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Un’epoca e una società dentro le immagini di Carlo Bossoli

Sino al 31 gennaio prossimo, nelle sale della Fondazione Accorsi – Ometto

Un lungo secolo, che scavalca i tempi abituali. L’Ottocento. Dagli ultimi fuochi della Rivoluzione francese sino ad arrivare alla fine del primo Grande Conflitto, l’abbandono cruento dell’Ancien Régime per spingersi incontro ad un secolo nuovo e pericoloso.

Al centro le guerre d’Indipendenza, il colonialismo e le sue piaghe, l’importanza sempre maggiore della borghesia che va sostituendosi alla nobiltà, i decenni delle grandi quanto affascinanti esplorazioni, le guerre che ridisegnano gli atlanti, le scoperte messe in campo per dare un volto nuovo alla società. Non ultima la costruzione delle ferrovie, che cambiano il paesaggio e indicano un nuovo modo di viaggiare: le più antiche – la Napoli/Portici o la Milano/Monza – messe al servizio delle corti, la Torino/Genova del 1845 costruita per lo sviluppo del trasporto delle merci. Un secolo importante. Che necessita di un testimone importante, capace di farlo rivivere anche agli occhi di noi moderni, che mostri – quasi cantore di “una vita in diretta”, preciso e raffinato cronista del suo tempo – le azioni e i mutamenti che gli sono corsi attraverso.

Cronache dall’Ottocento ovvero La vita moderna nelle opere di Carlo Bossoli e nelle fotografie del suo tempo s’intitola la mostra che la Fondazione Accorsi-Ometto presenta sino al 31 gennaio 2021, fortemente voluta dal direttore Luca Mana, curata da Sergio Rebora con la collaborazione di Daniela Giordi per la sezione fotografica. Con prestiti privati e pubblici (Museo del Risorgimento e Galleria d’Arte moderna di Torino, Archivio di Stato di Torino, il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, il Museo del Risorgimento di Milano e i Musei Civici di Varese), sono presenti cinquanta dipinti di Bossoli (paesaggi, scorci cittadini, opere celebrative, immagini della Storia catturate quasi in istantanea) e 40 fotografie di maestri italiani e stranieri, appropriandosi la fotografia della giusta attenzione, “non più arte ma storia”, inconfutabile specchio di una società, di una vita che cambia verso la modernità, che abbraccia la città e la campagna, che testimonia il progresso e le distruzioni di una guerra, che corre in simultanea con l’azione descritta.

Proveniva da una famiglia di origine svizzera Carlo Bossoli, era nato a Lugano nel 1815 e solo cinque anni dopo aveva seguito il padre trasferitosi a Odessa, nella Russia dei Romanov, curioso e pronto di lì a pochi anni ad accrescere una formazione artistica, da autodidatta, che l’avrebbe presto visto vedutista, scenografo e autore di “cosmorami” panoramici. Poi il ritorno nel Canton Ticino, il decennale soggiorno milanese all’interno del quale visse gli eventi delle Cinque Giornate e fu onorato altresì delle numerose commissioni delle famiglie aristocratiche: e infine, nel 1853, l’arrivo a Torino. Dove trovò quella corte sabauda che gli avrebbe conferito la patente di “pittore reale di storia”, con l’incarico di raffigurare tra l’altro i luoghi delle ferrovie inaugurate in Piemonte in quegli anni, dipinti da cui fu tratta la celebre serie di litografie intitolata Views on the railway between Turin and Genoa, pubblicata a Londra, ancora nel ’53. E dove progettò la propria casa, un’abitazione con un giardino privato e uno studio dentro cui lavorare, un esempio di stile moresco andato perduto nelle proprie fisionomie (lo si può ammirare in un’opera dello stesso Bossoli del 1868 presente in mostra): ma il palazzo s’affaccia ancora oggi sul Lungo Po Diaz, sopra i Murazzi, all’altezza di via Giolitti. Morì nel 1884: e nel lungo periodo in cui operò, percorse le strade di Russia, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Spagna e Marocco, testimoniando gli avvenimenti storici e privati che oggi queste “cronache” ci rendono.

