ilTorinese

Le curiosità di Gianni Oliva. Pillole di storia in libertà

La cultura non si ferma con l’isolamento, come la bellezza,  la clausura non trattiene il sapere, la storia continua a scorrere, il pensiero e  le parole, per buona fortuna, sono libere di circolare.

L’esperienza che tutti noi stiamo vivendo ha ridotto le nostre vite ad una reclusione invadente che durerà probabilmente ancora a lungo, questo però non ci impedirà di imparare, di leggere, di studiare anzi possiamo farlo di più e meglio. 

Il tempo improvvisamente è lì, a nostra disposizione come mai avremmo immaginato, utile soprattutto per approfondire ed arricchirci; la tecnologia, complice di questa profusione di informazioni in licenza, ci supporta moltissimo nell’apprendimento attraverso i social media, gli e-book, con siti ed edizioni speciali e lascia la porta aperta alla conoscenza.

In passato situazioni difficili e di isolamento forzato hanno portato ad invenzioni eccezionali, idee ed opere straordinarie lasciando tracce importanti e significative che hanno cambiato per sempre la nostra vita.

Alcuni di questi interessanti avvenimenti e scoperte ce li racconta lo storico  e scrittore Gianni Oliva che  ha creato una vera e propria serie di Curiosità Storiche in pillole costituite da mini-puntate della durata di 3 o 4 minuti ciascuna; questi episodi sono dedicati ad eventi e fatti storici a cui sono legate curiosità, abitudini ed usi che riguardano la nostra vita quotidiana di cui spesso ignoriamo l’origine e le circostanze che le hanno generate.

Utilizzando piattaforme che aiutano la diffusione delle informazioni come Instagram, Oliva, attraverso un linguaggio ecumenico e uno stile narrativo, ci racconta per esempio come e perché è nata la stretta di mano, ci spiega la ragione per cui si dice fare i Portoghesi,  ci illustra da dove viene il cioccolato, le singolari problematiche di carattere religioso legate al suo consumo e chi lo ha prodotto per primo in Europa; di indiscutibile interesse sono poi i racconti sulle conquiste storiche e sociali come l’agognato e combattuto voto alle donne, storie d’amore come la fuga di Carlo Pisacane con la sua amata  , l’origine e lo scopo iniziale della Legione Straniera, nata anche per dare una possibilità di nuova di vita a persone macchiate da crimini o con problemi politici, e successivamente il suo ruolo nel cinema.

Piacevoli ed appassionanti anche le pillole a richiesta inoltrate numerose dai follower di Oliva a cui il professore risponde con meticolosità e dovizia di particolari, tra le più curiose  la ragione per cui viene detto rinviare alle calende greche o l’utilizzo dell’espressione fa un freddo cane.

Per rimanere invece in attualità e creare delle corrispondenze con ciò che sta accadendo, Gianni Oliva ci parla dell’influenza spagnola, dove esplose e da chi fu portata nel nostro continente,  le vittime illustri di questa piaga che si è portata via artisti come Klimt, il padre della sociologia Max Weber, il nonno di Donald Trump. Pare che le disposizioni di prevenzione furono le stesse: stare a casa e addirittura il coprifuoco.

Stay tuned quindi! Sintonizziamoci su gianniolivaofficial su Instagram e ripassiamo un po’ di storia.

Maria La Barbera

 

 

 

 

