ilTorinese

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

***

Annalena McAffe -“Ritorno a Fascaray”   -Einaudi-   euro 25,00

 

Se amate la Scozia, le ricerche storiche e l’introspezione, questo romanzo fa per voi. E’ ambientato nell’immaginaria isola di Fascaray, un piccolo pugno di terra nel nord della Scozia, ammantato di colline, boschi, torbiere, distese di erba machair, alte falesie e grotte profonde, sabbia d’avorio cosparsa di conchiglie. Tutto nel breve raggio di un fazzoletto percorribile a piedi nell’arco di un giorno. In questa terra ancorata alle origini e all’idea dell’indipendenza dalla perfida Albione, arriva la ricercatrice canadese Mhairi McPhail, con la figlioletta di 9 anni Agnes. Un passato da sradicata: ha antiche origini scozzesi, ma la sua famiglia è emigrata in Canada e lei ha vissuto in più angoli del mondo: l’ultimo, New York, dove ha lasciato i cocci del matrimonio con Marco. Ha attraversato l’oceano per ritirarsi a scrivere l’ambiziosa biografia del bardo isolano da poco scomparso, Grigor Mc Watt. Lui è l’autore del monumentale “Fascaray compendium”: 70 anni di diari su folklore, storia, flora e fauna, vita sociale isolana. Raccolti in oltre 8 milioni di parole vergate con la stilografica “…nella sua grafia infinitesimale e precisa come un ricamo, in 276 taccuini”. Ma il romanzo è anche il resoconto delle difficoltà di una giovane madre alla ricerca di se stessa. L’inesauribile passione per tutto quello che riguarda il poeta, ma anche il tentativo di riassemblare la sua vita. Vicende private e storia pubblica dell’isola si intrecciano in modo indissolubile, il ritorno alle radici è l’elemento chiave. Mhaira raccoglie documenti, testimonianze e oggetti appartenuti a Mc Watt, ricostruisce pregi e difetti dell’autore. Sempre più distaccata e lontana dal vorticoso mondo della metropoli americana, immersa in se stessa e nelle pile di carte, lettere, pamphlet, conti, ricette e tutti i cimeli di una vita intera spesa nel perimetro di Fascaray.

E’ un affascinante affresco di vite questo romanzo scritto da Annalena McAfee (nata a Londra nel 1952), dal 1997 sposata con lo scrittore Ian Mc Ewan e intellettuale poliedrica. Laureata a a Essex, è stata responsabile della sezione Arte e Letteratura del “Financial Times”, ha fondato la “Guardian Review, ed è anche autrice di libri per ragazzi.

 

Un altro libro di questa autrice che vale la pena di leggere è “L’esclusiva” (sempre pubblicato da Einaudi nel 2012) suo primo bellissimo romanzo un po’ trascurato dalla critica.

 

Annalena McAffe “L’esclusiva” – Einaudi- euro 21,00

“L’esclusiva è ambientato nel mondo del giornalismo, ruota intorno a due personaggi femminili (che più lontani tra loro non potrebbero essere) e mette a nudo i rischi di un mestiere in cui sarebbe sempre bene controllare a fondo le proprie fonti, perché il pressapochismo e la spudorata ricerca del gossip possono stravolgere un’intera vita. E’ quello che succede all’anziana Honor Tait, mostro sacro del giornalismo d’inchiesta britannico. E’ stata una sorta di bellissima Martha Gellhorn (grandissima reporter del XX secolo e 3° moglie di Ernest Hemingway); spregiudicata, ha conosciuto personaggi cult del mondo del cinema e della cultura. Per 50 anni ha girato il mondo, curato reportage dagli scenari internazionali più importanti, e vinto il prestigioso Premio Pulitzer per un articolo sulla liberazione di Buchenwald.

Ora, nel 1977 è alla soglia dell’80esima candelina e dopo la morte del 3° marito vive appartata, in una casa piena zeppa di ricordi che raccontano la sua vita. Ed ha un’altissima opinione di se stessa. Non ama concedere interviste, ma si lascia convincere ad accettare quella di una giovane free lance che sta disperatamente cercando di emergere dalla melma dei tabloid popolari. Si chiama Tamara, è un un’ochetta svampita, un bel po’ ignorante, digiuna di storia e cultura e, per quella che pensa sia l’intervista che farà balzare avanti la sua carriera, si prepara in modo approssimativo. Ma Honor è un osso duro e fin da subito capisce con chi ha a che fare. E’ lo scontro tra due modi di fare informazione: quello serio e impegnato della decana e quello superficiale e becero della giovane. Ne uscirà un disastro su più fronti….

