ilTorinese

Bollettino Covid: due morti e 259 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

28.416 PAZIENTI GUARITI E 403 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 28.416(+86 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3494 (+8) Alessandria, 1645 (+0) Asti, 895 (+2) Biella, 2763(+6) Cuneo, 2619 (+11) Novara, 14.430 (+56) Torino, 1346 (+5) Vercelli, 1027 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 197 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 403 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4170

2 decessi di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione,nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4170 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 683 Alessandria, 256 Asti, 209 Biella, 401 Cuneo, 381 Novara, 1842 Torino, 225 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 36.571(+259 di cui 185 sono asintomatici.74 screening, 132 contatti di caso, 53 con indagine in corso. Ambito: 26 RSA, 21 scolastico, 212 popolazione generale. I casi importati sono 7 su 259) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4478 Alessandria, 2016 Asti, 1209 Biella, 3622 Cuneo, 3493 Novara, 18.270 Torino, 1699 Vercelli, 1229 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 306 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 249 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 15 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 293(+20 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3274

I tamponi diagnostici finora processati sono 756.165 di cui 416.276 risultati negativi.

A Torino nascerà la Casa dell’Architettura

La posa della prima pietra 
alla futura Casa dell’Architettura di Torino

Martedì 6 ottobre la futura Casa dell’Architettura di Torino, che ospiterà la sede dell’Ordine degli Architetti di Torino e della Fondazione per l’architettura / Torino, in Via Piave 3, cuore degli antichi quartieri militari a pochi passi da via Garibaldi, ha visto la posa della prima pietra alla presenza di consiglieri e partner.
Lo spazio in locazione conta 1200 metri quadri disposti su 4 piani (di cui uno interrato), una corte interna e un affaccio su strada, adeguato a criteri minimi come l’accessibilità ai disabili. Il futuro degli architetti lo si immagina tutti i giorni e il senso è progettare un luogo dove i professionisti e gli studenti, la comunità creativa, di impresa e tutti i cittadini, possano incontrarsi per conoscere e aggiornare il canone dell’architettura di Torino. A seguito dei lavori di ristrutturazione, nel 2023, l’edificio si animerà di spazi per il lavoro, per offrire servizi aggiuntivi agli iscritti, luoghi aperti agli architetti per forme di coworking, la formazione e il tempo libero, prestandosi come punto di riferimento per la progettazione, la creatività e l’innovazione, aperto ad architetti e cittadini.
“L’avvio del cantiere per noi architetti significa iniziare a pensare a una nuova vita, a una nuova forma, è immaginare il futuro. La prima pietra di un futuro che vogliamo ideare e progettare insieme, istituendo un nuovo spazio dedicato all’architettura, una casa aperta all’internazionale, alla città e al quartiere.” dichiarano Alessandra Siviero, presidente Fondazione per l’architettura/ Torino e Massimo Giuntoli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.
Entro fine anno la Fondazione e l’Ordine lanceranno un bando per pensare all’identità della Casa dell’Architettura con un concorso per la brand identity. Ma intanto, il luogo inizia a vivere e creare connessioni. Tra i partner presenti martedì figura il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco. Grazie al recente accordo tra il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti, la Casa sarà la sede anche di Polito Studio, il programma che permette agli architetti di fare esperienze professionali in Cina e America Latina.

https://www.fondazioneperlarchitettura.it/la-fondazione/casa-dell-architettura/
https://www.oato.it/ordine-di-torino/futura-sede/

Sgominata la gang dei taser che minacciava i camionisti. Venti arresti

Razziavano aziende sfondando i cancelli d’ingresso conmezzi rubati e minacciavano con un taser i camionisti in sosta per rubare la merce trasportata.  ventina gli arresti in corso di esecuzione.

