ilTorinese

Sorpasso in autostrada, due morti

Incidente mortale nello scontro tra due auto, nella notte, intorno alle 2, sull’autostrada A4 Torino–Milano, nei pressi dello svincolo di Settimo.

Un’ auto coinvolta è una Mercedes Cabrio, a bordo un uomo e una donna  che sono morti. Sull’altra vettura, una Fiat Punto, due persone sono rimaste ferite. La  Satap ha chiuso  l’autostrada nel tratto interessato. Sembra che la Mercedes, sbandando, sia stata urtata dalla Punto che si trovava in corsia di sorpasso.

Striscione “Verità per Bibbiano”, parla Grimaldi (LUV)

Riceviamo e pubblichiamo

“Nessuno aveva regolamentato l’uso della facciata perché nessuno ha mai utilizzato il palazzo della Regione come la bacheca Facebook di Salvini”

Ieri l’aula del Consiglio è stata impegnata nella discussione sul “caso Bibbiano” e sulla rimozione dello striscione “Verità per Bibbiano”, affisso dalla Giunta per propria decisione univoca fuori dal palazzo della Regione.

“Non facciamo la destra più stolta di quello che è: sanno bene che per noi il problema è il metodo, neanche dei ragazzini arrivati al potere per caso farebbero marachelle come quella di Ricca. Nessuno aveva regolamentato l’uso della facciata perché nessuno ha mai utilizzato il palazzo della Regione come la bacheca Facebook di Salvini”– dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi –. “Se si possono poi fare due appunti sul merito, la magistratura sta svolgendo le indagini e ha fatto bene a chiudere i canali di comunicazione finché non si concluderà il suo lavoro. Quindi, la ‘verità su Bibbiano’ è al centro di scrupolose indagini. Ci sono forse dubbi che sia così? Si è voluto accostare quello striscione dai caratteri ‘ultras’ allo striscione giallo per Giulio Regeni. Ma questo fu affisso dopo un voto unanime dell’aula e la ‘verità per Giulio Regeni’ è oscura ancora oggi, poiché uno Stato ha cercato di insabbiare i fatti, ecco perché la chiedevamo a gran voce”.

Il “Pannunzio” per la Festa del Piemonte

Con Legge Regionale n. 26 del 10 aprile 1990, il Consiglio Regionale del Piemonte stabilì l’istituzione della Festa del Piemonte, individuandola nel 22 maggio, data della promulgazione dello Statuto Regionale del Piemonte.

Senza voler nulla togliere al significato di quella scelta che si radica alla storia recente del Piemonte, noi abbiamo constatato che in quasi trent’anni che detta festa non sia di fatto mai stata solennizzata dalla popolazione piemontese e neppure dalla stessa Regione Piemonte.

Al contrario, rimane molto viva e spontanea la festa del Piemonte del 19 luglio, data che ricorda l’epica battaglia dei piemontesi sul Colle dell’Assietta nel 1747, uno dei momenti più significativi della storia del Piemonte, dove le truppe del Conte Cacherano di Bricherasio bloccarono l’aggressione francese. Fu una battaglia impari di circa 7.000 piemontesi contro i 21.000 francesi.

Fu il generale Cacherano di Bricherasio che coniò per quell’occasione il mitico “Bugia nen“.

Il Centro Pannunzio (www.centropannunzio.it, considerata l’esperienza quasi trentennale, propone come festa del Piemonte quella del 19 luglio anche nello spirito e nella lettera della citata legge regionale n. 26, che richiama tra i compiti delle Regione quello di “favorire la conoscenza della Storia del Piemonte”.

Questa era anche un’idea dello scrittore piemontese Mario Soldati.

Pier Franco Quaglieni

Firma qui la petizione:

http://chng.it/dBDYHfjBnR

Le fiamme gialle sequestrano a imprenditore due milioni in case, auto e denaro

La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese, ha confiscato immobili, società, conti correnti, veicoli e altri beni di lusso per oltre 2 milioni di euro, tutti riconducibili a un noto imprenditore di Pinerolo (TO).

Dalle indagini, iniziate nel 2017, è emerso un articolato sistema criminoso consistente nella creazione ad hoc, di ben 4 diverse società che metodicamente venivano “alleggerite” di asset e utili, il tutto con grave nocumento per i creditori e per il Fisco. Proprio queste sottrazioni di utili, hanno consentito agli investigatori del Gruppo Orbassano di contestualizzare le condotte tipiche della bancarotta fraudolenta, oltre che dell’evasione fiscale, per le quali l’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica.