Suddivise in cinque sezioni, un raffinato percorso che guarda alla storia e all’arte, concepito dall’allestimento di Diego Giachello, attento all’interno delle sale all’impiego dei colori e alla loro morbidezza, in pieno accordo con le opere esposte. I centri urbani disseminati lungo lo stivale, il capolavoro del Duomo palermitano e della sua piazza (del 1871) e il Canal Grande a Venezia e il torinese palazzo Coardi di Carpeneto con il suo atrio elegante e animato di personaggi, come le vaste piazze della Capitale sabauda divise tra divertimento e attività lavorative: accanto le prove fotografiche, a confronto, un allinearsi di tinte ambrate a restituirci la Torino lontana più di un secolo e mezzo fa. Le tempere su carta di Bossoli abbracciano poi i differenti momenti storici, la prima e la seconda Guerra d’Indipendenza come la difesa della Repubblica Romana del ’49, Vittorio Emanuele II a Palestro o mentre scende con i suoi ministri lo scalone di palazzo Madama in occasione dell’apertura della Quinta Legislatura, le scuderie juvariane di Venaria, felicemente riscoperte di recente, in un susseguirsi di ombre tra cavalli e stalli, colori, particolari, frammenti vivissimi, o ancora la guerra di Crimea, alla metà degli anni Cinquanta, fotografata in un primo tempo a opera di Roger Fenton, al seguito dell’esercito britannico, e poi da James Robertson (sua la Postazione d’artiglieria) e Felice Beato, due veri e propri reporter di guerra.

Il capitolo delle ferrovie testimonia l’ammodernamento del paese e soprattutto il primato dello stato sabaudo; come un’attenzione a sé merita l’esotismo, con il Bazar del 1847, l’interno del caffè di Galata e l’ampio panorama di Istanbul (l’antica Costantinopoli) del 1878 con i suoi minareti, i gruppi di personaggi nei loro abiti, le case ed i palazzi, tutti schierati come su di un palcoscenico, ben visibili in primo piano mentre le montagne e l’azzurro del cielo si perdono impalpabili in lontananza; e ancora il Marocco e l’Egitto, cui molti guardavano con curiosità, quasi un paese da sogno, tra l’antico (le immagini con le rovine di Karnak) e il moderno, all’indomani dei lavori dello stretto e del successo dell’Aida verdiana. L’ultima sezione considera, ancora in uno stretto rapporto tra tempere e materiali fotografici, le molteplici vedute di ville e giardini storici, il piacere di vivere in campagna, i luoghi della tranquillità e del piacere fuori delle città, quasi al loro riparo (il secolo precedente aveva conosciuto al riguardo le opere di Magnasco e di Bellotto), morbidi capolavori che ci raccontano tra gli altri della Villa Giulia a Bellagio, una vera e propria testimonianza per i proprietari, il ricordo di gite in barca, di passeggiate nel parco, di feste notturne o di ricevimenti pomeridiani, la descrizione esatta e ancora una volta immediata dei riti mondani di una società di cui Bossoli era testimone. Chi visiterà la mostra si soffermi davanti ai minuscoli schermi su cui scorrono “leggerissime” clip, della durata di un minuto circa, chiaramente in un canonico bianco e nero, montaggi curiosi, mobili testimonianze di un’epoca che ha ancora molto da dirci: a movimentare una mostra che qualcuno ha temuto per un attimo che fosse “noiosa”. Se ne volete scoprire l’alto tasso di vitalità, non mancate.

Elio Rabbione

 

 

Le immagini

Carlo Bossoli, “Veduta del Duomo di Palermo”, 1871, tempera su carta applicata su tela, 59 x 89 cm, coll privata, courtesy Galleria Aversa, Torino

Carlo Bossoli, “Veduta della scuderia grande di Venaria Reale”, 1853, tempera su carta applicata su tela, 55 x 77 cm, coll privata

James Robertson, “Crimea. Postazione di artiglieria al termine della battaglia”, 1856, carta salata, 259 x 200 mm, coll Marco Antonetto

Antonio Beato, Egitto, Luxor-Karnack, veduta degli obelischi nel tempio di Amon-Ra”, circa 1870, stampa all’albumina, 275 x 212 mm, coll Marco Antonetto

Carlo Bossoli, “Veduta di Istanbul”, 1878, olio su cartone, 46,5 x 76,5 cm, coll privata

Il Turin Palace Hotel sposa il progetto “I panini della rinascita”

Il panino, inteso come espressione dei valori gastronomici del territorio italiano, diventa parte della proposta food dello storico hotel nel cuore di Torino che, aderendo al progetto dell’Accademia del Panino Italiano, e in particolare all’iniziativa “I Panini della Rinascita – il menu di una nuova Unità d’Italia” ne riconosce il valore di icona del cibo di qualità e ne fa espressione di convivialità e condivisione.