Dalle prime ore dell’alba oltre 100 carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una ventina di misure cautelari in carcere nei confronti di appartenenti ad un gruppo criminale di origini rom, ormai da tempo stanziali nell’hinterland del capoluogo piemontese. Contestati dalla Procura della Repubblica torinese, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, rapina, furto in abitazione e con strappo, ricettazione, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento, nonché truffa e danneggiamento seguito da incendio. Razziavano di tutto aziende del luogo e camionisti in sosta, usando talvolta mezzi rubati come arieti per sfondare cancelli e vetrine, e minacciando gli autotrasportatori con un taser detenuto illegalmente per asportare loro la merce.Complessivamente i militari dell’Arma hanno documentato 44 furti aggravati, 10 rapine, 5 truffe e 9 episodi di ricettazione di materiali di provenienza furtiva.

Venaria e Valenza al Centrodestra. La soddisfazione di Zangrillo

ELEZIONI, ZANGRILLO (FI): STRAPPATE DUE CITTÀ ROSSE ALLE SINISTRE. PREMIATA L’UNITÀ DEL CENTRODESTRA E LA VOGLIA DI CAMBIARE DEGLI ELETTORI

“Esprimo la mia soddisfazione per le due vittorie raccolte a Valenza e Venaria, nel turno di ballottaggio appena concluso. Abbiamo strappato come centrodestra due città al governo delle sinistre. É stata sicuramente premiata l’unità del centrodestra e la voglia di cambiare di sempre più elettori. Ringrazio tutti i candidati, militanti e simpatizzanti di Forza Italia che da mesi hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Il nostro partito è stato determinante per questo vittorie e ora dobbiamo impegnarci per portare quel buon governo che abbiamo promesso in campagna elettorale e che già stiamo dimostrando alla guida della Regione Piemonte”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, coordinatore regionale degli Azzurri in Piemonte.

“Argenti preziosi” a Palazzo Madama

In mostra  “opere degli argentieri piemontesi” da inizio Settecento a fine Ottocento. Dal 2 luglio al 15 novembre

“Assaggiatore d’argento”. Mestiere improbabile o, quanto meno, bizzarro? Assolutamente, no! Niente di più concreto e impegnativo, ai tempi dell’antica corte sabauda. Di tal mestiere – mestiere di Stato !– se ne ha infatti contezza (per chi ancora ne avesse ignorato l’esistenza) in apertura della mostra“Argenti preziosi”, curata da Clelia Arnaldi di Balme e allestita (nell’ambito del progetto della Regione Piemonte “L’essenziale è Barocco”), in “Sala Atelier” di Palazzo Madama dal 2 luglio al 15 novembre.

