ilTorinese

Jazmine, da Sauze d’Oulx ai vertici mondiali dello snowboard

Si lancia a capofitto giù dalle vette delle montagne con il suo snowboard, tra rocce e cumuli di neve fresca, in discese mozzafiato, tra salti e acrobazie, con una buona dose di coraggio e rischi più o meno calcolati ma sempre con passione e molto entusiasmo.

Come una vera giovanissima campionessa mondiale “da brividi”. D’estate lavora al sole del balcone delle Alpi. Se volete conoscerla la trovate al ristorante “Il laghetto” di Sauze d’Oulx, a un chilometro dalla piazza del paese in direzione Monfol. La bionda Jazmine Erta, 19 anni, vi servirà trote salmonate o carne alla brace insieme al fratello, al padre e alla madre inglese, titolari del locale. Dopo averla vista in azione sulle montagne di mezzo mondo o anche solo dopo aver guardato i video on line delle sue imprese sportive sembra quasi impossibile vederla tranquilla, sorridente e quasi timida tra i tavoli del ristorante a ridosso della fantastica pineta che sovrasta Sauze. Eppure è proprio lei.

Oltre a servirvi il pranzo vi racconterà le sue straordinarie esperienze vissute con la tavola da snowboarder specialità freeride, ovvero scendere in picchiata dalla cima di un monte in mezzo alla neve e tra le rocce, arrivare giù in fondo nel minor tempo possibile…magari senza cadere. Ebbene Jazmine è la più forte atleta del mondo in questa specialità avendo vinto i mondiali di snowboard freeride junior nel 2015, 2016 e nel 2018. Sauzina di nascita è cresciuta tra le piste del paese e ha continuato ad allenarsi ogni giorno dopo la scuola al liceo linguistico di Oulx.

Oggi, a livello sportivo, porta già un nome importante e quasi mai è tornata a casa senza una medaglia. Dopo aver vinto tanto Jazmine ha scelto ora di fare la maestra sulla neve e di trasmettere agli altri la sua passione per questo sport e per la montagna. La snowboarder di Sauze d’Oulx vi aspetta al laghetto delle trote (via Monfol 61, Gran Villard) per passare una bella giornata nello splendido scenario del Gran Bosco di Salbertand e farsi raccontare le sue prodezze sulla neve.

Filippo Re

“Le Domeniche del Silenzio” al Castello di Miradolo

Ancora tre domeniche d’agosto dedicate al “silenzio”, immersi nelle stupefacenti meraviglie della natura

11, 18, 25 agosto

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Lasciarsi alle spalle i rumori della città e del quotidiano. Zittire – sia pure in tempi limitati e per quanto possibile – il fastidioso brusio di pensieri, problemi e preoccupazioni, per ritrovare un nuovo dialogo con sé stessi e riposare mente e corpo avvolti nel silenzio assordante della natura, appena appena violato dal fruscio delle foglie e dal delicato mormorio del bosco. La cosa è fattibile partecipando all’iniziativa “Le Domeniche del Silenzio” promossa dalla Fondazione Cosso al Castello di Miradolo, antica dimora settecentesca sita in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo, appartenente in origine ai Conti Cacherano di Bricherasio e dal 2008 sede della Fondazione, presieduta da Maria Luisa Cosso. Partita domenica 4 agosto, l’iniziativa si replicherà nelle prossime tre domeniche agostane ( 11, 18 e 25) e prevede l’apertura al pubblico, dalle 10 alle 19, del Parco del Castello, inserito, con i suoi sei ettari di area boschiva e gli oltre 1700 alberi di diversa dimensione (per un totale di circa 70 varietà botaniche), nell’elenco dei Giardini Storici della Regione Piemonte. Luogo ideale per rigenerare anima e corpo, in cerca di quel silenzio che “non è un vuoto inquietante – come scrive Erling Kagge, esploratore e scrittore norvegese – ma l’ascolto dei suoni interiori che abbiamo sopito”, tutto nel Parco, affermano gli organizzatori, “è una scoperta, dai boschetti agli affacci, mettendosi in cammino oppure fermandosi su una panchina. L’emozione è la chiave dell’incontro fra uomo e natura; la vicinanza dei grandi alberi e della vegetazione calma la mente e riattiva le energie”. Dal mattino alla sera. Una manciata di ore da trascorrere passeggiando nel bosco o soffermandosi a meditare o a leggere (si possono anche prendere in prestito libri tematici) o a prendere appunti all’ombra di alberi secolari. Durante la giornata è possibile usufruire anche del servizio caffetteria, nella raccolta corte interna del Castello. L’“Antica Pasticceria Castino” di Pinerolo propone infatti piatti freschi per un pranzo leggero, oltre alle tipiche golosità per una merenda o una pausa ristoratrice.

