ilTorinese

Ruffino (FI): “Decreto rilancio? In Piemonte è ammazza-imprese”

Il presidente Conte deve sbrigarsi a cambiare narrazione, e soprattutto strategia economica. Quella attuale fa a pugni con la realtà quotidiana.

In Piemonte il 77% delle piccole imprese non ha visto il becco di un euro di quella montagna di soldi annunciata da Conte. Un annuncio, un semplice “flatus vocis” seguito dal nulla. Il Pil della mia regione è crollato del 4,7% nel primo trimestre e tutti gli operatori economici si aspettano il peggio per il prossimo trimestre. Insomma il dl rilancio si sta rivelando un dl “ammazza-imprese.
I soldi dati a pioggia si sono risolti nella nebulizzazione delle poche risorse con il risultato di dare poco a tutti, cioè niente a nessuno e le imprese, quelle che creano lavoro vero e non assistenza, rischiano di pagare il conto della demagogia del governo. Conte è il responsabile, ben oltre l’emergenza pandemica, della distruzione di migliaia di posti di lavoro a causa di scelte profondamente sbagliate: si è scelta la via grillina dell’assistenzialismo di Stato a danno di una politica vera di rilancio economico e ripresa industriale. Se solo si pensa ai sovracosti sanitari delle imprese vengono i brividi: il governo ha stanziato 50 milioni, finiti in un batter di ciglio, lasciando a bocca asciutta il 90% delle imprese, pur di non accedere ai 37 miliardi del Mes che avrebbero consentito di dare un sostegno economico vero. Tanta miopia verrà pagata dagli italiani di oggi e soprattutto da quelli di domani.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

La famiglia Ceretto riapre le cantine e la mitica Piola

La famiglia Ceretto annuncia la riapertura al pubblico delle sue cantine e dei ristoranti Piola e Piazza Duomo nel segno della responsabilità e qualità

 

Pronte anche le nuove annate Barolo (2016) e Barbaresco (2017), confermando l’attenzione al territorio in termini di sostenibilità.

 

In un momento di grande incertezza legata all’emergenza sanitaria, il gruppo Ceretto, azienda familiare profondamente radicata in un territorio unico come le Langhe e il Roero, prosegue con responsabilità la propria attività nel settore vitivinicolo e della ristorazione, proponendo nuove formule di accoglienza, nel rispetto della sicurezza di tutti, continuando a garantire un’esperienza unica che possa coniugare autenticità, qualità e sostenibilità.

 

Le Langhe rappresentano un luogo ideale per quanti cercano – anche dopo l’emergenza Covid 19 – un’occasione di viaggio lento, sensoriale, legato alle bellezze del territorio e alla volontà di scoprire ciò che di bello il nostro paese può offrirci, in dialogo con la natura: un turismo in collina alla ricerca di territori ricchi di patrimoni culturali e artistici, di cui godere anche attraverso  camminate, trekking e percorsi in bicicletta.

 

Il gruppo Ceretto, dopo una scrupolosa riorganizzazione dei propri spazi per rispettare le attuali norme di sicurezza, annuncia la riapertura al pubblico dal 26 maggio dell’attività di ristorazione della Piola e dal 3 giugno anche di Piazza Duomo ad Alba, rivolgendosi a quanti sono desiderosi di riappropriarsi e godere delle vie, delle piazze e dei locali in tutta tranquillità, ritrovando nei sapori del vino e degli inconfondibili piatti, i valori della famiglia Ceretto: rispetto del territorio, calore e qualità.

 

Anche le degustazioni all’Acino, presso la Tenuta Monsordo Bernardina, ripartiranno il 3 giugno mettendo a disposizione degli ospiti i percorsi open air in mezzo ai vigneti oltre al classico tour della cantina, in un ambiente rigorosamente sicuro.

 

“Queste settimane ci hanno permesso di riconsiderare e riflettere sul nostro lavoro. Siamo prima di tutto una famiglia che porta avanti un’azienda agricola e da questa nascono tutte le altre attività, come modo naturale per raccontare il nostro territorio. Questa emergenza ci ha fatto capire che la terra va trattata con sempre maggior rispetto e consapevolezza, un percorso che abbiamo intrapreso da anni e che con sempre maggiore responsabilità porteremo avanti, preservando la bellezza e genuinità delle Langhe” afferma Roberta Ceretto.