 

Simona Lo Iacono “L’albatro” -Neri Pozza- euro 16,50

Forse è vero che il nostro destino da adulti affonda le radici nei sogni di quando eravamo bambini. O almeno è questa l’idea di partenza del bellissimo libro “L’albatro” che   la scrittrice e magistrato siracusano Simona Lo Iacono ha dedicato alla vicenda terrena di uno dei giganti della letteratura, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de “Il Gattopardo”.

L’albatro che dà il titolo al libro è il più fedele degli uccelli: quello che segue come un innamorato la scia delle navi mercantili, senza mai abbandonare il capitano, neanche se infuria la tempesta. Lo Iacono ripercorre la vita dello scrittore affidando pagine di ricordi al fedele servitore Antonno, affiancato da   piccolo all’altrettanto imberbe Giuseppe, che ritroviamo nel 1903, figlio unico della nobile famiglia siciliana. Bimbo silenzioso e solitario che vive nello splendido palazzo di famiglia in via Lampedusa a Palermo.

Antonno è bizzarro perché vive e pensa al contrario: se deve andare avanti cammina all’indietro, se deve leggere inizia dall’ultima pagina. Ma la sua fedeltà è assoluta e il fulcro della sua vita è proprio il giovane Giuseppe.

Ecco allora lo scorrere della vita dello scrittore, alternato a pagine dei suoi pensieri e ricordi durante la degenza nella Clinica romana Villa Angela, dove si sottoponeva a sedute di cobaltoterapia nella speranza di sconfiggere, o almeno rallentare, il tumore ai polmoni che finirà per stroncarlo. Ci sono pagine durissime che testimoniano l’orrore delle due guerre mondiali, i bombardamenti che raderanno al suolo “il gigante” (il sontuoso palazzo nobiliare della sua casata). Una ferita mai rimarginata perché “:..con la casa se ne andava il passato, la mia infanzia, il primo sguardo sul mondo…”.

Poi c’è l’amore della sua vita, la tedesca studiosa di psicoanalisi (conobbe personalmente Sigmund Freud) Alexandra Wolff Stomersee, detta Licy; figlia di una cantante lirica e di un barone lettone (che fu anche maestro di corte dello Zar Nicola II). La sposerà a Riga quasi in sordina, con rito ortodosso, nel 1932. Ma il loro sarà per anni un matrimonio a distanza perché Licy -così moderna e mascolina, coltissima e poco elegante- non verrà mai accettata dalla madre dello scrittore e i brevi periodi di convivenza delle due donne saranno all’insegna della belligeranza.

Poi c’è lo struggente racconto della beffa più nera con cui il destino infierì sullo scrittore. Morire prima di essere riuscito a vedere stampato il suo capolavoro, “Il Gattopardo”. La magnifica e immortale storia del Principe di Salina travolto dal cambiamento di un’epoca e dalla caduta dei privilegi dell’antica nobiltà siciliana. E’ curioso come lo scrittore fece morire il suo Gattopardo in una notte di luglio e come lui stesso spirò nel sonno e fu trovato senza vita all’alba del 22 luglio 1957. E tale è la tenacia dell’albatro che Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ormai agonizzante, percepirà anche alla fine la sua presenza pronta ad accoglierlo oltre il mistero della morte.

E giusto per la cronaca…fu lo scrittore Giorgio Bassani, autore de “Il giardino dei Finzi Contini”, a capire che “Il Gattopardo” era un capolavoro assoluto, ancora oggi uno dei libri più letti e tradotti a livello mondiale.