“Il Turin Palace Hotel, per storicità e vocazione, è ambasciatore delle eccellenze offerte dal nostro ricco Paese. Grazie all’incontro con l’Accademia del Panino Italiano abbiamo compreso il grande valore che il panino ricopre anche nella storia della nostra tradizione gastronomica. Un prodotto unico nel suo genere che ci permette di raccontare ai nostri ospiti l’attenzione, la cura, la ricerca e la passione che tanti agricoltori, allevatori e artigiani italiani ripongono nel loro lavoro per regalarci sapori straordinari. Valori che condividiamo e che facciamo nostri quotidianamente nell’accogliere i nostri ospiti”, commenta così Piero Marzot, direttore del Turin Palace Hotel la decisione di prendere parte alla speciale iniziativa “I Panini della Rinascita – il menu di una nuova unità d’Italia”.

Il progetto nasce nel 2020 dalla collaborazione tra Accademia del Panino Italiano e Guido Bosticco – docente di scrittura creativa all’Università di Pavia – con l’intento di supportare, sul piano motivazionale e della comunicazione, i titolari di locali dedicati ad una delle più interessanti e variabili espressioni del cibo italiano, nel faticoso periodo del lockdown, in vista della ripresa. L’iniziativa, che oggi coinvolge 200 indirizzi in Italia, ha saputo mettere in luce anche il valore sociale del panino, facendosi l’interprete del desiderio di “ricominciare insieme” uniti da stessi concetti simbolici, diventati i titoli dei 5 Panini della Rinascita.

Lo chef e la brigata de Les Petites Madeleines (ristorante del Turin Palace Hotel) hanno così elaborato il proprio “Menù della Rinascita” articolato in proposte che, utilizzando ingredienti d’eccellenza del territorio italiano, interpretassero quattro delle cinque parole-simbolo identificate dagli organizzatori ( “Mai visto”, “Abbraccio”, “Vicini, “Noi”, “Il Sogno”) per descrivere l’approccio alla ripartenza.  Il panino è divenuto così non solo icona del Made in Italy e testimone dell’inesauribile biodiversità naturale, territoriale e culturale italiane, ma anche protagonista di un approccio gastronomico capace di incentivare il senso di appartenenza ad un Paese che ha fatto del buon cibo uno dei suoi tratti distintivi.

Per valorizzarlo ulteriormente, mettendo l’accento su altri prodotti di pregio del territorio, il Turin Palace Hotel propone “I Panini della Rinascita” anche in abbinamento ad alcune delle migliori etichette italiane e locali.

 “Accademia del Panino Italiano – dichiara Barbara Rizzardini, Direttrice della Accademia del Panino Italiano – si fregia oggi di un nuovo eccellente interprete del concetto di panino: il Turin Palace Hotel e ne siamo doppiamente felici perché non solo questo splendido esempio di Hotellerie abbraccia il progetto “I Panini della Rinascita”, dando un ulteriore segno di come la ripresa economica sia un concetto inclusivo di tutte le forze in campo, senza distinzione di rango, ma anche perché con questa occasione verrà riconosciuto dalla nostra Accademia come “autentico italiano” uno dei quattro straordinari panini appena entrati nel menù del ristorante “Les Petites Madeleines”, intitolato “Il Sogno di Beppe”. In fondo anche il panino, specie quello gustato durante l’infanzia e l’adolescenza, attiva quell’effetto “proustiano” sulla memoria. Ci auguriamo che questo ingresso nella nostra Community del Panino sia di ispirazione per molti altri hotel dalla forte identità che credono, come il Turin Palace, che il primo vero avamposto di un territorio sia l’albergo dove si soggiorna, e pertanto che se l’Hotel sceglie la voce del territorio e la accorda alla propria storia e identità, fa un dono a sé e alla propria clientela, anche attraverso un panino!”.

