ilTorinese

La contromemoria decolonizzata

“L’abbattimento delle statue e dei simboli coloniali sono atti di profonda, radicale trasformazione, dopo i quali nulla sarà più pensabile e dicibile come prima, a cominciare dall’ipocrisia di una storia che dice solo una parte di se stessa e lo fa nella lingua dei dominanti”. Roberto Beneduce, nato a Napoli 62 anni fa, insegna antropologia culturale all’Università di Torino. 

Sempre nel capoluogo piemontese, oltre 20 anni fa, ha fondato insieme ad altri colleghi il Centro Frantz Fanon, che si occupa di servizi di counseling, psicoterapia e supporto psicosociale per migranti, rifugiati e vittime di tortura. L’intervista con l’agenzia Dire si svolge nel pieno di una mobilitazione che, nata negli Stati Uniti per protestare contro razzismo e violenza della polizia, si è estesa nel mondo mettendo in discussione i simboli della discriminazione razziale e del passato coloniale. Statue, monumenti, ma anche nomi di strade e memoriali sono diventati oggetto di proteste e di rifiuto.
“Le statue sono soltanto una delle tante espressioni di un razzismo sistemico – dice Beneduce – penetrato nelle istituzioni, anche di quelle di Paesi che si riempiono la bocca con la retorica dei diritti umani”. La mobilitazione si è diffusa con forza nelle antiche potenze
coloniali e in Occidente: da Washington dove, ricorda Beneduce, è in corso un dibattito sull’abbattimento di una statua di Franklin Roosvelt a cavallo, un nero da un lato e un nativo dall’altro, alla Francia, dove in citta’ come Bordeaux “sono nati itinerari di memoria critica per ricordare come ogni singola pietra della città sia incisa con la fatica e la violenza di secoli di schiavismo”. Per l’antropologo è arrivato il momento per discutere della nozione di “patrimonio culturale”, che spesso “nasconde una tragica violenza rimossa”.
Anche nei Paesi che un tempo erano colonie, in modo particolare in Africa, questa fase storica sta dando impulso a un ripensamento del passato e del concetto stesso di storia. “Le statue – sottolinea Beneduce – sono in questi paesi come i gendarmi di un passato che governa la memoria alienata degli oppressi, di un potere che schiaccia e non lascia respirare”.
L’antropologo cita le parole del filosofo camerunense Achille Mbembe, voce autorevole degli studi post-coloniali, che parla di “diritto universale a respirare”. Un concetto che ha una “singolare risonanza con il nostro presente” nota il docente. Le parole “I can’t Breathe” – non posso respirare – pronunciate da George Floyd prima di morire, fanno eco a una pandemia provocata da una malattia respiratoria che, evidenzia Beneduce, “e’ anche momento rivelatore di violenze razziali e disuguaglianze economiche”, e stanno dando alla voce degli oppressi una forza “smisurata einattesa”. Forza anche al centro di polemiche, laddove la violenza di alcuni proteste è contestata. Per Beneduce è d’altronde “illusorio immaginare processi così profondi e dolorosi come ordinari, banali”, che non conoscano cioè “anche momenti di violenza”. L’antropologo sottolinea che chi si appella alla violenza e al “rischio di perdere pezzi importanti di storia” per criticare la mobilitazione contro le statue del passato non è consapevole di cosa sia veramente in gioco. La trasformazione riguarderebbe infatti il concetto stesso di storia. “Per gli oppressi la storia è spesso umiliazione, silenzi – spiega Beneduce – e la sua sola evocazione è dolore. Popoli colonizzati, i cui saperi sono stati zittiti: loro non la considerano storia, ma perdita”. Per questo il momento è importante, secondo Beneduce: “Si sta sviluppando una contromemoria, una controstoria che non accetta più un solo regime di narrazione e sta innescando un mutamento dei rapporti di forza”.
(Agenzia Dire)

Nel manifesto un vigile impiccato

Riceviamo e pubblichiamo / Torino: Il capoluogo piemontese  è stato tappezzato di manifesti raffiguranti un vigile impiccato mentre faceva multe.