 

L’opera di Varlotta, allievo di Monicelli, ai Martedì sera

Il penultimo appuntamento, martedì 15 ottobre alle ore 21.00, sarà dedicato all’opera di Giuseppe Varlotta, sceneggiatore, regista, produttore cinematografico e scrittore italiano, oltre che allievo del grande maestro Mario Monicelli, il quale dialogherà con il giornalista del Sole 24 Ore Roberto Coaloa. Ad intervenire alla discussione un ospite d’eccezione, il giornalista e avvocato Alessandro Cecchi Paone. Durante la serata sarà presentato il volume dal titolo “Gli spazi del Novecento. Il paesaggio architettonico nel cinema visto attraverso la “finestra” di montaggio”, con la prefazione di Paolo Conte, edito da L’Erudita. Gli ospiti si concentreranno su un quesito particolare “In che modo lo spazio reale contamina l’architettura cinematografica?” Da questa stessa riflessione nasce il progetto Gli spazi del Novecento: un’attenta ricerca sulle sequenze di montaggio attraverso la rassegna di alcuni capolavori cinematografici come La Grande Guerra e Allora Mambo. Giuseppe Varlotta analizza i movimenti della macchina da presa mettendo in luce l’importanza di elementi architettonici come la finestra, che diventa veicolo di emozioni profonde e diverse e il paesaggio valutato anche sotto l’aspetto tecnico delle luci e del montaggio. All’interno dell’opera la stessa tesi del giovane sceneggiatore è supportata da interviste esplicative a maestri del cinema quali Mario Monicelli, Suso Cecchi D’Amico, Giorgio Arlorio e Lucio Pellegrini che discorrono sull’apporto spaziale dato all’architettura al cinema fin dai suoi esordi, costituendo talvolta la sintassi del film e trasformandosi così in una vera e propria attrice.

Sciopero dei mezzi dalle 18 alle 22, ma la metropolitana funziona

Sciopero lunedì 14 ottobre  a Torino. Fermi per quattro ore i mezzi pubblici Gtt,  su iniziativa delle rsu dei settori del Trasporto Pubblico Locale urbano ed extraurbano. Lo sciopero riguarda solo il trasporto bus e tram di superficie, mentre non sono previsti blocchi né della metropolitana né del servizio ferroviario SfmA e Sfm1. Autobus e tram si fermeranno dalle 18 alle 22, e per il servizio extraurbano dalle 10 alle 14. Sarà sospesa la Ztl centrale, e restano in vigore  i divieti previsti nelle vie e corsie riservate al trasporto pubblico, nelle zone pedonali, nella Ztl Area Romana e Valentino.

Esplosione e fiamme in casa: due feriti gravi al Cto

Due i feriti  gravi, vittime dell’incendio della propria cascina a Revignano d’Asti. Le fiamme si sono sprigionate dopo una esplosione, le cui cause sono in corso di accertamento. Sul posto i vigili del fuoco, e il 118 con elisoccorso e polizia. I due feriti sono un uomo e una donna,  trasportati in codice rosso al Cto di Torino.

 

Tutti al raduno del Nordic Walking

Cuneo ha ospitato l’ottava edizione del Raduno Piemontese di Nordic Walking, la cui organizzazione  è stata curata dal gruppo locale denominato Nordic Walking Alpi del Mare


All’evento ha partecipato anche un gruppo di 12 praticanti provenienti dal Monferrato guidato dagli istruttori della Scuola Italiana Nordic Walking Augusto Cavallo e Flavia Mautino.
All’evento erano presenti circa 200 praticanti provenienti da tutta la regioneLa giornata prevedeva il ritrovo in Piazza del Foro Boario per le iscrizioni e quindi per partire per una piacevole camminata in tecnica nordica attraversando dapprima il centro storico della città con una colorata fila di appassionati fino a giungere al vicino Parco Fluviale Gesso e Stura. Dopo una decina di chilometri il folto gruppo rientrava in città terminando il giro nella centralissima Piazza Tancredi Galimberti.
A questo punto prima della conclusione c’è stato l’ideale passaggio di consegne tra gli organizzatori della giornata cuneese e gli organizzatori del 9° Raduno Piemontese che nel 2020 si svolgerà in MONFERRATO, con una stretta di mano tra il locale Master Trainer Antonio Votero Prina e l’Istruttore Augusto Cavallo del Nordic Walking Valcerrina incaricato dell’organizzazione per l’anno venturo, con l’approvazione del Vice Sindaco di Cuneo Patrizia Manassero che si è complimentata per il successo dell’edizione 2019 ed ha augurato buona fortuna per la prossima avventura.
A questo punto non rimaneva che festeggiare tutti insieme con un lauto pranzo presso l’Open Baladin molto apprezzato dai camminatori che al termine della piacevole esperienza si sono salutati e dati appuntamento in Valcerrina per l’anno prossimo prima di far ritorno nelle varie località piemontesi.