Il sogno di Beppe: un panino autenticato

Il marchio di autenticità “Panino Italiano” è un riconoscimento ufficiale rilasciato dal Comitato di Valutazione, interno alla Fondazione Accademia del Panino Italiano, a un panino in vendita in un locale in Italia o all’estero, che sia conforme al Disciplinare di Produzione redatto dall’Advisory Board dell’Accademia. Accademia del Panino Italiano, con la cessione del marchio Panino Italiano, offre ai player del settore di diventare parte del network della Fondazione e attiva per loro un piano di comunicazione integrato (online e offline) con lo scopo di valorizzare e far conoscere ogni singolo Panino Italiano Autentico.

Per il Turin Palace Hotel a fregiarsi di questo titolo è il panino “Il sogno di…Beppe”  che sceglie come ingredienti-principe ‘nduja di Spilinga, provola silana leggermente fusa, melanzane fritte a fette e insalata lollo. Lo chef del Ristorante Les Petites Madeleines Giuseppe Lisciotto, calabrese, ha dedicato questa proposta al suo paese d’origine che racconta attraverso i suoi sapori, desiderati come in un sogno durante i mesi in cui, a causa del lockdown, non ha potuto tornare alla sua terra.

Continuum: a tre anni dalla riapertura le Ogr del futuro

Le novità, i progetti, gli eventi delle Officine Grandi Riparazioni del futuro, tra arte e nuove tecnologie. Corso Castelfidardo 22, Torino

OGR. LE OFFICINE DEL FUTURO SI SVELANO TRA GRATUITÀ DELLE MOSTRE, NUOVE PARTNERSHIP INTERNAZIONALI, MIX DI ARTE, SCIENZA E TECNOLOGIA

· Ingresso libero per sempre a tutte le mostre delle OGR

· Sabato 10 ottobre al via l’evento Continuum per i tre anni delle OGR: musica, performance, talk, visite guidate e l’opening di Unseen Stars di Trevor Paglen, con i suoi satelliti made in Nasa

· Ponte digital Torino-Glasgow e collaborazione con il British Council

· Le Officine in realtà virtuale e aumentata sul nuovo sito www.ogrtorino.it

· Inaugurazione dell’Aula Didattica e dei “Mercoledì delle Officine” con i Talenti di Fondazione CRT

Nel segno della contaminazione tra arte, scienza e tecnologia, le attività culturali tornano a essere protagoniste dell’area Cult delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino, che tagliano il traguardo dei primi tre anni di attività con una scelta rivoluzionaria: l’ingresso gratuito per sempre a tutte le mostre delle OGR a partire da sabato 10 ottobre, per avvicinare all’arte contemporanea nuovi e più ampi pubblici.

Altra novità: nel weekend del 10 e 11 ottobre (dalle ore 10 alle 20) le OGR lanciano Continuum, un grande evento aperto a tutti che guarda al futuro in continuità con la mission delle rinate OGR, trasformate da Fondazione CRT in Officine di produzione e sperimentazione di creatività e innovazione. Il ricco programma di appuntamenti, dal vivo e in streaming, propone arte, musica, performance, visite guidate, incontri, attività didattiche e l’inaugurazione della mostra Unseen Stars di Trevor Paglen, curata da Ilaria Bonacossa con Valentina Lacinio: una serie di satelliti, realizzati in collaborazione con gli ingegneri aerospaziali della Nasa, saranno esposti nel Binario 1 delle OGR Cult fino al 10 gennaio 2021.

Nuove partnership internazionali caratterizzeranno la ripartenza autunnale delle Officine. La collaborazione virtuosa delle OGR con il British Council, nell’ambito di UK-Italy Season 2020, creerà e consoliderà le relazioni tra le istituzioni culturali di entrambi i Paesi attorno al tema Being Present dell’edizione 2020. Il ponte digital tra due spazi polivalenti ex industriali come le OGR Cult di Torino e Tramway di Glasgow, entrambi focalizzati sulle arti visive e performative, proietterà una selezione di video in contemporanea tra le due città gemellate. E ancora: per la prima volta in Italia, approda nel Duomo delle OGR la video installazione Dear, Can I Give You a Hand? dell’artista Wong Ping che, dall’underground di Hong Kong, ha raggiunto istituzioni e musei di eccellenza mondiale come il Guggenheim e il New Museum di New York. Le arti performative saranno protagoniste alle Officine grazie alla presenza della coreografa scozzese Colette Sadler; mentre la musica torna in scena con il progetto OGR SoundSystem, nato dalla collaborazione tra le OGR Torino e Club To Club Festival.