Lì, infatti, s’apprende che già nel lontano 1476 a parlare di “assaggiatore d’argento” era un’antica normativa piemontese, successivamente ripresa e ufficializzata nel 1677 da Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, la seconda Madama Reale, madre dell’editto che ufficialmente istituì – nell’ambito delle attività dell’Università degli Orafi e Argentieri di Torino – proprio la figura (“assaggiatore”) del funzionario statale incaricato del compito assai importante di certificare con un marchio il titolo della lega, ossia la quantità di argento presente nel metallo con cui veniva realizzato ogni oggetto che usciva in allora dalle botteghe cittadine. Di quella Torino che fra inizi Settecento e per tutto l’Ottocento vantò una tradizione di maestri argentieri di assoluta eccellenza ed originalità. A darne prova è proprio la suggestiva mostra di Palazzo Madama che in esposizione vede autentiche mirabilia, selezionate dalle collezioni dello stesso Palazzo juvarriano. In una ricca panoramica che cavalca due secoli d’arte e di storia, si va così dalla comune “argenteria da tavola” (con posate, zuppiere, cioccolattiere, teiere, zuccheriere e quant’altro accanto alle piemontesissime “paiole” o tazze da puerpera dove le donne erano solite sorseggiare il primo brodo dopo il parto) agli “oggetti da arredo” più preziosi, fino agli “argenti destinati al culto”, come un “Reliquiario di San Maurizio” (1740 ca.) – che nel corso del restauro per la mostra ha rivelato la presenza del punzone con San Rocco da riferire a Giovanni Francesco Paroletto, membro di una delle più importanti famiglie di argentieri sabaudi – e il “Calice” di Giovanni Battista Boucheron, realizzato nel 1789 in memoria di Carlo Emanuele III, accanto ad alcuni “argenti ebraici” come un bel piatto per la cena durante le celebrazioni della Pasqua ebraica (Seder) e un calice per la benedizione sul vino recitata nel giorno del riposo (Kiddush). Di Giovanni Battista Boucheron (Torino, 1742 – 1815) la rassegna presenta anche grandiosi “disegni preparatori” alle opere in argento insieme a raffinati “Ritratti” degli argentieri della sua famiglia, autentica culla di generazioni di importanti maestri orfèvres. Vera chicca della mostra, la “Mazza cerimoniale” della Città di Torino, restaurata ed esposta al pubblico per la prima volta. Realizzata in argento sbalzato e cesellato, fra il 1814 ed il 1824, la Mazza veniva portata a mano dall’usciere comunale nelle occasioni ufficiali e riprende i tre progetti della prima Mazza civica eseguita da Francesco Ladatte nel 1769, con tanto di testa taurina e corona, sostituita nel 1849 da quella “turrita”, opera dell’argentiere di corte Carlo Balbino. A proseguire l’iter espositivo, sono le “armi” d’epoca con preziose decorazioni in argento, una serie di “monete” che ripercorrono la storia del Ducato di Savoia e una scelta accurata di disegni di Lorenzo Lavy (Torino, 1720 – 1789), fra i più apprezzati incisori di monete e medaglie della settecentesca Zecca torinese. In chiusura, alcune tavole dell’“Encyclopedie”, una selezione di “bastoni da passeggio” con il pomo d’argento (autentica sciccheria per gli elegantoni del tempo) e un curioso nucleo di “dorini” della seconda metà dell’Ottocento, ornamenti da acconciatura e spilloni in argento lavorato a filigrana, che madame e madamin piemontesi amavano vezzosamente appuntarsi fra trecce e capelli ai dì di festa.

Gianni Milani

“Argenti preziosi”
Palazzo Madama – Sala Atelier, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzamadamatorino.it
Fino al 15 novembre
Orari: gov. e ven. 13/20; sab. e dom. 10/19

 

Nelle foto

– Giovanni Damodé: “Paiola”, 1740-1750 ca.
– Argentiere piemontese: “Reliquiario di san Maurizio”, argento sbalzato, cesellato e inciso, 1740 ca.
– Giovanni Battista Boucheron: “Calice”, argento cesellato e inciso, argento dorato, 1789
– Manifattura torinese (Luigi Schenone): “Carabina monocanna”, 1857
– “Bastoni da passeggio”

Il territorio consumato, ferita da rimarginare per prevenire i danni

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / L’improvvisa alluvione ai primi di ottobre in Piemonte e’ un qualcosa che non capitava da tempo perché il periodo per questi eventi e’ quasi sempre prevedibile alla fine del mese

 

E’ bastata una forte pioggia battente per un giorno e mezzo e gli equilibri sono saltati nel Cuneese a Limone Piemonte e lungo il corso del Tanaro a Garessio, con danni superiori all’alluvione del 1994. Un vero e proprio disastro che segna in modo evidente il cambiamento del clima e delle stagioni, ma che indica anche in modo inequivocabile errori e inerzie Imperdonabili. Sono crollate villette costruite ai bordi di torrenti che mai si sarebbero dovute costruire in quei terreni. Ogni volta è sempre lo stesso ritornello: si interverrà in futuro sul piano delle prevenzione. Ricordo le sterili litanie di Chiamparino. Va riconosciuto che la Protezione civile piemontese che non aveva brillato nel periodo piu’ drammatico della pandemia, si e’ mossa subito e bene. E va detto che il Presidente Cirio in questa occasione sta dando il meglio di se’ con un impegno personale impensabile nei suoi predecessori.

