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Masterchef ha un re torinese

Nonostante fosse  l’anno della cucina tradizionale, quella sperimentale di Federico ha fatto centro. Vince così il  ‘dottorino’ torinese

 

MasterchefIl torinese Federico Francesco Ferrero  è stato incoronato re della celebre trasmissione televisiva Masterchef di Sky Uno.

 

Nonostante fosse  l’anno della cucina tradizionale, quella sperimentale di Federico ha fatto centro. Vince così il  ‘dottorino’ torinese, in questo modo lo avevano soprannominato i giudici di Masterchef che lo hanno proclamato in diretta trionfatore della terza edizione del talent show gastronomico.

 

Si è congratulato  con Ferrero, via Twitter, Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura: “Torino vince con Federico! Evviva”.

Fronde sfoltite al Monte dei Cappuccini

Il Monte dal mese di marzo sarà un ambiente protetto e tutelato, grazie all’attività delle Guardie ecologiche volontarie e del Cai, offrendosi come terrazza naturale per ammirare e apprezzare la collina il centro con le sue straordinarie qualità architettoniche e storiche

 

cappucciniL’intervento di abbattimento di alberi di alto fusto al Monte dei Cappuccini nasce dall’esigenza di gestire il contrasto creatosi tra due valori paesaggistico-ambientali, entrambi tutelati dalla Città: da un lato il verde pubblico, in questo frangente rappresentato dagli alberi del Monte dei Cappuccini (499 in totale), dall’altro il valore paesaggistico: la vista panoramica di Torino che si può osservare dal piazzale posto alla sommità dello stesso. Un problema già emerso in passato e affrontato con diversi interventi di potatura, l’ultimo dei quali è del 2010.

 

In questo modo non si è però mai riusciti a trovare una soluzione soddisfacente: le chiome delle piante su cui si interviene in questi giorni si trovano ad essere costrette in forme e dimensioni inappropriate rispetto alle caratteristiche proprie di ciascuna specie, con il risultato che, come già accaduto in passato, a distanza di pochi anni il problema si è riproposto.

 

“Gli interventi di manutenzione sul Monte dei cappuccini rivestono straordinaria importanza e sono da accogliere con grande soddisfazione – sottolinea l’assessore all’Innovazione e all’Ambiente, Enzo Lavolta – uno dei luoghi più suggestivi e più amati della nostra città viene restituito alla fruizione dei cittadini e dei turisti che sempre più scelgono Torino come loro meta. Il Monte dei Cappuccini dal mese di marzo sarà un ambiente protetto e tutelato, grazie all’attività delle Guardie ecologiche volontarie e dai volontari del Cai, offrendosi come terrazza naturale per ammirare e apprezzare da un lato la collina e dall’altro il centro e le sue straordinarie qualità architettoniche e storiche. Sono in corso incontri con il comando di Polizia Municipale della Circoscrizione 8 – conclude l’assessore – per favorire la partecipazione del volontariato al controllo delle aree verdi collinari, e quindi anche del Monte dei Cappuccini”.

 

Il servizio Verde Gestione della Città di Torino ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione della Commissione Paesaggistica Comunale, come previsto dalla normativa per gli interventi nelle zone a vincolo paesaggistico come la Collina Torinese, il 17 gennaio 2014 e ha iniziato l’abbattimento di 22 alberi, 18 nell’area boscata chiusa al pubblico, due nell’area a parco aperta su Via Gioannetti e due posizionati nel parterre del ristorante situato al di sotto del Museo della Montagna.Gli alberi da abbattere sono sette bagolari, otto frassini, tre aceri di monte, due aceri ricci e due ippocastani; l’età media è di 40-50 anni: non si tratta quindi di alberi secolari, come erroneamente riportato da alcuni articoli di stampa.