Domenica 11 ottobre nuovo appuntamento con le Domeniche in Festa organizzate da ZonArte, il network dei Dipartimenti Educativi di musei e fondazioni torinesi sostenuto da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Sempre domenica, nel pomeriggio, si incontreranno per la prima volta dal vivo alle OGR i protagonisti del progetto “Talenti per la Scuola”, avviato dall’associazione Asai e da Fondazione CRT durante il lockdown, quando oltre 50 giovani laureati – beneficiari in passato di borse di studio e corsi di alta formazione della Fondazione CRT – supportarono nella didattica a distanza circa 200 insegnanti e studenti delle scuole torinesi della rete di Asai.

Anche il sito web www.ogrtorino.it si rinnova, per un’esperienza di visita più coinvolgente, interattiva e “futuristica”, come il tour 3D delle antiche Officine dei treni e la riproduzione in Realtà Aumentata delle OGR su mobile. Due strumenti innovativi realizzati da due start up del territorio – Mixed Bag e 3X1010 – con sede alle OGR Tech. A livello di contenuti, è stata introdotta on line un’area interamente dedicata all’offerta didattica per le scuole, a cura del Dipartimento Educazione delle OGR.

Con l’Aula Didattica (all’interno della “superfetazione” verde nella Corte Est), le OGR inaugurano un nuovo spazio per la formazione. Dal 14 ottobre, alle ore 18, inizieranno con cadenza mensile “I Mercoledì delle Officine”, incontri gratuiti in presenza e in streaming interattivo con i giovani imprenditori ex Talenti della Fondazione CRT, che metteranno a disposizione del territorio le proprie competenze. Una reinterpretazione in chiave contemporanea dei dibattiti organizzati ogni mercoledì sera dagli operai delle antiche Officine dei treni. Prenotazioni via mail su prenotazioni@ogrtorino.it.

“Inizia una nuova fase delle OGR, come spazio officina in cui prendono vita progetti che intersecano arte, scienza, tecnologia e creano valore per la collettività: una traiettoria evolutiva coerente con una delle priorità nell’agenda dell’Unione europea, per ripensare e costruire il futuro delle città e del pianeta nel segno della sostenibilità sociale e ambientale – dichiara Massimo Lapucci, Direttore Generale delle OGR e Segretario Generale della Fondazione CRT –. Ripartiamo con coraggio e responsabilmente con un evento aperto a tutti, ‘Continuum’, paradigma del percorso di sperimentazione culturale iniziato mille giorni fa alle OGR, il cui Dna include tre elementi fondanti: inclusione, internazionalità, innovazione”.

“In un momento di forte ripensamento sociale, in occasione del loro terzo compleanno, le OGR rafforzano l’impegno nei confronti della cultura e ribadiscono la propria connotazione di polo culturale inclusivo scegliendo e annunciando, a partire dal lungo weekend del 10 ottobre e per sempre, la gratuità delle mostre. Un atto dal forte valore sociale, pensato per avvicinare pubblici diversi al mondo dell’arte”, afferma il Presidente delle OGR Fulvio Gianaria.

“Continuum è un progetto che racconta e condensa i primi tre anni di attività di OGR attraverso 10 ore di mostre, performance e musica, mescolando echi del recente passato con visioni su possibili futuri – spiega Nicola Ricciardi, Direttore Artistico delle OGR –. Attraverso linguaggi e riferimenti caratteristici della Science Fiction, Continuum porta a compimento progetti interrotti a inizio 2020 a causa dell’emergenza sanitaria e offre allo stesso tempo la propria interpretazione degli scenari che ci attendono, in un incessante movimento lungo un’immaginaria asse temporale. Un moto perpetuo che spinge le OGR anche oltre i propri confini, generando nuove sinergie, come ad esempio quella con il British Council e con le istituzioni culturali di Glasgow, città gemellata con Torino e che ne condivide lo spirito improntato alla sperimentazione in campo artistico e musicale”.

Torino non è una città per disabili?

Queste foto scattate nel centro di Torino testimoniano come la mancanza di educazione civica viaggia a braccetto con la mancanza d’educazione stradale.

Strade dissestate, marciapiedi coi buchi,tram vecchi non a norma con gradini per salire,rendono la vita difficile alle tante persone con diversa abilità motoria e non.Un’amministrazione comunale efficiente e premurosa non dovrebbe permettere che accadano queste situazioni. Più  telecamere di sorveglianza, multe salate a chi parcheggia in malo modo bici, moto e monopattini sui marciapiedi. Ricordiamoci sempre che una città vivibile è un diritto che spetta a tutti!

