ilTorinese

L’eredità di Montanelli

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Gad Lerner approdato al “Fatto” perché  ha rotto con Molinari e “Repubblica” adesso si esercita a scrivere su Montanelli dopo  che il suo nuovo direttore ha difeso il grande giornalista, citando perfino Angelo Del Boca che ha detto che un vero razzista non avrebbe mai sposato una donna africana 

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Lerner giunge a scrivere che Travaglio stesso è l’erede di Montanelli. E lo  stesso Travaglio credo pensi di esserne l’erede. La realtà è ben diversa perché l’esperienza della “Voce” fu una parentesi non fortunata di Montanelli in cui prevalsero i giacobini  alla Travaglio, sempre combattuti dal maestro: un giornale nato male e vissuto peggio che Montanelli decise di chiudere per tornare ad un ”Corriere della Sera“ mutato  rispetto a quando lo aveva lasciato, sbattendo la porta.
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Posso testimoniare che quando Montanelli ricevette il Premio Pannunzio nel 1991 a Torino si fece accompagnare solo da Paolo Granzotto e non volle nessun altro, anche se dalle fotografie scattate ai tavoli del ristorante scoprii  anni dopo che ad un tavolo dietro una colonna del Ristorante Arcadia  in fondo alla sala si era imbucato  a cena un giornalista non invitato e che allora nessuno conosceva: il giovane, futuro direttore del “Fatto“. Montanelli che io conobbi nel 1987  e che invitai a parlare nel 1988 per ricordare Pannunzio nell’Aula del Consiglio Regionale del Piemonte mai mi parlò di altri giornalisti. Solo una volta mi parlò- molto male – di Marcello Staglieno destinato dopo anni a diventare mio amico. Montanelli criticò Staglieno, non immaginando cosa farà a capo della cultura del “Giornale” Caterina Soffici una vera e propria infiltrata di sinistra. In realtà nessuno può pretendere di essere il continuatore di un fuori classe come Montanelli o come Pannunzio. Basterebbe pensare ai giudizi severissimi che Indro espresse sulla Magistratura per rendersi conto che mai avrebbe potuto condividere la concezione barbara della Giustizia esibita dal “Fatto” come un marchio di fabbrica inquisitorio e profondamente illiberale.
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Appare strano come abbia fatto a promuovere Travaglio un uomo come Giovanni Arpino  nei confronti di Montanelli. La vedova di Arpino non riuscì mai a capacitarsi dell’abbaglio del marito. Montanelli fu unico ed irripetibile come lo fu Pannunzio e gli imitatori devono rassegnarsi a ruoli marginali. E’ la stessa cosa che accadde con Bobbio che non ebbe l’arroganza di creare una sua scuola, una scelta che rivela la sua grandezza e la sua superiorità, come evidenziò Marcello Gallo. I presunti bobbiani o continuatori si rivelarono subito inadeguati rispetto al maestro e finirono nell’oblio. Gad Lerner, dopo aver insultato Montanelli, sembra fare un po’  di marcia indietro perché il suo nuovo fondatore e direttore si ritiene un montanelliano doc o addirittura il nuovo Montanelli. Lerner gli antepone però  Giorgio Bocca perchè, pur essendo stato fascista, fece il partigiano, ma qui si tratta non di valutare l’antifascismo resistenziale (Montanelli fu  comunque incarcerato a San Vittore), ma il giornalismo ed è fuor di dubbio che Montanelli sia stato superiore a Bocca che specie negli ultimi anni si rivelò faziosissimo. La statua di Montanelli viene difesa persino dal Presidente milanese dell’Anpi,  anche se  bisognerà attendere  l’Anpi nazionale che dantescamente “giudica e manda“  all’inferno i reietti che non si uniformano alle sue ideologie e alle sue vulgate.
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“La stampa” ha relegato in un piccolo pezzo, con una  piccolissima fotografia la notizia dell’ imbrattatura del monumento  a Montanelli che – apprendiamo –  sul piano estetico non piace a Travaglio, ma incontra i gusti di Lerner. Una scelta simile  a quella che fece quel giornale quando venne ferito dalle Br Montanelli e la notizia venne derubricata come il ferimento di un giornalista anonimo. Un errore che il direttore Arrigo Levi riconobbe, quando lo invitai a ricordare Carlo Casalegno al Liceo d’Azeglio. Imbrattare con vernice rossa Montanelli ci fa riandare ad un clima che non avremmo voluto rivivere. Quello dell’intolleranza becera del ‘68, dell’autunno caldo e dei primi Anni 70. Poi arrivò il terrorismo. Speriamo che si fermino alle parole e alla vernice. Certo,  sono degli strani antirazzisti che praticano la violenza delle parole  e dei simboli per affermare le loro idee, ammesso  che ne abbiano.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Innovazione e nuova occupazione nei piani della Regione Piemonte

Innovazione e nuova occupazione: sono questi i temi prioritari messi a disposizione dalla Regione Piemonte sui bandi del contratto di insediamento e dell’attrazione investimenti, attualmente in corso d’opera e su cui sono stati già erogati 24 milioni di euro.

