ilTorinese

Giornalismo a testa alta in memoria di Mimmo Candito

A due anni dalla scomparsa di Mimmo Candito, la prima edizione del premio “Giornalismo a testa alta“, istituito per ricordare il grande giornalista, inviato di guerra de “ La Stampa “, ha avuto due giorni fa i suoi primi vincitori. Il premio,è stato voluto dagli amici e dai familiari per incoraggiare i professionisti della comunicazione a lavorare con la sua stessa passione e dedizione.

La giuria, formata dalle giornaliste Marina Verna e Emmanuela Banfo , dallo storico Alessandro Triulzi e presieduta da Marinella Venegoni, ha premiato un lavoro sui migranti centroamericani negli USA di Simona Carnino e un progetto sul nuovo proletariato di un polo industriale etiope, opera di Marco Benedettelli. Mimmo Candito era un grande editorialista, scrittore, docente universitario di Linguaggio giornalistico, inviato speciale. Ma io lo ricordo anche e soprattutto come un uomo perbene, un uomo d’altri tempi, educato, gentile, sobrio, onesto e coraggioso. Un coraggio dimostrato nell’ aver vissuto in prima persona come inviato le molte situazioni di conflitto in ogni angolo del mondo : dal Libano alla Somalia, dall’Afghanistan all’ Irak, dalla Libia del dopo Gheddafi alle Falkland e al Golfo. Ma anche un coraggio dimostrato per aver lottato, da vero combattente, un male che aveva contratto proprio a causa del suo lavoro. E “55 vasche, le guerre, il cancro e quella forza dentro“, è, a mio avviso, il libro che rappresenta il suo testamento più alto, un inno alla vita, che può spronare ciascuno di noi. Esperienze di guerra e di malattia che lo hanno aiutato a guardarsi dentro per andare a trovare quelle energie nascoste che gli hanno permesso di affrontare a testa alta la battaglia per la vita. E’ così che lo ricordo, riprendendo tra le mani il libro che mi aveva regalato e che custodisco con orgoglio per aver conosciuto un Uomo speciale come lui.

Mauro Reverberi

L’affondamento dei navigator

27.339 euro lordi all’anno, più 300 euro lordi al mese di rimborso trasferte. È quanto percepiscono e percepiranno i cosiddetti “Navigator”, vale a dire le tremila persone assunte con contratto a tempo determinato che avrebbero dovuto trovare un lavoro a tempo indeterminato a coloro che si intascano il Reddito di Cittadinanza.

Un’operazione fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che si è rivelata un totale fallimento, nonché uno spreco – l’ennesimo – di centinaia di milioni di soldi pubblici…

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L’affondamento dei Navigator

Il giallo dell’estate. “La metà pericolosa” di Silvia Volpi

In  dieci puntate sul sito unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Parte il 5 luglio il giallo dell’estate in dieci puntate sul sito

unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

“La metà pericolosa” di Silvia Volpi è un racconto inedito che accompagnerà i lettori con una storia ambientata a Firenze dove mistero e storie di vita s’intrecciano con un filo d’ironia.

Silvia Volpi è un’autrice toscana che ha esordito nel giallo con “Alzati e corri, direttora” (Mondadori), la prima indagine della giornalista Elsa Guidi e del cronista Tommaso Morotti.

I curatori del sito dedicato ai libri e alle letture “fuori dal coro” – Claudio Cantini e Valentina Leoni – desideravano offrire alla grande comunità creata intorno ai social e al web una storia a puntate da seguire in questi mesi estivi.

L’occasione si è presentata dopo aver conosciuto il libro della Volpi che ha accettato di scrivere un racconto con un inedito caso da risolvere.

L’appuntamento con “La metà pericolosa” è sul sito unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it e sulle pagine e gruppo facebook che portano lo stesso nome: puntata dopo puntata per dieci settimane a partire dal 5 luglio.

Silvia Volpi è giornalista e scrittrice e vive a Pisa. Con il libro “Alzati e corri, direttora” ha ricevuto il premio come migliore esordiente a Giallo d’Amare 2019, e secondo QLibri è tra i migliori dieci esordi del 2019. Lavora al Tirreno come segretaria di redazione, tiene corsi di scrittura, si occupa di public speaking e comunicazione.

Addio a Mellini, avvocato e politico delle battaglie civili

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / La morte di Mauro Mellini ci priva di una grande coscienza civile: un Principe del Foro e un parlamentare che seppe combattere grandi battaglie civili a fianco di Marco Pannella.