 

Si riaprirà mantenendo l’impostazione dei menù, privilegiando la cucina piemontese e i prodotti del territorio, con proposte che saranno capaci di intercettare desideri ed esigenze attuali. I locali verranno attrezzati per rispettare il corretto distanziamento dei tavoli, potendo godere anche di un dehors all’aperto davanti a La Piola, che riaprirà il 26 a cena e rimarrà poi aperta sette giorni su sette, a pranzo e cena come consuetudine (si suggerisce sempre la prenotazione). La Piola continuerà anche a garantire il servizio di delivery, attivato nelle scorse settimane, riducendolo però ai giorni di venerdì, sabato e domenica per la sera.

 

Piazza Duomo proseguirà la passione per il mondo vegetale a km 0 dello chef Enrico Crippa, che nella Tenuta Monsordo Bernardina, coltiva e attinge materia prima per le proposte del suo ristorante grazie ai 5 orti che hanno continuato ad essere curati anche in queste settimane di minor lavoro. Il ristorante aprirà il 3 giugno proponendo i menù degustazione (sempre su prenotazione: mercoledi, giovedì, venerdì a cena, sabato pranzo e cena, domenica a pranzo).

 

Infine l’attività vitivinicola ha continuato ad andare avanti sugli oltre 160 ettari di proprietà: nel mese di maggio, come di consueto, stanno uscendo le nuove annate di tutti i vini, soprattutto le attese annate 2016 dei cru di Barolo e 2017 di Barbaresco, e, se le condizioni metereologiche continueranno a venire incontro alle esigenze della produzione, si prospetta una grande vendemmia per questo 2020.

(foto Stefania Spadoni)

Prenotazioni:

La Piola, dal 26 maggio:  0173 442800

Piazza Duomo, dal 3 giugno: 0173 366167

Per degustazioni e visite alla Tenuta Monsordo Bernardina: 0173 285942

Disperso, le unità cinofile lo trovano morto

E’ morto, lo hanno trovato  questa mattina, l’escursionista  disperso da ieri nella zona del Monte Français Pelouxe, nell’area tra la Val Susa e la Val Chisone.

Il corpo senza vita  è stato individuato dal soccorso alpino e speleologico piemontese, che da questa notte lo stava cercando con  di un drone,  unità cinofile e l’elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Il cadavere è stato ritrovato sul versante pinerolese del monte Pintas.

Scontro tra auto e moto, centauro morto sulle strade del Torinese

 Incidente   mortale ieri sera  a Bussoleno, in Valle di Susa.

Avena 60 anni il motociclista  residente a Bruino  morto alla guida della sua Yamaha nello scontro contro una vettura  Nissan Qashqai.

E’ rimasto illeso cui conducente dell’auto, risultato negativo all’alcoltest. Probabilmente al momento dell’impatto l’a Nissan stava svoltando. Nono stante gli immediati  soccorsi del 118, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

(foto archivio)

Tassa rifiuti sospesa, nuova data per la Tari

Nell’ seduta di ieri della Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore al Bilancio Sergio Rolando, sono state riviste le scadenze delle tariffe e dei canoni TARI, COSAP E CIMP e l’esenzione dal pagamento del canone COSAP di natura temporanea.

TARI:

Il 10 e il 31 marzo scorsi erano state apportate le modifiche delle scadenze in relazione alla pandemia COVID19 al fine di tutelare i soggetti colpiti dall’emergenza.  In quell’occasione era stato deciso di sospendere i termini ordinari di versamento delle prime due rate dell’acconto della TARI 2020, rispettivamente, per le utenze non domestiche (prima rata 16 marzo, seconda rata 15 maggio) e per le utenze domestiche (prima rata 30 aprile, seconda rata 29 maggio), demandando agli organi competenti la loro rideterminazione per l’anno corrente;

L’Amministrazione comunale, preso atto che l’emergenza sanitaria in corso ha indebolito la città nel suo complesso, con ricadute negative non solo sulle attività produttive e turistiche, ma anche sulle famiglie e sull’intero tessuto socio-economico, ha deciso di rivedere nuovamente le scadenze. Questo provvedimento dovrà essere discusso e approvato in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale.