image.gifL’immagine è sovrastata dalla scritta “Multa” e nella parte inferiore vi sono dei numeri dal significato ancora sconosciuto (2020=1312). La presenza di questi manifesti ha scosso la città, provocando l’ira della polizia e la rabbia dei cittadini. Una protesta incivile e vergognosa che non può passare inosservata, L’Associazione AssoTutela nel nome del Presidente Maritato deposita la denuncia presso la Procura della città. “Il rispetto delle autorità pubbliche deve essere sempre tutelato, reputiamo molto grave questo episodio che non può essere tollerato. Noi cittadini dobbiamo avere fiducia e gratitudine verso chi garantisce il rispetto della legge, AssoTutela è pienamente a sostegno delle forze dell’ordine.” Così in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato

Il Ri-nascimento di otto giovani artiste da Brera a Moncalvo

 La mostra Ri-nascimento organizzata da ALERAMO ONLUS nel Museo Civico di Moncalvo proseguirà fino al 26 luglio

Otto giovani artiste del collettivo” La Masca”, con alle spalle una approfondita formazione all’Accademia di Brera accolgono ogni suggestione dell’arte contemporanea, arte povera, body art performance, installazioni, concettuale, design ed ogni innovazione delle grandi avanguardie senza perdere i punti di riferimento del passato.

Le loro opere non sono indifferenti ai problemi della vita, non appartengono al nichilismo verso cui ci si avvia sempre più; specializzate in teoria e pratica della terapia artistica, non svuotano l’arte di espressività e simbolismi, recuperando il passato annodato alla contemporaneità.

Anna Bassi attraverso la tessitura di tappeti, che ha valenza di preghiera, riporta in vita spunti letterari e miti; Monica Rocca con ritratti si affida al figurativo indagando temi esistenziali; Giulia Lungo evidenzia temi sociali attraverso intense fotografie; Anastasia Talana propone fotografie sottilmente ironiche alla base di studi antropologici; Letizia Huancahuari con scritti su carta e sul corpo, esso stesso opera d’arte, rielabora antichi riti per riaccendere valori perduti.


In ognuna prevale la tendenza a sciogliere la linea di demarcazione tra arte applicata e arte vera e propria col dare dignità ai materiali poveri, stoffa, carta, pelle, legno.
Così è per Francesca Pellone che in frammenti di carta scrive momenti della propria vita; per Marta Gianinetti con simbolici abiti in stoffa e per Beatrice Canavesi con scatole in legno colme di bustine di the affiancandosi al Dada e al Ready Made.

Giuliana Romano Bussola

 

 

Orari mostra sabato-domenica 10-18
Altri giorni su appuntamento cell 3519493084
Museo Civico Moncalvo Via Caccia 5

Proposta di legge dell’on. Costanzo (M5S) sulle false cooperative

“La Commissione Lavoro ha avviato l’esame della proposta di legge che riguarda le cosiddette false cooperative, ma anche gli appalti, la somministrazione di lavoro e il distacco di lavoratori.

La proposta di legge punta a correggere alcune problematiche dell’attuale normativa e ad evitare lo sfruttamento dei lavoratori e la somministrazione abusiva di manodopera, oltre che ovviamente il fenomeno degli appalti illeciti”. Così in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle Jessica Costanzo, prima firmataria della proposta di legge.

“Abbiamo spesso assistito a una realtà in cui i lavoratori sono soci di una cooperativa solo sulla carta, ma non possono in alcun modo esercitare i loro diritti. Questi lavoratori non hanno nemmeno le tutele dei lavoratori subordinati e spesso devono accettare omissioni e irregolarità retributive, mancato pagamento degli straordinari, irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro o cambi di appalto che favoriscono alcuni lavoratori a discapito degli altri”, continua la deputata.

“Con questa proposta di legge vogliamo fare in modo che il socio lavoratore diventi un lavoratore subordinato a tutti gli effetti. Inoltre, vogliamo garantire che il trattamento economico sia in linea con i contratti collettivi e che non ci siano discriminazioni nella distribuzione delle occasioni di lavoro tra i vari soci, modalità questa utilizzata per punire chi si oppone alle irregolarità. Ovviamente, puntiamo a intensificare il sistema sanzionatorio per le cooperative che non rispettano la legge. Ci sembrano misure di buon senso che possono andare incontro a tante persone che svolgono il loro lavoro ogni giorno e hanno diritto a non subire un ingiusto sfruttamento”, conclude Costanzo.

FlixBus riattiva le tratte internazionali con Torino

Ma le prospettive restano incerte. Da Torino riattivate, per ora, corse per 80 mete in Italia e all’estero

Incondi: «È l’ora delle risposte: il Governo stanzi risorse per la lunga percorrenza»

 FlixBus riattiva nuovi collegamenti con Torino, portando a 80 il numero delle destinazioni nuovamente raggiungibili dal capoluogo in Italia e all’estero.