I Finanzieri, coordinati dal Procuratore Aggiunto Cesare Parodi, hanno svolto minuziose indagini, dirette da un lato a evidenziare la pericolosità sociale del soggetto, il quale già da tempo era implicato in diverse attività criminose, e dall’altro ad individuare una sproporzione tra quelle che erano le risorse economiche dell’imprenditore in questione, totalmente sconosciuto al Fisco, e quello che era il suo tenore di vita, decisamente al di sopra delle sue possibilità. Su quest’ultimo aspetto si è concentrata l’attenzione degli inquirenti i quali hanno svolto accertamenti patrimoniali ad ampio raggio, avvalendosi anche degli strumenti normativi del c.d. “Codice Antimafia”, su ben 10 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, tutti riconducibili all’imprenditore in questione.

Il quadro emerso ha consentito di ricostruire la formazione del cospicuo patrimonio di cui disponeva il soggetto e la sua cerchia familiare, dimostrando che non poteva essere altro che il risultato dell’investimento di proventi ottenuti illegalmente considerato che nessuno di loro ha mai dichiarato redditi significativi. La ricchezza, generata dall’evasione fiscale e dalle bancarotte fraudolente, veniva sistematicamente reimpiegata in nuove attività economiche e finanziarie per “lavare” il denaro illecitamente accumulato, concretizzando appieno la condotta tipica del reato di autoriciclaggio.

Sulla base degli elementi riscontrati, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Torino ha potuto accogliere in pieno la tesi investigativa sulla sproporzione patrimoniale e sulla pericolosità sociale del soggetto, disponendo da ultimo il provvedimento di confisca nei confronti dei beni riconducibili a quest’ultimo, che ha colpito, tra le altre cose, un’abitazione di lusso nel centro cittadino di Pinerolodiversi locali commerciali anch’essi in pieno centro, conti correnti, di cui uno all’estero, quote societarie e capitale sociale di 2 società, di cui una all’estero, un cassetta di sicurezza, 54 autovetture di lusso nonché  numerosi orologi di pregio. 

È stata inoltre disposta, vista la particolare dedizione del soggetto a reiterare nel tempo le condotte criminose, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

L’attività testimonia la costante azione del Corpo, finalizzata ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati da coloro che vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio sostegno economico dai proventi dell’evasione fiscale e da altre attività criminali, dimostrando la versatilità degli strumenti di indagine propri del Corpo in un approccio trasversale ai vari settori di intervento.

I Carabinieri arrestano operaio mentre irriga piantagione di marijuana

 A Lanzo T.se (to) , i carabinieri della stazione di Mathi, hanno arrestato per coltivazione e produzione di droga un italiano di 34 anni
I carabinieri, travestiti da ciclisti e runner, al termine di un prolungato servizio di osservazione, hanno sorpreso l’uomo mentre irrigava, in terreno agricolo attiguo alla  propria abitazione, una piantagione di marijuana composta da 387 piante di altezza tra i  cm 20 e mt 3,00. La perquisizione a casa ha permesso di sequestrare gr. 200 di  marijuana, già essiccata e pronta per lo spaccio e gr. 30 di hashish. L’uomo è stato collocato ai domiciliari

“Ceramics in love – two”, appuntamento con la grande ceramica

A Castellamonte, in anticipo e sotto il segno della più vasta internazionalità. Fino al 4 agosto

Manca un anno alla fatidica tappa dei “Sessanta”. E per la 59esima edizione della “Mostra della Ceramica” – iniziata quest’anno il 20 luglio scorso, con circa un mese di anticipo rispetto al tradizionale periodo agostano – Castellamonte, la città delle “stufe” d’arte note in tutto il mondo e dei primi caminetti “Franklin” prodotti in Italia, sta già preparandosi (si presume) alla gran festa del 2020. Primo evidente e ottimo segnale, l’incredibilmente ampia partecipazione e soprattutto l’impensabile e vasta internazionalità (mai così accentuata nelle edizioni precedenti) degli artisti che hanno inteso aderire al concorso “Ceramics in love”, momento clou della mostra voluto anche quest’anno dal curatore Giuseppe Bertero, insieme ai ceramisti castellamontesi. Concorso in versione “two”, non solo perché alla sua seconda edizione ma soprattutto poiché articolato quest’anno nelle due sezioni di “Arte” e “Design”, cui hanno dato la loro adesione da tutto il mondo ( o quasi) 220 artisti, di cui 180 quelli selezionati dalla Giuria: 120 le opere nella sezione “Arte” e 60 nella sezione “Design”, cui fanno da preambolo il progetto didattico “Design Ceramica” dello storico Liceo Artistico Statale “Felice Faccio” e la mostra del “gioiello ceramico”, organizzata da CNA – Federmoda.