Abbiamo visto finalmente in funzione il Mose di Venezia e abbiamo constatato che funziona, al di là delle polemiche strumentali e delle ruberie che ci sono state. E’ un esempio su cui meditare. E’ bastato un sindaco di Venezia bravo per smuovere tutte le inerzie e le lentezze burocratiche accumulate nei decenni. In ogni caso il “maltempo”, come lo ha definito il Presidente della Repubblica, non deve essere subito come una calamità naturale.  Occorre prevenire la possibilità di danni. Lo scriveva già Machiavelli nel “Principe” che bisogna erigere per tempo dei buoni argini per prevenire la piena che non si può prevedere, ma è possibile contenere. Sono passati secoli, ma sembra che, malgrado l’alto livello tecnologico raggiunto, si sia rimasti fermi al fango da cui sono stati invase le vie di Limone e di Garessio. A Limone negli ultimi decenni si è costruito troppo.

Era già evidente l’eccesso di costruzioni vent’anni fa. Sono errori che si pagano e bisognerebbe anche capire chi sono i responsabili di una cementificazione priva di senso. Qualcuno dovrebbe pagare, ma soprattutto la lezione dovrebbe servire per capire, traendone le dovute conseguenze, che il territorio va rispettato e non usato a piacimento di certi interessi. Consumare il territorio a danno dell’agricoltura, come ha scritto Salvatore Vullo e’ il gravissimo errore dei nostri anni. In particolare in montagna. Nel contempo balza evidente all’occhio la vera e propria stupidità di certi ecologisti che hanno affermato che i letti dei torrenti e dei fiumi non vanno toccati. La mancanza di interventi di manutenzione e’ una delle cause del disastro. Vedendo Cirio a Limone in mezzo alla gente in difficoltà, mi e’ tornato alla mente Aldo Viglione, ilPresidente della Regione che rappresenta il modello a cui dice di guardare Cirio. In questa occasione Aldo sarebbe orgoglioso di ciò che sta facendo Cirio. Speriamo in un futuro migliore per il nostro Piemonte.

Sua Maestà la regina dalla A alla Z

Daniel Craig alias James Bond 007 arriva a Buckingham Palace nello studio verde di Sua Maestà, che lo saluta pronunciando il rituale «Good evening mister Bond!», nel ruolo cameo per il video inaugurale di Danny Boyle per i Giochi Olimpici di Londra del 2012.

É stata la Regina Elisabetta in persona ad accettare la parte. Nel 2022, festeggeranno 70 anni, Bond dal battesimo letterario di Ian Fleming, lei dalla salita al trono. Questo ed altri gustosi aneddoti, sono raccontati nella bella biografia di Lavinia Orefici ” Elisabetta II dalla A alla Z” ( edizioni Piemme 381 pagg. 2020 ) presentato a Casale Monferrato il19 settembre 2020 nella cantina 20store di via Vallarino 1 in collaborazione con la libreria Mondadori. L’ originalità del testo di Lavinia Orefici è di non avere una trama continua, ma di essere spezzato in argomenti tematici, così il lettore può saltare attraverso l’ordine alfabetico, alla voce che più lo interessa. Si può passare da argomenti più frivoli, a fatti storici in senso stretto. D’altra parte la sintesi era obbligatoria, per una personalità che ha incontrato quattordici primi ministri, sette papi e attraversato due secoli. Scrivere di storia vuol dire incuriosire e non annoiare i lettori con troppe date anche se queste si dice ne siano i suoi occhi. E in questo compito Lavinia riesce compiutamente. Elisabetta II nasce a Londra il 21 aprile 1926. Cinque settimane più tardi, viene battezzata nella cappella di Buckingham Palace con il nome di Elisabetta Alessandra Maria. Si apprende che Sua Maestà non ha l’obbligo come tutti i suoi sudditi di guidare con la patente e che tra l’ altro ha uno stile di guida piuttosto veloce e spericolato quando porta gli ospiti stranieri in visita alle sue proprietà, come la tenuta di Balmoral in Scozia. Se inviate lettere a questo indirizzo:
Her Majesty The Queen