…e a Ferragosto sarà “Giornata per le famiglie”

Il Parco è aperto anche a Ferragosto, per una giornata tutta dedicata alle famiglie e ai più piccoli. Si inizia al mattino, alle 10,30, con un percorso guidato nella natura (Costo: incluso nel biglietto d’ingresso al Parco), per proseguire con un invitante pic nic en plein air deliziato dai cesti preparati dall’“Antica Pasticceria Castino” (Costo: 13 Euro per adulti e 9 Euro per bambini, più biglietto d’ingresso al Parco). Alle 15, una divertente (misteriosa) attività per famiglie (Costo: 6   Euro a bambino, 4 Euro dal secondo, più biglietto d’ingresso al Parco).

La prenotazione di tutte le attività e del pic nic è obbligatoria, telefonando al n. 0121/502761 o scrivendo a prenotazioni@fondazionecosso.it

g. m. 

 

Nelle foto
– Castello di Miradolo
– Maria Luisa Cosso

Il reggae è patrimonio Unesco, la musica più lenta e felice del mondo

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Non è un caso se il reggae è patrimonio Unesco, nel bel mezzo della lista dei Beni immateriali dell’umanità: è la musica più lenta e felice del mondo. La felicità è un affiorare interiore; è un risveglio delle tue energie è un risveglio della tua anima , diceva Osho .

E la sera di lunedì 5 agosto nell’Arena Villa Peripato di Taranto, di energia positiva ce n’era tanta.

Mitchell Brunings, amatissimo protagonista di talent come The Voice, dall’Olanda alla Francia, con la “voce” di Bob Marley, si è esibito nello spettacolo “Il mito del reggae”, accompagnato dall’Orchestra della Magna Grecia diretta da Roberto Molinelli, e da una voce narrante, quella di Claudio Salvi, autore anche dei testi da lui letti su Bob Marley.

Il ritmo in levare, quel divertimento percussivo a volte veloce, altre lento o lentissimo, determina uno degli aspetti che maggiormente colpisce e stupisce del reggae.

È la forza del coinvolgimento emotivo, fisicamente tangibile, che suscita nello spettatore energia, contrapposto all’estrema semplicità dei mezzi musicali impiegati.

Si parte dal basso – come ci dice Salvi e l’orchestra ci ha fatto ascoltare eseguendo questa successione praticamente – poi si inseriva la chitarra in levare, quindi si aggiungeva anche l’organo in levare, poi la batteria componente essenziale, in rim shot ovvero un colpo dato prendendo con la stessa bacchetta sia la pelle del rullante sia il bordo in metallo del rullante stesso. Infine ovviamente la voce……e che voce in questo caso : quella di Mitchell Brunings.

Tutti sanno che la voce di Bob Marley è unica, ma Mitchell Brunings, ormai noto, va stupendo gli ascoltatori con la sua voce molto simile.

E alla fine del concerto, si è raggiunto il culmine. Nella serata “Bob Marley”, ultimo spettacolo della rassegna “Magna Grecia Festival”, la rassegna a cura di ICO Magna Grecia e del Comune di Taranto, c’è stato un crescendo di sensazioni sublimi e irrefrenabili.