Tutte le opere saranno esposte nei locali storici, di primo riferimento della Mostra, di Palazzo Botton e al Centro Congressi Martinetti. Un autentico successo, considerate anche le ben 27 nazioni di diversa provenienza rappresentate in rassegna, per un totale di 43 artisti stranieri, affiancati dagli italiani giunti da tutte le regioni d’Italia. Dalla Cina al Giappone al Messico, via via fino al Brasile alla Giordania, Israele, Slovenia, Croazia e ancora Serbia, Ucraina, Francia, Spagna, Inghilterra, Belgio, Svizzera fino alla Polonia, Turchia, Tunisia, Germania, Grecia, Cipro, Olanda, Ungheria, Finlandia, Stati Uniti e, ovviamente, Italia: accompagnata dal coloratissimo manifesto di Guglielmo Marthyn (che interpreta in chiave gradevolmente Pop il famoso “Amore e Psiche” del Canova) la mostra di quest’anno è sicuramente la più internazionale finora mai proposta a Castellamonte. “Il nostro obiettivo – spiegano gli organizzatori – era quello di accogliere e consentire ad un nutrito numero di artisti italiani e stranieri di poter mostrare la loro creatività, nell’interpretazione di un’arte tanto antica quanto moderna, in cui la tradizione si affianca all’innovazione dei materiali e delle tecniche, sperimentando le più nuove forme espressive, fino al linguaggio 3D, sia nel momento della fase progettuale sia nel passaggio a quella pratica”.

Fino al 4 agosto, tutta Castellamonte parteciperà, come sempre, all’evento “con tutte le realtà locali –ancora gli organizzatori – della produzione ceramica, nota in particolare per le ‘stufe’ di antica tradizione pur se oggi attualizzate da un moderno raffinato ed estroso design, praticato insieme alla più ampia varietà produttiva nelle numerose botteghe d’arte che portano avanti con grande passione il fascino arcano dell’argilla, quando incontra l’ardore dei forni e il fuoco della creatività”. Oltre ai già citati “punti chiave” e pubblici di Palazzo Botton e del Centro Congressi Martinetti, anche per quest’anno sono confermate le location private che da sempre ospitano la mostra, quali il “Cantiere delle Arti”, la ditta “Castellamonte”, la “Casa Museo Allaria”, la “Fornace Museo Pagliero”, le “Ceramiche Castellamonte” di Elisa Giampietro, le “Ceramiche Camerlo” e le “Ceramiche Grandinetti”. Molte e di vario genere (dall’enogastronomico al musicale) anche le iniziative collaterali offerte, per animare la rassegna, dalle varie associazioni locali (per info: tel. 0124/51871 o www.castellamonte.to.it), mentre, come per la precedente edizione, nei giorni prefestivi e festivi è prevista una navetta per un sopralluogo ai suggestivi “castelletti”, da dove si ricava la famosa argilla rossa di Castellamonte.
Libero l’ingresso. Orari: dal lun. al ven. 17/21, sab. e dom. 10/21

Gianni Milani

Nelle foto il manifesto della mostra e le opere di alcuni artisti selezionati

– Guglielmo Marthyn: Manifesto della 59esima edizione della Mostra della Ceramica di Castellamonte
– Palazzo Botton, Esposizione
– Opera di Anna Motola
– Opera  di Maurizio Bellan
– Opera di Xu – Hongbo

Cattolici popolari tra identità e alleanze

Il dibattito tra i cattolici popolari e democratici tra la conservazione dell’identità e la ricerca delle
alleanze non nasce oggi.

Anzi. Accompagna, da sempre, il cammino tortuoso ma esaltante, di
un’area culturale che, malgrado l’afonia e l’irrilevanza pubblica degli ultimi anni, ha comunque
contribuito in modo decisivo e qualificante alla conservazione della qualità della nostra
democrazia, al consolidamento delle istituzioni democratiche e alla salvaguardia del nostro
impianto costituzionale. In un paese, e’ sempre bene ricordarlo, che continua ad essere
caratterizzato da “una passione intensa e da strutture fragili, secondo l’ormai celebre definizione di
Aldo Moro.