Sull’attrazione investimenti i progetti approvati e finanziati sono 43, con particolare riferimento al settore della meccatronica e dell’automotive; 230 persone in più beneficeranno di questo investimento trovando piena occupazione. Per quanto riguarda la dimensione territoriale dei vari progetti, sono 19 quelli approvati in provincia di Torino, mentre il cuneese ha presentato 13 proposte.

Il Piemonte va avanti, non si ferma e molte aziende hanno proposto validi progetti di sviluppo – conferma l’assessore regionale alle Attività Economiche e produttive, Andrea Tronzano – questa è unulteriore testimonianza di una società imprenditoriale che crede e investe nel sistema produttivo, privilegiando temi come l’innovazione e lo sviluppo. Oltre duecento nuovi posti di lavoro sono una bella iniezione di fiducia proprio in un periodo come questo. Ricordo inoltre che sono ancora disponibili risorse che potrebbero aiutare a dare un ulteriore impulso alla ripartenza economica della nostra Regione”.

La misura del Fondo di attrazione investimenti, che favorisce, tramite sostegno finanziario, il rilancio degli investimenti del sistema produttivo piemontese dispone infatti ancora di sei milioni di euro di risorse. Quella relativa al contratto di insediamento, che invece sostiene progetti di ricerca preordinati o conseguenti all’insediamento (o ampliamento) da parte della grande impresa beneficiaria di una sede operativa in Piemonte, generando una ricaduta occupazionale, ha una dotazione finanziaria di 7,2 milioni di euro. Al momento sono pervenute due domande, una dal cuneese (produzione prodotti farmaceutici di base) e una dal vercellese (prodotti chimici).

Per maggiori informazioni:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/fondo-europeo-sviluppo-regionale-fesr/competitivita-dei-sistemi-produttivi/attrazione-radicamento-degli-investimenti-piemonte

Terra Madre Salone del Gusto 2020 non si ferma e rilancia

Un’edizione globale, fisica e digitale, che partirà l’8 ottobre per un viaggio di 6 mesi attraverso tutti i Paesi della galassia Slow Food

 

Terra Madre Salone del Gusto si terrà nel 2020, proponendo un evento rivoluzionato in risposta alle nuove esigenze imposte dal Covid-19 e, a partire dall’8 ottobre e per sei mesi, coinvolgerà tutti i Paesi della galassia Slow Food, mettendo in campo tecnologie digitali, eventi fisici diffusi e nuovi format. La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, all’ambiente e alle politiche alimentari organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino non si ferma e rilancia il proprio impegno.

«Oggi più che mai è necessario lavorare per affermare nuovi paradigmi economici, ambientali, sociali più sostenibili. Trasformare la crisi alimentare innescata dal Covid-19 in opportunità per ripartire dalla terra, da un’agricoltura, ristorazione, turismo che generino benessere per il territorio e la collettività. Ancora una volta noi vogliamo farlo dando voce alle comunità che in questi mesi si sono mobilitate in tutto il mondo sostenendo i produttori di piccola scala, mantenendo vivi i sistemi alimentari locali e tutelando le persone più fragili. Terra Madre Salone del Gusto non è un evento fieristico che si può rimandare da un anno all’altro, è un momento di formazione, confronto e condivisione, in cui la rete di contadini, allevatori, pescatori, artigiani del cibo, cuochi, giovani, indigeni e migranti ritrova fiducia e coraggio, idee e soluzioni a problemi comuni. E se, nel rispetto delle norme sulla sicurezza dovute alla pandemia, i delegati non potranno venire a Terra Madre, noi porteremo Terra Madre in ogni angolo del mondo e con essa Torino e il Piemonte» dichiara Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia, introducendo il racconto di quello che sarà Terra Madre Salone del Gusto 2020.

 

Un evento totalmente ripensato a partire da alcuni punti fondamentali:

 

–       Il futuro del cibo. Alimentare un ampio dibattito a partire dalla visione di Slow Food, grazie alle voci di produttori, ricercatori, esperti e studiosi perché mai come oggi è fondamentale ragionare di cibo buono, pulito e giusto per tutti: per comprendere le cause della pandemia, avviare il cambiamento e renderlo equo e sostenibile, costruire un futuro migliore di quello prefigurato prima del Covid-19.

–       La rete di Slow Food e Terra Madre. Mettere a frutto i punti di forza, i contenuti, i progetti, gli attori, l’impegno di un milione di attivisti in 160 Paesi del mondo per incidere sui comportamenti quotidiani degli individui.