Massimo Iaretti

Rock Jazz e dintorni: Paolo Spaccamonti e Baba Sissoko

Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Lunedì. Al Jazz Club si esibisce Federico Sirianni con il Gnu Quartet.

Martedì. Al Magazzino sul Po è di scena Alain Johannes, mentre al Blah Blah suonano gli australiani Datura4. Alle OGR si esibisce Tom Walker. Al Jazz Club è di scena Emit.

Mercoledì. Sempre al Jazz Club, suona lo Zone Quartet del bassista Enzo Torregrossa. Al Blah Blah è di scena la vocalist afroamericana Lysa Colby.

Giovedì. L’Hiroshima Mon Amour presenta lo spettacolo “Gli adulti non esistono” con Mao ed Enrica Tesio. Al Jazz Club suona il trio del tastierista Julian Pollack. Al Magazzino sul Po è di scena il quartetto Bob And The Apple. Allo Ziggy si esibisce il duo  Some Become Hollow Tubes. All’OffTopic canta Ivan Talarico.

Venerdì.  Al Blah Blah Paolo Spaccamonti presenta il nuovo disco “Volume 4”. Al Folk Club sono di scena i Sulutumana. Allo Spazio 211 i Julie’s Haircut presentano il nuovo album “ In The Silence Electric “. Al Cap 10100 riapertura con Frank Sativa, (produttore) di Willie Peyote. All’OffTopic si esibisce Priestess. Allo Ziggy suonano i metallari Pedigree. Al cinema, in alcune sale cittadine e in regione, viene proiettato solo per un giorno, il film concerto “Metallica & San Francisco Symphony S&M2”.

Sabato. Al Blah Blah sono di scena i Wow. Al Magazzini sul Po suona il musicista del Mali Baba Sissoko (foto). Al Jazz Club si esibisce il trio del batterista Marco Betti.

 

Pier Luigi Fuggetta

“Intorno al Totentanz”

Emanuele Sartoris & Massimiliano Génot

Rilettura dell’opera di Franz Liszt alla luce dell’improvvisazione

 

Domenica 13 ottobre – ore 17:00

COLLETTO IN MUSICA

 

Chiesa del Colletto

Via Raffaello, 10  – Pinerolo

 

Sempre più interessante e ad ampio raggio artistico l’attività “live” di Emanuele Sartoris.

 

Per questa particolare occasione insieme al Maestro Massimiliano Génot rileggono l’opera di Franz Liszt alla luce dell’improvvisazione crossover.

 

Uno straordinario duo con un programma ricco di fascino, dove la musica scritta da Liszt incontra l’improvvisazione tipica del jazz.

 

Il concerto rientra nel programma di “Colletto in Musica” ed è stato selezionato dalla Compagnia di San Paolo per l’iniziativa “Luoghi della cultura”.

 

— — —

 

Emanuele Sartoris

Avviato allo studio dello strumento dall’età di 10 anni, rapidamente inizia ad interessarsi al Blues e a tutta la musica nera e successivamente alla tradizione classica e alla musica moderna.

Approda alla musica jazz frequentando seminari di improvvisazione e orchestrazione, fino al diploma sotto la guida di Dado Moroni presso il Conservatorio di Torino dove consegue anche la Laurea in Composizione ed Orchestrazione Jazz con il massimo dei voti sotto la guida di Furio Di Castri e Giampaolo Casati.

Suona in numerosi festivals tra cui Torino Jazz Festival, Open Papyrus Jazz Festival, Novara Jazz Festival, Moncalieri Jazz Festival, Narrazioni Jazz 2017, Joroinen Music Festival in Finlandia.

Unisce un’intensa attività concertistica a quella didattica, da seminari come “Piano Experience” presso la Fiera Internazionale del pianoforte di Cremona insieme al Maestro Massimiliano Gènot fino all’insegnamento presso lo stesso Conservatorio di Torino.

Ospite musicale stabile nella trasmissione “Nessun Dorma” su Rai 5, condotta da Massimo Bernardini ha modo di collaborare tra i tanti con ospiti del calibro di Eugenio Allegri, Enrico Rava, Tullio De Piscopo ed Eugenio Finardi.

 

 

Massimiliano Génot

nato nel 1968 a Pinerolo, inizia precocemente lo studio della musica presso diplomandosi in pianoforte a sedici anni col massimo dei voti segue il diploma in composizione e il Diploma di Eccellenza al termine del primo periodo di perfezionamento, prosegue gli studi presso il Conservatorio Superiore di Ginevra, dove ottiene il “Premier Prix de Virtuosité avec distinction” ed il “Prix Filipinetti”.