UTENZE DOMESTICHE

  • Numero rate: l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto e una a saldo. L’acconto può essere anche versato in un’unica rata;
  • Importo rate: l’acconto è calcolato applicando il 55% delle tariffe approvate per l’anno 2019. Il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2020, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.
  • Scadenze acconto: 10 luglio (in sostituzione della scadenza inizialmente fissata al 30 aprile), 5 agosto (in sostituzione della scadenza inizialmente fissata al 29 maggio), 4 settembre (in sostituzione della scadenza inizialmente fissata al 30 giugno).
  • Scadenza saldo: in un’unica soluzione entro il 9 dicembre (in sostituzione della scadenza inizialmente fissata al 2 dicembre).
  • Recapito: L’avviso bonario viene recapitato in due tranche: una in acconto, l’altra a saldo. L’acconto viene recapitato a tutti coloro che nei mesi scorsi non hanno provveduto al pagamento on line, allegando tre modelli F24 con le scadenze rateali deliberate con il presente atto.

Coloro che desiderano saldare l’acconto in un’unica soluzione, potranno compilare un altro modello F24 sommando gli importi delle tre rate e versare l’importo entro il 5 agosto.

UTENZE NON DOMESTICHE

  • Numero rate: l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto ed una a saldo. L’acconto può essere anche versato in un’unica rata.
  • Importo rate: l’acconto è calcolato applicando l’85% delle tariffe approvate per l’anno 2019. Il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2020, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto. Al fine di evitare l’emissione di acconti superiori alla tassa annua dovuta per il 2020, l’emissione dell’acconto è stata esclusa per quelle utenze che nel corso del 2019 hanno beneficiato dell’agevolazione per cantieri di opere pubbliche in misura pari al 50%, all’80% ed al 100% i cui lavori proseguono negli anni.
  • Scadenze acconto: 16 marzo, 15 maggio, 15 luglio. Le prime due scadenze sono sospese fino alla data di versamento del saldo, al fine di venire incontro alle attività chiuse o con difficoltà economico-finanziarie a causa dell’epidemia in corso ed in attesa di valutare le forme di agevolazione possibili.
  • Scadenza saldo: in un’unica soluzione entro il 16 dicembre.
  • Recapito: L’avviso bonario viene recapitato in due tranche: una in acconto, l’altra a saldo. L’acconto è già stato recapitato, con allegati tre modelli F24 con le scadenze rateali deliberate.

Per i canoni COSAP E CIMP la Giunta Comunale ha deciso queste nuove scadenze:

COSAP: prima rata/monorata 30 giugno, seconda rata 30 luglio, terza rata 30 settembre, ultima rata 31 ottobre;

CIMP: prima rata/monorata 30 giugno, seconda rata 30 luglio, terza rata 30 settembre, ultima rata 10 dicembre.

Infine, è stata disposta l’esenzione dal pagamento del canone COSAP di natura temporanea in relazione al nuovo Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, “Decreto Rilancio”, con differenti decorrenze, fino al 31 ottobre 2020.

La ex fidanzatina lo fa picchiare e derubare da tre ragazzi

Tre  ragazzini, tra i 17 e i 19 anni erano entrati di notte nell’appartamento di un coetaneo, a San Salvario,  lo scorso mese di novembre.

Dopo avergli puntato un paio di forbici alla gola lo hanno picchiato e gli hanno rubato i capi firmati che teneva nell’armadio. Dopo lunghe indagini, anche attraverso i profili social della cerchia di amici del malcapitato, i carabinieri hanno scoperto che la mandante della spedizione punitiva era la ex fidanzatina dell’aggredito. Ora la baby gang dovrà passare un po’ di tempo dietro le sbarre.  La ragazza è stata denunciata.