–       Le nuove geografie. Confermare il tema già scelto per l’edizione 2020: in questa fase storica di sovranismi, nazionalismi, muri e fili spinati, Slow Food propone nuovi paradigmi, che non parlano di barriere ma di radici, non ragionano di nazioni ma di culture; cibo senza confini politici, ma con profonde radici nei territori.

–       Un nuovo evento. Terra Madre Salone del Gusto 2020 lancerà una grande rivoluzione digitale che, in un percorso di sei mesi, offrirà occasioni di incontro e confronto tra i delegati della rete e il pubblico rispetto a un nuovo modello di agricoltura, produzione, distribuzione legata al cibo.

 

L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto inizierà giovedì 8 ottobre e nei successivi 4 giorni, originariamente previsti dal programma, svilupperà un ricchissimo palinsesto di eventi digitali e fisici che uniranno le migliaia di nodi della rete Slow Food con il milione di attivisti che ne fanno parte, e molte altre organizzazioni e realtà.

 

L’evento proseguirà nei mesi successivi con uno straordinario calendario di iniziative che in 160 Paesi del mondo interpreteranno i temi e le sfide che riguardano il futuro del cibo, del pianeta e dei suoi abitanti.

 

Compatibilmente con l’evoluzione delle misure di contenimento del virus e con la piena possibilità di viaggiare e organizzare eventi partecipati da un pubblico globale, la maratona di Terra Madre Salone del Gusto 2020 si concluderà ancora a Torino, dopo aver attraversato i 5 continenti, nell’aprile 2021 con la celebrazione del Congresso internazionale di Slow Food.

Testo alternativo

«Ci sono eventi che sono un simbolo per il territorio che li ha fatti nascere, ma che diventano un patrimonio collettivo oltre qualunque confine geografico. Terra Madre Salone del Gusto ne è da sempre l’esempio – sottolinea il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme all’assessore al Commercio, Cultura e Turismo, Vittoria Poggio, e all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa  -. E questo patrimonio ci impegneremo a tutelarlo e a valorizzarlo anche in questo anno così complesso per tutti. Dalla terra germoglia il nostro futuro. E noi vogliamo che sia un futuro da poter vivere e condividere in sicurezza, ma insieme».

 

Soddisfazione è stata espressa dalla sindaca Chiara Appendino e dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo, Alberto Sacco, per la conferma che non solo Terra Madre Salone del Gusto si farà, ma che, grazie al suo nuovo modello organizzativo, metterà Torino al centro di una dimensione temporale e spaziale ancora più ampia delle edizioni passate, con un impatto altamente positivo anche sulle attività produttive e le imprese della nostra città e della regione: «Attraverso le numerose iniziative diffuse e gli eventi in digitale, la manifestazione, che inizierà in autunno e terminerà nella primavera dell’anno successivo, contribuirà a stimolare l’attenzione e a far crescere la sensibilità delle persone sulle politiche del cibo, sull’educazione alimentare, sul recupero del valore della buona tavola, sulla valorizzazione organolettica dei prodotti e sulla loro genuinità, insegnando anche a dedicare maggiore attenzione ai modi e ai luoghi di produzione di ciò che quotidianamente troviamo nei nostri piatti. Quella del nuovo modello pensato per il Salone – hanno sottolineato Appendino e Sacco – è una scelta innovativa che, in un momento di oggettiva difficoltà per l’organizzazione di eventi nella maniera più tradizionale, ha consentito di trasformare un ostacolo in una opportunità, permettendo al contempo di allargare gli orizzonti della manifestazione».

Testo alternativo

«Sarà l’edizione più grande di sempre: per numero di Paesi coinvolti, di partecipanti sia alle iniziative digitali sia a quelle fisiche, per quantità di “azioni per il cambiamento” che verranno messe in campo da centinaia di migliaia di attivisti in tutto il mondo. Dopo questi 6 mesi saremo profondamente cambiati, avremo assunto più consapevolezza nel nostro potenziale e saremo diventati più incisivi sul futuro del cibo in ogni angolo del mondo. Torino e il Piemonte saranno il cuore di questa rivoluzione dolce: dal centro della rete partiranno le proposte che attiveranno le più diverse idee e iniziative; al centro ritornerà l’energia generata da queste iniziative. Entreremo in una nuova dimensione di Slow Food e dell’evento e trasformeremo la tragedia della pandemia nella più grande spinta al cambiamento della nostra storia» conclude Paolo Di Croce, segretario generale internazionale di Slow Food.

 

Le principali novità e una prima parte del programma di Terra Madre Salone del Gusto 2020 saranno presentate ufficialmente a metà luglio in occasione di una conferenza stampa globale che da Est a Ovest del pianeta toccherà alcuni tra i principali Paesi coinvolti nel calendario della manifestazione.

