di allenamenti da una decina di minuti realizzati nelle loro case da grandi atleti. Il primo appuntamento è quello con gli esercizi proposti dal centrocampista del Toro e capitano della nazionale venezuelana Tomás Rincón, seguiranno gli atleti del Cus e altri sportivi.  “Lo sport – commenta l’assessore regionale Fabrizio Ricca -, anche quello praticato in casa, può essere un’arma importante per combattere la tensione che deriva da un periodo di prolungata immobilità dovuto alla quarantena”.

L’epidemiologo Vineis alla guida della seconda fase dell’emergenza virus

Paolo Vineis, 69 anni, originario di Alba, epidemiologo di fama internazionale e attualmente professore al Centre for Environment and Health School of Public Health dell’Imperial College di Londra è il responsabile della nuova Area di supporto alla Pianificazione strategica dell’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Lo annunciano il commissario Vincenzo Coccolo e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, che hanno condiviso la scelta di allargare il novero delle competenze necessarie a gestire la nuova fase dell’emergenza coronavirus in Piemonte.

«L’epidemia sta uscendo dalla prima fase emergenziale – osserva l’assessore Icardi -, occorre ordinare l’esperienza epidemiologica di questi mesi in funzione delle scelte che andranno compiute per l’immediato futuro ed anche in vista del ritorno di possibili focolai di infezione, potenziando gli strumenti della pianificazione strategica. Oltre ai superconsulenti del professor Ferruccio Fazio per la riorganizzazione della Sanità territoriale, l’Unità di crisi ha inteso arricchirsi di nuove, qualificatissime competenze professionali che faranno squadra con il Comitato tecnico scientifico nella gestione strategica dell’emergenza sanitaria».

Oltre all’Area di programmazione epidemiologica, l’organigramma dell’Unità di crisi comprenderà inoltre il Coordinamento regionale dell’Area di psichiatria, rappresentato dal direttore di psichiatria dell’Asl To4, Massimo Rosa, e il Coordinamento regionale dell’Area di psicologia, affidato al presidente dell’Ordine degli psicologici del Piemonte, Giancarlo Marenco, mentre Elide Azzan, direttore sanitario dell’Asl di Novara, assumerà l’incarico di vicario del coordinatore sanitario dell’Unità di crisi Flavio Boraso, nonché quello di coordinatore della nuova Area di collegamento con il Dipartimento di Emergenza 118, il cui responsabile, Mario Raviolo, non farà quindi più parte dell’Unità di crisi.