Ora, e’ del tutto evidente che di fronte ad una crisi della politica sempre più marcata e strutturale,
le stesse culture politiche possono e debbono far risaltare la propria voce, il proprio pensiero e,
soprattutto, la propria originalità. Sotto questo versante, la vera sfida politica, culturale e forse
anche organizzativa nella stagione contemporanea, è proprio quella di saper valorizzare la propria
identità da un lato inserendola, però, in una cornice di alleanze che preveda la presenza di altri
filoni ideali e che siano in grado, insieme, di dar vita ad un progetto politico democratico, riformista,
di governo e in grado di saper intercettare e di farsi carico delle istanze e dei bisogni dei ceti
popolari. A partire, appunto, dai ceti popolari.

Una sfida, quindi, a cui si deve rispondere non con la
riproposizione di una sterile ed inconcludente testimonianza ma, al contrario, con una strategia che
sappia declinare laicamente il nostro patrimonio culturale con l’apporto decisivo di altre esperienze.
E questo per una ragione molto, molto semplice. Dopo al fine della Dc e del Ppi e l’impossibilita’ di
riproporre quelle straordinarie esperienze politico ed organizzative, dopo il fallimento politico ed
elettorale delle cosiddette esperienze “identitarie” frutto e prodotto di un impianto clerical/
confessionale e di inguaribili primogeniture narcisistiche ed autoreferenziali, dopo l’inadeguatezza
dell’avventura populista e demagogica degli attuali attori politici – anche se ancora accompagnati
da vasti consensi popolari e sociali – e’ sempre più indispensabile rilanciare una strategia politica
che veda nel cattolicesimo popolare e sociale un protagonista e non solo una stampella.

Purché
accetti, sino in fondo, un postulato della vera cultura democratico cristiana: ovvero, saper misurarsi
con una autentica “cultura delle alleanze”. Senza cedimenti clericali e confessionali, senza
tentazioni autoreferenziali e soggettive e, soprattutto, senza regressioni puramente testimoniali.
Anche se nobili e del tutto legittime.

Ecco, la vera sfida oggi e’ tutta racchiusa in questa scommessa. La capacita’ di saper “trafficare i
propri talenti” deve saper coniugarsi con l’altrettanto capacità di ritornare protagonisti in una
stagione politica che richiede presenza pubblica, organizzazione, elaborazione culturale e un
progetto di società. Il ritorno della destra, l’auspicato – per il momento un pio desiderio – ritorno
della sinistra e la persistenza di una presenza antisistema e populista come quella dei 5 stelle non
può non prevedere una presenza qualificata e visibile di una tradizione culturale che, con altre, può
far uscire il nostro paese da una situazione di degrado politico e di pressappochismo culturale
ineguagliabili.

Viene da dire, citando uno slogan di cui si è molto abusato negli anni passati, “se non ora
quando?”.

Giorgio Merlo

Cairo: “Migliorare il Toro non è facile”

Parla Urbano Cairo: “Migliorare il Torino non è facile, noi siamo prudenti, abbiamo iniziato intanto pensando mantenere tutta la rosa compreso l’allenatore, per noi è stata una cosa fondamentale”.

Così il presidente del Torino intervenuto a margine della presentazione dei calendari di Serie A. “Si può ancora di più, poi vedremo come migliorarla”. Poi ha parlato della sfida di ritorno contro il Debrecen nel secondo turno dei preliminari di Europa League: “Dobbiamo confermarci: dopo il 3-0 dell’andata questa  è una partita in cui avere un vantaggio tale non deve comportare un rilassamento. Andremo lì pensando di essere 0-0. Era una partita non facile, fisicamente stavano meglio di noi, ma non si è visto”.