Premiato in numerosi e prestigiosi concorsi, nazionali ed internazionali, ha suonato per il Maggio Musicale Fiorentino, per Settembre Musica e il Teatro Regio di Torino, la Sagra Musicale Malatestiana, l’Accademia di Musica del Montenegro, per l’Università Bocconi di Milano,  il Politecnico di Torino, la Scuola Normale di Pisa, in Brasile per l’“Oficina de Musica de Curitiba”, l’Università di Coimbra, per la Mushashino Foundation di Tokyo, il Mittelfest, il Teatro La Fenice di Venezia, alla Musikhalle di Amburgo, al Gasteig di Monaco, alla Konzertsaal di Friburgo, al Museo Chopin di Varsavia e all’Accademia Musicale di Cracovia, e di recente in Vietnam, in Argentina, Ecuador, Cina.

Come solista con orchestra con l’Orchestra Sinfonica “Arturo Toscanini” di Parma, l’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo “A. B. Michelangeli”, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Savaria Orchestra, la Sinfonica Nazionale dell’Ecuador, l’Orchestra Bruni di Cuneo.

Insegna attualmente Pratica pianistica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, affiancando corsi specialistici di Tecnica Pianistica. Ha tenuto lezioni-concerto al Dams di Torino e, nell’ambito del programma Erasmus, master class e concerti al Conservatorio Reale di Bruxelles, all’Accademia Nazionale Jan Paderevsky di Poznan, all’Accademia Nazionale  di Danzica e all’Università Yldiz di Istanbul.

 

 

 

www.emanuelesartoris.com

www.facebook.com/emanuele.sartoris

www.massimilianogenot.it

www.facebook.com/massimiliano.genot

 

 

Coppa Italia 3D Indoor, la seconda edizione a Torino

A dodici mesi esatti di distanza dall’“esperimento” più che riuscito dell’anno scorso, Torino ospita la seconda edizione della Coppa Italia 3D Indoor, manifestazione nazionale inserita nel calendario federale e organizzata dagli Arcieri delle Alpi. Una gara decisamente particolare, istituita per la prima volta in Italia nella passata stagione dalla stessa società del presidente Roberto Silvestro; gara capace di portare il tiro con l’arco 3D – nel quale i bersagli sono sagome di animali – in un contesto indoor, a differenza di tutte le competizioni di questa specialità che invece si svolgono all’aperto. Si disputa tra oggi e domani presso il quinto padiglione di Torino Esposizioni, in corso Massimo D’Azeglio 15 a Torino.

Oggi è la giornata delle qualifiche di tutte le divsioni – compound, arco nudo, arco istintivo e longbow – mentre domani sono in programma tutte le finali. Come accaduto già nello scorso ottobre, la partecipazione sarà massiccia, con circa 400 atleti iscritti in rappresentanza di oltre 70 società di tutta Italia. Tra loro Giuseppe Seimandi e Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi), rispettivamente argento e bronzo nel compound ai Mondiali di specialità disputati un mese fa in Canada; Michela Donati (Sagitta Arcieri Pesaro) e Fabio Pittaluga (AGA), rispettivamente seconda e terzo nell’arco istintivo nella stessa rassegna iridata; e Giuliano Faletti (Arcieri delle Alpi), bronzo mondiale nel longbow.

Per quanto riguarda l’origine della Coppa Italia 3D Indoor, il progetto è nato da un’idea di Giorgio Botto, Commissario Tecnico della Nazionale 3D e Campagna. “Ci siamo inventati questa nuova formula di gara per avvicinare i giovani al 3D” aveva spiegato alla vigilia della prima edizione, “i ragazzi hanno bisogno di partecipare alle gare per farsi conquistare dalla disciplina e a mio avviso la Coppa Italia Indoor è un modo accattivante per coinvolgerli e farli appassionare. Il 3D può essere affascinante anche al di fuori del classico contesto naturale”. “Il nostro intento non è snaturare le gare di questa specialità arcieristica” aveva proseguito Giorgio Botto, “i valori rimangono gli stessi e la gara al chiuso è un modo per avvicinare le persone al tradizionale tiro 3D in mezzo alla natura”.