Vincenzo Grassano

Festival dell’innovazione e della scienza a Settimo dal 10 al 16 ottobre

 La IV edizione del Festival della Scienza di Settimo Torinese si rinnova e pensa, in particolare, ai ragazzi dagli 8 ai 14 anni con laboratori sul tema della sostenibilità a cura di Engie Italia e Lego Education.

Visto che gli adulti non sono riusciti a salvare e riequilibrare l’ambiente l’idea è l’occasione di provarci con quelli che saranno gli uomini e le donne di domani proponendo loro di trovare una soluzione.

Per lanciare tale proposta prima li si educa, facendoli esercitare in laboratori di coding creativo e problem solving sul tema della sostenibilità e dopo aver fatto disseminazione culturale saranno loro quelli che domani risolveranno meglio di chi li ha preceduti i problemi del Pianeta che non è casa nostra, ma in cui siamo solamente ospiti.

Siamo nell’era Covid, ci siamo addormentati in un modo e ci siamo svegliati in un altro. Disney non è più la casa della magia. La magia sarebbe uscire fuori dal Coronavirus.

Intanto, a Settimo Torinese, i laboratori continuerannopresso la Biblioteca Archimede in Piazza Campidoglio – con tutte le cautele Covid oltre a quelli di sabato 10 e domenica 11 ottobre alle ore 16:00, in occasione dell’evento “Science Square”, giovedì 15 e venerdì 16 ottobre dalle 16:00 alle 18:00

Le idee restano sepolte nella nostra mente finché non troviamo l’occasione per farle uscire allo scoperto. Nei bambini il pensiero creativo è fortemente più sviluppato che negli adulti, ma bisogna tenerlo allenato per poterlo conservare come dote. Giocare con la sostenibilità significa far nascere nuova consapevolezza, con questo spirito i ragazzi si cimenteranno nei percorsi innovativi dei laboratori, per essere anche loro per un giorno “Inventori di Sostenibilità”

I bambini parteciperanno all’attività presentandosi alla Biblioteca, il laboratorio è a flusso continuo e si trova in uno spazio appositamente allestito con supporti tecnologici (iPad), e Kit individuali LEGO Education. Lo spazio dedicato avrà una capienza di circa 20 persone. L’attività prevede che si possano svolgere più turni. Si stima quindi di poter coinvolgere durante il Festival fino a 200 bambini.

I laboratori sono aperti a tutti e rappresentano la fase pilota di un progetto più ampio: ENGIE BY LEGO EDUCATION: SMART CITY LAB, che ENGIE porterà all’attenzione di 20 classi delle scuole primarie sul territorio coinvolgendo circa 500 bambini a partire dal mese di novembre.

ENGIE, player globale dell’energia, con l’ambizione di accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral, promuove per il quarto anno consecutivo il Festival dell’Innovazione e della Scienza al fine di incoraggiare le nuove generazioni a dare il proprio contributo prendendosicura del pianeta.

L’umanità ha bisogno di menti agili e innovative per salvaguardare il nostro pianeta.

TOMMASO LO RUSSO

Digitalizzazione, il modello Corecom Piemonte

Il Corecom del Piemonte si pone quale modello di digitalizzazione e di eccellenza nel panorama dei Corecom nazionali.  Intervista al Presidente Alessandro De Cillis

La digitalizzazione rappresenta un passaggio fondamentale nell’epoca attuale ed i Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni) hanno anticipato quella modalità di approccio online, via web, con l’utenza, diventata poi essenziale nel periodo Covid e post Covid.

I Corecom – spiega il dottor Alessandro De Cillis, Presidente del Corecom del Piemonte  e Coordinatore Nazionale Presidenti Corecom – hanno potuto seguire in modo molto agile il passaggio dall’era analogica a quella digitale. Hanno anticipato, nel lororapporto con le utenze,  l‘approccio ad una modalità via web del servizio, che è poi stata imitata da tante aziende dal lockdown in poi. I Corecom sono organi operativi a livello territoriale, prepostiallo svolgimento di attività proprie ( di Consigli regionali, Regioni e Province autonome) ed attività delegate da Agcom“.