L’isola del libro

/

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

John le Carré  “La spia corre sul campo”   – Mondadori-  euro  20,00

L’88enne scrittore inglese David John Moore Cornwell, che da quasi 60 anni firma i suoi libri ad alto tasso di adrenalina con lo pseudonimo John le Carré, ambienta la sua ultima spy story al tempo della controversa Brexit e inventa una spia che incarna lo stato d’animo di un patriota deluso. E’ Nat, 47 anni, vanta una genealogia affascinante: il padre, un malinconico maggiore delle Guardie Scozzesi, mentre la madre -discendente da nobile famiglia russa scampata alla rivoluzione- era propensa a spassarsela con ammiratori vari. Negli ultimi 25 anni Nat è stato membro dei Servizi Segreti Britannici, fedele fino al midollo alla sua Regina. Se era convinto che il suo lavoro di agente segreto volgesse verso una meritata pensione, è costretto a rivedere i suoi piani perché un nuovo incarico lo attende. Deve riesumare e rendere operativo il “Rifugio”, sezione russa con base a Londra, più che altro “…una succursale in disuso….discarica per disertori da quattro soldi ricollocati e informatori allo sbando di infima categoria..” Ecco Nat alle prese con più problemi: oligarchi russi che nella city riciclano soldi sporchi, reclutamento di amanti di suddetti oligarchi, la moglie blasonata di uno dei capi dell’MI6 che intrallazza con i miliardari russi e mette i bastoni tra le ruote alle spie che cercano di incastrarli. Insomma gli elementi per una bella spy story ci sono tutti. Aggiungete personaggi interessanti come la giovane Florence (idealista che svetta a capo della scalcagnata squadra del Rifugio), la moglie paziente e la figlia ribelle di Nat, il ricercatore Ed (che odia la Brexit Trump e Putin). Collocateli tutti sullo sfondo di un’Inghilterra in cui non ci si riconosce più, ed avrete tutte le coordinate per un libro che trasuda anche una certa rabbia politica.

 

Dolores  Reyes  “Mangiaterra”  -Solferino-  euro  17,00

E’ un indimenticabile personaggio femminile quello creato dalla scrittrice argentina Dolores Reyes, nata a Buenos Aires nel 1978, femminista, insegnante e madre di 7 figli, che dedica questo libro di esordio alla memoria di due adolescenti vittime di femminicidio. Inutile dire che il romanzo è un caso politico oltreché editoriale, perché onora la memoria delle giovani Melina Romero e Araceli Ramos, uccise dalla brutalità maschile e i cui resti riposano in un cimitero nell’area metropolitana della capitale argentina.

Protagonista di queste intese 205 pagine è Mangiaterra, ragazzina che scopre presto di avere un potere misterioso. Un dono che è anche una maledizione.

Le basta inghiottire un pugno di terra perché le appaiano persone morte o scomparse, e vedere che fine hanno fatto. Ha iniziato mangiando la terra sulla tomba della madre, nella speranza di sentirla ancora vicina per qualche istante. Ed è la sua prima visione agghiacciante perché scopre che è stata picchiata a morte dal marito…e dopo nulla sarà mai più come prima.

Da allora diventa una sorta di veggente, dapprima vista con sospetto; poi la notizia del suo dono si diffonde e a lei finisce per rivolgersi un’umanità dolente in cerca di risposte sulla sorte dei suoi cari. Nei sobborghi miseri di Buenos Aires le tragedie sono una costante: donne e bambini spariscono o vengono uccisi quotidianamente. E’ a Mangiaterra che chiedono aiuto i parenti: la conducono su tombe o luoghi cari ai scomparsi, lei affonda le mani in zolle e segreti racchiusi nel suolo, il suo corpo e la sua anima si contraggono e il suo sguardo scalfisce la nebbia che avvolge una morte, una prigionia, una scomparsa. Lei può regalare speranze oppure annunciare una morte. E lei può fare giustizia smascherando mostri assassini, trovando donne tenute prigioniere da folli, indicando corpi martoriati e occultati in sepolture nascoste. Può restituire alle famiglie angosciate i cari che davano per persi e regalare il sollievo della pace alle anime di chi non tornerà più, ma almeno avrà una degna sepoltura.

 

 

Juan José Saer  “Il fiume senza sponde”  -La Nuova Frontiera – euro 18,00

E’ un reportage tra storia, antropologia, follie, aneddoti e ricordi: di fatto un trattato immaginario sul Rio de la Plata, corso d’acqua immenso in cui confluiscono i fiumi Uruguay e Paranà. E’stato scritto e pubblicato nel 1991 da uno dei massimi scrittori argentini della seconda metà del 900, Juan José Saer (nato nel 1937, morto nel 2005), ora tradotto da Nuova Frontiera. Sulle sponde del Rio de la Plata -dove sorgono le metropoli di Buenos Aires e Montevideo- nel 1516 c’era l’assoluta desolazione.