Partecipanti e risultati a questo link

La sindaca: “A Torino arrivano più turisti”

La sindaca Chiara Appendino scrive sul suo blog che i turisti in città “sono aumentati del 9,6% rispetto allo scorso anno e del 29,1% rispetto a quattro anni fa gli arrivi di turisti a Torino. I dati confermano un trend molto positivo per il 2019 e l’enorme potenziale attrattivo della nostra Città. Anche se, che Torino è meravigliosa, lo sapevamo già…”, e aggiunge:  “Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Dopo il 2019, anno di Leonardo, siamo già pronti per partire con il 2020, anno che Torino dedicherà al cinema, con un ricco calendario che vi sveleremo a breve”. Replica Federalberghi Torino: “Prendiamo atto dei dati divulgati dalla sindaca in merito agli arrivi a Torino nel mese di settembre e, pur ritenendo conveniente uscire dalla guerra di numeri e percentuali, ci piacerebbe comprendere da dove provengano e come siano composti: i flussi turistici vanno valutati in termini di presenze e occupazione delle camere, non soltanto di arrivi”. Dice all’Ansa  il presidente Fabio Borio: “ribadiamo la necessità di un tavolo che riunisca periodicamente tutti gli attori del comparto turistico locale e le istituzioni al fine di dare vita a un sistema strutturato dell’accoglienza turistica,  in vista degli importanti eventi internazionali che attendono Torino nei prossimi anni”.

     

    Cerutti (Lega): “No alla chiusura degli uffici postali. Chi tutela le esigenze dei cittadini?”

    E’ ormai noto che nei giorni scorsi Poste Italiane ha annunciato ufficialmente, nell’ambito di un piano nazionale di riduzione degli sportelli, la chiusura a partire dal primo dicembre 2019 di ben quattro uffici postali torinesi. Per questo motivo il Consigliere della Lega Andrea Cerutti ha  depositato un’interrogazione in Regione Piemonte.

    Dichiara Cerutti : “Verranno chiusi gli sportelli di: Mirafiori Sud, Barriera di Milano, Pilonetto e Madonna del Pilone (corso Moncalieri 254, corso Casale 196, via Negarville 8 e via Verres 1/A).

    Questi quattro uffici sono decentrati e periferici, al servizio di un numero cospicuo di residenti, i quali saranno costretti a raggiungere altri sportelli dislocati sul territorio, con il concreto rischio di aggravare l’operatività di quest’ultimi. I cittadini che più ne risentiranno saranno quelli della precollina (in particolare i 6.000 abitanti del Pilonetto) che non avranno a disposizione altri sportelli alernativi nelle immediate vicinanze. I tanti anziani si troveranno a dover percorrere lunghi tragitti, anche più di due km, per usufruire del servizio e i più penalizzati saranno coloro con difficoltà a spostarsi. Numerose sono ormai le raccolte firme in diversi quartieri della città a sostegno del mantenimento di un servizio essenziale di prossimità e gli ordini del giorno votati all’unanimità nelle Circoscrizioni.

    Non dimentichiamoci, inoltre, il ruolo sociale svolto sul territorio dagli uffici postali con servizi come la pec, i passaporti, i permessi di soggiorno, il rilascio di certificati anagrafici, le visure catastali e molto altro”.

    Ricorda Cerutti : “Poste Italiane nel settembre 2018, in audizione in Parlemanto, aveva assunto l’impegno a non chiudere ingiustificatamente gli uffici postali, senza perlomeno confrontarsi con gli utenti e le realtà presenti sul territorio”.

    Incalza il Consigliere Regionale Cerutti : “La preoccupazione è che tutto il Piemonte possa essere investito da questo trend di riduzione degli uffici postali di prossimità. Sarà un caso che con il nuovo governo giallo – rosso stiano tornando i tagli ai servizi essenziali e di prossimità?”.

    Conclude il Consigliere: “Ritengo utile ed indispensabile avviare un dialogo immediato con Poste Italiane affinchè, viste le peculiarità geografice e sociali del territorio regionale, altri uffici postali – veri e propri presidi e punti di riferimento in special modo per la popolazione più anziana – non subiscano la stessa sorte di chiusura.

    Con questa mia interrogazione chiedo alla Giunta regionale di sapere, qualora non sia stato già avviato, in quali modi e con quali tempistiche intenda attivare un dialogo con la governance – regionale e nazionale – di Poste Italiane per scongiurare la chiusura di ulteriori uffici postali sul territorio regionale”.