In particolare, tornano attivi i collegamenti con 13 cittàestere, con cui FlixBus torna a garantire ai passeggeri torinesiun’alternativa di mobilità efficiente e per tutte le tasche anche sulle rotte internazionali, sebbene l’esclusione, da parte del Governo, del settore dei bus dalla propria strategia di rilancio per i trasporti implichi inevitabilmente una ripartenza a ranghi ridotti.

Incondi: «Senza aiuti dal Governo, ora a rischio concorrenza e diritto alla mobilità»

Tanto a livello nazionale quanto internazionale, FlixBus mira ad aumentare progressivamente la capillarità del network, perseguendo, come sempre, il duplice obiettivo di offrire un’alternativa di mobilità per tutte le tasche sulle principali direttrici e garantire, al contempo, un servizio efficiente a chi risiede in aree penalizzate da una scarsa penetrazione ferroviaria. Ma le prospettive sono incerte: nonostante il ruolo sociale svolto in tal senso da FlixBus e dalle altre imprese della lunga percorrenza, ad oggi il settore rimane escluso dalla strategia di rilancio per i trasporti delineata dal Governo nell’ambito del DL Rilancio.

«In questi giorni stiamo ricevendo diverse richieste da parte di moltissimi comuni, oltre che da parte dei cittadini, per riprendere, aumentare o attivare ex novo collegamenti e tratte, soprattutto da quelle regioni dove gli altri mezzi di trasporto non arrivano. Vorremmo rispondere positivamente a tutti, ma seguendo quotidianamente le attività, senza una reale possibilità di pianificazione non possiamo nasconderci che la ripresa dei servizi sarà lenta e incerta. Abbiamo obblighi per il distanziamento a bordo e nessun aiuto economico, di fatto ci stanno chiedendo di operare in perdita. Ma per quanto può durare?» afferma Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

«Servono risorse adeguate e non iniziative simboliche per non far morire centinaia di aziende che svolgono a proprie spese un servizio pubblico per il Paese. E per alcuni è già tardi. Se non si interviene è a rischio l’effettivo diritto alla mobilità delle persone e vengono messe in discussione le normali regole in materia di concorrenza, italiane ed europee, che garantiscono parità di trattamento a tutti gli operatori. Per questo, ancora una volta, chiediamo al Governo, e in particolare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Ministra Paola De Micheli, di rendere possibili interventi a supporto anche del settore delle linee di autobus di lunga percorrenza: non tutti i cittadini possono permettersi i treni ad alta velocità, ben finanziati nel Decreto Rilancio».

«Ogni investimento avrà delle ricadute positive sul fronte dei trasporti nel suo complesso – poiché gli autobus sono un mezzo fondamentale in un’ottica di spostamenti intermodali, soprattutto per raggiungere i centri minori – e sul rilancio del turismo nel nostro Paese. In questa estate che tutti auspichiamo all’insegna della riscoperta della natura, del patrimonio, della ricchezza delle migliaia di piccoli comuni italiani, rischiare di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende del trasporto di bus di linea sulla lunga percorrenza, che sarebbero proprio quelle in grado di garantire migliaia di collegamenti ogni giorno tra centinaia di realtà del Bel Paese, sarebbe un vero azzardo per la ripresa economica», conclude Incondi.

Da Torino riattivate tratte per 80 mete (prima della pandemia erano oltre 200)

Snodo nevralgico della rete FlixBus in Piemonte, la città sabauda è sempre stata anche un hub privilegiato di interconnessione per gran parte delle linee internazionaliin transito dall’Italia in virtù della sua fortunata posizione geografica: un ruolo di crocevia per l’estero che, negli anni, ha portato all’isitituzione di collegamenti con un numero sempre maggiore di città all’estero.

Proprio in linea con l’importanza strategica di nodo internazionale a Torino, FlixBus riattiverà da domani, giovedì 2 luglio, le rotte per 13 città estere: in Francia si potrà tornare a raggiungere Parigi, Marsiglia, Lione, Nizza, Grenoble, Chambéry, Clermont-Ferrand, Montpellier e Perpignan, a cui si affiancano Barcellona in Spagna, Lubiana e Maribor in Slovenia e Budapest in Ungheria.