Stop alla movida nel primo weekend di riapertura di bar e ristoranti

Movida vietata a Torino e divieto di vendita degli alcolici a partire dalle 19

E i locali dovranno chiudere all’una di notte. Saranno rafforzati i controlli da parte delle forze dell’ordine.  Le nuove misure anti-assembramento a Torino e in Piemonte riguardano la riapertura di bar, ristoranti e locali della movida  sabato 23 maggio. 

Riaprono anche i bar e si trovano alle prese con le nuove norme. Prime colazioni nei dehors facendo i conti con distanziamenti, amuchina e mascherine. Nelle zone “calde” di  Vanchiglia, San Salvario, Quadrilatero Romano e piazza Vittorio sarà consentito bere nei dehors mantenendo il distanziamento.

Su tutto il territorio piemontese, invece,  tutti i locali dovranno chiudere entro l’una del mattino.

Nei centri commerciali obbligatorio l’uso della mascherina.

Ripartiamo dalla terra

“Il Decreto Rilancio dedica attenzione all’agricoltura, ma non è ancora abbastanza”

Slow Food: le risorse devono premiare la filiera agroalimentare attenta alla salute dell’uomo e dell’ambiente

«Un Paese che dimentica la terra è un Paese debole, un Paese che non valorizza i suoi contadini, pescatori, pastori, artigiani è un Paese che non sa riconoscere la bellezza e non ha il coraggio di coltivare il sogno». «La cucina italiana è una lunga catena dalle maglie fitte, ogni maglia rappresenta un contadino, un allevatore, un casaro, una trattoria, un ristorante, un’osteria, un pescatore, un vignaiolo, un pastaio. Oggi questa catena è più fragile, molti anelli si sono indeboliti e necessitano dell’aiuto di tutta l’Italia prima che si spezzi». Sono queste le parole con cui Massimiliano e Raffaele Alajmo, del pluristellato ristorante Le Calandre di Sarmeola di Rubano (Pd), hanno accompagnato la propria firma all’appello Ripartiamo dalla terra.
Appello rivolto al Governo italiano, sottoscritto a oggi da oltre 7000 tra cuochi, artigiani del cibo, contadini, allevatori, accademici, politici e cittadini, che chiede di sostenere, con iniziative concrete, l’agricoltura che rispetta l’ambiente e l’uomo e la ristorazione di qualità.
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L’iniziativa, voluta dai cuochi che aderiscono al progetto dell’Alleanza Slow Food, mette in evidenza come sia necessario per la ripartenza dopo il Covid-19 un grande gioco di squadra che coinvolga tutta la filiera agroalimentare, i ristoranti e i consumatori, perché come ci ricorda Oskar Messner dell’osteria Pitzock in Val di Funes (Bz): «I produttori mettono l’anima nel lavoro che fanno, per noi cuochi il compito è portare quest’anima nel piatto, rispettandola e raccontandola».

Non va dimenticato, infatti, che la cucina italiana è grande anche grazie a produttori di piccola scala già stretti dalla morsa della grande distribuzione e della produzione massiva, che questa pandemia ha mandato ulteriormente in crisi. «Ad oggi 184.000 ristoranti coprono il 13% del Pil del Paese e assorbono dal 30 al 40% dei prodotti coltivati sul suolo nazionale. Siamo un fiore all’occhiello e rappresentiamo i valori italiani anche all’estero, vogliamo essere ascoltati e trattati con dignità» sottolinea Cesare Battisti del Ratanà di Milano, segretario generale dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto.
Il Decreto Rilancio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 maggio, riserva grande attenzione all’agricoltura. Oltre a uno stanziamento consistente di risorse, prevede provvedimenti importanti, come la possibilità di usufruire della cassa integrazione o di accedere ad agevolazioni e bonus. Ma non basta. Bisogna lavorare affinché gli stanziamenti vadano a premiare l’agricoltura e le filiere autenticamente sostenibili e in particolare, come si chiede nell’appello: “(…) estendere il credito d’imposta agli acquisti di prodotti agricoli e di artigianato alimentare di piccola scala legato a filiere locali, in una misura pari almeno al 20%, da aumentare al 30% nel caso in cui tali aziende pratichino un’agricoltura biologica, biodinamica, o siano localizzate in aree marginali, disagiate e di particolare valore ambientale del nostro Paese”.Proposte essenziali per costruire un futuro diverso e trarre un insegnamento da questa pandemia, perché i veri nemici da abbattere “saranno ancora la perdita di biodiversità, l’erosione del territorio, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’impoverimento della fertilità nei nostri terreni, la cementificazione, l’abbandono delle aree rurali e dei piccoli borghi, lo spreco alimentare, lo sfruttamento del lavoro, l’indifferenza per chi produce con attenzione alle ragioni e ai tempi della natura e l’individualismo, che fa prevalere l’io sul senso di comunità. Se vogliamo porre le basi di un futuro diverso dobbiamo cambiare prospettiva”.