Riprende l’attività degli uffici postali nel Torinese

Da lunedì 15 giugno riapriranno tutti i giorni diversi uffici postali torinesi

Prosegue il ripristino orario degli Uffici Postali torinesi da lunedì 15 giugno, infatti, anche Cercenasco, Grugliasco 2, in Via Don Caustico 167,  Piscina, Reano, Roletto, Vaie, Villarbasse, Banchette, Chiaverano, Grosso Canavese, Lessolo, Locana, Montaldo Torinese, Montalto Dora, Pavone Canavese, Pecetto Torinese, Salassa e San Gillio Torinese torneranno operativi su sei giorni e aperti  al pubblico dalle 8:20 alle 13:45 da lunedì a venerdì,  ed il sabato fino alle 12:45.

 

Gli uffici, che durante il periodo di lockdown hanno continuato a garantire l’accesso ai servizi con una apertura ridotta a tre giorni, tornano ad essere pienamente operativi al fine di poter consentire il regolare svolgimento delle operazioni sia postali sia finanziarie.

 

La riapertura degli Uffici Postali già a partire dalla fine del mese di marzo è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza quali l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass negli uffici postali con il bancone aperto, ribassato, il posizionamento di strisce di sicurezza per il distanziamento e accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini. Il personale che opera allo sportello e in sala consulenza è stato dotato sin da subito di mascherine, guanti e gel disinfettante.

 

L’accesso agli uffici postali oggi avviene in modo che all’interno dell’ufficio ci siano tante persone quanti sono gli sportelli disponibili.

 

Oltre all’utilizzo del canale online, tramite il sito di poste www.poste.it, dove si possono effettuare tutte le operazioni finanziarie e postali, la città di Torino e la sua provincia  sono dotate di 202 ATM Postamat operativi 24 ore su 24 che consentono ai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro, di Carta Libretto ed ai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay, di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista dei movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, accanto al pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale.

 

Architettura, Torino connette Milano al Fuorisalone Digital

Kengo Kuma, Oscar Farinetti, Cino Zucchi, Giuseppe Lavazza, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, i progetti del festival Bottom Up! e molti altri

L’architettura è connessa e nasce dal basso: al Fuorisalone Digital alcuni protagonisti contemporanei raccontano il ruolo dell’architettura nella società
Per l’evento in digitale del Fuorisalone, Fondazione per l’architettura / Torino connette Milano, Torino e il mondo

Da lunedì a domenica 15-21 giugno, la Fondazione per l’architettura / Torino è protagonista di un’ampia riflessione sul ruolo dell’architettura nella contemporaneità al Fuorisalone Digital, l’edizione online dell’evento che, insieme al Salone del Mobile, definisce la Milano Design Week. Su Fuorisalone TV, piattaforma streaming creata per approfondire attraverso il format del video alcuni aspetti del design e della cultura del progetto di questa speciale edizione digitale, la Fondazione per l’architettura / Torino presenta due serie di video: “L’architettura è connessa”, ricco palinsesto di eccellenti relatori e “Bottom Up!”, che trasferisce le riflessioni del nuovo festival dell’architettura di Torino.

La Fondazione mette in atto un dialogo sul ruolo dell’architettura in questa fase storica segnata dall’emergenza sanitaria, e che porterà a ripensare gli spazi della vita civile, collettiva e privati. Il programma, in onda per l’intera settimana dell’evento su Fuorisalone TV, dà voce a un confronto ideato da Alessandra Siviero, prima donna alla guida della Fondazione per l’architettura, con stakeholder, istituzioni e architetti, un dialogo e una nuova sinergia tra Torino e Milano, espressa dalla scelta di includere due progetti sulla città di Milano in Bottom Up!, il nuovo festival di architettura di Torino. L’archistar giapponese Kengo Kuma, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, l’architetto Cino Zucchi, la signora dell’arte Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Giuseppe Lavazza, Fabrizio Giugiaro sono alcuni dei pensieri raccolti nella serie video che indaga la funzione dell’architettura e le connessioni con gli spazi dell’arte, dell’impresa, della creazione.

“Milano e Torino sono una grande megalopoli del mondo, connessa da uno scambio permanente di conoscenza: con la partecipazione della fondazione e del festival Bottom Up! al Fuorisalone le due città si alleano per immaginare il futuro dello spazio urbano. Oggi le città si devono focalizzare sull’urgenza di una nuova sostenibilità, accelerata dal Covid19; per pensarla, gli architetti devono collaborare con tutti i soggetti della comunità al fine di migliorare la qualità della vita. Questa sinergia Torino – Milano al Fuorisalone riflette la missione della fondazione: connettere l’architettura con tutte le disciplina culturali- l’arte, il cinema, il teatro, la musica, il food – e anche l’imprenditoria, l’industria e la società civile per mettere al centro la riflessione sulla funzione degli spazi collettivi” sostiene Alessandra Siviero, Presidente della Fondazione per l’architettura / Torino.