Poi le strade tra i due si divaricarono per questioni che oggi non hanno importanza. Mellini, in realtà, combattendo per una giustizia giusta, anche come membro del CSM, oltre che come parlamentare, è stato un grande protagonista delle battaglie radicali e liberali, a partire da quella a favore di Enzo Tortora.
Anche in questi ultimi anni su Fb Mellini ha fatto costantemente  sentire la sua voce contro le distorsioni della giustizia e contro la casta di creata da certi magistrati per spartirsi i posti in base a criteri politici e correntizi. Vanno anche ricordate le sue epiche battaglie sull’uso scellerato dei pentiti , il cosiddetto pentitismo che ha fatto vittime innocenti e ha incrinato il valore dello Stato di diritto, soprattutto in Sicilia quando si tennero i maxi-  processi e magistrati come Caponnetto  e sindaci come Orlando vennero considerati santi ancora in vita attraverso una retorica fastidiosa ed intollerabile creata dai giornalisti di regime. Mauro sentiva il pericolo che i fondamenti della Repubblica stessero vacillando e “difese a viso aperto” come Farinata i valori della civiltà liberale. Parlare con lui significava respirare sempre una boccata di ossigeno liberale. Fu tra i fondatori del Partito radicale e fu il parlamentare più attivo e più preparato a dare voce alle battaglie radicali e liberali, fin dal suo ingresso a Montecitorio nel 1976 .Fu lui a coniare l’espressione “partito dei magistrati” che costituisce il titolo di uno dei suoi tanti libri, tutti meritevoli di attenzione. E’mancato all’età di 93 anni . Una vita interamente spesa per la libertà e la giustizia giusta , per un’Italia più civile. Dovremo guardare, pensando a Mauro,  ad un maestro che ci ha indicato la strada impervia da seguire , il sentiero da percorrere, magari in solitudine, per rimanere noi stessi anche in tempi in cui i diritti civili sono ignorati e calpestati, oltraggiando la Costituzione . Senza la lucida autorevolezza di Mellini ci sentiamo più soli, ma ancora più motivati ad essere e soprattutto a dimostrare il nostro essere disperatamente liberali. Quell’avverbio che il grande avvocato Francesco Carnelutti abbinava al suo amore di Patria, noi lo estendiamo anche all’amore per la libertà.

Operazione “oro rosso”, la polizia cerca il rame rubato

Nell’ottica della prevenzione e contrasto dei reati connessi al furto e successiva
commercializzazione del rame utilizzato in ambito ferroviario, la Polizia Ferroviaria del
Compartimento del Piemonte e Valle d’Aosta è stata impegnata nella giornata  nella 3^
giornata Operazione “Oro Rosso”, disposta dal Servizio della Polizia Ferroviaria di Roma su tutto il
territorio nazionale.
Sono state eseguite 21 ispezioni a depositi di rottami, 2 lungo linee ferroviarie e 1 su strada;
è stato effettuato un attento esame di tutti i materiali in giacenza, la rispettiva provenienza e
tipologia, comprese le modalità di stoccaggio e conservazione, trattandosi nello specifico di rifiuti
con un forte impatto ambientale.
Le persone identificate e controllate sono state in tutto 95 , per le quali è stata verificata la
titolarità alla presenza nei siti di stoccaggio, nonché verificata l’autorizzazione a conferire metalli
ferrosi.
A Torino la Squadra Informativa Compartimentale nel corso dei controlli
eseguiti all’interno di due ditte nel torinese , ha sanzionato amministrativamente i titolari, come previsto dal Testo Unico
Ambientale, per un totale di 6500,00 euro, per attività di gestione di rifiuti in assenza di idonea
autorizzazione.
Il risultato operativo conseguito dal Compartimento Polfer Piemonte nel corso delle
operazioni, rientra nella più ampia attività di contrasto allo specifico fenomeno criminoso dei furti
di rame che, da anni, vede impegnata in prima linea la Specialità, sia attraverso servizi di iniziativa
che mediante controlli straordinari, quali “Oro Rosso”, disposti a livello ministeriale.

Il coronavirus non ferma l’apprendistato: più di settemila assunzioni

L’assessore Chiorino: “Avanti con politiche attive che, a differenza del reddito di cittadinanza, incrementano l’occupazione. Oltre 5200 le imprese coinvolte”. «Importante segnale di fiducia: la strada che stiamo percorrendo con le nostre politiche attive è quella giusta: ora occorre proseguire in questa direzione».

Sono oltre 7.200 i giovani piemontesi, assunti recentemente con un contratto di apprendistato professionalizzante, che usufruiranno della formazione pubblica gratuita per le imprese.

82 le domande distribuite sul territorio regionale, oltre 5.200 le imprese coinvolte: nonostante l’emergenza Covid 19, Regione Piemonte investe con successo sulla crescita dell’occupazione, incentivando e agevolando le imprese ad assumere, attraverso questa particolare tipologia di contratto, giovani formati.

L’investimento messo in campo e’ di 5,5 milioni di euro, utilizzati per finanziare alle imprese la formazione dei neo assunti.