Buckingham Palace

London SW1A 1AA

non capita abitualmente, ma può rispondervi, a patto che si sorvoli su temi politici e questioni personali, cui la Regina in genere non é tenuta ad occuparsi. Il vestirsi di verde come nel suo primo discorso alla nazione del 1991, in occasione del lockdown mentre il premier Johnson era in terapia intensiva, ne rivela la sua profonda attenzione ai dettagli della comunicazione. É dotata di un certo senso dell’umorismo, quando anni fa a suo marito il Duca di Edimburgo malato di polmonite, manifestandone i sintomi durante una crociera sul Tamigi disse: ” Non morire proprio adesso”. Ottiene così l’effetto benefico di avvicinare la famiglia reale alla gente comune, in grado in questo modo di seguirne le gesta, gli amori e i comportamenti. Fin da giovane Lilibet (il suo soprannome nell’ idioletto di famiglia) impara ad andare a cavallo fino a diventare un’eccellente amazzone e durante la seconda guerra guida i camion, imparando fra l’altro a riparare i motori e a cavarsela in qualsiasi situazione. Una figura storica di monarca moderna che a 94 anni ha saputo tenere saldamente in pugno le redini della Corona e della Gran Bretagna fino al terzo millennio in attesa di una sua degna e compiuta successione. Right or wrong is my Country.

Aldo Colonna

Ferrovie minori e piste ciclabili: che fare?

FIAB e Legambiente: “No alla soppressione definitiva delle linee ferroviarie piemontesi minori e alla loro sostituzione con piste ciclabili”

 

Riceviamo e pubblichiamo/ “La bicicletta non può sostituire il trasporto ferroviario. È e deve rimanere un elemento cardine in un quadro di mobilità sostenibile, ma in un’ottica di intermodalità, non certo di contrapposizione. La scelta della Regione avrà impatti importanti dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e della sicurezza sulle strade”.

 

È dei giorni scorsi la notizia che alcune amministrazioni comunali interessate da tratti di ferrovie sospese in Piemonte, ne chiedono la “trasformazione” in piste ciclabili con l’approvazione di delibere ad hoc. Contattate dai nostri uffici tali amministrazioni ci raccontano di come la Regione Piemonte, dopo averlo fatto pubblicamente per bocca dell’assessore Gabusi, ha confermato la volontà di non riaprire le tratte sospese nel 2012 dall’allora presidente Cota, finanziando “al più” uno studio di fattibilità per la trasformazione delle stesse in piste ciclabili.

 

Rimaniamo sconcertati di fronte alla miopia e all’insistenza in scelte sbagliate e penalizzanti da parte dell’Amministrazione Regionale. FIAB e Legambiente sono assolutamente favorevoli alle piste ciclabili, ma ritengono che queste debbano inserirsi in una strategia integrata dei trasporti pubblici in grado di fronteggiare la crisi climatica e le condizioni inaccettabili di inquinamento dell’aria e di traffico sulle strade. In questa strategia il treno ha un posto importante e non sostituibile. Le piste a lunga percorrenza hanno un ruolo turistico, importante nella valorizzazione del territorio, ma non possono incidere sulla quotidianità dei trasporti pendolari.

 

Nell’affrontare la questione dell’utilizzo delle ferrovie attualmente chiuse al traffico occorre sempre partire da un inquadramento perlomeno regionale del tema, coerente con il Piano Regionale dei Trasporti vigente (approvato nel 2018) e con il PRMoP e il Piano Regionale della Mobilità Ciclabile in fase di avvio, che individui priorità, strategie, risorse, opportunità, modalità di condivisione con i territori. FIAB e Legambiente ritengono imprescindibile il valore delle linee ferroviarie a cui le reti ciclabili devono necessariamente appoggiarsi. Biciclette e ferrovie sono vincenti assieme, non se poste in concorrenza: si deve andare verso un sistema intermodale che permetta l’utilizzo congiunto e coordinato di più mezzi di trasporto e l’accoppiata TPL+bici è un fattore positivo per la mobilità urbana. In tal senso ricordiamo che sul treno si possono caricare le biciclette e le carrozzine per disabili con facilità, al contrario di quanto accade per gli autobus che lo sostituiscono.