Tutti coinvolti, voce, anima e corpo, tutti presi dal ritmo. Sul palcoscenico il sempre più trainante Mitchell Brunings, il maestro Roberto Molinelli, Claudio Salvi, il direttore artistico Piero Romano e l’assessore alla Cultura Fabiano Marti, che alla fine rompendo tutti gli schemi, hanno aggiunto le loro voci a quelle delle coriste, i musicisti tutti dell’Orchestra della Magna Grecia, e giù il pubblico in un divertimento unico e prolungato, in piedi, a ballare saltellando, a invocare le canzoni che vengono più volte rieseguite.

È uno spettacolo nello spettacolo. Battimani e coro arrivano dalla platea, e Brunings rompe il rituale scendendo fra la gente in un tripudio di eccitazione finale, non può farne a meno.

Il reggae sinfonico, una grande orchestra, una voce incredibile, una direzione sapiente. Sono alcuni degli elementi che hanno fatto dello spettacolo musicale “Il mito del reggae”, uno dei momenti più affascinanti della Stagione dell’ICO, l’istituzione concertistica orchestrale della Magna Grecia.

Mitchell Brunings, aveva già conosciuto il calore del pubblico di Taranto, essendo   stato già protagonista con successo, venerdì 12 aprile al teatro Orfeo, sempre con l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Roberto Molinelli e con Claudio Salvi e le coriste.

Ma sia lui, che Molinelli, Salvi,il pubblico e tutti gli intervenuti sul palco e non, in Arena Villa Peripato e c’è da pensare magari anche nelle aree esterne prospicienti, si sono scatenati più della volta precedente, approfittando degli spazi aperti che offre l’Arena Villa Peripato, pieni all’inverosimile.

L’altra sera, Bob Marley è stato celebrato da tutti i presenti in modo magistrale, semplice e immediato, ascoltando, cantando e ballando, alcune delle sue canzoni più belle, quelle che hanno contribuito in maniera sostanziale a farne crescere il mito e la leggenda.

Brani come No Woman No Cry, o Is this Love, o Get Up Stand Up, o Lively Up Yourself, e altri. Sono tante le canzoni memorabili di Bob Marley che sono entrate a far parte della cultura popolare, canzoni senza le quali la nostra vita sarebbe stata peggiore, sarebbe ancora peggiore, fino ad arrivare alla nostra serata, toccata dal fascino di questi brani e dall’atmosfera magica che si è creata.

Canzoni di libertà, di pace, di ribellione, di amore. Canzoni di verità e di sogno, di spirito e carne, di storia e leggenda, che ancora oggi risuonano senza sosta.

La musica ha il potere di cambiare le coscienze di chi l’ascolta, di unire la spiritualità e la fisicità, la politica e l’amore, la passione e la rabbia, la protesta e l’immaginazione, il sogno e la realtà.

E a fine serata si può ben dire che il sogno reggae di Bob Marley, che conquistò il mondo, il suo spirito libero portatore di messaggi di pace e uguaglianza al ritmo di roots e dub, si è sentito vibrare, ancora vivo!

Vito Piepoli

Noleggiare auto in sicurezza, le regole per farlo

Dalla parte dei consumatori

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte.

Noleggiare veicoli in sicurezza, per viaggiare tranquilli tutto l’anno. In occasione dei primi esodi e dei periodi di maggiore afflusso dei vacanzieri, Unione Nazionale dei Consumatori una guida con le principali regole da seguire per noleggiare un veicolo in sicurezza dal momento della prenotazione fino alla riconsegna, passando per il ritiro del veicolo. Tra le regole auree, scegliere bene il partner di noleggio tra società, farsi rilasciare preventivi dettagliati con ben specificati tutti i servizi e relativi costi, così come le forme di pagamento accettate. Qualora il noleggio venga definito on line, farsi inviare una e-mail ricapitolativa della prenotazione effettuata.

All’atto del ritiro dell’auto, far prendere atto al noleggiatore degli eventuali danni già preesistenti, verificare lo stato gomme, la presenza dei dispositivi di sicurezza come triangolo e kit riparazione pneumatici, incluso il rilascio dei numeri utili di assistenza cui rivolgersi in caso di guasto o incidente

Quando riconsegnate il mezzo, verificare che non sussistano nuovi danni facendosene dare attestazione scritta, e provvedere a rifornire l’auto con la stessa quantità di carburante prima del noleggio. Se occorre invece lasciare velocemente le chiavi in una cassetta, fate sempre una foto al veicolo per poter contestare eventuali addebiti non dovuti.