Minaccia automobilista che non vuole pagarlo

Arrestato in Piazza Carlo Felice cittadino romeno di 49 anni
Nei giorni scorsi  un cittadino italiano, che si trovava in piazza Carlo Felice e si apprestava a
parcheggiare, è stato avvicinato da un cittadino romeno di 49 anni che gli chiedeva con insistenza
una somma di denaro a piacere in cambio di un servizio di vigilanza alla sua autovettura.
Al rifiuto
dell’automobilista, che peraltro si trova in una zona a pagamento strisce blu, il cittadino romeno
iniziava ad urlare, minacciandolo che gli avrebbe rigato l’auto se non si fosse piegato alle sue
richieste. A nulla valevano le rimostranze della vittima, che lo avvisava che se avesse continuato
con le minacce si sarebbe rivolto alle forze dell’ordine.
“Non mi importa nulla della Polizia, non mi
importa nulla di essere denunciato” la risposta del parcheggiatore abusivo. Una pattuglia del
Commissariato Centro in servizio di Volante, in transito sulla piazza, notava la scena e interveniva in
aiuto dell’automobilista in difficoltà.
L’autore del fatto, che ha numerosi precedenti di polizia a suo carico, è stato tratto in arresto per
tentata estorsione.

Nuove case, a Torino aumentano domanda e offerta

Osservatorio Abitare Co. sul mercato residenziale delle nuove costruzioni nelle 8 principali città metropolitane

Nel I semestre 2019 a Torino aumentano domanda (+1,6%), offerta (+0,8%) e prezzi (+2,4%). Le nuove abitazioni rappresentano il 13,1% sul totale offerto sul mercato. Per il 2019 le previsioni confermano il trend di crescita

 

 

Nel I trimestre 2019 il mercato immobiliare residenziale (nuovo e usato) nella città di Torino ha registrato una crescita del +2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se inferiore alla media delle otto città metropolitane (+8,2%). Un trend comunque positivo confermato anche dall’analisi sui primi sei mesi dell’anno: secondo le stime di Abitare Co., a Torino le vendite di nuove abitazioni nel I semestre 2019 sono aumentate del +1,6% rispetto al I semestre 2018, i prezzi medi hanno registrato un incremento del +2,4% (€ 4.550), i tempi di vendita sono pari a 4,1 mesi e l’offerta è cresciuta del +0,8%. Le nuove abitazioni rappresentano, così, il 13,1% dell’offerta totale presente sul mercato residenziale.

Chi acquista un immobile nuovo, cosa cerca? Nelle grandi città, al di là dell’abitazione in sé, si fa più attenzione alle soluzioni abitative su misura, personalizzabili, con servizi innovativi, che vanno dal personal architect alla conciergerie, agli spazi condivisi come la storage room, la SPA e l’area fitness, oltre alle zone dedicate al coworking.

 

Sono questi alcuni risultati emersi dall’analisi del Centro Studi di Abitare Co. – società di intermediazione immobiliare focalizzata sulle nuove residenze – che ha analizzato l’andamento del mercato immobiliare delle nuove abitazioni nelle principali città metropolitane italiane (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Firenze, Bologna e Palermo).

 

Tra le singole città metropolitane, secondo l’analisi di Abitare Co., nel I sem. 2019 la più dinamica è Milano, con un incremento delle vendite di nuove abitazioni del +8,3%, seguita da Bologna (+7,5%), Roma (+5,7%), Genova (+3,8%), Napoli (+3,5%). Le vendite crescono, seppur con valori più contenuti, anche a Torino (+1,6%), Palermo (+1,4%) e Firenze (+1,4%).

 

Ma a crescere non sono solo le vendite, ma anche i prezzi che stanno dando segnali di risveglio in tutte le città metropolitane (in media +2,6% sul I sem. 2018), con Bologna (+4,8%) e Milano (+4,5%) le città più vivaci.

Il prezzo medio al mq per acquistare un’abitazione nuova è di €4.230: le città più care sono Milano con €5.250 (+4,5% sul I sem. 2019) e Roma con €5.150 (+2,2%); seguono Firenze con €4.850 (+1,1%), Torino con €4.550 (+2,4%), Napoli con €3.900 (+2,6%), Bologna con €3.850 (+4,8%), Genova con €3.350 (+1,5%) e Palermo con €2.950 (+1,3%).

 

Per quanto riguarda l’offerta (in media +2,6% sul I sem. 2018), nel 2018 il tasso di crescita maggiore si evidenzia ancora una volta a Milano (+3,2%), città in cui si registra anche il peso maggiore delle nuove abitazioni sul totale di quelle presenti sul mercato residenziale (22,3%). A Roma l’incidenza sul totale è del 17,2%, a Bologna del 14%, a Torino del 13,1%, a Firenze del 10,2%, a Napoli del 9,8%, a Genova del 6,6% e a Palermo, fanalino di coda, del 5,3%.

 

Per vendere un’abitazione a Torino sono necessari in media 4,1 mesi, un dato leggermente inferiore alla media nazionale (4,9 mesi).