 

“E’ chiaro a tutti che le piste ciclabili al posto delle ferrovie sospese non possono essere un’alternativa nelle tratte casa-lavoro o casa-scuola – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ed è scorretto indirizzare de facto gli spostamenti verso la mobilità privata. La scelta fatta dalla Regione Piemonte ha ed avrà un impatto decisamente forte dal punto di vista delle emissioni inquinanti e climalteranti, senza contare il forte contributo alla congestione della circolazione ed al conseguente aumento di rischio di incidenti stradali”.

 

“La soppressione delle linee ferroviarie, a giudicare dalle dichiarazione della Regione Piemonte, ha ragioni prettamente economiche. – ribadisce Giorgio Ceccarelli coordinatore Fiab Nord Ovest – È evidente come sia necessario un piano di gestione virtuoso, ma quando il sistema funziona ed è accessibile, i cittadini ne fanno uso. È sufficiente pensare come nel 2010 (anno della sospensione del servizio) 2000 persone ogni giorno utilizzassero la tratta Asti-Alba. Spostare definitivamente su gomma il TPL è una scelta sbagliata e penalizzante. La bicicletta è e rimane un elemento chiave nella ricetta di una mobilità sostenibile, ma non può sostituire il trasporto ferroviario”.

 

Occorre tener presente la distinzione fra “ferrovia dismessa” (in cui sono in genere stati rimossi i binari e gli impianti tecnologici) e “ferrovia sospesa” (la cui riattivazione è ancora possibile con interventi di ripristino e manutenzione). FIAB e Legambiente sono in genere favorevoli all’utilizzo come percorso ciclabile delle ferrovie dismesse ma assolutamente contrarie alla trasformazione delle ferrovie sospese, di cui auspicano invece la riattivazione.

Sottolineiamo infine come i percorsi Asti – Alba e Nizza – Alba, oggetto delle promesse regionali, siano stati già oggetto di studio di fattibilità per la realizzazione di percorsi ciclabili su strade minori esistenti e già percorribili, denominato “Terre Unesco”, finanziato da Regione Piemonte con il Piano di Attuazione 2015 della L.R. 4/2000.

 

FIAB e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta chiedono congiuntamente e a gran voce il ripristino delle linee ferroviarie sospese.

 

Successo annunciato per la prima tappa di Rosa in Giallo

Bossolasco, il paese delle rose / Ci sono eventi che si sa saranno un successo. Si sente nell’aria ed è forte il consenso che fanno registrare

Un cocktail di ex Libris e racconti gialli che è unico in Italia, ma non solo per questo format innovativo che si reinventa puntando al passato per configurare un nuovo futuro che punta sulla speranza e il desiderio di gettarsi nuovamente nella mischia che il mostricciattolo Covid non ha fermato e non fermerà.

Contenti gli sponsor che si sono detti entusiasti dell’evento di Rosa in Giallo.

Il  presidente Giovanni Quaglia, di Fondazione Crt, main sponsor dell’evento, ha tessuto le lodi del concorso e della sua capacità di radicarsi sul territorio e valorizzare i territori minori.

Fra gli altri sponsor, molto soddisfatti anche Fondazione CRC, rappresentata da Massimo Gula in vece del presidente Giovanni Genta, il Gruppo Egea, nella persona del responsabile dellacomunicazione Mauro Davico e Giorgio Rivetti che ha recentemente acquisito la Contratto di Canelli, ma anche la direttrice dell’ Azienda di Soggiorno di Bolzano, Roberta Agosti che aveva fiutato l’evento e partecipa all’organizzazione di Rosa in Giallo che farà tappa a, dicembre, a Bolzano.

 

Un parterre di eccezione composto da Bruno Gambarotta, Margherita Oggero, Biagio Fabrizio Carillo, Danilo Paparelli, Roberta Agosti, Bruno Vallepiano e Tommaso Lo Russo che moderava assieme a Cristina Borgogno de La Stampa.