Ricevuta la fattura, si procede poi a richiedere alla società emittente la carta di credito lo svincolo della cauzione. In presenza di addebiti imprevisti, è un diritto del consumatore verificare i giustificativi prima di pagare e, qualora necessario, avviare contestazioni scritte.

Il nuovo libro di Margherita Oggero in libreria il 4 settembre

Guerra e pane, Slow Food Editore

«Quando mio padre tornò a casa io non lo riconobbi. A dire il vero non l’avevo mai conosciuto, perché dopo il giugno del ’40 era stato richiamato sotto le armi e successivamente inghiottito e travolto dalla faciloneria con cui la guerra era stata progettata…».

Inizia così Guerra e pane, il racconto di Margherita Oggero in libreria dal 4 settembre per la Piccola biblioteca di cucina letteraria di Slow Food Editore.

 

Sullo sfondo della Torino dei bombardamenti e dell’immediato dopoguerra, l’autrice tratteggia, con disincanto e ironia garbata, una quotidianità fatta di piccoli gesti, oggetti e riti familiari spesso legati al cibo, e cioè al ménage frugale scandito dai razionamenti e dagli stratagemmi per mettere assieme il pranzo con la cena.

 

Tra il nonno burbero che con la piccola Margherita «si scioglieva come il burro in padella sulla stufa», la nonna regina della cucina e la mamma paziente vestale del marito svuotato dalla Russia, Guerra e pane è un ritratto domestico che ci fa entrare in punta di piedi nell’infanzia di una delle maggiori scrittrici italiane contemporanee.

Pagine che fanno sorridere ed emozionare raccontando con grazia la vita nell’Italia in bilico tra le culture contadina e industriale e nella quale sono protagonisti anche i piatti della memoria: l’odiata panada, zuppa di pane raffermo che costituiva il grosso della dieta del papà che in guerra oltre all’anima aveva perso i denti; il pinzimonio, obbligatorio in caso di visita del nonno; il baracchino, ovvero la pietanziera portata da casa all’asilo o al lavoro; e poi la panissa, il «primo gagliardo, vietato a vegetariani, vegani, fanatici delle diete e del computo delle calorie, che all’epoca erano molto rari…» con la quale per Margherita fu da subito amore.

 

Dopo il racconto di Margherita Oggero, Guerra e pane si chiude con un piccolo approfondimento di Grazia Novellini che ripercorre la storia del baracchino, da utensile rurale a oggetto postmoderno con il milanesissimo nome di schiscetta, e con il ricettario della memoria di Margherita: panada, panissa, minestra con semolino e riso con latte e castagne.

 

Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Nel 2002 ha esordito nella narrativa con il romanzo La collega tatuata, edito da Mondadori, da cui è stato tratto il film Se devo essere sincera con Luciana Littizzetto e Neri Marcorè. Sono seguiti, con altrettanto successo di pubblico, i romanzi Una piccola bestia ferita (2003), L’amica americana (2005), Qualcosa da tenere per sé (2007), La vita è un cicles (2018). Con Einaudi ha pubblicato Così parlò il nano da giardino (2006), Il Compito di un gatto di strada (2009) e Non fa niente (2017 e 2019). Per la Rai ha scritto i soggetti della fortunata serie Provaci ancora prof, ispirata ai suoi libri, con Veronica Pivetti nei panni della professoressa investigatrice Camilla Baudino. Guerra e pane è il primo libro con Slow Food Editore.