La forma contrattuale dell’apprendistato professionalizzante rappresenta uno dei migliori strumenti per assumere a tempo indeterminato giovani di età compresa tra 18 e 29 anni, consentendo alle imprese anche di beneficiare di numerosi vantaggi, sia dal punto di vista contributivo che fiscale.

«Questo risultato – spiega l’assessore regionale al LavoroElena Chiorino –  conferma l’importanza delle politiche regionali di incrocio tra domanda e offerta di lavoro per tornare a crescere, senza cedere alle insostenibili e assistenzialistiche misure di chi vagheggia la decrescita che, per noi, e’ sempre infeliceLa formazione e’ uno dei pilastri per chi non si arrende al declino occupazionale e questi risultati possono essere di esempio per chi ancora crede alla produzione, al lavoro e al rilancio occupazionale».

Dall’analisi della domanda di formazione, il settore manifatturiero resta quello con maggiori assunzioni (1754), seguito dal commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli (1488) e dalle attività di servizi di alloggio e ristorazione (1163).

Dal quadro territoriale emerge una equa distribuzione tra Città metropolitana di Torino (con 3683 apprendisti assunti in 2655 imprese) e il restante territorio regionale (con 3550 assunti in 2628 imprese, di cui 1591 assunti a Cuneo, 616 ad Alessandria, 382 a Novara, 353 ad Asti, 227 a Vercelli, 199 a Biella, 182 nel Verbano Cusio Ossola).

Era ricercato ma va in Questura per la carta di identità

Arrestato dai poliziotti dopo un accurato controllo

Aveva perso i documenti d’identità si è recato presso gli uffici di via Grattoni per sporgere denuncia di smarrimento.
L’uomo aveva con sé una fotocopia della carta d’identità smarrita e ha declinato le generalità così
come riportato sulla fotocopia. Da accertamenti svolti in banca dati S.D.I. dagli agenti preposti al
servizio ricezione denunce, emergeva a carico del quarantasettenne la revoca di un decreto di
sospensione di un ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale ripristino dell’ordine
stesso, risalente al luglio dello scorso anno. In buona sostanza, l’uomo da oltre un anno era
ricercato dalle forze di polizia per l’esecuzione della misura cautelare, ma essendo senza fissa
dimora e non svolgendo alcuna attività lavorativa, era riuscito sempre a sottrarsi all’arresto. Fino
a quando per lui si sono aperte le porte del carcere.

“Quartiere pulito” riparte da Groscavallo

Riceviamo e pubblichiamo / Finito il lockdown e dopo l’allentarsi dei servizi di emergenza  l’associazione volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S.  torna a programmare gli appuntamenti dedicati alla protezione e miglioramento  dell’ambiente.

 

Ispirata dalla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, La Via della Felicità, l’iniziativa “Quartiere Pulito” è da anni un progetto ricorrente che i volontari PRO.CIVI.CO.S.  promuovono in tempo di pace (quando non sono in atto fasi di emergenza o calamità).

 

“La prevenzione vale per i singoli individui come per l’ambiente  – spiega Beppe Tesio,  presidente dell’associazione e ideatore di Quartiere Pulito. E un grammo di prevenzione  vale una tonnellata di cure.

 

La migliore sopravvivenza del pianeta e di tutte le forme viventi dipende dall’impegno di  ciascuno di noi nel ridurre al massimo l’inquinamento, evitare la sporcizia e le cose  abbandonate nell’ambiente.

 

Lo spirito di questa iniziativa è tutto qui nella sua semplicità e al tempo stesso nella sua  grande importanza. Ogni singolo gesto di ogni singolo individuo è fondamentale per  prevenire disastri ambientali per i quali qualsiasi cura sarebbe inadeguata.”

 

Gli appuntamenti sono aperti a tutti. Chiunque voglia aggregarsi viene munito di  attrezzatura e in tutta sicurezza partecipare alla ricerca e rimozione di rifiuti abbandonati:  in questo caso non in città, ma nei sentieri, nei prati, vicino ai ruscelli, nei boschi,  ovviamente con l’augurio di non trovarne.

 

Domenica 5 luglio dal mattino i volontari torneranno infatti a Groscavallo, piccola realtà  montana che è diventata un po’ l’emblema di Quartiere Pulito proprio perché inserita in un ecosistema delicato che, come tutto il mondo, merita il massimo rispetto.

Il derby della Mole finisce 4-1 per la Juventus

Una nuova sconfitta per il Torino. Sono  4 gol incassati dal Toro nel 200° derby della Mole, il primo giocato senza pubblico

I Granata dopo soli due minuti  sono in svantaggio per causa di  Dybala.

Poi il raddoppio bianconero  al 29′, con un contropiede di Cuadrado.

Ed ecco il tris di Cristiano Ronaldo nella ripresa, su  calcio di punizione.

Si chiude 4-1 per un autogol di Djidji all’ 87′.