“Oggi e nell’immediato futuro c’è urgenza di competenza, che è sempre il centro del progetto intellettuale degli architetti. Milano per Torino è una grande opportunità di futuro, un potenziale di differenze, indipendenze e peculiarità, che deve essere traino per tutto il Nord-Ovest e il paese. Gli architetti di Torino e Milano dialogano storicamente e continuano oggi con le connessioni dei due ordini, sui temi dell’urbanistica, viabilità, trasporti. Il dialogo tra Torino e Milano prosegue con questo speciale Fuorisalone in digitale, come è già in atto nel festival Bottom Up! e ci auguriamo di continuarlo in funzione del grande progetto della Casa dell’Architettura a Torino” dichiara Massimo Giuntoli, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Su Fuorisalone.it, dal 15 al 21 giugno, sono in programma 25 webinar, 30 ore di live talk con documentari, lezioni, interviste, anteprime di prodotto e concerti, oltre 200 video on demand, dove si inserisce la collaborazione tra la Fondazione per l’architettura / Torino e il Festival Bottom Up! con l’appuntamento su Fuorisalone TV, la piattaforma streaming e on demand creata per approfondire attraverso il format del video, il design e la cultura del progetto. La Fondazione per l’architettura presenta due serie: L’architettura è connessa e Bottom Up!, il racconto video dei progetti realizzati dal nuovo festival di architettura di Torino, curato da Maurizio Cilli e Stefano Mirti.

I video “L’architettura è connessa” rappresentano una riflessione della Fondazione per l’architettura / Torino sul ruolo sociale dell’architettura e per il superamento dell’emergenza Covid-19. La serie dà voce a un confronto con stakeholder, istituzioni e architetti, un dialogo fondamentale per la ripartenza delle attività. Eccellenti gli interventi su Fuorisalone Tv di personaggi del pensiero e dell’impresa contemporanea.

Nel dettaglio autori e temi:
⦁ Una Fondazione connessa. Intervista ad Alessandra Siviero, presidente della Fondazione per l’architettura / Torino
⦁ La casa dell’architettura. Intervista a Massimo Giuntoli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino
⦁ Ricostruire il rapporto con la natura. Intervista a Kengo Kuma, architetto
⦁ L’architettura del cibo. Intervista a Oscar Farinetti, fondatore di Eataly
⦁ La città e la sua forma resiliente. Intervista a Cino Zucchi, architetto
⦁ L’alleanza tra arte e architettura. Intervista a Patrizia Sandretto, presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
⦁ L’architettura: un volano per l’economia. Intervista a Giuseppe Lavazza, vice presidente Lavazza
⦁ Architettura e cinema: due arti gemelle. Intervista a Enzo Ghigo, presidente Museo del Cinema
⦁ L’organizzazione urbana come antidoto al virus. Intervista a Gianni Arnaudo, designer
⦁ Nuovi modelli di fruizione museale. Intervista a Paolo Turati, economista, docente presso SAA e UniTo
⦁ Il rapporto tra architettura e produzione. Intervista a Giuseppe Bergesio, Amministratore Delegato IrenEnergia
⦁ Il design della messa in scena teatrale. Intervista a Lamberto Vallarino Gancia, presidente della Fondazione Teatro Stabile di Torino
⦁ Riprogettare i luoghi della socialità. Intervista ad Antonio Cussino, presidente gruppo Idrocentro
⦁ L’architettura nutre con la bellezza. Intervista a Fabrizio Giugiaro, vice presidente Giugiaro Architettura

I progetti del festival di architettura Bottom Up! e il ruolo dell’architettura secondo coloro che disegnano e gestiscono gli spazi che viviamo saranno i protagonisti della serie “Bottom Up! Il festival di architettura di Torino”, interamente dedicata ai 14 progetti dal basso di Bottom Up!, attualmente work in progress: attraverso interventi multimediali, i gruppi delle proposte selezionate dal festival daranno voce agli spazi, agli obiettivi, alle comunità e alle questioni aperte che ruotano attorno ai rispettivi disegni di trasformazione urbana. Un bel modo per ricapitolare quanto fatto fino ad oggi, chiudendo la fase digitale del festival nata in risposta al lockdown.