 

I controlli di stabilità, previsti a diverse scadenze per tutti gli alberi di proprietà pubblica della Città, hanno reso necessario l’intervento per altri 28 alberi, che saranno abbattuti al termine di un’opera di pulizia dalla vegetazione arbustiva del sottobosco. Si faciliteranno così le operazioni di taglio ed esbosco del legname e si permetterà una migliore fruibilità dell’area. Terminata la pulizia del sottobosco, non si esclude di intervenire con altri tagli: ad esempio, per le piante che con le loro radici minacciassero la stabilità del muraglione che delimita l’area verso via Giardino.

Insieme all’opera di taglio degli alberi, si è proceduto allo sgombero dei rifiuti e degli insediamenti abusivi di fortuna presenti nell’area. A quest’operazione hanno collaborato i colleghi della divisione Ambiente e della Polizia Municipale, il personale di Amiat e le Gev (Guardie ecologiche volontarie della Provincia). Queste ultime saranno impegnate nella sorveglianza futura volta a impedire il nuovo insediamento di baracche e l’ulteriore abbandono di rifiuti.

 

(mm – Ufficio Stampa Città di Torino/ Foto: il Torinese)

Lotta No-Tav, allarme rosso: si rischia il salto di qualità

La mobilitazione in Val di Susa è connotata  da una “elevata radicalità” ed è ormai un “simbolo” per l’intero movimento antagonista. Il  “rischio di salti di qualità” nella lotta contro la realizzazione del treno ad alta velocità  “resta collegato ad interventi di matrice anarco-insurrezionista”. Il Ministro Lupi oggi a Chiomonte

 

 

polizia sommossaLa storia infinita della Tav segna una nuova tappa. Dopo la condanna dei giorni scorsi  nei confronti del leader pentastellato  Beppe Grillo (4 mesi per violazione di sigilli della baita No Tav di Chiomonte), oggi intervengono addirittura i servizi segreti.

 

Gli 007 nostrani, infatti,  nella relazione annuale consegnata al Parlamento,  evidenziano che la mobilitazione in Val di Susa è connotata  da una “elevata radicalità” ed è ormai un “simbolo” per l’intero movimento antagonista. Ne consegue che il  “rischio di salti di qualità” nella lotta contro la realizzazione del treno ad alta velocità  “resta collegato, soprattutto, ad interventi di matrice anarco-insurrezionista”.

 

Intanto, proprio oggi, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi in visita a Chiomonte ha annunciato che i lavori per lo scavo dei 7,5 km del tunnel geognostico  “sono in anticipo di 6 mesi e se procedono di questo passo si potranno già chiudere entro la fine del 2015”. “E’ una bellissima opera di ingegneria” ha detto Lupi. Sono già stati scavati oltre 400 metri del tunnel.

Torre della Consolata, è qui la festa

Si parte con la salita sulla Torre di Sant’Andrea del Santuario della Consolata, si prosegue con un aperitivo presso l’antico convitto  e si conclude con una cena presso la sala Leonardo. Si può prenotare direttamente presso il Tour Operator e rendere così originale e suggestiva la festa della donna 2014

 

 

consolataPer festeggiare l’8 marzo Linea Verde Giachino, a cui fa capo il gruppo Bus Company, propone un’esperienza inedita e coinvolgente. Si parte con la salita sulla Torre di Sant’Andrea del Santuario della Consolata, si prosegue con un aperitivo presso l’antico convitto  e si conclude con una cena presso la sala Leonardo.

 

Si può prenotare direttamente presso il Tour Operator e rendere così originale e suggestiva la festa della donna 2014. Linea  Verde Giachino si dedica tutto l’anno all’organizzazione di ogni tipo di trasporto turistico, pellegrinaggi, escursioni e viaggi in generale. Tutti i mezzi sono dotati di un eccezionale comfort  e assoluta affidabilità per viaggiare in tutta  sicurezza in qualsiasi tipo di viaggio e di destinazione.

 

Linea  Verde Giachino garantisce ad ogni spostamento il massimo del dinamismo,confort e relax, all’insegna  di suggestivi percorsi da scoprire, in Italia, all’estero e ovviamente all’interno della nostra regione, territorio ricco di storia, cultura e gusti da assaporare.