È una ripartenza a ranghi ridotti, che patisce l’esclusione,da parte del Governo, del settore degli autobus dalla propria strategia per i trasporti e che si riflette anche a livello nazionale, con una forte riduzione delle rotte fra il capoluogo e le altre regioni, dove per il momento tornano a essere collegate solo 67 città.

Tra queste si annoverano molti fra i maggiori centri italiani,come Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Venezia, e importanti mete al nord Italia, come Verona, Trieste, Udine, Parma, Reggio Emilia e Modena, al centro, come Siena e Lucca, e al sud, come Salerno, Lecce, Taranto, Cosenza, Catania e Messina.

Inoltre, anche in linea con l’importanza accordata al turismo quale risorsa strategica per il rilancio dell’economia nazionale, FlixBus torna a garantire ai turisti in partenza da Torinola possibilità di spostarsi verso mete cruciali per la stagione estiva: tra queste, località balneari come Rimini, Cervia, Milano Marittima e Cesenatico in Romagna, Sanremo e Ventimiglia in Liguria, Polignano a Mare e Monopoli in Puglia e Cirò Marina in Calabria, ma anche destinazioni di richiamo per il turismo culturale, come Agrigento in Sicilia.

I libri più letti e commentati a Giugno

Anno Ⅳ n. 6 / Ecco una piccola rassegna dedicata ai titoli che maggiormente hanno interessato i lettori iscritti al gruppo di Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di giugno.

Com’era prevedibile, la recente scomparsa di Carlos Ruiz Zafòn ha riportato in auge i suoi amatissimi romanzi ambientati a Barcellona, tra i quali spicca L’ombra del vento; segue L’enigma della camera 622, nuovo lavoro di Joel Dicker, che sta già raccogliendo commenti positivi; terzo posto per l’inossidabile Haruki Murakami che fa discutere col suo romanzo più complesso, L’uccello che girava le viti del mondo, di recente riproposto da una felice iniziativa editoriale.

 

Per la serie: Time’s List of the 100 Best Novels, ovvero i cento romanzi più importanti del secolo XX, scritti in inglese e selezionati dai critici letterari per la rivista Times, questo mese noi abbiamo discusso di tre romanzi che affrontano il delicato e attuale tema del razzismo: Passaggio in India, di E.M. Foster,  I loro occhi guardavano Dio, di Zora N. Hurston e  Le confessioni di Nat Turner, di William Styron.

 

Per i consigli dei librai, questo mese lasciamo la parola alla Libreria Arcadiadi Pistoia che ci suggerisce: Il cavallino bianco di Elisabeth Goudge. Un fantasy in piena regola per ragazzi e non solo, nel quale una bambina deve affrontare segreti e misteri di un’antichissima villa di famiglia e una maledizione che mette a rischio la vita degli abitanti della valle e quella delle sue magiche creature.

 

Skellig di David Almond. Due bambini che si imbattono in una strana creatura  che vive nel garage di uno dei ragazzi e nel cercare di aiutarlo iniziano un percorso di crescita spirituale

Quando il diavolo ti accarezza di Luca Tarenzi. Un fantasy ambientato a Milano dove si affronteranno angeli e demoni.

 

Se siete amanti dei gialli, abbiamo in serbo una sorpresa: da domenica 5 luglio potrete leggere La Metà Pericolosa, nuovo romanzo di Silvia Volpi che ci terrà compagnia per dieci settimane, in esclusiva sul nostro sito ufficiale!

 

Per questo mese è tutto, ci rileggeremo il mese prossimo!

 

Podio del mese:

L’ombra del Vento, di C. Ruiz Zafòn (Mondadori) – L’enigma della camera 622 (La Nave di Teseo), di J. Dicker –  L’uccello che girava le viti del mondo, di H. Murakami (Einaudi)

 

 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

#camminagustarespira e riparte la promozione di Torino e provincia

Individuare e coinvolgere dei Content Creators nazionali per il rilancio di Torino e della sua provincia post Covid19 è stato l’obiettivo di Turismo Torino e Provincia e della Camera di commercio di Torino, che ha portato all’ideazione di una campagna di influencer marketing con l’hashtag #camminagustarespira.

L’hashtag proposto diviene una linea guida di narrazione e storytelling per parlare delle principali experience della destinazione, come quelle enogastronomiche, il tema del soft outdoor e il concetto di poter respirare all’aria aperta grazie ai molteplici spazi all’aperto e ai dehors presenti.