Un gruppo veramente affiatato nel quale i mattatori non sono stati solo Margherita Oggero e Bruno Gambarotta, che giocano a far intendere di avere una visione diversa delle cose, ma non è così, perché, per loro, è il gioco delle parti e ciascuno ha una prospettiva che serve ad integrare l’altra e a fornire una visione che non è antitetica, ma complementare ed ha come effetto finale un quadro complessivo più completo.

Aneddoti curiosi sono stati raccontati sia dalla Oggero che da Gambarotta, ma anche da Bruno Vallepiano e  Fabrizio Biagio Carillo che ha anche parlato di tecniche investigative per la soluzioni dei casi delittuosi, siano essi della vita reale che della finzione.

Curiosità anche da parte di Danilo Paparelli, uomo di mondo, che ha fatto il militare a Cuneo come Totò e delle cui vignette è pieno lo studio del presidente Fondazione Crt, Giovanni Quaglia.

Veniamo allo svolgimento dell’evento: un tempo un po’ ballerino obbligava ad aprire, ad intermittenza, qualche ombrello, ma sembrava  più una  sorta di coreografia che una vera difesa dalla pioggerellina che è, comunque, durata pochissimo.

Per quanto riguarda la cronaca di Rosa in Giallo, introduceva il sindaco Franco Grosso che passava la parola all’assessore alla Sanità Regionale Genesio Luigi Icardi, in rappresentanza della Regione Piemonte e, tra l’altro, Lions di Santo Stefano Belbo  e quindi al presidente dell’Unione Montana, Roberto Bodrito.

Veniamo allo svolgimento vero e proprio dell’evento: cominciava Tommaso Lo Russo in qualità di presidente del Club Lions Alba Langhe e di Solstizio d’Estate che bandisce il concorso internazionale Il Bosco Stregato e organizza l’evento assieme al comune di Bossolasco, al Club Lions Alba Langhe e al comune di Bossolasco.

Diceva Lo Russo << un caloroso benvenuto a tutti gli intervenuti e a quanti, per concomitanza di impegni, non hanno potuto partecipare alla Prima tappa di Rosa in Giallo.

A questo punto viene spontaneo chiedersi, che cos’è il concorso Rosa in Giallo? È un unicum, non solo in Italia, che mischia i racconti gialli con gli ex libris (incisioni).

Come in tutte le manifestazioni sono arrivati telegrammi, addirittura, alcuni dall’aldilà:

Franco Piccinelli, presidente della sezione Brevi Novelle del concorso il Bosco Stregato, cantore delle Langhe e regista  memorabile, di un satirico Processo al vino, tenutosi a Borgo Robinie a Bosia;

Remo Palmirani, medico eccezionale, esegeta degli Ex Libris e presidente della sezione ex libris del concorso Il Bosco Stregato;

Philipe Daverio che ha fatto i complimenti a Danilo Paparelli per la vignetta che gli ha dedicato e per il logo di Rosa in Giallo;

Roberto Turla, mentore nel campo delle incisioni di Tommaso Lo Russo che per celia lo chiamava santità;

Per ultimo, ma non ultimo, Nicola Lo Russo, ideatore del Concorso Il Bosco Stregato.

Il concorso prevede una sezione per gli scrittori già affermati; una per i traduttori di gialli; un’altra per i racconti gialli rivolti ad esordienti e in via di affermazione o desiderosi di partecipare e una sezione ex libris ispirati al giallo. Entrambi con scadenza 30 ottobre 2021.

Sono previste giurie tecniche per gli ex libris e per i racconti gialli, di cui, fra gli altri, fanno parte: Margherita Oggero, Bruno Gambarotta , Bruna Bruna e, in rappresentanza del Club Lions Alba Langhe, Bruno Frea. Le giurie scolastiche sono rappresentate dai Licei Govone di Alba, GB Gandini – G.Giolitti di Bra e Giosuè Carducci di Bolzano.

Un ringraziamento particolare a Regione Piemonte, Consiglio Regionale, Fondazione Crt (main sponsor), Fondazione Crc, Gruppo Egea e a quanti potrebbero diventarlo per il successo e la valenza di Rosa in Giallo e per la capacità di coinvolgere anche le scuole.