 

Per conoscere le proposte di  Linea Verde Giachino , contattare gli uffici al numero :  011 2263190 o attraverso l’indirizzo mail : agenzia@buscompany.it.

 

(Foto: Diocesi di Torino)

La ricetta di Cota contro la crisi

Una nuova azione che inserisce nel solco delle  politiche per combattere la crisi del sistema industriale piemontese. La Regione cerca in tutti i modi di rilanciare la competitività con iniziative nei settori della ricerca, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, mentre lo Stato centrale – dice Cota – si occupa di altro invece di disporre sgravi fiscali capaci di ridare slancio a determinati settori

 

COTA RIl presidente Roberto Cota e l’assessore al Lavoro e Formazione professionale, Claudia Porchietto, hanno illustrato  agli organi di informazione la delibera, approvata durante l’ultima riunione della Giunta regionale, che dispone la prosecuzione per il 2014 del progetto per la creazione di imprese innovative e spin off della ricerca pubblica ed estende i servizi erogati dagli incubatori universitari pubblici con sede legale ed operativa in Piemonte alle aziende che intendono avviare un’attività economica che abbia come valore aggiunto l’innovazione sociale.

Per il finanziamento si ricorre all’utilizzo della somma di 1.300.000 euro disponibile nel Fondo rotativo per la nascita e lo sviluppo di iniziative di lavoro autonomo e creazione di impresa, operativo presso Finpiemonte.

 

“Si tratta – ha sottolineato il presidente Cota – di una nuova azione che inserisce nel solco delle nostre politiche per combattere la crisi del sistema industriale piemontese. Come Regione cerchiamo in tutti i modi di rilanciarne la competitività con iniziative nostre nei settori della ricerca, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, mentre lo Stato centrale si occupa di altro invece di disporre sgravi fiscali capaci di ridare slancio a determinati settori”.

 

“La novità della delibera – ha evidenziato l’assessore Porchietto – consiste nel dare priorità di valutazione nell’accesso ai finanziamenti alle imprese innovative che propongono nuovi processi, prodotti e modelli volti a superare un problema con il valore aggiunto dell’innovazione sociale, ovvero che hanno come obiettivo la qualità della vita, la solidarietà e il benessere delle persone, oltre al miglioramento della competitività economica. Un tema che si inserisce bene nella nuova programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 e che interpreta coerentemente gli orientamenti comunitari”.

 

Avranno infatti accesso ai percorsi i ricercatori di provenienza accademica (dipendenti di atenei o enti pubblici di ricerca o dottorandi/contrattisti/studenti su un tema specifico oggetto dell’impresa da costituire) ed i soggetti che propongono un progetto di innovazione sociale (devono avere età inferiore o eguale a 40 anni, essere in possesso di un diploma di scuola superiore ed avere un curriculum coerente con il progetto presentato). La delibera dà inoltre continuazione all’attività realizzata dagli incubatori universitari pubblici, finanziata con 6.250.000 euro stanziati nell’ambito del programma operativo del Fondo sociale europeo 2007-2013 e raccoglie la richiesta di collaborazione sull’innovazione sociale formulata dal Comune di Torino.

 

Tra il 2009 e il 2013, nell’ambito del Progetto spin off, gli incubatori universitari hanno ricevuto circa mille idee di impresa e, al termine del processo, sono state avviate oltre 60 start up, che hanno ricevuto da Finpiemonte un contributo a fondo perduto finalizzato alla copertura delle spese di avvio. Tra queste, figurano imprese innovative piemontesi che hanno vinto i premi più prestigiosi confrontandosi con analoghe realtà di altre Regioni o Paesi:

 

– la Niso Biomed, che ha ideato un innovativo dispositivo automatico di endoscopia chimica che apporta un miglioramento delle diagnosi e della riduzione dell’invasività nella diagnostica nei settori della gastroenterologia e della prevenzione dei tumori, ha vinto nel 2013 il premio nazionale Startup dell’anno e nel 2014 il Leonardo italiano e l’UK-Italy innovation award;