Nel dettaglio i progetti:
⦁ Un festival di azioni. Intervista a Eleonora Gerbotto, direttore Fondazione per l’architettura / Torino
⦁ L’idea curatoriale del festival. Intervista a Maurizio Cilli e Stefano Mirti, curatori
⦁ Risorgimento Social Club. Riprogettazione degli spazi esterni del Circolo (pergola e campo da bocce) e valorizzazione della grande tettoia incompiuta.
⦁ Miraorti. Riqualificazione dal basso della più grande area torinese caratterizzata da usi illegali: gli orti abusivi a Mirafiori sud.
⦁ Cortile Mondo. La natura si fa scuola. Una proposta per ampliare le pratiche di didattica innovativa all’esterno dell’edificio scolastico, nel giardino
⦁ Ruota di scarto. Una cucina mobile in grado di recuperare, trasformare e distribuire le eccedenze della filiera alimentare.
⦁ Wall coming! Un nuovo spazio pubblico: un teatro all’interno del carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino.
⦁ Convi _ Insieme a Villaretto. Una nuova Casa del Quartiere, sede di incontro spontaneo e organizzato, di attività culturali, artistiche e associative come workshop, progetti ricreativi, letture e scambi di libri, gestita da attori locali.
⦁ Lo spazio di mezzo. Riattivazione di uno spazio vuoto e sottoutilizzato in via Medici 28 per dare vita a un nuovo luogo di scambio culturale sino-italiano.
⦁ Pietra Alta. Un progetto finalizzato a migliorare la connessione del Piccolo Cinema con il quartiere attraverso la co-progettazione di nuove attività.
⦁ Forno sociale S.P.I.G.A. La creazione di un forno comunitario in Barriera di Milano, a Torino, come risposta al desiderio degli artisti di vivere l’atto della panificazione come momento di integrazione.
⦁ Stiamo freschi! Un sistema di pergole inverdite per aumentare lo spazio ombreggiato all’aperto e favorire l’utilizzo nel periodo estivo della Casa del Quartiere di San Salvario, a Torino.
⦁ Hear me. Strumenti di diffusione sonora e altoparlanti realizzati attraverso iniziative di progettazione partecipata e autocostruzione per favorire l’inclusione sociale degli utenti psichiatrici.
⦁ Corti.lì _ Spazio e tempo per essere. Un progetto per trasformare due cortili in un luogo di connessione delle persone che li abitano, realizzando un hub a forte valenza comunitaria.
⦁ Tito3 per Piazze Aperte, Milano. Una proposta condivisa per trasformare i 550 mq della piazza in giardino, serra, aula studio, palestra, cinema, teatro, cucina, salotto, laboratorio e molto altro ancora.
⦁ Un’oasi per via Pacini per Piazze Aperte, Milano. Una proposta di ridisegno di Via Pacini, un asse strategico per la città di Milano, valorizzando la sua vocazione pedonale.

La Fondazione per l’architettura / Torino è un ente che contribuisce al benessere sociale. La fondazione valorizza il ruolo sociale degli architetti e promuove l’architettura come disciplina al servizio della qualità della vita. Indaga bisogni presenti e futuri, studia risposte innovative e attua azioni concrete e contemporanee sul territorio. Stimola il cambiamento e ricerca strumenti per affrontare le sfide del futuro con responsabilità e consapevolezza. La fondazione agisce: gestisce procedure di qualità (progettazione partecipata, dibattito pubblico, concorsi, workshop di progettazione) per la trasformazione del territorio al fianco di amministrazioni pubbliche e operatori privati e sperimenta processi e progetti per fornire risposte innovative in campo sociale. La fondazione divulga: promuove un programma culturale per favorire l’accessibilità dei temi dell’architettura, del paesaggio e dell’ambiente, creando una committenza attiva, partecipe e competente. La fondazione forma: cura un catalogo formativo di qualità per architetti, paesaggisti, conservatori e professionisti che gravitano intorno ai temi dell’architettura, del progetto e della trasformazione territoriale.

Da Regione e Agenzia spaziale il laboratorio dei test sierologici

Un Team di medici e biologici molecolari resterà due mesi in Piemonte al Campo Marte di Altec per screening approfonditi su volontari e lavoratori dei servizi pubblici essenziali

CIRIO-MARNATI: «PREVENIAMO EVENTUALI FOCOLAI MONITORANDO IL COMPORTAMENTO DEL VIRUS SU PERSONE CHE POTREBBERO AVER CONTRATTO LA MALATTIA»

 

Un laboratorio mobile composto da due unità per effettuare test sierologici e virologici con esiti immediati. La Regione Piemonte ospiterà per due mesi nell’hangar Campo Marte di Altec, in corso Marche, adiacente all’Unità di Crisi, un team di 12 persone arrivato dal Belgio che da lunedì 15 giugno effettuerà fino a 20.000 esami sierologici su personale di organizzazioni di volontariato e dipendenti di aziende che in questi mesi hanno svolto servizi pubblici essenziali dalla raccolta rifiuti ai trasporti. Il laboratorio può essere montato e smontato in poco tempo e in caso di necessità può raggiungere anche luoghi impervi. Era già stato impiegato dal 2014 al 2015 a N’Zerekore, Guinea, durante l’insorgenza dell’Ebola.