Il concorso prevede, inoltre, il coinvolgimento degli Istituti Alberghieri del Piemonte e non solo  Apro di Alba, ma di molti altri Istituti, come quello alberghiero di Merano per la realizzazione di un piatto o di un cocktail ispirato al giallo.

Finito il  Salotto letterario, si passava ai meriti alla carriera. Fuori concorso, il primo riconoscimento veniva assegnato al presidente Giovanni Quaglia. Nel premio c’erano i simboli del territorio: un ex libris di Cristian Blaesberg dedicato a Remo Palmirani e ispirato all’icona dei gialli, Sherlock Holmes, una borraccetta che verrà donata a 5 mila studenti delle scuole dell’Albese, frutto della collaborazione tra Lions di Alba e Rotary di Alba e Canale – Egea e Banca d’Alba e Solstizio d’Estate; un libro sulla Ferrero e un magnum Alta Langa della Contratto di Canelli che ora appartiene a Giorgio Rivetti.

Al presidente Giovanni Quaglia lo consegnava il Governatore del Distretto 108 Ia3, Senia Seno, mentre a Biagio Fabrizio Carillo lo consegnava l’assessore alla Sanità regionale Genesio Luigi Icardi;a Bruno Gambarotta il sindaco Franco Grosso e a Margherita Oggero  il presidente Club Lions Alba Langhe Tommaso Lo Russo ; a Danilo Paparelli    il vice governatore Lions Distretto 108 Ia3, Pierfranco Marrandino e a Bruno Vallepiano  lo ha attribuito il rappresentante Fondazione Crc, Massimo Gulla mentre a Roberta Agosti, l’ex direttrice del Circolo dei Lettori, Maurizia Rebola e al Governatore del Distretto 108 Ia3, SeniaSeno lo assegnava Tommaso Lo Russo, nella doppia veste di presidente del Club Lions Alba Langhe e di Solstizio d’Estate.

Fra i vincitori del prossimo anno, con un  intervento, fuori programma Tiziana Prina delle Edizioni Le Assassine.

Solstizio d’Estate compie vent’anni ed è segno della capacità di rinnovarsi  guardando al passato per unirlo al presente che rappresenta il nostro domani e lo fa con il ricordo degli Ex Libris dedicati a Remo Palmirani che aveva spinto all’ideazione di una sezione dedicata alle incisioni del Concorso Internazionale il Bosco Stregato che, in questa occasione, ne sceglie uno ispirato all’icona del giallo rappresentato da Sherlock Holmes.

Rosa in Giallo è legata a Bossolasco, paese delle rose e al significato della rosa: simbolo di silenzio e virtù,  ma anche di completezza. Rosa che rappresenta il passaggio necessario al raggiungimento della perfezione ed è per questo che lo dedichiamo, come riconoscimento alla carriera,  ad una persona particolarmente poliedrica.

Per finire, il rinfresco offerto dal comune di Bossolasco, per concludere la prima tappa di Rosa in Giallo in attesa di andare a Bolzano, a dicembre.

Commissariato Barriera Milano chiude circolo privato per 5 giorni

Elevate sanzioni per 1000 euro

 Nella notte tra sabato e domenica gli agenti del commissariato Barriera Milano, coadiuvati da personale della Polizia Municipale e della ASL-SIAN, hanno svolto un’attività finalizzata al controllo di alcuni circoli privati circa la regolarità delle condizioni di somministrazione di alimenti e bevande, l’osservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro e delle condizioni igienico-sanitarie.

Nel primo locale sono state accertate violazioni relative all’inadeguatezza dei locali spogliatoio e alla non conformità riguardo le autorizzazioni d’impiego degli strumenti sonori, per un ammontare complessivo di 1250 euro.

Nel secondo circolo numerose le carenze igienico-sanitarie riscontrate all’interno dei locali in uso al personale, tali da comportare l’elevazione della sanzione di 1000 euro e la contestuale chiusura del locale per cinque giorni per l’inosservanza delle norme in materia di contenimento della pandemia da Covid-19.