“Una delle attività principali al cui svolgimento è preposto il Corecom aggiunge il suo Presidente è quella di essere organo diconciliazione nelle controversie tra utenti ed operatori della comunicazione. I Corecom in Italia, sebbene organi di giustizia amministrativa, vengono spesso percepiti dagli utenti quali veri e propri difensori dei diritti degli utenti nel campo delle  controversie con le diverse compagnie telefoniche.

Già da un paio di anni fa il Corecom ha digitalizzato il servizio di conciliazione attraverso il cosiddetto strumento del “Conciliaweb”. Gli utenti hanno da allora iniziato a interfacciarsi con i conciliatori del Corecom via web e questi, a loro volta, sempre via web, con gli avvocati delle controparti, vale a dire delle compagnie telefonichecitate“.

Durante il periodo del lockdown  – precisa il Presidente De Cillis – si è registrato un notevole incremento da parte dei cittadini nelle sottoscrizioni di contratti con le compagnie telefoniche, per arricchire la propria rete di connessioni web, in modo da consentireche in una stessa famiglia si potessero rendere possibili, spesso contemporaneamente, lo smartworking degli adulti e le lezioni online dei figli.

“Il Corecom Piemonte  – aggiunge il dottor Alessandro De Cillissi è confermato lo scorso anno ed anche nella prima parte di quest‘anno quale elemento di eccellenza sul territorio nazionale per quanto riguarda il numero di domande di conciliazione ricevute. Sono stati infatti, oltre diecimila i contenziosi tra utenti e compagnietelefoniche da noi gestiti nel 2019, per un totale di 3 milioni di euro restituiti ai cittadini nelle fasi di primo e secondo grado, rispettivamente le conciliazioni e le definizioni. I contenziosi risultano aumentati nel passato biennio del 20 per cento e pensiamo che, in futuro, si possa assistere ad un incremento analogo, visto l’aumento della sottoscrizione dei contratti di telefonia, avvenuto da parte degli utenti durante il lockdown“.

“Un altro dei compiti fondamentali cui è preposto il Corecom  – aggiunge il Presidente De Cillis  – è  quello di far rispettare la par condicio nelle tv e testate giornalistiche locali in periodo pre elettorale e di vigilare sul sistema dell’editoria. Una particolare attenzione è poi rivolta dall’ente da me presieduto al pianeta dei minori e al compito di sensibilizzare la loro difesa nei confronti della disinfomazione e delle cosiddette fake news. Il Corecom regola, inoltre, l’accesso delle associazioni del Terzo Settore nei media. È suo compito, infatti, inserirle, nella graduatoria per l’accesso ai programmi di radio Rai e della Rai tv, programmi definiti, appunto, “di accesso”.

Mara Martellotta 

 

Marco Fontolan: “Il successo nella società della performance”

informazione promozionale / UNA PROSPETTIVA EDUCATIVA     Marco Fontolan è nato nel 1980, si è laureato in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”; ha svolto per alcuni anni il lavoro di educatore presso Comunità Terapeutiche.

Negli ultimi anni ha intrapreso il percorso filosofico-teologico e pedagogico-didattico conseguendo la Laurea Magistrale in Scienze Religiose presso l’Istituto “Redemptoris Mater” delle Marche. Attualmente è docente di Religione Cattolica.

Attraverso l’ideale Scout ha fatto del Servizio il suo “life motive”, ottenendo così successo in famiglia e nello scoutismo.

Cresce nelle campagne marchigiane dove incontra il gruppo scout, vero percorso pieno di avventure dove scopre divertimento e servizio, dove percepisce crescendo che l’altro è importante, che la relazione sta alla base dell’esistenza umana, perché ne è intrisa. Nell’ambiente scout sente per la prima volta la parola Successo pronunciata in contesti e dimensioni diversi, attraverso i testi di Baden Powell approfondisce la parola successo percependola legata indelebilmente alla felicità. Avere successo nella vita significa essere felici e molto altro, da questa “scoperta” nell’adolescenza nasce e cresce il desiderio di scrivere un testo dedicato a questo termine tanto gettonato quanto discusso.

Prende forma così un testo che vuole riscoprire il termine “successo”, una parola usata spesso, con significati profondamente contrastanti, promotore di vittorie, dispensatore di momenti indimenticabili e compagno di progetti realizzati. Allo stesso tempo, però, orizzonte irraggiungibile, sede di speranze insperate, contenitore di responsabilità che ci opprimono, fautore della nostra fama e della nostra miseria.