Il progetto è tra i primi in Europa ad essere effettuato con un laboratorio mobile denominato B-Life (Biological Light Fieldable Laboratory for Emergencies, laboratorio biologico leggero portatile per emergenze) allestito a Torino in 24 ore grazie ad una missione dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’Università Cattolica di Louvain e con il supporto del Governo lussemburghese e del Rotary internazionale.

Il super laboratorio è collegato in tempo reale al sistema sanitario nazionale e alla piattaforma Covid-19 della Regione Piemonte, e dal 13 luglio si sposterà da Torino a Novara per un monitoraggio anche sul quadrante del Piemonte Orientale.

«Nel suo genere – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – si tratta di una delle prime collaborazioni internazionali mirate a prevenire la diffusione del Covid-19. Il Piemonte si candida, dunque, a fare scuola in Italia e in Europa nel campo della ricerca applicata. Ringraziamo tutti coloro che con un grande lavoro di squadra hanno reso possibile questa sperimentazione».

«Lo scopo – spiega l’assessore regionale ai laboratori applicati per l’emergenza Covid-19, Matteo Marnati – è di prevenire eventuali focolai e di monitorare il comportamento del virus su persone che potrebbero aver contratto la malattia in maniera asintomatica sviluppando successivamente gli anticorpi».

L’obiettivo è monitorare il comportamento del sistema immunitario di persone che durante la pandemia si sono esposte al rischio di contagio. Esistono alcune ipotesi: molte potrebbero aver contratto la malattia in maniera asintomatica ed essere guariti senza conseguenze apparenti, altre potrebbero aver sviluppato anticorpi IgG e gli IgM ma essere ancora contagiose altre potrebbero ospitare il virus inconsapevolmente.

«Alle persone che volontariamente si sottoporranno allo screening – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – verrà fatto un test sierologico su IgG e IgM consegnato in 15 minuti. Coloro che risulteranno positivi, anche ad un solo parametro, saranno immediatamente sottoposti a tampone e prelievo di sangue per confermare la sierologia e valutare l’eventuale infezione in atto. L’esito sarà consegnato in 24 ore, durante le quali la persona verrà posta in quarantena, così come previsto dal protocollo».

Le aziende che aderiscono a Confservizi in questi giorni raccoglieranno i nominativi dei volontari per la programmazione degli esami.

«Questa missione è il primo esempio di una grande collaborazione durante queste pandemia tra due stati membri – dichiara Jean Luc Gala, Capo team Missione B-Life –La Regione ha chiesto assistenza al modulo laboratorio B-LIFE per fronteggiare questa crisi e abbiamo risposto in maniera collaborativa dimostrando che due stati amici come il Belgio e l’Italia possono diventare un esempio da prende a modello per contrastare emergenze così gravi. Ringraziamo il governo del Lussemburgo per la fornitura dei sistemi tecnologici satellitari».

«L’attenzione e la sensibilità in un contesto doloroso come quello della pandemia – osserva Vincenzo Giorgio, Amministratore Delegato di ALTEC – sono dimostrate anche dallo sforzo che abbiamo fatto nelle ultime settimane, partecipando ad un’altra proposta verso ESA, guidata da Delta Cygni Labs in Finlandia il cui obiettivo è di supportare da remoto operatori sanitari e di protezione civile, soprattutto in scenari di crisi emergenziali e post-emergenziali»

Riparte il Progetto “Tandem. Bici in Comune”

100 e-bike per i piccoli Comuni. Dopo lo stop forzato per l’emergenza coronavirus, riaperti i termini  di partecipazione sino al 24 luglio: i Comuni Italiani sotto i 3 mila abitanti  potranno sottoporre i propri progetti innovativi e concorrere al premio  consistente in due bici elettriche ciascuno

 Dopo lo stop forzato, a seguito dell’emergenza coronavirus che aveva costretto ad un temporanea sospensione dell’iniziativa, riparte da oggi il Progetto “Tandem. Bici in Comune”: un concorso che mette in palio 100 e-bike (2 per ciascun Comune) che andranno a premiare i Comuni sotto i 3.000 abitanti che proporranno progettualità nel campo dell’economia circolare, della sostenibilità ambientale o della mobilità alternativa.

L’iniziativa è promossa da Iren, la multiutility che opera nei settori dell’energia elettrica, del teleriscaldamento, del gas, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e per le Pubbliche Amministrazioni, e da ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per premiare le proposte più innovative e capaci di incidere positivamente sulle abitudini dei cittadini, ma anche dei turisti o dei visitatori occasionali.

Progetti che possano mettere in evidenza le “buona pratiche” e migliorare significativamente la qualità della vita, come ad esempio impatto sul territorio del progetto presentato, effettiva fruibilità dei servizi che scaturiscono dal progetto, riduzione dell’inquinamento atmosferico, strumenti di comunicazione atti a promuovere l’uso della mobilità sostenibile. Il tutto per avere in regalo due biciclette elettriche, da destinare agli usi che le singole amministrazioni riterranno opportuni.