Fu scoperto da Juan Diaz de Solís che lo chiamò Mar Dulce; però, ironia della sorte, proprio lì fece una fine orrenda. Appena sbarcato con un piccolo contingente di uomini fu assalito dagli indios che a colpi di frecce, lance e mazze lo massacrarono e mangiarono crudo insieme ai suoi compagni, tutto sotto gli occhi inorriditi dei marinai rimasti sulla nave. A detta di storici equilibrati, de Solis e i suoi uomini furono considerati cacciagione e come tali braccati e uccisi.

Parte da lì, Saer –narratore colto e profondo- per mettere a fuoco credenze e usanze degli indigeni che abitavano la zona. Poi ripercorre le rotte di altri navigatori come Magellano e Caboto,  per arrivare alle fasi della fondazione e dello sviluppo di Buenos Aires. Città tra le più affascinanti e complesse al mondo: dalla fase coloniale in cui era un agglomerato di ranchos squallidi e poveri, poi lo sviluppo da metà del 1700, fino agli anni terribili della dittatura militare e dei desaparecidos. Ed è proprio il Rio de la Plata la tomba per migliaia di prigionieri che, dopo essere stati sequestrati e torturati, venivano storditi col pentotal, caricati su aerei ed elicotteri della marina e gettati, ancora vivi, in mare e nel grande fiume.

 

 

 

Con una foto fa arrestare ladro d’auto

Arrestato trentaquattrenne dominicano
E’ quasi l’una di notte ed un cittadino nota dal balcone della sua abitazione un individuo armeggiare accanto
alla portiera del proprio camper. L’uomo, trentaquattrenne della Repubblica Dominicana, sta tentando di
forzare la maniglia per potervi accedere all’interno. A questo punto il proprietario del veicolo scatta una foto
del malfattore intento nella sua azione criminosa e la invia alla Polizia di Stato attraverso l’app YouPol. La
sala operativa dirama la segnalazione ed una pattuglia della Squadra Volante giunge in via Madama Cristina
dove la vittima, nel frattempo scesa in strada, indica la direzione di fuga del trentaquattrenne. Poco distante
dal luogo dell’accaduto l’uomo viene arrestato per tentato furto. Con precedenti specifici di Polizia, il
dominicano era stato già denunciato nel pomeriggio per il medesimo reato.

Dybala sta meglio: “Mi alleno sempre”

Paulo Dybala parla delle sue condizioni di salute ai microfoni di Tyc Sports

“Ora sto bene, molto meglio. anche perché da quando sono stato contagiato con la mia ragazza è passato molto tempo. Adesso non si può fare niente qui, e restiamo in casa perché in Italia non si può ancora uscire. Ma ci divertiamo, troviamo cose da fare. E ci alleniamo sempre”. Il calciatore ha anche raccontato del progetto Champlay, torneo di calcio alla PlayStation che ha organizzato e che ormai imminente: “In un gruppo  abbiamo iniziato a prenderci in giro. E’ una situazione molto competitiva: il Chicharito Hernandez è davvero forte, ma siamo qui per divertirci”. Alla competizione parteciperanno anche il Kun Aguero, James Rodriguez e Leo Messi.

Colao, dal gruppo Bildberg alla fase 2. Per conto di chi?

Il gruppo Bilderberg è un incontro privato tra potenti di tutto il mondo, che ricorre annualmente, a partire dal primo consesso, organizzato da David Rockefeller, che avvenne nel 1954 presso l’Hotel Bilderberg della cittadina olandese di Oosterbeek.

Da molti considerato il “governo ombra” mondiale mette insieme, ogni anno in una località diversa, dai 120 ai 130 personaggi più influenti del mondo. Inizialmente i temi in discussione erano legati alla difesa del mondo occidentale da un punto di vista strategico militare. Ma in seguito le tematiche si sono spostate verso l’economia, la finanza, la politica e la geopolitica. Lo scopo è quello di porre a confronto le persone più potenti del pianeta per porre in essere una rete atta a tutelare i loro interessi e unire le istituzioni finanziarie….