 

Guerra e pane

Piccola biblioteca di cucina letteraria

Slow Food Editore

Pagine 97

Prezzo 10 Eur

“L’impegno ventennale dei radicali per la Tav”

TAV/Radicali/+Europa: approvazione mozione di Emma Bonino è ultimo atto di un impegno ventennale dei radicali piemontesi a favore del TAV. Boni: “Appendino è finita in un vicolo cieco”

Dichiarazione di Igor Boni (Direzione nazionale Radicali Italiani, Coordinatore Gruppo +Europa Torino):

“Con l’approvazione, fra le altre, della mozione SI TAV presentata da Emma Bonino si chiude il cerchio rappresentato dall’impegno ventennale dei radicali piemontesi a favore dell’opera, iniziato quando Emma Bonino era ancora commissaria europea, proseguito con le inequivoche prese di posizione dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e che ha avuto come sbocco naturale la presentazione alle recenti elezioni regionali della lista “+Europa  SI’ TAV”.

Un anno fa, la Lega ha firmato con il M5S un contratto di governo che prevedeva “di ridiscutere integralmente il progetto”. Siamo felici che Salvini abbia cambiato idea nel frattempo; è innegabile che non abbia rispettato i patti su un punto non marginale. Il M5S esce a pezzi da questa vicenda, sia a Roma con un Ministro, Toninelli che dovrebbe trovare la dignità di dimettersi, ma anche, e soprattutto, a Torino.

Ricordiamolo: è stata l’intera maggioranza grillina in Consiglio Comunale (Appendino consenziente) a cercare lo scontro sulla TAV, approvando la mozione consiliare NO TAV il 29 ottobre 2018, e ottenendo come risultato immediato la discesa in piazza (come sollecitato già l’estate scorsa da noi radicali) della “maggioranza silenziosa SI TAV” con le “madamine”; è stata l’intera maggioranza grillina in Consiglio Comunale (Appendino consenziente) a respingere la proposta di referendum consultivo sul TAV promossa da Radicali Italiani e da +Europa sia in Consiglio Comunale sia in Città Metropolitana; è stata la stessa maggioranza (con Appendino silente) a non muovere un dito, a non fare una dichiarazione a favore del referendum consultivo regionale proposto prima da noi e poi da Sergio Chiamparino (e alla fine negato da Matteo Salvini). Altro che partecipazione e democrazia diretta!

Chiara Appendino e tutta la sua maggioranza hanno perso uno scontro politico epocale, su una questione fondamentale per i 5Stelle finendo in un vicolo cieco dal quale è impossibile uscire”.

Bandiere a mezz’asta per il sacrificio del lavoro italiano

Bandiera del Piemonte a mezz’asta, giovedì  a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, in occasione della Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“Un gesto simbolico ma eloquente in cui il Consiglio regionale, nel sessantaquattresimo anniversario della tragedia di Marcinelle (B) e nel rispetto dei valori affermati dall’articolo 1 della Costituzione, secondo cui ‘l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’, intende ricordare i piemontesi scomparsi tragicamente nello svolgimento del proprio dovere”, dichiara, a nome dell’Assemblea, il presidente Stefano Allasia.

“Il ricordo dei 136 immigrati italiani che l’8 agosto 1956 perirono nell’incendio sprigionatosi nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle provocando complessivamente 262 vittime non va dimenticato – conclude Allasia -. Il loro sacrificio e quello dei nostri connazionali che, ancora oggi, sono costretti ad abbandonare casa, famiglia e amici nella speranza di un futuro migliore deve essere tramandato alle nuove generazioni”.

Controlli straordinari in Barriera di Milano

Nei giorni scorsi  è stato effettuato un controllo del territorio nel quartiere Barriera Milano da Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di zona, coadiuvati da personale appartenente al Reparto Prevenzione Crimine, all’Ufficio di Gabinetto della Questura, unitamente ad Agenti della Polizia Municipale di Torino, VI sezione.

Nell’arco del servizio congiunto, concentrato soprattutto nella zona di Largo Giulio Cesare, Corso Palermo, via Scarlatti, sono state identificate circa 30 persone e controllati 3 esercizi commerciali.

7 cittadini stranieri sono stati accompagnati negli uffici di polizia per procedere alla loro compiuta identificazione; 3 di essi, di origine senegalese e gabonese, sono stati denunciati per aver fornito false generalità agli operatori.