– la Xaluxi srl, che sviluppa e commercializza una linea innovativa di dispositivi di illuminazione a led che garantiscono il risparmio energetico grazie alla regolazione automatica della luce, emessa in funzione di quella ambientale, si è aggiudicata è stata il vincitore assoluto del Premio nazionale Innovazione 2013;

– la Scloby, con lo sviluppo e commercializzare di un nuovo punto cassa cloud per commercianti e ristoratori fruibile tramite tablet, smartphones e computer, ha ottenuto nel 2013 il premio speciale Microsoft al Premio nazionale Innovazione ed è arrivata prima su 800 partecipanti al Webit Congress;

– la Epinova Biotech, che sviluppa substrati polimerici per sostituti epiteliali ad uso sanitario, ha ottenuto nel 2013 il Premio Gaetano Marzotto.

 

Gianni Gennaro

Ufficio stampa Regione Piemonte

(Foto. il Torinese)

Un 8 marzo di cultura

A Torino aderiscono all’iniziativa Palazzo Reale, Palazzo Carignano, Galleria Sabauda, Armeria Reale, Villa della Regina, Museo Egizio e Museo del Cinema, Galleria di arte moderna  e Museo delle arti orientali, Castello di Rivoli

 

MimosaUna festa della donna all’insegna della cultura, questa del 2014. Per tutte le donne l’ 8 marzo ad ingresso gratuito in numerose dimore storiche e musei della regione.  

 

A Torino aderiscono all’iniziativa Palazzo Reale, Palazzo Carignano, Galleria Sabauda, Armeria Reale, Villa della Regina, Museo Egizio e Museo del Cinema, Galleria di arte moderna  e Museo delle arti orientali, Castello di Rivoli.

 

Nel resto del Piemonte:  Castello di Racconigi, Abbazia di Vezzolano e di Fruttuaria, Forte di Gavi, Castello Ducale di Agliè, Archivio di Stato di Alessandria. Ad Agliè, infine,  verrà presentata la storia a fumetti dedicata al Castello.

Gli Este signori della Reggia di Venaria

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Opere da Tiziano a Guido Reni, da Cosmé Tura a Velazquez commissionate e raccolte dai duchi. La mostra presenta il ruolo e l’importanza della corte degli Este nei periodi di regno di Ferrara, sede originaria e capitale del primo dominio estense, e di Modena, nuova capitale dal 1598

 

 

phoca_thumb_l_este VENARIAIl successo della Reggia di Venaria, segnalata di recente nella lista dei 100 musei top mondiali stilata da Wikipedia, passa attraverso grandi eventi culturali quali la nuova mostra dedicata agli Este. L’esposizione ripercorre i secoli d’oro della famiglia ducale tra ‘500 e ‘600. Si intitola:  ‘Gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena’.

 

Si tratta della prima di una lunga serie di iniziative  dedicate alle grandi corti italiane. Inaugurata l’8 marzo si protrarrà fino al 6 luglio alla Venaria Reale: 90 in tutto le opere, da Tiziano a Guido Reni, da Cosmé Tura a Velazquez commissionate e raccolte dai duchi. La mostra presenta il ruolo e l’importanza della corte degli Este nei periodi di regno a Ferrara, sede originaria e capitale del primo dominio estense, e a Modena, la nuova capitale dal 1598, dopo la restituzione forzata dei territori ferraresi al dominio diretto del Papa.

 

Un’occasione unica per ammirare i capolavori dalla Galleria estense di Modena attualmente chiusa dopo il sisma. Parallelamente all’evento, per  solidarietà con il territorio dell’Emilia Romagna, vengono restaurate con il contributo della Reggia e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, due preziose pale d’altare provenienti dalla chiesa di San Francesco di Mirandola, gravemente danneggiata dal recente terremoto, visibili in una sezione dedicata.

 

(Foto: Reggia di Venaria)

Sindone, l’amore più grande

Il motto dell’evento caratterizza lo stile e le tematiche con cui si manifesta il pellegrinaggio alla Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno: la scoperta del “prossimo”, l’occasione di donare e ricevere amicizia, l’incontro autentico fra persone vive

 

 sindoneIl motto dell’Ostensione della Sindone 2015 sarà “L’Amore più grande”. E’ stato twittato questa mattina mattina da @sindone 2015. Il richiamo è  ad una frase pronunciata da Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”, tratta dal Vangelo di Giovanni.