Sarà possibile partecipare a “Progetto tandem. Bici in Comune” compilando ed inviando il form presente sul sito www.biciincomune.it sino al 24 luglio prossimo. Entro l’estate, poi, vi sarà, poi, la proclamazione dei vincitori designati da un’apposita Giuria tecnica composta da rappresentanti di ANCI ed Iren, oltre che da un esperto di sostenibilità ambientale.
Le due biciclette elettriche IrenGo che saranno donate a ciascuno dei 50 piccoli comuni italiani che presenteranno i migliori progetti di sostenibilità ambientale sono dotate di un semplice e comodo kit di ricarica e diventeranno, per i piccoli centri vincitori, un strumento utile per offrire nuovi servizi ai propri cittadini.

Il presidente ANCI Antonio Decaro e il presidente Iren Renato Boero hanno anche inviato ai sindaci dei comuni italiani destinatari del progetto una comunicazione contenente i dettagli dell’iniziativa.
In particolare, il Presidente Decaro ha sottolineato che “con la pandemia abbiamo apprezzato ancora di più quanto prezioso sia lo spazio pubblico all’aperto nelle nostre città: per muoverci, per sostare, per vivere la quotidianità. Ogni iniziativa volta a sostenere la mobilità alternativa, l’economia circolare, l’innovazione, come questa di Iren, va apprezzata e incentivata”.

Dal canto suo, Renato Boero, Presidente di Iren, ha dichiarato: “Voglio sottolineare quelli che sono i destinatari dell’iniziativa, che stiamo portando avanti insieme ad Anci, e cioè i piccoli Comuni: questi da sempre, per una realtà vicina al territorio quale è Iren, rappresentano interlocutori privilegiati con
cui costruire progettualità sostenibili ed innovative e “Tandem” dimostra ulteriormente il nostro impegno in tal senso.”

L’Amministratore Delegato di Iren, Massimiliano Bianco, ha evidenziato: “Abbiamo deciso di dare nuovo slancio all’iniziativa non solo perché in linea sia con le politiche nazionali di sviluppo che con l’European Green Deal a cui prestiamo molta attenzione ma anche perché l’emergenza sanitaria ha reso tutti ancora più consapevoli dell’importanza di un approccio sostenibile. Grazie alla partnership con Anci, il Progetto Tandem vuole mettere in evidenza e premiare le progettualità innovative ed eco-sostenibili che tante piccole realtà del Paese stanno realizzando per rendere in concreto migliore la nostra vita di tutti i giorni”.

Coronavirus, 6 vittime e 30 nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.30

22.451 PAZIENTI GUARITI E 1.948 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.451 (+276 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.462 (+19) Alessandria, 1.279 (+31) Asti, 802 (+0) Biella, 2.168 (+36) Cuneo, 1.983 (+2) Novara, 11.737 (+171) Torino, 957 (+10) Vercelli, 913 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 150 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1.948 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.012

Sono 6 decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4.012 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 248 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 344 Novara, 1.769 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri, di cui 26 asintomatiche; dei 40: 16 screening; 10 contatti di caso; 3 RSA; 1 in fase di verifica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4010 Alessandria, 1864 Asti, 1042 Biella, 2829 Cuneo, 2740 Novara, 15.791 Torino, 1316 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 26 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 517 (+7rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.105.

I tamponi diagnostici finora processati sono 368.065, di cui 203.316 risultati negativi.

Miretti: dopo l’incendio una raccolta fondi per riaprire la gelateria

È’ un punto di riferimento per tutti i torinesi e e i turisti, dal 1981.
In corso Matteotti nella notte tra il 30 e il 31 maggio un incendio dovuto a un cortocircuito ha danneggiato gravemente la gelateria Miretti.
Leonardo La Porta, titolare del locale da ormai 30 anni promuove oggi una raccolta fondi per ricominciare. “Un pezzo di me è bruciato in quel laboratorio. Un pezzo di Torino”, dice.
La Crema San Giovanni, gusto pluripremiato, è forse il più famoso dei mille creati da Miretti. Adesso servono 10 mila euro per ridipingere il locale e 15 mila per l’impianto elettrico nuovo.
Ma soprattutto per non far morire un simbolo della città.  Donando una somma si acquista un buono gelato da presentare nella gelateria.

Padre e figlio dentisti abusivi

Padre e figlio esercitavano  la professione di dentisti ma non avevano titolo per farlo

Lavoravano in uno studio abusivo a Venaria Reale. Tre persone sono state denunciate dai carabinieri: i due odontotecnici  che avevano allestito nella loro abitazione il laboratorio e anche una terza persona, un odontoiatra non iscritto all’albo. Nei locali messi sotto sequestro non erano rispettate le norme anti-Covid.