Un ventiduenne di origini gabonesi, irregolare sul territorio nazionale, all’atto del controllo ha tentato la fuga ed ha opposto una violenta resistenza nei confronti di un agente che gli si era posto davanti, facendolo cadere a terra (il pubblico ufficiale, trasportato in ospedale, è stato dimesso con una  prognosi di 7 gg per trauma distorsivo al ginocchio). Il giovane straniero veniva fermato da altri poliziotti durante la fura ed arrestato per resistenza a lesioni a pubblico ufficiale.

Gli esercizi commerciali controllati sono ubicati in Corso Giulio Cesare (una agenzia di viaggi ed un mini market) ed in via Lauro Rossi (un alimentari di prossimità).

Qui dentro sono stati sanzionati 2 cittadini nigeriani  trovati in possesso di 2,5 grammi di marijuana. La Polizia municipale ha elevato 5 contestazioni amministrative, per un importo complessivo di circa 3000 €.

 

In un libro il delitto Codecà

Lo storico biellese Roberto Gremmo (che è anche padre fondatore dell’idea dell’autonomia piemontese) torna ad occuparsi della Valsusa nel suo ultimo libro ‘Il delitto Codecà’, edito per i tipi delle Edizioni ArabaFenice.

L’autore tiene due conferenze in Valle, una a Bardonecchia, mercoledì 7 agosto, alle ore 16 a Bardonecchia nella Biblioteca di viale Bramafam 17, la secondaad Oulx sabato 10 agosto, alle ore 16.30 nella ‘Casa delle culture’.

La sera del 16 aprile 1952 un sicario uccideva a Torino in via Villa della Regina Eleuterio Codecà, ingegnere, uno dei più importanti dirigenti della Fiat.

Vennero invano ricercati i colpevoli finchè i carabinieri accusarono del delitto l’ex partigiano, Giuseppe Faletto, ‘Briga’, già conosciuto come il ‘Boia della Valsusa’.

Il 6 marzo del 1956, al processo in Corte d’Assiste, Codecà venne assolto sia pure per insufficienza di prove..

Il ‘delitto della collina’ fece epoca perché, più che un’azione irresponsabile di una scheggia impazzita dell’estremismo antipadronale, sembrava nascondere ben più pericolose vendette di oscure forze eversive, implicate nei lucrosi traffici commerciali con l’Est Europa.

La ricerca di Gremmo, basata su documenti inediti dell’archivio centrale dello Stato, non si limita a ripercorrere le tappe della vicenda giudiziaria ma scandaglia anche per la prima volta il mondo torbido ed opaco dei traffici tra Italia ed Oltrecortina, con la consueta capacità di analisi e di approfondimento dell’autore.

Alla Valsusa, invece, Gremmo aveva già dedicato, sin dal 1995, edito per i tipi di Edizioni Elf Biella il libro ‘Il separatismo in Valsusa’ incentrato sulle rivendicazioni francesi verso la Valle al termine della seconda guerra mondiale e negli anni seguenti.

Massimo Iaretti

Aosta Valley Meeting con Autocrocetta

 Il 3 e 4 agosto  Autocrocetta ha preso parte come sponsor alla seconda edizione dell’Evento AOSTA VALLEY MINI MEETING
Grazie al fondamentale supporto del Comune di Torgnon, del Registro Italiano MINI Classica, del Passione MINI Piemonte Club, e di altri Partners l’evento del 2019 non è stato solo un raduno per gli amanti delle MINI, classiche e moderne, ma un evento aperto a tutti.

Durante il weekend, oltre agli intrattenimenti musicali, i partecipanti alla manifestazione (sia “ministi” sia visitatori) hanno potuto assaporare le tipicità valdostane ed ammirare lo stupendo territorio durante un percorso del gusto: MINI FOOD TOUR articolato tra Torgnon, Aosta, la Cantina Les Cretes di Aymavilles, il Castello di Sarre, la Valle del Cervino e il Colle del San Pantaleone.
 
Il 2° AVMM è stato un mix tra MADE IN AOSTA VALLEY e MADE IN ENGLAND: due giorni di puro divertimento, con o senza la MINI.