A tal fine dal 1 al 9 luglio giungeranno sul territorio tre importanti influencer per sviluppare il concetto di Cammina, Gusta e Respira. Chi sono? Miprendoemiportovia di Elisa e Luca con oltre 36mila lettori mensili e seguito su IG da oltre 64mila utenti, Bimbi e Viaggi con oltre 50mila lettori mensili e seguito su IG da oltre 10.500 utenti e Running Charlotte seguita su IG da oltre 16mila follower.

Mentre i primi due influncer scopriranno Torino e le sue molteplici attrattive con un taglio maggiormente urbano e culturale, Running Charlotte svilupperà il tema dell’outdoor con escursioni nelle Valli di Lanzo e in Canavese.

Il progetto – affidato all’agenzia HappyMinds – prevede tre principali azioni: lancio e teaser, live degli eventi e follow up evento per valutare le impression, la reach (le persone raggiunte), le interazioni con i post ed engagement rate (like, condivisioni e commenti), numero degli utenti che hanno postato con gli hastag di riferimento.

Il progetto è stato sviluppato dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia nell’ambito del filone del turismo che l’ente ha già portato avanti tra il 2017 e il 2019, ed è particolarmente significativo in un momento di ridefinizione del concetto di vacanza spinto dalla situazione sanitaria in corso. Sarà, dunque, importante capire come questi influencer sperimenteranno l’esperienza turistica in un momento di ripresa come questo, e quanto sapranno passare ai propri lettori non solo in termini di proposte e contenuti, ma anche dal punto di vista della percezione di sicurezza.

(foto Stefano Zanarello)

Saremo l’unico paese a chiudere le palestre per lo svolgimento delle lezioni?

Abolita la pratica sportiva sociale e popolare per tutti in Italia

“Se non state bravi non andiamo in palestra!”
Ancora una volta tanti bambini penseranno “di non essere stati bravi” e saranno penalizzati nel loro naturale e indispensabile bisogno di movimento.

L’attività motoria, il gioco, lo sport sono fondamentali nella vita degli individui di ogni età: per la salute,
l‘educazione, la formazione e tanto altro ancora. Lo sanno bene gli altri paesi Europei che li hanno inseriti nei
programmi scolastici, e addirittura in molti casi anche negli orari di lavoro di diverse aziende.

Alla fine degli anni 60 UISP, con altri EPS, propose di aprire le palestre di tutte le scuole dopo l‘orario
scolastico. Dopo le prime esperienze fu emanata una legge che assegnava al territorio, quindi agli Enti
Locali, il compito di concedere alle società sportive, le palestre, per lo svolgimento di attività finalizzate alla
diffusione della pratica motoria e sportiva, come componente fondamentale delle politiche del territorio.

Fu una vera e propria rivoluzione: i bambini al pomeriggio tornavano a Scuola per fare sport e con loro
anche i nonni che frequentavano i primi corsi di ginnastica per anziani ed i genitori coinvolti nei corsi di
ginnastica per adulti, fino ad arrivare alle ultime ore della sera con i tanti corsi, tornei, campionati amatoriali
di pallavolo, pallacanestro, arti marziali, ecc.

Tutto ciò era ed è stato fino a febbraio 2020 lo sport popolare, per tutt* e sociale, a tariffe accessibili, agibile per tutt*, sotto casa. Erano -e sono – nuove comunità di cittadini e cittadine, attive e partecipate, quelle che si ritrovavano nelle Scuole del proprio quartiere, che neanche i doppi turni imposti dal boom di
nascite di quegli anni e dal grande numero di allievi erano riusciti a fermare, perché, al posto che
sopprimere facilmente le attività, si erano cercate soluzioni socialmente e moralmente efficaci.

Le società sportive questa volta dovranno scendere in piazza insieme ai loro associati, ai tanti praticanti, alle famiglie, agli amici ed a tutti i presenti e futuri cittadini per rappresentare la difesa di un diritto fondamentale.

Uisp

Emergenza covid -19 e gestione della ripresa, più di 24 milioni dalle fondazioni bancarie

Le Fondazioni bancarie del Piemonte hanno reagito all’emergenza Covid dimostrando di essere attori attenti dei rispettivi territori e di rappresentare un’importante supporto sociale: nel complesso hanno messo a disposizione più di 24 milioni di euro, senza conteggiare l’operazione Ogr.