Cosa s’intende quando si parla di successo? Tutti possono conquistarlo? Che caratteristiche ha il protagonista?
Successo – felicità – eccedenza, una prospettiva per l’ad – venire.

Ecco come acquistare il libro: https://susiledizioni.com/libri-ed-ebook/libri-pubblicati/anno-2020/il_successo_nella_societa_della_performance–562.html

“Macachi liberi” portano maxi assegno all’Universita’

Riceviamo e pubblichiamo / Nella mattinata del 9 ottobre alcuni attivisti del Coordinamento Macachi Liberi sono entrati all’interno della sede dell’Università di Torino di via Po 17 per cercare di consegnare al rettore Stefano Geuna un maxi assegno di due milioni di euro.

L’azione è stata organizzata in collaborazione con Animalisti Italiani, che a Roma sono impegnati, nella stessa giornata, in una manifestazione davanti al Ministero della Salute, con lo stesso maxi assegno. Entrambe le azioni sono le ultime di una lunga serie di presidi di protesta per salvare i sei macachi rinchiusi negli stabulari dell’Università di Parma per l’esperimento denominato “light-up”, avviato e fortemente voluto da Marco Tamietto, docente dell’Università di Torino e da essa ampiamente sostenuto.
Gli attivisti hanno cercato di consegnare simbolicamente un assegno al rettore, per evidenziare lo spreco di due milioni di fondi pubblici regalati a una “ricerca” inutile e per chiedere simbolicamente la Libertà dei 6 macachi rinchiusi.
Come già ampiamente sostenuto, non solo dagli animalisti, ma anche da scienziati contro la sperimentazione animale, lo studio di Tamietto non è che una replica di quanto già effettuato da oltre 50 anni, sempre sui macachi e sempre senza alcun risultato valido per la salute umana.
Gli animalisti e tutti coloro che hanno a cuore la tutela della Vita chiedono con forza di destinare questi e i successivi fondi alla ricerca che non preveda più l’uso di animali, l’unica che può essere considerata sicura, realmente predittiva, efficace ed etica. L’unica che può essere apostrofata come “veramente scientifica”.


Coordinamento Macachi Liberi
Animalisti Italiani

Covid 19: in Piemonte i nuovi contagi superano quota 400

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

28.618 PAZIENTI GUARITI E 495 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 28.618 (+69 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3518 (+4) Alessandria, 1648 (+1) Asti, 899 (+1) Biella, 2788 (+8) Cuneo, 2642 (+10) Novara, 14.537 (+41) Torino, 1356 (+3) Vercelli, 1033 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 197 (+0) provenienti da altre regioni.Altri 495 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
 I DECESSI SONO 4172
Nessun decesso di persona positive al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.Il totale è di 4172 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 683 Alessandria, 256 Asti, 210 Biella, 401Cuneo, 382 Novara, 1842 Torino, 225 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 37.595 (+ 401 rispetto a ieri, di cui 267 asintomatici: 74 screening, 237 contatti di caso, 90 con indagine in corso. Ambito: 27 RSA, 62 scolastico, 312 popolazione generale)i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4523 Alessandria, 2065 Asti, 1232 Biella, 3812 Cuneo, 3607 Novara, 18.803 Torino, 1729 Vercelli, 1242 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 312 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 270 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (+6 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 345 (+34 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 3943
I tamponi diagnostici finora processati sono 777.967 di cui 424.728 risultati negativi.

Vino, Protopapa: “produttori grande patrimonio”

Nella settimana che l’AIS, Associazione Italiana Sommeliers del Piemonte, dedica alla presentazione delle nuove annate di Barolo & Barbaresco, l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa elogia il lavoro dei produttori della Regione:

“Imprenditori che con impegno, passione ed entusiasmo sono tra i produttori migliori del mondo, sostenitori e promotori di un  meraviglioso territorio; custodi di una tradizione millenaria che si trasmette di generazione in generazione.

Un patrimonio inestimabile, orgoglio del Nostro Piemonte”.

La 6 giorni del Ba&Ba vede alternarsi oltre 100 cantine vinicole nella presentazione di vini di eccellenza. Le degustazioni sono accompagnate dagli approfondimenti che i professionisti condividono con la platea, raccontando di produzione, di storia e di tradizioni familiari che si sono tramandate fino ad arrivare al successo di oggi.

cv