… continua su Electomag:

Colao, dal gruppo Bildberg a commissario per la Fase 2. Per conto di chi?

Bonomi: ora si cambia. Giusto. Purché seguendo Olivetti e non De Benedetti

Cambiare, dunque, ma non si sa ancora come. Bonomi ha protestato contro il clima anti industriale che si respira in Italia. Verissimo, ma un briciolo di autocritica non farebbe male. Difficile pensare ad un clima diverso quando sono stati gli industriali a battersi per affidare il governo al grigiocrate Monti ed alla sua banda. Ce lo chiedeva l’Europa e ce lo imponevano gli industriali. Qualcuno ricorda il famigerato “Fate presto”?..

… continua su Electomag:

Bonomi: ora si cambia. Giusto. Purché seguendo Olivetti e non De Benedetti

Minacciata con un coltello riesce a mettersi in salvo

Ennesimo arresto per maltrattamenti

È martedì pomeriggio e da un appartamento in zona Mirafiori parte la telefonata disperata di una donna
che è stata appena minacciata con un coltello dal proprio uomo, cittadino nigeriano di 41 anni, alla presenza
dei figli piccoli. Con un gesto fulmineo la vittima era appena riuscita a strappare l’arma dalle mani del
marito, gettandola dalla finestra insieme ad un portacoltelli, e attendeva l’arrivo dei soccorsi chiusa in una
stanza. Nel frattempo l’uomo, temendo una possibile fuga della compagna, aveva chiuso a chiave la porta di
casa e si era rifugiato in un’altra stanza. Giunti sul posto, gli operatori della Squadra Volante, dopo diversi
tentativi, riescono a convincere il quarantunenne ad aprire la porta. Gli agenti raccolgono allora la
testimonianza della donna che racconta di un matrimonio fatto di violenti litigi, soprusi ed una gelosia folle.
La stessa gelosia che aveva portato il nigeriano, nel corso della mattinata, dapprima ad impossessarsi del
telefono cellulare della vittima minacciando di isolarla da chiunque, per poi sfociare in uno scontro feroce
dove il compagno, brandendo un coltello, le urla addosso tutto il suo odio promettendo di ucciderla. Il
quarantunenne è stato arrestato per maltrattamenti.

Siccità: ma se oggi piove cambia qualcosa?

I queste ore, dice Arpa Piemonte,  arriva la pioggia anche su Torino e sul resto della regione

E’ grave la siccità che colpisce il Piemonte dopo un inverno mite e con scarse precipitazioni (e il primo mese di primavera idem).

La perturbazione in corso  dovrebbe portare piogge  a ridosso delle zone montane e pedemontane  e dopo fino alle pianure. Il giorno più piovoso dovrebbe essere lunedì quando le temperature subiranno un calo. Ma già nella serata di lunedì è previsto un miglioramento del tempo. Poche gocce non daranno sollievo all’agricoltura e non basteranno a ripulire l’aria.

Napoli (Fi): “Carceri, situazione preoccupante”

Il deputato di Forza Italia, Osvaldo Napoli, scrive in una nota:

“Il grido di allarme dell’OSAPP per La situazione delle carceri di Torino, con ben  60 detenuti positivi al coronavirus, è da prendere urgentemente in considerazione.

La polizia penitenziaria, che già svolge il proprio mandato con abnegazione, non può ulteriormente correre dei rischi per la propria salute. Le autorità competenti e  l’unità di crisi regionale devono, il prima possibile, effettuare i tamponi o quanto ritenessero utile al fine di preservare le vite delle persone”.

Il coronavirus uccide marito di una sindaca del Piemonte

Aveva tre figli e “ha lottato come un guerriero per 3 settimane, ma non ce l’ha fatta”

Così  Lazzarina Arzani, sindaco di Sale, nell’Alessandrino, ha annunciato la morte del marito, Rino Destro, di 64 anni, a causa del Covid-19.

Di professione faceva l’ agricoltore, era  arbitro di calcio e aveva  diretto partite di serie C. E’ morto nella clinica ‘Città di Alessandria’.