È quanto emerge dal nuovo rapporto settimanale che Ires Piemonte ha presentato al Gruppo di monitoraggio istituzionale della Fase 2, coordinato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, e al quale partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, l’Unità di Crisi, le associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture ed i capigruppo consiliari, e che ha il compito di verificare l’andamento della situazione socio-economica in relazione alle misure assunte per contrastare l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha finanziato con il bando “Emergenza per il sociale”, del valore di 600 mila euro, 113 interventi a favore delle fasce più fragili della popolazione.

La Compagnia di San Paolo, con il bando “Insieme andrà tutto bene” ha deliberato 123 interventi di sostegno a persone fragili, minori o famiglie in difficoltà a causa della crisi, per complessivi 1,5 milioni di euro. Con “Rincontriamoci”, invece, per 1,5 milioni, ha sostenuto la tenuta di una rete di relazioni e attività di natura e culturale. Inoltre, ha deliberato stanziamenti in ambito sanitario per 9,3 milioni di euro; in ambito educativo e carcerario per circa 1,4 milioni di euro. Oltre a tali iniziative sono state previste azioni per fornire liquidità sotto forma di sostegno all’attività istituzionale per gli enti del terzo settore, per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro.

La Fondazione Crt ha stanziato 3 milioni di euro per l’acquisto di 60 nuove ambulanze e mezzi di trasporto per le associazioni del 118 e della Protezione civile, per l’acquisto di materiali urgenti e attrezzature per gli ospedali (letti, ventilatori, mascherine). Inoltre, ha messo a disposizione a titolo gratuito la manica nord delle Ogr per la realizzazione di una struttura ospedaliera temporanea.

Le Fondazioni di Savigliano, Fossano, Saluzzo e Tortona hanno erogato complessivamente oltre 400 mila euro per interventi di prima necessità (tra cui l’acquisto di 4 ventilatori polmonari).

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha erogato 250 mila euro al sistema sanitario e assistenziale della provincia e ha promosso un’iniziativa che ha coinvolto i cittadini insieme a Fondazione SolidAl, per la raccolta di fondi finalizzata all’acquisto di presidi emergenziali che ad oggi è arrivata a 900 mila euro.

La Fondazione Cassa di risparmio di Asti ha stanziato quasi 1, 2 milioni di euro, destinati ai presidi ospedalieri, sanitari e assistenziali (320 mila euro), ma anche per fronteggiare le improvvise situazioni di necessità delle scuole per la didattica a distanza per circa 200 mila euro, con impegni verso il sociale per la Fase 2 di oltre 500 mila euro.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli ha erogato 623 mila euro per sostenere i fabbisogni emergenziali, come l’acquisto di dpi per il personale sanitario, e per interventi sociali in un’ottica di medio termine.

La Fondazione Cr Biella ha stanziato un contributo di 100 mila euro a favore dell’ospedale e ha predisposto un bando straordinario (“Comunità fragile”) in collaborazione con Banca Simetica, del valore di 200 mila euro, per l’assistenza alle persone in difficoltà. Inoltre, ha deliberato l’acquisto di arredi finalizzati all’allestimento di una struttura per la post degenza Covid per un importo pari a 25.400 euro. Altri 200 mila euro sono stati stanziati con un ulteriore bando straordinario cofinanziato con Biverbanca Gruppo Banca Cr Asti “Emergenza Covid 19 Area Biellese-Ripartiamo insieme”, per azioni di sostegno per la ripartenza del territorio.

“Anche in questa occasione – dichiara il vicepresidente Carosso – le Fondazioni bancarie, a cui va si il nostro ringraziamento, hanno dato un supporto fondamentale nel sostenere il sistema socio-economico piemontese in un momento di grande crisi, mostrando come sempre una grande sensibilità su più fronti, da quello delle povertà, a quello sanitario a quello della ripresa della socialità. Più in generale il rapporto Ires di oggi ci restituisce l’immagine di un Piemonte in ripresa, anche se esistono aree, come quello della cultura e degli spettacoli che soffrono ancora e che colpiscono soprattutto i giovani. Resta poi la preoccupazione per l’automotive, che in Piemonte non è solo FCA, ma anche tutto l’indotto. Speriamo che il Governo assuma presto provvedimenti per il rilancio del settore”.