Crediti Marco Del Comune & Oliver Migliore

«Dobbiamo ripartire dalla solidarietà sociale, dall’economia di relazione e da un grande impegno collettivo per dare valore al territorio e alla sua cultura» spiega Roberta Capizzi, titolare del ristorante Me Cumpari Turiddu, nel centro di Catania e fra le prime firmatarie. «Per questo sosteniamo l’appello di Slow Food».

Tutti insieme possiamo farcela. Bisogna però avere la volontà di mettere in atto un cambiamento vero. Occorre correggere il paradigma della produzione e distribuzione dei prodotti agricoli e avere il coraggio di dire molti “basta”: all’uso di pesticidi, a derrate alimentari che fanno il giro del mondo o sono prodotte a danno degli ecosistemi, a monoculture e allevamenti intensivi.

Non a caso l’appello ha raccolto moltissime adesioni da parte dei parchi italiani. «Da dieci anni nel nostro parco abbiamo avviato una intensa collaborazione tra agricoltori, allevatori locali, piccoli artigiani e ristoranti del territorio e pensiamo che sia questa la strada giusta. Per questo l’appello ci trova assolutamente d’accordo» afferma Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano».

Slow Food auspica che i proclami per un’agricoltura più green, più equa e più rispettosa dell’ambiente, di chi produce e consuma diventino al più presto realtà e che la politica sappia tradurre questa forte esigenza in provvedimenti costruttivi a partire da subito e chiede un intervento in questa direzione nell’iter parlamentare che attende il Decreto Rilancio.

Macron/Merkel: un primo passo (difficile) per una nuova Europa

COMMENTARII  di Augusto Grandi / L’Europa sono i Chieftains che suonano musica galiziana dedicando un disco ai pellegrini che affrontano il Cammino di Santiago. Strade d’Europa, come cantava la Compagnia dell’Anello.

E sulla strada d’Europa si sono incamminati persino Micron e Merkel. Anzi, in questo caso il disastroso presidente francese che non ne azzecca una in politica interna, si è riconquistato il cognome ufficiale, Macron.

È riuscito a convincere Angela Merkel a rompere il fronte degli egoisti anche se l’asse carolingio ha, per ora, ipotizzato un intervento complessivo per circa 500 miliardi, pari alla metà di quello auspicato. Ed anche le condizioni, al momento, non sono ottimali. Ma è comunque un primo passo, importante…

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Macron/Merkel, un primo passo (difficile) per una nuova Europa

Commercialisti: dal Piemonte proposta per salvare le pmi

E’ stata messa a punto da una task force composta da commercialisti, avvocati, docenti universitari. Prevede un meccanismo agile per raggiungere accordi di composizione delle crisi aziendali. E’ stata già fatta arrivare ai parlamentari piemontesi e al governo.

Mettere in campo rapidamente uno strumento più agile e meno costoso per salvare le decine di migliaia di piccole e medie imprese che rischiano di subire il colpo di grazia dal Coronavirus e di fallire. E’ questo lo scopo della proposta di legge “Procedura semplificata di composizione assistita della crisi”, che parte dal Piemonte. E’ stata promossa dall’ Ordine dei Commercialisti di Torino e dal suo ente strumentale “Fondazione Piccatti-Milanese”, in collaborazione con l’ Università di Torino (Centro di Ricerca Interdipartimentale su Impresa, Sovraindebitamento e insolvenza) e con il patrocinio dell’ Ordine degli Avvocati di Torino.