 

Ricordiamo che l’occasione per l’esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Sono previsti più visitatori che nel periodo olimpico. Ma l’arcivescovo Cesare Nosiglia non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. 

 

Il motto dell’evento caratterizza lo stile e le tematiche con cui si manifesta il pellegrinaggio alla Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno: la scoperta del “prossimo”, l’occasione di donare e ricevere amicizia, l’incontro autentico fra persone vive.

Project Runway targato Torino

Per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion

 

 

project-runwayTra i dodici concorrenti di Project Runway Italia, il talent show sulla moda più famoso al mondo, spiccano anche due stilisti torinesi. In onda su SkyUno, ogni mercoledì dalle 21 in prima serata e dal lunedì al venerdì dalle 19.05 con il daytime, sotto la conduzione di Eva Herzigova, che è anche giudice della competizione, insieme a Tommaso Trussardi, Alberta Ferretti e Ildo Damiano, i concorrenti si sfidano a colpi di tecnica e creatività per creare l’outfit perfetto in base al tema assegnato. Il tutto con budjet limitato ed un tempo limite. 

 

Le creazioni, poi passano all’esame della giuria con una sfilata di presentazione per arrivare all’ultima puntata con soli tre finalisti ed un ambitissimo premio: un lavoro nell’ufficio creativo di Trussardi, la pubblicazione della collezione vincente su Marie Claire Italia ed un viaggio a New York durante la settimana della moda.

 

Dunque per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti, e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion.

Maternità e infanzia nella Torino ottocentesca

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato ’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti

 

 

palazzo cisternaUn 8 marzo speciale, quest’anno, a Palazzo Cisterna, sede storica dell’amministrazione provinciale. La ricorrenza sarà celebrata rievocando la storia della condizione femminile ed infantile. Verranno, infatti, ripercorse le prime tappe della tutela dell’infanzia e della maternità nella Torino ottocentesca.

 

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato l’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti, in anticipo di oltre cinquant’anni sulla legislazione nazionale.

 

A seguito della dismissione dell’immobile da parte della Provincia – si apprende dal sito web dell’amministrazione www.provincia.torino.it – le lapidi e le statue che hanno costellato la lunga vicenda dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità sono state rimosse dalle sale del complesso edilizio di corso Giovanni Lanza 75, ultima sede del brefotrofio, per essere ricollocate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, la sede storica e aulica della Provincia.

 

“Quelle iscrizioni sul marmo e quelle statue, – spiega il Presidente Antonio Saitta – non potevano certo andare disperse, perché sono la testimonianza tangibile di una lunga storia di sofferenza, ma anche di coraggio e di riscatto sociale per tanti bambini e tante mamme. Testimoniano inoltre la lungimiranza degli amministratori della Provincia, i quali compresero che la tutela della maternità e dell’infanzia abbandonata doveva diventare una priorità politica ed amministrativa, lasciandoci una lezione morale e politica la cui validità è intatta, a 143 anni di distanza”.

 

La cerimonia di scoprimento delle targhe e delle statue provenienti dalla sede di corso Lanza avverrà  sabato 8 marzo alle 11 a Palazzo Cisterna e sarà accompagnata da una serie di letture sulla vita e le opere di Giulia Falletti di Barolo, fondatrice a Torino del primo rifugio per ragazze madri, a cura di Monica Todi del gruppo storico “Ventaglio d’argento”.

 

A seguire, per iniziativa della Consulta permanente Consiglieri e amministratori della Provincia di Torino, nella Sala Consiglieri sarà presentata la pubblicazione di Maria Valeria Galliano dedicata ad Anna Rosa Gallesio Girola, la prima donna eletta in Consiglio Provinciale nel dopoguerra, che fu Assessore provinciale all’assistenza per 19 anni. 

 

(Foto: il Torinese)