Violenza contro le donne, codice rosso: tre arresti in un giorno

Tre  arresti in 24 ore con un unico denominatore comune: le vessazioni, le umiliazioni, le aggressioni ai danni di donne. Tutte ad opera dei loro ex compagni. La Squadra Volante è accorsa in aiuto di tre donne in diverse zone della città, le quali segnalavano la presenza sotto casa degli ex.

In un caso è addirittura lo stalker a telefonare al 112, intuendo forse che da lì a poco sarebbe arrivata la polizia: dichiara di essere stato messo fuori di casa senza motivo. Gli accertamenti condotti nei tre casi dai poliziotti hanno purtroppo fatto emergere un quadro di violenze e persecuzioni in atto da svariati mesi, anche anni. A dispetto delle misure cautelari, che già in qualche caso li avevano raggiunti, gli autori delle violenze riuscivano a avvicinare le loro vittime nel tentativo di riconquistarne la fiducia.
E’ il caso di un cittadino albanese: dopo aver scontato 6 mesi di custodia cautelare in carcere per i maltrattamenti nei confronti della moglie, essere stato colpito dal divieto di avvicinamento a lei a meno di 200 metri, facendo leva sul legame affettivo per i figli, è riuscito a rientrare all’interno del nucleo familiare nel mese di maggio scorso. Da quel momento, però, l’uomo aveva manifestato una violenza ancor più spiccata nei confronti della moglie, “colpevole” con la sua denuncia pregressa di aver dato via alla serie di provvedimenti cautelativi nei suoi confronti. Le minacce di morte non riguardavano solo lei ma anche i suoi anziani genitori. Solo una volta compreso che il marito non era affatto cambiato e che avrebbe continuato in maniera sempre più violenta, la signora si è decisa a contattare nuovamente le forze dell’ordine per denunciarlo. E’ la sera del 23 Giugno.
Soltanto poche ore dopo, nel pomeriggio del 24 Giugno, i poliziotti intervengono per altri 2 codici rossi, questa volta in zona San Paolo e Parco Dora. Nel primo caso, una cittadina italiana chiama in lacrime il 112 NUE; teme per la propria incolumità perchè si è accorta che l’ex convivente, verso cui ha sporto appena il giorno prima una denuncia per atti persecutori, la sta seguendo nuovamente. L’uomo, un cittadino italiano, ha da sempre manifestato nei suoi confronti un comportamento molto possessivo, aggressivo (le ha procurato aggressioni spaccandole un telefonino in fronte lo scorso Agosto) e capacità manipolatorie molto spiccate. Aveva convinto, infatti, amici e parenti della donna che fosse “lei” ad innescare i problemi della coppia. Negli anni passati, a causa dei continui litigi, i loro figli sono stati anche affidati ad una comunità per minori, mentre la donna è stata costretta a trasferirsi dalla sorella pur di sottrarsi alle violenze in famiglia.

Davanti agli agenti di polizia, lo stalker parla della sua “compagna” al presente, non di “ex compagna”, di fatto simulando l’esistenza di un rapporto che ormai è finito da moltissimo tempo. Asserisce di non sentirla da alcuni giorni e di essersi recato da lei solo per appurare che non le sia successo nulla di male. L’uomo verrà immediatamente arrestato per atti persecutori.
In zona Parco Dora, invece, è un cittadino straniero a contattare le forze di Polizia: dichiara di essere stato chiuso fuori casa dalla compagna. Si farà trovare ancora sul posto, fermo nel suo proposito di ingannare gli agenti. Non sa, però, che nel frattempo alla Centrale Radio è arrivato anche la richiesta di aiuto della donna, italiana.
Speiga, in lacrime, di essere bloccata in casa da due giorni perché l’ ex si è appostato sotto il suo appartamento in attesa che lei esca. Sotto casa, poco dopo, arriverà anche un collega di lavoro della signora che conferma di essere stato contattato da quest’ultima in mattinata affinchè le comprasse qualcosa da mangiare essendo lei impossibilitata a farlo dalla presenza dell’ex compagno. Gli accertamenti svolti hanno appurato che l’ultima denuncia per stalking ai danni dell’uomo risale ad appena un paio di giorni prima; le minacce di lui si erano spinte fino a quella di un omicidio/suicidio (“noi due dobbiamo sempre stare insieme” le aveva detto). La donna si era dunque barricata in casa, lui le aveva citofonato insistentemente numerose volte e tempestata di telefonate (oltre 600) nella notte precedente il definitivo arresto.